L'esercito israeliano ha dichiarato che continuerà a usare "una forza senza precedenti", invitando la popolazione a evacuare. Gli Usa hanno posto di nuovo il veto a una bozza di risoluzione presentata al Consiglio di sicurezza dell'Onu che chiedeva di "revocare subito e senza condizioni tutte le restrizioni all'ingresso di aiuti umanitari". "L'inizio dell'operazione criminale a Gaza City e la sua espansione significano che il nemico non otterrà un solo prigioniero, vivo o morto", affermano le Brigate al-Qassam
in evidenza
L'esercito israeliano ha avvertito che continuerà ad usare "una forza senza precedenti" a Gaza City, dove sta conducendo una massiccia offensiva "contro Hamas e altre organizzazioni terroristiche", invitando di nuovo la popolazione ad evacuare verso il sud.
Il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese Abu Mazen potrà parlare alla settimana di alto livello dell'Assemblea Generale Onu in videoconferenza. Lo ha deciso l'Assemblea Generale dopo che l'amministrazione di Donald Trump gli ha negato il visto per arrivare a New York.
Secondo il Wall Street Journal, l'amministrazione Trump sta cercando di ottenere il via libera del Congresso alla vendita di armi a Israele per 6 miliardi di dollari. Intanto, gli Stati Uniti hanno posto il veto ad una bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu presentata dai dieci membri non permanenti su Gaza, rimanendo ancora una volta isolati. Il testo - che ha ottenuto 14 sì e il solo no americano - chiede a Israele di "revocare immediatamente e incondizionatamente tutte le restrizioni all'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza" e di garantirne la distribuzione sicura e senza ostacoli. Chiede poi un "cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente" a Gaza, e il "rilascio incondizionato, dignitoso e immediato di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas".
Le Brigate al-Qassam, ala militare di Hamas, hanno dichiarato che gli ostaggi israeliani "sono distribuiti nei quartieri di Gaza City e non ci cureremo delle loro vite finché Netanyahu deciderà di ucciderli. L'inizio dell'operazione criminale a Gaza City e la sua espansione significano che il nemico non otterrà un solo prigioniero, vivo o morto".
Nel frattempo, la Global Sumud Flotilla ha annunciato la partenza di 42 barche da Portopalo di Capo Passero, in provincia di Siracusa, dirette a Gaza per portare aiuti umanitari, insieme ad altre sei salpate dalla Grecia.
Gli approfondimenti:
- Blocco E1: cos’è l’insediamento di Israele che divide la Cisgiordania
- Al-Jazeera: "Uccisi 5 nostri reporter, attacco mirato". Idf: "Uno era un terrorista"
- Medio Oriente: numeri e obiettivi del piano per l'occupazione di Gaza. Cosa sappiamo
- Medio Oriente: dove si trovano le basi Usa e cosa rischiano dopo l’attacco all’Iran
- Stretto Hormuz, perché è strategico e cosa succede se l’Iran lo chiude
- Come è stato colpito il programma nucleare iraniano: il punto
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Trump: genocidio è quello commesso il 7 ottobre
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, non è d'accordo con le conclusioni della commissione delle Nazioni Unite secondo cui Israele si sta macchiando di un genocidio a Gaza. Il genocidio è "quello commesso da qualcuno il 7 ottobre", ha detto Trump in riferimento alla strage compiuta da Hamas e Jihad Islamica in Israele nel 2023, con oltre 1.200 vittime.
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Portogallo conferma, riconosceremo Stato della Palestina
Il Portogallo riconoscerà ufficialmente lo Stato di Palestina. Lo ha confermato il ministero degli Esteri. "La dichiarazione ufficiale di riconoscimento avrà luogo domenica 21 settembre", poco prima dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, si legge in una dichiarazione pubblicata sul sito web del ministero. Con il Portogallo, sono dieci in tutto i paesi che intendono riconoscere la Palestina durante la settimana clou dell'Assemblea generale. Hanno annunciato l'avvio della procedura anche Andorra, Australia, Belgio, Canada, Lussemburgo, Malta, Regno Unito e San Marino.
Gaza City, Israele avvia l’operazione di terra. Bombe e tank in città. FOTO
Nella tarda serata di lunedì è iniziato l'attacco di terra a Gaza: i carri armati sono già entrati nella principale città della Striscia. Secondo alcune fonti ci sono stati “37 attacchi in 20 minuti” e si sono registrate potenti esplosioni. Netanyahu: "Al via operazione intensiva". Idf: "Abbiamo iniziato a distruggere siti di Hamas". Ieri centinaia di mezzi corazzati e bulldozer si erano radunati lungo il confine. Migliaia di persone in fuga.
Gaza City, Israele avvia operazione di terra. Bombe e tank in città
Vai al contenutoLa questione israelo-palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto.
La questione israelo-palestinese, cos'è e come è nata
Vai al contenutoIdf: uccisi due membri Hezbollah e colpita imbarcazione
Le forze israeliane continuano le operazioni contro Hezbollah in Libano, nonostante la tregua raggiunta nel novembre del 2024. L'Idf ha annunciato di avere ucciso nel sud del paese Ammar Hayel Qutaybani, comandante dell'avamposto di Hezbollah nel Sinai. Un altro membro del movimento, che Israele considera "terroristico", è stato "eliminato nella zona di Tebnine", sempre nel Libano meridionale. "Entrambi i terroristi hanno preso parte ai tentativi di ripristinare le infrastrutture terroristiche di Hezbollah", si legge in un post su Telegram. Questa notte poi, "l'Idf ha colpito un'imbarcazione utilizzata da Hezbollah per raccogliere informazioni sulle truppe israeliane" lungo "le coste di Naqqura, nel sud del Libano".
Canada, inneggia ad Hamas: vietato ingresso a gruppo rap
Le autorità del Canada hanno vietato l'ingresso nel Paese al gruppo rap nordirlandese Kneecap, accusato di sostenere Hezbollah e Hamas. Lo ha annunciato Vince Gasparro, deputato e responsabile della commissione per la lotta al crimine. "Il gruppo ha mostrato pubblicamente il suo sostegno a organizzazioni terroristiche come Hezbollah e Hamas", ha spiegato su X. "Il nostro governo non tollererà l'incitazione alla violenza politica, al terrorismo o all'antisemitismo, e più in generale all'odio", ha aggiunto. Il trio, che si sarebbe dovuto esibire in diverse città del Paese, ha respinto le accuse, definite "false", in un post su X in cui si annuncia un'azione legale contro Gasparro. "Nessuno dei nostri membri è mai stato condannato per qualsiasi reato in nessun paese", ha sottolineato il gruppo, "ci difenderemo senza sosta da accuse infondate per mettere a tacere la nostra opposizione al genocidio che Israele sta perpetrando". E ogni centesimo della vittoria in tribunale "sarà donato per aiutare alcuni tra le migliaia di bambini di Gaza che hanno subito amputazioni". Uno dei tre membri del gruppo, Liam O'Hanna, noto come Mo Chara, è sotto indagine dell'antiterrorismo per aver sventolato una bandiera di Hezbollah. Durante l'estate, molti concerti dei Kneecap sono stati cancellati in Germania e Austria. I tre si sono visti impedire l'ingresso in Ungheria e hanno rinunciato a un tour negli Stati Uniti. Fondata nel 2017, la band canta spesso in gaelico e si batte per la riunificazione dell'Irlanda.
Al Jazeera: '43 palestinesi uccisi a Gaza dall'alba'
Almeno 43 palestinesi sono stati uccisi in attacchi israeliani in tutta la Striscia dall'alba, tra cui 26 persone a Gaza City. Lo scrive Al Jazeera citando fonti mediche dell'enclave. Il bilancio delle vittime include anche due persone in attesa di aiuti uccise nel sud di Gaza.
Solo 1 detenuto su 4 nelle carceri israeliane è un combattente: i dati
Un’indagine realizzata dal Guardian insieme a +972 Mag e Local Call, e condotta su un database interno dei servizi d’intelligence israeliani, rivela che i risultati sul campo dichiarati pubblicamente nel corso dei mesi dallo stato ebraico non sono mai stati conseguiti. Dall’indagine risulta, infatti, che le dichiarazioni pubbliche dell’esercito — che ha confermato l’esistenza del database — e dei funzionari pubblici israeliani, contraddicono le informazioni raccolte dalla Direzione dell’Intelligence israeliana.
Solo 1 detenuto su 4 nelle carceri israeliane è un combattente: i dati
Vai al contenutoTajani: 'Insieme a Ue valutiamo sanzioni di tipo economico a Israele'
"L'Europa è giusto che infligga sanzioni (a Israele, ndr). Noi siamo pronti a votare al Consiglio nuovi sanzioni contro i coloni violenti, sanzioni ai ministri israeliani che hanno usato linguaggi inaccettabili e siamo pronti a valutare, insieme agli altri Paesi europei, sanzioni di tipo commerciale, economico, finanziarie". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al Tg2 Post.
Il ministro ha quindi annunciato che "stanno per aprirsi dei corridoi umanitari per studenti universitari che hanno già contratti, quindi verranno in Italia un centinaio di studenti nelle prossime settimane da Gaza".
Protezione civile: via da Gaza città 450mila persone
Sono 450.000 le persone fuggite dalla città di Gaza verso il sud della Striscia dalla fine di agosto, quando Israele ha lanciato la nuova offensiva. Lo ha riferito Mohamed al-Mughayir, funzionario della Protezione civile nella Striscia. Secondo l'esercito israeliano, sono "circa 480.000" i palestinesi che hanno lasciato il più grande centro urbano del territorio palestinese.
Gaza, quante sono le vittime dall’inizio della guerra? I DATI
I numeri che riguardano i morti del conflitto in Medio Oriente sono al centro di polemiche, principalmente quelli forniti dal ministero della Salute di Hamas. Tuttavia vengono considerati via via più attendibili e con il tempo sono sempre più simili ai dati comunicati da fonti israeliane. Di questo si è parlato nella puntata del 16 settembre di “Numeri”, approfondimento di Sky TG24
Gaza, quante sono le vittime dall’inizio della guerra? I DATI
Vai al contenutoTajani: "Apriamo nuovi corridoi per studenti da Gaza"
"Ora il problema è salvare il popolo palestinese e noi stiamo lavorando proprio per quello: posso annunciare qui che stanno per aprirsi dei corridoi umanitari per gli studenti universitari che hanno già contratti in Italia e quindi verranno nei prossimi giorni e le prossime settimane, credo saranno un centinaio di studenti che verranno in Italia da Gaza". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Tg2 Post.
Pordenonelegge, appello 200 autori pro Gaza
Una lettera aperta diretta al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ai ministri Tajani e Crosetto, e' stata firmata da oltre 200 tra autrici, autori e ospiti di Pordenonelegge, il festival del libro e della liberta', per chiedere "la tutela dei diritti umani e la protezione dei civili" a Gaza. Preoccupati "per la gravissima situazione umanitaria in corso nella Striscia di Gaza" i firmatari - tra i quali Pier Luigi Bersani, Shirin Ebadi, Massimiliano Fuksas, Antonio Manzini, Michela Marzano, Mariapia Veladiano - sollecitano "un intervento urgente da parte delle nostre istituzioni", ricordando i "piu' di 61.000 morti, tra cui almeno 18.000 bambini, e piu' di 150.000 feriti"; "il 94% degli ospedali a Gaza e' stato danneggiato o distrutto, cosi' come gran parte delle scuole e tutte le universita'" e "oltre mezzo milione di persone sono in condizioni di fame estrema". Sottolineando poi "l'aumento della violenza anche in Cisgiordania" e le "migliaia di palestinesi detenuti senza processo" con "torture, violenze sessuali, privazione di cibo e cure mediche nei centri di detenzione", i firmatari chiedono "di utilizzare tutti i canali diplomatici per ottenere un cessate il fuoco permanente, la liberazione degli ostaggi israeliani e dei palestinesi in detenzione senza processo, l'accesso pieno e continuativo agli aiuti umanitari, il ritiro di Israele dai territori illegalmente occupati, indagini imparziali per definire le responsabilita' della morte di decine di migliaia di civili innocenti".
Tajani: "Non riconosciamo Palestina perchè non esiste"
"Noi firmeremo un documento articolato che punta a far si' che possa costituirsi lo Stato palestinese, non voteremo a favore del riconoscimento della Palestina per un semplice motivo, perche' la Palestina non esiste". Lo ha ribadito a Tg2 Post il ministro degli Esteri Antonio Tajani. "La Palestina - ha spiegato - oggi e' divisa in due, da una parte la Cisgiordania che e' governata dall'Autorita' nazionale palestinese che ha una posizione moderata, ragionevole e riconosce Israele, dall'altra c'e' Hamas che governa Gaza e che e' un'organizzazione terroristica che tiene ostaggi e si fa scudo di loro per proteggere le proprie basi militari. Hamas non puo' essere un interlocutore".
Tajani: "Netanyahu deve fermarsi immediatamente"
"Non so che cosa voglia raggiungere il governo Netanyahu, certo per noi deve fermarsi immediatamente, la nostra posizione e' molto chiara: Israele e' un paese amico ma anche quando un Paese amico commette un errore cosi grave, c'e' una carneficina in corso, non si puo' dire tutto bene. Va tutto male". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ai microfoni di Tg2 Post.
Medioriente, prosegue offensiva su Gaza Idf. VIDEO
Medioriente, prosegue offensiva su Gaza Idf | Video Sky - Sky TG24
Vai al contenutoGaza, perché Italia e Germania possono bloccare sanzioni Ue a Israele?
La Commissione Ue ha avanzato diverse proposte per fare pressioni su Israele in risposta all'offensiva a Gaza City. Tra queste c'è la sospensione degli accordi commerciali di favore tra Ue e Israele. Per diventare realtà serve però che il voto dei Paesi membri sul tema raggiunga la maggioranza qualificata: per Roma e Berlino sarebbe facile bloccarla. Anche di questo si è parlato nella puntata di "Numeri" del 17 settembre
Gaza, perché Italia e Germania possono bloccare sanzioni Ue a Israele?
Vai al contenutoColors4Palestine, il grido del fumetto italiano per Gaza
Nata da un'esigenza individuale di Daniele Caluri, l'iniziativa ha rapidamente coinvolto oltre 100 autori e autrici che hanno realizzato i loro disegni per protestara contro gli attacchi israeliani sulla popolazione della Striscia. Le opere, esposte in mostra, arriveranno nei prossimi giorni a Poggibonsi, Nugola, Barberino del Mugello e Piossasco. E poi saranno messe all'asta per raccogliere fondi per i progetti di Emergency in Palestina
Colors4Palestine, il grido del fumetto italiano per Gaza
Vai al contenutoMacron: grazie ad Abbas per arresto Hicham Harb
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha ringraziato il leader dell'Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas, per l'arresto di Hicham Harb, accusato degli attentati alla sinagoga di Roma e al quartiere ebraico di Parigi nel 1982. In un post su X, Macron ha riferito di avere sentito Abbas. "Innanzitutto l'ho ringraziato per l'eccellente collaborazione che ha portato all'arresto di uno dei principali autori del terribile attentato terroristico di Rue des Rosiers", ha riferito, "abbiamo concordato di collaborare per ottenere la sua estradizione il più rapidamente possibile". Più in generale, ha poi proseguito, "data l'estrema urgenza della situazione a Gaza e in tutti i territori palestinesi, ho ribadito al presidente Abbas la mia intenzione di riconoscere lo Stato di Palestina lunedì a New York. Questo riconoscimento fa parte di un piano di pace globale per la regione, volto a soddisfare le aspirazioni di sicurezza e pace sia degli israeliani che dei palestinesi". Non solo. "Ho anche ribadito le nostre richieste all'Autorità Nazionale Palestinese. A questo proposito, il presidente Abbas ha confermato la sua determinazione ad attuare le riforme necessarie per rinnovare la governance palestinese e affrontare le sfide della stabilizzazione del futuro Stato palestinese. La Francia continuerà a sostenere le autorità palestinesi in questo percorso. Faremo in modo che questi impegni vengano rispettati, per la sicurezza e la stabilità dell'intera regione", ha assicurato Macron.
La Global Sumud Flotilla è partita da Portopalo: rotta verso Gaza
La conferma è arrivata da Maria Elena Delia, portavoce della flotta, che ha ufficializzato dalla rada di Portopalo di Capo Passero, nel Siracusano, la partenza di 42 barche dirette a Gaza per portare aiuti umanitari. Altre sei, salpate invece dalla Grecia, si uniranno in seguito
La Global Sumud Flotilla è partita da Portopalo: rotta verso Gaza
Vai al contenutoMacron sente Abbas, “Riconoscerò Palestina lunedì a New York”
Il presidente francese Emmanuel Macron al leader dell’Autorità Nazionale Palestinese: “Riconoscerò Palestina lunedì a New York”.
M.O, FdI: "Cessate fuoco? Prima Russia smetta bombardare Ucraina"
"E' paradossale che la Russia mentre continua a bombardare le citta' ucraine e volontariamente la popolazione civile, chieda un cessate il fuoco incondizionato in Medio Oriente. Se la Federazione Russa vuole essere credibile come attore di pace internazionale sia lei a decidere per prima il cessate il fuoco e ad interrompere l'aggressione contro la popolazione civile ucraina, con l'auspicio di riuscire ad avere prima possibile la pace sia in Medio Oriente e sia in Ucraina". Lo dichiara il vicepresidente vicario di Fratelli d'Italia al Senato, Raffaele Speranzon.
A Roma bimbi danno vita al "girotondo per la Flotilla"
Molto partecipata l'iniziativa 'Girotondo per Flotilla', che si è tenuta oggi a Roma, in piazza Testaccio. Tantissimi bambini, genitori, insegnanti e associazioni si sono ritrovati per esprimere il proprio sostegno alla Global Sumud Flotilla, la missione internazionale diretta verso Gaza con un carico di cibo e medicinali. Durante la manifestazione è stato realizzato un collegamento con il parlamentare del Pd Arturo Scotto, a bordo di una delle imbarcazioni, che ha raccontato le difficoltà e la determinazione della navigazione "per rompere il blocco imposto da Israele e portare aiuti umanitari alla popolazione di Gaza", chiedendo al contempo di "tenere alta l'attenzione su una missione che presenta molti rischi". Sono intervenuti anche una rappresentante di Emergency, che ha denunciato la situazione "drammatica" del presidio ancora attivo a Gaza, e una portavoce della Global Sumud Flotilla, che ha sottolineato "l'importanza di testimoniare e accompagnare un'impresa che coinvolge imbarcazioni da 44 Paesi e comporta rischi concreti". Al presidio sono state distribuite spillette fatte con un nastro giallo e uno nero, a rappresentare il lutto per la popolazione di Gaza e insieme la solidarietà per gli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas. L'iniziativa è stata organizzata dalle associazioni dei genitori e delle maestre dell'istituto comprensivo Elsa Morante, insieme a "Per Fare un Gioco", "Villaggio Globale" e "Testaccio in testa". I bambini hanno realizzato e colorato piccole barchette di carta e cartone, adagiate in un mare simbolico fatto di carta crespa e tempere, prima di chiudere la giornata con un girotondo collettivo e un soffio corale per farle "accompagnarle idealmente verso Gaza".
Wsj: "Usa lavorano a vendite di armi per 6 miliardi a Israele"
L'amministrazione Trump sta cercando di ottenere il via libera del Congresso alla vendita di armi a Israele per 6 miliardi di dollari. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti. La pianificazione della vendita prosegue nonostante l'attacco di Israele in Qatar e l'offensiva di terra a Gaza City. In caso di via libera, le armi non saranno probabilmente consegnate prima di due o tre anni.
Ex ostaggio Edan Alexander: "Tornerò in servizio nell'Idf"
Edan Alexander, ex ostaggio americano-israeliano rilasciato a maggio dopo 584 giorni di prigionia nelle mani di Hamas, ha annunciato che riprenderà il servizio militare nell'Idf il mese prossimo. "Sono stato prigioniero per 584 giorni. Sono stati i giorni più difficili della mia vita. Giorni di lotta, dolore e separazione dalla mia famiglia. Ma stasera sono qui libero", ha dichiarato Alexander a un evento degli 'Amici dell'Idf' negli Stati Uniti, secondo quanto riportato dal Times of Israel. "Il mese prossimo, se Dio vuole, tornerò in Israele. Indosserò di nuovo l'uniforme delle Idf e servirò con orgoglio al fianco dei miei fratelli", ha aggiunto Alexander in una clip del discorso. "La mia storia non finisce con la sopravvivenza. Continua con il servizio", ha detto aggiungendo poi in ebraico: "Fino alla vittoria". L'ex ostaggio è tornato nel suo Stato natale, il New Jersey, a giugno e ha successivamente incontrato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Casa Bianca, dopo che Washington aveva contribuito a ottenere il suo rilascio.
Francia: vietato a municipi esporre bandiere Palestina
Il governo francese riconoscera' formalmente lunedi' lo Stato della Palestina, ma ha vietato ai Comuni di esporne la bandiera ha vietato di esporre la bandiera. La decisione e' stata messa nero su bianco su un telegramma inviato dal ministero dell'Interno ai prefetti, in cui si chiede il deferimento degli eventuali trasgressori ai tribunali amministrativi. L'esposizione della bandiera, annunciata gia' da diversi sindaci, rappresenterebbe secondo il ministero "una presa di posizione in un conflitto internazionale" e "un'interferenza contraria alla legge". Non solo. La nota mette in guardia dai "rischi di importazione di un conflitto internazionale nel territorio nazionale" e di "gravi turbamenti all'ordine pubblico". L'iniziativa e' partita dal segretario socialista Olivier faure. E nonostante il divieto, citta' come Nantes (ovest), Saint-Ouen e Saint-Denis (periferia di Parigi) e Grenoble (sud-est) hanno comunicato l'intenzione di esporre la bandiera palestinese sulla facciata del municipio. A Lille il vessillo e' gia' comparso. Il presidente del Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche di Francia, Yonathan Arfi, ha criticato le iniziative, parlando della necessita' di "un gesto di pacificazione e non un gesto di divisione".
Eliseo: "Con la Francia all'Onu 10 Paesi per Stato Palestinese"
L'annessione della Cisgiordania occupata, la cui minaccia viene agitata da responsabili israeliani come rappresaglia al riconoscimento di uno stato palestinese da parte della Francia e altri paesi, "è una chiara linea rossa": questo l'avvertimento diffuso stasera dalla presidenza francese. In una conferenza lunedì a New York, a margine dell'Assemblea generale dell'Onu, saranno rappresentati "dieci paesi che hanno deciso" di "procedere al riconoscimento dello stato di Palestina", ha detto un consigliere del presidente Emmanuel Macron alla stampa. Oltre alla Francia, all'origine dell'iniziativa ci sono Andorra, Australia, Belgio, Canada, Lussemburgo, Portogallo, Malta, Gran Bretagna e San Marino. Emmanuel Macron pronuncerà un discorso con il quale lunedì formalizzerà questo riconoscimento. Alle minacce di ritorsione di Israele, l'Eliseo ha risposto: "La nostra agenda è positiva. Non è un'agenda di rappresaglie e controrappresaglie. Facciamo uno sforzo di pace". Al contrario, "l'annessione della Cisgiordania è una linea rossa chiara", ha aggiunto la presidenza francese, "è la peggior violazione possibile delle risoluzioni delle Nazioni Unite". La presidenza ha sottolineato che al momento tale annessione non è né "confermata", né "realizzata". "L'essenziale - dicono le fonti dell'Eliseo - è prendere tutte le possiblii misure per preservare la soluzione a due stati. Ovviamente - hanno concluso - l'annessione della Cisgiordania sarebbe una delle misure che comprometterebbe nel modo più grave tale prospettiva".
Iran: "Respingiamo pressioni ingiuste, portano a escalation"
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha respinto le "pressioni ingiuste" sul suo Paese in una telefonata con il direttore generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea), Rafael Grossi, dopo la reintroduzione delle sanzioni da parte del Consiglio di Sicurezza Onu. L'Iran "respinge qualsiasi azione politica e pressione ingiusta che possa portare a un'escalation delle tensioni", ha dichiarato Araghchi durante la telefonata con il capo dell'organismo di controllo nucleare delle Nazioni Unite.
Ospedali Gaza: almeno 33 uccisi negli attacchi israeliani oggi a Gaza
Il fuoco israeliano ha ucciso almeno 33 persone oggi nella Striscia di Gaza, 18 delle quali nella città di Gaza. E' quanto riportato nell'ultimo conteggio fornito dagli ospedali di Gaza all'Afp.
Zuppi: "Genocidio a Gaza? Bisogna fermarsi"
"A Gaza bisogna fermarsi: è quello che abbiamo detto con il presidente della Comunità ebraica di Bologna e con il presidente nazionale della Comunità ebraica. Bisogna evitare che l'odio cresca... le religioni non possono non fare proprio questo appello che viene da tanta inaccettabile sofferenza". Così ai microfoni della Rai il presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, arrivando al Festival della Missione al Sermig di Torino, dove interverrà in dialogo con l'analista geopolitico Dario Fabbri. Alla domanda se sia in corso un genocidio, Zuppi ha ricordato che "ne stanno discutendo i giuristi e la commissione indipendente dell'Onu". "Dobbiamo chiarire - ha poi ribadito - che occorre innanzitutto fermarsi, perché ogni giorno vuole dire morti e distruzione, il che significa sofferenze terribili per le 450mila persone che vanno via: qualcosa che facciamo fatica a comprendere. Queste sofferenze, a partire da quelle dei più piccoli, chiedono a tutti di fermarsi".
Centinaia in piazza per Gaza a Perugia e Terni con la Cgil
Centinaia di persone tra Perugia e Terni sono scese in piazza - riferiscono gli organizzatori - per dimostrare solidarietà alla popolazione della Striscia di Gaza e indignazione per quello che sta accadendo in Palestina, quindi per chiedere di "Fermare il massacro", rispondendo alla chiamata della Cgil che ha proclamato uno sciopero per oggi. In Umbria lo sciopero, che è stato di quattro ore, ha registrato un'ampia adesione in molti posti di lavoro - riferisce il sindacato - come ampia è stata l'adesione di istituzioni, cittadini e rappresentanti di associazioni e partiti politici davanti ai presidi che si sono tenuti davanti alle Prefetture dei due capoluoghi di provincia. In piazza Italia, a Perugia presenti, tra gli altri, Fabio Barcaioli, assessore a Pace e cooperazione internazionale della Regione Umbria, il consigliere regionale Fabrizio Ricci e don Marco Briziarelli, direttore Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve, mentre a Terni ha presenziato Maria Rita Paggio, segretaria generale di Cgil Umbria. "La gravità degli eventi - ha commentato Paggio - non ci consente di rimanere in silenzio: la deportazione e lo sterminio di un popolo inerme non può lasciare indifferenti e di certo indifferenti non sono la Cgil e il movimento dei lavoratori. Con la nostra mobilitazione chiediamo: di fermare ogni intervento militare nella Striscia di Gaza dove si sta compiendo un vero e proprio massacro del popolo palestinese; di mettere in campo azioni concrete per rimuovere l'embargo umanitario, garantire corridoi umanitari e mettere in sicurezza la popolazione civile; di sostenere e garantire la sicurezza di tutte le missioni umanitarie in corso, compresa la Global Sumud Flotilla; che venga sospeso ogni accordo di cooperazione commerciale e militare con Israele finché non si fermeranno la guerra a Gaza e l'occupazione della Cisgiordania; il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte del governo italiano". La Cgil Umbria chiede inoltre "di bloccare la corsa al riarmo e all'economia di guerra dell'Europa e dell'Italia che sta mettendo a dura prova la tenuta dello stato sociale, della sanità e dell'istruzione perché i soldi destinati al riarmo vengono sottratti agli investimenti e allo sviluppo dell'Italia".
Sindaco Bologna: "Interrompere ogni rapporto con Israele"
"Noi partecipiamo alle tante iniziative che si promuovono su questo tema. Sono anche d'accordo con il presidente della Regione, Michele de Pascale, il suo intervento sulla Fiera di Rimini e, piu' in generale, sul fatto che occorre interrompere ogni rapporto con il governo di Israele". Cosi' il sindaco di Bologna, Matteo Lepore. Il governatore emiliano-romagnolo, in accordo con il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, vuole escludere gli espositori israeliani dalla fiera Ttg di Rimini dedicata al turismo. Anche sulla Fiera di Bologna, assicura Lepore, "ovviamente saremo conseguenti". Lepore sta partecipando alla manifestazione in corso a Bologna, organizzata dalla Cgil "per fermare il genocidio a Gaza", indetta insieme a uno sciopero di quattro ore in uscita.
Pizzaballa: "Per mondo arabo i palestinesi come "zingari""
"Ai paesi arabi dei palestinesi non e' mai interessato nulla". Cosi' il Patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa intervenendo in collegamento al festival Open di Parma. I palestinesi "sono gia' da tempo gli 'zingari' del mondo arabo", ha sottolineato il cardinale rispondendo a una domanda su un possibile paragone con i sinti e i rom sterminati durante l'Olocausto. "Ci sono 5 milioni di palestinesi, senza contare i profughi fuori. Non hanno alcun diritto piu' basilare: spostarsi, andare all'ospedale, andare scuola, trovare lavoro. E non hanno una certezza che potranno continuare a vivere nella casa dove sono nati. E' negato loro il diritto non soltanto personale, ma anche come popolo, come comunita', come nazione: e' evidente che in questo momento sono gli zingari, comunque sono i negletti di questo tempo qui in Medio Oriente".
Iran: "Porta diplomazia aperta, ma decideremo noi come negoziare"
"Il programma nucleare iraniano non verrà distrutto con le bombe o fermato dalle sanzioni. La porta della diplomazia non è chiusa ma sarà l'Iran e non i suoi avversari a decidere su quali basi negoziare". Lo ha detto l'ambasciatore iraniano all'Onu, Amir Saeid Iravani, dopo la decisione del Consiglio di Sicurezza Onu di reimporre le sanzioni a Teheran per il suo programma nucleare. "L'azione di oggi è non necessaria e illegale, le responsabilità per le sue gravi conseguenze sono in capo a Usa, Germania, Francia e Gran Bretagna che hanno costruito le accuse contro l'Iran", ha aggiunto, sottolineando che "la diplomazia si porta avanti attraverso il dialogo, non attraverso la pressione e l'intimidazione"
Onu, Mosca: "Usa scandalosi su visto negato ad Abu Mazen"
La decisione statunitense di negare il visto per la partecipazione all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite al presidente dell'Autorita' Nazionale Palestinese, Abu Mazen, e' "scandalosa". Lo ha dichiarato il rappresentante permanente russo presso le Nazioni Unite, Vasily Nebenzya, al canale televisivo Rossiya-24. "Si tratta, ovviamente, di un caso scandaloso. In questo caso, gli americani stanno palesemente violando i loro obblighi in qualita' di Paese ospitante", ha affermato il diplomatico, "l'obiettivo e' evidente. E', naturalmente, politico, perche' il 22 settembre si terra' la continuazione della conferenza organizzata da Francia e Arabia Saudita, la cui prima parte si e' tenuta a fine giugno, volta a trovare una soluzione bilaterale". "E' chiaro che il rifiuto del visto e' un tentativo di limitare la possibilita' della delegazione palestinese di partecipare pienamente a questa sessione", ha detto ancora Nebenzya.
Pizzaballa: "Di Gaza interessa poco a società Israele"
"Cosa accade a Gaza o cosa accade in Cisgiordania interessa a una piccola nicchia della societa' israeliana e questo e' il dramma in corso in questo momento". Cosi' il Patriarca di Gerusalemme Pierbattosta Pizzaballa, intervenendo in collegamento al festival Open di Parma. In Israele "si vuole la fine della guerra perche' ci sono troppi morti, anche la situazione economica comincia a farsi sentire, centinaia di migliaia di soldati di riserva che non vanno a lavorare, e la paura che possano non tornare, ogni giorno ci sono 4-5 morti anche tra gli israeliani... ". Il cardinale ha confermato che anche nelle manifestazioni di protesta in Israele per porre fine alla guerra, si vuole solo "la liberazione degli ostaggi, che i soldati tornino a casa".
Siria, Iraq: ucciso capo Isis in operazione con Usa
Il servizio antiterrorismo iracheno afferma che un alto dirigente dell'ISIS e' stato ucciso durante un'operazione di sicurezza in Siria condotta in coordinamento con la coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti. Lo scrive Al Arabiya.Un alto dirigente del gruppo terroristico ISIS in Siria, responsabile dell'attacco all'ambasciata della Repubblica islamica dell'Iran a Beirut nel 2013, sarebbe stato ucciso. Lo conferma l'agenzia iraniana Irna. Secondo i media arabi, il servizio antiterrorismo iracheno ha annunciato oggi che, in un'operazione coordinata con la coalizione internazionale, e' stato ucciso Abdul Rahman al-Halabi, un importante leader del gruppo terroristico ISIS, sul suolo siriano. Al-Halabi era il capo delle operazioni esterne e della sicurezza del gruppo terroristico ISIS e ne era responsabile della pianificazione. Al-Halabi era dietro l'attentato all'ambasciata della Repubblica islamica dell'Iran in Libano. Il 19 novembre 2013, due attentatori suicidi takfiri attaccarono l'ambasciata iraniana a Beirut, facendosi esplodere di fronte all'ambasciata e provocando la morte di 23 persone, tra cui Ebrahim Ansari, addetto culturale, e il ferimento di altre 146. All'epoca, il gruppo terroristico noto come "Abdullah Azzam", un gruppo takfiri affiliato ad Al-Qaeda, rivendico' la responsabilita' di questo attacco.
Iran, Teheran: "Voto Consiglio sicurezza illegale"
L'ambasciatore iraniano alle Nazioni Unite ha reagito duramente al voto del Consiglio di sicurezza per reintrodurre sanzioni a Teheran. "La decisione di oggi e' affrettata, inutile e illegale. L'Iran non riconosce alcun obbligo di attuarla", ha detto Amir Saeid Iravani intervenendo al Consiglio di sicurezza. Quella adottata dai paesi europei e dagli Usa e' una "politica di coercizione", ha aggiunto.
Tajani: "Corridoi universitari da Gaza per circa cento studenti"
"Abbiamo raggiunto un accordo con le autorità dei paesi dell'area per aprire un corridoio per i giovani universitari di Gaza che hanno vinto le borse di studio e possono venire a studiare in Italia. In primi arriveranno entro la fine di settembre. Arriveremo a un centinaio di studenti" complessivamente. Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani in un intervento alla terza edizione di "60 under 30" all'Università Link, iniziativa promossa dall'associazione La Giovane Roma e dal magazine Politica, con la media partnership de L'Espresso.
Mosca: "Siamo contrari alle sanzioni contro l'Iran"
Il rappresentante della Russia presso l'Onu, Vasily Nebenzya, ha dichiarato che Mosca si oppone alla reimposizione delle sanzioni contro l'Iran: lo scrive l'agenzia Interfax. "Non riconosciamo il reclamo presentato da Berlino, Londra e Parigi al Consiglio di sicurezza ai sensi della risoluzione 2231 del Consiglio di sicurezza", ha affermato Nebenzya secondo Interfax. "I tentativi dei paesi europei di presentare la situazione in modo tale da attribuirgli il diritto di avvalersi delle disposizioni punitive della risoluzione senza adempiere alla propria parte di obblighi sono ipocriti e insostenibili sia dal punto di vista giuridico che politico", ha affermato ancora il rappresentante di Mosca stando all'agenzia di stampa russa.
Pizzaballa: "Società civile tiene viva attenzione su Gaza"
"Certamente non risolveremo il problema ma resteremo sempre una spina nel fianco ed e' bene cosi' perche' questo deve far ricordare a tutti che quello che sta accadendo non e' umanamente accettabile". Cosi' il Patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa, intervenendo al festival di Open a Parma, riguardo ai movimenti pro Gaza. "Quello che stanno facendo tutti i movimenti - chi piu' chi meno, anche io ho qualche perplessita' - sono importanti perche' tengono viva una coscienza", ha sottolineato il cardinale. "Il mondo non va avanti soltanto grazie alle decisioni dei potenti, il mondo si regge anche sulla coscienza dei popoli. Quello che vedo un po' in tutto il mondo e' la coscienza di popolo, la societa' civile in generale e' viva e tiene viva l'attenzione", ha aggiunto Pizzaballa.
M.O., La Russa: "Governo equilibrato. C'e' chi finge non vedere"
"Il fascismo l'hanno un po' quasi dimenticato, adesso il cavallo di battaglia e' diventato Gaza e a tutti i costi devono fare finta di non vedere l'equilibrio del governo, che ha detto a chiare lettere che la reazione di Israele e' eccessiva e da condannare negli eccessi, ma che i presupposti di quello che sta accadendo a Gaza non possono essere sottovalutati". Lo ha detto Ignazio la Russa a 'Portino Talks'. Se in Italia accadesse un 7 Ottobre? "Penso - risponde il presidente del Senato - che perfino la pavida Italia degli ultimi decenni reagirebbe, magari in modo non troppo scomposto. Non si puo' giudicare quello che sta avvenendo in Medio Oriente, senza ricordare quello che lo ha fatto partire e lo ha fatto durare". "Sarebbe bastato che avessero restituito gli ostaggi, almeno quelli vivi, e Israele non avrebbe avuto alibi per continuare", ha osservato ancora. NNNN
Francia: "Cercato con tutti i mezzi alternativa a sanzioni Iran"
"Abbiamo cercato con tutti i mezzi di trovare un'alternativa" al ripristino delle sanzioni all'Iran, ha detto l'ambasciatore francese all'Onu, Jérôme Bonnafont. "Non abbiamo altra scelta che continuare la procedura di snapback, che porterà al ripristino il 28 settembre delle sanzioni adottate prima del 2015 contro l'Iran", ha aggiunto. Allo stesso tempo, Bonnafont ha insistito sul fatto che l'offerta di Francia, Gran Bretagna e Germania di raggiungere una soluzione negoziata entro la fine della prossima settimana rimane sul tavolo.
La Russa: "Se Hamas avesse restituito ostaggi Israele senza alibi"
"Non possiamo sottovalutare i presupposti di ciò che sta succedendo a Gaza" ovvero "quando terroristi armati sono sbucati da sottoterra uccidendo e sequestrando cittadini innocenti. Però sarebbe bastato che Hamas avesse restituito gli ostaggi, i vivi e i morti, e Israele non avrebbe avuto più alibi per continuare la guerra". Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa intervenendo all'apertura di Portofino Talk, evento in corso a cura di Philia Associates e comune di Portofino.
Libano, 2 uccisi in raid israeliani nel sud
Il governo libanese ha riferito dell'uccisione di due persone nel sud del Libano a seguito di raid aerei israeliani. L'attacco è avvenuto nella zona di Tebnine, a est della città di Tiro, 90 km a sud di Beirut. Nell'attacco ci sono almeno 11 feriti. Non sono state ancora rese note le identità delle vittime.
Pizzaballa: "Niente rassicurazioni stop raid su chiesa Gaza"
"Il pericolo e' reale. Non abbiamo avuto alcuna rassicurazione, i bombardamenti sono molto forti e hanno un impatto d'urto potente. Basta un bombardamento vicino e l'onda d'urto spazza via tutto". Cosi' il Patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa, intervenendo al festival di Open a Parma, riguardo alla Chiesa della Sacra Famiglia di Gaza, unica parrocchia cattolica nella Striscia. "Sono molto preoccupati, sono sereni, per quanto possano esserlo", ha detto il cardinale. "I bombardamenti si avvicinano, Internet (unico modo per comunicare con il resto del mondo) va e viene... ". Il porporato ha poi confermato che tutti hanno ricevuto l'ordine di evacuazione ma solo una decina di persone ha abbandonato la zona. "Il cibo scarseggia ma non sanno dove andare. Ci sono disabili, malati e anziani che non possono partire".
Iran, Israele: "Impedire a Teheran di avere armi nucleari"
Dopo il via libera del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite al ripristino delle sanzioni contro l'Iran, Israele ha sollecitato la comunita' internazionale a impedire che Teheran si doti di armi nucleari. "Il programma nucleare iraniano non e' concepito per scopi pacifici", ha scritto su X il ministro degli Esteri, Gideon Sa'ar. Un Iran dotato di armi nucleari significherebbe che il regime piu' pericoloso possiede l'arma piu' pericolosa e comprometterebbe drasticamente la stabilita' e la sicurezza globali. L'obiettivo della comunita' internazionale deve restare immutato: impedire all'Iran di acquisire capacita' nucleari", ha ammonito.
Mosca: "Cessate il fuoco a Gaza e rilascio ostaggi"
"La Russia chiede un cessate il fuoco immediato e incondizionato" nella Striscia di Gaza, "il rilascio degli ostaggi e dei prigionieri, un accesso umanitario senza ostacoli e la ripresa del processo di pace su una base giuridica internazionale nota e universalmente riconosciuta": lo ha affermato il ministero degli Esteri russo in una nota ripresa dall'agenzia Ria Novosti.
Idf: "Continuiamo a espandere le attività a Gaza City"
"A Gaza City le truppe dell'Idf continuano a espandere le attività, mentre a Khan Yunis e Rafah continuano a operare contro le minacce terroristiche". Lo riferisce l'esercito israeliano sui social, aggiungendo che "oltre dieci terroristi sono stati eliminati e più di 20 siti infrastrutturali militari sono stati smantellati". Tra questi, "Mahmoud Yusuf Abu Alkhir, vice capo dell'intelligence militare del battaglione Bureij di Hamas, è stato eliminato in un attacco dell'Idf nel nord di Gaza".
Pizzaballa: "Israeliani stanchi ma manca volontà di pace"
"Il desiderio della fine della guerra c'e' da parte della maggior parte della popolazione israeliana ma questo non significa che chi vuole la fine della guerra, necessariamente vuole la pace con i palestinesi. Sono due cose abbastanza diverse. Sono stanchi ma non significa che ci sia un desiderio di risoluzione". Cosi' il Patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa, intervenendo al festival di Open a Parma.
Gaza, Pizzaballa: "Non vedo le cose possano cambiare a breve"
"Realisticamente sembra che ci sia poco da fare, perché le grandi istituzioni, il Governo israeliano, gli Stati Uniti ma anche i Paesi arabi non sembrano seriamente interessati a porre fine questa situazione. Quindi, umanamente e realisticamente, non vedo che le cose possano cambiare a breve termine". Così commenta la guerra a Gaza il cardinale Pierbattista Pizzaballa, in collegamento dalla Giordania con il festival di Open in corso a Parma. Il patriarca latino di Gerusalemme aggiunge: "Se anche dovesse finire oggi, questa guerra non sarà comunque la fine del conflitto e le conseguenze le pagheremo ancora per moltissimo tempo anche nella comunità Internazionale. Le ferite, la sfiducia, il rancore che l'odio che hanno creato resteranno ancora per molto tempo", chiosa.
Idf: rinvenuti fucili d'assalto vicino valico Allenby
Poliziotti e militari israeliani hanno rinvenuto diversi fucili d'assalto e componenti per armi da fuoco nei pressi del valico di Allenby, al confine con la Giordania, dove ieri e' avvenuto un attacco costato la vita a due soldati. Durante i controlli a sud del valico, poco dopo l'attentato, le forze di sicurezza hanno trovato una borsa contenente diverse armi da fuoco destinate a essere introdotte clandestinamente in Israele attraverso la Cisgiordania.
Israele, Netanyahu visita sede Shin Bet
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu si e' recato in visita nella sede centrale Shin Bet e ha incontrato il capo ad interim e gli alti dirigenti dell'agenzia d'intelligence interna per un brindisi in vista di Rosh Hashanah, il capodanno ebraico, che quest'anno cade il 22 settembre. Come riferisce Yedioth Ahronoth, il leader israeliano ha discusso delle prossime sfide in vari ambiti e ha fatto le sue congratulazioni per l'attivita' dell'agenzia. Lo Shin Bet e' attualmente guidato da un capo ad interim dopo le dimissioni di Ronen Bar lo scorso giugno, giunte al termine di un'intensa battaglia con il governo. Netanyahu come successore ha indicato David Zini, la cui nomina verra' valutata a breve dalla commissione ad hoc.
Consiglio Onu ripristina sanzioni all'Iran per il nucleare
Il Consiglio di Sicurezza Onu ha dato il via libera al ripristino delle sanzioni contro l'Iran per il suo programma nucleare. I Quindici hanno bocciato (con 4 voti a favore, 9 contrari e 2 astensioni) una bozza di risoluzione che avrebbe permesso di estendere la revoca delle sanzioni decisa con l'accordo del 2015. Ciò significa che le sanzioni contro l'Iran saranno reintrodotte a mezzanotte del 28 settembre, a meno che non venga raggiunto un accordo all'ultimo minuto durante la settimana di alto livello dell'Assemblea Generale.
Abu Mazen potrà parlare a Assemblea Onu in videoconferenza
Il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese Abu Mazen potrà parlare alla settimana di alto livello dell'Assemblea Generale Onu in videoconferenza. Lo ha deciso l'Assemblea Generale dopo che l'amministrazione di Donald Trump gli ha negato il visto per arrivare a New York. Gli Stati Uniti hanno negato o revocato i visti a circa 80 palestinesi, tra cui quello di Abu Mazen, che avevano in programma di partecipare all'Assemblea Generale Onu la settimana prossima, quando diversi Paesi si stanno preparando a riconoscere uno Stato palestinese (il summit ospitato da Francia e Arabia Saudita si terrà lunedì).
Media: almeno 29 morti a Gaza oggi, 15 a Gaza City
Almeno 29 persone sono state uccise da stamattina nella Striscia di Gaza a causa degli incessanti attacchi militari israeliani. Almeno 15 persone sono state uccise a Gaza City. Tra le vittime ci sono anche due palestinesi in cerca di aiuti, secondo quanto riferito ad Al Jazeera da fonti dell'ospedale Nasser nel sud di Gaza
9 mila israeliani firmano per riconoscimento Palestina
Quasi 9.000 israeliani hanno firmato una petizione a sostegno della richiesta di riconoscimento dello Stato palestinese in vista del prossimo vertice co-presieduto da Arabia Saudita e Francia il 22 settembre a New York, in cui è atteso il riconoscimento formale da parte di Gran Bretagna, Francia, Canada, Australia e Belgio. Lo riferisce Times of Israel, riportando l'iniziativa intitolata "No alla guerra, sì al riconoscimento!" organizzata da Zazim - Community Action, un movimento israeliano composto da ebrei e arabi che lavorano insieme per la democrazia e l'uguaglianza.
"Siamo cittadini di Israele che si oppongono al proseguimento
della guerra a Gaza e crediamo nella pace. Invitiamo le nazioni
del mondo a riconoscere la Palestina durante l'Assemblea
Generale delle Nazioni Unite", si legge nel documento, definendo "il riconoscimento un fatto compiuto" che "è anche nell'interesse di Israele". Gli organizzatori mirano a presentare 10.000 firme di israeliani all'Assemblea Generale dell'Onu la prossima settimana per "mostrare al mondo che esiste una voce israeliana forte e chiara che si oppone a una guerra senza fine e si aspetta un intervento internazionale per porre fine alla guerra e portare la pace".
Ministero Salute Gaza: "33 palestinesi uccisi oggi, 4 morti per fame"
Almeno 33 palestinesi sono stati uccisi e 146 feriti negli attacchi israeliani a Gaza nell'ultimo giorno. Lo riferisce il ministero della Salute della Striscia gestito da Hamas, aggiungendo di aver registrato anche quattro decessi dovuti a malnutrizione nelle ultime 24 ore, tra cui un minorenne. Il numero totale dei morti per fame dall'inizio della guerra di Israele a Gaza a 440, tra cui 147 minorenni.
Katz: "Uccideremo leader Houthi e bandiera israeliana sventolerà su Sana'a"
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha minacciato di uccidere il leader degli Houthi, dopo gli attacchi missilistici e con droni di ieri. "Abdul-Malik al-Houthi, il tuo momento arriverà. Sarai mandato a incontrare il tuo governo in seduta plenaria e tutti i membri eliminati dell'asse del male che attendono nelle profondità dell'inferno", ha scritto Katz su X. "La bandiera degli Houthi con su scritto lo slogan 'Morte a Israele, maledizione sugli ebrei' sarà sostituita dalla bandiera israeliana blu e bianca che sventolerà sulla capitale dello Yemen unito", ha aggiunto Katz.
Il 28 agosto un attacco israeliano nello Yemen ha ucciso il primo ministro del governo Houthi e almeno altri 11 altri ministri. Ieri, un drone esplosivo degli Houthi ha colpito un hotel nella città più meridionale di Israele, Eilat. Altri due droni sono stati intercettati, insieme a un missile balistico. Dal 18 marzo, quando le Idf hanno ripreso l'offensiva contro Hamas nella Striscia di Gaza, gli Houthi nello Yemen hanno lanciato 87 missili balistici e almeno 40 droni contro Israele.-
Idf: "Useremo forza senza precedenti a Gaza City, evacuate"
L'esercito israeliano ha dichiarato che continuerà ad usare "una forza senza precedenti" a Gaza City, nel territorio palestinese settentrionale, dove sta conducendo una massiccia offensiva, invitando la popolazione a evacuare. "Le forze israeliane continueranno le loro operazioni con una forza senza precedenti contro Hamas e altre organizzazioni terroristiche", ha dichiarato il portavoce di lingua araba, il colonnello Avichay Adraee, su X, invitando la popolazione a evacuare e "unirsi alle centinaia di migliaia di residenti che sono stati evacuati nella zona umanitaria nel sud" della Striscia di Gaza devastata dalla guerra.
Sa'ar: confisca razzi mostra pericolo di Stato Palestina
L'arresto di tre palestinesi che producevano razzi in Cisgiordania dimostra il "pericolo di uno 'Stato palestinese'". Cosi' il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar ha commentato la notizia dello smantellamento della cellula vicino Ramallah, puntando il dito contro l'Autorità nazionale palestinese che "non sta combattendo il terrorismo".
Media: Israele chiude due valichi con la Giordania
Israele ha chiuso l'unica via di accesso tra la Cisgiordania e la Giordania, il giorno dopo che un autista che trasportava aiuti umanitari dalla Giordania a Gaza ha aperto il fuoco e ucciso due militari israeliani. Lo riporta Haaretz. L'Autorità aeroportuale israeliana, che gestisce il ponte di Allenby, ha annunciato che rimarrà chiuso fino a nuovo avviso. Anche i due valichi tra Israele e la Giordania sono stati interessati: il valico del fiume Giordano a nord è stato chiuso, mentre il valico di Rabin a sud è rimasto aperto solo per i lavoratori.
Netanyahu: "Metal detector e ispezioni ai camion al valico Allenby"
Durante una riunione del gabinetto di sicurezza tenutasi ieri, il primo ministro Benyamin Netanyahu avrebbe attribuito alla Giordania la responsabilità dell'attacco mortale al valico di Allenby, commesso da un camionista giordano che trasportava aiuti diretti a Gaza. Secondo quanto riportato dall'emittente pubblica Kan, il premier ha detto ai ministri che desidera che vengano introdotti nuovi protocolli di sicurezza per i camion degli aiuti umanitari in arrivo dalla Giordania. Lo riporta il Times of Israel. "Chiedo che d'ora in poi gli autisti passino attraverso i metal detector e che i camion vengano ispezionati accuratamente", ha dichiarato Netanyahu. "Era responsabilità della Giordania impedire l'attacco, e non l'ha fatto", ha aggiunto.
Global Flotilla partita da Portopalo: rotta verso Gaza
"Siamo partiti, stavolta non ci fermiamo più". Così Maria Elena Delia, portavoce della Global Sumud Flotilla, ufficializza dalla rada di Portopalo di Capo Passero, nel Siracusano, la partenza di 42 barche dirette a Gaza per portare aiuti umanitari, assieme ad altre sei salpate dalla Grecia.
Il parroco di Gaza: "Morte e bombardamenti, le armi hanno il sopravvento"
"La situazione continua ad essere molto grave in tutta la Striscia di Gaza con i bombardamenti. Continua una situazione di guerra e continua la morte che già si è portata via decine di migliaia di persone: sono stati uccisi più di 18mila bambini e gli ostaggi ancora non hanno sperimentato il diritto di vivere in libertà, i feriti e gli ammalati non hanno ancora possibilità di cura perché all'ospedale manca tutto. Le armi hanno preso il sopravvento". Così padre Gabriel Romanelli, parroco di Gaza, in un videomessaggio fatto ascoltare in Duomo prima dell'inizio delle celebrazioni di San Gennaro. Ad annunciare la messa in onda del messaggio, un commosso arcivescovo di Napoli, cardinale Domenico Battaglia.
L'Onu condanna gli attacchi israeliani nel sud del Libano
L'Onu ha condannato la serie di attacchi israeliani nel sud del Libano, definendoli violazioni della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza. Nelle ultime ore l'aviazione israeliana ha intensificato i suoi raid sul sud del Libano nonostante l'accordo del cessate il fuoco raggiunto lo scorso novembre. "Tali azioni mettono a rischio la fragile stabilità raggiunta lo scorso novembre e minano la fiducia dei civili nella possibilità di una soluzione pacifica del conflitto", si legge nel comunicato di Unifil, la missione militare Onu schierata nel sud del Libano dal 1978 e di cui fanno parte un migliaio di italiani. "I caschi blu di Unifil, insieme all'esercito libanese, continuano a operare sul campo per ripristinare la stabilità lungo la Linea Blu", prosegue il comunicato in riferimento alla linea di demarcazione tra Libano e Israele. "Gli attacchi hanno costretto i caschi blu di due postazioni a rifugiarsi nei bunker, mettendo in pericolo la vita di soldati libanesi, caschi blu e civili". In questo senso, "le Nazioni Unite chiedono alle Forze di Difesa Israeliane (Idf) di astenersi da ulteriori attacchi e di ritirarsi completamente dal territorio libanese".
Idf: "Circa metà dei palestinesi sono fuggiti da Gaza City"
Secondo le ultime stime dell'Idf, circa 480.000 palestinesi sono finora fuggite da Gaza City, dirigendosi verso il sud della Striscia. Si stima che circa un milione di palestinesi risiedessero a Gaza City prima che l'Idf lanciasse una grande offensiva contro Hamas nella zona.

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Sciopero per Gaza, cortei e manifestazioni in tutta Italia
È la giornata dello stop proclamato dal segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, - che nel pomeriggio partecipa al corteo a Catania - secondo cui quello che sta succedendo a Gaza con "un'azione di vera e propria occupazione da parte del governo di Netanyahu è di una gravità senza precedenti. Il massacro, la deportazione del popolo palestinese va fermato, la logica della guerra e del riarmo è un pericolo. I governi sospendano ogni accordo, anche commerciale, con Israele finché non ferma il massacro".
Sciopero per Gaza, cortei e manifestazioni in tutta Italia
Vai al contenutoMinistro del Qatar: "Netanyahu minaccia centrale per la pace"
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è diventato "una minaccia centrale per la pace e la sicurezza in Medio Oriente" e Israele ha violato la sovranità del Qatar. A denunciarlo è il ministro degli Esteri del Qatar, Mohammed Abdulaziz Al-Khulifi, in un articolo pubblicato sul Washington Post in seguito all'attacco a Doha. Lo riporta il sito d'informazione israeliano Ynet. Secondo Al-Khulifi, l'attacco israeliano a Doha ha danneggiato la fiducia nel cessate il fuoco con Hamas ed è avvenuto non lontano dal "quartier generale del Comando Centrale degli Stati Uniti". Al-Khulifi ha invitato la comunità internazionale a stabilire una linea rossa contro Israele, avvertendo che prendere di mira i paesi mediatori minaccia la diplomazia globale.
La Cgil in piazza per Gaza, al via scioperi e manifestazioni
Giornata di mobilitazione con scioperi e manifestazioni indetta dalla Cgil per Gaza. L'iniziativa è stata decisa dal sindacato guidato da Maurizio Landini - che nel pomeriggio partecipa al corteo a Catania - ritenendo "indispensabile una reazione forte, radicata e diffusa del mondo del lavoro, a sostegno della pace, dei diritti umani e della protezione della popolazione civile". Scioperi sono stati proclamati dalle diverse categorie, a fine turno, in tutti i settori non ricompresi dalla legge 146 ovvero quello che regola i servizi pubblici essenziali, dove invece sono state convocate assemblee. Incrociano le braccia per 4 ore i metalmeccanici della Fiom, gli edili della Fillea, i lavoratori del terziario della Filcams. La Filt anche ha proclamato 4 ore di sciopero per i lavoratori dei trasporti e della logistica, ad esclusione dei settori come quello ferroviario, aereo, trasporto pubblico e marittimo. Lo stop interessa quindi autisti di mezzi pesanti, addetti del settore viabilità, della gestione dei parcheggi. In Calabria sciopero di 24 ore dei portuali di Gioia Tauro. Lunedì 22 settembre giornata a rischio per il trasporto pubblico - bus, metro e treni - per lo sciopero generale nazionale di 24 ore proclamato dai sindacati di base. La protesta interesserà tra gli latri il personale del gruppo Fs Italiane, dalla mezzanotte alle ore 23 di lunedì prossimo.
Tajani: "Riconoscere la Palestina è lavarsi la coscienza". VIDEO
Francia, stop di Retailleau a bandiere palestinesi sui municipi
Stop del ministero dell'Interno francese all'esposizione di bandiere palestinesi sui municipi e su altri edifici pubblici il 22 settembre, giorno in cui la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina. La decisione presa dal dicastero di Bruno Retailleau è contenuta in una comunicazione inviata a tutti i prefetti di Francia, in vista della giornata di lunedi'. "Il principio di neutralità del servizio pubblico vieta tali esposizioni", ha dichiarato Place Beauvau, chiedendo ai prefetti di "deferire al tribunale amministrativo" la decisione dei sindaci che decidono di esporre bandiere palestinesi sui loro municipi. Nei giorni scorsi, il presidente Emmanuel Macron ha annunciato che la Francia avrebbe riconosciuto formalmente lo Stato di Palestina il 22 settembre, in concomitanza con l'apertura del Vertice del Futuro alle Nazioni Unite a New York.
Iran: "Sul nucleare l'Onu scelga la diplomazia non le sanzioni"
L'Iran ha invitato le Nazioni Unite a scegliere "la diplomazia anziché lo scontro" prima del voto da parte del Consiglio di Sicurezza dell'Onu sulla reintroduzione delle sanzioni contro Teheran per il suo programma nucleare, ovvero l'attivazione del meccanismo "snapback" chiesto da Francia, Germania e Regno Unito, i Paesi europei firmatari dell'accordo sul nucleare del 2015. "È quindi giunto il momento che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite intervenga e scelga la diplomazia anziché lo scontro. La posta in gioco non potrebbe essere più alta", ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, che mercoledì aveva avuto un colloquio telefonico con l'alto rappresentante della politica estera dell'Ue, Kaja Kallas, e con gli omologhi dei tra Paesi europei (E3). "A nome della Repubblica Islamica dell'Iran, ieri ho presentato un piano ragionevole e attuabile alle controparti E3/UE per scongiurare una crisi inutile ed evitabile nei prossimi giorni", ha affermato Araghchi, come riferisce Mehr, sottolineando che Teheran ha recentemente trovato un'intesa per proseguire la cooperazione con l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) dopo che in estate il parlamento iraniano aveva sospeso la collaborazione con l'agenzia atomica dell'Onu, in seguito al conflitto con Israele e al bombardamento dei siti nucleari iraniani da parte degli Usa. "Invece di essere accolto con un impegno sulla sostanza di questo piano, l'Iran si trova ora di fronte a una litania di scuse e di vere e proprie distrazioni, tra cui la farsesca affermazione che il ministero degli Affari esteri non rappresenta l'intero establishment politico", ha aggiunto il capo della diplomazia di Teheran.
Israele chiude valico di Allenby dopo l'attentato di ieri
L'Autorità aeroportuale israeliana dichiara chiuso fino a nuovo avviso il valico di Allenby tra la Cisgiordania e la Giordania, in seguito all'attacco di ieri in cui sono rimasti uccisi due soldati israeliani. Lo riporta il Times of Israel. L'autore dell'attacco con sparatoria e accoltellamento era un giordano alla guida di un camion di aiuti umanitari diretto dalla Giordania alla Striscia di Gaza. Anche il valico settentrionale del fiume Giordano è stato chiuso fino a nuovo avviso. Il valico di Rabin tra Israele e Giordania, vicino a Eilat, è aperto solo ai lavoratori, mentre il valico di Taba con l'Egitto è regolarmente operativo, secondo quanto riferito dalle autorità israeliane.
Wafa: "4 palestinesi, tra cui 2 bambini, uccisi a Gaza"
Almeno quattro palestinesi, tra cui due bambini, sono stati uccisi e diversi sono rimasti feriti in attacchi delle forze armate israeliane nella Striscia di Gaza dall'alba di oggi secondo l'agenzia palestinese Wafa, che cita fonti mediche. Due bambini sono rimasti uccisi in un attacco aereo israeliano che ha colpito una tenda di famiglie sfollate a ovest di Khan Younis, nel sud di Gaza. Nella Striscia centrale, un uomo è stato ucciso e altri sono rimasti feriti quando aerei israeliani hanno bombardato i pressi della vecchia Moschea a Deir al-Balah. Un altro civile è stato ucciso in un attacco con droni a ovest del campo di Nuseirat.
Anp: "Sconcerto per veto Usa a bozza Consiglio sicurezza Onu su Gaza"
"Profondo rammarico e sconcerto per il veto degli Stati Uniti alla bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che chiedeva un cessate il fuoco immediato a Gaza, nonostante il sostegno unanime degli altri 14 membri del Consiglio". Li ha espressi Nabil Abu Rudeineh, portavoce del presidente dell'Anp Abu Mazen. Lo riporta Wafa, l'agenzia palestinese. Abu Rudeineh ha sottolineato che la bozza di risoluzione aveva ricevuto un sostegno "schiacciante", con 14 paesi che chiedevano chiaramente un cessate il fuoco immediatto. "Gli Stati Uniti hanno scelto di bloccare la risoluzione usando il loro potere di veto", ha affermato. Il portavoce ha avvertito che il veto degli Stati Uniti invia un messaggio pericoloso, incoraggiando Israele a continuare a commettere crimini e a sfidare il diritto e la legittimità internazionali e ha esortato l'amministrazione statunitense a riconsiderare le proprie posizioni.
Gaza, perché Italia e Germania possono bloccare sanzioni Ue a Israele?
La Commissione Ue ha avanzato diverse proposte per fare pressioni su Israele in risposta all'offensiva a Gaza City. Tra queste c'è la sospensione degli accordi commerciali di favore tra Ue e Israele. Per diventare realtà serve però che il voto dei Paesi membri sul tema raggiunga la maggioranza qualificata: per Roma e Berlino sarebbe facile bloccarla. Anche di questo si è parlato nella puntata di "Numeri", approfondimento di Sky TG24.
Gaza, perché Italia e Germania possono bloccare sanzioni Ue a Israele?
Vai al contenutoSky TG24 Mondo, la fuga da Gaza City. VIDEO
Quali dati ha usato l’Onu per dichiarare un genocidio a Gaza
La Commissione indipendente delle Nazioni Unite ha diffuso un rapporto frutto di due anni di raccolta informazioni dopo il 7 ottobre 2023. Le prove includono testimonianze, report di agenzie e indagini giornalistiche indipendenti. Centrale il dato delle vittime: oltre 58mila morti verificati al luglio 2025, in gran parte donne e bambini. Il documento sarà discusso in ottobre all’Assemblea Generale.
Quali dati ha usato l’Onu per dichiarare un genocidio a Gaza
Vai al contenutoIran, Consiglio sicurezza Onu vota oggi su sanzioni
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite voterà oggi una bozza di risoluzione che potrebbe portare alla riattivazione delle sanzioni contro l'Iran per il suo programma nucleare. Alle 10 ora di New York, le 16 in Italia, il Consiglio dovrà votare il testo sull'estensione della revoca delle sanzioni e se la risoluzione non sarà adottata saranno automaticamente reimposte le misure che erano in vigore dal 2006 al 2010.
Hamas: "Con azione a Gaza City l'Idf non otterrà gli ostaggi"
Gli ostaggi israeliani "sono distribuiti nei quartieri di Gaza City e non ci cureremo delle loro vite finché Netanyahu deciderà di ucciderli. L'inizio dell'operazione criminale a Gaza City e la sua espansione significano che il nemico non otterrà un solo prigioniero, vivo o morto". Lo affermano le Brigate al-Qassam, ala militare di Hamas, citate da Al Jazeera. "Il nemico sta entrando in una guerra di logoramento che gli costerà un numero aggiuntivo di morti e prigionieri catturati", hanno aggiunto. "Diciamo alla leadership nemica che Gaza non sarà un bersaglio facile per il vostro esercito".
Veto Usa a bozza Consiglio sicurezza Onu su Gaza, unico no
Gli Stati Uniti hanno posto il veto ad una bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu presentata dai dieci membri non permanenti su Gaza, rimanendo ancora una volta isolati. Il testo - che ha ottenuto 14 sì' e il solo no americano - chiede a Israele di "revocare immediatamente e incondizionatamente tutte le restrizioni all'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza" e di garantirne la distribuzione sicura e senza ostacoli. Chiede poi un "cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente" a Gaza, e il "rilascio incondizionato, dignitoso e immediato di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas".