Sciopero per Gaza, cortei e manifestazioni in tutta Italia

Cronaca
©Ansa

Introduzione

È la giornata dello stop proclamato dal segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, - che nel pomeriggio ha partecipato al corteo a Catania - secondo cui quello che sta succedendo a Gaza con "un'azione di vera e propria occupazione da parte del governo di Netanyahu è di una gravità senza precedenti. Il massacro, la deportazione del popolo palestinese va fermato, la logica della guerra e del riarmo è un pericolo. I governi sospendano ogni accordo, anche commerciale, con Israele finché non ferma il massacro".

 

Poiché "i tempi sono strettissimi", aveva spiegato Landini tre giorni fa, lo sciopero non riguarda i servizi pubblici essenziali regolati dalla legge 146 (come i trasporti, la scuola e la sanità per i quali l'astensione va proclamata con un anticipo più ampio). Le categorie dei settori privati hanno deciso invece il pacchetto di ore di sciopero. Le iniziative sono a livello territoriale, anche con assemblee, presidi e manifestazioni. "Bisogna fermare il governo Netanyahu e la folle corsa al riarmo", ha concluso Landini.

Quello che devi sapere

Landini: "Ue e Governo facciano di più contro il massacro a Gaza"

"La notizia di oggi è la mobilitazione e lo sciopero della Cgil e il fatto che si vada in tutte le piazze con la richiesta molto esplicita al governo e all'Europa che non possono continuare a guardare senza fare e dire quello che c'è da fare verso quel massacro, quella deportazione che è in corso a Gaza", ha ribadito oggi Landini ad Aci Castello (Catania), parlando con i giornalisti a margine dell'assemblea generale della Cgil Sicilia sui temi dell'economia, del lavoro, dello sviluppo del Mezzogiorno e della pace. "Quella cancellazione della dignità e del diritto del popolo palestinese come la dignità di qualsiasi altro popolo - ha aggiunto - compreso quello israeliano di avere di uno Stato e quindi di avere una identità e di poter vivere in libertà e democrazia, oggi è messo in discussione. È necessario che si prendano dei provvedimenti".

 

"Io penso che quello del governo italiano non sia solo un atteggiamento morbido. Di fronte a quello che sta succedendo a Gaza devi decidere dove stai - ha ribadito Landini - Se non dici al governo israeliano che si deve fermare e le armi non gliele mandi più, ma invece gliele continuano a mandare, e non sospendi qualsiasi rapporto commerciale, in realtà diventi diventi complice di quello che sta avvenendo".

 

Per approfondire: La questione israelo-palestinese, cos'è e come è nata

Landini: "Logica profitto porta mondo a riarmo e alla guerra"

"Quando si mette al centro solo il profitto ed il mercato, le persone non esistono più. Questa logica folle che sta portando di nuovo il mondo alla guerra ed al riarmo, noi non siamo disponibili ad accettarla. Vogliamo dare voce, e daremo voce e rappresentanza, a quello che riteniamo pensa la maggioranza delle persone", ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini a Catania, alla manifestazione nazionale per la pace organizzata dalla Camera del Lavoro. "Senza essere la maggioranza del Paese, questo governo lo sta facendo diventare un semplice servo di altri Stati, come degli Stati Uniti, senza giocare il nostro ruolo che è quello di rimettere al centro il lavoro e le persone". 

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Un migliaio a Bologna alla mobilitazione per Gaza della Cgil

Un migliaio di persone a Bologna, tra "Bella ciao" e le bandiere della Palestina strette in mano, hanno riempito le strade che collegano piazza Maggiore a piazza Lucio Dalla, riunite nel corteo promosso dalla Cgil come epilogo della giornata di mobilitazione generale e delle quattro ore di sciopero indette dal sindacato contro la guerra a Gaza. "Siamo il primo sindacato al mondo che sciopera per Gaza", ha rivendicato il segretario dei metalmeccanici della Fiom, Michele De Palma, davanti ai bolognesi, denunciando un clima che in Italia vede sempre più una "caccia alle streghe" sulla difesa della Palestina. Tra i presenti alla manifestazione anche la segretaria del Pd, Elly Schlein, che ha ringraziato il sindacato per l'iniziativa e ha sottolineato il sostegno del suo partito per insistere sul riconoscimento dello Stato di Palestina.

In 10mila in corteo Cgil a Livorno

Circa 10mila persone oggi a Livorno hanno sfilato nel corteo organizzato nell'ambito dello sciopero generale promosso dalla Cgil in sostegno del popolo palestinese. Partito da piazza del Luogo Pio, al grido di "Palestina libera" il lungo corteo dopo essere arrivato in piazza Grande si è diretto verso il monumento dei Quattro mori per poi percorrere il ponte di Santa Trinità e concludersi davanti al Varco Fortezza, al porto cittadino. Al corteo hanno partecipato anche Nicola Fratoianni di Avs e il sindaco di Livorno Luca Salvetti con alcuni componenti della giunta. 

 

Lo sciopero, spiega il sindacato, ha registrato "un'alta adesione": "Nella Grande distribuzione organizzata adesione del 60% con punte del 70%; adesione al 90% a Burberry a The Mall; nella logistica del porto di Livorno adesione oltre l'80%; adesione al 100% alla Sammontana di Empoli; buona o alta adesione nei settori dell'industria (Laika produzione 70%), del marmo e del chimico-tessile-moda, con punte di altissima adesione".

 

"Ci sono convintamente oggi in piazza, ci sono in ogni occasione in cui questo Paese, e non solo, dimostra che c'è un'Italia che non si rassegna alla vergogna a cui ci ha condannato un governo immobile e che anzi, peggio, sceglie ogni volta che può farlo di schierarsi dalla parte sbagliata della storia", ha detto a Livorno Fratoianni. Accompagnato dalla capolista Avs alle regionali Diletta Fallani, ha aggiunto: "Un governo ipocrita e complice che avrebbe il potere nelle sedi internazionali a partire dal suo ruolo specifico di riconoscere lo Stato palestinese, di chiedere sanzioni e di battersi con tutte le sue forze".

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Le manifestazioni in Toscana

In migliaia hanno sfilato a Firenze al corteo per Gaza nell'ambito dello sciopero generale indetto dalla Cgil. Tante le delegazioni di lavoratori provenienti da aziende delle province di Firenze, Prato e Pistoia, con loro anche tanti semplici cittadini, associazioni, tutti uniti al grido 'Free Palestine' e per fermare il genocidio. Presente anche la sindaca Sara Funaro. "Siamo 25mila", dice Rossa Rossi, segretario della Cgil Toscana. In 2mila hanno invece sfilato alla manifestazione organizzata questo pomeriggio a Prato

A Torino in piazza almeno duemila persone

Almeno duemila persone hanno partecipato questo pomeriggio al presidio pro-Palestina organizzato dalla Cgil in piazza San Carlo, nel centro di Torino. La manifestazione si è aperta con il suono di sirene "che evocano guerra e bombardamenti su Gaza". Presenti anche volti noti della politica torinese, tra cui l'ex sindaca Chiara Appendino, oggi deputata e vicepresidente del Movimento 5 Stelle. In piazza bandiere palestinesi che si aggiungono alle bandiere delle categorie Cgil. Uno striscione con i colori arcobaleno della pace recita: "Anche oggi si muore a Gaza, pace in Palestina". E in segno di sostegno con la Global Sumud Flotilla, sul selciato sono state deposte centinaia di barchette di carta con i colori della bandiera palestinese e la scritta: "Anche io sono Global Sumud Flotilla". 

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Fiom: "Scioperi dei metalmeccanici partiti con alte adesioni"

"Sono iniziati già da questa mattina gli scioperi delle metalmeccaniche e dei metalmeccanici con manifestazioni territoriali, per fermare il massacro a Gaza. Il blocco degli aiuti umanitari, i bombardamenti, la perdita di decine di migliaia di civili, l'invasione di Gaza via terra e i progetti di deportazione, i nuovi insediamenti colonici in Cisgiordania, stanno determinando le condizioni di un vero e proprio genocidio". Lo afferma la Fiom-Cgil, spiegando che questa mattina si è già scioperato e manifestato, "con alte adesioni, a Genova, Livorno, Terni, Siena, Firenze, Arezzo, Lucca, Pisa, Novara, Benevento".

 

Il sindacato rimarca che "oggi scioperiamo per spingere il governo e l'Unione europea a fare le scelte giuste: riconoscere lo Stato di Palestina e bloccare l'intervento militare di Israele a Gaza. Scioperiamo e manifestiamo per l'umanità, la dignità e la solidarietà internazionale. La Fiom-Cgil è da mesi impegnata a sostenere il personale sanitario come ad esempio quello di Emergency e i giornalisti nel poter svolgere in sicurezza il loro lavoro, nonché le missioni umanitarie in corso, come la Global Sumud Flotilla", conclude la Fiom.

Un presidio a Montecitorio

Nel primo pomeriggio diverse centinaia di manifestanti con bandiere della pace e della Palestina di sono radunati nei pressi della Camera dei Deputati, tra Piazza di Montecitorio e Piazza Capranica. Presente anche il presidente del Movimento 5 Stelle (M5s) Giuseppe Conte. Per oggi la Cgil di Roma e del Lazio ha proclamato "uno sciopero regionale di 4 ore, da effettuarsi a fine di ogni turno di lavoro, per tutte le lavoratrici e i lavoratori dei settori privati (ad esclusione dei settori pubblici e privati soggetti agli obblighi della Legge n. 146/90). La mobilitazione nasce dall'urgenza di fermare l'invasione israeliana a Gaza e il genocidio del popolo palestinese. Chiamiamo tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori a partecipare e a rendere forte questa giornata di lotta e di solidarietà".

 

Per approfondire: Rimini, Israele escluso da fiera del Turismo dopo l'appello del sindaco e della Regione

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Lo stop in Puglia

In Puglia i presìdi si svolgono in tutte le province, ha annunciato la Cgil regionale. "Dobbiamo opporci alla logica della guerra - spiega la segretaria generale pugliese, Gigia Bucci - perché offende la dignità di ogni essere umano, l'occupazione di Gaza e la deportazione del popolo gazawi è un crimine riconosciuto dagli organismi internazionali". "Gli impegni che l'Europa e l'Italia hanno preso rispetto alla produzione di armi - prosegue - costringeranno i governi a un bagno di sangue per il reperimento delle risorse, e conosciamo la strada: si taglierà come già accade sulla sanità, sui servizi pubblici, sullo sviluppo". L'obiettivo è quindi chiedere al governo di porre fine alla "pavidità verso un sistema di sanzioni a Israele che pure l'Europa sembra deciso a varare, basta collaborazione commerciale e militare. Chi lo fa ha le mani sporche di sangue. Vogliamo rispetto dei diritti umani - dice Bucci - vogliamo la pace, vogliamo che le risorse vadano per la cooperazione tra i popoli e la qualità della vita e del lavoro". Le manifestazioni pugliesi sono in programma a Bari (piazza Prefettura, ore 18), Taranto (piazza Castello, ore 16.30), Foggia - (piazza Giordano, ore 18), Lecce (via Trinchese, ore 17), Barletta (giardini De Nittis, ore 18) e Brindisi (scalinata Virgiliana, ore 17.30).

 

Per approfondire: Gaza, perché Italia e Germania possono bloccare le sanzioni Ue a Israele?

"Blocchiamo il porto", tre iniziative ad Ancona per Gaza

Giornata di mobilitazione anche al porto di Ancona in solidarietà con la popolazione palestinese di Gaza. Oggi alle 17.30 la Cigl ha convocato il presidio "Fermiamo le barbarie", alla banchina 1 del porto, al quale aderisce anche il candidato del centrosinistra alla presidenza delle Marche, il dem Matteo Ricci, oltre a sigle come Arci, Anpi, Libera e Legambiente.

 

Lunedì 22 settembre invece lo scalo anconetano ospiterà due manifestazioni che si svolgeranno quasi in contemporanea. La prima, denominata "Blocchiamo tutto" e organizzata dal coordinamento Marche per la Palestina, dà appuntamento alle 16 al bar Zip di via Mattei. Da lì, secondo quanto annunciano gli organizzatori, si sfilerà in corteo per dimostrare solidarietà a Gaza e alla Global Sumud Flotilla, la flotta umanitaria di imbarcazioni diretta verso la Striscia con l'obiettivo di portare aiuti e fare pressione sui governi affinché fermino il massacro dei civili. Poco più tardi, alle 17.30, nell'ambito dello sciopero nazionale indetto dall'Unione sindacale di base (Usb), il sindacato e i centri sociali delle Marche si danno appuntamento davanti all'ingresso della Mole Vanvitelliana (lato Fiera della pesca) con l'obiettivo di "bloccare il porto di Ancona".

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Filt Cgil, nei trasporti 4 ore di sciopero

La Filt Cgil ha annunciato per oggi uno "sciopero nazionale di tutte le lavoratrici e i lavoratori dei trasporti, della logistica e infrastruttura ad esclusione dei settori come quello ferroviario, aereo, trasporto pubblico, marittimo sottoposti alla regolamentazione sugli scioperi". "Lo sciopero di 4 ore a fine turno o nell'ambito della prestazione lavorativa - prosegue La Federazione dei Trasporti della Cgil - interessa autisti di mezzi pesanti, driver e impiegati del trasporto merci e logistica, gli addetti del settore viabilità di Anas, società regionali e autostrade e gli addetti del Rent a Car, del noleggio senza conducenti, della gestione dei parcheggi. Nei porti i lavoratori e le lavoratrici possono scioperare fino a un massimo di 24 ore, con l'esclusione di coloro che operano per imprese, le cui attività possono in qualche modo coinvolgere i diritti delle persone costituzionalmente tutelati". "Sono esclusi i settori e le attività - spiega infine la Filt Cgil - che sono sottoposti alla regolamentazione della legge 146 sullo sciopero, a causa dell'impossibilità di proclamare la protesta secondo il preavviso previsto dalla legge". 

A Terni otto ore di sciopero

Sono invece otto le ore di sciopero proclamate dalla Fiom Cgil di Terni, rispetto alle quattro previste sia da quella nazionale che in Umbria. "Neanche un grammo del nostro acciaio per questa guerra genocida", scrive in un manifesto il sindacato dei metalmeccanici ternano. Secondo i quali "non è vero che nell'accordo di programma di Acciai speciali Terni - ancora da attuare - è prevista una riconversione delle produzione per le armi". "Basta con le strumentalizzazioni sulle spalle dei lavoratori e delle lavoratrici", continua la Fiom di Terni. Il sindacato chiama quindi "alla mobilitazione contro il riarmo e per una industria a servizio dello sviluppo a sostegno dei cittadini e non della guerra".

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Emergency si unisce alle mobilitazioni

Emergency si unisce alle mobilitazioni per la fine dei bombardamenti nella Striscia di Gaza in occasione dello sciopero proclamato dalla Cgil. "Da più di un anno, attraverso i nostri operatori sanitari sul campo - spiega la Ong - siamo testimoni diretti della violenza indiscriminata esercitata contro gli abitanti della Striscia di Gaza in una spirale di disumanizzazione crescente. In 31 anni di interventi umanitari in zone di conflitto non abbiamo mai visto una tale brutalità, contro così tante persone, concentrate in pochi chilometri quadrati. Gaza City è stata distrutta e la sua popolazione è intrappolata tra bombe e macerie. Non c'è più un luogo sicuro per chi cerca di sopravvivere e nemmeno per chi fugge. Senza cibo, acqua e cure".

 

Per approfondire: Ue sospende sostegno bilaterale con Israele e propone sanzioni ai ministri estremisti

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