Introduzione
Il 28 e il 29 settembre, domenica e lunedì, si vota per scegliere il nuovo presidente della Regione Marche. I principali candidati sono il governatore uscente, Francesco Acquaroli (Fratelli d’Italia), e Matteo Ricci, europarlamentare per il Partito Democratico. Si aggiungono altri quattro nomi: Claudio Bolletta, Lidia Mangani, Francesco Gerardi e Beatrice Marinelli. I cittadini possono andare a votare dalle 7 alle 23 di domenica e dalle 7 alle 15 di lunedì. È possibile esprimere fino a due preferenze e votare anche il solo candidato, senza la lista. Non è invece consentito il voto disgiunto. Tutte le indicazioni sulla votazione sono consultabili in questa scheda e in questo video, consultabili sul sito della Regione
Quello che devi sapere
Il candidato per il centrodestra: Francesco Acquaroli
Francesco Acquaroli è nato a Macerata nel 1974. È in politica dal 1999, quando ricopriva il ruolo di consigliere comunale a Potenza Picena (vicino ad Ancona). In seguito ne è stato anche sindaco, dal 2014 al 2018. Dal 2018 entra alla Camera con Fratelli d’Italia, dove resta fino al 2020 quando viene eletto presidente della Regione Marche. È sostenuto dai partiti di destra a cui si aggiungono Base popolare dell’ex presidente regionale Gian Mario Spacca, Unione di Centro e le liste civiche “Civici Marche” e “Marchigiani con Acquaroli”.
Per approfondire: Elezioni regionali 2025, Marche alle urne il 28 e 29 settembre

Il candidato per il centrosinistra: Matteo Ricci
Il centrosinistra candida invece Matteo Ricci, che da giugno 2024 è europarlamentare per il Partito Democratico. Coetaneo di Acquaroli, ha esordito in politica a 24 anni come consigliere comunale nella sua città natale, Pesaro. Nel 2014 diventa sindaco, e resterà tale per dieci anni. Nel 2013 è vicepresidente del Pd, e nel 2014 è vicepresidente Anci, l’Associazione nazionale comuni italiani. È sostenuto dal centrosinistra, in campo largo: Pd, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra, Italia Viva e Azione. A questi si aggiungono partiti locali come "Progetto Marche”, “Avanti con Ricci”, “Pace Salute Lavoro” e la civica “Matteo Ricci Presidente”. Nel corso dell’estate ha ricevuto un avviso di garanzia per presunte irregolarità negli affidi a Pesaro nel periodo in cui era sindaco. Si è detto estraneo ai fatti

Gli altri candidati
In totale i candidati sono sei, e le liste collegate 18. Oltre ad Acquaroli e Ricci, gli altri contendenti sono Beatrice Marinelli per Evoluzione della Rivoluzione, Claudio Bolletta (Democrazia Sovrana Popolare), Lidia Mangani (Partito comunista italiano) e Francesco Gerardi (Forza del Popolo)
Claudio Bolletta
Claudio Bolletta ha 68 anni ed è di Chiaravalle, vicino ad Ancona. In passato è stato imprenditore nel settore della sicurezza. Si candida con Democrazia sovrana e popolare (Dsp). Fra i temi su cui è più concentrato c’è la sanità e l’intenzione di nazionalizzarla. Pone inoltre attenzione al settore primario e al potenziamento delle microimprese attive in questo ambito. Durante la sua presentazione ha citato anche la creazione di una banca pubblica delle sementi, definita “fondamentale per preservare la tipicità e la genuinità del prodotto agroalimentare dei nostri territori”
Lidia Mangani
Lidia Mangani si candida con il Pci. È originaria di Peglio (provincia di Pesaro e Urbino), e vive da tempo ad Ancona. Ha lavorato come insegnante e dirigente scolastica, ora è in pensione. Dal 1993 al 2001, spiega Il Resto del Carlino, è stata consigliera comunale ad Ancona. Si è anche candidata sindaco, nel 1997. Ha fatto parte di Rifondazione comunista e in seguito del Pdci. Il suo programma si concentra sul blocco della privatizzazione della sanità e sul salario minimo di 10 euro. Pone inoltre il focus sul riuso del patrimonio edilizio inutilizzato
Francesco Gerardi
Il quinto candidato è Francesco Gerardi, che si propone con Forza del Popolo, una lista antisistema fondata in seguito alla pandemia da coronavirus. Gerardi definisce la formazione un partito “cristiano e popolare, sovranista e no-vax”. Nato nel 1977, è giornalista professionista e ha lavorato in alcune testate locali. Ora insegna storia e filosofia a Reggio Emilia. Intervistato da Il Resto del Carlino, spiega che con il suo programma punta, tra l’altro, a “introdurre tra i sistemi di cura anche le medicine alternative”, oltre al “blocco nell’uso degli Ogm”
Beatrice Marinelli
Marinelli è laureata in discipline economiche e sociali alla Bocconi di Milano. Il Resto del Carlino spiega che, in seguito, ha rifiutato due dottorati di ricerca negli Stati Uniti ed è tornata nella sua città natale, Civitanova Marche. Al momento lavora nell’azienda di famiglia, attiva nell’artigianato per la bioedilizia. In passato ha fatto parte di comitati e movimenti civici, ora si è candidata insieme alla lista antisistema Evoluzione della Rivoluzione (Edr). Oltre alla sanità, ritiene “importante la nascita di distretti per l’artigianato, per rilanciare la piccola e media impresa e le sue competenze”