Rimini, Israele escluso da fiera del Turismo dopo l'appello del sindaco e della Regione

Cronaca
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Il primo cittadino di Rimini, Jamil Sadegholvaad, e il presidente dell'Emilia Romagna, Michele de Pascale, hanno chiesto lo stop della presenza israeliana alla TTG Travel Experience, una delle più grandi fiere turistiche al mondo. La richiesta è stata accolta dall'Italian Exhibition Group, sollevando così le critiche dell'Ufficio nazionale israeliano del Turismo che parla di "atto destinato ad acuire la spaccatura nei rapporti tra i popoli". Santanché: "Stupore. Turismo non va strumentalizzato"

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È polemica dopo la decisione dell'Italian Exhibition Group di escludere Israele dalla TTG Travel Experience, una delle più grandi fiere di turismo d'Italia e del mondo, in programma a Rimini dall'8 al 10 ottobre. Il motivo? "Il venir meno delle condizioni per una partecipazione" israeliana. La scelta è stata subito contestata dall'Ufficio nazionale israeliano del Turismo che ha preso atto "con dolore di questa decisione, che riteniamo un atto errato e destinato ad acuire la spaccatura nei rapporti tra i popoli". L’ambasciatore di Israele in Italia, Jonathan Peled, su X, parla dell’ "ennesima intromissione da parte dell'ideologia politica che sfrutta ogni occasione per utilizzare a fini di propaganda elettorale l'attacco contro Israele, non curante dei gravi effetti che tali decisioni hanno nelle relazioni culturali, religiose e di business tra l'Italia e il nostro Paese" (LE NEWS LIVE SULLA GUERRA).

Come si è arrivati alla decisione su Israele

Ma andiamo con ordine. Tutto è iniziato nella mattinata del 18 settembre, con una lettera firmata dal sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, e dal presidente dell'Emilia Romagna, Michele de Pascale, in cui si chiedeva al presidente dell'Italian Exhibition Group, Maurizio Ermeti, "di ripensare alla presenza dello stand di Israele al prossimo Ttg Travel Experience" perché "inopportuna". "Non crediamo davvero che oggi sia eticamente e moralmente accettabile proporre come destinazioni di vacanza luoghi di guerra, terrore e morte", ha scritto il primo cittadino. Sugli accordi commerciali relativi alla manifestazione, non si può poi "non tenere conto delle giuste parole di condanna delle violenze perpetrate dal governo Netanyahu, pronunciate anche dal governo italiano e della Commissione europea che ha recentemente preannunciato misure sanzionatorie comunitarie", ha aggiunto Sadegholvaad. A stretto giro, è arrivata la decisione di Italian Exhibition Group, la società che gestisce la Fiera di Rimini e che organizza anche il salone dedicato al turismo. Una scelta, quella di estromettere Israele, - si legge in una nota del gruppo - "arrivata a seguito delle notizie di stampa di oggi e alla luce delle posizioni del comune di Rimini, città dove si svolge la manifestazione e della regione Emilia Romagna".

 

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Sulla questione è intervenuta anche la segretaria del Pd, Elly Schlein: "Le nostre amministrazioni stanno facendo quello che il governo ancora non sta facendo, stanno prendendo una posizione chiara per le sanzioni per fermare Netanyahu e i suoi crimini a Gaza come in Cisgiordania. Comune di Ravenna, Provincia e Regione - ha detto - hanno bloccato un carico di esplosivi che attraverso il porto di Ravenna stava per essere portato in Israele. Il Comune di Rimini sta contestando la presenza del governo israeliano alla fiera. Hanno il nostro sostegno".  Mentre è in totale disaccordo la ministra del Turismo, Daniela Santanchè: "Apprendiamo con stupore la decisione dell'Italian Exhibition Group che asseconda le richieste del Pd di escludere da TTG di Rimini lo stand di Israele. Stupore sia perché il turismo è, e dev'essere, un ponte di pace, un'opportunità di conoscersi abbattendo barriere e pregiudizi. Sia perché l'Italia non ha mai discriminato nessuno, avendo da sempre fatto dell'ospitalità una delle sue prerogative. Prerogative che l'hanno fatta amare in tutto il mondo, senza distinzioni di bandiera. Il turismo non va strumentalizzato e utilizzato per inasprire gli animi ma deve essere strumento di dialogo".

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