Gaza City, Israele avvia l’operazione di terra. Bombe e tank in città. FOTO
Nella tarda serata di lunedì è iniziato l'attacco di terra a Gaza: i carri armati sono già entrati nella principale città della Striscia. Secondo alcune fonti ci sono stati “37 attacchi in 20 minuti” e si sono registrate potenti esplosioni. Netanyahu: "Al via operazione intensiva". Idf: "Abbiamo iniziato a distruggere siti di Hamas". Ieri centinaia di mezzi corazzati e bulldozer si erano radunati lungo il confine. Migliaia di persone in fuga
L’ATTACCO
- Alle ore 23 di lunedì 15 settembre l'esercito israeliano ha iniziato l'attacco di terra a Gaza City. Il cielo si è colorato con i lampi delle bombe illuminanti: missili lanciati dai caccia, incessanti colpi di artiglieria, droni hanno provocato potenti esplosioni
QUASI 40 ATTACCHI IN 20 MINUTI
- I boati si sono sentiti nel centro di Israele. I media della Striscia hanno segnalato 37 attacchi in 20 minuti. Fonti di Gaza hanno riferito che i tank di Tsahal sono entrati in via Al-Jalaa, nel cuore di Gaza City. Bombe-robot hanno abbattuto gli edifici. Il bilancio dei raid conta decine di vittime
IN CORSO OPERAZIONE INTENSIVA
- Netanyahu in mattinata ha spiegato che è iniziata “l'operazione intensiva a Gaza City, questa è una fase cruciale, il 40% degli abitanti della città è stato evacuato. Più di 350.000 residenti hanno già lasciato la città, e l'esodo è continuato durante la notte”. L’Idf ha annunciato: “Abbiamo iniziato a distruggere le infrastrutture di Hamas, la città è un'area di combattimento pericolosa”
LE MOSSE DI HAMAS
- Hamas - preparandosi all'offensiva dell'Idf - ha portato alcuni degli ostaggi nelle tende e negli edifici di Gaza City per usarli come scudo. E ha affidato il coordinamento del cosiddetto 'legitimacy ambush' (imboscate e guerriglia) a Izz al-Din Haddad, capo dell'ala militare, Raed Saad, comandante della divisione operativa, Muhammad Odeh, che guida l'intelligence e Mohand Rajab, militare di alto rango della Brigata Gaza
AZIONI CONTRO I RESIDENTI
- La strategia di Hamas comprende anche violente azioni contro i residenti per impedire che seguano gli avvisi di evacuazione e si spostino a sud. Circa 700mila persone sono ancora a Gaza, nonostante i bombardamenti intensi delle ultime settimane
MIGLIAIA IN FUGA
- Con l’inizio dell’attacco, si è registrata una fuga di massa dalla zona nord-occidentale. L'Idf, pur aspettandosi che centinaia di migliaia lascino Gaza City in contemporanea con le operazioni di terra, non si illude sulle difficoltà: civili usati come scudi umani, miliziani in infradito e bombe nello zainetto mimetizzati tra la gente
COSA ERA SUCCESSO IERI
- Nella giornata di lunedì centinaia di carri armati, mezzi corazzati e anche bulldozer israeliani si erano radunati lungo il confine Nord di Gaza, per la manovra di conquista di Gaza City. In foto le macerie a Gaza City il 15 settembre
LA MANOVRA DI ISRAELE
- La manovra di Israele si chiama Carri di Gedeone 2 e, nei piani, dovrebbe svilupparsi gradualmente. I generali prevedono almeno 3 o 4 mesi di combattimenti e ritengono che Hamas non si arrenderà. Domenica erano stati diffusi quattro avvertimenti urgenti da Israele ai residenti che non avevano ancora evacuato la zona del porto di Gaza e il quartiere Rimal. In foto i tank israeliani schierati al confine con la Striscia di Gaza già il 12 settembre
AVVERTIMENTI
- Gli avvisi sono proseguiti ieri: un portavoce dell'Idf ha diffuso un comunicato urgente. "A tutti coloro che non hanno ancora evacuato l'area del Porto di Gaza e del quartiere Rimal, nei blocchi vicino alla torre Burj al-Jafari segnata in rosso sulla mappa e dalle tende vicine all'incrocio tra via Jaber Bin Hayan e via Omar al-Mukhtar. L'Idf colpirà a breve la struttura a causa della presenza di infrastrutture terroristiche di Hamas. Per la vostra sicurezza vi esortiamo a spostarvi verso Sud nell'area umanitaria di al-Mawasi, a Khan Younis"
LA TORRE AL GHAFRI
- Ieri la torre Al Ghafri, sulla costa di Gaza City, già parzialmente danneggiata, è stata abbattuta. L’area del porto, dove sorgeva la torre, era nel mirino dell’Idf perché ritenuta sede di "infrastrutture terroristiche di Hamas”. In particolare il grattacielo avrebbe ospitato “apparecchiature di sorveglianza” e posti di osservazione “per monitorare i movimenti delle truppe israeliane e anticiparle”. In foto, le rovine della torre residenziale Al-Ghafari colpita da Israele il 15 settembre
In foto altre immagini delle rovine nella zona della torre al-Ghafari
CHI FUGGE E CHI RIMANE
- Già da giorni, sulla strada costiera che si dirige a Sud di Gaza City, migliaia di persone hanno iniziato un duro viaggio per allontanarsi dall'area a cui mira Israele. Ma c'è anche chi rimane a Gaza City, come mostrano queste foto di ieri, di abitanti tra le macerie
TRA LE MACERIE
- Il quartiere di Rimal è uno dei più colpiti dagli attacchu israeliani. In foto, le macerie nella zona
POCHI RIFUGI
- Per chi resta è molto difficile rifugiarsi, per mancanza di luoghi sicuri. Le strade sono spesso impraticabili a causa delle macerie che ostacolano gli spostamenti, anche brevi
UNA FUGA DIFFICILE
- Anche fuggire rimane comunque molto complicato. Come ricorda anche il New York Times, tutto ciò che riguarda la fuga ha un costo: il trasporto, la plastica per costruire una tenda, l'affitto del terreno su cui costruirla, e persino riuscire, per pochi minuti, ad accedere a una presa elettrica. In foto, un veicolo che trasporta palestinesi sfollati in evacuazione verso Sud da Gaza City, lungo la strada costiera a Nuseirat, il 13 settembre 2025
I NUMERI
- Secondo le ultime stime dell'esercito israeliano, finora oltre 300.000 palestinesi hanno evacuato Gaza City verso altre zone della Striscia. Ma funzionari palestinesi hanno riferito che molte persone non sono state in grado di evacuare verso Sud, a causa del sovraffollamento. In foto, la fuga da Gaza City il 15 settembre
LE STIME DI HAMAS
- Per Hamas sono almeno 350.000 le persone che hanno dovuto lasciare le proprie case, mentre 1.600 edifici residenziali e 13.000 tende sono stati distrutte dall'11 agosto, cioè dal giorno dopo che il premier israeliano Netanyahu ha annunciato il suo piano per Gaza City
VERSO SUD
- Arrivare ad avere un numero preciso è molto difficile. Ad ogni modo, come scrive Reuters, le immagini che circolano sui social media suggeriscono che il flusso di persone in movimento verso Sud si sia intensificato negli ultimi giorni
IL PIANO DI ISRAELE
- Intanto il ministro di ultradestra israeliano per la Sicurezza, Itamar Ben Gvir, ha già anticipato qual è il progetto per Gaza City: "Il mio piano è - una volta conclusa la vittoria nella città di Gaza - costruire lì un quartiere lussuoso per i poliziotti, con vista sul mare. Sarà uno dei posti più belli del Medio Oriente. L'insediamento porta sicurezza, ed è arrivato il momento di un insediamento ebraico a Gaza". In foto, un tank israeliano il 12 settembre al confine con Gaza
"LO SKYLINE DI GAZA STA CAMBIANDO"
- Il ministro della Difesa Israel Katz ha detto che, in seguito ai recenti attacchi israeliani, "lo skyline di Gaza sta cambiando"