Guerra Israele, bombardamenti su Gaza City. Idf: “Metà popolazione ha lasciato città”

I media palestinesi riferiscono di "pesanti bombardamenti israeliani e un anello di fuoco in diverse aree di Gaza City”: almeno 71 le vittime dall’alba nella Striscia. L'esercito israeliano ha dichiarato che continuerà a usare "una forza senza precedenti", invitando la popolazione a evacuare. Intanto, gli Usa hanno posto di nuovo il veto a una bozza di risoluzione presentata al Consiglio di sicurezza dell'Onu che chiedeva di "revocare subito e senza condizioni tutte le restrizioni all'ingresso di aiuti umanitari"

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I media palestinesi riferiscono di "pesanti bombardamenti israeliani e un anello di fuoco in diverse aree di Gaza City”, confermati anche da fonti ebraiche. Sono almeno 71 le persone rimaste uccise oggi, la maggior parte delle quali nella città capoluogo, secondo il bilancio compilato negli obitori degli ospedali. Le vittime nella sola città di Gaza sono state 57, mentre tre sono almeno i palestinesi morti nel centro della Striscia e undici nel sud. 

L'Idf stima che più di mezzo milione di residenti, su un totale di circa un milione, abbiano già evacuato Gaza City. L'esercito israeliano ha avvertito che continuerà ad usare "una forza senza precedenti" a Gaza City, dove sta conducendo una massiccia offensiva "contro Hamas e altre organizzazioni terroristiche", invitando di nuovo la popolazione ad evacuare verso il sud. 

Intanto, gli Stati Uniti hanno  posto il veto ad una bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu presentata dai dieci membri non permanenti su Gaza, rimanendo ancora una volta isolati. Il testo - che ha ottenuto 14 sì e il solo no americano - chiede a Israele di "revocare immediatamente e incondizionatamente tutte le restrizioni all'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza" e di garantirne la distribuzione sicura e senza ostacoli. Chiede poi un "cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente" a Gaza, e il "rilascio incondizionato, dignitoso e immediato di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas".

Nel frattempo, la Global Sumud Flotilla ha annunciato la partenza di 42 barche da Portopalo di Capo Passero, in provincia di Siracusa, dirette a Gaza per portare aiuti umanitari, insieme ad altre sei salpate dalla Grecia.

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Bbc: Starmer annuncia domani riconoscimento Palestina

Il premier britannico, Keir Starmer, annuncerà domani pomeriggio in una dichiarazione il riconoscimento dello Stato palestinese da parte del Regno Unito. Lo scrive la Bbc. La mossa arriva dopo che il primo ministro ha dichiarato a luglio che il Regno Unito avrebbe cambiato posizione a settembre, a meno che Israele non avesse soddisfatto alcune condizioni, tra cui l'accettazione di un cessate il fuoco a Gaza e l'impegno a un accordo di pace sostenibile a lungo termine che prevedesse una soluzione a due Stati.

Colors4Palestine, il grido del fumetto italiano per Gaza

Nata da un'esigenza individuale di Daniele Caluri, l'iniziativa ha rapidamente coinvolto oltre 100 autori e autrici che hanno realizzato i loro disegni per protestara contro gli attacchi israeliani sulla popolazione della Striscia. Le opere, esposte in mostra, arriveranno nei prossimi giorni a Poggibonsi, Nugola, Barberino del Mugello e Piossasco. E poi saranno messe all'asta per raccogliere fondi per i progetti di Emergency in Palestina

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Gaza, perché Italia e Germania possono bloccare sanzioni Ue a Israele?

La Commissione Ue ha avanzato diverse proposte per fare pressioni su Israele in risposta all'offensiva a Gaza City. Tra queste c'è la sospensione degli accordi commerciali di favore tra Ue e Israele. Per diventare realtà serve però che il voto dei Paesi membri sul tema raggiunga la maggioranza qualificata: per Roma e Berlino sarebbe facile bloccarla. Anche di questo si è parlato nella puntata di "Numeri" del 17 settembre

Gaza, perché Italia e Germania possono bloccare sanzioni Ue a Israele?

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Lunedì 22 sciopero generale contro il massacro a Gaza

Amb. Israele contro bandiera Palestina in Campidoglio

"Esprimo la mia ferma condanna per le recenti decisioni del Consiglio Municipale di Roma, e mi unisco alle critiche espresse dal Presidente della Comunita' Ebraica Romana, Victor Fadlun. Si tratta di posizioni unilaterali, che non solo non favoriscono la pace, ma fanno il gioco di Hamas. E' particolarmente grave e doloroso che cio' avvenga proprio a Roma, la citta' segnata dalla tragica morte del piccolo Stefano Gaj Tache', vittima del terrorismo palestinese". Lo scrive l'ambasciatore israeliano in Italia, Jonathan Peled, sulla bandiera palestinese che sventola sopra il Campidoglio.

Gaza, quante sono le vittime dall’inizio della guerra? I DATI

I numeri che riguardano i morti del conflitto in Medio Oriente sono al centro di polemiche, principalmente quelli forniti dal ministero della Salute di Hamas. Tuttavia vengono considerati via via più attendibili e con il tempo sono sempre più simili ai dati comunicati da fonti israeliane. Di questo si è parlato nella puntata del 16 settembre di “Numeri”, approfondimento di Sky TG24

Gaza, quante sono le vittime dall’inizio della guerra? I DATI

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Solo 1 detenuto su 4 nelle carceri israeliane è un combattente: i dati

Un’indagine realizzata dal Guardian insieme a +972 Mag e Local Call, e condotta su un database interno dei servizi d’intelligence israeliani, rivela che i risultati sul campo dichiarati pubblicamente nel corso dei mesi dallo stato ebraico non sono mai stati conseguiti. Dall’indagine risulta, infatti, che le dichiarazioni pubbliche dell’esercito — che ha confermato l’esistenza del database — e dei funzionari pubblici israeliani, contraddicono le informazioni raccolte dalla Direzione dell’Intelligence israeliana.

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Hamas: "Israele crea a Gaza campi di sterminio nazisti"

Il capo del Ministero della Salute di Gaza ha denunciato l'espulsione forzata dei palestinesi da Gaza City da parte di Israele, affermando che centinaia di migliaia di persone restano intrappolate nel centro urbano assediato. "Più di 900.000 persone rimangono ferme e si rifiutano di andarsene nonostante i bombardamenti e le distruzioni in corso", ha affermato il direttore generale Munir al-Bursh. "Le cosiddette 'zone umanitarie' vengono utilizzate dall'occupazione per cercare di confinare un milione di persone in aree sovraffollate, senza acqua, senza beni di prima necessità e senza un riparo adeguato", ha aggiunto. "L'occupazione ha destinato solo il 12% del territorio di Gaza a zone di rifugio e sta tentando di stipare forzatamente almeno 1,7 milioni di persone in queste zone. Questo equivale a un piano per creare campi di concentramento di sterminio di stampo nazista, con l'obiettivo di sfollare forzatamente le persone in aree prive delle condizioni di vita più elementari".

Proteste a Tel Aviv e Gerusalemme: "Da Netanyahu condanna a morte per ostaggi"

Migliaia di israeliani sono scesi in piazza a Tel Aviv e Gerusalemme per chiedere il rilascio degli ostaggi, con familiari e parenti che accusano il governo di Benjamin Netanyahu di aver messo ulteriormente a rischio la vita dei loro cari con l'occupazione di Gaza City. Yotam Cohen, fratello del soldato Nimrod Cohen, ha accusato il premier di aver emesso una condanna a morte per gli ostaggi, riporta Haaretz. 

"L'accordo è stato dirottato nel modo più aggressivo possibile, le relazioni con i mediatori fatte deteriorare e il destino di 20 ostaggi  è stato fissato, insieme a quello di altri 28", ha detto manifestando a Tel Aviv. Rivolgendosi poi direttamente ai vertici israeliani, ha aggiunto:  "la responsabilità del destino di ostaggi e militari ricade su di voi, siete responsabili per ogni militare caduto per ogni ostaggio torturato e assassinato". 

Alla manifestazione di fronte alla residenza ufficiale del premier a Gerusalemme, la madre di Matan Zangauker ha detto: "mio figlio è diventato una vittima del governo Netanyahu, lo sta sacrificando per rimanere al potere". 

La questione israelo-palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto.

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Decine di migliaia in piazza a Tel Aviv per gli ostaggi

Decine di migliaia di israeliani si sono riuniti anche oggi  nella cosidetta Piazza degli Ostaggi a Tel Aviv, per chiedere l'immediato ritorno di tutti gli ostaggi attraverso un accordo e la fine della guerra. Un'altra manifestazione inizierà in Piazza Parigi a Gerusalemme. Lo riportano i media locali.   "Bibi, alle soglie del nuovo anno, un nuovo anno ebraico, mostraci quali sono i valori ebraici. Riporta a casa i nostri figli e le nostre figlie, non attraverso combattimenti pericolosi e inutili, ma attraverso un accordo globale e immediato. Dopo, ci occuperemo di tutto il resto: lo abbiamo già fatto prima, lo faremo in futuro", le parole di Alon Nimrodi, padre di Tamir Nimrodi.   "Questa settimana Netanyahu ha deciso di emettere un'altra condanna a morte. L'accordo è stato silurato nel modo più aggressivo possibile, i rapporti con i mediatori si sono deteriorati e il destino di 20 ostaggi è stato segnato, insieme ad altri 28. Ma non si tratta solo di loro: ci sono anche i soldati che sono stati uccisi da quando è stata presa la decisione di prolungare questa guerra, e i soldati che continueranno a essere uccisi senza nemmeno saperlo", denuncia invece Yotam Cohen, fratello di Nimrod Cohen, dopo la decisione del governo di avviare l'operazione di terra a Gaza City. 

Gaza City, Israele avvia l’operazione di terra. Bombe e tank in città. FOTO

Nella tarda serata di lunedì è iniziato l'attacco di terra a Gaza: i carri armati sono già entrati nella principale città della Striscia. Secondo alcune fonti ci sono stati “37 attacchi in 20 minuti” e si sono registrate potenti esplosioni. Netanyahu: "Al via operazione intensiva". Idf: "Abbiamo iniziato a distruggere siti di Hamas". Ieri centinaia di mezzi corazzati e bulldozer si erano radunati lungo il confine. Migliaia di persone in fuga.

Gaza City, Israele avvia operazione di terra. Bombe e tank in città

Gaza City, Israele avvia operazione di terra. Bombe e tank in città

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Idf: "Uccisi 30 terroristi e colpiti 120 obbiettivi Gaza"

Le forze israeliane hanno aggiornato in serata il bilancio dell'offensiva nella città di Gaza. "Negli ultimi giorni, le truppe hanno lavorato per espandere le operazioni nella citta'. I soldati hanno eliminato più di 30 terroristi e stanno creando un corridoio per permettere alla popolazione civile di spostarsi verso sud in sicurezza", si legge in una nota pubblicata sui social media. L'Idf, "in coordinamento con l'Aeronautica israeliana e la direzione dell'Intelligence, ha colpito più di 120 obiettivi terroristici", riporta il comunicato.

Gaza, raid su tendopoli sfollati e ordini di evacuazione. VIDEO

Iran, media: "Da consiglio Sicurezza stop cooperazione con Aiea"

Il consiglio supremo di Sicurezza nazionale iraniano ha stabilito che la collaborazione con l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) è praticamente sospesa, dopo che è stata decisa la riattivazione delle sanzioni. Lo riporta l'agenzia di stampa iraniana Isna. Ieri il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha bocciato la proroga della sospensione delle misure in vigore dall'accordo del 2015, su impulso di Francia, Gran Bretagna e Germania. Il Consiglio, con il presidente Massoud Pezeshkian, si è riunito per discutere la situazione nella regione, spiega l'agenzia. Sono state discusse tra l'altro "le sconsiderate azioni di tre paesi europei sulla questione nucleare iraniana ed è stato annunciato che, nonostante la cooperazione del ministero degli Affari Esteri con l'Aiea e la presentazione di piani per risolvere la questione, le azioni dei paesi europei hanno portato alla sospensione della collaborazione con l'Agenzia".

Al Jazeera: "71 uccisi in Striscia dall'alba,56 a Gaza City"

Almeno 71 palestinesi sono stati uccisi nella Striscia di Gaza dall'alba, di cui 56 a Gaza City. Lo scrive Al Jazeera citando fonti ospedaliere della Striscia. 

Media: "Qatar vuole le scuse di Israele per tornare a mediare"

Secondo quanto riportato dal notiziario Channel 12, il Qatar subordina la ripresa del suo ruolo di mediatore nei negoziati sul cessate il fuoco a scuse pubbliche da parte di Israele per il recente attacco contro i leader di Hamas a Doha. 

Media: "Netanyahu discuterà di accordo sicurezza con Siria"

Il primo ministro israeliano Benjamyn Netanyahu convocherà domani sera una riunione sulla Siria con i ministri più importanti del suo governo e capi dell'apparato di difesa. Al centro dell'incontro, negoziati con le nuove autorità di Damasco per accordi in tema di sicurezza e confini. Lo riporta Axios citando fonti israeliane informate.

Idf: "Oltre mezzo milione palestinesi ha lasciato Gaza City"

Oltre mezzo milione di palestinesi ha lasciato Gaza City, dirigendosi verso la zona meridionale della Striscia, dalla fine di agosto. Lo hanno indicato le Idf, stando a quanto riporta il Times of Israel. In vista dell'offensiva in corso contro Hamas, l'esercito ha ordinato ai palestinesi di tutte le zone di Gaza City di evacuare immediatamente verso una zona umanitaria designata da Israele nel sud della Striscia. Nella città, prima dell'offensiva, viveva circa un milione di palestinesi.

Idf: "Allarme antiareo ad Ascalona" (2)

Dopo le verifiche compiute, l'Idf ha comunicato che si è trattato di un falso allarme. 

Idf: "Allarme antiareo ad Ascalona"

L'allarme antiaereo è scattato ad Ascalona, nel sud di Israele. Lo ha comunicato l'Idf sui suoi canali social. 

Negato ingresso in Cisgiordania a due laburisti britannici ebrei

Un membro ebreo del partito laburista al governo nel Regno Unito attacca Israele pochi giorni dopo che a lui e a un altro parlamentare laburista ebreo è stato impedito da Israele di visitare la Cisgiordania. In un editoriale pubblicato sul 'Guardian', il parlamentare Peter Prinsley afferma che l'esperienza ha dimostrato "quanto in basso Israele sia stato portato dal suo attuale governo e quanto sia cambiato, fino a renderlo quasi irriconoscibile". Israele non ha commentato pubblicamente la decisione di impedire a Prinsley e al parlamentare Simon Opher di entrare in Cisgiordania. "Rappresenta il grado di isolamento del governo israeliano. Mi rattrista dire che Israele oggi sembra essere un mondo lontano dai principi inclusivi, pluralistici, aperti e democratici su cui e' stato fondato nel 1948", scrive Prinsley.     "Sono ebreo, uno dei pochi membri ebrei della Camera dei Comuni. Ho visitato Israele per la prima volta quando ero uno studente di medicina idealista e da allora sono tornato per trascorrere delle felici vacanze, visitando i miei familiari che vivono lì. Sono membro del Consiglio dei Deputati degli Ebrei Britannici e un convinto sostenitore della mia sinagoga locale". Prinsley aggiunge che gli e' stato negato l'ingresso per motivi di "sicurezza pubblica o di ordine pubblico", ma afferma che non gli è stata fornita alcuna spiegazione sul motivo per cui a lui e al gruppo con cui viaggiava è stato impedito di recarsi negli ospedali della Cisgiordania.

Attacco Idf in Libano, un morto

I media libanesi riportano la notizia di un morto in un attacco di un drone israeliano su un'auto nella zona di Khardali, nel Libano meridionale. Non ci sono commenti immediati da parte delle IDF.

Ong: "31 reporter uccisi nel raid Israele a Sana'a il 10 settembre" (2)

Il 10 settembre, Israele ha colpito un complesso a Sana'a che ospitava tre testate giornalistiche legate agli Houthi. Almeno 35 persone sono state uccise nell'attacco, tra cui un bambino che accompagnava un giornalista in redazione, e 131 sono rimaste ferite, secondo il ministero della Salute degli Houthi. Tutti i giornalisti lavoravano per il quotidiano '26 September', affiliato agli Houthi, o per il quotidiano Yemen. "Si tratta di un attacco brutale e ingiustificato che ha preso di mira persone innocenti il ;;cui unico crimine è stato quello di lavorare nel settore dei media, armati solo di penne e parole", ha dichiarato al Cpj Nasser al-Khadri, caporedattore di 26 September. L'esercito israeliano ha dichiarato in una nota di aver colpito "obiettivi militari" a Sana'a, tra cui il dipartimento di pubbliche relazioni degli Houthi che diffondeva "terrorismo psicologico". Il Cpj ha affermato che l'attacco in Yemen rientra in un più ampio schema di uccisioni di operatori dei media in tutto il Medio Oriente da parte di Israele, giustificando tali uccisioni con il tentativo di dipingere i giornalisti come combattenti. Dal 7 ottobre 2023, Israele ha ucciso 247 giornalisti a Gaza, secondo l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani. In Libano, Israele ha anche ucciso giornalisti affiliati a canali pro-Hezbollah, nonché membri dell'ufficio stampa di Hezbollah, tutti considerati civili secondo il diritto internazionale. "Dal 7 ottobre 2023, Israele è emerso come un killer regionale di giornalisti... Quest'ultima ondata di omicidi non è solo una grave violazione del diritto internazionale, ma anche un terrificante monito per i giornalisti di tutta la regione: nessun luogo è sicuro", ha affermato Sara Qudah, direttrice del programma regionale del Cpj. L'uccisione di giornalisti yemeniti - sottolinea il Guardian - è stata ampiamente ignorata dai governi, creando timori di ulteriore impunità. 

Ong: "31 reporter uccisi nel raid Israele a Sana'a il 10 settembre"

Trentuno giornalisti e operatori dei media sono stati uccisi la scorsa settimana negli attacchi israeliani che hanno colpito le redazioni di giornali in Yemen. Lo ha denunciato Comitato per la Protezione dei Giornalisti (Cpj) - citato dal Guardian - definendolo il più mortale attacco contro i reporter degli ultimi 16 anni e il secondo mai registrato dopo il massacro di Maguindanao, nelle Filippine, nel 2009. 

Hamas minaccia eliminare ostaggi ancora nelle sue mani

Hamas ha minacciato di eliminare gli ostaggi ancora nelle sue mani, mentre Israele intensifica l'offensiva su Gaza City. Il gruppo palestinese ha infatti diffuso un fotomontaggio con l'immagine di 47 ostaggi, accompagnate dal nome di Ron Arad, il militare israeliano catturato nel 1986 in Libano, la cui sorte rimane ignota.

Nel fotomontaggio, Hamas accusa il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, di rifiutare un cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi e critica il capo di Stato maggiore delle Idf, Eyal Zamir, per aver ordinato la conquista di Gaza City, nonostante il suo presunto dissenso. La didascalia, in arabo e in ebraico, recita: "A causa del rifiuto di Netanyahu e della sottomissione di Zamir, una foto d'addio per l'inizio dell'Operazione Gaza". 

Secondo fonti militari israeliane, prima dell'inizio dell'operazione a Gaza City circa 20 dei 47 ostaggi erano ancora vivi. Nel frattempo alcuni di loro sarebbero stati spostati dai tunnel e posizionati come scudi umani in diverse parti della città per rallentare l'avanzata israeliana.

Oltre 70 le vittime oggi dell'offensiva Idf a Gaza

Sono almeno 71 le persone rimaste uccise oggi negli attacchi dell'esercito israeliano nella Striscia di Gaza, la maggior parte delle quali nella città capoluogo, secondo il bilancio compilato negli obitori degli ospedali. Le vittime nella sola città di Gaza sono state 57, mentre tre sono almeno i palestinesi morti nel centro della Striscia e undici nel sud. 

Fermato direttore d'orchestra al confine con Gaza

Il direttore di orchestra israeliano Ilan Volkov è una delle quattro persone arrestate dalla polizia israeliana mentre marciavano verso il confine di Gaza. Le riprese ottenute da Channel 4 News mostrano Volkov mentre viene portato via dagli agenti sul retro di un veicolo della polizia. Mentre veniva portato via, Volkov, che dirige la Bbc Scottish Symphony Orchestra, ha gridato: "Dobbiamo fermare il genocidio subito. Sta rovinando la vita di tutti. Fermatelo". Haaretz ha riferito che le quattro persone sono state rilasciate "dopo poco tempo". 

Media, Israele a Usa "fermate attività Egitto nel Sinai"

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto all'amministrazione Trump di fare pressione sull'Egitto affinche' interrompa il rafforzamento del contingente militare nel Sinai. Lo riferisce l'emittente N12. In occasione del loro incontro a Gerusalemme lunedi', Netanyahu ha presentato al segretario di Stato americano Marco Rubio il quadro delle attivita' egiziane nel Sinai. Secondo Israele, il Cairo sta violando l'accordo di pace di cui gli Stati Uniti sono garanti.

Gaza, Ciriani: "Governo mai nascosto, evitare strumentalizzazioni"

"Il ministro Tajani ha risposto l'11 settembre con  comunicazioni urgenti al Parlamento. L'abbiamo fatto sempre, ha risposto  anche l'altro giorno al Question Time. Il governo non si è mai  nascosto, non è mai scappato dai suoi obblighi politici in Parlamento e  non lo farà neanche in futuro. Bisogna però evitare strumentalizzazioni  politiche e quindi cerchiamo di mantenere quell' atteggiamento di  serietà e di responsabilità che devono avere anche le forze di  opposizione". Lo ha detto il ministro dei Rapporti con il Parlamento  Luca Ciriani, a margine di un incontro al quale ha partecipato anche il  ministro della Cultura Alessandro Giuli, rispondendo a una domanda dei  giornalisti sull'impegno del governo per la tragica situazione di Gaza. 

Iran, martedì opposizione manifesta vicino al Palazzo Vetro

Martedi' si apre ufficialmente alle Nazioni Unite l'80esima Assemblea generale e mentre i leader prenderanno la parola dal palco, a pochi passi dal palazzo di Vetro scendera' in strada l'opposizione iraniana. La manifestazione, si legge in un comunicato, e' stata convocata dall'Organizzazione delle Comunita' Iraniano-Americane (Oiac) e dal Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (Ncri). La mobilitazione e' iniziata gia' qualche giorno fa, con mostre e veglie, ma il clou sara' il 23 settembre a partire dalle 9:30, quando sono attese migliaia di persone a Manhattan per dire no alla politica di appeasement verso il regime, al programma nucleare di Teheran, ma anche a qualsiasi intervento straniero. A rovesciare i mullah, si legge ancora nella nota, devono essere "il popolo iraniano e la resistenza organizzata". Da qui la richiesta alla comunita' internazionale di "dare attuazione immediata alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'Onu, riconoscere il diritto del popolo iraniano di rovesciare i mullah, adottare misure concrete per fermare le brutali esecuzioni".

Hamas pubblica foto ostaggi: "Tutti come disperso Ron Arad"

Hamas ha pubblicato un'immagine propagandistica dei  restanti 48 ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza, indicandoli tutti  con il nome di 'Ron Arad', un navigatore dell'Aeronautica Militare  israeliana, dichiarato disperso dal 1988. La notizia è riportata dal  Times of Israel. Il testo a corredo dell'immagine afferma: "A causa del  rifiuto di Netanyahu e della capitolazione di Zamir, capo di Stato  Maggiore delle Idf, un'immagine di commiato all'inizio dell'operazione  militare a Gaza City". Il testo sembra accusare Netanyahu di essersi  rifiutato di raggiungere un accordo per il cessate il fuoco e il  rilascio degli ostaggi, mentre accusa Zamir di eseguire l'ordine di  conquistare Gaza City nonostante la sua presunta opposizione al piano.  Le famiglie degli ostaggi hanno espresso il timore che i loro cari  condividano la sorte di Arad senza un accordo per il loro rilascio. 

Russia critica voto Onu per reimporre sanzioni nucleare a Iran

La Russia ha criticato aspramente il voto del  Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per reimporre le sanzioni  economiche all'Iran per il suo programma nucleare e ha messo in guardia  dal rischio di un'"escalation delle tensioni". "La parte russa ha  ripetutamente sottolineato la natura provocatoria e illegale delle  azioni dei paesi europei che partecipano al Jcpoa", ha affermato il  ministero degli Esteri russo in una dichiarazione riferendosi  all'accordo del 2015 volto a persuadere l'Iran a limitare  l'arricchimento dell'uranio. "Queste azioni non hanno nulla a che fare  con la diplomazia e portano esclusivamente a un'ulteriore escalation  delle tensioni attorno al programma nucleare iraniano", ha aggiunto. 

Idf, in 24 ore colpiti da aviazione 100 obbiettivi a Gaza

Le forze armate israeliane continuano a intensificare l'offensiva nella citta' di Gaza. Secondo un comunicato postato dall'Idf sui social media, sono state "smantellate numerose infrastrutture terroristiche, tra cui pozzi, edifici trappola, strutture da cui operavano terroristi di Hamas e postazioni di cecchini che rappresentavano una minaccia per le truppe". Inoltre, i militari "hanno individuato armi ed eliminato diversi terroristi di vari gradi di comando dell'ala militare di Hamas". La battaglia infuria non solo nel capoluogo: "Nell'ultimo giorno, l'aviazione ha colpito circa 100 obiettivi terroristici in tutta la Striscia di Gaza", ha riferito ancora l'Idf. Nei raid sono stati distrutti "infrastrutture sotterranee, depositi di armi e cellule terroristiche". 

Poster Hamas con foto ostaggi, Bibi non vuole salvarli

Hamas ha diffuso un poster con le foto dei 48 ostaggi israeliani ancora nelle sue mani e accusato il premier Benjamin Netanyahu di non voler raggiungere un accordo per salvarli. Sotto le immagini compare sempre lo stesso nome, quello di Ron Arad, l'aviere scomparso dal 1988. Nel testo, riferisce il Times of Israel, Hamas prende di mira non solo Netanyahu ma anche il capo di Stato maggiore, Eyal Zamir, che sta conducendo l'offensiva a Gaza pur avendo pubblicamente espresso la sua contrarietà all'operazione. Secondo l'Idf, delle 48 persone ancora nelle mani dei gruppi palestinesi che le avevano rapite il 7 ottobre 2023 solo venti sono ancora sicuramente vive. 

50 morti in raid Idf di cui 38 a Gaza City, molti bambini

Almeno 50 palestinesi sono stati uccisi dall'alba in attacchi aerei israeliani in varie zone della Striscia di Gaza, di cui 38 a Gaza City. Lo riferisce l'agenzia stampa palestinese Wafa. Le ultime vittime dei raid dell'Idf sono sei civili uccisi - e altri feriti - in un attacco aereo israeliano sul quartiere di al-Tuffah, a nord-est di Gaza City. 

Papa: "Non c'è giustizia se condizioni vita sono disumane"

Il Papa, nel discorso agli operatori di  giustizia, ha sottolineato che "il Giubileo invita a riflettere anche su  un aspetto della giustizia che spesso non è sufficientemente  focalizzato: ossia sulla realtà di tanti Paesi e popoli che hanno 'fame e  sete di giustizia', perché le loro condizioni di vita sono talmente  inique e disumane da risultare inaccettabili". Citando Sant'Agostino ha  detto: "E' impossibile che si abbia il diritto in uno Stato in cui non  si ha vera giustizia". "All'attuale panorama internazionale andrebbero  dunque applicate queste sentenze perennemente valide", ha commentato  Leone. 

Media: "A Gaza City ucciso fratello direttore del Shifa e 3 figli"

Tra le 51 vittime dei raid israeliani sulla Striscia di Gaza, di cui almeno 38 a Gaza City, c'e' il fratello del noto direttore dello Shifa Hospital, il piu' grande dell'enclave palestinese. I media locali riferiscono che l'esercito israeliano ha bombardato l'abitazione di Mohammed Abu Salmiya a Gaza City, uccidendo suo fratello e i suoi tre figli. Secondo fonti sanitarie, l'attacco e' avvenuto questa mattina contro l'abitazione di Abu Salmiya nel campo profughi di Shati, vicino alla spiaggia, una delle zone piu' popolate a seguito delle numerose ondate di sfollamento forzato causate dagli attacchi dell'esercito israeliano su Gaza City. Tra le vittime ci sono il fratello di Mohammed Abu Salmiya e i suoi tre figli. Un video diffuso dal giornalista di Gaza, Nahed Hajjaj, mostra il direttore dello Shifa accovacciato accanto ad almeno tre corpi avvolti in coperte, uno piu' grande e due piu' piccoli. Abu Salmiya gestisce il piu' grande ospedale della Striscia di Gaza, lo Shifa Hospital, che nelle ultime settimane ha accolto la maggior parte dei feriti e dei morti dell'offensiva israeliana contro la capitale. Il direttore dell'ospedale era stato arrestato durante un raid dell'esercito israeliano contro l'ospedale il 23 novembre 2023, per essere interrogato in merito a presunte "attivita' terroristiche" che, secondo i militari, si stavano svolgendo li'. Sette mesi dopo, il 1 luglio 2024, Israele lo ha rilasciato a Gaza senza fornire ulteriori dettagli e il medico e' tornato al suo incarico. 

Media: "Egitto raddoppierà presenza a confine se esodo da Gaza"

L'Egitto avverte Israele che aumenterà le sue forze  lungo il confine con Gaza in caso di un'ondata massiccia di palestinesi  che migrano dalla Striscia. Lo riferisce il Times of Israel citando il  quotidiano libanese Al Akhbar che a sua volta fa riferimento a fonti  anonime. Secondo quanto riferito, entro 72 ore da un simile evento,  l'Egitto raddoppierà il numero di truppe al confine e invierà armamenti  pesanti ed elicotteri nel Sinai. 

Appello a Macron: riconosca Palestina se ostaggi liberati

In Francia, un gruppo di 20 personalita' del mondo della cultura e della fede ebraica chiede al presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, che il riconoscimento di uno Stato palestinese sia "condizionato" alla "liberazione degli ostaggi ancora detenuti a Gaza" e allo "smantellamento di Hamas". Joann Sfar, Charlotte Gainsbourg, Yvan Attal, Arthur e Raphael Enthoven e altre 15 personalita' hanno firmato un editoriale pubblicato ieri su Le Figaro, invitando Macron a riconsiderare il riconoscimento dello Stato palestinese. Queste personalita' del mondo della cultura e rappresentanti della fede ebraica in Francia chiedono in particolare che tale riconoscimento sia subordinato a due misure preliminari: "il rilascio dei 48 ostaggi ancora detenuti a Gaza e lo smantellamento di Hamas". "E' a questo prezzo, e solo a questo prezzo, che questo gesto puo' contribuire alla pace. Altrimenti, sarebbe una capitolazione morale di fronte al terrorismo", aggiungono. I firmatari dell'appelo affermano che il riconoscimento dello Stato palestinese "non aiutera' i civili palestinesi ne' il rilascio degli ostaggi". "Sappiamo che questa non e' la vostra intenzione, ma il riconoscimento domani, prima che vengano soddisfatte le condizioni da voi stabilite, verrebbe considerato una vittoria simbolica per Hamas, il che non farebbe che peggiorare la morsa omicida che impone sui palestinesi", scrivono. Macron ha ribadito che annuncera' il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte della Francia lunedi' 22 settembre all'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, data "l'estrema urgenza della situazione a Gaza e nel resto dei territori palestinesi".

Bonelli: "Medici italiani curano i bambini di Gaza via WhatsApp"

"Oggi il Corriere della Sera ha raccontato una vicenda  gravissima: sei bambini di Gaza, feriti dalle bombe o colpiti da  malattie, vengono curati a distanza dai medici del Policlinico Umberto I  di Roma tramite telefono e WhatsApp, perché non possono lasciare la  Striscia. La Farnesina ha predisposto i documenti per l'evacuazione,  l'ospedale è pronto ad accoglierli, ma tutto resta fermo perché Israele  non autorizza un corridoio umanitario". Così in una nota Angelo Bonelli,  deputato di Avs e co-portavoce di Europa verde, che annuncia la  presentazione di "un'interpellanza urgente per chiedere al governo  italiano quali passi intenda compiere affinché questi bambini possano  arrivare in Italia il prima possibile, per garantire l'evacuazione  immediata dei piccoli pazienti e dei loro familiari". "Non possiamo  tollerare oltre l'inerzia che condanna questi bambini a sofferenze  atroci, tra infezioni non curate, mancanza di analgesici e il rischio di  amputazioni - aggiunge Bonelli in una nota -. L'Italia si faccia  promotrice di un cessate il fuoco per aprire corridoi umanitari. Alla  premier Meloni, che continua a rifiutare l'ipotesi di sanzioni contro  Israele e mantiene in piedi un accordo militare con Israele, chiedo di  assumersi la responsabilità di chiedere l'apertura immediata di corridoi  umanitari. In queste settimane ho ricevuto via e-mail da Gaza almeno 50  richieste di evacuazione da parte di famiglie e studenti che vivono in  condizioni drammatiche: sotto le bombe, senza cibo, senza cure e spesso  con ferite gravissime causate dai bombardamenti". 

Media: "Egitto pronto a raddoppiare truppe se ondata da Gaza"

L'Egitto ha avvertito Israele che aumentera' le sue forze lungo il confine con Gaza se si verifichera' un'ondata di massa di palestinesi che migrano dalla Striscia. Lo riporta il quotidiano libanese Al Akhbar, rilanciato dai media israeliani. Entro 72 ore da un simile evento, l'Egitto raddoppierebbe il numero di truppe al confine e invierebbe armamenti pesanti ed elicotteri nel Sinai, scrive il giornale libanese citando fonti anonime. Una fonte militare egiziana ha aggiunto che l'aumento delle forze militari nel Sinai scoraggerebbe Israele dal costringere gli abitanti di Gaza ad attraversare il confine. Secondo il trattato di pace tra Egitto e Israele, Israele deve approvare il trasferimento di armamenti pesanti e l'aumento delle truppe nella penisola del Sinai. Dopo avere riferito della possibile escalation militare cui si starebbe preparando il Cairo, la fonte egiziana citata dal giornale libanese al-Akhbar, affiliato a Hezbollah, ha aggiunto che "le istruzioni per un piano volto a gestire qualsiasi emergenza includono il non sparare a nessun palestinese che si avvicini al confine e il trattare la questione esclusivamente secondo gli standard umanitari". La fonte ha detto tuttavia che "lo spostamento al confine rappresenta una minaccia diretta alla sicurezza nazionale egiziana e richiede una situazione militare diversa da quella attuale". Il Cairo, attraverso contatti con funzionari statunitensi, ha anche espresso il suo "dispiacere per i ripetuti rapporti israeliani secondo cui i droni sarebbero utilizzati per contrabbandare armi ad Hamas attraverso l'Egitto", ha affermato al-Akhbar, citando le loro dichiarazioni. L'Egitto afferma che lo sfollamento dei palestinesi da Gaza City e' una "linea rossa". Il mese scorso il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty aveva dichiarato alla CNN che qualsiasi spostamento di massa dei palestinesi da Gaza rappresenta una "linea rossa". "Non lo accetteremo, non vi parteciperemo e non permetteremo che accada". 

Trump: "Ostaggi a Gaza a rischio ma potrebbero essere liberati"

Gli ostaggi israeliani a Gaza City "potrebbero essere a  maggior rischio. Potrebbero anche essere liberati per questo motivo. In  guerra accadono molte cose strane. Si verificano molti risultati che  non avresti mai pensato potessero verificarsi". Lo ha detto il  presidente degli Stati Uniti Donald Trump parlando ieri sera con i  giornalisti nello Studio Ovale. Trump ha ribadito che a Gaza potrebbero  esserci meno di 20 ostaggi ancora vivi. "Guardate, i giovani non  muoiono, semplicemente non muoiono. Possono sopportare molto, ma molte  persone sono morte in questi orribili tunnel. Sono per lo più nei  tunnel". Un giornalista ha chiesto al presidente del rapporto delle  Nazioni Unite pubblicato questa settimana, che afferma che Israele sta  commettendo un genocidio a Gaza. "Qualcuno ha commesso un genocidio il 7  ottobre? Quello è stato un genocidio ai massimi livelli. È stato un  omicidio, un genocidio, chiamatelo come volete. Ma dei bambini sono  stati tagliati a metà. Sono state tagliate le braccia, le teste. Anche  questo è genocidio, credo".

Ultima Generazione: "Sciopero della fame ad oltranza per Gaza"

Tre persone supportate da Ultima Generazione -  Beatrice (32 anni), Alina (36 anni) e Serena (39 anni) - questa mattina  hanno iniziato uno sciopero della fame a oltranza. Si sono presentate  alle 9.45 davanti alla Camera dei Deputati in piazza di Montecitorio con  una richiesta: "il Governo Meloni deve riconoscere ufficialmente il  genocidio in corso in Palestina da parte di Israele e deve garantire  protezione e ritorno in sicurezza per le persone italiane imbarcate  nella Flotilla".  Queste richieste - viene sottolineato in una nota -  sono in linea con quelle del grande sciopero nazionale del 22 settembre,  a cui Ultima Generazione dà sostegno. Subito sono arrivate le forze  dell'ordine che - è scritto nella nota - hanno sequestrato i cartelli  delle tre persone con scritto "Meloni riconosca il genocidio. Sciopero  della fame 1°giorno", per poi restituirli. "Ho deciso di unirmi allo  sciopero e a privarmi del cibo, perché non riesco più a tollerare ciò  che sta succedendo a Gaza -spiega Alina, madre di tre figli. Ora basta!  Non continuerò la mia vita come se nulla fosse, metto il mio corpo a  disposizione e andrò avanti con lo sciopero della fame a oltranza, il  mio impegno è per la Flotilla e per la Palestina, affinché riesca nella  sua missione e affinché le persone partite tornino a casa senza un  graffio e che il governo riconosca che le atrocità che stanno succedendo  a Gaza sono un genocidio!".

"Genocidio a Gaza", Brasile fa causa contro Israele all'Aia

La Corte internazionale di giustizia (Cig) dell'Aia ha riferito che il Brasile accusa formalmente Israele di aver commesso un genocidio contro i palestinesi nella Striscia di Gaza, unendosi alla causa intentata dal Sudafrica. In una nota, la corte dell'Aia precisa che il Brasile ha presentato il 17 settembre la sua richiesta di adesione formale alla causa gia' intenta dalla Repubblica del Sudafrica contro Israele, in merito al crimine di genocidio commesso contro il popolo palestinese nella Striscia di Gaza. L'adesione di Brasilia e' stata formalizzata sulla base dell'articolo 63 dello Statuto della Corte, ha precisato la stessa fonte.  Il ministero degli Esteri dei Territori palestinesi ha sottolineato in una nota che questo passo esprime chiaramente l'impegno del Brasile nei confronti dei principi del diritto internazionale e il suo sostegno alla giustizia e ai legittimi diritti del popolo palestinese. La notizia viene rilanciata con enfasi dall'agenzia stampa palestinese Wafa, mentre un numero crescente di paesi si apprestano a riconoscere lo Stato di Palestina, in occasione dell'Assemblea generale dell'Onu e del vertice ad alto livello a New York dedicato proprio a Gaza. Secondo il media palestinese, la decisione del Brasile costituisce "un'importante aggiunta agli sforzi internazionali volti a porre fine all'impunita' e a chiamare Israele a rispondere dei suoi crimini". Il governo palestinese ha considerato questo passo una "sincera espressione della posizione di principio del Brasile a sostegno del diritto internazionale e del suo sostegno alla giustizia e ai legittimi diritti del popolo palestinese". Le autorita' palestinesi, riferisce ancora Wafa, invitano tutti i paesi del mondo a seguire l'esempio del Brasile e del Sudafrica e ad assumersi le proprie responsabilita' legali e morali per proteggere il popolo palestinese e porre fine ai crimini di genocidio contro di esso. Hanno inoltre invitato i suddetti paesi ad aderire a questa causa, data la sua importanza nel rafforzare la posizione del diritto internazionale e consolidare gli sforzi internazionali volti a ottenere giustizia e porre fine alle violazioni israeliane. Il 29 dicembre 2023, il Sudafrica ha intentato una causa contro Israele per il suo coinvolgimento in "atti di genocidio" contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza. Decine di paesi hanno sostenuto la causa, segnando un precedente storico nel conflitto israelo-palestinese. Il Sudafrica ha presentato alla corte un'ampia documentazione di 84 pagine, raccogliendo prove dell'uccisione di migliaia di palestinesi da parte di Israele nella Striscia di Gaza e della creazione di condizioni "propizie alla loro distruzione fisica", che costituisce il crimine di "genocidio". Il 26 gennaio, la Corte internazionale di giustizia ha stabilito che Israele deve adottare tutte le misure necessarie per prevenire atti proibiti dalla Convenzione sul Genocidio e adottare misure per garantire l'immediata soddisfazione dei bisogni umanitari urgenti nella Striscia di Gaza. 

Media: "Almeno 36 uccisi a Gaza dall'alba, 31 a Gaza City"

Almeno 36 persone sono state uccise dall'alba nella  Striscia, di cui 31 nella città di Gaza: lo hanno riferito fonti  ospedaliere ad Al Jazeera.   L'attacco aereo ha colpito anche  l'abitazione del fratello di Mohammed Abu Salmiya, direttore del  complesso medico al-Shifa, uccidendo l'uomo e molti dei suoi figli,  alcuni minori.

Media, Idf: "Metà popolazione ha lasciato Gaza City"

Israele stima che piu' di mezzo milione di residenti, su un totale di circa un milione, abbiano gia' evacuato Gaza City. Lo riporta l'emittente israeliana Channel 12 citando fonti delle IDF.

Bonelli: "A Gaza genocidio, Meloni approvi sanzioni a Israele"

"A Gaza è in corso un genocidio, senza ombra di  dubbio. Discutere ancora se si possa parlare o meno di genocidio è  incredibile, mentre vediamo le immagini di bambini e famiglie sterminate  dalle bombe. Al governo italiano rivolgo una domanda precisa: come  potete continuare ad avere un accordo di cooperazione militare con un  governo che utilizza quella capacità militare per sterminare un popolo? È  lodevole accogliere nei nostri ospedali i bambini palestinesi feriti,  ma è contraddittorio fornire allo stesso tempo supporto militare a chi  li colpisce". Lo ha detto Angelo Bonelli, deputato di Avs e co-portavoce  di Europa verde, intervenendo a SkyTg24. "Mi rivolgo direttamente alla  Presidente Meloni: revochiamo subito la cooperazione militare con  Israele e approviamo sanzioni, come l'Europa ha fatto con la Russia - ha  aggiunto Bonelli, come riferisce una nota -. Non possiamo continuare  con un doppio standard che volta le spalle al popolo palestinese. Io, da  uomo e non solo da politico, sono pronto a sostenere la presidente  Meloni in ogni azione che difenda la vita e la dignità dei popoli.  L'Italia non può rimanere complice di questo orrore né essere scritta  tra le pagine più nere della storia".

Amman: "Valico di Allenby riapre domani solo a traffico pedonale"

Le autorità giordane affermano che il valico di frontiera di Allenby  sarà aperto al traffico pedonale domani dopo che il valico è stato  chiuso in seguito a un attacco in cui due soldati dell'Idf sono rimasti  uccisi giovedì. Lo riferisce la TV giordana AlMamlaka citata da Times of  Israel. Un uomo giordano è arrivato al valico dal lato giordano giovedì  a bordo di un camion di aiuti umanitari diretto a Gaza, poi ha aperto  il fuoco contro due soldati dell'Idf.

Iran: sospendiamo accordo con Aiea se verrà attuato snapback

Se il meccanismo di snapback verrà attivato la prossima settimana, il  recente accordo dell'Iran con l'Agenzia Internazionale per l'Energia  Atomica (Aiea) al Cairo verrà sospeso, ha dichiarato ieri sera il  viceministro degli Esteri iraniano Kazem Gharibabadi, in risposta alla  decisione presa ieri dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di  attuare lo snapback, reintroducendo le sanzioni all'Iran entro il 28  settembre. "La mossa degli europei non solo indebolisce la diplomazia,  ma dimostra anche il suo allineamento con le politiche unilaterali degli  Stati Uniti", ha aggiunto, citato dall'Irna, invitando la comunità  internazionale a respingere e negare la legittimità di tale mossa. Nel  frattempo, il ministero degli Esteri iraniano ha condannato la decisione  di attuare lo snapback, definendola "illegale, ingiustificata e  provocatoria".

Pordenonelegge per Gaza, Giuli: "Viva ogni appello"

"Viva la libertà, viva gli appelli di ogni ordine  e grado, viva la dissidenza, viva la differenza delle idee ma sempre  entro un certo margine come diceva Rino Gaetano. Bisogna liberare  qualsiasi forma di creatività e di libertà di espressione. La cosa  essenziale è che il pensiero libero non impedisca all'altrui pensiero di  manifestarsi. Se non c'è violenza, ogni posizione è libera di  esprimersi e deve essere garantita ogni forma di disaccordo e  dissidenza. La dissonanza è un valore". Così il ministro della Cultura  Giuli, rispondendo a una domanda sull'appello per Gaza di oltre 200  esponenti della cultura presenti a Pordenonelegge. 

Iran, Mosca: "Azioni E3 per sanzioni minano cooperazione con Aiea"

Le azioni dei Paesi europei stanno minando la cooperazione tra l'Aiea e l'Iran, ha denunciato Mikhail Ulyanov, rappresentante della Russia presso le organizzazioni internazionali a Vienna, all'emittente televisiva libanese Al Mayadeen. "Gli europei stanno minando il processo politico, gli sforzi diplomatici e la cooperazione tra l'Aiea e l'Iran", ha affermato all'indomani del voto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che ha respinto una bozza di risoluzione per evitare il ripristino delle sanzioni contro l'Iran chiesto dai cosiddetti E3 - Germania, Francia e Regno Unito - firmatari dell'accordo sul nucleare del 2015. Le sanzioni dovrebbero scattare dopo il 27 settembre. 

Media: "Israele intensifica arresti e perquisizioni in Cigiordania"

Le forze israeliane hanno intensificato le operazioni in Cisgiordania con perquisizioni e interrogatori effettuati in diverse localita'. Lo riportano i media arabi. Durante la notte piu' di 25 palestinesi sono stati arrestati a Yabad, una citta' a ovest di Jenin. A Beit Ummar, a nord di Hebron, piu' di 50 palestinesi sono stati arrestati e interrogati. La maggior parte e' stata rilasciata ore dopo. Almeno due palestinesi sono stati arrestati a Surda, a nord di Ramallah.

Portogallo verso riconoscimento domani dello stato di Palestina

Il Ministero degli Esteri portoghese ha annunciato  che domenica, 21 settembre, il Portogallo riconoscerà lo Stato della  Palestina.La conferma arriva dopo che l'Eliseo aveva annunciato che  dieci Paesi, tra cui Portogallo e Francia, avrebbero riconosciuto lo  Stato palestinese lunedì prossimo. Pochi istanti dopo l'annuncio di  Parigi, fonti ministeriali portoghesi hanno rilasciato una dichiarazione  che correggeva la data indicata dall'Eliseo. "Ciò avverrà domenica 21  settembre, quindi la dichiarazione ufficiale di riconoscimento precederà  la Conferenza di alto livello della prossima settimana", si legge in un  comunicato del ministero guidato da Paulo Rangel. 

Media: "A Gaza 'anello di fuoco', 17 vittime dall'alba"

I media palestinesi riportano di "pesanti  bombardamenti israeliani e un 'anello di fuoco' in diverse aree di Gaza  City". Lo riferiscono i siti israeliani. Secondo Al-Jazeera gli attacchi  sono "implacabili e continui". Dall'alba le vittime, secondo la tv  araba, sono state in totale 17 di cui 14 in città secondo fonti  sanitarie. Uno dei morti, secondo le stesse fonti, sarebbe un  palestinese ucciso a colpi d'arma da fuoco mentre attendeva aiuti nel  centro della città. Quattro le vittime e diversi i feriti per un raid  aereo nel quartiere di Tuffah, nel nord-est. Sempre secondo Al-Jazeera,  che riporta fonti dell'ospedale di al-Shifa, le forze armate israeliane  avrebbero bombardato un rifugio trasformato in scuola, uccidendo almeno  due bambini e ferendone diversi altri. Almeno 8 le persone uccise invece  da un bombardamento nei pressi della Banca di Palestina, nel distretto  di Tal al-Hawa, questa mattina presto.

Media: "Da marzo 15 morti palestinesi su 16 sono civili"

Circa 15 palestinesi su 16 uccisi dall'esercito  israeliano dall'inizio della sua nuova offensiva a Gaza a marzo erano  civili, secondo i dati raccolti dall'organizzazione indipendente Acled,  specializzata nel monitoraggio della violenza. La notizia è riportata  dal Guardian. Il tasso di mortalità civile indicato da un rapporto di  Acled (Armed Conflict Location and Event Data) è uno dei più alti mai  registrati durante il conflitto e aumenterà la pressione internazionale  su Israele con l'avanzata delle sue forze nella città di Gaza,  costringendo fino a un milione di persone a evacuare e minacciando  ulteriori vittime civili su larga scala. I ricercatori di Acled,  sostenuta dai governi occidentali e dalle Nazioni Unite, hanno  monitorato le segnalazioni di perdite subite da Hamas e dai gruppi  armati alleati a Gaza, provenienti dall'esercito israeliano, da media  locali e internazionali affidabili, da dichiarazioni di Hamas e da altre  fonti, nell'arco di sei mesi. "Dal 18 marzo, Israele afferma di aver ucciso più di  2.100 operativi, sebbene i dati di Acled indichino che il numero sia più  vicino a 1.100 e includa esponenti politici di Hamas, così come  combattenti di altri gruppi", si legge nel rapporto. Più di 16 mila  palestinesi sono stati uccisi da quando Israele ha violato un cessate il  fuoco di due mesi a marzo con un'enorme ondata di attacchi aerei sul  territorio devastato, secondo le statistiche pubblicate dalle Nazioni  Unite. I funzionari militari hanno comunicato la cifra di 2.100 ai media  israeliani a metà agosto e da allora le stime interne israeliane  potrebbero essere aumentate. I ricercatori di Acled potrebbero anche non  aver registrato tutte le vittime tra i combattenti nel periodo di sei  mesi, ma il loro totale include esponenti politici di Hamas. Il  Guardian, prosegue il quotidiano, ha rivelato il mese scorso che i dati  interni dell'Idf indicavano un bilancio delle vittime civili dell'83%  tra lo scoppio della guerra nell'ottobre 2023 e maggio di quest'anno. Il  rapporto Acled ha inoltre rilevato che gli incidenti che comportano la  demolizione di edifici a Gaza sono aumentati significativamente dalla  ripresa delle ostilità a marzo, con 698 nei 15 mesi precedenti e 500 nei  sei mesi successivi. Molti incidenti hanno coinvolto più di un  edificio, hanno affermato i ricercatori. 

Plauso palestinese a Portogallo per "decisione coraggiosa"

Il ministero degli Esteri palestinese accoglie con favore la decisione del Portogallo di riconoscere lo Stato palestinese. In una dichiarazione, il ministero degli Esteri palestinese ha applaudito la "coraggiosa decisione" del Portogallo di riconoscere lo Stato palestinese, una decisione che, a suo dire, "sostiene gli sforzi per raggiungere la pace e attuare la soluzione dei due Stati". La stessa fonte ministeriale ha esortato gli Stati che non si sono ancora impegnati a riconoscere lo Stato palestinese a farlo "come un modo per proteggere la soluzione dei due Stati".

Global Flotilla: "Occhi su Gaza, navighiamo verso la Grecia"

"I nostri occhi sono puntati su Gaza. E speriamo  di riuscire a navigare senza alcun tipo di inconveniente". La Global  Sumud Flotilla, salpata ieri da Portopalo di Capo Passero, nel  Siracusano, procede nella sua missione umanitaria per le popolazioni di  Gaza. "La prima notte è trascorsa - spiega la portavoce Maria Elena  Delia - ci siamo lasciati alle spalle Malta e stiamo andando in  direzione della Grecia dove si ricongiungeranno a noi altre sei barche.  Viaggiamo insieme. Sul tracker della Global potete seguirci. L'idea è  fare 120 miglia ogni 24 ore compatibilmente con le condizioni del meteo  che ieri per esempio nella prima parte della navigata sono state  impietose". 

Piantedosi: "Israele spinge il conflitto oltre ogni limite"

"È tutto terribilmente doloroso e inaccettabile.  Civili innocenti finiscono per pagare un prezzo altissimo per  responsabilità delle loro classi dirigenti o presunte tali". Lo afferma,  in un'intervista a La Stampa, Matteo Piantedosi, ministro dell'Interno,  parlando della crisi a Gaza. "Lo dico da amico di Israele - aggiunge -.  Non c'è alcun dubbio che Hamas con la barbarie del 7 ottobre ha  innescato una crisi regionale. E tuttavia credo che il governo  israeliano stia spingendo il conflitto oltre ogni limite di  ragionevolezza, di proporzionalità e di umanità. Questo andando contro,  in prospettiva, agli stessi interessi di Israele". "È evidente -  prosegue il ministro dell'Interno - la crisi profonda del  multilateralismo e degli organismi internazionali che lo interpretano.  Come ha detto Giorgia Meloni occorrono iniziative di tutta la comunità  internazionale per evitare una escalation militare che aggraverebbe una  già catastrofica crisi umanitaria". Però il governo si barcamena sulle  sanzioni e brilla per timidezza su Gaza. "Lei parla di timidezza, io  vedo un governo che più di qualsiasi altro si è finora distinto per lo  stanziamento di ingenti fondi in favore di iniziative umanitarie come  Food for Gaza o come l'ospitalità ad oltre mille palestinesi bisognosi  di cure. Trovo ingeneroso e persino controproducente cercare ogni  pretesto per addossare presunte colpe al nostro governo. Giorgia Meloni  ha dato ampia dimostrazione di indipendenza di giudizio. Vale per  l'Ucraina e vale per Gaza. Il rapporto con l'amministrazione americana è  molto forte proprio per la stima che la premier riscuote anche in  America, ma il nostro governo sa avere posizioni scevre da  condizionamenti". Gli viene chiesto cosa teme in termini di  destabilizzazioni nel Mediterraneo allargato. "Nord Africa e Medio  Oriente sono spesso sconvolti da crisi e guerre - risponde -. Le  conseguenze sono enormi e si riflettono oltre i confini di quelle aree  geografiche. Le crisi migratorie e il radicamento sempre più diffuso di  trafficanti di ogni genere ne sono la conseguenza più evidente. L'Italia  sta proponendo con il Piano Mattei una serie di azioni che vanno alla  radice dei problemi di quei Paesi", conclude.

Da Riad a Parigi raccolta fondi per Autorità palestinese

Arabia Saudita, Francia, Norvegia e Spagna lanciano una campagna globale di raccolta fondi per l'Autorita' nazionale palestinese (Anp). Insieme stanno lavorando per mobilitare i paesi attorno a un pacchetto di aiuti di emergenza per impedire il collasso dell'Anp, mentre Israele trattiene centinaia di milioni di dollari che appartengono a Ramallah. Lo riferiscono i quattro paesi all'origine dell'iniziativa in una lettera indirizzata ai potenziali stati donatori, rilanciata dal quotidiano Times of Israel. Per quattro mesi consecutivi, il ministro delle Finanze di estrema destra Bezalel Smotrich si e' rifiutato di trasferire i proventi derivanti dalle autorizzazioni che Israele riscuote per conto dell'Autorita' nazionale palestinese. Questi fondi costituiscono la maggior parte del bilancio di Ramallah e la loro trattenuta ha portato l'Autorita' nazionale palestinese sull'orlo del collasso. La lettera ai potenziali paesi donatori che parteciperanno lunedi' 22 settembre alla conferenza franco-saudita sulla soluzione dei due stati alle Nazioni Unite afferma che i partecipanti dovrebbero chiedere a Israele di rilasciare i fondi palestinesi. Tuttavia, gli organizzatori sembrano rassegnati alla possibilita' che Gerusalemme non ceda sulla questione e hanno quindi fissato un obiettivo di raccolta fondi di 200 milioni di dollari per ciascuno dei prossimi sei mesi per coprire le spese operative dell'Autorita' nazionale palestinese. "E' necessario anche sostenere la ripresa del settore privato e il funzionamento degli attori commerciali essenziali, comprese le banche palestinesi", si legge nella lettera. Un diplomatico europeo ha dichiarato al Times of Israel che i quattro paesi partecipanti hanno gia' concordato di donare 200 milioni di dollari al mese all'Autorita' nazionale palestinese per sei mesi, ma sperano che altri paesi contribuiscano a condividere l'onere. "L'Autorita' nazionale palestinese e' impegnata nell'attuazione di un ambizioso programma di riforme, mirato a trasformazioni strutturali che gettino le basi per uno Stato moderno, trasparente e responsabile", affermano i ministri degli Esteri di Arabia Saudita, Francia, Norvegia e Spagna, nel tentativo di giustificare un'altra campagna internazionale di raccolta fondi per Ramallah. L'inclusione dell'Arabia Saudita in questa iniziativa e' particolarmente degna di nota, poiche' Riad in precedenza era stata una delle maggiori critiche al presidente dell'Autorita' nazionale palestinese Mahmoud Abbas, accusandolo di corruzione. L'inclusione del principale paese arabo nell'iniziativa conferisce ai recenti sforzi di riforma di Ramallah un'ulteriore spinta di legittimita'. La lettera afferma che l'Anp sta affrontando una "minaccia esistenziale" a causa del blocco delle entrate fiscali, in aggiunta alla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, alla violenza dei coloni in Cisgiordania e ai blocchi sui trasferimenti alle banche palestinesi. "Uno Stato palestinese vitale, in grado di soddisfare i bisogni e le aspirazioni del popolo palestinese, sara' essenziale per un futuro di pace e sicurezza in Medio Oriente", affermano i quattro paesi all'origine del fundraising. "Dobbiamo quindi mobilitarci urgentemente per prevenire un collasso finanziario dell'Autorita' Nazionale Palestinese, con gravi implicazioni per la societa' palestinese, la stabilita' regionale e la sicurezza internazionale", prosegue la lettera. "Le carenze finanziarie non possono essere la causa del fallimento dello Stato palestinese e della destabilizzazione del Medio Oriente", argomentano. "Dobbiamo agire ora e, con questo obiettivo, proponiamo di coordinare rapidamente nei prossimi giorni una coalizione di emergenza per la Palestina", conclude la lettera.

Giappone dice no a riconoscimento Stato palestinese

Il governo giapponese si allinea alla volontà degli  Stati Uniti, il principale alleato di Tokyo, e conferma che non  riconoscerà lo Stato di Palestina alla prossima riunione del Consiglio  di Sicurezza dell'Onu, in programma a New York. La decisione è stata  confermata dal ministro degli Esteri Takeshi Iwaya, dopo aver avuto  venerdì colloqui telefonici separati con i suoi omologhi israeliano e  palestinese, e con il segretario di Stato americano Marco Rubio. Iwaya  ha anche affermato che il Giappone adotterà misure se Israele ostacolerà  ulteriormente i tentativi di realizzare una soluzione a due Stati. Il  ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar ha rilasciato una  dichiarazione in cui ha espresso gratitudine per la "decisione  responsabile" del Giappone, così come il vice portavoce del dipartimento  di Stato americano, Mignon Houston, che ha parlato con l'emittente  pubblica nipponica NHK, affermando: "Quello che ha fatto il Giappone è  ciò che vorremmo vedere". Secondo Houston il riconoscimento dello Stato  palestinese in questa fase è "controproducente" e "minerebbe i negoziati  di pace". La decisione del Giappone segue di poche ore le anticipazioni  del quotidiano Wall Street Journal, secondo cui l'amministrazione Trump  punta ad ottenere il via libera del Congresso alla vendita di armi a  Israele per altri 6,4 miliardi di dollari. 

Trump: "A Gaza tra 32 e 38 ostaggi morti ma forse 20 vivi"

Il presidente Donald Trump ha affermato che a Gaza ci sono "tra 32 e 38 ostaggi deceduti, molti dei quali sono giovani", ma, secondo lui, "forse ci sono 20 ostaggi ancora vivi che verranno rilasciati". Le dichiarazioni del presidente Usa sulla sorte degli ostaggi israeliani trattenuti da Hamas sono giunte durante il punto stampa nello Studio Ovale, in risposta alle domande dei giornalisti. Nel rilanciare le affermazioni di Trump, i media israeliani, tra cui Ynet News, evidenziano che il presidente Usa si e' contraddetto. "Ci sono 32 morti, forse di piu', forse 38. Ce ne sono tra i 32 e i 38. La maggior parte sono giovani. Ho parlato con alcuni genitori e vogliono i corpi dei loro preziosi figli. E' cosi' triste. E' terribile. Abbiamo quasi 40 ostaggi deceduti. Molti di loro sono morti nei tunnel", ha detto Trump. Tuttavia, il presidente ha affermato che "probabilmente ci sono 20 ostaggi ancora vivi. Ce ne sono 20 rimasti vivi, forse meno", senza considerare il numero totale di ostaggi rimasti prigionieri. Al presidente Trump e' stato chiesto poi delle preoccupazioni per la sorte degli ostaggi nel contesto dell'offensiva israeliana in corso a Gaza City e che potrebbe mettere in pericolo la vita dei prigionieri ancora detenuti dai terroristi palestinesi nell'enclave. "Potrebbero essere [a maggior rischio]. Potrebbero anche essere liberati per questo motivo", ha risposto. "In guerra accadono molte cose strane. Si verificano molti risultati che non avresti mai pensato potessero verificarsi", ha sottolineato Trump. E ancora, sulla sorte degli ostaggi il presidente ha argomentato che "guardate, i giovani non muoiono, semplicemente non muoiono. Possono sopportare molto, ma molte persone sono morte in questi orribili tunnel. Sono per lo piu' nei tunnel", ha affermato ieri sera mentre parlava nello Studio Ovale della Casa Bianca.

Libano, Ragi a Onu: "Israele deve ritirarsi dai territori occupati"

Israele deve "rispettare la sovranita' del Libano e ritirarsi dai territori libanesi occupati": lo ha dichiarato il ministro degli Esteri libanese Youssef Ragi nel suo incontro con il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, in vista della riunione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite della prossima settimana. Ragi ha chiesto alla comunita' internazionale di fare pressione su Israele affinche' cessi gli attacchi in corso nel Libano meridionale. 

Guterres: "Mondo non dovrebbe farsi intimidire da Israele"

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha dichiarato che il mondo non dovrebbe lasciarsi "intimidire" da Israele "nell'intraprendere azioni contro la sua guerra", che sta continuando la sua devastante guerra a Gaza e persegue l'annessione "strisciante" della Cisgiordania. "Quello a cui stiamo assistendo a Gaza e' orribile", ha dichiarato Guterres. "E' il peggior livello di morte e distruzione che abbia mai visto da quando ero segretario generale, probabilmente in tutta la mia vita, e la sofferenza del popolo palestinese e' indescrivibile: carestia, totale mancanza di un'assistenza sanitaria efficace, persone che vivono senza rifugi adeguati in enormi aree di concentrazione", ha affermato. Le dichiarazioni di Guterres giungono prima della settimana di alto livello delle Nazioni Unite, durante la quale 10 paesi riconosceranno uno Stato palestinese, nonostante le forti obiezioni israeliane. Secondo fonti concordanti, Israele ha minacciato di annettere la Cisgiordania se le nazioni occidentali porteranno avanti il piano di riconoscimento durante la riunione delle Nazioni Unite. "Non dovremmo sentirci intimiditi dal rischio di ritorsioni. Con o senza quello che stiamo facendo, queste azioni continuerebbero, e almeno c'e' la possibilita' di mobilitare la comunita' internazionale per fare pressione affinche' non accadano", ha commentato il segretario generale dell'Onu.

Media: "Anello di fuoco a Gaza City". 10 morti

I media palestinesi riferiscono di "pesanti bombardamenti israeliani e un anello di fuoco in diverse aree di Gaza City". I media ebraici confermano che l'Idf sta effettuando un pesante bombardamento su diverse aree di Gaza City, dove si registrano numerose esplosioni. Secondo quanto riportato da Al Jazeera, finora il bilancio e' di 8 morti nel raid di una casa vicino alla Banca della Palestina. L'area presa di mira si trova nel quartiere di Tal al-Hawa. Due bambini sono stati uccisi invece nell'attacco a una scuola di Gaza City. Fonti dell'ospedale al-Shifa affermano che le forze israeliane hanno bombardato una scuola trasformata in rifugio, uccidendo almeno due bambini e ferendone diversi altri.

Medioriente, prosegue offensiva su Gaza Idf. VIDEO

Medioriente, prosegue offensiva su Gaza Idf

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Unifec: "Nostri camion cibo bimbi Gaza derubati da uomini armati"

Il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (Unicef) hanno denunciato che "individui armati" hanno rubato alimenti terapeutici per bambini che erano in quattro camion fuori dal compound Unicef a Gaza City. Israelepunta il dito contro Hamas.     Il furto è avvenuto due giorni fa, afferma il fondo Onu in un comunicato pubblicato ieri sera. E secondo il Coordinamento delle attività governative nei Territori (Cogat) del Ministero della Difesa dello Stato ebraico è stato compiuto dal movimento islamista dell'enclave palestinese.     I mezzi "si stavano preparando a trasportare alimenti terapeutici pronti all'uso (Rutf) indispensabili per i bambini malnutriti che soffrono la fame. Gli individui hanno minacciato gli autisti ad armi puntate e hanno sottratto il Rutf prima di rilasciare gli autisti e i camion", spiega l'Unicef. "Questo furto ha privato almeno 2.700 bambini con malnutrizione acuta e grave del Ruft salvavita: un rifornimento vitale in un momento in cui è stata dichiarata la carestia nel nord di Gaza e l'operazione militare in corso sta causando ulteriori sfollamenti e aumentando l'impatto devastante sui bambini", sottolinea il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia.     L'Unicef esorta infine "tutti coloro che si trovano a Gaza a rispettare e proteggere gli aiuti umanitari e a sostenere il diritto internazionale umanitario. Un cessate il fuoco sostenibile è essenziale per creare un ambiente in cui tali incidenti non si verifichino più e gli aiuti possano raggiungere coloro che ne hanno più bisogno in modo sicuro, rapido ed efficace".

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