Guerra Israele, Uk, Canada e Australia riconoscono Palestina. Netanyahu: "Mai uno Stato"

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Lo hanno annunciato il premier britannico Starmer, il primo ministro australiano Anthony Albanese e l'omologo canadese Mark Carney. Netanyahu: "Combatteremo appelli a riconoscimento Palestina", poi ha aggiunto: "Colloqui pace in corso ma visione ancora lontana". Prosegue intanto l'avanzata dell'Idf a Gaza City, accompagnata da "pesanti bombardamenti", mentre il bilancio delle vittime continua a crescere

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Regno Unito, Canada e Australia riconoscono lo Stato di Palestina. Lo hanno annunciato il premier britannico Starmer, il primo ministro australiano Anthony Albanese e l'omologo canadese Mark Carney. "Uno Stato palestinese metterebbe in pericolo l'esistenza di Israele", ha detto Netanyahu che ha promesso di "combattere gli appelli alla creazione di uno Stato palestinese davanti all'Onu". 

"Colloqui sono in corso con i siriani, c'è qualche progresso, ma le visioni sono ancora lontane". Così Netanyahu aprendo la riunione del governo. Secondo la stampa israeliana Netanyahu ha detto che  "le nostre vittorie in Libano contro Hezbollah hanno aperto una finestra su una possibilità che non era nemmeno immaginata prima delle nostre recenti operazioni e azioni, ovvero la possibilità di pace con i nostri vicini del nord. 

Intanto Prosegue senza sosta l'avanzata dell'Idf a Gaza City, accompagnata da "pesanti bombardamenti", mentre il bilancio delle vittime continua a crescere. Secondo il Ministero della Salute palestinese, nella sola giornata di ieri il bilancio delle vittime causate dalle operazioni militari israeliane a Gaza City e nelle aree circostanti ha superato i 60 morti, con oltre 200 feriti. L'Idf stima che più di mezzo milione di residenti, su un totale di circa un milione, abbiano già evacuato Gaza City. 

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Von der Leyen: Ue è e rimarrà principale supporto dell'Onu

"Per 80 anni, le Nazioni Unite sono state al servizio dell'umanità. Come abbiamo ribadito nel nostro incontro con Antonio Guterres, non esiste missione più nobile. L'Ue è, e rimarrà, il principale sostenitore collettivo delle Nazioni Unite". Lo scrive su X la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen dopo aver incontrato a New York il Segretario generale dell'Onu. "Vi incoraggiamo a essere coraggiosi nel guidare la riforma e la rivitalizzazione del sistema delle Nazioni Unite. Potete contare sul nostro sostegno", conclude. 

Israele, capo di gabinetto Netanyahu nuovo ambasciatore in Gb

Il governo israeliano all'unanimità ha approvato la nomina del capo di gabinetto del premier Benjamin Netanyahu, Tzachi Braverman, ad ambasciatore nel Regno Unito. La decisione è stata presa poche ore prima che Londra riconoscesse formalmente uno Stato di Palestina. Capo di gabinetto dall'aprile 2022, stretto amico e alleato del premier, Braverman è sospettato di aver tentato di modificare l'orario in cui Netanyahu ha dato le prime istruzioni su come affrontare l'invasione di Hamas il 7 ottobre 2023, in modo da avvantaggiarlo.

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Regno Unito, Australia e Canada annunciano il riconoscimento dello Stato di Palestina

Il primo ministro australiano Albanese ha detto che la mossa rientra in uno "sforzo internazionale coordinato". "Oggi, per ravvivare la speranza di pace di una soluzione a due Stati, il Regno Unito riconosce formalmente lo Stato di Palestina", ha aggiunto da parte sua il leader britannico Starmer su X

Regno Unito, Australia e Canada annunciano riconoscimento Palestina

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Colors4Palestine, il grido del fumetto italiano per Gaza

Nata da un'esigenza individuale di Daniele Caluri, l'iniziativa ha rapidamente coinvolto oltre 100 autori e autrici che hanno realizzato i loro disegni per protestara contro gli attacchi israeliani sulla popolazione della Striscia. Le opere, esposte in mostra, arriveranno nei prossimi giorni a Poggibonsi, Nugola, Barberino del Mugello e Piossasco. E poi saranno messe all'asta per raccogliere fondi per i progetti di Emergency in Palestina

Colors4Palestine, il grido del fumetto italiano per Gaza

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Anche Portogallo riconosce Stato di Palestina

Dopo Regno Unito, Canada e Australia, anche il Portogallo ha annunciato formalmente il riconoscimento dello Stato di Palestina. Come riferisce Reuters, la dichiarazione è arrivata dal ministro degli Esteri portoghese, Paulo Rangel.

Gaza, perché Italia e Germania possono bloccare sanzioni Ue a Israele?

La Commissione Ue ha avanzato diverse proposte per fare pressioni su Israele in risposta all'offensiva a Gaza City. Tra queste c'è la sospensione degli accordi commerciali di favore tra Ue e Israele. Per diventare realtà serve però che il voto dei Paesi membri sul tema raggiunga la maggioranza qualificata: per Roma e Berlino sarebbe facile bloccarla. Anche di questo si è parlato nella puntata di "Numeri" del 17 settembre

Gaza, perché Italia e Germania possono bloccare sanzioni Ue a Israele?

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Axios: martedì riunione Trump con leader arabi su Gaza

Il presidente Usa Donald Trump ha in programma di incontrare martedi' prossimo un gruppo selezionato di leader arabi e musulmani a margine della riunione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York per discutere di come porre fine alla guerra a Gaza. Lo rivela Barak Ravid di Axios, citando due funzionari arabi informate dei fatti. La riunione avverrà diversi giorni prima del faccia a faccia alla Casa Bianca di Trump con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu il 29 settembre, copo la decisione di Gran Bretagna, Australia e Canada di riconoscere uno Stato palestinese e l'intenzione di diversi Paesi europei di fare altrettanto.

Gaza, quante sono le vittime dall’inizio della guerra? I DATI

I numeri che riguardano i morti del conflitto in Medio Oriente sono al centro di polemiche, principalmente quelli forniti dal ministero della Salute di Hamas. Tuttavia vengono considerati via via più attendibili e con il tempo sono sempre più simili ai dati comunicati da fonti israeliane. Di questo si è parlato nella puntata del 16 settembre di “Numeri”, approfondimento di Sky TG24

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Herzog: "Riconoscimento? Giorno triste per chi cerca pace"

"Questo è un giorno triste per coloro che cercano la vera pace". Così il presidente israeliano Isaac Herzog ha commentato il riconoscimento di uno Stato palestinese da parte di Gran Bretagna, Australia e Canada. L'iniziativa diplomatica "non aiuterà un solo palestinese, non aiuterà a liberare un solo ostaggio e non ci aiutera' a raggiungere alcun accordo tra israeliani e palestinesi. Non farà altro che incoraggiare le forze dell'oscurità", ha affermato in un post il capo di Stato, sottolineando che la decisione", non a caso, è stata accolta con favore da Hamas".

Solo 1 detenuto su 4 nelle carceri israeliane è un combattente: i dati

Un’indagine realizzata dal Guardian insieme a +972 Mag e Local Call, e condotta su un database interno dei servizi d’intelligence israeliani, rivela che i risultati sul campo dichiarati pubblicamente nel corso dei mesi dallo stato ebraico non sono mai stati conseguiti. Dall’indagine risulta, infatti, che le dichiarazioni pubbliche dell’esercito — che ha confermato l’esistenza del database — e dei funzionari pubblici israeliani, contraddicono le informazioni raccolte dalla Direzione dell’Intelligence israeliana.

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Macron: liberare ostaggi per apertura ambasciata in Palestina

Il rilascio degli ostaggi tenuti prigionieri da Hamas a Gaza è "una condizione imprescindibile prima dell'apertura di un'ambasciata francese" in Palestina. Lo ha affermato il presidente francese Emmanuel Macron, alla vigilia dell'annuncio ufficiale del riconoscimento dello Stato di Palestina da parte di parigi, previsto per domani all'Assemblea generale delle Nazioni Unite. 

Stato Palestinese, ecco quali Paesi lo riconoscono ufficialmente

Nell’estate del 2025 diversi Paesi hanno riconosciuto lo Stato di Palestina e hanno ufficializzato la loro posizione a settembre, in occasione dell'Assemblea generale Onu a New York: dalla Francia al Regno Unito, da Malta al Portogallo, fino a Canada e Australia. I membri delle Nazioni Unite che negli anni hanno preso questa decisione sono oltre 150 su 193. Tra loro non ci sono l'Italia e gli Stati Uniti. La mappa dei Paesi

Stato Palestinese, ecco quali Paesi lo riconoscono ufficialmente

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Netanyahu: "Non ci sarà alcuno Stato palestinese"

"Ho un messaggio chiaro per quei leader che riconoscono uno Stato palestinese dopo l'orribile massacro del 7 ottobre: ;;state offrendo un'enorme ricompensa al terrorismo". Ma "non si realizzerà, non verrà istituito uno stato palestinese a ovest del Giordano". Lo dice Benyamin Netanyanu in un video messaggio. Il premier ha rivendicato che sotto la sua leadership Israele "ha raddoppiato gli insediamenti ebraici in Giudea e Samaria e continueremo su questa strada". Poi ha aggiunto: "La risposta al tentativo di imporci uno stato terrorista nel cuore della nostra terra sarà data dopo il mio ritorno dagli Stati Uniti".

Trump: se salirà pressione Usa difenderanno Polonia

Israele: "Riconoscimento Palestina mina possibilità di pace"

Il ministero degli Esteri israeliano condanna ufficialmente la dichiarazione "unilaterale" di riconoscimento di uno Stato palestinese da parte di alcuni paesi occidentali. "Israele respinge categoricamente la dichiarazione unilaterale di riconoscimento di uno Stato palestinese fatta dal Regno Unito e da altri paesi", ha affermato il ministero. "Questa dichiarazione non promuove la pace. Al contrario, destabilizza ulteriormente la regione e mina le possibilità di raggiungere una soluzione pacifica in futuro", si legge in una nota.

Regno Unito, Australia e Canada annunciano il riconoscimento dello Stato di Palestina

Il primo ministro australiano Albanese ha detto che la mossa rientra in uno "sforzo internazionale coordinato". "Oggi, per ravvivare la speranza di pace di una soluzione a due Stati, il Regno Unito riconosce formalmente lo Stato di Palestina", ha aggiunto da parte sua il leader britannico Starmer su X

Regno Unito, Australia e Canada annunciano riconoscimento Palestina

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Abu Mazen: "Riconoscimento Palestina passo per pace duratura"

Il riconoscimento di uno Stato palestinese da parte della Gran Bretagna è un passo necessario verso una pace duratura nella regione. Lo dice il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas. "Sua Eccellenza ha elogiato il riconoscimento da parte del Regno Unito dello Stato indipendente di Palestina, affermando che esso costituisce un passo importante e necessario verso il raggiungimento di una pace giusta e duratura, in conformità con la legittimità internazionale", afferma l'ufficio di Abbas in una nota. 

Sanchez: "Destra incapace condannare genocidio Netanyahu a Gaza"

"La destra è incapace di condannare il genocidio di Netanyahu a Gaza". Lo ha scritto in un messaggio su X il premier spagnolo, Pedro Sanchez, intervenuto oggi alla Festa della Rosa nel pugno del Partito socialista operaio spagnolo (Psoe) in Catalogna. "Difendere la causa dell'Ucraina e di Gaza non è questione di sinistra o di destra, è questione di umanità, di giustizia, di pace", evidenzia il leader socialista nel post.   Da Barcellona Sanchez raggiungerà direttamente New York, per far parte della delegazione iberica, che include il ministro degli Esteri, José Manuel Albares, alla 80ma Assemblea delle Nazioni Unite, guidata dal capo dello Stato, il re Felipe VI. In occasione anche del 70mo anniversario dell'adesione della Spagna all'Onu, sarà il monarca a tenere il discorso ufficiale all'Assemblea, per sottolineare "l'impegno al più alto livello" del Paese verso il multilateralismo, segnalano fonti ufficiali. L'agenda di Sanchez si concentra intensamente sulla situazione a Gaza e sulla soluzione dei due Stati per risolvere il conflitto in Medio Oriente. Il premier assisterà sia all'inaugurazione dell'Assemblea generale Onu martedì che al discorso di Felipe VI mercoledì. La Spagna ha riconosciuto lo Stato di Palestina il 28 maggio 2024, assieme a Irlanda, Norvegia e Slovenia, all'origine di un duro conflitto diplomatico fra Madrid e il governo israeliano. E accoglie con soddisfazione che altre nazioni si allineino alla posizione nella conferenza organizzata per lunedì da Francia e Arabia Saudita. Domani, il capo dell'esecutivo progressista terrà una conferenza alla Columbia University e risponderà alle domande degli studenti, ribadendo la sua visione e l'impegno per la pace. 

Ben Gvir: "Ora proporrò l'annessione della Cisgiordania"

I falchi del governo israeliano hanno subito risposto a muso duro al riconoscimento dello Stato palestinese da parte di Regno Unito, Canada e Australia. Itamar Ben Gvir ha bollato tale iniziativa "come ricompensa per gli assassini" di Hamas ed ha annunciato di voler "presentare una proposta alla prossima riunione del governo per l'immediata applicazione della sovranità israeliana" anche sulla Cisgiordania. Gli ha fatto eco il collega Miki Zohar: l'unica risposta dovrebbe essere "l'applicazione della sovranità israeliana in Giudea, Samaria e Valle del Giordano". Lo riporta Haaretz. 

Starmer: "Nessuna ricompensa a Hamas, pronte sanzioni"

"Hamas è una brutale organizzazione terroristica. Il nostro appello per una vera soluzione a due stati è l'esatto opposto della loro visione piena d'odio. Quindi siamo chiari: questa soluzione non è una ricompensa per Hamas, perché significa che Hamas non potrà avere futuro, non

potrà avere alcun ruolo nel governo, non potrà avere alcun ruolo nella sicurezza". Lo dice il primo ministro britannico Keir Starmer, annunciando la decisione di riconoscere lo stato di palestina. "Abbiamo già sanzionato e sanzionato Hamas, e faremo di più. Ho diretto i lavori per sanzionare altre figure di Hamas nelle prossime settimane. Nel frattempo, la crisi umanitaria provocata dall'uomo a Gaza raggiunge nuove vette. Il bombardamento incessante e crescente di Gaza da parte del governo israeliano, l'offensiva delle ultime settimane, la fame e la devastazione sono assolutamente intollerabili. Decine di migliaia di persone sono state uccise, comprese migliaia di persone che cercavano di procurarsi cibo e acqua. Questa morte e questa distruzione ci terrorizzano tutti, devono finire", aggiunge Starmer. 

Australia riconosce Stato palestinese

L'Australia riconosce la Palestina come Stato. Lo dice il premier australiano Anthony Albanese sui social. 

Il Canada riconosce Palestina: "Costruire futuro migliore"

"Il Canada riconosce lo Stato di Palestina e offre la sua collaborazione per costruire la promessa di un futuro pacifico sia per lo Stato di Palestina che per lo Stato di Israele". Lo afferma il primo ministro canadese Mark Carney, come riporta Sky News. Il Canada è la prima nazione del G7 a riconoscere ufficialmente la Palestina. 

Netanyahu: "Vera pace attraverso la forza; a Onu vedrò Trump"

"All'ONU presenterò la verità. Questa è la verità di Israele, ma è anche la verità oggettiva della nostra giusta lotta contro le forze del male e della nostra visione di una vera pace: la pace attraverso la forza", Lo ha detto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu rivolgendosi ai ministri del suo governo in vista del suo discorso all'Assemblea generale delle Nazioni Unite di venerdì. "Dopo l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, incontrerò il mio amico, il presidente Trump - ha aggiunto - sarà la quarta volta che lo incontro dall'inizio del suo secondo mandato, più di qualsiasi altro leader mondiale. E abbiamo molto di cui discutere", ha detto Netanyahu. 

Netanyahu: "Combatteremo appelli a riconoscimento Palestina"

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha affermato che "uno Stato palestinese metterebbe in pericolo l'esistenza di Israele" e ha promesso di "combattere gli appelli alla creazione di uno Stato palestinese davanti all'Onu". 

Netanyahu: "Colloqui pace in corso ma visione ancora lontana"

"Colloqui sono in corso con i siriani, c'è qualche progresso, ma le visioni sono ancora lontane". Lo dice il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, aprendo la riunione del governo. Secondo la stampa israeliana Netanyahu ha detto che  "le nostre vittorie in Libano contro Hezbollah hanno aperto una finestra su una possibilità che non era nemmeno immaginata prima delle nostre recenti operazioni e azioni, ovvero la possibilità di pace con i nostri vicini del nord. Stiamo tenendo colloqui con i siriani, ci sono alcuni progressi, ma è ancora una visione lontana". 

Salvini: "Due Stati possibili solo senza Hamas"

"L'auspicio di arrivare in futuro a due popoli e due stati, non è possibile finché ci saranno i tagliagole islamici di Hamas a tenere in ostaggi i bimbi palestinesi e israeliani". A dirlo è il segretario della Lega, Matteo Salvini, dal palco di Pontida. 

Hamas: "71 morti a Gaza in 24 ore, 304 i feriti"

Almeno 71 palestinesi, tra cui cinque in attesa di aiuti, sono stati uccisi e 304 feriti negli attacchi israeliani a Gaza nelle ultime 24 ore. Lo ha riferito il ministero della Salute della Striscia, controllato da Hamas, secondo quanto riportato da Al Jazeera. Il ministero ha aggiunto che quattro corpi sono stati recuperati dalle macerie di precedenti attacchi israeliani. Gli ultimi dati portano il bilancio della guerra a Gaza a 65.283 morti e 166.575 feriti. 

Gaza, in raid Idf uccise oltre 70 persone in ultime 24 ore

Il ministero della Salute di Gaza, guidato da Hamas, ha riferito che almeno 75 palestinesi sono stati uccisi nelle ultime 24 ore e che oltre 300 sono rimasti feriti dal fuoco israeliano nella Striscia. Il bilancio include quattro persone precedentemente uccise, i cui corpi sono stati recuperati dalle macerie. Questi numeri portano il totale dei morti in guerra dichiarato dalle autorità sanitarie di Gaza a 65.283. Il ministero afferma, inoltre, che altre quattro persone sono morte per malnutrizione e fame nell'enclave, portando il numero di morti per queste cause dall'inizio della guerra a 440, tra cui 147 bambini. Israele ha contestato le affermazioni di una carestia diffusa a Gaza, ma ha ammesso che "ci sono problemi di accesso al cibo" in alcune zone. Una commissione d'inchiesta internazionale indipendente nominata dalle Nazioni Unite ha accusato Israele di commettere un "genocidio" nella Striscia di Gaza, con l'"intenzione di distruggere" i palestinesi.

Zuppi: "Nella guerra perdono tutti, anche chi vince"

"Nella guerra perdiamo tutti, anche chi vince perde". Lo ha rimarcato il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, intervenendo in collegamento da Bologna al programma "A sua immagine" su Rai1. Zuppi ha ricordato don Primo Mazzolari e il suo libro "Tu non uccidere". "Aveva vissuto l'ubriacatura della Prima Guerra Mondiale ma aveva capito e aveva fatto tesoro. Purtroppo noi - ha sottolineato il presidente Cei - non facciamo tanto tesoro o ci dimentichiamo presto e chi perde la memoria è condannato a ripetere" gli errori. Per Zuppi occorre partire "dalle vittime" per capire una guerra. Nel mondo ci sono 56 conflitti in atto e 22 ad altissima densità. "Le immagini possono avere un effetto di consapevolezza oppure sembra un videogioco... ", è il rammarico di Zuppi che ha ricordato le parole di una mamma di un ostaggio incontrata a Gerusalemme (il figlio poi fu ucciso). "Lei disse non c'è classifica nel dolore, dovremmo capire il dolore dell'altro...e che la sua speranza (la liberazione del figlio) non doveva provocare altro dolore e sofferenza". Zuppi ha poi ricordato quando il 14 agosto scorso, a Marzabotto, ha letto tutti i nomi, oltre 12 mila, dei bambini israeliani e palestinesi uccisi dal 7 ottobre del 2023. "Ho provato molta sofferenza", "ogni persona ha un nome" e "molte volte diventa un numero", occorre fermarsi. "Le religioni chiedono di fermarsi e di intraprendere la via del dialogo, unica che può interrompere questa follia della violenza e della guerra che nessuno controlla. Fermatevi!".

Usb: "Migliaia di persone a Roma per sciopero di domani"

"Lunedi 22 sarà una giornata di mobilitazione senza precedenti: tra le tante piazze che si stanno convocando in queste ore, ormai quasi 80, anche quella di Roma, dalle ore 11:00 a Piazza dei Cinquecento. Ci aspettiamo una partecipazione nell'ordine delle decine di migliaia di persone: nel Paese si sente con forza la necessità di bloccare le attività, per protestare contro il genocidio in corso a Gaza, contro le complicità del governo Meloni con lo stato di Israele, per fermare guerra e corsa al riarmo", Così in una nota l'Unione Sindacale di Base (Usb).

Al Jazeera: "Un altro bimbo di 3 anni morto per la fame a Gaza"

Habeeba Abu Shaar, un bambino di tre anni, è morto "a causa di malnutrizione e mancanza di cure" a Khan Younis, nel sud di Gaza. Lo scrive Al Jazeera citando una fonte dell'ospedale Nasser della città. 

Papa: "Gaza martoriata, non c'è futuro basato su vendetta" (2)

Il Papa all'Angelus ha salutato i "rappresentanti di diverse associazioni cattoliche impegnate nella solidarietà con la popolazione della Striscia di Gaza". "Apprezzo la vostra iniziativa - ha detto ai rappresentanti delle associazioni cattoliche oggi a Piazza San Pietro per l'Angelus e per invocare la pace a Gaza - e molte altre che in tutta la Chiesa esprimono vicinanza ai fratelli e alle sorelle che soffrono in quella terra martoriata. Con voi e con i pastori delle Chiese in Terra Santa ripeto: non c'è futuro basato sulla violenza, sull'esilio forzato, sulla vendetta. I popoli hanno bisogno di pace, chi li ama veramente lavora per la pace". Le parole sono state accolte con un applauso dei fedeli a Piazza San Pietro. 

Papa: "Gaza martoriata, non c'è futuro basato su vendetta"

"Non c'è futuro basato sulla violenza, sull'esilio forzato, sulla vendetta. I popoli hanno bisogno di pace, chi li ama veramente lavora per la pace". Lo ha detto il Papa all'Angelus parlando di Gaza come "terra martoriata". 

Zaia: "Inammissibile quanto sta accadendo a Gaza"

"È inammissibile quello che sta accadendo a Gaza, oggi non possiamo accettare che muoiano i bambini e che ci sia un conflitto così feroce”. Lo ha detto oggi il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, a margine della due giorni leghista di Pontida.

"Mi sembra evidente che quello che sta succedendo a Gaza è un problema che deve essere risolto immediatamente" ha poi concluso.

Estonia: "Domani riunione Consiglio di Sicurezza Onu su jet russi"

Il ministero degli Esteri estone ha annunciato che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite terrà una riunione di emergenza domani a seguito dell'incursione di tre aerei russi nel suo spazio aereo. "Il 22 settembre il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite terrà una riunione di emergenza in risposta alla sfacciata violazione dello spazio aereo estone da parte della Russia venerdì scorso", si legge in una nota del ministero. 

Media: "Anche l'Australia riconoscerà oggi lo Stato palestinese"

L'Australia annuncerà oggi il riconoscimento unilaterale dello Stato palestinese all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York. Lo scrive il Times of Israel citando un alto funzionario dell'amministrazione Trump. Canberra sarebbe il terzo paese occidentale a compiere un simile passo oggi, insieme a Regno Unito e Portogallo. "Abbiamo detto loro che non è utile", ha affermato il funzionario Usa - Paese contrario al riconoscimento - mentre l'Australia ha giustificato la mossa con "considerazioni interne". L'ambasciata australiana a Gerusalemme non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento. 

Ambasciatore Israele in Italia contro bandiera su Campidoglio: "Posizioni che fanno gioco Hamas"

"Esprimo la mia ferma condanna per le recenti decisioni del consiglio municipale di Roma, e mi unisco alle critiche espresse dal presidente della Cer, Victor Fadlun. Si tratta di posizioni unilaterali, che non solo non favoriscono la pace, ma fanno il gioco di Hamas". Lo afferma l'ambasciatore di Israele in Italia Jonathan Peled facendo riferimento alla bandiera palestinese esposta in Campidoglio.

"È particolarmente grave e doloroso che ciò avvenga proprio a Roma, la città segnata dalla tragica morte del piccolo Stefano Gaj Tachè, vittima del terrorismo palestinese", conclude.

Iran: "Risposta letale" in caso nuova aggressione Usa-Israele

I Guardiani della Rivoluzione islamica hanno avvertito i "nemici", Israele e Stati Uniti, che qualsiasi nuova aggressione o "errore di calcolo" contro l'Iran verrà respinta con un colpo "letale". "Se si verifica un nuovo errore di calcolo o un'aggressione da parte del nemico, la Repubblica islamica dell'Iran prenderà l'iniziativa sul campo di battaglia e lancerà un'altra risposta letale", hanno ammonito i pasdaran in una nota diffusa in occasione della commemorazione annuale della guerra Iran-Iraq degli Anni '80, secondo quanto riportato dall'agenzia ufficiale Irna. I Guardiani della Rivoluzione hanno sottolineato che le Forze armate del Paese hanno raggiunto un livello di autosufficienza, deterrenza e prontezza militare "paragonabile a quello delle guerre mondiali". "Il processo di rafforzamento delle nostre Forze armate non si fermerà", ha sottolineato. L'avvertimento iraniano giunge in un contesto di crescenti tensioni con l'Occidente, alla luce dell'imminente ripristino delle sanzioni Onu promosso da Francia, Germania e Regno Unito, e tre mesi dopo la guerra di 12 giorni con Israele di giugno. Durante il conflitto, lo Stato ebraico ha lanciato attacchi contro obiettivi militari, nucleari e civili in Iran, che, secondo Teheran, hanno causato oltre 1.000 morti, tra cui decine di alti ufficiali militari e scienziati nucleari. Il conflitto si è intensificato il 22 giugno con i bombardamenti statunitensi contro tre impianti nucleari iraniani. L'Iran, a sua volta, ha risposto con lanci di missili e droni contro Israele, che, secondo diverse fonti, ha causato 31 morti. Ha inoltre lanciato un attacco missilistico contro una base aerea statunitense in Qatar.

Coordinamento Torino per Gaza: "Abbiamo manifestato in 30.000"

"30.000 persone hanno invaso le strade di Torino arrivando da ogni angolo della regione: Verbania, Forno Canavese, Val Susa, Pinerolo, Ivrea, Cuneo, Orbassano, Alessandria, Biella, Collegno, Novara, Mondovì, Vercelli, Asti, solo per citare alcuni dei territori presenti". A sottolinearlo è il Coordinamento Torino per Gaza, dopo la manifestazione regionale di ieri in città. "L'affluenza alla manifestazione - viene aggiunto - ha dimostrato la lontananza abissale che c'è tra le persone e la politica di palazzo: solo pochi giorni fa, infatti, i consiglieri regionali che almeno in teoria avrebbero il mandato di rappresentarci, hanno votato contrariamente la proposta di discussione della mozione per lo stop agli accordi economici, di ricerca e diplomatici con il regime israeliano". "È anche in Piemonte e in Italia - sostiene il Coordinamento - che si alimenta il genocidio, attraverso l'economia di guerra e la politica corrotta dagli interessi sionisti. Il popolo palestinese paga con il sangue, perché si oppone a un sistema marcio che vorrebbe realizzare il progetto della "grande Israele" nella propria terra e rendere loro servi nelle proprie case. Non siamo noi a liberare la Palestina, ma è la Palestina a liberare noi con il suo esempio di resistenza. Noi non mettiamo a critica il governo Netanyahu, noi vogliamo farla finita con il sionismo e la sua sanguinaria arroganza". "La manifestazione - viene evidenziato - si è conclusa con un collegamento dalla Flotilla, che ci ha ricordato che la vera forza di questa importante missione civile verso Gaza è il supporto che il suo equipaggio di terra, di cui anche noi facciamo parte, gli dimostra attraverso queste piazze, ricordandoci la centralità dello sciopero generale di lunedì 22 settembre a cui sarà indispensabile aderire in massa. Il genocidio si ferma solo bloccando la filiera bellica che lo sostiene, se non saranno i nostri governi a farlo, dovremo pensarci noi". 

Il Portogallo riconoscerà oggi lo Stato di Palestina

In un breve comunicato il ministero degli Esteri portoghese ha annunciato che il riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina da parte del Portogallo avverrà oggi a New York alle 15:15 (le 21,15 in Italia). La cerimonia si svolgerà nella sede della rappresentanza permanente del Portogallo presso le Nazioni unite. La delegazione portoghese, che si trova a New York per la Settimana di Alto Livello dell'Assemblea Generale Onu, include il ministro degli Esteri Paulo Rangel, e sarà guidata dal presidente della Repubblica Marcelo Rebelo de Sousa. 

Vicepremier: "Starmer farà oggi un annuncio su Palestina"

Il primo ministro britannico Keir Starmer annuncera' oggi la sua decisione sul riconoscimento o meno di uno Stato palestinese da parte del Regno Unito, ha detto il vice primo ministro, David Lammy, alla Bbc. Keir Starmer aveva detto a luglio che il suo Paese avrebbe riconosciuto uno Stato palestinese a meno che Israele non avesse assunto una serie di impegni, tra cui un cessate il fuoco a Gaza. "Il primo ministro annuncerà la sua decisione nella giornata di oggi, dopo aver valutato se tali condizioni siano state soddisfatte", ha dichiarato Lammy alla Bbc.

Papa: "Popoli schiacciati da violenza e indifferenza"

La Chiesa non resta indifferente ai drammi del mondo "in un tempo seriamente minacciato dalla guerra. Interi popoli vengono oggi schiacciati dalla violenza e ancor più da una spudorata indifferenza, che li abbandona a un destino di miseria. Davanti a questi drammi, non vogliamo essere remissivi, ma annunciare con la parola e con le opere che Gesù è il Salvatore del mondo, Colui che ci libera da ogni male". Lo ha detto il Papa nell'omelia della messa che celebra nella parrocchia vaticana di Sant'Anna. 

Media: "31 palestinesi uccisi a Gaza dall'alba"

Sono 31 le vittime palestinesi uccise all'interno delle loro case da stamattina all'alba, di cui 28 a Gaza City. Lo riferisce al Jazeera.  Il più grave, secondo l'emittente araba, è stato l'attacco a un gruppo di abitazioni residenziali nel quartiere di Sabra, contro persone recentemente evacuate dalla zona di Zeitoun mentre l'esercito israeliano avanzava a Gaza City. La stragrande maggioranza delle persone uccise apparteneva alla stessa famiglia. I soccorritori sono riusciti a recuperare i corpi di 14 persone, mentre altre sono ancora intrappolate o disperse sotto cumuli di macerie. 

Arrestata ex parlamentare in Israele: "Ha giustificato il 7 ottobre"

La polizia israeliana ha arrestato l'ex membro della Knesset Hanin Zoabi con l'accusa di "appartenere a un gruppo terroristico" e "incitamento al terrorismo". Lo riporta il Times of Israel. Zoabi, membro del parlamento israeliano dal 2009 al 2019 per il partito nazionalista palestinese Balad, è nota in Israele per le sue esplicite critiche contro lo Stato. La polizia ha confermato l'arresto di una donna che corrisponde alla descrizione di Zoabi, dopo aver ricevuto lamentele in merito a commenti da lei rilasciati a una conferenza all'estero alcuni mesi fa. "Dopo aver raccolto prove e verificato con le fonti competenti, è emerso che i suoi commenti sono sospettati di identificazione pubblica con un gruppo terroristico e di incitamento al terrorismo", afferma la polizia in una nota spiegando che l'ex parlamentare sarà interrogata. I media ebraici identificano come causa dell'arresto un discorso pronunciato da Zoabi a Vienna all'inizio di ottobre 2024, in cui affermava che nell'attacco del 7 ottobre 2023, i miliziani di Hamas "non hanno oltrepassato i confini israeliani, ma sono entrati nella loro terra". 

Gran Bretagna: Ancora "molto distanti" da soluzione a due Stati

Il vice primo ministro britannico, David Lammy, ha avvertito che anche con il riconoscimento della Palestina - che Londra si appresta ad annunciare oggi - "siamo ancora molto lontani" dalla soluzione a due Stati. In qualità di ex ministro degli Esteri, Lammy e' stato profondamente coinvolto nelle politiche del Regno Unito sul Medio Oriente. Intervenuto in tv a nome del governo, Lammy ha spiegato che la mossa di Londra è una fase di un processo piu' ampio e non e' l'obiettivo finale del Regno Unito. "I telespettatori sapranno che siamo ancora molto lontani dal riconoscimento di due Stati", ha dichiarato come riporta Sky News, "sanno anche che l'unica prospettiva di pace nella regione è quella di due Stati ed è per questo che il governo britannico, insieme ad altri, ha voluto mantenere in vita" questa soluzione. Lammy ha ribadito le richieste del governo britannico affinché gli ostaggi israeliani tenuti prigionieri da Hamas vengano rilasciati e ha ammonito che il gruppo palestinese non potrà avere alcun ruolo nella futura governance della Palestina. "Stiamo lavorando per riformare l'Autorità nazionale palestinese e dobbiamo mantenere in vita due Stati per i figli di Gaza, della Cisgiordania e di Gerusalemme Est", ha aggiunto. Alla domanda su quale sia il senso del riconoscimento di uno Stato che ancora non esiste, Lammy ha risposto è "parte di un processo di pace". L'ex ministro degli Esteri ha poi sottolineato che i confini devono essere "basati" su quelli stabiliti nel 1967 e con una Gerusalemme condivisa. Lammy ha poi concluso denunciando che azioni come l'attacco di Israele al Qatar hanno reso "molto difficile vedere un cessate il fuoco nelle prossime settimane". Questo, ha fatto notare, insieme ai piani di Israele di sviluppare insediamenti nella Cisgiordania occupata, sono in contrasto con le condizioni che aveva posto Londra per non procedere con il riconoscimento della Palestina.

Von der Leyen: "Da Israele chiaro tentativo sabotare soluzione coesistenza 2 stati"

"So benissimo quanto gli atroci attacchi del 7 ottobre" 2023 "da parte di terroristi di Hamas abbiano scosso in profondità la nazione di Israele. Tuttavia i recenti sviluppi, una carestia provocata dall’uomo e il soffocamento finanziario dell’Autorità palestinese, sono fonte di notevole preoccupazione. I piani per un progetto di insediamento nella cosiddetta zona E1, se realizzati, determinerebbero di fatto una separazione tra la Cisgiordania occupata e Gerusalemme Est. Gli interventi messi in atto dal governo di Israele negli ultimi mesi costituiscono un chiaro tentativo di sabotare la soluzione fondata sulla coesistenza di due Stati". Lo dice Ursula von der Leyen in un'intervista pubblicata su La Repubblica. 

"Dobbiamo garantire una reale sicurezza a Israele e, allo stesso modo, un presente e un futuro sicuri per tutti i palestinesi - rimarca - Ciò significa che gli ostaggi devono essere liberati. Che deve essere garantito un accesso senza restrizioni per tutti gli aiuti umanitari e deve essere instaurato un cessate il fuoco immediato". E, sul termine, "la soluzione fondata sulla coesistenza di due Stati è l’unica prospettiva in grado di garantire nella regione una pace sostenibile a lungo termine" con "uno Stato di Israele sicuro" e "un’autorità palestinese vitale", senza spazio per gli "estremismi e la piaga di Hamas deve essere eliminata". 

Idf: "Due razzi da Gaza, uno intercettato e l'altro a vuoto"

L'esercito israeliano ha fatto sapere che due razzi sono stati lanciati dal nord di Gaza, uno dei quali è stato intercettato mentre l'altro è atterrato nel sud di Israele. "In seguito alle sirene suonate poco fa nelle zone di Lakhish e Ashdod, due proiettili sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza settentrionale", ha dichiarato l'esercito. Ha aggiunto che l'aviazione ne ha abbattuto uno, mentre il secondo è caduto in area aperta. Non sono state segnalate vittime. 

Idf: "Fratello del direttore ospedale Shifa era cecchino di Hamas"

L'Idf ha confermato di aver ucciso ieri il fratello del direttore dell'ospedale Shifa di Gaza in un attacco aereo sul campo di Shati a Gaza City, accusandolo di essere "un cecchino dell'ala militare di Hamas". Secondo i militari, citati dal Times of Israel, Abu Salmiya si preparava a sferrare un attacco "imminente" contro le forze israeliane nella zona. Secondo i media palestinesi, l'attacco ha ucciso almeno altri due membri della famiglia di Abu Salmiya e distrutto la loro casa. 

Idf: "Dalla Striscia Gaza lanciati due razzi verso Ashdod"

Secondo quanto riferito dall'esercito israeliano (Idf), due razzi sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza verso la città costiera meridionale di Ashdod. L'Id, riporta il Times of Israel, ha dichiarato che un razzo è stato intercettato dalle difese aeree, mentre il secondo è caduto su un'area aperta. Non ci sono notizie immediate di feriti o danni gravi in seguito all'attacco, che ha fatto suonare le sirene nei quartieri orientali di Ashdod e nelle città vicine. Il lancio di razzi da Gaza, in particolare attacchi a lungo raggio con proiettili multipli, è diventato sempre più raro con il progredire della guerra, con le capacità di lancio del gruppo armato palestinese ostacolate dall'offensiva terrestre delle Idf.

In bici a sostegno della Palestina, manifestazione a Roma

In bici a sostegno della Palestina. I manifestanti stanno sfilando, tutti in bicicletta e con bandiere palestinesi e della pace, lungo via Ostiense. Durante il percorso intonano i cori "Palestina libera" e "stop genocidio". Si tratta, si legge nella convocazione lanciata sui social, di una "pedalata spontanea per Gaza": "semplici cittadini fuori da sigle, associazioni, partiti politici, si danno appuntamento a Parco Schuster (Basilica di San Paolo) per testimoniare una volta di più la completa condanna dell'opinione pubblica per lo sterminio in corso in Palestina". "Sarà una pedalata pacifica, composta di sole adesioni spontanee di singoli cittadini e cittadine, per dare corpo alla necessità di ognuno di non restare con le mani in mano di fronte a tutto cio'", si legge ancora. "La pedalata seguirà un itinerario che toccherà due punti simbolici testimoni della lotta contro le dittature e le sopraffazioni: il Mausoleo delle Fosse Ardeatine, dove nel 1944 335 italiani sono stati massacrati da parte dell'esercito occupante, e il Centro Sociale 'La Strada', dove solo pochi giorni fa c'è stato un ennesimo tentativo di intimidazione con lo scoppio di una bomba carta".

Al-Jazeera: "Dall'alba almeno 14 morti nella Striscia di Gaza"

Sarebbero almeno 14 i palestinesi rimasti uccisi dall'alba in attacchi israeliani nella Striscia di Gaza. Lo riferisce la tv satellitare al-Jazeera che cita fonti mediche dell'enclave palestinese dove proseguono le operazioni militari israeliane. Secondo lefonti dell'emittente, nove delle 14 vittime si registrano a Gaza City.

Gaza, perché Italia e Germania possono bloccare le sanzioni Ue a Israele?

La Commissione Ue ha avanzato diverse proposte per fare pressioni su Israele in risposta all'offensiva a Gaza City. Tra queste c'è la sospensione degli accordi commerciali di favore tra Ue e Israele. Per diventare realtà serve però che il voto dei Paesi membri sul tema raggiunga la maggioranza qualificata: per Roma e Berlino sarebbe facile bloccarla. Anche di questo si è parlato nella puntata di "Numeri"

Gaza, perché Italia e Germania possono bloccare sanzioni Ue a Israele?

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Da Bologna parte un appello dei giuristi per Gaza

Parte da Bologna un appello dei giuristi per Gaza, iniziativa di alcuni magistrati con l'obiettivo e l'auspicio di allargare l'iniziativa ad altri uffici giudiziari e di trovare il coinvolgimento dell'avvocatura e del mondo accademico. Alle prime firme, della giudice Valeria Bolici e del pm Marco Imperato ne seguono una quarantina, tra magistrati e avvocati bolognesi. "Di fronte alle notizie sulla violazione sistematica e protratta del diritto alla vita e degli altri diritti fondamentali della popolazione civile di Gaza - si legge in una nota - il silenzio ha smesso da tempo di essere un'opzione. Come giuristi sentiamo il dovere di ricordare che lo Stato italiano, per Costituzione e per legge, con l'adesione a trattati e convenzioni, ha scelto la tutela dei diritti fondamentali e la persecuzione dei crimini internazionali". Per ricordare queste ragioni, si vuole leggere ogni giorno in udienza il preambolo allo Statuto della Corte penale internazionale, "per testimoniare che le coscienze di chi ogni giorno contribuisce all'amministrazione della giustizia non sono indifferenti alle ingiustizie perpetrate nei confronti dei più deboli, e per fare appello a tutte le istituzioni perché si pretenda il rispetto del diritto e dei diritti fondamentali dei civili". 

Guardie Rivoluzione Iran: "Risposta decisa a ogni aggressione"

"Qualsiasi nuovo errore di calcolo o aggressione da parte degli avversari, in particolare del criminale regime israeliano e dell'arrogante e ingannevole governo degli Stati Uniti, contro gli interessi nazionali o l'integrità territoriale dell'Iran, incontrerà una risposta decisa, schiacciante e tempestiva". E' quanto si legge in un comunicato delle Guardie Rivoluzionarie. Facendo riferimento alla recente decisione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sull'attivazione dello snapback e sul ripristino delle sanzioni contro l'Iran, la dichiarazione ha sottolineato che le forze armate iraniane hanno contrastato eserciti avanzati, anche sotto dure sanzioni economiche e pressioni a più livelli. In risposta alla decisione delle Nazioni Unite, il Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale dell'Iran ha rilasciato una dichiarazione ieri, affermando: "Le azioni sconsiderate di tre paesi europei nell'attivazione dello snapback sospenderanno di fatto il percorso di cooperazione con l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea)". 

Sciopero per Gaza, cortei e manifestazioni in tutta Italia

È la giornata dello stop proclamato dal segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, - che nel pomeriggio ha partecipato al corteo a Catania - secondo cui quello che sta succedendo a Gaza con "un'azione di vera e propria occupazione da parte del governo di Netanyahu è di una gravità senza precedenti. Il massacro, la deportazione del popolo palestinese va fermato, la logica della guerra e del riarmo è un pericolo. I governi sospendano ogni accordo, anche commerciale, con Israele finché non ferma il massacro".

Sciopero per Gaza, cortei e manifestazioni in tutta Italia

Sciopero per Gaza, cortei e manifestazioni in tutta Italia

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Media: "Tokyo non riconoscerà la Palestina per paura di Trump"

Il Giappone non riconoscerà uno Stato palestinese alla riunione delle Nazioni Unite della prossima settimana, per il timore che questo possa aggravare la situazione in Medio Oriente e danneggiare i suoi legami con gli Stati Uniti, una mossa che un analista ha descritto come "imbarazzante". A riportarlo è il quotidiano giapponese Asahi Shimbun. Diversi alleati degli Stati Uniti, tra cui Gran Bretagna, Australia, Canada e Francia, hanno dichiarato che sosterranno il riconoscimento formale di uno Stato palestinese durante l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite la prossima settimana. Ma la posizione di Tokyo e' stata influenzata dagli Stati Uniti, che "hanno espresso la loro opposizione al Giappone in merito alla questione", ha riportato il quotidiano citando fonti governative. Il Giappone sostiene da tempo una soluzione a due Stati che vedrebbe Israele e Palestina coesistere in pace; Tokyo ha inoltre condannato l'attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023, che ha scatenato la guerra di Gaza e causato la morte di oltre 1.200 persone. La rappresaglia di Israele ha ucciso più di 65.000 persone, per lo più civili, nell'enclave palestinese, secondo il ministero della Salute di Gaza. Giovedi', il ministro degli Esteri giapponese, Takeshi Iwaya, ha affermato che il nuovo attacco israeliano per prendere il controllo completo di Gaza "aggraverà ulteriormente la già grave crisi umanitaria" e potrebbe "minare le fondamenta stesse di una soluzione a due stati". "Esortiamo vivamente Israele ad adottare immediatamente misure concrete per porre fine alla grave crisi umanitaria e a rispettare il diritto internazionale, incluso il diritto internazionale umanitario", ha aggiunto. Il primo ministro Shigeru Ishiba, che avrebbe dovuto affrontare la situazione a Gaza e promuovere una soluzione a due Stati durante l'incontro alle Nazioni Unite, non dovrebbe partecipare all'evento. Attualmente, circa 150 Paesi riconoscono la Palestina come Stato sovrano. "Trovo la posizione del Giappone imbarazzante", ha affermato un accademico giapponese, che ha chiesto di rimanere anonimo, in quanto consigliere diplomatico del governo. "La decisione di non riconoscere la Palestina è stata quasi certamente una sorta di gesto nei confronti degli Stati Uniti", ha affermato. "La decisione è stata quasi certamente presa dal governo giapponese, preoccupato di non causare ulteriori problemi nelle relazioni con gli Stati Uniti, dato che ci sono già abbastanza questioni commerciali e di sicurezza sotto stress", ha affermato il consigliere. 

Bbc: "Starmer pronto ad annunciare il riconoscimento della Palestina"

Keir Starmer dovrebbe annunciare il riconoscimento di uno Stato palestinese da parte del Regno Unito in una dichiarazione domenica pomeriggio. Lo rivela la Bbc. La decisione arriva dopo che il primo ministro, a luglio, aveva dichiarato che il Regno Unito avrebbe fatto questo passo a settembre, a meno che Israele non avesse soddisfatto alcune condizioni, tra cui l'accettazione di un cessate il fuoco a Gaza e l'impegno a un accordo di pace sostenibile a lungo termine che prevedesse una soluzione a due Stati. 

Cina chiede "cessate il fuoco globale" a Gaza

Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha espresso al suo omologo marocchino, Nasser Bourita, l'urgenza di promuovere un "cessate il fuoco globale a Gaza" per porre fine il prima possibile all'"attuale catastrofe umanitaria", nel contesto dell'offensiva israeliana contro l'enclave palestinese. "I paesi che hanno un'influenza speciale su Israele devono assumersi seriamente le proprie responsabilità, e anche il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e le agenzie umanitarie devono adempiere ai propri obblighi", ha dichiarato il ministro secondo quanto riportato Xinhua. I piani israeliani di prendere il controllo di Gaza City e accelerare l'invasione della Cisgiordania "violano gravemente le norme del diritto internazionale", ha insistito Wang, aggiungendo che tali azioni "mettono a repentaglio la 'soluzione dei due Stati' e minano direttamente la stabilità del Medio Oriente". "La storia ha ripetutamente dimostrato che la sicurezza deve essere condivisa. Nessun Paese può costruire la propria sicurezza sull'insicurezza di altri Paesi", ha osservato ancora il ministro, che ha anche chiesto di "raccogliere un maggiore consenso internazionale e di formare una posizione più unitaria" attorno alla "soluzione dei due Stati". Oltre 70 persone sono state uccise ieri negli attacchi dell'esercito israeliano nella Striscia, la maggior parte a Gaza City, secondo un bilancio delle vittime compilato negli obitori degli ospedali dai giornalisti di Gaza e condiviso su una piattaforma congiunta. Una commissione indipendente delle Nazioni Unite, relatori per i diritti umani, ong e un numero crescente di Paesi hanno definito l'offensiva militare israeliana contro l'enclave un genocidio, in cui sono già morti oltre 65.200 palestinesi, tra cui piu' di 19.000 bambini.

Gran Bretagna e Portogallo verso il riconoscimento dello Stato di Palestina

Regno Unito e Portogallo riconosceranno oggi lo Stato di Palestina, in vista dell'inizio, lunedì a New York, dell'Assemblea generale dell'Onu dove la 'soluzione dei due Stati' al conflitto israelo-palestinese sarà al centro del dibattito. Negli ultimi mesi, con l'intensificarsi dell'offensiva israeliana su Gaza innescata dall'attacco senza precedenti di Hamas del 2023, un numero crescente di alleati di Israele ha cambiato posizione nei suoi confronti. Si prevede che nei prossimi giorni saranno una decina le 10 nazioni che riconosceranno uno Stato palestinese, con i media britannici come la Bbc che riportano che il primo ministro Starmer annuncerà il cambio di politica oggi, nonostante la forte opposizione israeliana. Starmer aveva dichiarato a luglio che la Gran Bretagna avrebbe riconosciuto formalmente lo Stato di Palestina se Israele non avesse adottato "misure sostanziali" verso un cessate il fuoco con Hamas entro la convocazione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Nei giorni scorsi anche il ministero degli Esteri portoghese ha annunciato che oggi avrebbe formalmente dichiarato il riconoscimento dello Stato di Palestina. Lisbona aveva già manifestato a luglio l'intenzione di farlo, citando "l'evoluzione estremamente preoccupante del conflitto", nonché la crisi umanitaria nella Striscia e le ripetute minacce di Israele di annettere territori palestinesi. Francia e Canada sono tra le altre nazioni occidentali che pianificano di riconoscere uno Stato palestinese alla riunione delle Nazioni Unite. Israele si è fermamente opposta a queste iniziative. L'attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023, che ha scatenato la guerra, ha provocato la morte di 1.219 persone, la maggior parte delle quali civili, secondo un conteggio ufficiale dell'AFP. La campagna di rappresaglia di Israele ha ucciso almeno 65.208 persone, anche queste per lo più civili, secondo i dati del ministero della Salute di Gaza.

Raid di Israele su Gaza city, almeno 4 morti. 60 in 24 ore

Almeno quattro palestinesi sono stati uccisi in un nuovo attacco aereo dell'aviazione israeliana su Gaza City. Lo riferisce l'emittente Al Jazeera, secondo quanto riportato dalla Tass, precisando che il raid ha colpito un edificio residenziale con civili all'interno. Secondo il Ministero della Salute palestinese, nella sola giornata di ieri il bilancio delle vittime causate dalle operazioni militari israeliane a Gaza City e nelle aree circostanti ha superato i 60 morti, con oltre 200 feriti. 

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