Guerra Israele, attacchi su Gaza City: migliaia in fuga. Passaggio per lasciare città

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Attacchi simultanei da terra, mare e aria hanno segnato l’avvio della nuova offensiva. Circa 400mila palestinesi hanno finora evacuato Gaza City verso altre aree della Striscia. Netanyahu ha riferito che circa il 40% degli abitanti aveva lasciato la città. Annunciata l'apertura di una seconda via di evacuazione su Salah a-Din, la principale autostrada nord-sud di Gaza. Smotrich: "Gaza miniera d'oro e grande investimento"

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Attacchi simultanei da terra, mare e aria hanno segnato l’avvio della nuova offensiva, causando oltre cento vittime già nelle prime 24 ore. Circa 400.000 palestinesi hanno finora evacuato Gaza City verso altre aree della Striscia. Lo conferma l'Idf in una stima riportata il Times of Israel, sottolineando che circa un milione di palestinesi risiedevano nella città prima che l'esercito israeliano iniziasse la grande offensiva nella zona. L’esercito israeliano annuncia di aver conquistato circa il 40% della capitale e principale roccaforte di Hamas, ma ammette che la piena occupazione richiederà mesi. "Non ci poniamo scadenze", dichiarano i vertici militari. 

Negli ultimi giorni, il ritmo delle evacuazioni è aumentato fino a decine di migliaia di persone al giorno, secondo l'esercito. L'Idf ha annunciato questa mattina l'apertura di una seconda via di evacuazione su Salah a-Din, la principale autostrada nord-sud di Gaza. Il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich ha affrontato la questione del "giorno dopo" nella Striscia di Gaza, affermando che si tratta di una "miniera d'oro" immobiliare. Smotrich ha anche affermato che la ricostruzione di Gaza diventerà, tra le altre cose, un investimento immobiliare redditizio, e a tal proposito "sono stati già avviati negoziati con gli americani".

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Gaza City, Israele avvia operazione di terra. Bombe e tank in città

Nella tarda serata di lunedì 15 settembre è iniziato l'attacco di terra a Gaza: i carri armati sono già entrati nella principale città della Striscia. Secondo alcune fonti ci sono stati “37 attacchi in 20 minuti” e si sono registrate potenti esplosioni. Netanyahu: "Al via operazione intensiva". Idf: "Abbiamo iniziato a distruggere siti di Hamas". Ieri centinaia di mezzi corazzati e bulldozer si erano radunati lungo il confine. Migliaia di persone in fuga.

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Re Carlo: 'noi insieme ai nostri alleati per la pace'

"Oggi, mentre la tirannia minaccia nuovamente l'Europa, noi e i nostri alleati siamo uniti nel sostenere l'Ucraina, per scoraggiare l'aggressione e garantire la pace". Lo  ha detto il re Carlo nel suo discorso durante il banchetto di Stato a Windsor. Lo riporta la Bbc. "I nostri paesi hanno il rapporto più stretto mai conosciuto in materia di difesa, sicurezza e intelligence", ha affermato il re. Il messaggio chiave del discorso del re ha riguardato i profondi legami tra Stati Uniti e Regno Unito. "I nostri popoli hanno combattuto e sono morti insieme per i valori che ci stanno a cuore", ha affermato. 

Il Lussemburgo riconoscerà lo Stato di Palestina

 Il ministro degli Esteri Xavier Bettel ha confermato le dichiarazioni rilasciate dal primo ministro Luc Frieden.

Il Lussemburgo riconoscerà lo Stato di Palestina

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Intelligence Idf: a Gaza city 7.500 miliziani Hamas-Jihad

Il colonnello 'A' dell'intelligence militare israeliana ha riferito oggi ai membri della Knesset che secondo le stime nell'area della città di Gaza ci sono circa 7.500 combattenti armati, 5.000 di Hamas e 2.500 del Jihad islamica. Il numero include una serie di attivisti di livello più basso, come ragazzi che osservano le truppe sul campo e riferiscono. Secondo il rapporto, Hamas ora è impegnato nel reclutamento di combattenti, nella riparazione dei tunnel, nello studio e nella preparazione di esplosivi. "Hamas si prepara a un periodo di combattimenti nella città di Gaza e nel nord della Striscia", ha detto 'A'.

Solo 1 detenuto su 4 nelle carceri israeliane è un combattente: i dati

Un’indagine realizzata dal Guardian insieme a +972 Mag e Local Call, e condotta su un database interno dei servizi d’intelligence israeliani, rivela che i risultati sul campo dichiarati pubblicamente nel corso dei mesi dallo stato ebraico non sono mai stati conseguiti. Dall’indagine risulta, infatti, che le dichiarazioni pubbliche dell’esercito — che ha confermato l’esistenza del database — e dei funzionari pubblici israeliani, contraddicono le informazioni raccolte dalla Direzione dell’Intelligence israeliana.

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Tv, 'Usa, in 15 giorni può riprendere negoziato su Gaza'

Secondo fonti di Channel 12, funzionari del Qatar si trovano a Londra - dove questa sera è previsto un incontro tra l'inviato Usa Steve Witkoff e il ministro israeliano Ron Demer - ma non è ancora chiaro se parteciperanno al colloquio o se terranno incontri separati. Una fonte ha affermato che l'amministrazione Usa ritiene che nelle prossime due settimane ci sarà la possibilità di riprendere i negoziati tra Israele e Hamas sull'accordo di tregua e rilascio degli ostaggi. Gli Usa stanno mediando tra Israele e Qatar per superare la crisi scoppiata in seguito all'attacco dell'Idf contro alti funzionari di Hamas a Doha.

Media: 'Capo negoziatore Israele incontra Witkoff a Londra'

Il ministro israeliano Ron Dermer, capo negoziatore e massimo consigliere di Netanyahu, incontrerà questa sera a Londra l'inviato della Casa Bianca Steve Witkoff per discutere la possibilità di riprendere i negoziati su un accordo globale per liberare tutti gli ostaggi e porre fine alla guerra a Gaza. Lo riferisce Channel 12.

Israele attacca Gaza City, Tajani a Sky TG24: "Contrari all'offensiva"

Il ministro degli Esteri, ospite a Start, commenta l'attacco dell'Idf a Gaza City: "Siamo contrari per i rischi che corre la popolazione civile, non certo per Hamas che usa gli ostaggi come scudi umani. Ora bisogna accelerare i tempi per un cessate il fuoco. Non sarà facile arrivare a una soluzione, ma dobbiamo farlo".

Israele attacca Gaza City, Tajani a Sky TG24: 'Contrari all'offensiva'

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Meloni: "Italia non può condividere la scelta di occupare Gaza"

"La reazione di Israele è decisamente sproporzionata, un quadro che non può che peggiorare con l'occupazione di Gaza City, una scelta che l'Italia non può condividere". Così la presidente del Consiglio e leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, dal palco ad Ancona per sostenere la corsa alla presidenza delle Marche di Francesco Acquaroli. "I terroristi di Hamas ancora oggi si rifiutano di liberare gli ostaggi", ha aggiunto. "Cerchiamo di costruire pace con risposte, non solo con gli slogan".

Gaza, quante sono le vittime dall’inizio della guerra? I DATI

I numeri che riguardano i morti del conflitto in Medio Oriente sono al centro di polemiche, principalmente quelli forniti dal ministero della Salute di Hamas. Tuttavia vengono considerati via via più attendibili e con il tempo sono sempre più simili ai dati comunicati da fonti israeliane. Di questo si è parlato nella puntata del 16 settembre di “Numeri”, approfondimento di Sky TG24.

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"Italia disposta a discutere sanzioni a ministri Israele"

Al Coreper di questo pomeriggio la Commissione europea ha presentato le proprie proposte per esercitare pressione su Israele a fronte dell'attuale situazione a Gaza. L'Italia è stata tra i Paesi membri che hanno preso la parola nel dibattito. A quanto si apprende, Roma ha preso nota, ⁠ha ricordato il proprio sostegno alla risoluzione Onu per la soluzione a due Stati, ⁠ha ribadito il proprio sostegno all'adozione di sanzioni contro coloni violenti ⁠e si è detta "disponibile a parlare di sanzioni contro i ministri estremisti israeliani".

Ue sospende accordo bilaterale con Israele e propone sanzioni ai ministri estremisti

Colpito soprattutto il settore agricolo, con dazi su frutta, verdura e datteri. Il 37% delle esportazioni israeliane sarà interessato da dazi. L’Unione europea sottolinea che non si tratta di un blocco degli scambi, ma di un segnale politico. Kallas propone di inserire nella lista nera dei ministri Itamar Ben-Gvir e Bezalel Smotrich, accusati di incitamento all’odio e di guidare la politica di espansione delle colonie.

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Hamas: "Nn abbiamo paura delle porte dello'inferno di Trump"

"Non abbiamo paura di Trump quando dice che ci aprirà le porte dell'inferno. Non riceviamo istruzioni da lui su come trattare gli ostaggi nemici. Li trattiamo secondo i nostri valori e la nostra religione". Lo ha dichiarato un alto funzionario di Hamas, Razi Hamed apparendo su Al Jazeera dopo essere stato preso di mira dall'Idf in Qatar. "Chiunque voglia liberare gli ostaggi deve ordinare a Netanyahu di concludere un accordo di scambio di prigionieri e fermare la guerra", ha affermato.

Dirigente di Hamas a Doha appare in tv dopo raid Israele

Razi Hamad, uno dei dirigenti di Hamas che era tra gli obiettivi del raid israeliano in Qatar della scorsa settimana, è apparso sull'emittente panaraba al Jazeera.

Msf: ucciso a Gaza nostro operatore, 13esimo da inizio guerra

"Medici Senza Frontiere è sconvolta e rattristata per la morte di un membro del suo staff, Hussein Alnajjar. Hussein è morto ieri a Gaza a causa delle ferite da schegge riportate cinque giorni prima, a seguito di un attacco aereo israeliano vicino alla sua tenda. Sono rimasti feriti nello stesso incidente anche la cognata e il nipote. Non si tratta di un tragico incidente, ma dell'ennesima dimostrazione che a Gaza non esiste alcun luogo sicuro" lo scrive l'organizzazione in un comunicato.  Hussein è il 13esimo operatore di Msf ucciso dall'inizio della guerra a Gaza.

Smotrich: Gaza "miniera d'oro" e "grande investimento"

Il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich ha affrontato la questione del "giorno dopo" nella Striscia di Gaza, affermando che si tratta di una "miniera d'oro" immobiliare. Smotrich, intervenuto al Vertice sul rinnovamento urbano del Centro immobiliare, ha anche affermato che la ricostruzione di Gaza diventerà, tra le altre cose, un investimento immobiliare redditizio, e a tal proposito "sono stati già avviati negoziati con gli americani".

Bilancio ufficiale dei morti a Gaza supera i 65 mila

Il bilancio delle vittime a Gaza supera i 65.000 dall'inizio della guerra nel 2023, secondo gli ultimi dati del ministro della Salute di Gaza, che fa capo ad Hamas. Almeno 65.062 palestinesi sono stati uccisi e 165.697 feriti negli attacchi a Gaza in quasi due anni di guerra. Nelle ultime 24 ore, gli ospedali hanno ricevuto i corpi di 7 persone uccise e 87 feriti provenienti dai centri di distribuzione degli aiuti.  L'ultimo bilancio dei morti cercando aiuto nei centri gestiti dal Ghf è di 2.504, e oltre 18.381 feriti. I morti di fame dell'ultimo giorno sono 4, il totale sale a 432, inclusi 146 bambini.

Wafa: 45 vittime nei raid israeliani nella Striscia

Almeno 45 palestinesi, tra cui 23 della città di Gaza, sono stati uccisi e altri feriti nei bombardamenti israeliani sulla Striscia, riferiscono fonti locali all'agenzia di stampa palestinese Wafa.

Media: lunedì Macron dichiarerà riconoscimento Palestina

Il presidente francese Emmanuel Macron dichiarerà il riconoscimento di uno Stato palestinese lunedi' prossimo alle 21:30. Lo dichiara Le Figaro, citando una fonte diplomatica a conoscenza della vicenda. Il riconoscimento avverra' durante un discorso che sara' pronunciato all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, in concomitanza con il Rosh Hashanah, il capodanno ebraico. Le Figaro sostiene che questo riconoscimento sarà "incondizionato", mentre l'ex deputato ebreo Meir Habib sostiene che Macron gli abbia detto in precedenza che il riconoscimento sarebbe stato accompagnato da condizioni. Allo stesso tempo, i capi della comunità ebraica hanno incontrato Macron in un incontro descritto come "molto teso", in cui il presidente francese si è rifiutato di ritrattare il suo riconoscimento di uno Stato palestinese. 

Il Libano ricorda gli attacchi israeliani con i cercapersone

In Libano si ricorda oggi il primo anniversario degli attacchi terroristici israeliani con i cerca-persone e con i walkie talkie contro la comunità di Hezbollah, il partito armato anti-israeliano. In quegli attacchi, tra il 17 e il 18 settembre 2024, una trentina di persone, tra cui una bambina di 10 anni, sono state uccise e altre 2.931 sono rimaste ferite, molte delle quali sfigurate e menomate a vita, con gravi lesioni agli occhi, al viso, allo stomaco. Tra le vittime si contano membri di Hezbollah ma anche moltissimi civili, donne e persone non collegate direttamente al partito libanese.    In seguito agli attacchi, compiuti con cerca-persone e walkie talkie in dotazione agli Hezbollah ma manomessi dai servizi di sicurezza israeliani, lo scorso febbraio, durante una sua visita alla Casa Bianca, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha regalato al presidente americano Donald Trump un modellino in oro di un cerca-persone in segno di riconoscimento per il sostegno americano a Israele.    Citato oggi dal quotidiano libanese L'Orient-Le Jour, il medico libanese Elie Warrak, ha dichiarato che una concentrazione così elevata di ferite agli occhi non ha precedenti nella storia. "Abbiamo dovuto eseguire 550 operazioni solo nei tre ospedali che gestivamo. Non riuscivo a distinguere i pazienti perché avevano tutti il volto bruciato". L'attacco ha lasciato profonde conseguenze: almeno il 30% delle vittime è diventato cieco, secondo le fonti sanitarie libanesi.

Il Libano ricorda gli attacchi israeliani con i cercapersone

In Libano si ricorda oggi il primo anniversario degli attacchi terroristici israeliani con i cerca-persone e con i walkie talkie contro la comunità di Hezbollah, il partito armato anti-israeliano. In quegli attacchi, tra il 17 e il 18 settembre 2024, una trentina di persone, tra cui una bambina di 10 anni, sono state uccise e altre 2.931 sono rimaste ferite, molte delle quali sfigurate e menomate a vita, con gravi lesioni agli occhi, al viso, allo stomaco. Tra le vittime si contano membri di Hezbollah ma anche moltissimi civili, donne e persone non collegate direttamente al partito libanese. In seguito agli attacchi, compiuti con cerca-persone e walkie talkie in dotazione agli Hezbollah ma manomessi dai servizi di sicurezza israeliani, lo scorso febbraio, durante una sua visita alla Casa Bianca, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha regalato al presidente americano Donald Trump un modellino in oro di un cerca-persone in segno di riconoscimento per il sostegno americano a Israele. Citato oggi dal quotidiano libanese L'Orient-Le Jour, il medico libanese Elie Warrak, ha dichiarato che una concentrazione così elevata di ferite agli occhi non ha precedenti nella storia. "Abbiamo dovuto eseguire 550 operazioni solo nei tre ospedali che gestivamo. Non riuscivo a distinguere i pazienti perché avevano tutti il volto bruciato". L'attacco ha lasciato profonde conseguenze: almeno il 30% delle vittime è diventato cieco, secondo le fonti sanitarie libanesi. 

Hamas, le brigate Qassam hanno spostato gli ostaggi

Una fonte di Hamas ha rivelato che le Brigate Qassam hanno spostato gli ostaggi israeliani in diverse località di Gaza. La fonte ha spiegato ad 'Al Arabiya' che questo spostamento è avvenuto per evitare di ferire gli ostaggi. Ha inoltre sottolineato che "c'è timore per la vita degli ostaggi a causa dei violenti bombardamenti israeliani", aggiungendo che "le loro vite sono in pericolo a causa dei bombardamenti indiscriminati".

Erdogan: "Non permetteremo che Gerusalemme venga profanata"

"Gerusalemme è la causa comune, la memoria e il patrimonio condiviso del mondo islamico di 2 miliardi di persone, tra cui noi. Non permetteremo a mani indegne di profanarla". Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, rivolgendosi al premier israeliano, Benjamin Netanyahu, che nei giorni scorsi aveva affermato: "questa è la nostra città, signor Erdogan non è la sua città, questa è la nostra città e sarà sempre la nostra città", mentre si trovava a Gerusalemme. "So che il risentimento di individui simili a (Adolf) Hitler probabilmente non scomparirà mai", ha detto Erdogan facendo riferimento al premier israeliano e aggiungendo che "come musulmani, non faremo un passo indietro rispetto ai nostri diritti a Gerusalemme Est", riferisce Anadolu. 

Sa'ar: "Reagiremo a tono a misure Ue contro Israele"

"Le azioni contro Israele danneggeranno gli interessi della stessa Europa", dato che ''ogni azione contro Israele riceverà una risposta a tono, speriamo che non siano necessarie". Lo ha affermato su X il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar, definendo le misure proposte dalla Commissione europea contro Israele "moralmente e politicamente distorte".

Sa'ar ha promesso quindi che "Israele continuerà a combattere, con l'aiuto dei suoi amici in Europa, contro i tentativi di danneggiarlo mentre è impegnato in una guerra esistenziale''.

Arabia Saudita esprime "forte condanna offensiva Israele a Gaza City"

L'Arabia Saudita ha condannato l'offensiva di terra condotta dall'esercito israeliano su Gaza City. In una nota il ministero degli Esteri saudita ha affermato che il Regno ha condannato "nei termini più forti" l'assalto delle forze israeliane e la loro continua perpetrazione di crimini contro il popolo palestinese. Nella nota si critica la mancata adozione da parte della comunità internazionale di misure efficaci per porre fine a quelle che ha descritto come violazioni del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario.

Sa'ar: "Raccomandazione Commissione Ue moralmente distorta"

"La raccomandazione della Commissione Ue, guidata dalla presidente Ursula von der Leyen, è distorta dal punto di vista morale e politico, e si spera che - come in passato - non venga adottata. Eventuali provvedimenti contro Israele riceveranno una risposta adeguata, anche se speriamo che non si arrivi a quel punto". Lo scrive su X il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar dopo l'annuncio sulla raccomandazione per la sospensione del sostegno bilaterale al governo israeliano. "Azioni contro Israele danneggerebbero gli stessi interessi dell'Europa. Israele continuerà a lottare, con l'aiuto dei suoi amici in Europa", ha aggiunto. 

Israele, due ministri sotto tiro proposta sanzioni Ue, Ben-Gvir e Smotrich

Ancora non ci sono tutti i dettagli delle misure contro Israele proposte dalla Commissione europea. Dai calcoli emerge che tali misure dovrebbero aumentare il costo di alcune importazioni israeliane (prodotti prevalentemente agricoli) di circa 230 milioni di euro. Stando a indiscrezioni la proposta prevede sanzioni contro due ministri israeliani di estrema destra, Itamar Ben-Gvir, responsabile della sicurezza nazionale, e Bezalel Smotrich, ministro delle finanze. I due ministri erano già finiti sotto il tiro europeo: un anno fa la Commissione aveva già proposto le sanzioni, ma tra i 27 non c’è stato accordo (occorre un voto all’unanimità).

Ue: "Impatto per export Ue in Israele: 574 mln euro di dazi"

"Le stime preliminari basate sugli attuali volumi di scambio indicano che la sospensione dell'accesso preferenziale esporrebbe le esportazioni dell'Ue a dazi fino a 574 milioni di euro. Le importazioni dell'Ue da Israele sarebbero invece esposte a dazi doganali fino a 227 milioni di euro. Circa il 63% delle importazioni dell'Ue da Israele avviene in regime di nazione più favorita e il 58% degli scambi con Israele beneficia di dazi pari a zero, non potendo quindi usufruire di alcun regime preferenziale. Pertanto, meno del 37% delle importazioni dell'Ue da Israele avviene in base a questo regime preferenziale". Lo ha dichiarato il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, nella conferenza stampa di presentazione della sospensione dell'Accordo Ue-Israele.   "I settori più esposti per l'Ue includerebbero macchinari, prodotti aeronautici, dispositivi medici e prodotti farmaceutici. Come sapete, non siamo favorevoli ai dazi. Preferisco di gran lunga presentarvi nuovi accessi al mercato, nuovi accordi di libero scambio o l’apertura di nuovi capitoli commerciali con i nostri partner. Tuttavia, oggi, questa misura è di tipo diverso ed è stata resa necessaria da un impegno chiaro, come sottolineato dal presidente nel discorso sullo stato dell'Unione la scorsa settimana, in risposta al drammatico e urgente disastro umanitario a Gaza", ha aggiunto.  

Sefcovic: "Armi a Israele di competenza degli Stati membri"

"Penso che la cooperazione e le esportazioni militari rientrino principalmente nell'ambito dell'Alto rappresentante e siano di competenza esclusiva degli Stati membri, disciplinate dai rispettivi regimi. Pertanto, noi agiamo nell'ambito della nostra autorità commerciale esclusiva, in particolare su alcune parti dell'Accordo di Associazione, dove possiamo presentare proposte che richiedono la maggioranza qualificata del Consiglio per l'approvazione e l'informazione dovuta al Parlamento europeo. Tuttavia, l'ambito militare e i prodotti a duplice uso rientrano in una categoria diversa". Lo ha dichiarato il commissario europeo per il Commercio, Maros Sefcovic, in conferenza stampa sulla sospensione dell'accordo Ue-Israele.  

Guerra Medioriente, prosegue l'offensiva israeliana su Gaza

Von der Leyen: 'L'orrore quotidiano a Gaza deve cessare'

"Gli orribili eventi che si verificano quotidianamente a Gaza devono cessare. È necessario un cessate il fuoco immediato, un accesso illimitato per tutti gli aiuti umanitari e il rilascio di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas. L'Ue rimane il principale donatore di aiuti umanitari. Continuiamo inoltre a sostenere con fermezza la soluzione dei due Stati, che è stata compromessa dalle recenti azioni di insediamento del governo israeliano in Cisgiordania". Lo scrive su X la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

Sefcovic: "Rammarico per le misure contro Israele ma sono giuste"

"Ci rammarichiamo di dover prendere queste misure ma crediamo che siano giuste e proporzionate visto quello che accade a Gaza dal punto di vista umanitario". Lo ha detto il commissario al Commercio Maros Šefčovič.

Idf: "Nuovi sforzi umanitari a Gaza, ieri entrati 230 camion"

Il 16 settembre sono entrati nella Striscia di Gaza circa 230 camion di aiuti umanitari attraverso i valichi di Kerem Shalom e Zikim, dopo l'ingresso di 1.900 tir la scorsa settimana. Lo ha comunicato il Cogat, l'ente di coordinamento delle attività governative nei Territori. Secondo i dati diffusi, circa 250 camion sono stati raccolti e distribuiti dall'Onu e da organizzazioni internazionali, mentre i contenuti di centinaia di camion restano ancora in attesa di ritiro dal lato della Striscia. Sono inoltre entrate cisterne di carburante dell'Onu per il funzionamento dei sistemi umanitari essenziali, ed è stato completato con successo il coordinamento della rotazione del personale umanitario. Il Cogat ha ribadito che gli sforzi per facilitare l'ingresso di aiuti destinati alla popolazione civile di Gaza continueranno a essere ampliati. 

Fonti Ue: "Import armi da Israele non coperto da sanzioni"

Il settore delle armi non sarà toccato dalla proposta della Commissione Europea sulla sospensione del trattamento preferenziale delle misure commerciali fra Ue e Israele poiché non rientra nelle specificità dell'accordo di associazione ma è anzi coperto dal quadro generale del Wto. Lo precisa un alto funzionario Ue illustrando i dettagli della proposta dell'esecutivo blustellato, sottolineando che gli armamenti beneficiano spesso della "clausola di confidenzialità" per cui non è dato sapere con certezza quanto pesi sull'interscambio generale tra Ue e Israele. 

Kallas: "Misure oggi non sono per punire Israele"

"Oggi ho presentato un robusto pacchetto di sanzioni contro i terroristi di Hamas, i ministri estremisti del governo israeliano, i coloni violenti e le entità che sostengono l'impunità in Cisgiordania. La Commissione ha adottato una proposta per sospendere parzialmente le concessioni commerciali. E voglio essere molto chiara: l'obiettivo non e' punire Israele. L'obiettivo è migliorare la situazione umanitaria a Gaza". Lo ha dichiarato l'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, in conferenza stampa al termine del Collegio dei commissari. "Tutti gli Stati membri concordano sul fatto che la situazione a Gaza sia insostenibile. La guerra deve finire. Le sofferenze devono cessare e tutti gli ostaggi devono essere rilasciati. Dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione per raggiungere questo risultato. Non dobbiamo inoltre perdere di vista i pericolosi sviluppi in Cisgiordania che riducono la fattibilità di una soluzione a due Stati", ha aggiunto.

L'Ue ripropone di sanzionare i ministri Ben-Gvir e Smotrich

La Commissione Europea ripropone agli Stati membri - si richiede l'unanimità - di sanzionare i ministri israeliani Itamar Ben-Gvir e Bezalel Smotrich (rispettivamente della Sicurezza Nazionale e della Difesa) poiché "appartengono a movimenti di estrema destra, incitano azioni violente nei territori occupati e nel gabinetto optano sempre per le soluzioni più negative per la popolazione di Gaza". Oltre ai ministri l'esecutivo Ue propone di aggiungere alla lista nera altri 3 coloni violenti e 6 entità. Allo stesso tempo, la Commissione propone di sanzionare altri "10 membri di Hamas", ovvero "figure del Politburo con potere decisionale", residenti a Gaza, Cisgiordania e altri Paesi esteri. Per quanto riguarda Ben-Gvir e Smotrich, l'ex alto rappresentante Ue Josep Borrell aveva chiesto le sanzioni già nell'agosto del 2024 senza però ottenere il necessario appoggio dai 27. "Da allora molto è cambiato sul terreno, molti Paesi Ue hanno approvato le sanzioni a livello nazionale e lo hanno fatto altri Paesi europei, come il Regno Unito", ha precisato un funzionario quando gli è stato chiesto come mai la Commissione ha deciso di ripresentare la proposta. 

Fonti Ue: "Proposta colpisce 37% del commercio con Israele"

La proposta della Commissione mira a sospendere una parte - "la più significativa" - del trattato commerciale preferenziale tra l'Ue e Israele, che equivale al 37% del volume totale. Il resto, spiega un alto funzionario europeo, è regolato dai patti presi nel quadro del WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio) e non è soggetto alle misure. In termini pratici, si tratta di circa 227 milioni di euro all'anno, che ora saranno soggetti a dazi maggiorati e quindi applicati agli importatori europei (in tutto nel 2024 l'Ue ha importato beni da Israele per un valore totale di 16 miliardi di euro). Il grosso riguarderà i prodotti agricoli.

Medioriente, Tajani: "Manifestazioni sì, violenza no"

"Le proteste e le manifestazioni sono sempre lecite, giuste e legittime, l'importante è che le proteste non si trasformino in atti di violenza. Protestare è un diritto che ha ciascun cittadino della nostra Repubblica, aggredire le Forze dell'Ordine, menare ai professori non fa parte delle regole democratiche, non fa parte del diritto di manifestare. Manifestazioni sì, violenza no". Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, rispondendo ai giornalisti in provincia di Pesaro, a proposito delle ultime manifestazioni a favore del popolo palestinese.

Media: "A Madrid la regione proibisce i simboli pro Gaza a scuola"

Diversi centri scolastici della regione di Madrid hanno ricevuto negli ultimi giorni l'indicazione da parte dell'assessorato competente di ritirare "la simbologia di sostegno a Gaza" esposta negli stessi, in quanto ciò violerebbe il criterio di "apoliticità" che li deve contraddistinguere: è quanto riporta il quotidiano El País, citando "diverse fonti del mondo educativo" che hanno chiesto "l'anonimato per evitare rappresaglie". L'amministrazione regionale madrilena, competente in materia, è controllata dalla popolare Isabel Díaz Ayuso, acerrima rivale del premier spagnolo socialista Pedro Sánchez. Carlos Díez Hernando, portavoce dell'associazione 'Marea palestinese: l'educazione contro il genocidio', ha spiegato che la disposizione della Regione sta arrivando alle scuole verbalmente, attraverso ispettori dell'assessorato. Tra i simboli proibiti, aggiunge El País, ci sarebbero anche le bandiere palestinesi, più volte esposte insieme ad altri simboli pro-Gaza in iniziative tenutesi in diverse scuole e appoggiate dalle associazioni delle famiglie degli alunni. Una scelta in contrasto, sottolinea il quotidiano, con quanto avvenuto all'inizio dell'invasione russa in Ucraina, quando le iniziative pro-Kiev vennero anche incoraggiate. Consultate dall'ANSA, fonti dell'assessorato all'Istruzione madrileno si limitano a indicare che "non è stato dato nessun tipo di istruzione generale su bandiere o qualsiasi altro aspetto", e che, quando gli organi competenti vengono a conoscenza di proposte di "attività che possano aver relazione con qualche questione politica", viene "ricordato" a direttori e presidi che "i centri educativi devono essere assolutamente apolitici".  L'associazione 'Marea palestinese' ha intenzione di intraprendere azioni legali contro la Regione  per denunciare "violazioni della libertà di cattedra e dell'autonomia dei centri scolastici". 

Attacchi dell'Idf hanno interrotto internet e cellulari a Gaza

Gli attacchi israeliani alle principali linee di rete nel nord di Gaza hanno fatto crollare i servizi internet e telefonici, isolando gli abitanti della Striscia dal mondo esterno. Lo ha riferito l'Autorità Palestinese per le Telecomunicazioni, con sede in Cisgiordania. 

Medioriente, in Israele protesta delle famiglie degli ostaggi. VIDEO

Gaza, quante sono le vittime dall’inizio della guerra? I DATI

I numeri che riguardano i morti del conflitto in Medio Oriente sono al centro di polemiche, principalmente quelli forniti dal ministero della Salute di Hamas. Tuttavia vengono considerati via via più attendibili e con il tempo sono sempre più simili ai dati comunicati da fonti israeliane. Di questo si è parlato nella puntata del 16 settembre di “Numeri”, approfondimento di Sky TG24.

Gaza, quante sono le vittime dall’inizio della guerra? I DATI

Gaza, quante sono le vittime dall’inizio della guerra? I DATI

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Hamilton: "A Gaza una tragedia, non possiamo far finta di niente"

"La situazione in Gaza peggiora di giorno in giorno. Negli ultimi due anni più del 10% della popolazione è stata uccisa o ferita, inclusi decine di migliaia di bambini. Una commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite ha descritto quanto accade a Gaza come genocidio. Non possiamo restare a guardare e lasciare che continui". Così il pilota della Ferrari Lewis Hamilton su Instagram. "È difficile non sentirsi impotenti di fronte a tanta tragedia, ma non possiamo non fare nulla -aggiunge il quarantenne inglese-. Ci sono organizzazioni incredibili che lavorano senza sosta per aiutare i palestinesi, e hanno bisogno di fondi per continuare”.

Il ministero della Salute di Gaza: "L'Idf blocca rifornimenti di carburante agli ospedali"

L'esercito israeliano sta bloccando il rifornimento di carburante dell'Organizzazione Mondiale della Sanità agli ospedali di Gaza City. Lo rende noto il ministero della Salute della Striscia, gestito da Hamas, aggiungendo che ieri sera l'Idf ha bombardato l'ospedale pediatrico Rantisi, costringendo 40 pazienti ricoverati a fuggire.

Invasione di Gaza, Papa Leone: "Situazione inaccettabile". VIDEO

Oltre 20 ong chiedono ai leader mondiali di intervenire a Gaza

Oltre 20 gruppi umanitari, tra cui Save the Children, Oxfam, Medici Senza Frontiere e ActionAid, hanno affermato che i governi dovrebbero intervenire con urgenza contro l'occupazione israeliana di Gaza City. "Mentre il governo israeliano ha ordinato lo sfollamento di massa di Gaza City, dove vivono quasi un milione di persone, ci troviamo sull'orlo di un periodo ancora più letale", si legge nella lettera. "Gaza è stata deliberatamente resa inabitabile".

"Abbiamo incontrato famiglie che mangiano cibo animale per sopravvivere e bolliscono le foglie come pasto per i loro figli", si legge nella dichiarazione. "Eppure i leader mondiali non agiscono. I fatti vengono ignorati. Le testimonianze vengono ignorate. E altre persone vengono uccise come conseguenza diretta. Le nostre organizzazioni, insieme ai gruppi della società civile palestinese, alle Nazioni Unite e alle organizzazioni israeliane per i diritti umani, possono fare solo fino a un certo punto. Gli Stati devono utilizzare ogni strumento politico, economico e legale a loro disposizione per intervenire", hanno affermato i gruppi. "Retorica e mezze misure non bastano. Il momento attuale richiede un'azione decisa".

Iran: "Colloqui con gli europei sul nucleare a New York"

L'Iran prevede di tenere colloqui sul dossier nucleare con i Paesi europei firmatari dell'accordo atomico del 2015, ovvero Francia, Germania e Regno Unito, in occasione della visita di una delegazione della Repubblica islamica nei prossimi giorni a New York, per partecipare all'Assemblea generale delle Nazioni Unite. "Durante questo viaggio, date le attuali delicate circostanze relative alle questioni nucleari e il ripristino di risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite precedentemente annullate, l'Iran prevede di tenere colloqui con Paesi europei e con altri Paesi", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, facendo riferimento alla recente richiesta da parte di Francia, Germania e Regno Unito di attivare il meccanismo snapback, ovvero una nuova imposizione delle sanziono Onu contro Teheran che erano state rimosse con l'accordo nucleare del 2015. "I colloqui proseguono e speriamo che le parti contrapposte concludano che l'escalation delle tensioni non porterà benefici a nessuno", ha aggiunto Baghaei, dopo che Teheran ha già contestato i Paesi europei per avere chiesto il ripristino delle sanzioni contro la Repubblica islamica. Nel frattempo, una fonte diplomatica di Parigi ha riferito che già oggi ci sarà un primo colloquio telefonico tra i ministri degli Esteri di Germania, Gran Bretagna e Francia, insieme al loro omologo iraniano, in merito al dossier nucleare di Teheran. 

Qatar: "L'offensiva a Gaza City è estensione di guerra genocida"

Il governo del Qatar ha condannato l'offensiva su larga scala lanciata dall'esercito israeliano contro Gaza City, definendola "un'estensione della guerra genocida" nella Striscia e "una flagrante violazione del diritto internazionale". In un comunicato diffuso sui social, il ministero degli Esteri qatariota ha avvertito che "l'occupazione israeliana sta tentando di minare le prospettive di pace nella regione attraverso piani sistematici che rappresentano una minaccia alla pace e alla sicurezza regionale e internazionale". 

"Ciò include la sua brutale guerra genocida a Gaza, così come le sue politiche coloniali, razziste e di insediamento basate su una logica di arroganza, aggressione e tradimento", ha sottolineato la diplomazia dell'emirato. Il governo di Doha ha inoltre ribadito la sua "ferma e permanente posizione a sostegno della causa palestinese", "basata sulle risoluzioni internazionali e sulla soluzione dei due Stati. 

Le relazioni tra Israele e il Qatar, uno dei mediatori nei colloqui per un possibile accordo di cessate il fuoco a Gaza, sono diventate tese dopo il bombardamento della scorsa settimana da parte dell'esercito israeliano che ha preso di mira i vertici di Hamas a Doha ed in cui sono rimasti uccisi cinque membri del gruppo palestinese e un agente qatariota.

Greta Thunberg lascia direttivo della Flotilla: "Si parla troppo di noi e poco di Gaza"

Greta Thunberg lascia il direttivo della Flotilla e si trasferisce dalla nave 'Family' alla nave Alma. A raccontarlo è l'inviato del Manifesto a bordo della Sumud Flotilla Lorenzo D'Agostino: "Nel pomeriggio di domenica - scrive il cronista - i partecipanti osservano Greta Thunberg trascinare la sua valigia lungo la banchina, lasciare la Family, la nave che ospita il comitato organizzatore, e trasferirsi sulla Alma. Sul sito ufficiale della missione il suo nome è scomparso dalla lista dei membri del direttivo. Secondo fonti consultate da il manifesto, le divergenze sarebbero legate a una comunicazione troppo incentrata sulle vicende interne della flottiglia e non abbastanza sul genocidio in Palestina". 

Thunberg, racconta D'Agostino, ha detto di "credere profondamente nell’obiettivo di questa missione e nella forza della mobilitazione mondiale per una Palestina libera". E, in una dichiarazione rilasciata al manifesto, ha aggiunto: "Tutti abbiamo un ruolo: il mio non sarà nel comitato direttivo, ma come organizzatrice e partecipante".

Gli altri membri del comitato direttivo contattati dal manifesto non hanno commentato. "È però chiaro che sono state prese misure per correggere il tiro in fatto di comunicazione - scrive ancora l'inviato del quotidiano comunista - In serata il giornalista e influencer Yusuf Omar annuncia su Instagram che abbandona la navigazione per ragioni di 'strategia comunicativa'. Il suo stile sensazionalista e molto incentrato sui volti noti della missione aveva fatto infuriare diversi partecipanti. La sua copertura allarmista dell’attacco dei droni è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso".

Gaza, l’Idf alla conquista della roccaforte di Hamas. VIDEO

Il Papa su Gaza: "Rispettare integralmente il diritto umanitario"

"Rinnovo l'appello al cessate il fuoco, al rilascio degli ostaggi, alla soluzione diplomatica dei negoziati, al rispetto integrale del diritto umanitario internazionale". Lo ha detto il Papa parlando della situazione di Gaza alla fine dell'udienza generale. "Invito a tutti ad unirsi alla mia accorata preghiera affinché sorga presto un'alba di pace e di giustizia", ha aggiunto Papa Leone. 

Papa Leone XIV

©IPA/Fotogramma

Il Papa su Gaza: "Dio ha comandato 'non ucciderai'"

Il Papa lancia un nuovo appello sulla situazione umanitaria a Gaza "davanti al Signore Onnipotente che ha comandato 'Non ucciderai' e al cospetto dell'intera storia umana". Alla fine dell'udienza generale ha ribadito: "Ogni persona ha sempre una dignità inviolabile da rispettare e da custodire". 

Media: "21 vittime dall'alba a Gaza City su 33 in Striscia"

Dall'alba gli attacchi israeliani a Gaza hanno ucciso almeno 33 persone, secondo fonti mediche riprese da Al Jazeera. Del totale, 21 sono stati uccisi a Gaza City, dove è in corso il massiccio assalto via terra di Israele per conquistare il principale centro urbano della Striscia. 

Papa: "Vicino alla gente di Gaza, condizioni inaccettabili"

Il Papa, alla fine dell'udienza generale, ha espresso la sua "profonda vicinanza al popolo palestinese a Gaza, che continua a vivere nella paura e a sopravvivere in condizioni inaccettabili costretto con la forza a spostarsi, ancora un a volta, dalle proprie terre". Le parole del Pontefice sono state accolte dai fedeli in Piazza San Pietro con un applauso. 

Madrid: "Nessuna divergenza ministeri su embargo armi a Israele"

La ministra della Difesa spagnola, Margarita Robles, ha escluso l'esistenza di "divergenze" in seno al governo rispetto all'approvazione del ddl per il consolidamento giuridico dell'embargo di armi a Israele, il cui esame in Consiglio dei ministri è stato rinviato alla prossima settimana, suscitando malumore nella forza di sinistra Sumar, alleata del Psoe nel governo di coalizione progressista. In dichiarazioni ai cronisti, nei corridoi del Congresso spagnolo, Robles ha attribuito il ritardo al fatto che si tratta di un testo "complesso". "Bisogna fare le cose per bene", ha detto la ministra di Difesa. Secondo fonti del suo dicastero, citate dall'agenzia Europa Press, "si sta lavorando da mesi" perché la "disconnessione militare da Israele diventi realtà", ma sempre "con responsabilità". 

Idf: "Finora colpiti 150 obiettivi a Gaza City"

Le truppe israeliane hanno colpito 150 obiettivi a Gaza City da quando è iniziata l'operazione di terra lunedì notte. Lo hanno riferito le forze armate.

Israele, 4 ex capi Shin Bet contro nomina messianico Zini

Quattro ex direttori dello Shin Bet hanno presentato le loro obiezioni alla nomina di David Zini a capo dello Shin Bet. Lo riferisce la stampa israeliana, sottolineando che Ami Ayalon, Carmi Gillon, Nadav Argaman e Yoram Cohen hanno tutti affermato che l'uomo scelto dal premier Benjamin Netanyahu dopo la cacciata di Ronen Bar non è un candidato idoneo. Il capo di governo la settimana scorsa ha chiesto alla commissione di anticipare entro il 21 settembre la nomina di Zini - noto per le sue posizioni messianiche e la sua affiliazione con il rabbino Zvi Yisrael Thau, la figura più estremista nell'attuale schieramento del sionismo religioso e leader spirituale del partito omofobo Noam - definendolo "il candidato più adatto" per il suo "pensiero critico".

Cina: "Fermamente contrari all'escalation israeliana a Gaza"

La Cina "si oppone fermamente all'escalation delle operazioni militari israeliane" nella Striscia di Gaza e sollecita lo Stato ebraico ad ascoltare le richieste di cessazione immediata delle ostilità nel territorio palestinese, ha dichiarato un portavoce del ministero degli Esteri cinese. La Cina "condanna tutte le azioni che danneggiano i civili", ha affermato il portavoce Lin Jian commentando la grande offensiva terrestre lanciata martedì a Gaza City. "Esortiamo Israele ad ascoltare i forti appelli della comunità internazionale, a cessare immediatamente le sue operazioni militari a Gaza e ad attuare un cessate il fuoco completo e duraturo il prima possibile per prevenire una crisi umanitaria di proporzioni ancora maggiori", ha dichiarato in conferenza stampa. 

Sanchez a Feijoo: "Ascolti gruppo lavoro Onu su genocidio a Gaza"

"Non ascolti me, ma ascolti il gruppo di lavoro delle Nazioni Unite o a tutti gli spagnoli che affermano che a Gaza si sta commettendo un genocidio". Lo ha detto il premier Pedro Sanchez rivolto al leader del Partido Popular all'opposizione, Alberto Nunez Feijoo, nel question time alla Camera bassa, in merito alle reticenze della forza conservatrice a definire 'genocidio' quello in corso sulla Striscia di Gaza.   "Il massacro di civili a Gaza deve terminare", ha affermato Feijoo nella contro replica.. "Chi sta bombardando è il governo di Israele e non il popolo di Israele", ha aggiunto. "Lei soffriva molto anche per il popolo saharawi e ha cambiato opinione in un pomeriggio", ha attaccato il leader dei popolari rivolto a Sanchez, in riferimento al riconoscimento di Madrid del piano di autonomia per il Sahara occidentale del Marocco.

Filcams Cgil, venerdì 19 sciopero di 4 ore per Gaza

La Filcams Cgil “condanna con forza i massacri e le violenze che in queste ore stanno devastando Gaza. Migliaia di civili innocenti, donne, uomini e bambini stanno pagando con la vita e con la sofferenza l’escalation militare e l’assenza di soluzioni politiche. È un genocidio, una vera e propria deportazione, che si consuma sotto gli occhi del mondo e che non può essere tollerata” e annuncia che “sarà parte attiva di tutte le iniziative di mobilitazione: a partire dallo sciopero di 4 ore di venerdì e da una grande campagna di assemblee nei luoghi di lavoro, per fermare il massacro e affermare che la pace non è un’utopia, ma una necessità”. L’iniziativa si inserisce nel quadro più ampio della giornata di mobilitazione nazionale lanciata in conferenza stampa dal leader di Corso d’Italia, Maurizio Landini.

Il sindacato chiede “l’immediato cessate il fuoco; il riconoscimento formale dello Stato di Palestina; lo stop al riarmo europeo; un impegno concreto dell’Italia e dell’Europa per costruire una soluzione politica fondata sul riconoscimento dei diritti del popolo palestinese e sulla convivenza pacifica tra i popoli”. Accanto a queste richieste, la Filcams rivolge un appello diretto al mondo delle imprese e della distribuzione: “non vendere prodotti provenienti da Israele e interrompere ogni rapporto commerciale con aziende e istituzioni che sostengono direttamente o indirettamente l’occupazione e la guerra. È un atto concreto di responsabilità e coerenza, per non essere complici di chi alimenta violenza e oppressione”.

Il mondo “è in subbuglio, le guerre sono diventate lo strumento di normalità per risolvere i conflitti: siamo in una fase di tensioni senza precedenti negli ultimi anni, dove una scintilla rischia di far esplodere un conflitto di dimensioni mondiali. Non possiamo restare in silenzio. È arrivata l’ora di agire: la guerra, l’odio e l’occupazione negano ogni prospettiva di convivenza, libertà e dignità”, ammonisce il sindacato invitando “tutte le lavoratrici e i lavoratori, le delegate e i delegati, a scendere in piazza e a unirsi alle manifestazioni territoriali che chiedono la fine del massacro e il rispetto dei diritti umani”.

Israele colpisce 50 obiettivi nella notte, la maggior parte a Gaza City

L'esercito israeliano ha annunciato che le sue forze aeree hanno colpito circa 50 obiettivi durante la notte nella Striscia di Gaza, la maggior parte a Gaza City. Le forze armate di Tel Aviv, secondo quanto riferito dal Times of Israel, hanno precisato che nella giornata di ieri sono stati colpiti complessivamente 140 obiettivi nell'enclave palestinese, tra cui tunnel, edifici usati da "gruppi terroristici", cellule di miliziani e altre infrastrutture mentre prosegue l'operazione militare volta a prendere il controllo di Gaza City.

Francia condanna offensiva Idf a Gaza: "Campagna distruttiva senza logica militare"

Il governo francese ha condannato fermamente l'offensiva su larga scala lanciata da Israele per prendere Gaza City, definendola una "campagna distruttiva che non ha più alcuna logica militare". In un comunicato, il Ministero degli Esteri di Parigi ha chiesto al governo israeliano "riprendere al più presto i negoziati verso un cessate il fuoco e la liberazione di tutti gli ostaggi". 

La diplomazia transalpina ha inoltre sottolineato che l'operazione ha causato "lo sfollamento forzato di oltre 300.000 persone" e che nella città restano ancora "più di 600.000 civilI", in un contesto umanitario segnato da carestia e mancanza di beni essenziali e cure urgenti. "Chiediamo a Israele di ritirare immediatamente tutte le restrizioni imposte all'ingresso degli aiuti umanitari per consentirne l'invio immediato, massiccio e senza ostacoli", ha aggiunto il ministero. 

Qatar e Cina condannano con forza operazione Gaza City

Qatar e Cina hanno espresso una dura condanna dell'operazione di terra lanciata ieri da Israele contro Gaza City per conquistarla. Il ministero degli Esteri di Doha, all'indomani della visita del segretario di Stato Usa Marco Rubio, l'ha definita "un ampliamento della guerra di genocidio contro il fraterno popolo palestinese e una flagrante violazione del diritto internazionale". Nella nota, Doha ha invocato "una decisa solidarietà internazionale per costringere (Israele) a rispettare le risoluzioni di legittimità internazionale". Da Pechino, anche il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lin Jian si è fatto sentire, esprimendo "ferma opposizione all'escalation delle operazioni militari israeliana" e "condanna di tutti gli atti che danneggiano i civili e violano il diritto internazionale".

Migliaia di studenti israeliani in piazza: "Accordo per ostaggi"

Adolescenti provenienti da decine di scuole in tutto Israele hanno chiesto un accordo per la liberazione degli ostaggi manifestando nel Paese.   Naomi, una parente dell'ostaggio Dror Or, ha dichiarato a Haaretz: "Oggi, nel 712/mo giorno di guerra e poco prima di Rosh Hashanah, migliaia di giovani sono scesi in piazza con un appello chiaro. Non dimenticheremo gli ostaggi". 

Il Papa a leader delle altre fedi: "Facciamo sinergia per la pace"

Il Papa, in un messaggio all'incontro interreligioso che si tiene ad Astana (Kazakistan), sottolinea "il ruolo vitale del dialogo interreligioso in un'epoca segnata da violenti conflitti". E' necessario dunque promuovere "il dialogo e la cooperazione, fondati sulla nostra innata consapevolezza dell'interdipendenza che lega individui e nazioni. Da questa prospettiva, lavorare insieme in armonia non è semplicemente una scelta pragmatica, ma un riflesso dell'ordine più profondo della realtà. È in linea con il tessuto stesso della nostra esistenza condivisa come membri dell'unica famiglia umana". Per il Papa "tale collaborazione non è un invito a cancellare le differenze, ma piuttosto un invito ad accogliere la diversità come fonte di reciproco arricchimento". I cattolici cercano dunque "di promuovere un'autentica sinergia portando i doni distintivi di ciascuna tradizione alla tavola dell'incontro, dove ogni fede contribuisce con la sua saggezza e compassione uniche al servizio del bene comune". Papa Leone ricorda dunque "lo storico incontro di preghiera dei leader religiosi ad Assisi nel 1986, convocato da Papa Giovanni Paolo II" che "ha dimostrato che non può esserci pace tra le nazioni senza pace tra le religioni. Più recentemente, il Documento sulla Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la Convivenza Comune, firmato ad Abu Dhabi nel 2019 dal mio venerato predecessore Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb, ha offerto un chiaro modello di come la sinergia religiosa possa promuovere la pace e la coesistenza globali". Prevost ricorda anche che la cooperazione tra le diverse fedi si traduce "in azioni concrete: quando si verificano disastri naturali, quando i rifugiati sono costretti a fuggire o quando le famiglie soffrono di estrema povertà e fame, le comunità di fede spesso si uniscono, lavorando fianco a fianco per portare sollievo e speranza ai più bisognosi". "Il futuro che immaginiamo - un futuro di pace, fraternità e solidarietà - richiede l'impegno di tutte le mani e di tutti i cuori", conclude Papa Leone sottolineando che "la sinergia diventa un potente segno di speranza per tutta l'umanità, rivelando che la religione, nel suo cuore, non è fonte di conflitto, ma fonte di guarigione e riconciliazione". 

Idf, colpiti 50 obiettivi nella notte soprattutto a Gaza City

L'esercito israeliano afferma che l'aviazione ha colpito circa 50 obiettivi nella Striscia di Gaza durante la notte, la maggior parte dei quali a Gaza City. Lo riporta il Times of Israel. Secondo l'esercito, nei giorni scorsi sono stati colpiti in totale 140 obiettivi. L'Idf afferma che tra gli obiettivi figurano tunnel, edifici utilizzati da gruppi terroristici, cellule di agenti e altre infrastrutture, ma fornisce pochi altri dettagli sulla sua intensificata offensiva contro la più grande area urbana di Gaza, avviata ieri. 

Hamas: "Israele attacca ospedale pediatrico, nessuna vittima"

Il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, ha denunciato che Israele ha attaccato l'ospedale pediatrico al-Rantisi di Gaza City e ha condannato il raid. Lo riporta Al Jazeera. Secondo quanto dichiarato dal ministero, la struttura medica è stata colpita tre volte consecutive, ma non sono state segnalate vittime. Si ritiene che almeno 40 pazienti siano fuggiti dall'ospedale, mentre altri 40 sono rimasti con parte del personale. Il ministero palestinese ha invitato "tutte le parti interessate a fornire protezione alle strutture sanitarie, al personale medico e ai pazienti nel governatorato di Gaza". 

Media: "Giappone non riconoscerà lo Stato di Palestina"

Il Giappone non riconoscerà uno Stato palestinese all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York la prossima settimana. Lo ha riportato il quotidiano Asahi citando fonti governative, secondo le quali il timore di Tokyo è che tale riconoscimento possa influire negativamente sulla situazione in Medio Oriente, nonché sulle relazioni con gli Stati Uniti. Il premier Shigeru Ishiba non parteciperà alla discussione in merito all'Assemblea Generale il 22 settembre. 

Corteo per Gaza a Roma: "Alcuni manifestanti aggrediti"

Alcuni manifestanti del corteo per Gaza che ha sfilato ieri a Roma sarebbero stati aggrediti con caschi e coltelli mentre tornavano a casa. Lo ha denunciato in un post Gianluca Peciola, ex consigliere comunale di Sel. "Un ragazzo è stato portato in ospedale - scrive -. Con diverse ferite alla testa. Dai Meloni parlaci ancora della violenza della Sinistra. Vergogna".  E ieri sempre in via Lanza al passaggio del corteo sarebbe stata danneggiata la vetrina di un locale che, secondo alcuni manifestanti, sarebbe gestito da persone vicine a posizionni di destra. 

Israele, operazione demolizione case beduini: scontri in Negev

Scontri nel Negev tra manifestanti e polizia schierata in forze per demolire una serie di case costruite senza permessi nel villaggio non riconosciuto di As-Sir, a sud di Be'er Sheva. Decine di residenti hanno iniziato a protestare all'arrivo degli agenti in tenuta antisommossa, dando fuoco a pneumatici. La polizia ha usato granate stordenti e gas lacrimogeni contro i manifestanti nel tentativo di disperderli. Le forze dell'ordine hanno sottolineato in un comunicato che l'operazione è scattata dopo "molteplici tentativi di effettuare la demolizione attraverso il dialogo". La demolizione di case senza permesse in villaggi beduini non riconosciuti e' una delle campagne di punta del ministro per la Sicurezza nazionale e leader dell'estrema destra messianica Itamar Ben-Gvir. Unendosi ai manifestanti, il parlamentare arabo-israeliano Waleed Alhwashla ha denunciato che la polizia ha fatto uso eccessivo della forza fin dall'ingresso nel villaggio, facendo aumentare le tensioni. "Questa è la politica del governo, questa è la politica di Ben Gvir. C'era una direttiva del Distretto (meridionale) di entrare e usare la forza contro i manifestanti. E' inaccettabile". Da qui, l'invito alle autorita' a "dialogare con la gente in modo rispettoso, offrendo opzioni" ai residenti delle abitazioni che rischiano la demolizione.

Gaza, quante sono le vittime dall’inizio della guerra? I DATI

I numeri che riguardano i morti del conflitto in Medio Oriente sono al centro di polemiche, principalmente quelli forniti dal ministero della Salute di Hamas. Tuttavia vengono considerati via via più attendibili e con il tempo sono sempre più simili ai dati comunicati da fonti israeliane. Di questo si è parlato nella puntata del 16 settembre di “Numeri”, approfondimento di Sky TG24

Gaza, quante sono le vittime dall’inizio della guerra? I DATI

Gaza, quante sono le vittime dall’inizio della guerra? I DATI

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Hamas: "Attaccato ospedale pediatrico Al-Rantisi"

Le forze israeliane nella notte hanno bombardato l'ospedale pediatrico Al-Rantisi a Gaza City, costringendo 40 pazienti ricoverati alla fuga. Lo ha denunciato l'ufficio stampa del governo di Hamas, nella Striscia, sottolineando che il complesso nel quartiere di Nasser è stato preso di mira tre volte, con attacchi a pochi minuti di distanza l'uno dall'altro. "Questo crimine riafferma la politica sistematica dell'occupazione (israeliana) di bloccare il sistema sanitario", si legge nella nota rilanciata dai media. "L'ospedale Rantisi è l'unico ospedale specializzato nella Striscia di Gaza e offre servizi di oncologia, dialisi e altre specializzazioni come malattie respiratorie e digestive. L'ospedale ospita 80 pazienti in cura, oltre a quattro unità di terapia intensiva pediatrica e otto unità di terapia intensiva neonatale".

Khatib: "Con l'espulsione dei civili addio all'idea due Stati"

"Netanyahu ha chiuso il processo diplomatico con le bombe sul Qatar e vuole liquidare con la forza la questione palestinese". Lo dice, in una intervista a La Repubblica, Ghassan Khatib, ex ministro del Lavoro e della pianificazione dell'Autorità nazionale di Abu Mazen, indicando quello che ritiene sia l'obiettivo di Netanyahu: "Sbarazzarsi del maggior numero possibile di palestinesi e mantenere un controllo militare permanente sulla Striscia. Mirano a espellere la maggior parte della popolazione perché Israele ha un problema demografico. Dal suo punto di vista ci sono troppi palestinesi nella Palestina storica e vuole cercare di ridurne il numero in ogni modo possibile".   Tuttavia, osserva, "non capiamo quello che accade a Gaza se non guardiamo a ciò che succede in Cisgiordania a cui nessuno presta attenzione. Perché espellere i gazawi è legato all'altro obiettivo che è quello di seppellire la soluzione dei due Stati".   Alla domanda se crede ancora nella nascita di uno stato palestinese osserva come per ora ci sia "un'occupazione militare sempre più pressante, con l'intensificazione degli insediamenti, la limitazione della circolazione e della presenza degli abitanti palestinesi, l'impossibilità della vita economica, la disgregazione dell'Anp che stanno portando al collasso soffocandola economicamente. Potrebbe crollare da un momento all'altro perché non è più in grado di pagare gli stipendi, di garantire i servizi. E gli israeliani non nascondono questo obiettivo. Molti funzionari hanno dichiarato apertamente che stanno cercando di minare la possibilità di due Stati". 

Hamas: "Oltre un milione abitanti Gaza rifiuta sfollamento"

Oltre un milione di palestinesi restano a Gaza City e nel nord della Striscia e rifiutano lo sfollamento forzato verso sud. Lo ha riferito l'ufficio stampa del governo di Hamas nella Striscia, precisando di aver registrato un movimento inverso, con piu' di 15.000 persone tornate a Gaza City a causa delle condizioni di vita impossibili nel sud. 

Wafa: "17 morti dall'alba nella Striscia, 7 a Gaza City"

Diciassette persone, di cui sette a Gaza City, sono state uccise e altre ferite dall'alba nei bombardamenti israeliani in corso sulla Striscia di Gaza. Lo scrive l'agenzia palestinese Wafa citando fonti mediche. Secondo quanto riferito tre membri di una famiglia sono stati uccisi in un raid su una tenda per sfollati nella zona di Mawasi a Khan Yunis, a sud della Striscia di Gaza. Un uomo, la moglie incinta e la figlia sono rimasti uccisi in un bombardamento contro un'abitazione nel campo profughi di Nuseirat, nella Striscia di Gaza centrale, aggiunge Wafa. Altre due persone  sono state uccise in un attacco che ha colpito una casa nel quartiere di Tal al-Hawa, a sud di Gaza City. 

Al Jazeera: "Almeno 12 morti dall'alba a Gaza"

Almeno 12 palestinesi sono stati uccisi dal fuoco israeliano dall'alba, di cui 7 a Gaza City. Lo hanno riferito fonti mediche citate da Al Jazeera, secondo la quale tra questi ci sono tre membri di una stessa famiglia morti per un bombardamento sulla tenda di sfollati ad al-Mawasi, nella zona di Khan Yunis al sud, definita dalle forze israeliane un'area sicura. Intanto, mentre continuano le operazioni di terra, bombardamenti sono stati segnalati contro edifici a sud di Gaza City.

Iran, impiccato un uomo accusato di spionaggio per Israele

Le autorità iraniane hanno impiccato un uomo condannato per spionaggio a favore del Mossad, l'agenzia di intelligence israeliana. Lo ha annunciato la magistratura della Repubblica islamica. "Babak Shahbazi è stato giustiziato per impiccagione questa mattina, a seguito del regolare processo legale e la conferma della sua condanna da parte della Corte Suprema", ha dichiarato il portale informativo giudiziario Mizan Online. 

Negato ingresso in Israele a due deputati Gb che volevano recarsi anche in Cisgiordania

Israele nega l'ingresso a due deputati laburisti britannici che avevano in programma una missione in Cisgiordania con un gruppo organizzato dal Council for Arab British Understanding. Simon Opher e Peter Prinsley avrebbero anche dovuto incontrare diplomatici britannici e attivisti per la difesa dei diritti umani in Israele, rende noto il Guardian. Obiettivo della missione era quello di "consentire ai deputati di testimoniare il lavoro cruciale di operatori umanitari e medici di diverse organizzazioni inclusa Medical Aid for Palestinians nei territori della Cisgiordania".

Idf: "400mila persone fuggite finora da Gaza City"

Circa 400.000 palestinesi hanno finora evacuato Gaza City verso altre aree della Striscia. Lo conferma l'Idf in una stima riportata il Times of Israel, sottolineando che circa un milione di palestinesi risiedevano nella città prima che l'esercito israeliano iniziasse la grande offensiva nella zona. Ieri, il premier Benyamin Netanyahu aveva riferito che circa il 40% degli abitanti aveva lasciato la città. Negli ultimi giorni, il ritmo delle evacuazioni è aumentato fino a decine di migliaia di persone al giorno, secondo l'esercito. L'Idf ha annunciato questa mattina l'apertura di una seconda via di evacuazione su Salah a-Din, la principale autostrada nord-sud di Gaza. 

Militari Israele aprono seconda strada per i palestinesi costretti a lasciare Gaza City

I militari israeliani hanno aperto una seconda strada per facilitare l'esodo forzato dei residenti da Gaza City oltre a quella lungo la costa. La Sala al Din, nel centro della regione, in direzione del sud della Striscia, rimarrà aperta da mezzogiorno di oggi fino a mezzogiorno di venerdì, ha reso noto il portavoce dell'Idf, Avichay Adraee, con un post in arabo su X. La strada lungo la costa è intasata di mezzi e persone che lasciano Gaza City in vista della seconda fase dell'occupazione delle forze dell'Idf. Nella notte sono proseguiti i bombardamenti israeliani della città, così come altre località della Striscia.

Canada: "Orribile offensiva su Gaza City, aggrava crisi"

Il ministero degli Esteri canadese ha definito "orribile" la nuova offensiva di terra israeliana a Gaza City. "Aggrava la crisi umanitaria e mette a repentaglio il rilascio degli ostaggi", ha affermato Ottawa in un post su X. "Il governo di Israele deve rispettare il diritto internazionale".

Israele annuncia seconda via d'evacuazione cittadini da Gaza

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno comunicato stamattina ai cittadini della Striscia di aver aperto una seconda via di evacuazione per coloro che desiderano fuggire da Gaza City, mentre l'esercito dello Stato ebraico avanza nella principale città dell'enclave palestinese. La via, lungo Sala-al-Din Street nel sud nella Striscia, sarà aperta da mezzogiorno di oggi a mezzogiorno di venerdì, ha annunciato in arabo su X il portavoce militare israeliano Avichay Adraee. Fonti mediatiche di Gaza riferiscono intanto che le forze israeliane hanno continuato a bombardare la città e altre parti della Striscia durante la notte, ferendo o uccidendo diverse persone.

Gaza City, Israele avvia l’operazione di terra. Bombe e tank in città. FOTO

Nella tarda serata di lunedì è iniziato l'attacco di terra a Gaza: i carri armati sono già entrati nella principale città della Striscia. Secondo alcune fonti ci sono stati “37 attacchi in 20 minuti” e si sono registrate potenti esplosioni. Netanyahu: "Al via operazione intensiva". Idf: "Abbiamo iniziato a distruggere siti di Hamas". Ieri centinaia di mezzi corazzati e bulldozer si erano radunati lungo il confine. Migliaia di persone in fuga

Gaza City, Israele avvia operazione di terra. Bombe e tank in città

Gaza City, Israele avvia operazione di terra. Bombe e tank in città

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