Una fonte ha reso noto ad Al Jazeera che Hamas ha accettato la nuova proposta per un cessate il fuoco a Gaza, che prevede una tregua di 60 giorni e il rilascio degli ostaggi in due tranche. "La vita qui è molto, molto difficile". Lo riferisce il parroco di Gaza, padre Gabriel Romanelli. Media: "L'evacuazione di Gaza City durerà poco meno di 2 mesi". Almeno 17 palestinesi sono rimasti uccisi durante gli attacchi dell'Idf in tutta la Striscia dall'alba di oggi
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Una fonte di Hamas ha reso noto ad Al Jazeera che il movimento ha accettato la nuova proposta per un cessate il fuoco a Gaza presentata dai mediatori. La proposta di cessate il fuoco include il rilascio di 10 ostaggi israeliani in vita e di 18 deceduti, la consegna di aiuti a Gaza attraverso organizzazioni umanitarie, la Mezzaluna Rossa e le Nazioni Unite, e un cessate il fuoco di 60 giorni. Intanto, almeno 17 palestinesi sono rimasti uccisi durante gli attacchi dell'esercito israeliano in tutta la Striscia.
Il capo di Stato Maggiore dell'Esercito (Idf) israeliano, Eyal Zamir, ha approvato il piano per occupare Gaza City e lo presenterà domani al ministro della Difesa, riporta Channel 12, aggiungendo che nei colloqui a porte chiuse degli ultimi giorni Zamir ha affermato che la prevista evacuazione della popolazione durerà poco meno di due mesi.
"La vita qui è molto, molto difficile". Lo detto il parroco di Gaza, padre Gabriel Romanelli. "E' arrivato un ordine di evacuazione di tutto il quartiere. E hanno detto che cominciano a distribuire tende. Uno può pensare che è una bella notizia, 'che bello!', ma questo è un ordine all'evacuazione di tutta la città di Gaza". Ma "dove possono trovare spazio tutti gli abitanti" della Striscia, "due milioni e trecentomila persone.... "? ha chiesto il prelato.
Gli approfondimenti:
- Al-Jazeera: "Uccisi 5 nostri reporter, attacco mirato". Idf: "Uno era un terrorista"
- Medio Oriente: numeri e obiettivi del piano per l'occupazione di Gaza. Cosa sappiamo
- Medio Oriente: dove si trovano le basi Usa e cosa rischiano dopo l’attacco all’Iran
- Stretto Hormuz, perché è strategico e cosa succede se l’Iran lo chiude
- Come è stato colpito il programma nucleare iraniano: il punto
- Francesca Albanese: "Sanzioni Usa per Gaza violano mia immunità Onu"
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Israele, piano per occupazione Gaza: droni, evacuazioni e “città Stato”. Cosa sappiamo
Dopo l'approvazione, nella notte dell'8 agosto, da parte del gabinetto di sicurezza alla proposta del primo ministro israeliano di conquistare militarmente Gaza City, si aprono scenari fin qui inediti. I piani per l'occupazione da parte delle forze di difesa (Idf) sono infatti segreti e non è escluso che il dispiegamento dei mezzi militari abbia l'obiettivo di indurre Hamas a deporre le armi, liberare gli ostaggi del 7 ottobre 2023 ancora in vita e, infine, sciogliersi. Si affacciano tuttavia altre ipotesi.
Israele, piano per occupare Gaza: evacuazioni e droni. Cosa sappiamo
Vai al contenutoIsraele, numeri e obiettivi del piano per l'occupazione di Gaza. Cosa sappiamo
Il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato il piano di conquista della Striscia, con le Forze di difesa israeliane che si stanno preparando a prendere il controllo di Gaza City. Vediamo numeri e obiettivi del progetto di occupazione voluto dal premier israeliano Benjamin Netanyahu e criticato dalla comunità internazionale.
Israele, ecco numeri e obiettivi del piano per l'occupazione di Gaza
Vai al contenutoIsraele, Netanyahu: "Obiettivo non è occupare Gaza, è liberarla". Onu: Rischio escalation
"Abbiamo sempre lavorato per scongiurare una crisi umanitaria. Gli unici che muoiono di fame sono i nostri ostaggi", ha dichiarato il premier israeliano, che ha annunciato "nuovi siti e corridoi sicuri" per la distribuzione degli aiuti. Le Nazioni Unite: "Se messo in pratica, il piano dello Stato ebraico innescherebbe un'altra calamità nella Striscia"
Israele, Netanyahu: 'Obiettivo non è occupare Gaza, è liberarla'
Vai al contenutoGaza, al-Jazeera: "Uccisi 5 nostri reporter, attacco mirato". Idf: "Uno era un terrorista"
Sono morti in un raid due giornalisti e tre cameraman della tv araba nella Striscia. A sostenerlo è la stessa emittente, che indica il bersaglio in una tenda utilizzata dal suo staff a Gaza City, fuori dall'ospedale al-Shifa. Secondo l'Idf uno dei giornalisti colpiti "era un terrorista"
Gaza, al-Jazeera: 'Uccisi cinque nostri reporter, attacco mirato'
Vai al contenutoOnu: a Gaza la situazione "è oltre il catastrofico"
La situazione a Gaza "è oltre il catastrofico". E' il giudizio dato dal portavoce Stephane Dujarric nel corso dell'incontro quotidiano con i media internazionali al Palazzo di Vetro. "I nostri colleghi dell'Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari - ha detto - avvertono che la situazione è oltre il catastrofico. In mezzo agli scontri in corso e alla fame estrema, ogni giorno si registrano nuove morti. Continuano a essere segnalati decessi legati alla fame, anche tra i bambini". "La scorsa settimana - ha aggiunto - nel nord e nel sud di Gaza più di 80 cucine comunitarie sono state in grado di produrre circa 380.000 pasti ogni giorno. Ad aprile, il conteggio giornaliero delle cucine comunitarie superava un milione di pasti al giorno. Le comunità dipendono da un pasto caldo al giorno proveniente da queste cucine, ma la quantità che riescono a preparare rimane insufficiente a soddisfare i bisogni della popolazione di Gaza".
Wafa: "Ministro della Cultura aggredito da coloni in Cisgiordania"
Un gruppo di coloni ha aggredito nel pomeriggio in Cisgiordania una delegazione del ministero palestinese della cultura in visita ad un progetto educativo, e le forze israeliane hanno poi trattenuto per qualche ora lo stesso ministro, Imad Hamdan e la delegazione. Lo riporta l'agenzia palestinese Wafa, precisando che i fatti sono avvenuti nel villaggio di Kafr Ni'ma, a ovest della città di Ramallah. Hamdan e i membri della sua delegazione stavano per entrare allo Youth Village, un progetto cooperativo gestito dai giovani del villaggio, quando i coloni li hanno aggrediti, picchiando i membri dello staff e impedendo loro l'accesso alla struttura. Al ministro e ai delegati sono stati sequestrati i telefoni cellulari e le carte d'identità. I coloni hanno anche trattenuto brevemente anche il direttore dello Youth Forum, Bader Zamareh, insieme a un gruppo di giovani presenti sul posto. Il ministro Hamdan ha affermato che le "pratiche arroganti" delle forze di occupazione e dei coloni "non faranno che rafforzare la nostra determinazione a sostenere le iniziative giovanili e a proseguire le attività culturali nonostante tutti gli ostacoli e le sfide imposte dall'occupazione".
Guerra Medioriente, Hamas accetta la proposta di cessate il fuoco
Gaza, chi è Samir Hulileh: l’imprenditore tra i possibili candidati a guidare la Striscia
Imprenditore ed ex alto funzionario dell’Autorità nazionale palestinese, Hulileh è tra le possibili figure che potrebbero guidare Gaza al termine del conflitto. Figura considerata accettabile sia da Israele sia dagli Stati Uniti, guiderebbe con l’avallo della Lega Araba. Il piano, sostenuto dal lobbista Ari Ben-Menashe, prevede ricostruzione, ristabilimento dell’ordine e sfruttamento dei giacimenti di gas, con investimenti per la ricostruzione stimati in 53 miliardi di dollari
Chi è Samir Hulileh, l’imprenditore in lizza per governare Gaza
Vai al contenutoArrivata da Gaza malnutrita, muore una 20enne a Pisa
Era partita con un volo militare della 46/a Brigata aerea nell'ambito dell'operazione umanitaria del governo italiano per dare un'assistenza sanitaria maggiore a civili palestinesi vittime del conflitto
Arrivata da Gaza malnutrita, muore una 20enne a Pisa
Vai al contenutoCisgiordania, la comunità di Al-Muarajat sfollata: "Ci cancelleranno"
I ripetuti attacchi dei coloni israeliani in Cisgiordania hanno costretto sempre più palestinesi a lasciare le proprie case. Tra questi, anche i membri della comunità beduina di Al-Muarajat: minacciati e allontanati dalle proprie abitazioni, oggi vivono altrove e non hanno più nulla. Niente acqua, elettricità, servizi. "I coloni rubano il bestiame, attaccano i residenti e li obbligano ad andarsene: il loro obiettivo è assumere il pieno controllo della zona", ha raccontato l'operatrice umanitaria Samar Osama
Cisgiordania, la comunità di Al-Muarajat sfollata: 'Ci cancelleranno'
Vai al contenutocapo Stato maggiore Idf: "Israele a punto svolta in guerra"
Il capo di stato maggiore delle Idf, Eyal Zamir, ha affermato che Israele è a un "punto di svolta nella guerra", in vista della "fase successiva" dell'offensiva contro Hamas. "Siamo nel mezzo di una campagna su più fronti, prolungata e senza precedenti. Siamo a un punto di svolta nella guerra, in vista del passaggio alla fase successiva dell'Operazione 'Carri di Gedeone', che si concentra sull'intensificazione del colpo contro Hamas a Gaza City", ha dichiarato Zamir agli ufficiali superiori durante una conferenza tenutasi presso la Divisione di Gaza. Alla conferenza hanno partecipato anche il premier Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Israel Katz. "Stiamo preparando e approvando i piani. Dovete predisporre tutti i quadri per la continuazione degli sviluppi operativi", ha detto Zamir agli ufficiali.
Fonti: "Israele ha ricevuto ultima proposta Hamas"
Israele ha ricevuto l'ultima proposta di Hamas per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. Lo ha confermato un funzionario israeliano al Times of Israel. La proposta si basa sulla stragrande maggioranza delle richieste avanzate da Hamas il mese scorso che hanno portato al fallimento dei colloqui di Doha, afferma un diplomatico arabo.
Egitto e Qatar inviano nuova proposta su Gaza a Israele
Egitto e Qatar hanno presentato a Israele la nuova proposta per un cessate il fuoco a Gaza. Lo ha reso il capo del servizio di informazione egiziano Diaa Rashwan, aggiungendo che "ora la palla è nel suo campo". Rashwan ha affermato che i mediatori Egitto e Qatar hanno preparato la nuova proposta sulla base di un recente piano dell'inviato Usa Witkoff. Questa nuova proposta avrebbe avuto l'ok di Hamas.
Egitto: "La palla ora è nel campo di Israele"
L'Egitto ha dichiarato di aver presentato una nuova proposta di cessate il fuoco a Tel Aviv, sottolineando che "la palla è ora nel campo di Israele". I mediatori egiziani e qatarioti "hanno preparato questa proposta" sulla base di un precedente piano statunitense, ha dichiarato il capo dell'intelligence egiziana Diaa Rashwan all'agenzia di stampa statale Al-Qahera News. "L'hanno inviata a Israele e ora la palla è nel suo campo", ha aggiunto. Il movimento islamista palestinese Hamas aveva annunciato in precedenza di aver accettato la proposta.
Netanyahu: "Hamas è sotto enorme pressione"
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha commentato le notizie secondo cui Hamas ha accettato l'ultima proposta di tregua, sottolineando che l'organizzazione palestinese si trova al momento "sotto enorme pressione". "Ho sentito la notizia dai media e si può dedurre solo una cosa: Hamas è sotto enorme pressione", ha detto Netanyahu in un video messaggio in cui riferisce della sua visita oggi alla "divisione Gaza".
Katz: "Hamas disposta ad accordo per timore conquista Gaza City"
Il ministro israeliano della Difesa Israel Katz, oggi in visita a una postazione delle Idf nella zona cuscinetto della Striscia di Gaza, ha affermato che per la prima volta da settimane Hamas è "disposta a discutere un accordo per il rilascio degli ostaggi, solo per paura che intendiamo seriamente conquistare Gaza City". Lo riporta Times of Israel. Katz, parlando con alti ufficiali delle Idf durante la visita, presente il premier Benjamin Netanyahu e il capo di stato maggiore delle Idf, Eyal Zamir, ha detto che la conquista di Gaza City "porterà alla sconfitta di Hamas". "L'attenzione su Gaza City deriva dal fatto che è un centro di gravità militare, governativo e simbolico. La leadership è lì, e lì rimangono le infrastrutture centrali dell'ala militare. Hamas sa anche che questo è ora il fulcro del suo potere", afferma Katz. Pertanto, ha aggiunto - "vediamo che per la prima volta, dopo settimane in cui Hamas non era affatto disposta a discutere alcun accordo per il rilascio degli ostaggi, nonostante la Turchia e il Qatar si fossero già rivolti a lui, improvvisamente la questione è sul tavolo". "Il motivo è chiaro: solo il timore che intendiamo seriamente conquistare Gaza City rende Hamas disposto a discutere", conclude.
Ben Gvir: "Non si può accettare accordo parziale con Hamas"
In seguito alle notizie secondo cui Hamas avrebbe accettato un accordo di tregua parziale con rilascio degli ostaggi, il ministro della sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben Gvir ha avvertito che il primo ministro Benjamin Netanyahu "non ha il mandato per un accordo parziale". "Il governo ha una netta maggioranza e un'ampia rete di sicurezza per la restituzione degli ostaggi. Netanyahu, questo non è il momento di esitare, è il momento di fare le scelte giuste per la nazione e per la sicurezza", scrive su X il falco della destra, che si era ritirato dal governo dopo il primo accordo ed ha minacciato di farlo di nuovo.
Katz: "Hamas disposta a discutere su ostaggi per paura"
Hamas è disposta a discutere, per la prima volta da settimane, un accordo per il rilascio degli ostaggi "solo per paura che intendiamo seriamente conquistare Gaza City". Lo ha affermato il ministro della Difesa di Israele, Israel Katz, secondo quanto riporta Times of Israel. Katz, parlando con alti ufficiali delle Idf durante una visita alla divisione di Gaza con il premier Benjamin Netanyahu e il capo di Stato Maggiore Eyal Zamir, ha affermato che la conquista di Gaza City "porterà alla sconfitta di Hamas". Israele ha avvertito che avrebbe conquistato Gaza City, e Zamir ha recentemente dato il via libera ai piani offensivi dell'Idf. "Vediamo che per la prima volta, dopo settimane in cui Hamas non era affatto disposta a discutere alcun accordo per il rilascio degli ostaggi, nonostante la Turchia e il Qatar si fossero già rivolti a lui, improvvisamente la questione è sul tavolo", ha sottolineato Katz. "Il motivo è chiaro: solo il timore di Hamas che intendiamo seriamente conquistare Gaza lo rende disposto a discutere", ha aggiunto Katz.
Katz: "Hamas negozia su ostaggi perché teme invasione Gaza"
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz sostiene che per la prima volta da settimane Hamas è "disposta a discutere un accordo per il rilascio degli ostaggi, solo perché teme la conquista di Gaza City". Secondo Katz, "la conquista di Gaza City porterà alla resa di Hamas", perché la città è il centro militare e politico dell'organizzazione palestinese, dove rimangono la sua leadership e le sue infrastrutture principali "Sconfiggere Hamas è il modo per raggiungere gli obiettivi della guerra e serve anche come leva per fare pressione sull'organizzazione affinché ponga fine alla guerra alle condizioni stabilite dal primo ministro, incluso il rilascio di tutti gli ostaggi", ha aggiunto Katz.
Israele, strumentalizzazioni politiche su Fiera Levante
"Le collaborazioni tecnologica e commerciale tra Israele e Puglia sono un bene comune estremamente prezioso e mutualmente vantaggioso, che non deve essere danneggiato da strumentalizzazioni politiche. Certamente, i cittadini della regione Puglia e della città di Bari non trarranno alcun guadagno dalla decisione presa dal sindaco del capoluogo. L'interesse della popolazione pugliese non deve essere danneggiato dalle decisioni politiche locali". Lo scrive in una nota l'ambasciata di Israele in Italia dopo la decisione della Fiera del Levante di escludere Israele dalla Campionaria, come sollecitato dal sindaco di Bari, Vito Leccese.
Fonti: "Hamas accetta nuova proposta cessate il fuoco" (2)
Questo rilancio diplomatico arriva mentre l'esercito israeliano si prepara a conquistare Gaza City e i campi profughi limitrofi, precedentemente fuori dal suo controllo, secondo un nuovo piano adottato da Netanyahu con l'obiettivo dichiarato di eliminare Hamas e liberare tutti gli ostaggi. La proposta accettata da Hamas riecheggia ampiamente un precedente piano americano. "Si basa su quella dell'inviato statunitense Steve Witkoff, che prevede una tregua di 60 giorni e il rilascio dei prigionieri israeliani in due ondate", secondo una fonte palestinese vicina alla questione. Si tratterebbe quindi di un "accordo quadro per avviare negoziati su un cessate il fuoco permanente", ha aggiunto la fonte. Secondo un'altra fonte della jihad islamica, alleata di Hamas, il piano prevede un cessate il fuoco di 60 giorni in cambio del rilascio di 10 ostaggi israeliani e della restituzione dei corpi di un certo numero di prigionieri. "I prigionieri rimanenti verrebbero rilasciati in una seconda fase, a cui seguirebbero negoziati immediati per un accordo più ampio" volto a porre fine alla guerra, con garanzie internazionali.
Appello dei deputati a Starmer: "Gran Bretagna agisca ora per Gaza"
Un appello al premier laburista britannico Keir Starmer ad "agire ora" e a esercitare pressioni su Israele affinché ponga fine alla guerra a Gaza è arrivato da alcuni deputati di Westminster e delle assemblee legislative locali di Irlanda del Nord, Scozia e Galles. Tra i partiti maggiori che hanno aderito all'iniziativa, promossa da Claire Hanna, leader del Social Democratic and Labour Party, ci sono lo Sinn Féin, gli indipendentisti scozzesi dell'Snp e quelli gallesi di Plaid Cymru, oltre ai Verdi. Nella lettera inviata al primo ministro si chiede che venga riconvocato il Parlamento, temporaneamente chiuso per la pausa estiva, un intervento diplomatico urgente e la cessazione della vendita di armi allo Stato ebraico. "Ogni giorno di ritardo significa più bambini che muoiono di fame, più famiglie che vengono distrutte e più vite perse. Bisogna agire ora. Il Regno Unito non può essere complice del prolungamento di questa tragedia", si legge nella lettera in riferimento all'emergenza umanitaria nella Striscia e ai rischi rappresentati dal nuovo piano di occupazione da parte dell'Idf. Viene criticata la linea di Starmer che il mese scorso aveva annunciato l'intenzione di riconoscere formalmente lo Stato palestinese all'Onu a settembre, laddove Israele non adotti "misure sostanziali per porre fine alla spaventosa situazione a Gaza".
Al Jazeera: "Hamas accetta nuova proposta su cessate il fuoco"
Una fonte di Hamas ha reso noto ad Al Jazeera che il movimento ha accettato la nuova proposta per un cessate il fuoco a Gaza presentata dai mediatori: "Abbiamo informato i mediatori del nostro accordo sulla proposta presentata ieri". La proposta di cessate il fuoco include il rilascio di 10 ostaggi israeliani in vita e di 18 deceduti, la consegna di aiuti a Gaza attraverso organizzazioni umanitarie, la Mezzaluna Rossa e le Nazioni Unite, e un cessate il fuoco di 60 giorni. I negoziati per porre fine alla guerra inizieranno con l'inizio del cessate il fuoco.
Netanyahu: "Le proteste rendono meno probabile un cessate il fuoco"
Le proteste in tutto Israele per chiedere la fine della guerra e un accordo per il rilascio degli ostaggi, non fanno altro che rendere sempre meno probabile un cessate il fuoco con Hamas. Lo ha affermato, secondo quanto riporta Times of Israel, il premier israeliano Benjamin Netanyahu durante la riunione settimanale del governo. "Coloro che oggi chiedono la fine della guerra senza sconfiggere Hamas non solo stanno irrigidendo la posizione di Hamas e prendendo le distanze dal rilascio dei nostri ostaggi, ma stanno anche assicurando che le atrocità del 7 ottobre si ripeteranno ancora e ancora, e che i nostri figli e le nostre figlie dovranno combattere ancora e ancora in una guerra senza fine", ha dichiarato il premier all'inizio della riunione.
Ministero Salute: "Bilancio vittime Gaza supera 62.000"
Il bilancio delle vittime della guerra di Gaza ha superato le 62.000 persone decedute. Lo rende noto il ministero della Salute palestinese spiegando che tra queste, 1.965 persone sono rimaste uccise mentre cercavano aiuti o erano vicino ai siti di distribuzione. Il ministero ha dichiarato anche che almeno 60 persone sono morte nelle ultime 24 ore, portando il bilancio delle vittime del conflitto Israele-Hamas, a 62.004. Altri 156.230 sono rimasti feriti. Nelle ultime 24 ore, gli ospedali della Striscia di Gaza hanno registrato cinque decessi, tra cui due bambini, a causa della carestia e della malnutrizione, portando il numero totale di decessi a 263, di cui 112 bambini, ha affermato il ministero.
Palestinese morta a Pisa, la procura: "Nessun reato"
"In questa vicenda non ravvisiamo alcun reato e per questo non abbiamo disposto l'autopsia e abbiamo già dato il nulla osta per la sepoltura della salma". Lo ha detto all'ANSA la procuratrice Teresa Angela Camelio rispondendo a una domanda sulla possibilità di procedere a ulteriori esami medico legali sul corpo di Marah Abu Zhuri, la 20enne palestinese morta a Ferragosto in ospedale a Pisa dove era stata ricoverata due giorni prima nell'ambito di un'operazione di evacuazione sanitaria dei civili palestinesi da Gaza disposta dal governo italiano ed eseguita dalla 46/a brigata aerea.
Trump: "Ostaggi torneranno solo quando Hamas distrutta" (2)
"Ricordate, sono stato io a negoziare e a far liberare centinaia di ostaggi e a farli entrare in Israele. Sono stato io a porre fine a 6 guerre in soli sei mesi. Sono stato io a distruggere gli impianti nucleari iraniani. Giocate per vincere, o non giocate affatto", ha detto Trump.
Media: "Possibile via libera a tregua-ostaggi in giornata"
Un "annuncio positivo" riguardo a un cessate il fuoco a Gaza potrebbe arrivare più tardi in giornata. Lo ha dichiarato al giornale emiratino 'The National' un alto funzionario regionale coinvolto nei colloqui di pace. "Potrebbe esserci un annuncio positivo più tardi, ma ci stiamo ancora lavorando", ha detto il funzionario, sebbene i dettagli non siano stati specificati. "Più tardi il premier del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, si recherà in Egitto per far avanzare i colloqui". Una delegazione di Hamas è al Cairo dalla scorsa settimana. Domenica, alcune fonti hanno riferito al The National che i mediatori egiziani e qatarioti avevano rilanciato la proposta di un cessate il fuoco di 60 giorni e del rilascio di 10 ostaggi, in un tentativo dell'ultimo minuto di scongiurare un attacco di terra israeliano alla città di Gaza. Il piano include una garanzia scritta da parte degli Stati Uniti che i negoziati indiretti tra Hamas e Israele sul ritiro delle truppe da Gaza e una tregua a lungo termine inizieranno durante la pausa e continueranno fino al raggiungimento di un accordo. "Il Qatar e l'Egitto hanno presentato il piano a Israele e agli Stati Uniti e ora attendono la loro risposta", ha affermato una fonte. "Ripiegare sul vecchio piano per un accordo parziale, piuttosto che globale, è pensato per scongiurare l'attacco israeliano a Gaza". Le fonti hanno affermato che il piano prevede il rilascio di 10 ostaggi, nonché dei resti di almeno 15 persone morte in prigionia, in cambio della liberazione di centinaia di palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. Si stima che circa 50 ostaggi siano ancora detenuti da Hamas, di cui 20 si ritiene siano ancora vivi.
20enne palestinese morta a Pisa, prefetta: "Assicurato supporto"
"La signora mi ha chiesto di incontrarla e io volentieri ho accettato per dimostrarle vicinanza e conforto per la tragedia che sta passando. E' stato un abbraccio ideale ma molto sentito. Non è un gesto politico, ma di valore istituzionale per farle sentire la vicinanza umana del nostro paese". Lo ha detto il prefetto di Pisa Maria Luisa D'Alessandro dopo avere incontrato la mamma di Marah Abu Zhuri, la 20enne palestinese malnutrita morta due giorni fa all'ospedale di Cisanello dopo essere arrivata in Italia da Gaza per ricevere assistenza sanitaria adeguata. "Le ho assicurato supporto anche nel caso che volesse richiedere asilo - ha aggiunto - Ma la signora, che mi è parsa una mamma dolcissima, mi ha invece chiesto tempo rapido per assicurare la sepoltura della figlia qui a San Giuliano Terme e poi rientrare in Palestina, dove sono rimasti gli altri suoi sei figli, cinque sorelle e un fratello di Marah, insieme al marito". Sulla possibilità che la procura disponga l'autopsia il prefetto ha detto "di non avere alcuna informazione ma credo che l'autorità giudiziaria farà le opportune valutazioni il prima possibile per concedere il nulla osta alla sepoltura della salma: anche io sono madre di sei figli e capisco il dolore indicibile che sta vivendo questa signora, ed è per questo che ho accettato di incontrarla per testimoniarle tutta la mia solidarietà umana e istituzionale".
Trump: "Ostaggi torneranno solo quando Hamas distrutta"
"Vedremo il ritorno degli ostaggi rimasti solo quando Hamas sarà affrontata e distrutta. Prima accadrà, maggiori saranno le possibilità di successo". Lo afferma Donald Trump sul suo social Truth.
Egitto pronto a unirsi a forza internazionale Onu a Gaza
L'Egitto è pronto a unirsi a una potenziale forza internazionale schierata a Gaza, ma solo se sostenuta da una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e accompagnata da un "orizzonte politico". Lo riporta Times of Israel. "Siamo pronti, ovviamente, ad aiutare, a contribuire a qualsiasi forza internazionale venga schierata a Gaza, rispettando alcuni parametri specifici", ha dichiarato il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty in una conferenza stampa congiunta con il primo ministro dell'Autorità Nazionale Palestinese Mohammad Mustafa al valico di Rafah. "Prima di tutto, avere una risoluzione del Consiglio di Sicurezza, un mandato chiaro e, naturalmente, rientrare in un orizzonte politico", ha affermato Abdelatty secondo cui un quadro politico consentirebbe alle truppe internazionali di operare in modo più efficace e di aiutare i palestinesi "a realizzare il loro stato palestinese indipendente nella loro patria".
Fonti: "Con proposta Hamas rilascio 10 ostaggi in prima fase"
Una fonte del gruppo terroristico della jihad islamica che combatte a fianco di Hamas a Gaza ha dichiarato all'Afp che la proposta di piano di cessate il fuoco presentata oggi ad Hamas prevede un "accordo di cessate il fuoco della durata di 60 giorni, durante il quale 10 ostaggi israeliani verrebbero rilasciati vivi, insieme a diversi corpi". Lo riporta Times of Israel. I colloqui precedenti si erano concentrati su un accordo che prevedeva il rilascio di 10 ostaggi vivi e dei corpi di altri 18 in una prima fase. I gruppi terroristici nella Striscia di Gaza tengono 50 ostaggi, inclusi i corpi di almeno 28 morti confermati dalle Idf. Si ritiene che venti siano vivi e ci sono gravi preoccupazioni per la salute di altri due, hanno affermato funzionari israeliani. Secondo la fonte della Jihad Islamica, "i prigionieri rimanenti verrebbero rilasciati in una seconda fase, a cui seguirebbero negoziati immediati per un accordo più ampio" per la fine definitiva "della guerra e dell'aggressione" con garanzie internazionali.
Zamir: "Evacuazione da Gaza durerà poco meno di due mesi"
Il capo di Stato Maggiore dell'Esercito israeliano, Eyal Zamir, ha approvato il piano per occupare Gaza City e lo presenterà domani al ministro della Difesa. Lo fa sapere Channel 12, sottolineando Zamir ha affermato che la prevista evacuazione della popolazione "durerà poco meno di due mesi". "Successivamente si procederà all'accerchiamento e all'occupazione della città". Il capo dell'Idf fa sapere che durante l'operazione "si cercherà di ridurre al minimo possibile l'impiego delle forze di riserva".
Idf: 180 pacchi di aiuti paracadutati in tutta la Striscia
Il portavoce dell'esercito israeliano ha riferito che oggi, 180 pacchi di aiuti umanitari sono stati paracadutati da nove Paesi in tutta la Striscia di Gaza. "In conformità con le direttive del livello politico e nel quadro della cooperazione tra Israele e i paesi di Giordania, Emirati Arabi Uniti, Germania, Belgio, Francia, Italia, Paesi Bassi, Singapore e Indonesia, l'Idf ha continuato una serie di azioni per migliorare la risposta umanitaria nella Striscia di Gaza", si legge nella dichiarazione.
Ex 007 Israele: "Muoiano 50 palestinesi per ogni vittima del 7/10"
L'ex comandante in capo dell'intelligence militare israeliana dal 2021 al 2024, Aharon Haliva, ha dichiarato che 50 palestinesi devono morire per ogni persona uccisa negli attacchi di Hamas contro lo Stato ebraico del 7 ottobre 2023 e che "non importa se sono bambini". È quanto emerge dalle registrazioni trasmesse dall'emittente televisiva israeliana Channel 12 e riprese dal britannico Guardian. Nelle dichiarazioni shock il generale, dimessosi l'anno scorso dai vertici dell'intelligence, oltre a rivendicare il diritto di uccidere in modo indiscriminato gli abitanti della Striscia con la proporzione di 50 a uno, ha in sostanza confermato le cifre sulle vittime palestinesi delle operazioni militari israeliane - oltre 60 mila - analoghe a quelle del ministero della Sanità di Hamas. Non solo, Haliva ha parlato della necessità di infliggere "di tanto in tanto " una nuova Naqba, facendo riferimento al termine arabo che ricorda la "catastrofe" dell'espulsione di almeno 700.000 palestinesi dalle loro case al tempo della nascita dello Stato d'Israele quasi 80 anni fa. Channel 12 non ha chiarito come abbia ottenuto le registrazioni di conversazioni o con chi stesse parlando Haliva ma ha precisato che risalgono agli ultimi mesi.
al-Jazeera: 17 morti a Gaza dall'alba in raid israeliani
Sono almeno 17 i palestinesi rimasti uccisi durante gli attacchi dell'esercito israeliano in tutta la Striscia dall'alba di oggi. Lo riporta al-Jazeera, citando i dati forniti dal ministero della Sanità di Gaza.
Dimesso dopo 2 mesi uno dei bimbi di Gaza ricoverato a Verona
E’ stato dimesso questa mattina, dall'azienda ospedaliera universitaria integrata (Aoui) di Verona, uno dei due bambini di Gaza arrivati lo scorso 12 giugno nella struttura. "Si tratta del maschio di 5 anni ricoverato in Oncoematologia pediatrica diretta da Simone Cesaro, arrivato con una condizione clinica di grave malnutrizione. Il piccolo paziente, insieme con la mamma e il fratellino sano che è stato in ospedale in regime di ricovero sociale, sono stati trasportati dai mezzi di Croce bianca nel domicilio individuato per loro dalla Prefettura", si legge in una nota dell'Aoui.
Dal punto di vista clinico "il bambino sta bene e, in oltre due mesi di programma di rinutrizione, ha aumentato del 50% il peso corporeo rispetto ai 9,2 chili dell’arrivo. Proseguirà a domicilio la profilassi antibiotica, antifungina e antivirale, necessarie per il riscontro di un deficit immunitario di grado moderato. Il paziente verrà seguito ambulatorialmente per controllare l’andamento della curva ponderale e per continuare gli esami di controllo e per definire meglio la natura del deficit immunitario".
"Le indagini fatte finora - spiega Cesaro - hanno escluso alcune malattie costituzionali, causa di malassorbimento, come la fibrosi cistica e la celiachia. Le indagini genetiche comunque stanno proseguendo. Riteniamo che la condizione di deficit immunitario moderato, riscontrato nel paziente, assieme ad infezioni intestinali intercorrenti e alle difficoltà ambientali legate alla guerra siano state la causa del grave malassorbimento intestinale e della malnutrizione riscontrate al momento del ricovero. Adesso che il bambino sta meglio ed è in grado di assumere bene per via orale sia il cibo in dieta libera sia i farmaci, può essere dimesso. Questo permetterà anche alla mamma e al fratellino sano di uscire per la prima volta dalla stanza dell’ospedale dopo oramai oltre 60 giorni di ricovero. La prosecuzione degli esami e dei controlli verrà fatta con le visite settimanali in ambulatorio".
Egitto: "Lavoriamo a cessate il fuoco su proposta di Witkoff"
L'Egitto e gli altri Paesi mediatori "stanno lavorando a un cessate il fuoco in base a quanto previsto dalla proposta di Steve Whitkoff". Lo rivelano i media ebraici, riportando le parole del ministro degli Esteri egiziano Badr Abdel Atti, il quale ha spiegato che la proposta "si basa su un cessate il fuoco di 60 giorni, l'introduzione di aiuti umanitari, il rilascio di un certo numero di rapiti e di un certo numero di prigionieri palestinesi, e l'uso di questo periodo per negoziare la continuazione del cessate il fuoco". Dalla scorsa settimana, Egitto, Qatar, Stati Uniti e Turchia stanno negoziando al Cairo con una delegazione di Hamas per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza.
Media, attacchi Idf a Gaza: "17 civili uccisi dall'alba"
Almeno 17 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi dell'Esercito israeliano (Idf) nella Striscia di Gaza dall'alba di oggi, tra cui otto mentre aspettavano gli aiuti umanitari: lo riporta Al Jazeera.
Iran, presto un altro round di colloqui con l'Aiea
I colloqui tra l'Iran e l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA) riprenderanno probabilmente nei prossimi giorni, ha dichiarato il portavoce del Ministero degli Esteri Esmail Baghaei, aggiungendo: "I colloqui sono iniziati durante la visita di Massimo Aparo, vice capo dell'Aiea, a Teheran lunedì scorso, con l'obiettivo di elaborare un manuale sulle interazioni tra le due parti, alla luce degli attacchi di Israele e Stati Uniti ai siti nucleari iraniani durante la guerra Iran-Israele di giugno. Riferendosi ai colloqui sul nucleare dell'Iran con i Paesi E3 (Gran Bretagna, Francia e Germania), ha affermato che la troika è in contatto con l'Iran. Teheran non esclude la possibilità di un nuovo round di colloqui con loro, ma al momento non è stata presa alcuna decisione in merito", ha aggiunto, citato da Mehr.
Israele, proteste a Tel Aviv per ostaggi a Gaza. VIDEO
Teheran: "Pronti a garantire natura pacifica nucleare se verranno tolte le sanzioni"
L'Iran è pronto ad adottare delle misure per garantire la natura pacifica del suo programma nucleare, a patto che vengano rimosse le sanzioni che "ingiustamente" le sono state imposte. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Esmaeil Baghaei, nel corso di una conferenza stampa, stando a quanto riferito dall'agenzia di stampa Mehr.
"Abbiamo dichiarato che, per garantire la natura pacifica del nostro programma nucleare, siamo pronti ad adottare una serie di misure, a condizione che le sanzioni ingiuste vengano revocate", ha affermato Baghaei, sottolineando che l'Iran ha già adottato una serie di misure su base volontaria, ad esempio sui limiti dell'arricchimento dell'uranio. "Accettare certe limitazioni sul programma nucleare iraniano in cambio della revoca delle sanzioni non è una novità", ha precisato.
Il portavoce ha aggiunto che Teheran non esclude la possibilità di un nuovo round di colloqui con le tre potenze europee Germania, Francia e Regno Unito, ma al momento nessuna decisione è stata presa. Baghaei, riferendosi alla recente visita in Iran del vice direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), ha annunciato che "un nuovo round di negoziati tra l'Iran e l'Aiea è probabile nei prossimi giorni".
Al Thani al Cairo incontrerà oggi una delegazione di Hamas
Il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al Thani si recherà oggi al Cairo per un incontro con i negoziatori di Hamas. Lo riferisce il canale qatariota Al-Araby, secondo cui una delegazione di Hamas, che è al Cairo per colloqui dalla scorsa settimana, ha ricevuto una nuova proposta di cessate il fuoco da mediatori internazionali e gli viene chiesto di fornire una risposta oggi. I colloqui sono stati mediati da Qatar, Egitto e Stati Uniti e Turchia. Secondo il canale saudita Al-Arabiya, la nuova proposta rappresenta un compromesso tra un accordo di cessate il fuoco parziale e un accordo che ponga fine completamente alla guerra e rilasci tutti gli ostaggi, che Israele ora chiede.
Hamas riceve nuova proposta per cessate il fuoco
I negoziatori di Hamas al Cairo hanno ricevuto una nuova proposta per un cessate il fuoco a Gaza, che prevede una tregua di 60 giorni e il rilascio degli ostaggi in due tranche, ha dichiarato un funzionario palestinese. "La proposta è un accordo quadro per avviare negoziati su un cessate il fuoco permanente", ha dichiarato il funzionario all'AFP in condizione di anonimato, aggiungendo che "Hamas terrà consultazioni interne tra i suoi leader" e con i leader di altre fazioni palestinesi per esaminare la proposta.
Hamas, 5 palestinesi morti per malnutrizione a Gaza in 24 ore
Il ministero della Salute di Gaza gestito da Hamas ha reso noto che cinque palestinesi, tra cui due bambini, sono morti per malnutrizione nelle ultime 24 ore: lo riporta Al Jazeera. Il dato porta a 263 il numero totale delle persone decedute nella Striscia a causa della fame e della malnutrizione dall'inizio delle ostilità, tra cui 112 bambini.
Attesa per la risposta di Hamas a proposta di cessate il fuoco
Il canale qatariota Al-Arabi ha riferito che Hamas ha ricevuto una nuova proposta per un cessate il fuoco e rispondera' oggi. Mentre l'emittente saudita Al-Arabiya ha riferito che oggi si terrà una riunione di funzionari di Hamas per discutere la nuova proposta egiziana. Il canale qatariota ha riferito che la nuova proposta presentata ad Hamas "include un accordo quadro e modifiche" all'ultima risposta dell'organizzazione terroristica. Secondo Al-Arabiya, le fazioni palestinesi avrebbero accettato la nuova proposta, mentre Hamas "ha chiesto tempo per le consultazioni".
Media: "Primo ministro del Qatar oggi in Egitto"
Il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, arriverà oggi in Egitto per incontrare i mediatori al lavoro su un possibile accordo per un cessate il fuoco a Gaza ed il rilascio degli ostaggi. Lo hanno indicato fonti informate al Jerusalem Post.
Secondo il giornale israeliano, è attesa a breve la risposta di Hamas a una nuova proposta di cessate il fuoco che l'organizzazione palestinese ha ricevuto da Egitto e Qatar durante un incontro a cui hanno partecipato diverse fazioni palestinesi.
Sabato sera l'ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha ribadito che Israele accetterà soltanto un accordo globale che garantisca il rilascio simultaneo di tutti gli ostaggi.
Media: "L'evacuazione di Gaza City durerà poco meno di 2 mesi"
Il capo di Stato Maggiore dell'Esercito (Idf) israeliano, Eyal Zamir, ha approvato il piano per occupare Gaza City e lo presenterà domani al ministro della Difesa, riporta Channel 12, aggiungendo che nei colloqui a porte chiuse degli ultimi giorni Zamir ha affermato che la prevista evacuazione della popolazione durerà poco meno di due mesi, dopodiché si procederà all'accerchiamento e all'occupazione della città. "Si cercherà di ridurre al minimo possibile l'impiego delle forze di riserva", ha inoltre affermato il capo dell'Idf.
Bbc, governo Gb accoglierà da Gaza primo gruppo di bimbi feriti
Un gruppo di 30-50 bambini palestinesi gravemente malati e feriti verrà evacuato da Gaza nel Regno Unito per ricevere cure mediche nelle prossime settimane. Lo rivela Bbc News, secondo cui saranno i primi a venir accolti nell'ambito di un'operazione del governo laburista di Keir Starmer coordinata dai ministeri degli Esteri, degli Interni e della Sanità. I bambini saranno scelti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e viaggeranno con i familiari. La decisione è arrivata dopo che 96 parlamentari di Westminster appartenenti a diversi partiti hanno scritto una lettera al premier Starmer esortandolo a trasferire i piccoli "senza indugio" nel Regno. Nell'appello bipartisan si faceva riferimento alla "decimazione" del sistema sanitario nella Striscia a causa delle operazioni militari condotte da Israele prendendo di mira gli ospedali e agli allarmanti livelli di denutrizione per il blocco degli aiuti umanitari. Alcuni bambini palestinesi sono già stati portati privatamente nel Paese per cure mediche attraverso un'iniziativa dell'organizzazione Project Pure Hope (Pph), ma l'esecutivo finora non ne ha evacuato nessuno tramite il proprio programma durante il conflitto.
Media: "Attacchi Idf a Gaza, 11 civili uccisi dall'alba"
Almeno 11 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi dell'Esercito israeliano (Idf) nella Striscia di Gaza dall'alba di oggi, tra cui quattro mentre aspettavano gli aiuti umanitari: lo riporta Al Jazeera.
Libano, l'inviato Usa: "Da Beirut segnale su Hezbollah, ora serve impegno di Israele"
Il governo libanese ha compiuto "un primo passo" verso il disarmo di Hezbollah, gruppo sostenuto dall'Iran, e ora spetta a Israele fare la propria parte per garantire l'attuazione del cessate in fuoco in Libano che ha interrotto il conflitto. Lo ha dichiarato l'inviato americano, Tom Barrack, al termine di un incontro con il presidente libanese, Joseph Aoun. "Ritengo che il governo libanese abbia fatto un primo passo. Ora è necessario che anche Israele assuma un impegno reciproco", ha affermato Barrack.
Parroco di Gaza: "C'è ordine di evacuare tutto il quartiere"
"La vita qui è molto, molto difficile". Lo dice il parroco di Gaza, padre Gabriel Romanelli. "E' arrivato un ordine di evacuazione di tutto il quartiere. E hanno detto che cominciano a distribuire tende. Uno può pensare che è una bella notizia, 'che bello!', ma questo è in ordine all'evacuazione di tutta la città di Gaza", ma "dove possono trovare spazio tutti gli abitanti" della Striscia, "due milioni e trecentomila persone.... ". Durante la messa di ieri "abbiamo sentito una esplosione molto grande vicina che ha rotto un serbatoio d'acqua, non è successo niente fortunatamente, solo perdite materiali", "un'altra domenica di guerra". Il parroco della Sacra Famiglia di Gaza, padre Gabriel Romanelli, nell'aggiornamento quotidiano sulle condizioni di vita della parrocchia, che si trova nel quartiere di al-Zaytun di Gaza, al Nord della Striscia, parla anche di "segni contraddittori" perché "una associazione ha distribuito un po' di verdura, pomodori, patate" e "la gente è contenta perché gli piace e ne ha bisogno". Ma poi c'è per l'intero quartiere l'ordine di evacuazione e l'annunciata distribuzione di tende per spostarsi. Ad un mese dall'attacco subito dalla stessa parrocchia, lo scorso 17 luglio, il missionario argentino ricorda che "i bambini hanno bisogno di tutto". Sulla situazione del conflitto in generale commenta: "Non c'è accordo, non vogliono liberare gli ostaggi, o solo parzialmente, l'altra parte dice 'no, tutti insieme'... l'unica cosa certa è che le bombe continuano a causare morti, civili, bambini, i numeri sono terribili".
Medioriente, in migliaia in piazza per il rilascio degli ostaggi. VIDEO
Libano, Barrack: "Israele rispetti impegni e ritiri truppe"
L’inviato degli Stati Uniti Tom Barrack ha invitato Israele a onorare i suoi impegni nell’ambito di un cessate il fuoco che ha posto fine alla guerra con Hezbollah, dopo che il governo libanese ha avviato un processo per disarmare il gruppo militante. In base all’accordo di tregua, le armi in Libano dovevano essere limitate allo Stato e Israele doveva ritirare completamente le sue truppe dal Paese, sebbene abbia mantenuto le forze in cinque punti di confine ritenuti strategici. “Penso che il governo libanese abbia fatto la sua parte. Hanno fatto il primo passo. Ora ciò di cui abbiamo bisogno è che Israele rispetti questa stretta di mano”, ha dichiarato Barrack dopo un incontro a Beirut con il presidente libanese Joseph Aoun.
Attesa per la risposta di Hamas alla proposta di cessate il fuoco
Il canale qatariota Al-Arabi ha riferito che Hamas ha ricevuto una nuova proposta per un cessate il fuoco e risponderà oggi. L’emittente saudita Al-Arabiya ha riportato che oggi si terrà una riunione di funzionari di Hamas per discutere la nuova proposta egiziana.
Iran: nessun compromesso sulla nostra sicurezza nazionale
Il consigliere senior del leader iraniano Ali Khamenei per gli affari internazionali, Ali Akbar Velayati, ha nuovamente criticato il recente accordo raggiunto tra Armenia e Azerbaigian - con l'aiuto degli Stati Uniti - per lo sviluppo del corridoio di trasporto Zangezur, situato ai confini nord-occidentali dell'Iran. "La gloriosa storia della potente e antica nazione iraniana dimostra che questo popolo non accetterà mai alcun compromesso sulla propria sicurezza nazionale", ha scritto il funzionario sul suo account X. Teheran ha condannato l'accordo e ha affermato che non tollererà "l'ingerenza straniera e la presenza di forze ultra-regionali nel suo vicinato e nella regione".
Iran: sfollamento Gaza mira a distruggere identità nazionale
Il ministero degli Esteri iraniano ha condannato la decisione di Israele di trasferire gli abitanti di Gaza dalle zone di combattimento alla parte meridionale della Striscia prima dell'inizio dell'offensiva militare: lo riporta Mehr. "Lo sfollamento forzato degli abitanti di Gaza mira alla completa distruzione dell'identità nazionale dei palestinesi nella Striscia e al completamento del loro genocidio", ha affermato il ministero in una dichiarazione rilasciata ieri sera. "La simultaneità della decisione israeliana con la sfacciata e altamente pericolosa affermazione del premier del regime Benjamin Netanyahu sulla creazione dell'idea di una 'Grande Israele' mostra la natura prepotente del regime sionista occupante e il grande pericolo che questo regime rappresenta per la pace e la sicurezza nella regione e nel mondo", prosegue la nota.
Israele, Australia nega visto a deputato del Sionismo Religioso
L’Australia ha respinto la domanda di visto al deputato israeliano del Sionismo Religioso Simcha Rothman. Lo riferisce il Guardian, citando una dichiarazione del ministro degli Interni Tony Burke. Rothman, legislatore di estrema destra che ha descritto i bambini di Gaza come “nemici” e ha chiesto il controllo totale di Israele sulla Cisgiordania, avrebbe dovuto tenere una serie di incontri in scuole e sinagoghe ebraiche e incontrare le vittime di una recente ondata di attacchi antisemiti. “Il nostro governo adotta una linea dura nei confronti delle persone che cercano di venire nel nostro paese e diffondere divisione”, ha dichiarato Burke. “Se vieni in Australia per diffondere un messaggio di odio e divisione, non ti vogliamo qui”. Rothman è un membro della coalizione di governo Netanyahu e il leader del suo partito è il ministro delle finanze Bezalel Smotrich, sanzionato lo scorso giugno dal governo australiano insieme al ministro della sicurezza nazionale israeliano, Itamar Ben-Gvir.
Amnesty, Israele sta affamando i palestinesi a Gaza
Amnesty International ha accusato Israele di attuare una “politica deliberata” di fame a Gaza, citando testimonianze di palestinesi sfollati e personale medico che cura bambini malnutriti nel territorio. Israele, pur limitando pesantemente gli aiuti consentiti nella Striscia di Gaza, ha ripetutamente respinto le accuse di fame deliberata nella guerra che dura da 22 mesi. Secondo il rapporto del gruppo, “Israele sta portando avanti una deliberata campagna di fame nella Striscia di Gaza occupata, distruggendo sistematicamente la salute, il benessere e il tessuto sociale della vita palestinese”.
Israele, piano per occupazione Gaza: droni, evacuazioni e “città Stato”. Cosa sappiamo
Dopo l'approvazione, nella notte dell'8 agosto, da parte del gabinetto di sicurezza alla proposta del primo ministro israeliano di conquistare militarmente Gaza City, si aprono scenari fin qui inediti. I piani per l'occupazione da parte delle forze di difesa (Idf) sono infatti segreti e non è escluso che il dispiegamento dei mezzi militari abbia l'obiettivo di indurre Hamas a deporre le armi, liberare gli ostaggi del 7 ottobre 2023 ancora in vita e, infine, sciogliersi. Si affacciano tuttavia altre ipotesi.
Israele, piano per occupare Gaza: evacuazioni e droni. Cosa sappiamo
Vai al contenutoIran, Safavi: “Scoppierà una nuova guerra, per ora nessun accordo”
Yahya Rahim Safavi, consigliere della Guida Suprema dell'Iran Ali Khamenei, ha dichiarato: “Penso che scoppierà una nuova guerra e forse dopo non ce ne sarà più”. Lo riporta Ynet, citando le sue parole. “Gli Stati Uniti e Israele credono che la pace debba essere raggiunta con la forza, e l'Iran, da parte sua, deve essere forte”, ha affermato Safavi, spiegando che il personale militare “sviluppa scenari, vede le possibilità e prepara un piano per lo scenario peggiore”. “Al momento”, ha chiarito, “non siamo in un cessate il fuoco. Siamo in una fase di guerra e potrebbe crollare da un momento all'altro. Non c'è alcun accordo tra noi, gli israeliani e gli americani”.
Centinaia di persone fuori da sede Likud a Tel Aviv, scontri con polizia
Dopo la manifestazione di massa per gli ostaggi a Tel Aviv, centinaia di persone si sono spostate di fronte alla vicina sede del partito Likud del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, dove hanno acceso un falò e si sono scontrate con la polizia. Lo riferisce 'The Times of Israel'. La polizia impedisce ai manifestanti di raggiungere l'ingresso dell'edificio Metzudat Ze'ev. I video pubblicati sui social media mostrano gli agenti che spingono violentemente con i manifestanti, che battono i tamburi e cantano slogan contro il governo.