Guerra Israele, Smotrich: ok a 3.400 insediamenti, addio idea Stato Palestina

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Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich ha annunciato l'intenzione di approvare la costruzione di oltre 3mila unità abitative in Cisgiordania. Papa Leone: "Risolvere crisi umanitari a Gaza, non si può continuare così". Intanto il capo di Stato maggiore israeliano ha approvato il piano operativo di Idf nella Striscia. 31 bambini bisognosi di cure sono arrivati in Italia

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Approvato il nuovo piano di insediamento nella regione E1 della Cisgiordania, che consiste in 3.401 unità abitative per i coloni. Ad annunciarlo, il ministro delle Finanze israeliano, falco dell'ultradestra Bezalel Smotrich. Il piano, ha detto, “seppellirà l'idea di uno Stato palestinese”. 

Intanto, il capo di Stato maggiore israeliano, Eyal Zamir, ha approvato il piano operativo di Idf nella Striscia con l'aumento della prontezza delle truppe e il reclutamento di riservisti. Sono state presentate anche operazioni già realizzate come quelle di Zeitoun. Per i media Israele starebbe trattando con 5 Paesi per l'accoglienza dei palestinesi che lascerebbero la Striscia: Indonesia, Somaliland, Uganda, Sud Sudan e Libia.

Secondo fonti mediche, sono 23 i palestinesi uccisi in attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza il 14 agosto, lo riporta Al Jazeera. Nelle ultime 24 ore, inoltre, il ministero della Salute di Gaza ha registrato altre quattro morti legate alla fame, che fanno salire a un totale di 239. Ieri i radi israeliani hanno provocato almeno 98 morti, tra cui 5 bambini. "Risolvere subito la crisi umanitaria a Gaza", ha chiesto di nuovo Papa Leone.

Nell'ambito delle operazioni umanitarie per aiutare la popolazione civile di Gaza sono arrivati, su tre voli tra Roma, Milano e Pisa, “31 pazienti e i loro familiari, per un totale di quasi 120 persone”, ha scritto su X il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Si tratta - ha aggiunto - della più grande operazione sanitaria condotta finora dall'Italia, esattamente la 14ma evacuazione sanitaria da gennaio 2024”.

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Reporter Al Jazeera uccisi a Gaza, Ue a Israele: "Fare chiarezza"

Anas Al-Sharif, 28 anni, reporter di Al Jazeera, è stato ucciso a Gaza in attacco israeliano contro una tenda che ospitava giornalisti. Aveva lasciato un messaggio postumo in cui accusava Israele di voler “mettere a tacere” la sua voce. Nell’attacco sono morti anche altri cinque colleghi. L’Ue ha chiesto a Israele di fare chiarezza sulla loro morte “nel rispetto dello stato di diritto”

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Israele, piano per occupazione Gaza: droni, evacuazioni e “città Stato”

Dopo l'approvazione, nella notte dell'8 agosto, da parte del gabinetto di sicurezza alla proposta del primo ministro israeliano di conquistare militarmente Gaza City, si aprono scenari fin qui inediti. I piani per l'occupazione da parte delle forze di difesa (Idf) sono infatti segreti e non è escluso che il dispiegamento dei mezzi militari abbia l'obiettivo di indurre Hamas a deporre le armi, liberare gli ostaggi del 7 ottobre 2023 ancora in vita e, infine, sciogliersi. Si affacciano tuttavia altre ipotesi.

Israele, piano per occupare Gaza: evacuazioni e droni. Cosa sappiamo

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Israele, numeri e obiettivi del piano per l'occupazione di Gaza. Cosa sappiamo

Il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato il piano di conquista della Striscia, con le Forze di difesa israeliane che si stanno preparando a prendere il controllo di Gaza City. Vediamo numeri e obiettivi del progetto di occupazione voluto dal premier israeliano Benjamin Netanyahu e criticato dalla comunità internazionale.

Israele, ecco numeri e obiettivi del piano per l'occupazione di Gaza

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Ue a Israele: "Fermare il piano di insediamenti in Cisgiordania"

L’Alto rappresentante dell’Unione Europea per la politica estera, Kaja Kallas, ha esortato Israele a "desistere" dal portare avanti il piano di costruzione di nuove abitazioni nell’area di E1, una delle più controverse della Cisgiordania occupata. Il progetto, sostenuto dal ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich, è considerato da Bruxelles una grave minaccia alla prospettiva della soluzione a due Stati. "La decisione delle autorità israeliane di far avanzare il piano di insediamento E1 mina ulteriormente la soluzione dei due Stati e costituisce una violazione del diritto internazionale", ha dichiarato Kallas in una nota, avvertendo delle "ampie conseguenze" di tale scelta. L’Ue ha ribadito la propria contrarietà a qualsiasi iniziativa che comprometta il processo di pace.

Gaza, al-Jazeera: "Uccisi 5 nostri reporter, attacco mirato". Idf: "Uno era un terrorista"

Sono morti in un raid due giornalisti e tre cameraman della tv araba nella Striscia. A sostenerlo è la stessa emittente, che indica il bersaglio in una tenda utilizzata dal suo staff a Gaza City, fuori dall'ospedale al-Shifa. Secondo l'Idf uno dei giornalisti colpiti "era un terrorista"

Gaza, al-Jazeera: 'Uccisi cinque nostri reporter, attacco mirato'

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Gaza, chi è Samir Hulileh: l’imprenditore tra i possibili candidati a guidare la Striscia

Imprenditore ed ex alto funzionario dell’Autorità nazionale palestinese, Hulileh è tra le possibili figure che potrebbero guidare Gaza al termine del conflitto. Figura considerata accettabile sia da Israele sia dagli Stati Uniti, guiderebbe con l’avallo della Lega Araba. Il piano, sostenuto dal lobbista Ari Ben-Menashe, prevede ricostruzione, ristabilimento dell’ordine e sfruttamento dei giacimenti di gas, con investimenti per la ricostruzione stimati in 53 miliardi di dollari

Chi è Samir Hulileh, l’imprenditore in lizza per governare Gaza

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Francia, dice "Palestina libera" a un aereo di linea israeliano: sospeso un controllore

L'episodio è avvenuto durante una comunicazione via radio all'aeroporto De Gaulle di Parigi. Per il controllore "è stato immediatamente avviato un procedimento disciplinare. La sanzione deve essere commisurata alla gravità dei fatti", ha dichiarato il ministro dei Trasporti francese Tabarot

Francia, dice Palestina libera a volo israeliano: sospeso controllore

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MO, Difesa: "Da Gaza 31 bambini in Italia per cure". Tajani: "Sostegno a chi soffre"

L'attività rientra nel quadro degli interventi umanitari promossi dal Governo italiano in risposta alla crisi in corso nella Striscia di Gaza. I bambini verranno accolti in varie strutture ospedaliere del nostro Paese, da nord a sud. L'iniziativa è pressoché contemporanea all'aviolancio di beni di prima necessità effettuato dalla Difesa nell'ambito della missione umanitaria "Solidarity Path Operation 2". "L'Italia è in prima fila per aiutare le popolazioni che soffrono", ha detto il ministro degli Esteri

Difesa: 'Da Gaza 31 bimbi per cure'. Tajani: 'Sostegno a chi soffre'

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Minori da Gaza a Italia, centrale Cross ha coordinato operazioni

Le Asl della Toscana, insieme a tutto il sistema del 118, volontari delle associazioni di Anpas, Misericordia e Croce Rossa, coordinati dalla Cross di Pistoia, hanno condotto a buon fine il trasferimento in alcuni ospedali d'Italia, dei bambini arrivati nella notte da Gaza e accompagnati da familiari. Quattro i bambini e una ragazza di 20 anni quelli destinati alle strutture della Toscana, il Meyer di Firenze, l'ospedale del Cuore di Massa e il Cisanello di Pisa. La cross è la Centrale Remota Operazioni Soccorso Sanitario.    La missione umanitaria ha coinvolto Prefettura, Aeronautica militare, Unità di Crisi della Farnesina, con il contributo della Protezione civile nazionale e di numerosi volontari. La Cross, viene spiegato in una nota, è stata impegnata da subito, prima della partenza, nella valutazione sanitaria della trasportabilità dei pazienti. Successivamente, come avviene di norma, ha chiesto alle varie regioni italiane, attraverso i referenti sanitari regionali, la disponibilità all'accoglienza negli ospedali specializzati.    L'operazione ha visto impegnati 14 professionisti sanitari e nove volontari: per la Toscana centro un medico e un infermiere; per la Nord ovest 1 medico e tre infermieri; per la Sud Est un medico e due infermieri; per il Meyer un medico e due infermieri; per il Crm (Coordinamento regionale maxiemergenze) un medico e un tecnico. Dei volontari tre ciascuno per Anpas, Misericordia e Cri.    È la quinta missione dall'inizio dell'anno che vede la Cross impegnata in operazioni di trasferimento di pazienti particolarmente critici, su richiesta del dipartimento nazionale di Protezione civile e della Protezione civile europea.

Medio Oriente, piano Smotrich per insediamenti Cisgiordania

Trump: "Sono favorevole che i giornalisti entrino a Gaza"

"Sono assolutamente favorevole che i giornalisti entrino a Gaza". Lo ha detto Donald Trump alla Casa Bianca. "E' un posto molto pericoloso ma vorrei che entrassero", ha aggiunto.

Sei ex ostaggi chiedono a Trump "stop guerra a Gaza"

In un video in lingua inglese, sei ex ostaggi e la vedova di un ostaggio assassinato in prigionia esortano il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a porre fine alla guerra nella Striscia, avvertendolo che i nuovi piani di Israele per espandere notevolmente l'offensiva mettono a rischio i prigionieri rimasti. Come rivela il Times of Israel, gli autori del video sono gli ex prigionieriNaama Levy, Ohad Ben Ami, Doron Steinbrecher, Sasha Troufanov, Arbel Yehoud e Iair Horn, oltre a Michal Lubanov, la moglie di Alex Lubanov, che e' stato rapito vivo e assassinato dai suoi rapitori nell'agosto 2024.

Fonti arabe: "Israele ha rifiutato cessate il fuoco di 48h"

Israele avrebbe rifiutato il cessate il fuoco umanitario temporaneo di 48 ore. Lo hanno rivelato alcune fonti al quotidiano Al-Arabiya. Secondo quanto affermato le fazioni palestinesi si sono incontrate al Cairo, tra cui Hamas, la Jihad islamica, l'Islam e il Fronte popolare per la liberazione della Palestina (FPLP), per far avanzare i negoziati.

Onu: "Nuovi insediamenti coloni violano il diritto"

Le Nazioni Unite hanno bocciato il progetto israeliano di nuovi insediamenti di coloni in Cisgiordania. "La nostra posizione sugli insediamenti è chiara - ha detto il portavoce, Stephane Dujarric, rispondendo alle domande dei giornalisti - gli insediamenti israeliani nella Cisgiordania occupata, compresa Gerusalemme Est, sono contrari al diritto internazionale. Gli insediamenti, per dire l'ovvio, consolidano ulteriormente l'occupazione e allontanano ancora di più la prospettiva di una soluzione a due Stati". "Se questo progetto dovesse andare avanti - ha aggiunto - si dovrebbe chiedere al governo israeliano di non procedere, di fare marcia indietro, di fermare l'avanzamento di questo processo. Questo dividerebbe in modo netto la Cisgiordania settentrionale da quella meridionale. Penso sia interessante notare che il ministro delle finanze israeliano, i palestinesi e varie ong concordano sul fatto che ciò metterebbe fine alle prospettive di una soluzione a due Stati".

Idf, lanciate 120 tonnellate di aiuti umanitari a Gaza

Aerei provenienti da Giordania, Emirati Arabi Uniti, Germania, Belgio, Francia e Italia hanno sganciato 120 tonnellate di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Lo fa sapere il portavoce dell'esercito israeliano.

Usa non bocciano piano divisione Cisgiordania

"Una Cisgiordania stabile mantiene Israele al sicuro ed è in linea con l'obiettivo dell'amministrazione Trump di raggiungere la pace nella regione". Lo ha dichiarato il Dipartimento di Stato degli Usa, rispondendo alle domande dei giornalisti riguardo al piano di Israele di far avanzare il progetto E1 volto a seppellire definitivamente le prospettive di una soluzione a due Stati. Come riportano i media ebraici, gli Usa non hanno bocciato il controverso piano, ma hanno rilasciato una dichiarazione abbastanza vaga, rimandando al governo di Israele "per ulteriori informazioni".

Media: "Trump valuta visita in Israele il mese prossimo"

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta valutando una visita in Israele il mese prossimo, se ci saranno progressi nei negoziati con Hamas per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. Lo riporta il sito di notizie Ynet, citando funzionari americani e israeliani. "Il presidente visitera' la Gran Bretagna a settembre, ed e' possibile che si fermi in Israele, ma la decisione non e' certa e non e' ancora definitiva", ha dichiarato un funzionario statunitense a Ynet. Secondo la testata, le possibilita' di una visita "dipenderanno dagli sviluppi nei colloqui per un cessate il fuoco e la fine della guerra a Gaza. Trump vorrebbe venire in Israele se i negoziati andranno a buon fine". Un funzionario israeliano ha confermato il potenziale viaggio, affermando al sito che "in effetti, ci sono sospetti su una possibile visita di Trump", pur sottolineando che "non c'e' ancora nulla di concreto. E' qualcosa che e' ancora incerto". Trump visitera' il Regno Unito dal 17 al 19 settembre su invito di Re Carlo III. I mediatori hanno lavorato negli ultimi giorni per rilanciare le prospettive di un cessate il fuoco dopo che l'ultimo ciclo di negoziati del mese scorso e' finito in un vicolo cieco. Il governo del primo ministro Benjamin Netanyahu ha successivamente approvato un piano per la conquista di Gaza City a ottobre, creando una finestra di due mesi per una potenziale ripresa dei colloqui e una svolta. Netanyahu ha anche dichiarato questa settimana che Israele non accettera' alcun accordo parziale, ma solo un accordo globale che liberi tutti gli ostaggi e ponga fine alla guerra alle condizioni di Israele.

Onu: "13.000 bimbi ricoverati a Gaza per malnutrizione"

Quasi 13.000 bambini sono stati ricoverati in ospedale a Gaza nel mese di luglio a causa di una malnutrizione acuta. Lo riferisce l'Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA), sottolineando che di questi, 2.800 - ovvero il 22% - soffrivano di malnutrizione acuta grave. Il rapporto afferma anche che il Programma Alimentare Mondiale ha raccolto 1.012 camion che trasportavano 13.000 tonnellate di cibo dai valichi di frontiera di Gaza nel mese di luglio. Tuttavia, solo 10 di questi camion hanno raggiunto i magazzini previsti all'interno della Striscia, mentre il resto e' stato "scaricato lungo il percorso". Non e' chiaro se questo si riferisca al furto organizzato o al saccheggio da parte della folla.

Anp: "Sanzioni internazionali contro piano Israele in Cisgiordania"

L'Autorità nazionale palestinese (Anp) ha chiesto alla comunità internazionale di imporre sanzioni dopo l'annuncio del ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, di un piano per costruire oltre 3mila nuove unità abitative nell'area E1, tra Gerusalemme Est e Ma'ale Adumim, in Cisgiordania. Per il ministero degli Esteri palestinese, il progetto rappresenta "un'estensione dei crimini di genocidio, trasferimento forzato e annessione" e "un passo per minare la possibilità di creare uno Stato palestinese, compromettendone l'unità geografica e demografica" e "consolidare la divisione della Cisgiordania, facilitandone così la completa annessione". Secondo le autorità di Ramallah, il piano conferma anche le recenti dichiarazioni del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, sul 'Grande Israele', concetto che includerebbe, oltre a Cisgiordania e Gaza, anche parti di Egitto e Giordania. Presentando il progetto, Smotrich ha dichiarato che l'approvazione "sotterra l'idea di uno Stato palestinese" e "compie altri passi nel quadro del piano per la sovranità di fatto" sulla Cisgiordania avviato dall'attuale governo. "Dopo decenni di pressioni e blocchi internazionali - ha aggiunto - stiamo infrangendo le convenzioni collegando Ma'ale Adumim a Gerusalemme. Questo è il sionismo al suo meglio: costruire, insediare e rafforzare la nostra sovranità nella Terra d'Israele". Il controverso progetto E1 era rimasto congelato per decenni a causa della forte opposizione della comunità internazionale, che teme possa rendere impossibile la nascita di uno Stato palestinese.

Ira Paesi arabi per parole Netanyahu su 'Grande Israele' (2)

Da parte sua, la diplomazia giordana ha denunciato una "pericolosa escalation provocatoria e una minaccia alla sovranita' dei Paesi". Anche il ministero degli Esteri iracheno ha condannato "le dichiarazioni provenienti dall'entita' occupante riguardo a quella che viene chiamata 'la visione del Grande Israele', che rivelano chiaramente le ambizioni espansionistiche di questa entita'" "Queste dichiarazioni rappresentano una chiara provocazione alla sovranita' dei Paesi", ha aggiunto il Ministero. Ieri l'Arabia Saudita ha espresso "il suo totale rigetto delle idee e dei progetti di colonizzazione ed espansione adottati dalle autorita' di occupazione israeliane", ribadendo "il diritto storico e legale del popolo palestinese a stabilire il proprio Stato indipendente". A febbraio, diversi paesi arabi, tra cui l'Arabia Saudita, avevano condannato le dichiarazioni di Netanyahu che suggerivano la creazione di uno Stato palestinese sul suolo saudita.

Ira Paesi arabi per parole Netanyahu su 'Grande Israele'

Diversi paesi arabi hanno condannato le dichiarazioni del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, che in un'intervista ha parlato della visione di un "Grande Israele". Egitto e Giordania hanno denunciato questa affermazione come una "escalation" e una "minaccia alla sovranita'" dei paesi della regione. L'espressione "Grande Israele" allude ai confini biblici risalenti all'epoca di Re Salomone, che presumibilmente comprendono la Cisgiordania e parti dei territori situati nei paesi confinanti (Giordania, Libano e Siria), che gli israeliani ultranazionalisti sognano di occupare. Durante un'intervista di martedi' al canale televisivo i24, un giornalista ha chiesto a Netanyahu se sostenesse la "visione" di un "Grande Israele". "Assolutamente si'", ha risposto due volte il premier. L'Egitto, il cui Sinai fu occupato da Israele dopo la guerra del 1967, ha dichiarato mercoledi' di "condannare quanto riportato da alcuni media israeliani riguardo a quella che viene chiamata 'Grande Israele'". Il Cairo "ha chiesto chiarimenti sulla questione, dato cio' che essa riflette in termini di provocazione all'instabilita', rifiuto dell'opzione di pace nella regione e insistenza sull'escalation", ha scritto il ministero degli Esteri del Cairo.

Capo Mossad a Doha: "Accordo parziale su ostaggi fuori discussione"

Il capo del Mossad David Barnea si è recato a Doha, in Qatar, per incontrare il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al Thani per questioni "non riguardanti i negoziati per un accordo sul rilascio degli ostaggi", ha dichiarato una fonte di sicurezza di alto livello riportata dal Jerusalem Post. "Il capo del Mossad ha addirittura chiarito durante l'incontro che un accordo parziale era stato abbandonato", ha affermato la fonte.   Ciò avviene dopo che Hamas ha dato il via libera alla possibilità di riprendere i negoziati. Taher al-Nunu, un alto funzionario di Hamas, ha osservato che i colloqui si concentreranno su "modi per fermare la guerra nella Striscia, consentire l'ingresso degli aiuti e porre fine alle sofferenze della popolazione di Gaza". Sulla stessa linea, una delegazione della leadership di Hamas, guidata da Khalil al-Hayya, è al Cairo per colloqui con alti funzionari egiziani. Mentre i mediatori Qatar ed Egitto stanno cercando di formulare un quadro che preveda il rilascio di tutti gli ostaggi e la fine della guerra, non è stata esclusa la possibilità di negoziare un accordo parziale, che preveda il rilascio di soli 10 ostaggi. Una fonte egiziana a conoscenza dei negoziati ha dichiarato all'emittente saudita Al Arabiya che la proposta di porre fine alla guerra e lo scambio di ostaggi saranno attuati in due fasi. Secondo il rapporto, Hamas si impegnerebbe a mantenere un cessate il fuoco a lungo termine e a congelare le attività della sua ala militare per un periodo di transizione. L'accordo includerebbe anche la sospensione della produzione e del contrabbando di armi a Gaza, nonché un "esilio simbolico" di alcuni leader di Hamas da Gaza e il dispiegamento di forze temporanee internazionali e arabe. Al Arabiya ha riferito che il piano prevedeva un ritiro graduale delle Idf sotto la supervisione araba e americana.

Media: "Possibile visita di Trump in Israele a settembre"

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, a settembre potrebbe recarsi in Israele, prima del suo viaggio già pianificato in Gran Bretagna. Lo riferiscono fonti della Casa Bianca, riporta Ynet. Fonti israeliane hanno confermato la possibilità della visita ma avvertito che al momento "non c'e' nulla di concreto".

Capo Mossad incontra primo ministro Qatar a Doha

Un alto funzionario israeliano ha spiegato che Barnea si trova in Qatar per questioni relative ai servizi di sicurezza esterni israeliani e che i colloqui non hanno riguardato il negoziato con Hamas.

Giani visita minori di Gaza ricoverati al Meyer di Firenze

Nel pomeriggio di oggi il presidente della Regione Eugenio Giani sara' al pediatrico Meyer di Firenze per fare visita al bambino di quattro anni e alle ragazze di dodici e diciassette anni provenienti da Gaza e arrivati nella notte accompagnati da familiari, fratellini e sorelline.

Siria: esplosione nella provincia di Idlib, almeno due morti

Un'esplosione ha scosso giovedi' la provincia di Idlib, nella Siria nordoccidentale, e ha causato la morte di almeno due persone e il ferimento di altre quattro. Lo riporta l'agenzia di stampa ufficiale Sana, secondo la quale la causa della deflagrazione e' al momento "sconosciuta". L'Osservatorio siriano per i diritti umani, Ong con base a Londra e una fitta rete di informatori sul territorio, ha segnalato "forti esplosioni consecutive in una base di caccia non siriana contenente un deposito di armi, mentre un drone sorvolava la zona" e ha descritto dense colonne di fumo e panico tra i residenti. Alla fine di luglio, aveva riferito ancora l'Osservatorio, una serie di esplosioni nella provincia di Idlib causarono almeno 12 morti e oltre 100 feriti in un deposito di armi appartenente al gruppo jihadista Turkestan Islamic Party a Maaret Misrin, nel nord della provincia. Le autorita' non specificarono nemmeno in quel caso la causa di queste esplosioni. 

Da Gaza a Napoli, 2 bimbi ricoverati al Santobono

Due bambini, provenienti dalla Striscia di Gaza, sono arrivati nella notte a Napoli per essere curati presso l'ospedale pediatrico Santobono Pausilpon. Rayan ha poco più di un anno e arriva da Dair Al-Balah. E' accompagnato dalla mamma e dal papà. Sham, invece, arriva da Khan Younis, anche lei ha appena 2 anni ed è accompagnata dalla mamma e dalla sorellina. Nella documentazione sanitaria che l'accompagna si parla di presunto rachitismo con epatomegalia. Per entrambi sono gia' in corso i primi accertamenti per l'inquadramento diagnostico e per poter avviare, il prima possibile, le cure più appropriate. I piccoli sono arrivati al Santobono alle 2.30 della notte con una ambulanza del 118 della Asl Napoli 1 Centro che li ha prelevati all'aeroporto di Ciampino dove sono atterrati con un volo militare nell'ambito di una grande operazione nazionale di evacuazione per motivi sanitari coordinata dall'Aeronautica Militare e dall'Unità di crisi della Farnesina, con il supporto dalla Cross di Pistoia (Centrale remota operazioni soccorso sanitario). La Prefettura e la Regione Campania hanno seguitotutte le fasi dell'arrivo dei due bimbi e degli accompagnatori. "Dall'inizio del conflitto sono sei i bambini (compresi i due arrivati nella notte ndr.) presi in carico dal nostro ospedale per varie patologie complesse - spiega Rodolfo Conenna, direttore generale dell'Aorn Santobono Pausilipon - accoglierli e curarli è quello che sappiamo e dobbiamo fare. E' la risposta, senza distinzione di nazione e Credo, al dramma della guerra che, in questo caso, ha tra i bambini le vittime che più di tutte sollecitano la nostra sensibilita' e muovono l'impegno concreto delle istituzioni".

Mo: media, capo Mossad è stato a Doha

Il capo del Mossad, David Barnea, è stato a Doha e ha incontrato funzionari di alto grado in Qatar. Lo conferma una fonte citata dal giornale israeliano Haaretz, dopo le notizie sull'atterraggio a Doha dell'aereo utilizzato da Barnea per le missioni. Secondo un funzionario israeliano, riporta lo stesso quotidiano, i colloqui a Doha non erano direttamente collegati alla trattativa per un accordo che porti alla liberazione degli ostaggi tenuti prigionieri nella Striscia di Gaza.

Smotrich: "Ipocriti Europa non abbiano nulla da riconoscere"

Il ministro delle Finanze israeliano, l'estremista Bezalel Smotrich, ha fatto appello al primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, affinche' "applichi la sovranita' israeliana in Giudea e Samaria, elimini per sempre dall'agenda l'idea di dividere la terra e si assicuri che entro settembre gli ipocriti leader europei non abbiano piu' nulla da riconoscere". Lo riporta il Times of Israel. In un discorso a un evento organizzato dal Consiglio Yesha, l'organizzazione che rappresenta le autorita' locali negli insediamenti israeliani in Cisgiordania, Smotrich ha assicurato che Netanyahu sostiene il suo controverso piano di costruire migliaia di case per i coloni israeliani su un pezzo di terra che collegherebbe Gerusalemme Est al grande insediamento di Maale Adumim. Il primo ministro, ha affermato il ministro ultraortodosso, "mi sostiene in tutto cio' che riguarda Giudea e Samaria e mi sta permettendo di creare la rivoluzione". Per Smotrich il progetto e' una risposta a un'ondata di paesi occidentali che hanno annunciato o proposto piani per riconoscere uno Stato palestinese alle Nazioni Unite il mese prossimo. "Oggi, chiunque nel mondo cerchi di riconoscere uno Stato palestinese ricevera' una risposta da noi sul campo", ha dichiarato Smotrich, "oggi stiamo scrivendo un capitolo storico nella storia della redenzione del popolo di Israele nella sua terra".  Il progetto E1 e' stato particolarmente controverso per decenni perche' creerebbe un collegamento fisico tra Gerusalemme Est, che i palestinesi considerano la futura capitale del loro stato, e Maale Adumim. I critici sostengono che dividerebbe in due il territorio di un futuro stato palestinese. Il progetto e' stato discusso per decenni, ma non e' mai stato portato avanti, in parte a causa delle pressioni internazionali. Smotrich si vanta quindi che "dopo vent'anni di ritardi l'ingorgo e' stato risolto e il piano E1 e' in corso" e il governo sta "mantenendo la promessa e dotando Maale Adumim di un collegamento strategico, di sicurezza e demografico, che garantira' l'unita' della nostra capitale unita per generazioni". Smotrich ha inoltre ringraziato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e l'ambasciatore Usa, Mike Huckabee, definendoli "uomini di verita' con una voce morale chiara e distinta che non si lascia confondere dall'ipocrisia dell'Occidente". Trump e Huckabee, ha detto ancora Smotrich, capiscono "che uno stato palestinese metterebbe in pericolo l'esistenza di Israele" e che la Cisgiordania e' "una parte inseparabile della nostra terra, quella che Dio ha promesso al nostro padre Abramo e ci ha donato migliaia di anni fa". Nessun commento sul progetto e' giunto finora da Netanyahu, ne' da Trump o Huckabee. 

Arrivate nella notte a Bologna tre famiglie palestinesi

 Alle 3.30 della notte sono arrivate in città tre  famiglie palestinesi, al seguito di tre bambini accolti per motivi  sanitari. Sono due femmine di 3 e 7 anni e un maschio di 6, accompagnati  dalle rispettive famiglie, 17 persone in tutto.   I tre piccoli saranno  curati dai medici del Policlinico di Sant'Orsola e dell'Ausl di  Bologna, mentre i tre nuclei, che comprendono altri otto minori, sono  ospitati temporaneamente in una soluzione individuata dalla Prefettura,  per essere poi collocate in strutture messe a disposizione da Bimbo Tu e  Fondazione Sant'Orsola, nell'attesa di poter individuare posti Sai nel  territorio regionale. Croce Rossa Italia ha gestito il viaggio e il  trasferimento da Pisa grazie a tre ambulanze, altrettanti pulmini di  supporto e un'auto a coordinamento per 21 operatori sanitari, mediatrici  linguistiche e psicologi di supporto. Al loro arrivo erano attivi  servizi di mediazione assicurati dalla Comunità Islamica Bolognese e Asp  Bologna. Ad accogliere le famiglie al loro arrivo al Policlinico  Sant'Orsola, l'assessora al Welfare Matilde Madrid. 

Gaza, Ue: "Qualche miglioramento ma accesso per consegna aiuti ancora insufficiente"

"Registriamo qualche  miglioramento ma la situazione degli accessi per la fornitura degli  aiuti umanitari rimane insufficiente". Lo  ha detto la portavoce della Commissione Europea Eva Hrncirova nel  briefing con la stampa a Bruxelles citando, fra gli elementi di  miglioramento, il fatto che è aumentato il numero dei camion in entrata e  la consegna di aiuti alimentari. In miglioramento anche la situazione  per quanto riguarda la fornitura dell'acqua. "La situazione rimane  tuttavia grave" ha aggiunto la portavoce e chiediamo al governo  israeliano di permettere un maggiore accesso per gli aiuti umanitari.

Iran, Larijani ha incontrato leader Hezbollah a Beirut

Il nuovo segretario del Supremo consiglio  di sicurezza nazionale dell'Iran, Ali Larijani, ha incontrato a Beirut  il segretario generale di Hezbollah, Naim Qassem. Lo ha riferito  l'agenzia di stampa Mehr, sottolineando che durante il faccia a faccia  il leader del 'Partito di Dio' ha ribadito il suo apprezzamento per il  continuo sostegno della Repubblica islamica al Libano e alla "resistenza  contro il regime sionista". Qassem ha anche evidenziato le relazioni  fraterne tra l'Iran ed il Libano, definendole "un asse di stabilità e  resistenza nella regione". Larijani,  alla sua prima missione all'estero dalla nomina, è arrivato a Beirut  ieri mattina - dopo una tappa in Iraq - e ha incontrato il presidente  libanese, Joseph Aoun. La visita avviene in un momento di tensione a  livello politico nel Paese dei Cedri per la decisione del governo  libanese di procedere verso il disarmo di Hezbollah, storicamente  sostenuto da Teheran e decapitato dal recente conflitto con Israele.

104 associazioni: "Israele minaccia il bando delle Ong da Gaza"

Israele "minaccia la messa al bando delle principali  Ong" umanitarie che cercano di portare aiuti alla Striscia di Gaza e  impedisce loro di farlo perché "non autorizzate": lo denuncia Save the  Children in un comunicato sottoscritto anche da altre 103 organizzazioni  umanitarie. "Nonostante le autorità israeliane sostengano che non vi  siano limiti agli aiuti umanitari che entrano a Gaza, la maggior parte  delle principali Ong internazionali non è stata in grado di consegnare  nemmeno un camion di forniture di prima necessità dal 2 marzo", scrive  Save the Children. "Invece di smaltire il crescente accumulo di merci,  le autorità israeliane hanno respinto le richieste di decine di Ong di  portare beni di prima necessità, sostenendo che queste organizzazioni  'non sono autorizzate a consegnare aiuti'. Solo nel mese di luglio,  oltre 60 richieste sono state respinte con questa motivazione", e  "questo ostacolo ha lasciato milioni di dollari di cibo, medicine, acqua  e articoli per l'alloggio bloccati nei magazzini in Giordania ed  Egitto, mentre i palestinesi stanno morendo di fame", si legge nella  nota. "Molte delle Ong a cui ora viene detto che non sono 'autorizzate' a  fornire aiuti hanno lavorato a Gaza per decenni, godono della fiducia  delle comunità e hanno esperienza nel fornire aiuti in modo sicuro. La  loro esclusione ha lasciato gli ospedali senza forniture di base, i  bambini, le persone con disabilità e gli anziani morire di fame e  malattie prevenibili, e gli stessi operatori umanitari andare al lavoro  affamati", scrive l'organizzazione dedita all'infanzia. E fa l'esempio  dell'Ong Anera, che "ha oltre 7 milioni di dollari di forniture  salvavita pronte per entrare a Gaza, tra cui 744 tonnellate di riso,  sufficienti per sei milioni di pasti, bloccate ad Ashdod a pochi  chilometri di distanza", citando le parole de Ceo di Anera, Sean  Carroll. "L'ostacolo - si legge ancora - è legato alle nuove regole di  registrazione delle Ong internazionali introdotte a marzo. In base a  queste nuove regole, la registrazione può essere negata sulla base di  criteri vaghi e politicizzati, come la presunta "delegittimazione" dello  Stato di Israele. Le Ong internazionali hanno avvertito che il processo  è stato concepito per controllare le organizzazioni indipendenti,  mettere a tacere le attività di advocacy e censurare i resoconti  umanitari".

Bambini malati da Gaza arrivati all'aeroporto di Linate

E' arrivato all'aeroporto militare di Milano Linate, verso l'una della scorsa notte, il volo speciale dell'Aeronautica Militare, un C-130, con a bordo un gruppo di undici bambini palestinesi evacuati dalla Striscia di Gaza che saranno curati in Italia.    "Con profonda emozione stanotte ho accolto un altro gruppo di bambini palestinesi evacuati dalla Striscia che saranno curati nel nostro Paese. Sono arrivati complessivamente tre voli speciali, tra Roma, Milano e Pisa che hanno portato in Italia 31 piccoli pazienti e i loro familiari, per un totale di quasi 120 persone. Si tratta della più grande operazione sanitaria condotta finora dall'Italia, esattamente la 14ma evacuazione sanitaria da gennaio 2024 per assistere la popolazione civile palestinese": lo ha scritto sul suo account su X il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.    Degli 11 bambini atterrati a Linate, sei sono stati ricoverati negli ospedali di Padova e Verona, mentre sei in Lombardia. I sei bambini, provenienti da Gaza, hanno un'età compresa tra quattro mesi e sette anni: erano accompagnati dai familiari e, dopo una prima valutazione medica effettuata sottobordo, sono stati trasferiti in ambulanza verso le strutture ospedaliere individuate.     Al Papa Giovanni XXIII di Bergamo sono stati ricoverati un bimbo di 5 mesi con patologia cardiaca e un bimbo di 3 anni con gravi ferite da scoppio; al Niguarda di Milano un piccolo  di 4 mesi con problemi cardiaci e un bambino di 4 anni con ferite da esplosione, ricoverato insieme ai genitori gravemente feriti e 2 familiari; agli Spedali Civili di Brescia una bambina di 7 anni con problemi ossei e all'ospedale dei Bambini Buzzi di Milano un bimbo di 7 mesi.    Ad accoglierli sulla pista dell'aeroporto militare Massimo Lombardo, direttore generale dell'Agenzia regionale di emergenza urgenza (Areu) della Lombardia, che ha coordinato le operazioni in stretto contatto con l'assessore al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso. Tra i ricoverati, anche la mamma e il papà di uno dei bambini, entrambi gravemente feriti in patria.    "Stiamo continuando - spiega l'assessore Bertolaso - a dare la massima disponibilità ad accogliere i bambini malati e feriti che necessitano cure salvavita. Si tratta di casi complessi che a Gaza hanno ricevuto al massimo i primi interventi di emergenza ma che ora necessitano di un'assistenza continuativa e multidisciplinare. Ringrazio Areu e le strutture ospedaliere che si occuperanno dei pazienti, sia bambini che adulti, visto che tra di loro c'è anche un'intera famiglia composta da genitori e figlio, feriti tutti da una bomba". "La Lombardia - evidenzia Bertolaso - anche questa volta sta facendo la sua parte,  in sinergia con le strutture nazionali".    "Era previsto l'arrivo in Lombardia di 5 bambini - continua l'assessore al Welfare - ma i medici hanno ritenuto che le condizioni di un paziente di 3 anni, con ferite da scoppio, che doveva essere trasportato in Veneto, fossero tali da necessitare cure ospedaliere urgenti".

6 bimbi Gaza portati in ospedali Milano Brescia e Bergamo

I sei bimbi arrivati da Gaza a Linate per cure salvavita sono stati portati al Niguarda e al Buzzi di Milano, al Papa Giovanni XXIII di Bergamo e agli Spedali Civili di Brescia. In quest'ultimo e' stata ricoverata una bambina di 7 anni con problemi ossei, assieme a 2 familiari. Al Papa Giovanni un bimbo di 5 mesi con patologia cardiaca, con 4 familiari, e uno di 3 anni con gravi ferite da scoppio. Al Niguarda un bimbo di 4 mesi con problemi cardiaci, con 4 familiari, e un altro di 4 anni con ferite da esplosione, ricoverato insieme ai genitori gravemente feriti e 2 familiari. Infine al Buzzi di Milano un bimbo di 7 mesi con immunodeficienza, con 7 familiari. Ad accoglierli sulla pista dell'aeroporto militare Massimo Lombardo, direttore generale dell'Agenzia Regionale di Emergenza Urgenza (AREU) della Lombardia, che ha coordinato le operazioni in stretto contatto con l'assessore al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso. Tra i ricoverati, anche la mamma e il papa' di uno dei bambini, entrambi gravemente feriti in patria. 

Salgono a 20 i bambini di Gaza ricoverati al Bambino Gesù

Sono atterrati ieri in tarda serata all'aeroporto di  Ciampino tre bambini provenienti da Gaza, accompagnati dai genitori e  dai fratelli. Si tratta di due maschi di 6 mesi e 13 anni e di una  bambina di 2 anni. Dopo le prime visite al Pronto Soccorso della sede di  Roma dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, il lattante è stato  ricoverato in chirurgia generale a seguito di una precedente  amputazione, il bambino di 13 anni è stato affidato al reparto di  neurologia per un trauma cerebrale e la bambina di due anni, affetta da  celiachia, è stata accolta in pediatria generale per curare la sua  malnutrizione. Con questi nuovi arrivi, salgono a 20 i minori  provenienti da Gaza presi in carico dal Bambino Gesù dall'inizio del  conflitto, nell'ottobre 2023. I piccoli pazienti presentano diverse  patologie: traumi agli arti, ustioni, malnutrizione, malattie  oncoematologiche, cardiopatie e difetti cardiaci congeniti, malattie  infettive, patologie infiammatorie e reumatologiche, malattie  metaboliche e disturbi neurologici. "Ogni volta che accogliamo bambini  provenienti da luoghi segnati dalla guerra, ci troviamo davanti a vite  fragili che portano con sé dolore e speranza - ha dichiarato Tiziano  Onesti, presidente dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù - Le parole di  Papa Leone XIV sul dramma dei popoli coinvolti in guerre ci ricordano  che la compassione non può fermarsi al sentimento, ma deve diventare  azione concreta. Per questo, oltre alle cure mediche, ci impegniamo a  offrire alle famiglie un posto sicuro dove possano respirare un po' di  pace. Sappiamo che per ciascuno di questi bambini il percorso sarà  impegnativo, ma non dovranno affrontarlo da soli: avranno accanto la  nostra comunità, con la sua competenza e la sua umanità, nel segno della  missione che la Santa Sede ci affida da sempre". 

Squarta: "Umbria apre le braccia a bambino palestinese"

"L'Umbria, terra di pace e di tradizione solidale,  apre le proprie braccia a un bambino che ha conosciuto troppo presto il  volto crudele della guerra": così l'europarlamentare di Fratelli  d'Italia ed Ecr Marco Squarta dopo l'arrivo all'ospedale del capoluogo  umbro di un bambino palestinese ferito e trasferito da Gaza. "Perugia,  città cuore verde d'Italia, non sarà soltanto il luogo in cui sarà  curato, ma diventerà la sua nuova casa per il tempo necessario alla  guarigione e al ritorno ad una vita normale, al riparo dalle ferite di  un conflitto assurdo e circondato dall'affetto di una comunità che sa  accogliere e proteggere" ha aggiunto.  "Si tratta - ricorda Squarta in  una nota - della quattordicesima evacuazione sanitaria realizzata  dall'Italia dall'inizio dell'emergenza, nell'ambito di un'operazione  umanitaria promossa e coordinata dal governo guidato da Giorgia Meloni.  Un lavoro di squadra che ha visto impegnati la Presidenza del Consiglio,  i ministeri competenti, la Protezione civile e il personale medico e  militare, per dare una speranza concreta a chi, soprattutto tra i più  piccoli, è stato colpito dalle conseguenze devastanti dei bombardamenti.  Voglio ringraziare il governo Meloni per aver reso possibile questa  operazione. L'Italia dimostra di essere in prima linea quando si tratta  di salvare vite, agendo con concretezza e rapidità. E sono orgoglioso  che la mia regione, l'Umbria, possa contribuire a questo grande gesto di  umanità, accogliendo a Perugia un bambino che ha bisogno di cure e di  serenità. Ma non possiamo ignorare il contesto. Israele deve fermare  immediatamente il massacro. A pagare il prezzo più alto di questo  conflitto sono stati e continuano a essere bambini innocenti. È  inaccettabile per qualsiasi coscienza civile. La sicurezza non può mai  giustificare la morte di minori e la distruzione indiscriminata. È tempo  che prevalgano il diritto alla vita e alla dignità umana sulla logica  della guerra". 

Media: "23 uccisi a Gaza in raid Israele, 4 morti di fame"

Dall'alba di oggi gli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza hanno ucciso 23 palestinesi, dieci dei quali erano in fila per ricevere aiuti umanitari. Lo riferiscono fonti mediche ad Al Jazeera. Nelle ultime 24 ore, inoltre, il ministero della Salute di Gaza ha registrato altre quattro morti legate alla fame, che fanno salire a un totale di 239, tra cui 106 bambini, le vittime dell'inedia nel territorio della Striscia.

Media Israele: "Aereo usato dal Mossad atterrato in Qatar"

Un aereo utilizzato spesso dal direttore del Mossad,  David Barnea, e da altri dirigenti del servizio d'intelligence  israeliano, è atterrato a Doha, la capitale del Qatar, secondo quanto  scrive Haaretz, che ricorda che in generale funzionari israeliani si  recano in Qatar per negoziati sulla fine della guerra e la restituzione  degli ostaggi. "L'ultimo round di colloqui al Cairo tra funzionari  dell'intelligence egiziana e Hamas, con la partecipazione del Qatar e  degli Stati Uniti - scrive Haaretz -, si sta concentrando su una  proposta basata sul 'quadro Witkoff', che prevede una fine graduale  della guerra e la restituzione degli ostaggi israeliani. Questo  nonostante i precedenti segnali da parte di Hamas e Israele di essere  disponibili a perseguire un accordo globale. Una fonte palestinese a  conoscenza dei colloqui ha affermato che la pressione su Hamas affinché  torni al tavolo delle trattative sta crescendo. Secondo la fonte, la  Turchia, coinvolta negli sforzi di mediazione, ha fatto sapere ai  vertici di Hamas che deve accettare le richieste di disarmo e di  cessione del controllo della Striscia di Gaza", scrive ancora il  giornale d'opposizione.

Hamas: "Altri quattro palestinesi morti per fame a Gaza"

Secondo il ministero della Salute di Gaza, espressione  di Hamas, altre quattro persone morte per fame e malnutrizione nella  Striscia nelle ultime ore, portando il totale il totale delle persone  decedute per cause legate alla fame a 239, delle quali 106 sono bambini.  L'annuncio è ripreso fra gli altri da Al Jazeera e dal giornale  israeliano Haaretz. 

Da Gaza due bambini al Santobono di Napoli per essere curati

Due bambini, provenienti dalla Striscia di Gaza,  sono arrivati nella notte a Napoli per essere curati presso l'Ospedale  pediatrico Santobono Pausilpon. Rayan ha poco più di un anno e arriva da  Dair Al-Balah. È accompagnato dalla mamma e dal papà. Sham, invece,  arriva da Khan Younis, anche lei ha appena 2 anni ed è accompagnata  dalla mamma e dalla sorellina. Nella documentazione sanitaria che  l'accompagna si parla di presunto rachitismo con epatomegalia. Per  entrambi sono già in corso i primi accertamenti per l'inquadramento  diagnostico e per poter avviare, il prima possibile, le cure più  appropriate.   I piccoli sono arrivati al Santobono alle 2.30 della  notte con una ambulanza del 118 della Asl Napoli 1 Centro che li ha  prelevati all'Aeroporto di Ciampino dove sono atterrati con un volo  militare nell'ambito di una grande operazione nazionale di evacuazione  per motivi sanitari coordinata dall'Aeronautica Militare e dall'Unità di  crisi della Farnesina, con il supporto dalla Cross di Pistoia (Centrale  remota operazioni soccorso sanitario). La Prefettura e la Regione  Campania hanno seguito tutte le fasi dell'arrivo dei due bimbi e degli  accompagnatori.   "Dall'inizio del conflitto sono sei i bambini  (compresi gli ultimi due arrivati nella notte ndr.) presi in carico dal  nostro ospedale per varie patologie complesse - spiega Rodolfo Conenna,  direttore generale dell'Aorn Santobono Pausilipon - accoglierli e  curarli è quello che sappiamo e dobbiamo fare. È la risposta, senza  distinzione di nazione e Credo, al dramma della guerra che, in questo  caso, ha tra i bambini le vittime che più di tutte sollecitano la nostra  sensibilità e muovono l'impegno concreto delle Istituzioni". Non solo  cure mediche, ma assistenza e supporto per far ritrovare ai bimbi e alle  loro famiglie un ambiente protetto e rispettoso, dopo le devastazioni  della guerra, grazie alla Fondazione dell'ospedale (Fondazione Santobono  Pausilipon), che ha messo a disposizione alloggi e si occupa  dell'ospitalità delle famiglie. "Abbiamo visto nei loro occhi smarriti  tutta la stanchezza e il dolore, ma anche il sollievo di chi si è  finalmente lasciato la guerra alle spalle - spiega Flavia Matrisciano,  direttrice della Fondazione - Grazie anche ai progetti di raccolta fondi  dedicati ai Corridoi umanitari riusciamo a garantire a questi genitori e  ai loro piccoli un sostegno completo e continuativo sotto ogni aspetto.  In questi casi coinvolgiamo anche i mediatori culturali che hanno il  delicato compito non solo di facilitare la comunicazione con il  personale sanitario, ma anche di favorire l'integrazione all'interno del  contesto di cura e di accoglienza". "Mentre continua la vergogna di  Gaza nell'indifferenza generale siamo testimoni, con l'arrivo di altri  due bambini al Santobono, di quanto realmente sta accadendo in quei  territori devastati dalle bombe e dalla fame. Anche stavolta, le nostre  strutture sanitarie, e in particolare il Santobono, sono un presidio di  professionalità, solidarietà e vicinanza alla popolazione palestinese"  dice il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. 

Onu: "Violenze su alawiti siriani sono possibili crimini guerra"

La commissione dell'Onu incaricata dell'inchiesta  sulle violenze commesse in Siria dalle forze governative di Damasco  contro la minoranza alawita ha concluso che esse sono "generalizzate e  sistematiche" e possono, in certi casi, costituire dei "crimini di  guerra". La commissione afferma di aver documentato casi di "omicidio,  tortura e trattamento disumano dei morti, nonché attacchi su larga scala  e incendi di case, che hanno portato allo sfollamento di decine di  migliaia di civili". Questi reperti "includono atti che potrebbero  costituire crimini di guerra", ha aggiunto. La minoranza sciita degli  alawiti, di cui faceva parte la famiglia dell'ex dittatore Bashar al  Assad, rovesciato in dicembre dalle forze guidate da al-Sharaa, attuale  presidente siriano, viene ancora associata dalla maggioranza sunnita al  deposto regime.

Zuppi: "Noi sordi ai piccoli uccisi,leggeremo i loro nomi"

Dodicimila nomi di bambini che hanno perso la vita dal 7 ottobre 2023 a oggi in Israele e nella Striscia di Gaza. Israeliani e palestinesi, 16 i primi, migliaia i secondi. Nomi che saranno letti uno a uno oggi pomeriggio tra le rovine della chiesa di Santa Maria Assunta di Casaglia, a Monte Sole, provincia di Bologna - teatro di uno dei piu' cruenti eccidi nazifascisti -, nell'ambito di una maratona di preghiera, promossa dall'arcivescovo della citta' e presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Matteo Zuppi e dai monaci della Piccola Famiglia dell'Annunziata. "Dobbiamo fermarci e ripartire dall'ingiustizia piu' grande, quella dei piu' piccoli, a iniziare dai bambini uccisi con crudelta' inenarrabile il 7 ottobre nei kibbutz israeliani", afferma Zuppi in un'intervista al Resto del Carlino (Quotidiano Nazionale). "Rappresentano persone strappate alle loro famiglie dall'orrore della violenza e della guerra. Non sono numeri o statistiche, sono persone, storie, volti, per l'appunto. Sono tutti nostri. Se impariamo a capire il dolore dell'altro, a sentirlo come non estraneo a noi, non avremo trovato le soluzioni, ma certo capiremo l'urgenza di trovarle". Per il presidente della Cei, "ci stiamo assuefacendo alle guerre, in Ucraina come a Gaza, cosi' come in Sud Sudan e nel resto del mondo, perche' ormai ci accontentiamo di salvare noi stessi senza capire, pero', che ci salviamo e salveremo soltanto insieme". Come arcivescovo di Bologna, ha lanciato insieme al presidente della locale comunita' ebraica un appello corale per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Un risultato tutt'altro che scontato... "Entrambi, io e Daniele De Paz, siamo convinti che la religione non possa mai armare la violenza e fare da detonatore per un conflitto. Abbiamo chiesto e chiediamo che tacciano le armi, un vero cessate il fuoco premessa per il disarmo, ma anche per avviare una soluzione politico diplomatica. Cessino le operazioni militari dentro Gaza e il lancio di missili verso Israele. Siano liberati gli ostaggi e restituiti i corpi. Si sfamino gli affamati e siano garantite cure ai feriti". E in vista del vertice di domani infine Zuppi afferma: "Mi auguro sia un primo passo utile per un cessate il fuoco che possa permettere l'identificazione di tutte le garanzie necessarie per una pace giusta e duratura. Ovviamente con il coinvolgimento dell'Ucraina". 

Bambini malati da Gaza arrivati all'aeroporto di Linate

E' arrivato all'aeroporto militare di Milano Linate,  verso l'una della scorsa notte, il volo speciale dell'Aeronautica  Militare, un C-130, con a bordo un gruppo di undici bambini palestinesi  evacuati dalla Striscia di Gaza che saranno curati in Italia. "Con  profonda emozione stanotte ho accolto un altro gruppo di bambini  palestinesi evacuati dalla Striscia che saranno curati nel nostro Paese.  Sono arrivati complessivamente tre voli speciali, tra Roma, Milano e  Pisa che hanno portato in Italia 31 piccoli pazienti e i loro familiari,  per un totale di quasi 120 persone. Si tratta della più grande  operazione sanitaria condotta finora dall'Italia, esattamente la 14ma  evacuazione sanitaria da gennaio 2024 per assistere la popolazione  civile palestinese": lo ha scritto sul suo account su X il ministro  degli Esteri, Antonio Tajani. Degli 11 bambini atterrati a Linate, sei  sono stati ricoverati negli ospedali di Padova e Verona, mentre sei in  Lombardia.

Al Meyer 3 minori di Gaza, tra loro 12enne con ferite da guerra

L'ospedale pediatrico Meyer di Firenze torna ad  accogliere tre bambini e adolescenti originari di Gaza. Sono arrivati  nel cuore della notte accompagnati da familiari, fratellini e sorelline:  una di loro ha riportato un politrauma, dopo essere rimasta coinvolta  in un bombardamento. Si tratta di una ragazzina di dodici anni, che ha  affrontato il viaggio insieme al fratello: presenta fratture multiple e  un trauma da compressione.Una diciassettenne, invece, arrivata insieme  ai genitori e a due sorelle, dovrà essere curata per un'insufficienza  renale.Il terzo arrivato è un piccolo di quattro anni con una grave  malattia ematica autoimmune. Il loro arrivo è stato reso possibile  nell'ambito di un programma di assistenza umanitaria del governo  italiano, grazie alla Cross e alla Prefettura di Firenze. Nei giorni  scorsi dall'aeroporto di Pisa sono partiti tre aerei C130 della 46esima  Aerobrigata dell'Aeronautica militare con destinazione la città di Elat  in Israele per una nuova missione Medevac (Medical evacuation)  finalizzata al trasferimento in Italia di pazienti pediatrici con i loro  accompagnatori. La missione, coordinata dal dipartimento della  Protezione civile nazionale, è gestita dalla Centrale remota di soccorso  sanitario, la Cross, di Pistoia.Nel team sanitario, anche un medico e  un infermiere del Meyer, Simone Pancani coordinatore delle attività  umanitarie e di protezione civile e Luca Vannucchi in servizio al dea  del pediatrico fiorentino. Ad attendere i pazienti fuoriusciti da Gaza,  come sempre, c'erano gli operatori dei servizi sociali e anche un  mediatore linguistico messo a disposizione dalla Fondazione Meyer per  agevolare la comunicazione con i medici. Anche l'accoglienza è stata  garantita grazie al sostegno della Fondazione Meyer. "La Toscana, come  sempre, è pronta ad allargare le proprie braccia e il proprio cuore,  mettendo a disposizione le proprie eccellenze sanitarie e garantire così  cure adeguate a chi non le può ricevere nel proprio paese" commenta il  presidente della Toscana, Eugenio Giani.

Bimbo 8 anni da Gaza in cura a Perugia

Sara' curato in Umbria, al Santa Maria della Misericordia, un piccolo paziente arrivato ieri da Gaza nell'ambito della missione MedEvac. "Con indicibile commozione ho accolto, all'aeroporto di Ciampino, un bambino palestinese di 8 anni, proveniente da Gaza, accompagnato dai nonni e dalla giovanissima zia", dice la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti. "Ha bisogno di cure specifiche per le mutilazioni e le ferite profonde riportate nell'inferno della guerra", aggiunge. "Non ci sono parole per esprimere la commozione che ho provato nell'abbracciarlo a nome di tutta la comunita' umbra, che da oggi ha adottato lui e la sua famiglia. Insieme li ricopriremo di affetto e di cure, come stiamo facendo da qualche settimana con un'altra famiglia di Gaza. Come Regione Umbria, vogliamo essere un segno di speranza e di umanita' oltre la guerra", sottolinea ancora. Il bimbo e' stato ricoverato in pediatra. "Con questo gesto vogliamo ribadire che l'Umbria e', e sara' sempre, in prima linea nell'accoglienza, nell'aiutare e nel difendere chi soffre e chi ha avuto la sfortuna di nascere in un Paese dove la pace non esiste", conclude Proietti. 

Hrw denuncia: in Iran "possibile crimine guerra raid Israele di giugno a Evin"

I raid israeliani "indiscriminati"  che il 23 giugno scorso hanno colpito la prigione di Evin nella capitale  iraniana Teheran hanno fatto almeno 80 morti e potrebbero costituire un  crimine di guerra. Lo denuncia Human Rights Watch (Hrw), secondo cui le  operazioni hanno colpito diversi edifici dell'istituto penitenziario  uccidendo almeno 80 persone - stando a quanto reso noto dalle autorità  iraniane - tra prigionieri, loro familiari in visita e personale della  struttura, "in assenza di un evidente obiettivo militare". E "fonti  informate" citate dall'organizzazione affermano che il bilancio delle  vittime è probabilmente molto più grave. All'interno  del carcere, al momento delle operazioni scattate durante l'orario  delle visite, ci sarebbero stati più di 1.500 detenuti, molti dietro le  sbarre semplicemente perché attivisti o dissidenti. La  denuncia di Hrw si basa su immagini satellitari, foto e filmati,  testimonianze da cui emerge che il 23 giugno i raid israeliani - durante  i 12 giorni di guerra tra Israele e Iran - hanno distrutto le sale per i  visitatori, settori del carcere in cui erano rinchiusi anche  prigionieri politici, la cucina centrale, un'infermeria e uffici. "I  raid di Israele sulla prigione di Evin del 23 giugno hanno provocato  l'uccisione e il ferimento di civili senza alcun obiettivo militare  evidente in violazione delle leggi di guerra - ha detto Michael Page,  vice direttore per il Medio Oriente di Hrw - L'attacco israeliano ha  messo in grave pericolo la vita già precaria dei detenuti a Evin". 

Gaza, il ministero palestinese riconosce missione Misericordie

Il ministero dell'Interno palestinese ha autorizzato  l'operato delle Misericordie d'Italia. Il presidente nazionale della  Confederazione, Domenico Giani ha svolto nei giorni scorsi una missione  in Terra Santa. Il ministero dell'Interno palestinese ha formalmente  autorizzato l'attività delle Misericordie d'Italia presso l'Autorità  Nazionale Palestinese, aprendo la strada a programmi stabili a sostegno  della salute dei più vulnerabili nella Cisgiordania e a Gaza. In  particolare, il colloquio con il ministro della Salute, MagedAbu  Ramadan, e con la Direttrice Generale per la Cooperazione  Internazionale, Maria Yousef AlAqrà, ha confermato il riconoscimento per  il lavoro svolto e la disponibilità a promuovere progetti concreti.  Giani ha anche incontrato il presidente della Mezzaluna Rossa  Palestinese, Younis AlKhatib, e il suo staff. "Particolarmente  significativo è stato il colloquio con il segretario generale di Caritas  Jerusalem, Anton Asfar, che ha confermato l'antica vicinanza tra le due  realtà e la disponibilità a nuove collaborazioni" e con il Patriarca di  Gerusalemme, il card. Pierbattista Pizzaballa, e padre Ibrahim Faltas,  direttore delle scuole di Terra Santa. "La Terra Santa è un luogo in cui  la pace resta fragile, ma diventa possibile se alimentata da gesti  concreti di fraternità. Le Misericordie d'Italia sono e continueranno a  essere presenti, per offrire aiuto, costruire ponti e accompagnare chi  soffre, al di là di ogni distinzione religiosa o appartenenza. La nostra  missione è attestare, attraverso la concretezza e la testimonianza del  servizio, che la misericordia può trasformarsi in uno strumento di  riconciliazione e speranza", sottolineano le Misericordie. 

Cento ong contro Israele: "Basta usare la fame come arma"

Basta a usare "gli aiuti umanitari come un'arma"  mentre nella Striscia di Gaza "la carestia si approfondisce". Lo  scrivono oltre cento ong internazionali (da Oxfam, a Medici Senza  Frontiere, all'American Near East Refugee Aid) in un appello-denuncia a  Israele diffuso a Gerusalemme e ripreso con evidenza dalla Bbc. Le ong  deplorano che le autorità israeliane non abbiano autorizzato dal 2 marzo  nessun loro carico di aiuti vitali, nonostante oltre "60 richieste";  mentre la distribuzione veniva affidata in monopolio (in misura  insufficiente e con minacce alla vita dei palestinesi) alla controversa  Gaza Humanitarial Foundation (Ghf).

Al Jazeera: "11 palestinesi uccisi a Gaza da stamattina"

Sono 11 i palestinesi uccisi in attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza da stamane. Lo riferiscono fonti mediche ad Al Jazeera. Nel dettaglio, dieci persone sono morte nei bombardamenti delle scorse ore su Citta' di Gaza e un'altra e' stata colpita mentre era in fila per gli aiuti presso un punto di distribuzione della Gaza Humanitarian Foundation. 

Proietti accoglie un bambino di Gaza, Umbria in prima linea

Ha voluto "ribadire che l'Umbria è, e sarà sempre,  in prima linea nell'accoglienza, nell'aiutare e nel difendere chi soffre  e chi ha avuto la sfortuna di nascere in un Paese dove la pace non  esiste" la presidente della Regione Stefania Proietti che ha accolto  all'aeroporto di Ciampino i sei bambini  bisognosi di cure giunti in  Italia nell'ambito delle operazioni umanitarie. Uno dei quali trasferito  all'ospedale di Perugia. "Abbiamo accompagnato il piccolo all'ospedale  Santa Maria della Misericordia, nel reparto di pediatria, dove è stato  affidato al primario Alberto Verrotti Di Pianella e al dottor Giuseppe  Di Cara" ha scritto la governatrice su Instagram.  "Con indicibile  commozione ho accolto, all'aeroporto di Ciampino, un bambino palestinese  di 8 anni, proveniente da Gaza, accompagnato dai nonni e dalla  giovanissima zia" ha spiegato Proietti. "Ha bisogno di cure specifiche -  ha aggiunto - per le mutilazioni e le ferite profonde riportate  nell'inferno della guerra. Non ci sono parole per esprimere la  commozione che ho provato nell'abbracciarlo a nome di tutta la comunità  umbra, che ha adottato lui e la sua famiglia. Insieme li ricopriremo di  affetto e di cure, come stiamo facendo da qualche settimana con un'altra  famiglia di Gaza".  "Come Regione Umbria - ha sottolineato la  presidente -, vogliamo essere un segno di speranza e di umanità oltre la  guerra. Il piccolo è arrivato in Italia nell'ambito della missione  MedEvac, coordinata dal Dipartimento della Protezione Civile, che  ringrazio insieme al Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, presente  all'arrivo dei piccoli e dei loro congiunti. Grazie al personale medico e  sanitario, alla protezione civile e ai ministeri, all'Aeronautica  Militare e ai volontari: un'immagine dell'Italia più bella".   "L'accoglienza di questi piccoli innocenti, martoriati dalla guerra e  dalla fame, è un piccolo ma forte messaggio di speranza e di solidarietà  verso chi soffre e porta, sul corpo e nell'anima, i segni di un  conflitto senza senso, che sta seminando morte, distruzione e miseria"  ha affermato ancora la presidente umbra.

Tajani: "31 bimbi in Italia, continua nostro impegno su Gaza"

"Con profonda emozione stanotte ho accolto un altro  gruppo di bambini palestinesi evacuati dalla Striscia che saranno curati  nel nostro Paese. Sono arrivati complessivamente tre voli speciali, tra  Roma, Milano e Pisa che hanno portato in Italia 31 piccoli pazienti e i  loro familiari, per un totale di quasi 120 persone. Si tratta della più  grande operazione sanitaria condotta finora dall'Italia, esattamente la  14ma evacuazione sanitaria da gennaio 2024 per assistere la popolazione  civile palestinese": lo scrive sul suo account su X il ministro degli  Esteri. Antonio Tajani. "Grazie all'impegno del Governo e in particolare  del Ministero degli Esteri - scrive Tajani -, dall'inizio della guerra  abbiamo accolto più di 180 bambini palestinesi e circa 400 loro  familiari. Sommando anche i ricongiungimenti familiari, con oggi sono  914 i palestinesi arrivati in Italia dalla Striscia di Gaza. Numeri che  fanno dell'Italia il primo Paese occidentale per palestinesi accolti  nell'ambito delle operazioni umanitarie. Abbiamo fatto più di tutti gli  altri Paesi europei messi assieme. "Continueremo a sostenere la  popolazione civile di Gaza - si legge ancora - e a lavorare per  raggiungere la pace. I bambini sono un simbolo di speranza e di futuro:  garantire loro cure e assistenza sanitaria è un dovere. "Ringrazio tutte  le Amministrazioni dello Stato, l'Ue, l'Oms e gli operatori sanitari  che hanno reso possibile questa evacuazione e che lavorano con noi nelle  missioni umanitarie. Una menzione speciale a tutto il personale della  Farnesina, dai diplomatici ai funzionari, dal personale nelle nostre  sedi in tutto il Medio Oriente a quello impiegato nell'Unità di Crisi.  Uomini e donne con grande senso dello Stato: molti di loro, anche  sottraendo del tempo alle loro famiglie in questo periodo estivo, hanno  dedicato anima e cuore a questa operazione. Orgoglioso di essere alla  guida di questa straordinaria squadra", conclude il post di Ttajani. 

Houthi rivendicano: "Lanciato missile contro aeroporto Tel Aviv"

Gli Houthi hanno rivendicato il lancio del  missile contro Israele, sostenendo che l'obiettivo fosse l'aeroporto  'Ben Gurion' di Tel Aviv. Il missile, come riferito dalle forze di  difesa israeliane, è stato intercettato e abbattuto, senza che le sirene  dell'allarme fossero attivate, "come da protocollo".

Idf: "Intercettato nella notte un missile lanciato dallo Yemen"

Nella notte l'esercito israeliano ha reso noto di aver intercettato un missile lanciato dallo Yemen. "Un missile lanciato dallo Yemen è stato intercettato dall'IAF (l'Aeronautica militare, ndr)", ha dichiarato l'esercito israeliano (Idf) su Telegram. L'attacco non è stato per il momento rivendicato ma i ribelli Houthi sostenuti dall'Iran hanno ripetutamente lanciato missili e droni contro Israele da quando Hamas ha attaccato Israele nell'ottobre 2023 scatenando la guerra di Gaza.

Media, Hamas: ritiro combattenti se Israele ferma attacchi

Hamas ha presentato all'Egitto richieste per un possibile cessate il fuoco e chiede garanzie scritte da parte di Israele che fermerà qualsiasi possibile progetto di conquista di Gaza, ma a quanto pare non il rilascio degli ostaggi. Lo riporta al-Arabiya, secondo cui Hamas esige che Israele accetti per iscritto di porre fine definitivamente alla guerra e di abbandonare qualsiasi piano di occupazione di Gaza, con il sostegno di garanzie internazionali.

Hamas si offre di ritirare i suoi combattenti in località concordate e di "confermare il suo impegno a mantenere in vita gli ostaggi", in cambio del ritiro delle sue truppe da parte di Israele, afferma il rapporto, citando fonti anonime. Questa settimana i negoziatori di Hamas sono arrivati in Egitto per colloqui, nel tentativo di riaprire i negoziati per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi

Smotrich: "Ok a 3.400 insediamenti, addio Stato Palestina"

Il ministro delle Finanze israeliano, falco dell'ultradestra Bezalel Smotrich, ha annunciato di aver approvato il nuovo piano di insediamento nella regione E1 della Cisgiordania, che consiste in 3.401 unità abitative per i coloni: un piano che, ha detto, "seppellirà l'idea di uno Stato palestinese". Smotrich ha rivelato che terrà una conferenza stampa oggi, accompagnato dal Presidente del Consiglio di Yesha, Israel Ganz, e dal sindaco Guy Yifrach del comune dove sorgerà l'insediamento, Ma'aleh Adumim. Lo scrivono i media israeliani, fra cui Jerusalem Post, Times of Israel e Ynet        

Gaza, 31 bambini palestinesi feriti arrivati in salvo in Italia

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