Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich ha annunciato l'intenzione di approvare la costruzione di oltre 3mila unità abitative in Cisgiordania. Papa Leone: "Risolvere crisi umanitari a Gaza, non si può continuare così". Intanto il capo di Stato maggiore israeliano ha approvato il piano operativo di Idf nella Striscia. 31 bambini bisognosi di cure sono arrivati in Italia
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Approvato il nuovo piano di insediamento nella regione E1 della Cisgiordania, che consiste in 3.401 unità abitative per i coloni. Ad annunciarlo, il ministro delle Finanze israeliano, falco dell'ultradestra Bezalel Smotrich. Il piano, ha detto, “seppellirà l'idea di uno Stato palestinese”.
Intanto, il capo di Stato maggiore israeliano, Eyal Zamir, ha approvato il piano operativo di Idf nella Striscia con l'aumento della prontezza delle truppe e il reclutamento di riservisti. Sono state presentate anche operazioni già realizzate come quelle di Zeitoun. Per i media Israele starebbe trattando con 5 Paesi per l'accoglienza dei palestinesi che lascerebbero la Striscia: Indonesia, Somaliland, Uganda, Sud Sudan e Libia.
Secondo fonti mediche, sono 23 i palestinesi uccisi in attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza il 14 agosto, lo riporta Al Jazeera. Nelle ultime 24 ore, inoltre, il ministero della Salute di Gaza ha registrato altre quattro morti legate alla fame, che fanno salire a un totale di 239. Ieri i radi israeliani hanno provocato almeno 98 morti, tra cui 5 bambini. "Risolvere subito la crisi umanitaria a Gaza", ha chiesto di nuovo Papa Leone.
Nell'ambito delle operazioni umanitarie per aiutare la popolazione civile di Gaza sono arrivati, su tre voli tra Roma, Milano e Pisa, “31 pazienti e i loro familiari, per un totale di quasi 120 persone”, ha scritto su X il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Si tratta - ha aggiunto - della più grande operazione sanitaria condotta finora dall'Italia, esattamente la 14ma evacuazione sanitaria da gennaio 2024”.
Gli approfondimenti:
- Al-Jazeera: "Uccisi 5 nostri reporter, attacco mirato". Idf: "Uno era un terrorista"
- Medio Oriente: numeri e obiettivi del piano per l'occupazione di Gaza. Cosa sappiamo
- Medio Oriente: dove si trovano le basi Usa e cosa rischiano dopo l’attacco all’Iran
- Stretto Hormuz, perché è strategico e cosa succede se l’Iran lo chiude
- Come è stato colpito il programma nucleare iraniano: il punto
- Francesca Albanese: "Sanzioni Usa per Gaza violano mia immunità Onu"
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Reporter Al Jazeera uccisi a Gaza, Ue a Israele: "Fare chiarezza"
Anas Al-Sharif, 28 anni, reporter di Al Jazeera, è stato ucciso a Gaza in attacco israeliano contro una tenda che ospitava giornalisti. Aveva lasciato un messaggio postumo in cui accusava Israele di voler “mettere a tacere” la sua voce. Nell’attacco sono morti anche altri cinque colleghi. L’Ue ha chiesto a Israele di fare chiarezza sulla loro morte “nel rispetto dello stato di diritto”
Reporter Al Jazeera uccisi a Gaza, Ue a Israele: 'Fare chiarezza'
Vai al contenutoIsraele, piano per occupazione Gaza: droni, evacuazioni e “città Stato”
Dopo l'approvazione, nella notte dell'8 agosto, da parte del gabinetto di sicurezza alla proposta del primo ministro israeliano di conquistare militarmente Gaza City, si aprono scenari fin qui inediti. I piani per l'occupazione da parte delle forze di difesa (Idf) sono infatti segreti e non è escluso che il dispiegamento dei mezzi militari abbia l'obiettivo di indurre Hamas a deporre le armi, liberare gli ostaggi del 7 ottobre 2023 ancora in vita e, infine, sciogliersi. Si affacciano tuttavia altre ipotesi.
Israele, piano per occupare Gaza: evacuazioni e droni. Cosa sappiamo
Vai al contenutoIsraele, numeri e obiettivi del piano per l'occupazione di Gaza. Cosa sappiamo
Il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato il piano di conquista della Striscia, con le Forze di difesa israeliane che si stanno preparando a prendere il controllo di Gaza City. Vediamo numeri e obiettivi del progetto di occupazione voluto dal premier israeliano Benjamin Netanyahu e criticato dalla comunità internazionale.
Israele, ecco numeri e obiettivi del piano per l'occupazione di Gaza
Vai al contenutoUe a Israele: "Fermare il piano di insediamenti in Cisgiordania"
L’Alto rappresentante dell’Unione Europea per la politica estera, Kaja Kallas, ha esortato Israele a "desistere" dal portare avanti il piano di costruzione di nuove abitazioni nell’area di E1, una delle più controverse della Cisgiordania occupata. Il progetto, sostenuto dal ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich, è considerato da Bruxelles una grave minaccia alla prospettiva della soluzione a due Stati. "La decisione delle autorità israeliane di far avanzare il piano di insediamento E1 mina ulteriormente la soluzione dei due Stati e costituisce una violazione del diritto internazionale", ha dichiarato Kallas in una nota, avvertendo delle "ampie conseguenze" di tale scelta. L’Ue ha ribadito la propria contrarietà a qualsiasi iniziativa che comprometta il processo di pace.
Gaza, al-Jazeera: "Uccisi 5 nostri reporter, attacco mirato". Idf: "Uno era un terrorista"
Sono morti in un raid due giornalisti e tre cameraman della tv araba nella Striscia. A sostenerlo è la stessa emittente, che indica il bersaglio in una tenda utilizzata dal suo staff a Gaza City, fuori dall'ospedale al-Shifa. Secondo l'Idf uno dei giornalisti colpiti "era un terrorista"
Gaza, al-Jazeera: 'Uccisi cinque nostri reporter, attacco mirato'
Vai al contenutoGaza, chi è Samir Hulileh: l’imprenditore tra i possibili candidati a guidare la Striscia
Imprenditore ed ex alto funzionario dell’Autorità nazionale palestinese, Hulileh è tra le possibili figure che potrebbero guidare Gaza al termine del conflitto. Figura considerata accettabile sia da Israele sia dagli Stati Uniti, guiderebbe con l’avallo della Lega Araba. Il piano, sostenuto dal lobbista Ari Ben-Menashe, prevede ricostruzione, ristabilimento dell’ordine e sfruttamento dei giacimenti di gas, con investimenti per la ricostruzione stimati in 53 miliardi di dollari
Chi è Samir Hulileh, l’imprenditore in lizza per governare Gaza
Vai al contenutoFrancia, dice "Palestina libera" a un aereo di linea israeliano: sospeso un controllore
L'episodio è avvenuto durante una comunicazione via radio all'aeroporto De Gaulle di Parigi. Per il controllore "è stato immediatamente avviato un procedimento disciplinare. La sanzione deve essere commisurata alla gravità dei fatti", ha dichiarato il ministro dei Trasporti francese Tabarot
Francia, dice Palestina libera a volo israeliano: sospeso controllore
Vai al contenutoMO, Difesa: "Da Gaza 31 bambini in Italia per cure". Tajani: "Sostegno a chi soffre"
L'attività rientra nel quadro degli interventi umanitari promossi dal Governo italiano in risposta alla crisi in corso nella Striscia di Gaza. I bambini verranno accolti in varie strutture ospedaliere del nostro Paese, da nord a sud. L'iniziativa è pressoché contemporanea all'aviolancio di beni di prima necessità effettuato dalla Difesa nell'ambito della missione umanitaria "Solidarity Path Operation 2". "L'Italia è in prima fila per aiutare le popolazioni che soffrono", ha detto il ministro degli Esteri
Difesa: 'Da Gaza 31 bimbi per cure'. Tajani: 'Sostegno a chi soffre'
Vai al contenutoMinori da Gaza a Italia, centrale Cross ha coordinato operazioni
Le Asl della Toscana, insieme a tutto il sistema del 118, volontari delle associazioni di Anpas, Misericordia e Croce Rossa, coordinati dalla Cross di Pistoia, hanno condotto a buon fine il trasferimento in alcuni ospedali d'Italia, dei bambini arrivati nella notte da Gaza e accompagnati da familiari. Quattro i bambini e una ragazza di 20 anni quelli destinati alle strutture della Toscana, il Meyer di Firenze, l'ospedale del Cuore di Massa e il Cisanello di Pisa. La cross è la Centrale Remota Operazioni Soccorso Sanitario. La missione umanitaria ha coinvolto Prefettura, Aeronautica militare, Unità di Crisi della Farnesina, con il contributo della Protezione civile nazionale e di numerosi volontari. La Cross, viene spiegato in una nota, è stata impegnata da subito, prima della partenza, nella valutazione sanitaria della trasportabilità dei pazienti. Successivamente, come avviene di norma, ha chiesto alle varie regioni italiane, attraverso i referenti sanitari regionali, la disponibilità all'accoglienza negli ospedali specializzati. L'operazione ha visto impegnati 14 professionisti sanitari e nove volontari: per la Toscana centro un medico e un infermiere; per la Nord ovest 1 medico e tre infermieri; per la Sud Est un medico e due infermieri; per il Meyer un medico e due infermieri; per il Crm (Coordinamento regionale maxiemergenze) un medico e un tecnico. Dei volontari tre ciascuno per Anpas, Misericordia e Cri. È la quinta missione dall'inizio dell'anno che vede la Cross impegnata in operazioni di trasferimento di pazienti particolarmente critici, su richiesta del dipartimento nazionale di Protezione civile e della Protezione civile europea.
Medio Oriente, piano Smotrich per insediamenti Cisgiordania
Trump: "Sono favorevole che i giornalisti entrino a Gaza"
"Sono assolutamente favorevole che i giornalisti entrino a Gaza". Lo ha detto Donald Trump alla Casa Bianca. "E' un posto molto pericoloso ma vorrei che entrassero", ha aggiunto.
Sei ex ostaggi chiedono a Trump "stop guerra a Gaza"
In un video in lingua inglese, sei ex ostaggi e la vedova di un ostaggio assassinato in prigionia esortano il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a porre fine alla guerra nella Striscia, avvertendolo che i nuovi piani di Israele per espandere notevolmente l'offensiva mettono a rischio i prigionieri rimasti. Come rivela il Times of Israel, gli autori del video sono gli ex prigionieriNaama Levy, Ohad Ben Ami, Doron Steinbrecher, Sasha Troufanov, Arbel Yehoud e Iair Horn, oltre a Michal Lubanov, la moglie di Alex Lubanov, che e' stato rapito vivo e assassinato dai suoi rapitori nell'agosto 2024.
Fonti arabe: "Israele ha rifiutato cessate il fuoco di 48h"
Israele avrebbe rifiutato il cessate il fuoco umanitario temporaneo di 48 ore. Lo hanno rivelato alcune fonti al quotidiano Al-Arabiya. Secondo quanto affermato le fazioni palestinesi si sono incontrate al Cairo, tra cui Hamas, la Jihad islamica, l'Islam e il Fronte popolare per la liberazione della Palestina (FPLP), per far avanzare i negoziati.
Onu: "Nuovi insediamenti coloni violano il diritto"
Le Nazioni Unite hanno bocciato il progetto israeliano di nuovi insediamenti di coloni in Cisgiordania. "La nostra posizione sugli insediamenti è chiara - ha detto il portavoce, Stephane Dujarric, rispondendo alle domande dei giornalisti - gli insediamenti israeliani nella Cisgiordania occupata, compresa Gerusalemme Est, sono contrari al diritto internazionale. Gli insediamenti, per dire l'ovvio, consolidano ulteriormente l'occupazione e allontanano ancora di più la prospettiva di una soluzione a due Stati". "Se questo progetto dovesse andare avanti - ha aggiunto - si dovrebbe chiedere al governo israeliano di non procedere, di fare marcia indietro, di fermare l'avanzamento di questo processo. Questo dividerebbe in modo netto la Cisgiordania settentrionale da quella meridionale. Penso sia interessante notare che il ministro delle finanze israeliano, i palestinesi e varie ong concordano sul fatto che ciò metterebbe fine alle prospettive di una soluzione a due Stati".
Idf, lanciate 120 tonnellate di aiuti umanitari a Gaza
Aerei provenienti da Giordania, Emirati Arabi Uniti, Germania, Belgio, Francia e Italia hanno sganciato 120 tonnellate di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Lo fa sapere il portavoce dell'esercito israeliano.
Usa non bocciano piano divisione Cisgiordania
"Una Cisgiordania stabile mantiene Israele al sicuro ed è in linea con l'obiettivo dell'amministrazione Trump di raggiungere la pace nella regione". Lo ha dichiarato il Dipartimento di Stato degli Usa, rispondendo alle domande dei giornalisti riguardo al piano di Israele di far avanzare il progetto E1 volto a seppellire definitivamente le prospettive di una soluzione a due Stati. Come riportano i media ebraici, gli Usa non hanno bocciato il controverso piano, ma hanno rilasciato una dichiarazione abbastanza vaga, rimandando al governo di Israele "per ulteriori informazioni".
Media: "Trump valuta visita in Israele il mese prossimo"
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta valutando una visita in Israele il mese prossimo, se ci saranno progressi nei negoziati con Hamas per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. Lo riporta il sito di notizie Ynet, citando funzionari americani e israeliani. "Il presidente visitera' la Gran Bretagna a settembre, ed e' possibile che si fermi in Israele, ma la decisione non e' certa e non e' ancora definitiva", ha dichiarato un funzionario statunitense a Ynet. Secondo la testata, le possibilita' di una visita "dipenderanno dagli sviluppi nei colloqui per un cessate il fuoco e la fine della guerra a Gaza. Trump vorrebbe venire in Israele se i negoziati andranno a buon fine". Un funzionario israeliano ha confermato il potenziale viaggio, affermando al sito che "in effetti, ci sono sospetti su una possibile visita di Trump", pur sottolineando che "non c'e' ancora nulla di concreto. E' qualcosa che e' ancora incerto". Trump visitera' il Regno Unito dal 17 al 19 settembre su invito di Re Carlo III. I mediatori hanno lavorato negli ultimi giorni per rilanciare le prospettive di un cessate il fuoco dopo che l'ultimo ciclo di negoziati del mese scorso e' finito in un vicolo cieco. Il governo del primo ministro Benjamin Netanyahu ha successivamente approvato un piano per la conquista di Gaza City a ottobre, creando una finestra di due mesi per una potenziale ripresa dei colloqui e una svolta. Netanyahu ha anche dichiarato questa settimana che Israele non accettera' alcun accordo parziale, ma solo un accordo globale che liberi tutti gli ostaggi e ponga fine alla guerra alle condizioni di Israele.
Onu: "13.000 bimbi ricoverati a Gaza per malnutrizione"
Quasi 13.000 bambini sono stati ricoverati in ospedale a Gaza nel mese di luglio a causa di una malnutrizione acuta. Lo riferisce l'Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA), sottolineando che di questi, 2.800 - ovvero il 22% - soffrivano di malnutrizione acuta grave. Il rapporto afferma anche che il Programma Alimentare Mondiale ha raccolto 1.012 camion che trasportavano 13.000 tonnellate di cibo dai valichi di frontiera di Gaza nel mese di luglio. Tuttavia, solo 10 di questi camion hanno raggiunto i magazzini previsti all'interno della Striscia, mentre il resto e' stato "scaricato lungo il percorso". Non e' chiaro se questo si riferisca al furto organizzato o al saccheggio da parte della folla.
Anp: "Sanzioni internazionali contro piano Israele in Cisgiordania"
L'Autorità nazionale palestinese (Anp) ha chiesto alla comunità internazionale di imporre sanzioni dopo l'annuncio del ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, di un piano per costruire oltre 3mila nuove unità abitative nell'area E1, tra Gerusalemme Est e Ma'ale Adumim, in Cisgiordania. Per il ministero degli Esteri palestinese, il progetto rappresenta "un'estensione dei crimini di genocidio, trasferimento forzato e annessione" e "un passo per minare la possibilità di creare uno Stato palestinese, compromettendone l'unità geografica e demografica" e "consolidare la divisione della Cisgiordania, facilitandone così la completa annessione". Secondo le autorità di Ramallah, il piano conferma anche le recenti dichiarazioni del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, sul 'Grande Israele', concetto che includerebbe, oltre a Cisgiordania e Gaza, anche parti di Egitto e Giordania. Presentando il progetto, Smotrich ha dichiarato che l'approvazione "sotterra l'idea di uno Stato palestinese" e "compie altri passi nel quadro del piano per la sovranità di fatto" sulla Cisgiordania avviato dall'attuale governo. "Dopo decenni di pressioni e blocchi internazionali - ha aggiunto - stiamo infrangendo le convenzioni collegando Ma'ale Adumim a Gerusalemme. Questo è il sionismo al suo meglio: costruire, insediare e rafforzare la nostra sovranità nella Terra d'Israele". Il controverso progetto E1 era rimasto congelato per decenni a causa della forte opposizione della comunità internazionale, che teme possa rendere impossibile la nascita di uno Stato palestinese.
Ira Paesi arabi per parole Netanyahu su 'Grande Israele' (2)
Da parte sua, la diplomazia giordana ha denunciato una "pericolosa escalation provocatoria e una minaccia alla sovranita' dei Paesi". Anche il ministero degli Esteri iracheno ha condannato "le dichiarazioni provenienti dall'entita' occupante riguardo a quella che viene chiamata 'la visione del Grande Israele', che rivelano chiaramente le ambizioni espansionistiche di questa entita'" "Queste dichiarazioni rappresentano una chiara provocazione alla sovranita' dei Paesi", ha aggiunto il Ministero. Ieri l'Arabia Saudita ha espresso "il suo totale rigetto delle idee e dei progetti di colonizzazione ed espansione adottati dalle autorita' di occupazione israeliane", ribadendo "il diritto storico e legale del popolo palestinese a stabilire il proprio Stato indipendente". A febbraio, diversi paesi arabi, tra cui l'Arabia Saudita, avevano condannato le dichiarazioni di Netanyahu che suggerivano la creazione di uno Stato palestinese sul suolo saudita.
Ira Paesi arabi per parole Netanyahu su 'Grande Israele'
Diversi paesi arabi hanno condannato le dichiarazioni del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, che in un'intervista ha parlato della visione di un "Grande Israele". Egitto e Giordania hanno denunciato questa affermazione come una "escalation" e una "minaccia alla sovranita'" dei paesi della regione. L'espressione "Grande Israele" allude ai confini biblici risalenti all'epoca di Re Salomone, che presumibilmente comprendono la Cisgiordania e parti dei territori situati nei paesi confinanti (Giordania, Libano e Siria), che gli israeliani ultranazionalisti sognano di occupare. Durante un'intervista di martedi' al canale televisivo i24, un giornalista ha chiesto a Netanyahu se sostenesse la "visione" di un "Grande Israele". "Assolutamente si'", ha risposto due volte il premier. L'Egitto, il cui Sinai fu occupato da Israele dopo la guerra del 1967, ha dichiarato mercoledi' di "condannare quanto riportato da alcuni media israeliani riguardo a quella che viene chiamata 'Grande Israele'". Il Cairo "ha chiesto chiarimenti sulla questione, dato cio' che essa riflette in termini di provocazione all'instabilita', rifiuto dell'opzione di pace nella regione e insistenza sull'escalation", ha scritto il ministero degli Esteri del Cairo.
Capo Mossad a Doha: "Accordo parziale su ostaggi fuori discussione"
Il capo del Mossad David Barnea si è recato a Doha, in Qatar, per incontrare il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al Thani per questioni "non riguardanti i negoziati per un accordo sul rilascio degli ostaggi", ha dichiarato una fonte di sicurezza di alto livello riportata dal Jerusalem Post. "Il capo del Mossad ha addirittura chiarito durante l'incontro che un accordo parziale era stato abbandonato", ha affermato la fonte. Ciò avviene dopo che Hamas ha dato il via libera alla possibilità di riprendere i negoziati. Taher al-Nunu, un alto funzionario di Hamas, ha osservato che i colloqui si concentreranno su "modi per fermare la guerra nella Striscia, consentire l'ingresso degli aiuti e porre fine alle sofferenze della popolazione di Gaza". Sulla stessa linea, una delegazione della leadership di Hamas, guidata da Khalil al-Hayya, è al Cairo per colloqui con alti funzionari egiziani. Mentre i mediatori Qatar ed Egitto stanno cercando di formulare un quadro che preveda il rilascio di tutti gli ostaggi e la fine della guerra, non è stata esclusa la possibilità di negoziare un accordo parziale, che preveda il rilascio di soli 10 ostaggi. Una fonte egiziana a conoscenza dei negoziati ha dichiarato all'emittente saudita Al Arabiya che la proposta di porre fine alla guerra e lo scambio di ostaggi saranno attuati in due fasi. Secondo il rapporto, Hamas si impegnerebbe a mantenere un cessate il fuoco a lungo termine e a congelare le attività della sua ala militare per un periodo di transizione. L'accordo includerebbe anche la sospensione della produzione e del contrabbando di armi a Gaza, nonché un "esilio simbolico" di alcuni leader di Hamas da Gaza e il dispiegamento di forze temporanee internazionali e arabe. Al Arabiya ha riferito che il piano prevedeva un ritiro graduale delle Idf sotto la supervisione araba e americana.
Media: "Possibile visita di Trump in Israele a settembre"
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, a settembre potrebbe recarsi in Israele, prima del suo viaggio già pianificato in Gran Bretagna. Lo riferiscono fonti della Casa Bianca, riporta Ynet. Fonti israeliane hanno confermato la possibilità della visita ma avvertito che al momento "non c'e' nulla di concreto".
Capo Mossad incontra primo ministro Qatar a Doha
Un alto funzionario israeliano ha spiegato che Barnea si trova in Qatar per questioni relative ai servizi di sicurezza esterni israeliani e che i colloqui non hanno riguardato il negoziato con Hamas.
Giani visita minori di Gaza ricoverati al Meyer di Firenze
Nel pomeriggio di oggi il presidente della Regione Eugenio Giani sara' al pediatrico Meyer di Firenze per fare visita al bambino di quattro anni e alle ragazze di dodici e diciassette anni provenienti da Gaza e arrivati nella notte accompagnati da familiari, fratellini e sorelline.
Siria: esplosione nella provincia di Idlib, almeno due morti
Un'esplosione ha scosso giovedi' la provincia di Idlib, nella Siria nordoccidentale, e ha causato la morte di almeno due persone e il ferimento di altre quattro. Lo riporta l'agenzia di stampa ufficiale Sana, secondo la quale la causa della deflagrazione e' al momento "sconosciuta". L'Osservatorio siriano per i diritti umani, Ong con base a Londra e una fitta rete di informatori sul territorio, ha segnalato "forti esplosioni consecutive in una base di caccia non siriana contenente un deposito di armi, mentre un drone sorvolava la zona" e ha descritto dense colonne di fumo e panico tra i residenti. Alla fine di luglio, aveva riferito ancora l'Osservatorio, una serie di esplosioni nella provincia di Idlib causarono almeno 12 morti e oltre 100 feriti in un deposito di armi appartenente al gruppo jihadista Turkestan Islamic Party a Maaret Misrin, nel nord della provincia. Le autorita' non specificarono nemmeno in quel caso la causa di queste esplosioni.
Da Gaza a Napoli, 2 bimbi ricoverati al Santobono
Due bambini, provenienti dalla Striscia di Gaza, sono arrivati nella notte a Napoli per essere curati presso l'ospedale pediatrico Santobono Pausilpon. Rayan ha poco più di un anno e arriva da Dair Al-Balah. E' accompagnato dalla mamma e dal papà. Sham, invece, arriva da Khan Younis, anche lei ha appena 2 anni ed è accompagnata dalla mamma e dalla sorellina. Nella documentazione sanitaria che l'accompagna si parla di presunto rachitismo con epatomegalia. Per entrambi sono gia' in corso i primi accertamenti per l'inquadramento diagnostico e per poter avviare, il prima possibile, le cure più appropriate. I piccoli sono arrivati al Santobono alle 2.30 della notte con una ambulanza del 118 della Asl Napoli 1 Centro che li ha prelevati all'aeroporto di Ciampino dove sono atterrati con un volo militare nell'ambito di una grande operazione nazionale di evacuazione per motivi sanitari coordinata dall'Aeronautica Militare e dall'Unità di crisi della Farnesina, con il supporto dalla Cross di Pistoia (Centrale remota operazioni soccorso sanitario). La Prefettura e la Regione Campania hanno seguitotutte le fasi dell'arrivo dei due bimbi e degli accompagnatori. "Dall'inizio del conflitto sono sei i bambini (compresi i due arrivati nella notte ndr.) presi in carico dal nostro ospedale per varie patologie complesse - spiega Rodolfo Conenna, direttore generale dell'Aorn Santobono Pausilipon - accoglierli e curarli è quello che sappiamo e dobbiamo fare. E' la risposta, senza distinzione di nazione e Credo, al dramma della guerra che, in questo caso, ha tra i bambini le vittime che più di tutte sollecitano la nostra sensibilita' e muovono l'impegno concreto delle istituzioni".
Mo: media, capo Mossad è stato a Doha
Il capo del Mossad, David Barnea, è stato a Doha e ha incontrato funzionari di alto grado in Qatar. Lo conferma una fonte citata dal giornale israeliano Haaretz, dopo le notizie sull'atterraggio a Doha dell'aereo utilizzato da Barnea per le missioni. Secondo un funzionario israeliano, riporta lo stesso quotidiano, i colloqui a Doha non erano direttamente collegati alla trattativa per un accordo che porti alla liberazione degli ostaggi tenuti prigionieri nella Striscia di Gaza.
Smotrich: "Ipocriti Europa non abbiano nulla da riconoscere"
Il ministro delle Finanze israeliano, l'estremista Bezalel Smotrich, ha fatto appello al primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, affinche' "applichi la sovranita' israeliana in Giudea e Samaria, elimini per sempre dall'agenda l'idea di dividere la terra e si assicuri che entro settembre gli ipocriti leader europei non abbiano piu' nulla da riconoscere". Lo riporta il Times of Israel. In un discorso a un evento organizzato dal Consiglio Yesha, l'organizzazione che rappresenta le autorita' locali negli insediamenti israeliani in Cisgiordania, Smotrich ha assicurato che Netanyahu sostiene il suo controverso piano di costruire migliaia di case per i coloni israeliani su un pezzo di terra che collegherebbe Gerusalemme Est al grande insediamento di Maale Adumim. Il primo ministro, ha affermato il ministro ultraortodosso, "mi sostiene in tutto cio' che riguarda Giudea e Samaria e mi sta permettendo di creare la rivoluzione". Per Smotrich il progetto e' una risposta a un'ondata di paesi occidentali che hanno annunciato o proposto piani per riconoscere uno Stato palestinese alle Nazioni Unite il mese prossimo. "Oggi, chiunque nel mondo cerchi di riconoscere uno Stato palestinese ricevera' una risposta da noi sul campo", ha dichiarato Smotrich, "oggi stiamo scrivendo un capitolo storico nella storia della redenzione del popolo di Israele nella sua terra". Il progetto E1 e' stato particolarmente controverso per decenni perche' creerebbe un collegamento fisico tra Gerusalemme Est, che i palestinesi considerano la futura capitale del loro stato, e Maale Adumim. I critici sostengono che dividerebbe in due il territorio di un futuro stato palestinese. Il progetto e' stato discusso per decenni, ma non e' mai stato portato avanti, in parte a causa delle pressioni internazionali. Smotrich si vanta quindi che "dopo vent'anni di ritardi l'ingorgo e' stato risolto e il piano E1 e' in corso" e il governo sta "mantenendo la promessa e dotando Maale Adumim di un collegamento strategico, di sicurezza e demografico, che garantira' l'unita' della nostra capitale unita per generazioni". Smotrich ha inoltre ringraziato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e l'ambasciatore Usa, Mike Huckabee, definendoli "uomini di verita' con una voce morale chiara e distinta che non si lascia confondere dall'ipocrisia dell'Occidente". Trump e Huckabee, ha detto ancora Smotrich, capiscono "che uno stato palestinese metterebbe in pericolo l'esistenza di Israele" e che la Cisgiordania e' "una parte inseparabile della nostra terra, quella che Dio ha promesso al nostro padre Abramo e ci ha donato migliaia di anni fa". Nessun commento sul progetto e' giunto finora da Netanyahu, ne' da Trump o Huckabee.
Arrivate nella notte a Bologna tre famiglie palestinesi
Alle 3.30 della notte sono arrivate in città tre famiglie palestinesi, al seguito di tre bambini accolti per motivi sanitari. Sono due femmine di 3 e 7 anni e un maschio di 6, accompagnati dalle rispettive famiglie, 17 persone in tutto. I tre piccoli saranno curati dai medici del Policlinico di Sant'Orsola e dell'Ausl di Bologna, mentre i tre nuclei, che comprendono altri otto minori, sono ospitati temporaneamente in una soluzione individuata dalla Prefettura, per essere poi collocate in strutture messe a disposizione da Bimbo Tu e Fondazione Sant'Orsola, nell'attesa di poter individuare posti Sai nel territorio regionale. Croce Rossa Italia ha gestito il viaggio e il trasferimento da Pisa grazie a tre ambulanze, altrettanti pulmini di supporto e un'auto a coordinamento per 21 operatori sanitari, mediatrici linguistiche e psicologi di supporto. Al loro arrivo erano attivi servizi di mediazione assicurati dalla Comunità Islamica Bolognese e Asp Bologna. Ad accogliere le famiglie al loro arrivo al Policlinico Sant'Orsola, l'assessora al Welfare Matilde Madrid.
Gaza, Ue: "Qualche miglioramento ma accesso per consegna aiuti ancora insufficiente"
"Registriamo qualche miglioramento ma la situazione degli accessi per la fornitura degli aiuti umanitari rimane insufficiente". Lo ha detto la portavoce della Commissione Europea Eva Hrncirova nel briefing con la stampa a Bruxelles citando, fra gli elementi di miglioramento, il fatto che è aumentato il numero dei camion in entrata e la consegna di aiuti alimentari. In miglioramento anche la situazione per quanto riguarda la fornitura dell'acqua. "La situazione rimane tuttavia grave" ha aggiunto la portavoce e chiediamo al governo israeliano di permettere un maggiore accesso per gli aiuti umanitari.
Iran, Larijani ha incontrato leader Hezbollah a Beirut
Il nuovo segretario del Supremo consiglio di sicurezza nazionale dell'Iran, Ali Larijani, ha incontrato a Beirut il segretario generale di Hezbollah, Naim Qassem. Lo ha riferito l'agenzia di stampa Mehr, sottolineando che durante il faccia a faccia il leader del 'Partito di Dio' ha ribadito il suo apprezzamento per il continuo sostegno della Repubblica islamica al Libano e alla "resistenza contro il regime sionista". Qassem ha anche evidenziato le relazioni fraterne tra l'Iran ed il Libano, definendole "un asse di stabilità e resistenza nella regione". Larijani, alla sua prima missione all'estero dalla nomina, è arrivato a Beirut ieri mattina - dopo una tappa in Iraq - e ha incontrato il presidente libanese, Joseph Aoun. La visita avviene in un momento di tensione a livello politico nel Paese dei Cedri per la decisione del governo libanese di procedere verso il disarmo di Hezbollah, storicamente sostenuto da Teheran e decapitato dal recente conflitto con Israele.
104 associazioni: "Israele minaccia il bando delle Ong da Gaza"
Israele "minaccia la messa al bando delle principali Ong" umanitarie che cercano di portare aiuti alla Striscia di Gaza e impedisce loro di farlo perché "non autorizzate": lo denuncia Save the Children in un comunicato sottoscritto anche da altre 103 organizzazioni umanitarie. "Nonostante le autorità israeliane sostengano che non vi siano limiti agli aiuti umanitari che entrano a Gaza, la maggior parte delle principali Ong internazionali non è stata in grado di consegnare nemmeno un camion di forniture di prima necessità dal 2 marzo", scrive Save the Children. "Invece di smaltire il crescente accumulo di merci, le autorità israeliane hanno respinto le richieste di decine di Ong di portare beni di prima necessità, sostenendo che queste organizzazioni 'non sono autorizzate a consegnare aiuti'. Solo nel mese di luglio, oltre 60 richieste sono state respinte con questa motivazione", e "questo ostacolo ha lasciato milioni di dollari di cibo, medicine, acqua e articoli per l'alloggio bloccati nei magazzini in Giordania ed Egitto, mentre i palestinesi stanno morendo di fame", si legge nella nota. "Molte delle Ong a cui ora viene detto che non sono 'autorizzate' a fornire aiuti hanno lavorato a Gaza per decenni, godono della fiducia delle comunità e hanno esperienza nel fornire aiuti in modo sicuro. La loro esclusione ha lasciato gli ospedali senza forniture di base, i bambini, le persone con disabilità e gli anziani morire di fame e malattie prevenibili, e gli stessi operatori umanitari andare al lavoro affamati", scrive l'organizzazione dedita all'infanzia. E fa l'esempio dell'Ong Anera, che "ha oltre 7 milioni di dollari di forniture salvavita pronte per entrare a Gaza, tra cui 744 tonnellate di riso, sufficienti per sei milioni di pasti, bloccate ad Ashdod a pochi chilometri di distanza", citando le parole de Ceo di Anera, Sean Carroll. "L'ostacolo - si legge ancora - è legato alle nuove regole di registrazione delle Ong internazionali introdotte a marzo. In base a queste nuove regole, la registrazione può essere negata sulla base di criteri vaghi e politicizzati, come la presunta "delegittimazione" dello Stato di Israele. Le Ong internazionali hanno avvertito che il processo è stato concepito per controllare le organizzazioni indipendenti, mettere a tacere le attività di advocacy e censurare i resoconti umanitari".
Bambini malati da Gaza arrivati all'aeroporto di Linate
E' arrivato all'aeroporto militare di Milano Linate, verso l'una della scorsa notte, il volo speciale dell'Aeronautica Militare, un C-130, con a bordo un gruppo di undici bambini palestinesi evacuati dalla Striscia di Gaza che saranno curati in Italia. "Con profonda emozione stanotte ho accolto un altro gruppo di bambini palestinesi evacuati dalla Striscia che saranno curati nel nostro Paese. Sono arrivati complessivamente tre voli speciali, tra Roma, Milano e Pisa che hanno portato in Italia 31 piccoli pazienti e i loro familiari, per un totale di quasi 120 persone. Si tratta della più grande operazione sanitaria condotta finora dall'Italia, esattamente la 14ma evacuazione sanitaria da gennaio 2024 per assistere la popolazione civile palestinese": lo ha scritto sul suo account su X il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Degli 11 bambini atterrati a Linate, sei sono stati ricoverati negli ospedali di Padova e Verona, mentre sei in Lombardia. I sei bambini, provenienti da Gaza, hanno un'età compresa tra quattro mesi e sette anni: erano accompagnati dai familiari e, dopo una prima valutazione medica effettuata sottobordo, sono stati trasferiti in ambulanza verso le strutture ospedaliere individuate. Al Papa Giovanni XXIII di Bergamo sono stati ricoverati un bimbo di 5 mesi con patologia cardiaca e un bimbo di 3 anni con gravi ferite da scoppio; al Niguarda di Milano un piccolo di 4 mesi con problemi cardiaci e un bambino di 4 anni con ferite da esplosione, ricoverato insieme ai genitori gravemente feriti e 2 familiari; agli Spedali Civili di Brescia una bambina di 7 anni con problemi ossei e all'ospedale dei Bambini Buzzi di Milano un bimbo di 7 mesi. Ad accoglierli sulla pista dell'aeroporto militare Massimo Lombardo, direttore generale dell'Agenzia regionale di emergenza urgenza (Areu) della Lombardia, che ha coordinato le operazioni in stretto contatto con l'assessore al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso. Tra i ricoverati, anche la mamma e il papà di uno dei bambini, entrambi gravemente feriti in patria. "Stiamo continuando - spiega l'assessore Bertolaso - a dare la massima disponibilità ad accogliere i bambini malati e feriti che necessitano cure salvavita. Si tratta di casi complessi che a Gaza hanno ricevuto al massimo i primi interventi di emergenza ma che ora necessitano di un'assistenza continuativa e multidisciplinare. Ringrazio Areu e le strutture ospedaliere che si occuperanno dei pazienti, sia bambini che adulti, visto che tra di loro c'è anche un'intera famiglia composta da genitori e figlio, feriti tutti da una bomba". "La Lombardia - evidenzia Bertolaso - anche questa volta sta facendo la sua parte, in sinergia con le strutture nazionali". "Era previsto l'arrivo in Lombardia di 5 bambini - continua l'assessore al Welfare - ma i medici hanno ritenuto che le condizioni di un paziente di 3 anni, con ferite da scoppio, che doveva essere trasportato in Veneto, fossero tali da necessitare cure ospedaliere urgenti".
6 bimbi Gaza portati in ospedali Milano Brescia e Bergamo
I sei bimbi arrivati da Gaza a Linate per cure salvavita sono stati portati al Niguarda e al Buzzi di Milano, al Papa Giovanni XXIII di Bergamo e agli Spedali Civili di Brescia. In quest'ultimo e' stata ricoverata una bambina di 7 anni con problemi ossei, assieme a 2 familiari. Al Papa Giovanni un bimbo di 5 mesi con patologia cardiaca, con 4 familiari, e uno di 3 anni con gravi ferite da scoppio. Al Niguarda un bimbo di 4 mesi con problemi cardiaci, con 4 familiari, e un altro di 4 anni con ferite da esplosione, ricoverato insieme ai genitori gravemente feriti e 2 familiari. Infine al Buzzi di Milano un bimbo di 7 mesi con immunodeficienza, con 7 familiari. Ad accoglierli sulla pista dell'aeroporto militare Massimo Lombardo, direttore generale dell'Agenzia Regionale di Emergenza Urgenza (AREU) della Lombardia, che ha coordinato le operazioni in stretto contatto con l'assessore al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso. Tra i ricoverati, anche la mamma e il papa' di uno dei bambini, entrambi gravemente feriti in patria.
Salgono a 20 i bambini di Gaza ricoverati al Bambino Gesù
Sono atterrati ieri in tarda serata all'aeroporto di Ciampino tre bambini provenienti da Gaza, accompagnati dai genitori e dai fratelli. Si tratta di due maschi di 6 mesi e 13 anni e di una bambina di 2 anni. Dopo le prime visite al Pronto Soccorso della sede di Roma dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, il lattante è stato ricoverato in chirurgia generale a seguito di una precedente amputazione, il bambino di 13 anni è stato affidato al reparto di neurologia per un trauma cerebrale e la bambina di due anni, affetta da celiachia, è stata accolta in pediatria generale per curare la sua malnutrizione. Con questi nuovi arrivi, salgono a 20 i minori provenienti da Gaza presi in carico dal Bambino Gesù dall'inizio del conflitto, nell'ottobre 2023. I piccoli pazienti presentano diverse patologie: traumi agli arti, ustioni, malnutrizione, malattie oncoematologiche, cardiopatie e difetti cardiaci congeniti, malattie infettive, patologie infiammatorie e reumatologiche, malattie metaboliche e disturbi neurologici. "Ogni volta che accogliamo bambini provenienti da luoghi segnati dalla guerra, ci troviamo davanti a vite fragili che portano con sé dolore e speranza - ha dichiarato Tiziano Onesti, presidente dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù - Le parole di Papa Leone XIV sul dramma dei popoli coinvolti in guerre ci ricordano che la compassione non può fermarsi al sentimento, ma deve diventare azione concreta. Per questo, oltre alle cure mediche, ci impegniamo a offrire alle famiglie un posto sicuro dove possano respirare un po' di pace. Sappiamo che per ciascuno di questi bambini il percorso sarà impegnativo, ma non dovranno affrontarlo da soli: avranno accanto la nostra comunità, con la sua competenza e la sua umanità, nel segno della missione che la Santa Sede ci affida da sempre".
Squarta: "Umbria apre le braccia a bambino palestinese"
"L'Umbria, terra di pace e di tradizione solidale, apre le proprie braccia a un bambino che ha conosciuto troppo presto il volto crudele della guerra": così l'europarlamentare di Fratelli d'Italia ed Ecr Marco Squarta dopo l'arrivo all'ospedale del capoluogo umbro di un bambino palestinese ferito e trasferito da Gaza. "Perugia, città cuore verde d'Italia, non sarà soltanto il luogo in cui sarà curato, ma diventerà la sua nuova casa per il tempo necessario alla guarigione e al ritorno ad una vita normale, al riparo dalle ferite di un conflitto assurdo e circondato dall'affetto di una comunità che sa accogliere e proteggere" ha aggiunto. "Si tratta - ricorda Squarta in una nota - della quattordicesima evacuazione sanitaria realizzata dall'Italia dall'inizio dell'emergenza, nell'ambito di un'operazione umanitaria promossa e coordinata dal governo guidato da Giorgia Meloni. Un lavoro di squadra che ha visto impegnati la Presidenza del Consiglio, i ministeri competenti, la Protezione civile e il personale medico e militare, per dare una speranza concreta a chi, soprattutto tra i più piccoli, è stato colpito dalle conseguenze devastanti dei bombardamenti. Voglio ringraziare il governo Meloni per aver reso possibile questa operazione. L'Italia dimostra di essere in prima linea quando si tratta di salvare vite, agendo con concretezza e rapidità. E sono orgoglioso che la mia regione, l'Umbria, possa contribuire a questo grande gesto di umanità, accogliendo a Perugia un bambino che ha bisogno di cure e di serenità. Ma non possiamo ignorare il contesto. Israele deve fermare immediatamente il massacro. A pagare il prezzo più alto di questo conflitto sono stati e continuano a essere bambini innocenti. È inaccettabile per qualsiasi coscienza civile. La sicurezza non può mai giustificare la morte di minori e la distruzione indiscriminata. È tempo che prevalgano il diritto alla vita e alla dignità umana sulla logica della guerra".
Media: "23 uccisi a Gaza in raid Israele, 4 morti di fame"
Dall'alba di oggi gli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza hanno ucciso 23 palestinesi, dieci dei quali erano in fila per ricevere aiuti umanitari. Lo riferiscono fonti mediche ad Al Jazeera. Nelle ultime 24 ore, inoltre, il ministero della Salute di Gaza ha registrato altre quattro morti legate alla fame, che fanno salire a un totale di 239, tra cui 106 bambini, le vittime dell'inedia nel territorio della Striscia.
Media Israele: "Aereo usato dal Mossad atterrato in Qatar"
Un aereo utilizzato spesso dal direttore del Mossad, David Barnea, e da altri dirigenti del servizio d'intelligence israeliano, è atterrato a Doha, la capitale del Qatar, secondo quanto scrive Haaretz, che ricorda che in generale funzionari israeliani si recano in Qatar per negoziati sulla fine della guerra e la restituzione degli ostaggi. "L'ultimo round di colloqui al Cairo tra funzionari dell'intelligence egiziana e Hamas, con la partecipazione del Qatar e degli Stati Uniti - scrive Haaretz -, si sta concentrando su una proposta basata sul 'quadro Witkoff', che prevede una fine graduale della guerra e la restituzione degli ostaggi israeliani. Questo nonostante i precedenti segnali da parte di Hamas e Israele di essere disponibili a perseguire un accordo globale. Una fonte palestinese a conoscenza dei colloqui ha affermato che la pressione su Hamas affinché torni al tavolo delle trattative sta crescendo. Secondo la fonte, la Turchia, coinvolta negli sforzi di mediazione, ha fatto sapere ai vertici di Hamas che deve accettare le richieste di disarmo e di cessione del controllo della Striscia di Gaza", scrive ancora il giornale d'opposizione.
Hamas: "Altri quattro palestinesi morti per fame a Gaza"
Secondo il ministero della Salute di Gaza, espressione di Hamas, altre quattro persone morte per fame e malnutrizione nella Striscia nelle ultime ore, portando il totale il totale delle persone decedute per cause legate alla fame a 239, delle quali 106 sono bambini. L'annuncio è ripreso fra gli altri da Al Jazeera e dal giornale israeliano Haaretz.
Da Gaza due bambini al Santobono di Napoli per essere curati
Due bambini, provenienti dalla Striscia di Gaza, sono arrivati nella notte a Napoli per essere curati presso l'Ospedale pediatrico Santobono Pausilpon. Rayan ha poco più di un anno e arriva da Dair Al-Balah. È accompagnato dalla mamma e dal papà. Sham, invece, arriva da Khan Younis, anche lei ha appena 2 anni ed è accompagnata dalla mamma e dalla sorellina. Nella documentazione sanitaria che l'accompagna si parla di presunto rachitismo con epatomegalia. Per entrambi sono già in corso i primi accertamenti per l'inquadramento diagnostico e per poter avviare, il prima possibile, le cure più appropriate. I piccoli sono arrivati al Santobono alle 2.30 della notte con una ambulanza del 118 della Asl Napoli 1 Centro che li ha prelevati all'Aeroporto di Ciampino dove sono atterrati con un volo militare nell'ambito di una grande operazione nazionale di evacuazione per motivi sanitari coordinata dall'Aeronautica Militare e dall'Unità di crisi della Farnesina, con il supporto dalla Cross di Pistoia (Centrale remota operazioni soccorso sanitario). La Prefettura e la Regione Campania hanno seguito tutte le fasi dell'arrivo dei due bimbi e degli accompagnatori. "Dall'inizio del conflitto sono sei i bambini (compresi gli ultimi due arrivati nella notte ndr.) presi in carico dal nostro ospedale per varie patologie complesse - spiega Rodolfo Conenna, direttore generale dell'Aorn Santobono Pausilipon - accoglierli e curarli è quello che sappiamo e dobbiamo fare. È la risposta, senza distinzione di nazione e Credo, al dramma della guerra che, in questo caso, ha tra i bambini le vittime che più di tutte sollecitano la nostra sensibilità e muovono l'impegno concreto delle Istituzioni". Non solo cure mediche, ma assistenza e supporto per far ritrovare ai bimbi e alle loro famiglie un ambiente protetto e rispettoso, dopo le devastazioni della guerra, grazie alla Fondazione dell'ospedale (Fondazione Santobono Pausilipon), che ha messo a disposizione alloggi e si occupa dell'ospitalità delle famiglie. "Abbiamo visto nei loro occhi smarriti tutta la stanchezza e il dolore, ma anche il sollievo di chi si è finalmente lasciato la guerra alle spalle - spiega Flavia Matrisciano, direttrice della Fondazione - Grazie anche ai progetti di raccolta fondi dedicati ai Corridoi umanitari riusciamo a garantire a questi genitori e ai loro piccoli un sostegno completo e continuativo sotto ogni aspetto. In questi casi coinvolgiamo anche i mediatori culturali che hanno il delicato compito non solo di facilitare la comunicazione con il personale sanitario, ma anche di favorire l'integrazione all'interno del contesto di cura e di accoglienza". "Mentre continua la vergogna di Gaza nell'indifferenza generale siamo testimoni, con l'arrivo di altri due bambini al Santobono, di quanto realmente sta accadendo in quei territori devastati dalle bombe e dalla fame. Anche stavolta, le nostre strutture sanitarie, e in particolare il Santobono, sono un presidio di professionalità, solidarietà e vicinanza alla popolazione palestinese" dice il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.
Onu: "Violenze su alawiti siriani sono possibili crimini guerra"
La commissione dell'Onu incaricata dell'inchiesta sulle violenze commesse in Siria dalle forze governative di Damasco contro la minoranza alawita ha concluso che esse sono "generalizzate e sistematiche" e possono, in certi casi, costituire dei "crimini di guerra". La commissione afferma di aver documentato casi di "omicidio, tortura e trattamento disumano dei morti, nonché attacchi su larga scala e incendi di case, che hanno portato allo sfollamento di decine di migliaia di civili". Questi reperti "includono atti che potrebbero costituire crimini di guerra", ha aggiunto. La minoranza sciita degli alawiti, di cui faceva parte la famiglia dell'ex dittatore Bashar al Assad, rovesciato in dicembre dalle forze guidate da al-Sharaa, attuale presidente siriano, viene ancora associata dalla maggioranza sunnita al deposto regime.
Zuppi: "Noi sordi ai piccoli uccisi,leggeremo i loro nomi"
Dodicimila nomi di bambini che hanno perso la vita dal 7 ottobre 2023 a oggi in Israele e nella Striscia di Gaza. Israeliani e palestinesi, 16 i primi, migliaia i secondi. Nomi che saranno letti uno a uno oggi pomeriggio tra le rovine della chiesa di Santa Maria Assunta di Casaglia, a Monte Sole, provincia di Bologna - teatro di uno dei piu' cruenti eccidi nazifascisti -, nell'ambito di una maratona di preghiera, promossa dall'arcivescovo della citta' e presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Matteo Zuppi e dai monaci della Piccola Famiglia dell'Annunziata. "Dobbiamo fermarci e ripartire dall'ingiustizia piu' grande, quella dei piu' piccoli, a iniziare dai bambini uccisi con crudelta' inenarrabile il 7 ottobre nei kibbutz israeliani", afferma Zuppi in un'intervista al Resto del Carlino (Quotidiano Nazionale). "Rappresentano persone strappate alle loro famiglie dall'orrore della violenza e della guerra. Non sono numeri o statistiche, sono persone, storie, volti, per l'appunto. Sono tutti nostri. Se impariamo a capire il dolore dell'altro, a sentirlo come non estraneo a noi, non avremo trovato le soluzioni, ma certo capiremo l'urgenza di trovarle". Per il presidente della Cei, "ci stiamo assuefacendo alle guerre, in Ucraina come a Gaza, cosi' come in Sud Sudan e nel resto del mondo, perche' ormai ci accontentiamo di salvare noi stessi senza capire, pero', che ci salviamo e salveremo soltanto insieme". Come arcivescovo di Bologna, ha lanciato insieme al presidente della locale comunita' ebraica un appello corale per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Un risultato tutt'altro che scontato... "Entrambi, io e Daniele De Paz, siamo convinti che la religione non possa mai armare la violenza e fare da detonatore per un conflitto. Abbiamo chiesto e chiediamo che tacciano le armi, un vero cessate il fuoco premessa per il disarmo, ma anche per avviare una soluzione politico diplomatica. Cessino le operazioni militari dentro Gaza e il lancio di missili verso Israele. Siano liberati gli ostaggi e restituiti i corpi. Si sfamino gli affamati e siano garantite cure ai feriti". E in vista del vertice di domani infine Zuppi afferma: "Mi auguro sia un primo passo utile per un cessate il fuoco che possa permettere l'identificazione di tutte le garanzie necessarie per una pace giusta e duratura. Ovviamente con il coinvolgimento dell'Ucraina".
Bambini malati da Gaza arrivati all'aeroporto di Linate
E' arrivato all'aeroporto militare di Milano Linate, verso l'una della scorsa notte, il volo speciale dell'Aeronautica Militare, un C-130, con a bordo un gruppo di undici bambini palestinesi evacuati dalla Striscia di Gaza che saranno curati in Italia. "Con profonda emozione stanotte ho accolto un altro gruppo di bambini palestinesi evacuati dalla Striscia che saranno curati nel nostro Paese. Sono arrivati complessivamente tre voli speciali, tra Roma, Milano e Pisa che hanno portato in Italia 31 piccoli pazienti e i loro familiari, per un totale di quasi 120 persone. Si tratta della più grande operazione sanitaria condotta finora dall'Italia, esattamente la 14ma evacuazione sanitaria da gennaio 2024 per assistere la popolazione civile palestinese": lo ha scritto sul suo account su X il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Degli 11 bambini atterrati a Linate, sei sono stati ricoverati negli ospedali di Padova e Verona, mentre sei in Lombardia.
Al Meyer 3 minori di Gaza, tra loro 12enne con ferite da guerra
L'ospedale pediatrico Meyer di Firenze torna ad accogliere tre bambini e adolescenti originari di Gaza. Sono arrivati nel cuore della notte accompagnati da familiari, fratellini e sorelline: una di loro ha riportato un politrauma, dopo essere rimasta coinvolta in un bombardamento. Si tratta di una ragazzina di dodici anni, che ha affrontato il viaggio insieme al fratello: presenta fratture multiple e un trauma da compressione.Una diciassettenne, invece, arrivata insieme ai genitori e a due sorelle, dovrà essere curata per un'insufficienza renale.Il terzo arrivato è un piccolo di quattro anni con una grave malattia ematica autoimmune. Il loro arrivo è stato reso possibile nell'ambito di un programma di assistenza umanitaria del governo italiano, grazie alla Cross e alla Prefettura di Firenze. Nei giorni scorsi dall'aeroporto di Pisa sono partiti tre aerei C130 della 46esima Aerobrigata dell'Aeronautica militare con destinazione la città di Elat in Israele per una nuova missione Medevac (Medical evacuation) finalizzata al trasferimento in Italia di pazienti pediatrici con i loro accompagnatori. La missione, coordinata dal dipartimento della Protezione civile nazionale, è gestita dalla Centrale remota di soccorso sanitario, la Cross, di Pistoia.Nel team sanitario, anche un medico e un infermiere del Meyer, Simone Pancani coordinatore delle attività umanitarie e di protezione civile e Luca Vannucchi in servizio al dea del pediatrico fiorentino. Ad attendere i pazienti fuoriusciti da Gaza, come sempre, c'erano gli operatori dei servizi sociali e anche un mediatore linguistico messo a disposizione dalla Fondazione Meyer per agevolare la comunicazione con i medici. Anche l'accoglienza è stata garantita grazie al sostegno della Fondazione Meyer. "La Toscana, come sempre, è pronta ad allargare le proprie braccia e il proprio cuore, mettendo a disposizione le proprie eccellenze sanitarie e garantire così cure adeguate a chi non le può ricevere nel proprio paese" commenta il presidente della Toscana, Eugenio Giani.
Bimbo 8 anni da Gaza in cura a Perugia
Sara' curato in Umbria, al Santa Maria della Misericordia, un piccolo paziente arrivato ieri da Gaza nell'ambito della missione MedEvac. "Con indicibile commozione ho accolto, all'aeroporto di Ciampino, un bambino palestinese di 8 anni, proveniente da Gaza, accompagnato dai nonni e dalla giovanissima zia", dice la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti. "Ha bisogno di cure specifiche per le mutilazioni e le ferite profonde riportate nell'inferno della guerra", aggiunge. "Non ci sono parole per esprimere la commozione che ho provato nell'abbracciarlo a nome di tutta la comunita' umbra, che da oggi ha adottato lui e la sua famiglia. Insieme li ricopriremo di affetto e di cure, come stiamo facendo da qualche settimana con un'altra famiglia di Gaza. Come Regione Umbria, vogliamo essere un segno di speranza e di umanita' oltre la guerra", sottolinea ancora. Il bimbo e' stato ricoverato in pediatra. "Con questo gesto vogliamo ribadire che l'Umbria e', e sara' sempre, in prima linea nell'accoglienza, nell'aiutare e nel difendere chi soffre e chi ha avuto la sfortuna di nascere in un Paese dove la pace non esiste", conclude Proietti.
Hrw denuncia: in Iran "possibile crimine guerra raid Israele di giugno a Evin"
I raid israeliani "indiscriminati" che il 23 giugno scorso hanno colpito la prigione di Evin nella capitale iraniana Teheran hanno fatto almeno 80 morti e potrebbero costituire un crimine di guerra. Lo denuncia Human Rights Watch (Hrw), secondo cui le operazioni hanno colpito diversi edifici dell'istituto penitenziario uccidendo almeno 80 persone - stando a quanto reso noto dalle autorità iraniane - tra prigionieri, loro familiari in visita e personale della struttura, "in assenza di un evidente obiettivo militare". E "fonti informate" citate dall'organizzazione affermano che il bilancio delle vittime è probabilmente molto più grave. All'interno del carcere, al momento delle operazioni scattate durante l'orario delle visite, ci sarebbero stati più di 1.500 detenuti, molti dietro le sbarre semplicemente perché attivisti o dissidenti. La denuncia di Hrw si basa su immagini satellitari, foto e filmati, testimonianze da cui emerge che il 23 giugno i raid israeliani - durante i 12 giorni di guerra tra Israele e Iran - hanno distrutto le sale per i visitatori, settori del carcere in cui erano rinchiusi anche prigionieri politici, la cucina centrale, un'infermeria e uffici. "I raid di Israele sulla prigione di Evin del 23 giugno hanno provocato l'uccisione e il ferimento di civili senza alcun obiettivo militare evidente in violazione delle leggi di guerra - ha detto Michael Page, vice direttore per il Medio Oriente di Hrw - L'attacco israeliano ha messo in grave pericolo la vita già precaria dei detenuti a Evin".
Gaza, il ministero palestinese riconosce missione Misericordie
Il ministero dell'Interno palestinese ha autorizzato l'operato delle Misericordie d'Italia. Il presidente nazionale della Confederazione, Domenico Giani ha svolto nei giorni scorsi una missione in Terra Santa. Il ministero dell'Interno palestinese ha formalmente autorizzato l'attività delle Misericordie d'Italia presso l'Autorità Nazionale Palestinese, aprendo la strada a programmi stabili a sostegno della salute dei più vulnerabili nella Cisgiordania e a Gaza. In particolare, il colloquio con il ministro della Salute, MagedAbu Ramadan, e con la Direttrice Generale per la Cooperazione Internazionale, Maria Yousef AlAqrà, ha confermato il riconoscimento per il lavoro svolto e la disponibilità a promuovere progetti concreti. Giani ha anche incontrato il presidente della Mezzaluna Rossa Palestinese, Younis AlKhatib, e il suo staff. "Particolarmente significativo è stato il colloquio con il segretario generale di Caritas Jerusalem, Anton Asfar, che ha confermato l'antica vicinanza tra le due realtà e la disponibilità a nuove collaborazioni" e con il Patriarca di Gerusalemme, il card. Pierbattista Pizzaballa, e padre Ibrahim Faltas, direttore delle scuole di Terra Santa. "La Terra Santa è un luogo in cui la pace resta fragile, ma diventa possibile se alimentata da gesti concreti di fraternità. Le Misericordie d'Italia sono e continueranno a essere presenti, per offrire aiuto, costruire ponti e accompagnare chi soffre, al di là di ogni distinzione religiosa o appartenenza. La nostra missione è attestare, attraverso la concretezza e la testimonianza del servizio, che la misericordia può trasformarsi in uno strumento di riconciliazione e speranza", sottolineano le Misericordie.
Cento ong contro Israele: "Basta usare la fame come arma"
Basta a usare "gli aiuti umanitari come un'arma" mentre nella Striscia di Gaza "la carestia si approfondisce". Lo scrivono oltre cento ong internazionali (da Oxfam, a Medici Senza Frontiere, all'American Near East Refugee Aid) in un appello-denuncia a Israele diffuso a Gerusalemme e ripreso con evidenza dalla Bbc. Le ong deplorano che le autorità israeliane non abbiano autorizzato dal 2 marzo nessun loro carico di aiuti vitali, nonostante oltre "60 richieste"; mentre la distribuzione veniva affidata in monopolio (in misura insufficiente e con minacce alla vita dei palestinesi) alla controversa Gaza Humanitarial Foundation (Ghf).
Al Jazeera: "11 palestinesi uccisi a Gaza da stamattina"
Sono 11 i palestinesi uccisi in attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza da stamane. Lo riferiscono fonti mediche ad Al Jazeera. Nel dettaglio, dieci persone sono morte nei bombardamenti delle scorse ore su Citta' di Gaza e un'altra e' stata colpita mentre era in fila per gli aiuti presso un punto di distribuzione della Gaza Humanitarian Foundation.
Proietti accoglie un bambino di Gaza, Umbria in prima linea
Ha voluto "ribadire che l'Umbria è, e sarà sempre, in prima linea nell'accoglienza, nell'aiutare e nel difendere chi soffre e chi ha avuto la sfortuna di nascere in un Paese dove la pace non esiste" la presidente della Regione Stefania Proietti che ha accolto all'aeroporto di Ciampino i sei bambini bisognosi di cure giunti in Italia nell'ambito delle operazioni umanitarie. Uno dei quali trasferito all'ospedale di Perugia. "Abbiamo accompagnato il piccolo all'ospedale Santa Maria della Misericordia, nel reparto di pediatria, dove è stato affidato al primario Alberto Verrotti Di Pianella e al dottor Giuseppe Di Cara" ha scritto la governatrice su Instagram. "Con indicibile commozione ho accolto, all'aeroporto di Ciampino, un bambino palestinese di 8 anni, proveniente da Gaza, accompagnato dai nonni e dalla giovanissima zia" ha spiegato Proietti. "Ha bisogno di cure specifiche - ha aggiunto - per le mutilazioni e le ferite profonde riportate nell'inferno della guerra. Non ci sono parole per esprimere la commozione che ho provato nell'abbracciarlo a nome di tutta la comunità umbra, che ha adottato lui e la sua famiglia. Insieme li ricopriremo di affetto e di cure, come stiamo facendo da qualche settimana con un'altra famiglia di Gaza". "Come Regione Umbria - ha sottolineato la presidente -, vogliamo essere un segno di speranza e di umanità oltre la guerra. Il piccolo è arrivato in Italia nell'ambito della missione MedEvac, coordinata dal Dipartimento della Protezione Civile, che ringrazio insieme al Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, presente all'arrivo dei piccoli e dei loro congiunti. Grazie al personale medico e sanitario, alla protezione civile e ai ministeri, all'Aeronautica Militare e ai volontari: un'immagine dell'Italia più bella". "L'accoglienza di questi piccoli innocenti, martoriati dalla guerra e dalla fame, è un piccolo ma forte messaggio di speranza e di solidarietà verso chi soffre e porta, sul corpo e nell'anima, i segni di un conflitto senza senso, che sta seminando morte, distruzione e miseria" ha affermato ancora la presidente umbra.
Tajani: "31 bimbi in Italia, continua nostro impegno su Gaza"
"Con profonda emozione stanotte ho accolto un altro gruppo di bambini palestinesi evacuati dalla Striscia che saranno curati nel nostro Paese. Sono arrivati complessivamente tre voli speciali, tra Roma, Milano e Pisa che hanno portato in Italia 31 piccoli pazienti e i loro familiari, per un totale di quasi 120 persone. Si tratta della più grande operazione sanitaria condotta finora dall'Italia, esattamente la 14ma evacuazione sanitaria da gennaio 2024 per assistere la popolazione civile palestinese": lo scrive sul suo account su X il ministro degli Esteri. Antonio Tajani. "Grazie all'impegno del Governo e in particolare del Ministero degli Esteri - scrive Tajani -, dall'inizio della guerra abbiamo accolto più di 180 bambini palestinesi e circa 400 loro familiari. Sommando anche i ricongiungimenti familiari, con oggi sono 914 i palestinesi arrivati in Italia dalla Striscia di Gaza. Numeri che fanno dell'Italia il primo Paese occidentale per palestinesi accolti nell'ambito delle operazioni umanitarie. Abbiamo fatto più di tutti gli altri Paesi europei messi assieme. "Continueremo a sostenere la popolazione civile di Gaza - si legge ancora - e a lavorare per raggiungere la pace. I bambini sono un simbolo di speranza e di futuro: garantire loro cure e assistenza sanitaria è un dovere. "Ringrazio tutte le Amministrazioni dello Stato, l'Ue, l'Oms e gli operatori sanitari che hanno reso possibile questa evacuazione e che lavorano con noi nelle missioni umanitarie. Una menzione speciale a tutto il personale della Farnesina, dai diplomatici ai funzionari, dal personale nelle nostre sedi in tutto il Medio Oriente a quello impiegato nell'Unità di Crisi. Uomini e donne con grande senso dello Stato: molti di loro, anche sottraendo del tempo alle loro famiglie in questo periodo estivo, hanno dedicato anima e cuore a questa operazione. Orgoglioso di essere alla guida di questa straordinaria squadra", conclude il post di Ttajani.
Houthi rivendicano: "Lanciato missile contro aeroporto Tel Aviv"
Gli Houthi hanno rivendicato il lancio del missile contro Israele, sostenendo che l'obiettivo fosse l'aeroporto 'Ben Gurion' di Tel Aviv. Il missile, come riferito dalle forze di difesa israeliane, è stato intercettato e abbattuto, senza che le sirene dell'allarme fossero attivate, "come da protocollo".
Idf: "Intercettato nella notte un missile lanciato dallo Yemen"
Nella notte l'esercito israeliano ha reso noto di aver intercettato un missile lanciato dallo Yemen. "Un missile lanciato dallo Yemen è stato intercettato dall'IAF (l'Aeronautica militare, ndr)", ha dichiarato l'esercito israeliano (Idf) su Telegram. L'attacco non è stato per il momento rivendicato ma i ribelli Houthi sostenuti dall'Iran hanno ripetutamente lanciato missili e droni contro Israele da quando Hamas ha attaccato Israele nell'ottobre 2023 scatenando la guerra di Gaza.
Media, Hamas: ritiro combattenti se Israele ferma attacchi
Hamas ha presentato all'Egitto richieste per un possibile cessate il fuoco e chiede garanzie scritte da parte di Israele che fermerà qualsiasi possibile progetto di conquista di Gaza, ma a quanto pare non il rilascio degli ostaggi. Lo riporta al-Arabiya, secondo cui Hamas esige che Israele accetti per iscritto di porre fine definitivamente alla guerra e di abbandonare qualsiasi piano di occupazione di Gaza, con il sostegno di garanzie internazionali.
Hamas si offre di ritirare i suoi combattenti in località concordate e di "confermare il suo impegno a mantenere in vita gli ostaggi", in cambio del ritiro delle sue truppe da parte di Israele, afferma il rapporto, citando fonti anonime. Questa settimana i negoziatori di Hamas sono arrivati in Egitto per colloqui, nel tentativo di riaprire i negoziati per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi
Smotrich: "Ok a 3.400 insediamenti, addio Stato Palestina"
Il ministro delle Finanze israeliano, falco dell'ultradestra Bezalel Smotrich, ha annunciato di aver approvato il nuovo piano di insediamento nella regione E1 della Cisgiordania, che consiste in 3.401 unità abitative per i coloni: un piano che, ha detto, "seppellirà l'idea di uno Stato palestinese". Smotrich ha rivelato che terrà una conferenza stampa oggi, accompagnato dal Presidente del Consiglio di Yesha, Israel Ganz, e dal sindaco Guy Yifrach del comune dove sorgerà l'insediamento, Ma'aleh Adumim. Lo scrivono i media israeliani, fra cui Jerusalem Post, Times of Israel e Ynet