Sei persone dello staff di Al Jazeera, giornalisti, fotoreporter e operatori, sono stati uccisi il 10 agosto nella Striscia in un raid mirato israeliano contro una tenda che ospitava media a Gaza City. Intanto Israele tira dritto sul piano d'attacco a Gaza malgrado le critiche internazionali. Tutte le opzioni presentate al gabinetto di sicurezza sull'operazione "hanno come obiettivo la sconfitta di Hamas", ha detto il capo di stato maggiore dell'Idf Eyal Zamir. Trump: "Serve più pressione militare su Hamas, che non può restare nella strisica"
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Meloni ha avuto una conversazione telefonica con il presidente della Palestina Mahmoud Abbas, in cui ha condiviso “la profonda preoccupazione per le recenti decisioni israeliane che appaiono andare verso un'ulteriore escalation militare” ha ribadito “come la situazione umanitaria a Gaza sia ingiustificabile e inaccettabile”. È quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.
Hamas sarà al Cairo per un tentativo di ripresa dei colloqui di pace con Israele. Ma Israele tira dritto sul piano d'attacco a Gaza malgrado le critiche internazionali. "Siamo all'inizio di una nuova fase dei combattimento a Gaza in linea con la decisione del governo", ha affermato il capo di stato maggiore dell'Idf, Eyal Zamir che la scorsa settimana non aveva nascosto le sue critiche all'operazione per l'occupazione della Striscia che, aveva detto, avrebbe "trascinato Israele in un buco nero". Tutte le opzioni presentate al gabinetto di sicurezza sull'operazione "hanno come obiettivo la sconfitta di Hamas", ha aggiunto l'alto ufficiale. "Ci sono ancora migliaia di terroristi, l'obiettivo non è occupare la Striscia ma liberarla da Hamas", ha detto Netanyahu. "Serve più pressione militare su Hamas, che non può restare nella Striscia di Gaza", ha detto Trump, in un'intervista ad Axios.
Sei persone dello staff di Al Jazeera, giornalisti, fotoreporter e operatori, sono stati uccisi il 10 agosto nella Striscia in un raid mirato israeliano contro una tenda che ospitava media a Gaza City. Una delle vittime è Anas al-Sharif, un reporter dell'emittente che Israele ha definito un "terrorista": era un importante corrispondente che seguiva quotidianamente il conflitto di Gaza. Il suo testamento: "Vi affido la Palestina". Shock e sdegno in tutto il mondo per la strage: "I giornalisti non devono essere presi di mira" è la posizione unanime.
Fonti mediche nella Striscia di Gaza hanno riferito la morte di cinque palestinesi, tra cui un bambino, nelle ultime 24 ore a causa della fame e della malnutrizione nella Striscia di Gaza. Lo riporta l'agenzia Wafa. Ciò porta il numero totale delle vittime della fame a 222, di cui 101 bambini.
Gli approfondimenti:
- Al-Jazeera: "Uccisi 5 nostri reporter, attacco mirato". Idf: "Uno era un terrorista"
- Medio Oriente: numeri e obiettivi del piano per l'occupazione di Gaza. Cosa sappiamo
- Medio Oriente: dove si trovano le basi Usa e cosa rischiano dopo l’attacco all’Iran
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- Francesca Albanese: "Sanzioni Usa per Gaza violano mia immunità Onu"
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Gaza, al-Jazeera: "Uccisi cinque nostri reporter, attacco mirato"
Sembra essere "un attacco israeliano mirato" quello costato la vita a due giornalisti e tre cameraman di Al Jazeera nella Striscia. A sostenerlo è la stessa emittente, che indica il bersaglio in una tenda utilizzata dal suo staff a Gaza City, fuori dall'ospedale al-Shifa. I nomi di Anas al-Sharif, Mohammed Qreiqeh, Ibrahim Zaher, Mohammed Noufal e Moamen Aliwa si aggiungono alla lista di quasi 200 cronisti uccisi secondo Reporter senza frontiere nella guerra scatenata in rappresaglia per il sanguinoso attacco del movimento palestinese Hamas del 7 ottobre 2023.
Gaza, al-Jazeera: 'Uccisi cinque nostri reporter, attacco mirato'
Vai al contenutoIsraele, ecco numeri e obiettivi del piano per l'occupazione di Gaza
Il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato il piano di conquista della Striscia, con le Forze di difesa israeliane che si stanno preparando a prendere il controllo di Gaza City. Vediamo numeri e obiettivi del progetto di occupazione voluto dal premier israeliano Benjamin Netanyahu e criticato dalla comunità internazionale.
Israele, ecco numeri e obiettivi del piano per l'occupazione di Gaza
Vai al contenutoIsraele, Netanyahu: "Obiettivo non è occupare Gaza, è liberarla". Onu: Rischio escalation
"Abbiamo sempre lavorato per scongiurare una crisi umanitaria. Gli unici che muoiono di fame sono i nostri ostaggi", ha dichiarato il premier israeliano, che ha annunciato "nuovi siti e corridoi sicuri" per la distribuzione degli aiuti. Le Nazioni Unite: "Se messo in pratica, il piano dello Stato ebraico innescherebbe un'altra calamità nella Striscia".
Israele, Netanyahu: 'Obiettivo non è occupare Gaza, è liberarla'
Vai al contenutoIstanbul, migliaia di persone protestano contro Israele. VIDEO
Migliaia di sostenitori palestinesi hanno marciato per le strade di Istanbul per condannare la guerra di Israele a Gaza. Il ministro degli Esteri turco, insieme al ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty, aveva invitato le nazioni musulmane a mobilitare l'opposizione internazionale contro l'ultimo piano di Israele. Secondo alcuni, gli alleati di estrema destra della coalizione del primo ministro israeliano hanno spinto per una conquista totale di Gaza.
Istanbul, migliaia di persone protestano contro Israele
Vai al contenutoGuerra Medioriente, a Gaza Idf uccide sei reporter
Madonna al Papa: "Vada a Gaza e porti luce a bambini"
Il Papa vada a Gaza e porti luce ai bambini che soffrono. E' l'appello lanciato sui social da Madonna che chiede a Leone XIV di visitare il territorio palestinese "perche' e' l'unico tra noi al quale non potra' essere negato l'ingresso". "Da madre non posso sopportare di vedere la sofferenza dei bambini" scrive la popstar in un post su fondo nero, "abbiamo bisogno che i cancelli siano aperti per far passare gli aiuti umanitari e salvare questi bambini innocenti". "Non sto puntando il dito, non sto dando la colpa a nessuno, non sto prendendo posizione" aggiunge Madonna, "Tutti stanno soffrendo. Sto solo cercando di fare il possibile per impedire a questi bambini di morire di fame".
Guerra Medioriente e commerci Italia-Iran, i rischi per Made in Italy
I rapporti commerciali fra Roma e Teheran potrebbero subire dei contraccolpi a causa del conflitto. In questo caso sarebbe probabilmente il nostro Paese a perderci maggiormente. Anche se non si tratta di scambi di grande entità, esportiamo più di quanto importiamo.
Guerra Medioriente e commerci Italia-Iran, i rischi per Made in Italy
Vai al contenutoKallas ai 27: "L'Ue impegnata per la soluzione dei due Stati"
"Una soluzione negoziata a due Stati è l'unico modo per garantire che israeliani e palestinesi possano vivere fianco a fianco in pace, sicurezza e dignità. L'UE continuerà a insistere in tal senso". Lo ha detto l'Alta rappresentante Ue, Kaja Kallas, nel suo intervento sul Medio Oriente durante la riunione dei ministri degli Esteri in videoconferenza.
Ue a Israele: "Fare chiarezza sui reporter uccisi a Gaza"
"L'Ue condanna l'uccisione di cinque giornalisti di Al-Jazeera in un attacco aereo dell'Idf all'esterno dell'ospedale al-Shifa di Gaza City, tra cui il corrispondente di Al-Jazeera Anas al-Sharif. Prendiamo atto delle accuse israeliane secondo cui il gruppo era composto da terroristi di Hamas, ma in questi casi è necessario fornire prove chiare, nel rispetto dello stato di diritto, per evitare che i giornalisti vengano presi di mira". Lo ha detto l'Alta rappresentante Ue, Kaja Kallas, nel suo intervento sul Medio Oriente durante la riunione dei ministri degli Esteri in videoconferenza.
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto.
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
Vai al contenutoKallas: "A Gaza nessuna soluzione militare è possibile"
"La guerra a Gaza diventa ogni ora più pericolosa. Le priorità dell'Ue rimangono il sostegno umanitario, incluso l'accesso delle ong, con un cessate il fuoco immediato e il rilascio degli ostaggi rimasti. Se fosse possibile una soluzione militare, la guerra sarebbe già finita". Lo scrive su X l'Alta rappresentante Ue, Kaja Kallas, dopo aver trasmesso il messaggio ai ministri degli Esteri europei riuniti in videoconferenza.
Sacerdote italiano bloccato a Tel Aviv, Tajani chiede ad amb. di intervenire su autorità
L’ambasciata d’Italia a Tel Aviv sta seguendo il caso del sacerdote italiano don Nandino Capovilla bloccato oggi in entrata in Israele all’aeroporto di Tel Aviv e fatto oggetto di un decreto di espulsione. Don Capovilla, sacerdote di Pax Christi, era in viaggio per la Terrasanta assieme a un gruppo di pellegrini cristiani in arrivo da Roma e da Venezia. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha chiesto ai diplomatici dell’ambasciata d’Italia di seguire il caso con le autorità israeliane, si legge in una nota della Farnesina.
Trump: "Hamas non può restare a Gaza"
Donald Trump non ritiene che Hamas rilascerà gli ostaggi a meno che la situazione non cambi. Lo ha detto lui stesso in un'intervista ad Axios, sottolineando come a suo avviso Hamas non possa restare a Gaza. Sebbene Trump non abbia voluto dire se appoggiasse o meno l'operazione pianificata a Gaza, il presidente è sembrato concordare con il premier israeliano Benyamin Netanyahu, convinto che sia necessaria una maggiore pressione militare su Hamas. Precisando che sta a Israele decidere cosa fare dopo e se permettere ad Hamas di restare a Gaza, Trump ha precisato che a suo avviso non dovrebbe restare: "Ricordate il 7 ottobre".
Meno di un americano su 3 sostiene l'azione militare di Israele a Gaza
Si tratta del minimo storico dal 7 ottobre 2023, quando il 50% degli statunitensi si diceva a favore dell'azione di Tel Aviv nella Striscia. Il record negativo riguarda anche Benjamin Netanyahu. I sondaggi
Meno di un americano su 3 sostiene l'azione militare di Israele a Gaza
Vai al contenutoTajani: "Tentativi annettere parti di Gaza o Cisgiordania rafforza causa terroristica"
"Qualsiasi tentativo di annettere parti di Gaza o della Cisgiordania non fa che rafforzare la causa terroristica di Hamas e minare il percorso verso uno Stato palestinese". A dichiararlo, intervenendo alla riunione dei ministri degli Esteri Ue è stato Antonio Tajani. "Sul processo di pace, il nostro obiettivo è riavviare il processo politico verso due Stati che vivano fianco a fianco in pace e sicurezza". (Adnkronos) - "Siamo pronti a prendere in considerazione nuove sanzioni contro i coloni violenti", ha poi aggiunto il ministro degli Esteri Antonio Tajani nel suo intervento alla riunione dei ministri degli Esteri dell'Ue.
Tajani: "Aperti a riconoscimento Palestina ma costruire Stato"
L'Italia e' aperta al riconoscimento della Palestina ed e' contraria a qualsiasi piano di occupazione di Gaza. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, durante la teleconferenza con i colleghi dell'Unione europea. "Siamo aperti al riconoscimento della Palestina, ma dobbiamo lavorare alla costruzione di uno Stato palestinese" ha detto il capo della Farnesina, "La Cisgiordania e Gaza devono essere riunificate, senza alcun ruolo per Hamas, l'Autorita' Palestinese e' il nostro unico partner. L'Italia ha portato proposte concrete e operative alla Conferenza di New York sulla soluzione a due Stati, co-presiedendo con l'Indonesia il gruppo di lavoro sulla Sicurezza". L'espansione delle operazioni militari, ha aggiunto Tajani, secondo quanto riferiscono fonti diplomatiche a conoscenza della conversazione, "metterebbe in pericolo altre migliaia di civili innocenti". Il Ministro ha anche ribadito la "ferma contrarieta' dell'Italia a qualsiasi sfollamento di massa dei palestinesi". "La nostra linea e' chiara" ha detto, "fine della guerra, liberazione degli ostaggi e garanzia di pieno accesso dell'aiuto umanitario. Qualsiasi tentativo di annettere parti di Gaza o della Cisgiordania non fa che rafforzare la causa terroristica di Hamas e minare il percorso verso uno Stato palestinese". Tajani ha anche detto che l'Italia e' pronta a prendere in considerazione nuove sanzioni contro i coloni violenti. Riguardo il processo di pace, "il nostro obiettivo e' riavviare il processo politico verso due Stati che vivano fianco a fianco in pace e sicurezza e sosteniamo pienamente il piano egiziano per la ricostruzione di Gaza".
Trump: "Serve più pressione militare su Hamas"
Serve piu' pressione militare su Hamas, che non puo' restare nella Striscia di Gaza. Lo ha detto il presidente Usa, Donald Trump, in un'intervista ad Axios. In una breve intervista telefonica, Trump ha affermato di essere d'accordo con il ragionamento di Netanyahu "secondo cui e' necessaria una maggiore pressione militare su Hamas". Il presidente degli Stati Uniti ha aggiunto che Israele deve decidere quali sono i prossimi passi a Gaza e se consentire ad Hamas di rimanere li', e ha dichiarato di credere che "non possono rimanere li'". Il presidente Usa ha poi descritto la sua telefonata di ieri con Netanyahu, durante la quale i due leader hanno discusso dell'imminente occupazione di Gaza, come una "buona conversazione". "Ho una cosa da dire: ricordate il 7 ottobre, ricordate il 7 ottobre", ha aggiunto Trump, riferendosi al massacro compiuto da Hamas nel 2023 e riecheggiando i commenti fatti da Netanyahu durante le sue due conferenze stampa di ieri sera, nelle quali ha detto che "c'e' chi ha dimenticato il 7 ottobre".
Tajani: "Garanzia di pieno accesso dell'aiuto umanitario"
"Siamo fermamente contrari a qualsiasi sfollamento di massa dei palestinesi. La nostra linea è chiara: fine della guerra, liberazione degli ostaggi e garanzia di pieno accesso dell’aiuto umanitario". A dichiararlo, intervenendo alla riunione dei ministri degli Esteri Ue è stato il ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Su questo lavoriamo duramente. Stiamo lanciando molti aiuti con aerei dell’aeronautica militare, o in collaborazione con gli Emirati Arabi Uniti", ha aggiunto il ministro. "Abbiamo raggiunto le 300 tonnellate di aiuti umanitari inviate nella Striscia con l’iniziativa “Food for Gaza”.
La riunione in video dei ministri degli Esteri Ue è terminata
La riunione d'urgenza in videoconferenza dei ministri degli Esteri Ue sull'Ucraina e Gaza è terminata. Lo riferiscono fonti europee.
Tajani: "Siamo contrari a qualsiasi piano di occupazione di Gaza"
"Siamo contrari a qualsiasi piano di occupazione di Gaza". A dichiararlo, intervenendo al Consiglio Affari Esteri, è stato il ministro Antonio Tajani. "Venerdì scorso, insieme a molti partner Ue e internazionali, abbiamo firmato una dichiarazione molto chiara su questo", ha aggiunto, sottolineando che "l'espansione delle operazioni militari metterebbe in pericolo altre migliaia di civili innocenti".
Ambasciata a Tel Aviv segue il caso del sacerdote bloccato
L'ambasciata d'Italia a Tel Aviv sta seguendo il caso del sacerdote italiano don Nandino Capovilla bloccato oggi in entrata in Israele all'aeroporto di Tel Aviv e fatto oggetto di un decreto di espulsione. Don Capovilla, sacerdote di Pax Christi, era in viaggio per la Terrasanta assieme a un gruppo di pellegrini cristiani in arrivo da Roma e da Venezia. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha chiesto ai diplomatici dell'ambasciata d'Italia di seguire il caso con le autorità israeliane.
Trump: "Hamas non può restare a Gaza"
Donald Trump non ritiene che Hamas rilascerà gli ostaggi a meno che la situazione non cambi. Lo ha detto lui stesso in un'intervista ad Axios, sottolineando come a suo avviso Hamas non possa restare a Gaza. Sebbene Trump non abbia voluto dire se appoggiasse o meno l'operazione pianificata a Gaza, il presidente è sembrato concordare con il premier israeliano Benyamin Netanyahu, convinto che sia necessaria una maggiore pressione militare su Hamas. Precisando che sta a Israele decidere cosa fare dopo e se permettere ad Hamas di restare a Gaza, Trump ha precisato che a suo avviso non dovrebbe restare: "Ricordate il 7 ottobre".
Salvini a manifestanti pro-Pal: "Godete vita e fregatevene di me"
"Siete in spiaggia, a Forte dei Marmi, godetevi la vita e quello che vi ha dato il buon Dio. Fate l'amore con la vostra fidanzata e fregatevene di Salvini". Lo ha detto il ministro e leader della Lega Matteo Salvini, oggi ospite alla Versiliana di Pietrasanta (Lucca), parlando dei manifestanti che partecipano al presidio pro-Pal e contro il Governo fuori dall'area che ospita l'incontro. Alla manifestazione partecipano alcune decine di esponenti della galassia antagonista e della sinistra radicale: seguita a distanza dalle forze dell'ordine si sta svolgendo pacificamente.
Tajani: "Inaccettabili attacchi contro giornalisti"
Nel corso del suo intervento durante la riunione in videoconferenza del Consiglio Esteri della Ue, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha affrontato il tema della crisi a Gaza e il caso dell'uccisione di alcuni giornalisti di Al Jazeera. Lo riferisce una nota. "Sono inaccettabili gli attacchi contro i giornalisti, che testimoniano il livello di violenza ormai raggiunto dal conflitto", ha detto Tajani, "e' necessario mettere fine a questa guerra e riavviare il processo politico, mettendo fine all'uccisione di vittime innocenti che pagano il vero prezzo del conflitto". "Siamo contrari a qualsiasi piano di occupazione di Gaza" e "siamo fermamente contrari a qualsiasi sfollamento di massa dei palestinesi", ha sottolineato Tajani nel suo intervento alla riunione con i colleghi europei, ricordando che "venerdì scorso, insieme a molti partner Ue e internazionali, abbiamo firmato una dichiarazione molto chiara su questo". Per il ministro degli Esteri "l'espansione delle operazioni militari metterebbe in pericolo altre migliaia di civili innocenti", ed "oggi purtroppo l'esercito israeliano ha ucciso molti giornalisti". E "questo è inaccettabile", ha rimarcato.
Don Capovilla respinto da Israele, motivi di pubblica sicurezza
Motivi di "pubblica sicurezza o in considerazione dell'ordine pubblico". E' questa la motivazione sul decreto di "diniego di ingresso" che ha ricevuto questo pomeriggio all'aeroporto di Tel Aviv, don Ferdinando Capovilla, sacerdote veneziano componente di un gruppo di pellegrini di Pax Christi. Il documento è stato visionato dall'ANSA. Il gruppo è diretto a Gerusalemme per intraprendere un pellegrinaggio "di pace e giustizia", come spiegato dal presidente di Pax Christi, mons. Giovanni Ricchiuti.
Comandante Idf: "Al via nuova fase combattimenti Gaza come deciso da governo"
"Siamo all'inizio di una nuova fase dei combattimento a Gaza in linea con la decisione del governo", ha affermato il capo di stato maggiore dell'Idf, Eyal Zamir che la scorsa settimana non aveva nascosto le sue critiche all'operazione per l'occupazione della Striscia che, aveva detto, avrebbe "trascinato Israele in un buco nero". Tutte le opzioni presentate al gabinetto di sicurezza sull'operazione "hanno come obiettivo la sconfitta di Hamas", ha aggiunto l'alto ufficiale, dopo che era stato criticato per aver citato come rischio collaterale dell'occupazione la messa a rischio degli ostaggi israeliani ancora sequestrati da Hamas. "Svilupperemo i metodi migliori sulla base degli obiettivi definiti mantenendo professionalità e i principi che guidano le nostre azioni. Procederemo sulla base della prontezza delle forze e delle armi, con in mente gli ostaggi, faremo il possibile per garantire che rimangano in vita e per portarli a casa", ha precisato, nel corso di un intervento sulla valutazione delle forze. I piani alternativi presentati al governo "avevano comunque come obiettivo la sconfitta di Hamas, con la piena comprensione di tutte le implicazioni". "L'Idf sa come prendere il controllo di Gaza City, proprio come sapeva come prendere quello di Khan Younis o di Rafah. Le nostre forze hanno effettuato manovre in passato nella città e sappiamo come rifarlo", ha aggiunto, sollecitando tuttavia la possibilità di concedere "respiro" ai militari e ai riservisti per poter continuare le operazioni a Gaza "nel modo più efficace e ottimale, preservando le forze per il futuro".
Meloni sente Abbas: "Preoccupa escalation militare Israele"
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, "ha avuto questo pomeriggio una conversazione telefonica con il presidente della Palestina, Mahmoud Abbas che ha tenuto a esprimere un sincero apprezzamento per il ruolo, nelle sue parole, 'fondamentale' dell'Italia per il sostegno umanitario sinora assicurato e per le posizioni assunte". E' quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi in cui si sottolinea che "il colloquio ha in particolare permesso Meloni di condividere la profonda preoccupazione per le recenti decisioni israeliane che appaiono andare verso un'ulteriore escalation militare e ribadire come la situazione umanitaria a Gaza sia ingiustificabile e inaccettabile". "In tale quadro", prosegue la nota, la presidente del Consiglio "ha sottolineato ancora una volta la necessità di giungere immediatamente alla fine delle ostilità per poter continuare a fornire assistenza umanitaria a una popolazione civile allo stremo e condiviso con il presidente Abbas come Hamas debba rilasciare tutti gli ostaggi e accettare che non potrà avere un futuro nel governo della Striscia". Meloni "ha anche riaffermato l'impegno italiano sul versante umanitario, attraverso l'iniziativa Food for Gaza, inclusi i lanci aerei di queste ore e l'evacuazione, ad oggi, di oltre 150 bambini bisognosi di cure, annunciando al presidente Abbas l'arrivo in Italia, nei prossimi giorni, di altri bambini che necessitano di cure mediche". Nel corso della conversazione "il presidente del Consiglio ha infine confermato che l'Italia è pronta a fare la sua parte per la stabilizzazione e la ricostruzione di Gaza, riaffermando la necessità di lavorare a un processo politico che conduca ad una pace giusta e duratura in Medio Oriente attraverso la soluzione dei due Stati". "Nel congedarsi - conclude la nota - i due leader si sono dati appuntamento a New York, in occasione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite".
Salvini: "Gaza? Fermare i terroristi con qualsiasi mezzo"
"Bisogna fermare i terroristi. Noi stiamo parlando di qualcosa che è stato scatenato dal più grande attacco dopo il nazifascismo e che ha sterminato più di mille ragazzi che non c'entravano niente, che erano lì ad ascoltare musica. Di questo stiamo parlando. Della necessità di togliere ed eliminare con qualsiasi mezzo i terroristi dalla Striscia di Gaza che tengono in ostaggio i palestinesi con l'obiettivo finale di due popoli due Stati". Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini oggi a margine di un incontro alla Versiliana a Marina di Pietrasanta (Lucca). "Però - ha spiegato il ministro dei trasporti - uno dei due stati non può essere occupato da terroristi islamici tagliagole. È chiaro che le vittime civili devono cessare, perché sono troppe. Detto questo spero che la comunità internazionale e Trump riescano a fare quello che altri non riusciti a fare. Sicuramente l'eccesso di vittime civili non si può più vedere né sentire".
Entrati nella Striscia 20 camion di farina con "Food for Gaza"
È entrato oggi a Gaza un nuovo carico di aiuti alimentari donati dall'Italia attraverso il Programma Alimentare Mondiale, nell'ambito dell'iniziativa "Food for Gaza". Lo rende noto la Farnesina. I 20 camion, con a bordo oltre 350 tonnellate di farina destinate alla popolazione civile nella Striscia, erano partiti la settimana scorsa dalla Giordania, parte di un'operazione umanitaria che punta a raggiungere oltre un milione di civili palestinesi. L'iniziativa sarà completata nei prossimi giorni da un convoglio con ulteriori 100 tonnellate, che ha già lasciato la Giordania alla volta della frontiera fra Israele e Gaza, al nord della Striscia. Proseguono in parallelo, con il ruolo decisivo del Ministero della Difesa, gli aviolanci di aiuti umanitari aviotrasportati sulla Striscia di Gaza. Le operazioni, gestite da Aeronautica Militare ed Esercito Italiano da una base aerea in Giordania, permetteranno di paracadutare oltre 100 tonnellate di aiuti umanitari grazie ad una serie di lanci che proseguiranno su base quotidiana fino alla fine di questa settimana. L'Italia sta portando avanti in queste ore anche i preparativi per un'operazione di evacuazione sanitaria che permetterà, nei prossimi giorni, di accogliere un nuovo gruppo di oltre 30 bambini palestinesi malati e i loro familiari (circa 120 persone in totale) destinati ad essere curati nel nostro Paese. Sono, finora, già 150 i bambini di Gaza e i loro familiari (oltre 460 persone) che è stato possibile ricoverare presso varie strutture sanitarie in tutto il territorio nazionale, facendo dell'Italia il quarto Paese al mondo - il primo fra quelli occidentali - ad aver organizzato il trasferimento in ospedali specializzati di pazienti provenienti dalla Striscia.
Sacerdote di Pax Christi bloccato in aeroporto a Tel Aviv
E' stato bloccato in aeroporto a Tel Aviv ricevendo un "decreto di espulsione", don Nandino Capovilla, sacerdote di Venezia che insieme ad un gruppo di Pax Christi era da poco atterrato in Israele come membro di un pellegrinaggio di una quindicina di persone. A riferire la notizia all'ANSA il presidente di Pax Christi, don Giovanni Ricchiuti, anche lui in aeroporto. "Non sappiamo quale sia la motivazione - spiega - ma pensiamo che sia a causa del fatto che ha scritto il libro 'Sotto il cielo di Gaza'. Noi siamo qui, da Roma e da Venezia per un pellegrinaggio nell'ambito della nostra campagna di giustizia e di pace, 'ponti e non muri'".
Aloisio: "Dopo 2 anni e 70mila morti Crosetto si accorge di Gaza"
"Dopo due anni di conflitto e oltre 70.000 morti, il ministro Crosetto sembra si sia accorto che a Gaza stia avvenendo uno sterminio. E sembra che anche la premier Meloni abbia inteso la portata dell'accaduto, dopo aver dichiarato ad un attivista pro PAL che la stava filmando che Israele si sta macchiando di genocidio. Il problema è che non basta criticare o condannare: bisogna dare risposte concrete, coerenti con il diritto internazionale, con la protezione dei civili e con la prospettiva di una pace giusta e durevole. In questo contesto è indispensabile che l'azione politica italiana non resti sospesa tra parole e chiacchiere da comizio. È giunto il momento di definire una postura nazionale chiara, in linea con i principi dell'ONU e con le valutazioni dell'UE, volta a ridurre la sofferenza della popolazione civile e a spingere verso una soluzione reale, introducendo misure mirate e verificabili contro chiunque ostacoli il processo di pace o violi i diritti umani, sempre nel pieno rispetto del diritto internazionale. Relativamente a Crosetto, nel rimarcare che 'oltre alla condanna bisogna ora trovare il modo per obbligare Netanyahu a ragionare' dimentica che è anche lui uno dei ministri competenti e che, probabilmente, iniziare a ragionarci a carneficina avvenuta sa solo di propaganda". Lo dichiara la Senatrice M5S Vincenza Aloisio.
A Gaza da Italia camion con 350 tonnellate farina e nuovi aviolanci
E' entrato oggi a Gaza un nuovo carico di aiuti alimentari donati dall'Italia attraverso il Programma Alimentare Mondiale, nell'ambito dell'iniziativa "Food for Gaza". I 20 camion, con a bordo oltre 350 tonnellate di farina destinate alla popolazione civile nella Striscia, erano partiti la settimana scorsa dalla Giordania, parte di un'operazione umanitaria che punta a raggiungere oltre un milione di civili palestinesi. L'iniziativa, si legge in una nota della Farnesina, sara' completata nei prossimi giorni da un convoglio con ulteriori 100 tonnellate, che ha gia' lasciato la Giordania alla volta della frontiera fra Israele e Gaza, al nord della Striscia. Proseguono in parallelo, con il ruolo decisivo del ministero della Difesa, gli aviolanci di aiuti umanitari sulla Striscia di Gaza. Le operazioni, gestite da Aeronautica Militare ed Esercito Italiano da una base aerea in Giordania, permetteranno di paracadutare oltre 100 tonnellate di aiuti umanitari grazie a una serie di lanci che proseguiranno su base quotidiana fino alla fine di questa settimana.
Palazzo Chigi, il 13 in Italia altri 34 bambini da Gaza
Il governo, si apprende da fonti di Palazzo Chigi, continua a lavorare nell'ambito delle operazioni umanitarie assicurate dall'Italia per aiutare la popolazione civile di Gaza. Per consentire il trasporto di 34 bambini bisognosi di cure e di 91 famigliari loro accompagnatori, tre C-130 decolleranno domani da Pisa, per rientrare il giorno successivo, 13 agosto, sugli aeroporti di Milano Linate, Ciampino e Pisa, dopo aver imbarcato il personale presso lo scalo israeliano di Eilat Ramon. Sono coinvolti nelle operazioni, sotto il coordinamento della presidenza del Consiglio, il ministero della Difesa, il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, il ministero dell'Interno e il dipartimento della Protezione Civile.
Bandiera Palestina su 32 Comuni della provincia di Siena
La bandiera della Palestina "come affermazione di pace e rispetto dei popoli" esposta oggi nei palazzi pubblici di 32 Comuni della provincia di Siena. "Un gesto simbolico, un gesto necessario a fronte di una drammatica recrudescenza della violenza contro il popolo palestinese" spiega una nota congiunta delle amministrazioni comunali coinvolte: Abbadia S.Salvatore, Asciano, Buonconvento, Casole d'Elsa, Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Castiglione d'Orcia, Cetona, Chianciano Terme, Chiusdino, Chiusi, Colle di Val d'elsa, Gaiole in Chianti, Montalcino, Montepulciano, Monteriggioni, Monteriggioni, Monteroni d'Arbia, Murlo, Poggibonsi, Radicofani, Radicondoli, Rapolano Terme, Pienza, San Casciano dei Bagni, San Quirico d'Orcia, San Gimignano, Sarteano, Sinalunga, Sovicille, Torrita di Siena, Trequanda. "Le bandiere sono un modo per dare voce a un popolo martoriato, per rivendicare giustizia, umanità, pace, condannare le scelte scellerate del governo di Israele e, contemporaneamente, affermare che la strada per la pace passa attraverso il riconoscimento da parte del mondo dell'urgenza di rendere realtà la nascita di due Stati che convivano in quei territori" si spiega ancora. "Esponiamo la bandiera palestinese per chiedere alla comunità internazionale, all'Europa, agli organismi sovranazionali di agire ora", conclude la nota diffusa dai Comuni.
Commissaria Ue: "Inorridita per l'uccisione dei reporter a Gaza"
"Sono inorridito nell'apprendere dell'uccisione di Al Jazeera a Gaza, tra cui il reporter Anas Al Sharif. Un duro colpo alla libertà di stampa. Dall'ottobre 2023, almeno 186 giornalisti sono stati uccisi. I civili devono essere protetti, l'accesso garantito e la stampa salvaguardata. Sempre". Lo scrive su X la commissaria Ue per la Gestione delle Crisi, Hadja Lahbib.
Oltre 100 ex eurodeputati all'Ue: "Stop ad accordo con Israele"
Oltre cento ex eurodeputati di ogni area politica - dai Socialisti ai Conservatori - hanno scritto alla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e all'Alta rappresentante Kaja Kallas per chiedere la sospensione dell'accordo di associazione Ue-Israele. Nella lettera, sottoscritta anche dall'ex Alto rappresentante Josep Borrell, i firmatari accusano Bruxelles di non aver adottato misure "robuste" contro Israele per le operazioni a Gaza, avvertendo che l'inazione rischia di esporre gli Stati membri a "complicità in crimini di guerra". "La fame imposta alla popolazione di Gaza è un crimine di guerra, in violazione dei diritti umani su cui si fondano gli accordi di associazione dell'Ue", scrivono i 110 ex europarlamentari. La decisione del 28 luglio di proporre l'esclusione di Israele dal programma Horizon viene vista "con favore" ma "è troppo poco e troppo tardi", denunciano, esortando a fermare l'accordo d'associazione finché non sarà garantito accesso umanitario senza ostacoli a Gaza. Sei gli ex eurodeputati italiani tra i firmatari, tutti esponenti dei gruppi della Sinistra e dei Socialisti e democratici: Luciana Castellina, Beatrice Covassi, Monica Frassoni, Luisa Morgantini, Roberto Musacchio e Pasqualina Napoletano.
Il fondo sovrano norvegese disinveste su 11 compagnie israeliane
Il fondo sovrano norvegese, che gestisce un patrimonio da 2.000 miliardi di dollari, ha annunciato di voler cedere le sue partecipazioni in alcune società israeliane a causa della situazione a Gaza e in Cisgiordania. Lo riportano i media israeliani. "Investiamo in società che operano in un Paese in guerra e le condizioni in Cisgiordania e a Gaza sono recentemente peggiorate. In risposta, rafforzeremo ulteriormente la nostra due diligence", ha dichiarato in una nota l'amministratore delegato del fondo, Nicolai Tangen. Norges Bank Investment Management, l'organismo che gestisce il fondo, ha dichiarato di voler disinvestire da 11 società israeliane su 61, "a causa di un rischio inaccettabile di contribuire a gravi violazioni delle norme associate alle operazioni commerciali in Cisgiordania". Nella nota si sottolinea che dal 2020 il fondo ha sollevato dubbi con 39 aziende per preoccupazioni relative alla Cisgiordania e a Gaza.
Iran e Iraq firmano un memorandum sulla sicurezza
Il Segretario del Consiglio Supremo per la Sicurezza Nazionale dell'Iran, Ali Larijani, e il Consigliere per la Sicurezza Nazionale iracheno, Qasim al-Araji, hanno firmato a Baghdad un memorandum d'intesa congiunto sulle questioni di sicurezza. Secondo Mehr, durante l'incontro con al-Araji, Larijani ha discusso dell'attuazione dell'accordo di sicurezza riguardo ai confini tra i due Paesi, firmato nel marzo 2023, della situazione della sicurezza regionale e degli ultimi sviluppi a Gaza. Il massimo funzionario della sicurezza iraniana, arrivato questa mattina in Iraq per la prima tappa del suo tour che lo porterà poi in Libano, ha anche avuto colloqui con il Presidente iracheno, Abdul Latif Rashid, su questioni bilaterali e regionali.
Onu: "37 bambini morti di fame dal 1 luglio a Gaza"
Sono 37 i bambini morti di fame nella Striscia di Gaza a partire dal 1 luglio. Lo ha riferito l'Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (Ocha), riporta Tass, durante una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. "Le condizioni umanitarie sono piu' che orribili", ha detto il portavoce dell'agenzia, Ramesh Rajasingham, "francamente, non abbiamo piu' parole per descriverle". Rajasingham ha sottolineato che il numero di morti per fame e' in aumento, soprattutto tra i bambini con grave malnutrizione. "Dall'escalation delle ostilita' nell'ottobre 2023, le autorita' sanitarie di Gaza hanno documentato la morte di 98 bambini per grave malnutrizione acuta - 37 solo dal 1 luglio - poco piu' di un mese fa. Quindi, questa non e' piu' una crisi alimentare imminente: questa e' fame, pura e semplice", ha affermato il portavoce dell'Ocha.
"Testamento" del giornalista ucciso: "Vi affido la Palestina"
"Vi affido la Palestina, il gioiello della corona del mondo musulmano, il cuore pulsante di ogni persona libera in questo mondo. Vi affido il suo popolo, i suoi bambini innocenti e oppressi che non hanno mai avuto il tempo di sognare o di vivere in sicurezza e pace". E' un passaggio del messaggio pubblicato su X dai colleghi del giornalista di al Jazeera Anas al-Sharif, poche ore prima di rimanere ucciso in un raid di Israele a Gaza. Il 'testamento' risale allo scorso aprile.
Un graffito sul Muro del Pianto contro la guerra a Gaza
Un graffito di condanna della guerra di Israele contro Hamas nella Striscia di Gaza è stato scoperto sul Muro del pianto a Gerusalemme, luogo sacro per l'ebraismo, scatenando l'indignazione nel Paese. "C'è un Olocausto a Gaza" era scritto in ebraico con vernice spray sulla sezione meridionale del muro, un'area isolata dove i fedeli ebrei pregano senza distinzione di genere, a differenza della parte principale del Muro. La stessa iscrizione è stata trovata sulla facciata della Grande Sinagoga di Gerusalemme, con un'aggiunta in ebraico stentato: "tutto ciò che è pubblicato è una menzogna". La polizia ha annunciato di aver arrestato un sospettato di 27 anni, residente a Gerusalemme, senza fornire ulteriori dettagli sull'identità del sospettato. I graffiti sono stati rimossi. Grande l'indignazione politica. Il ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir si è detto "scioccato", e il collega ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, altra figura di estrema destra, ha affermato che i responsabili "hanno dimenticato cosa significa essere ebrei". L'ex ministro della Difesa Benny Gantz, ora membro dell'opposizione, ha definito le deturpazioni "un crimine contro l'intero popolo ebraico". Situato a Gerusalemme Est, un settore della Città Santa occupato e annesso da Israele, il Muro è l'ultimo resto del Secondo Tempio, distrutto nel 70 d.C. dai Romani, e il luogo più sacro dove agli ebrei è consentito pregare. Il rabbino del Muro Shmuel Rabinovitch, ha denunciato una "profanazione", sottolineando in una dichiarazione che "un luogo sacro non è un luogo in cui esprimere protesta".
Ordine Giornalisti: "Governo e Ue difendano informazione a Gaza"
"Intervenite in difesa della libertà di informazione e del diritto internazionale": è l'appello rivolto dal Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti al governo e alle istituzioni europee dopo l'uccisione dei reporter di Al-Jazeera a Gaza. "L'ennesima uccisione di giornalisti a Gaza - si legge in una nota dell'Ordine - è un atto vile e spietato perpetrato dall'esercito israeliano che mira a chiudere tutti i canali di informazione sui massacri che si stanno consumando nella Striscia. Per questo altri cinque giornalisti sono stati uccisi deliberatamente a Gaza. Per giustificare questi omicidi si cerca adesso di infangare la memoria delle vittime. L'uso della fame come strumento di guerra, gli spostamenti forzati di centinaia di migliaia di bambini, donne e uomini, la totale distruzione di infrastrutture igienico sanitarie non possono passare sotto silenzio ma vanno rese visibili. Così come va denunciata l'inerzia delle grandi democrazie occidentali. Chiediamo al governo italiano e alle istituzioni europee un intervento deciso in difesa della libertà di informazione e del diritto internazionale e umanitario. 250 reporter assassinati non sono sufficienti?", conclude la nota.
Telefonata Abbas-Mbs, focus su conferenza 22 settembre
Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmoud Abbas, ha avuto un colloquio telefonico con il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman. Al centro della telefonata - ha riferito l'agenzia di stampa palestinese Wafa - gli ultimi sviluppi della situazione nei Territori palestinesi, con un focus su Gaza, ed "i preparativi per la conferenza internazionale di pace prevista a New York il 22 settembre". I due leader arabi hanno discusso delle iniziative per ampliare il riconoscimento dello Stato palestinese, citando i recenti passi di Francia, Gran Bretagna, Canada, Australia e Singapore, e il sostegno espresso da altri Paesi. Abbas e bin Salman hanno concordato sulla necessità di mantenere il coordinamento in vista dell'appuntamento di settembre e di rafforzare il sostegno internazionale alla causa palestinese.
Stampa Romana: "Stop mattanza giornalisti, mobilitazione"
"La mattanza di giornalisti palestinesi continua. Con l'uccisione da parte dell'esercito israeliano del corrispondente di Al Jazeera Anas Al'Sharif e di altri 4 operatori dell'informazione, obiettivi perche' continuavano a raccontare l'orrore senza fine di Gaza, le morti per fame o negli agguati alla distribuzione degli aiuti dopo quelle nei bombardamenti, si aggiorna la lunga lista di colleghi caduti nella Striscia. Sono piu' di 230, cifra senza precedenti, neppure nei conflitti su vasta scala". Lo sottolinea l'Associazione Stampa Romana, secondo cui "e' solo grazie al lavoro di questi cronisti che la tragedia di Gaza e' sotto gli occhi del mondo, visto che l'esercito israeliano ha sempre negato l'accesso ai giornalisti indipendenti, lasciando spazio agli embedded sotto controllo. Proprio nelle ore in cui venivano uccisi Anas Al' Sharif e i suoi colleghi - sottolinea poi il sindacato dei giornalisti romani - sulla tv pubblica (Rainews 24) veniva trasmessa senza filtri la conferenza stampa di Netanyahu. Episodi che devono far riflettere la categoria sul ruolo dell'informazione nei conflitti, sulla necessita' di raccontare e testimoniare i fatti, di circostanziare le dichiarazioni, di sottrarsi alle pressioni delle propagande. E' piu' che mai necessaria una vasta mobilitazione per difendere le ragioni di un'informazione libera e indipendente, il diritto e dovere di essere testimoni sul campo dei fatti".
Lupi (Nm): "Invasione Gaza sarebbe un grave errore"
"La nostra posizione e' chiara da tempo: siamo amici di Israele e sosteniamo il suo diritto alla difesa e la lotta contro i terroristi di Hamas, ma la popolazione civile non puo' pagare il prezzo della guerra. E' tempo di fermare le operazioni militari e, con l'impegno della comunita' internazionale, lavorare ad una soluzione diplomatica che porti finalmente all'applicazione del principio 'due popoli due stati'". Cosi' il leader di Noi moderati Maurizio Lupi.
Barbera (Prc): "Basta massacri di giornalisti"
"Condanniamo con sdegno l'ennesimo, barbaro assassinio di giornalisti palestinesi da parte delle forze di occupazione israeliane. Nella notte, l'esercito israeliano ha ucciso Anas al-Sharif, volto noto di Al Jazeera, insieme ai suoi colleghi Mohammed Qreiqeh, Ibrahim Zaher, Mohammed Noufal, Moamen Aliwa e al fotoreporter Mohammed Al-Khaldi. Un efferato crimine che rappresenta un palese attacco alla libertà di stampa e al diritto della comunità internazionale a conoscere la verità su ciò che accade a Gaza. Questi omicidi non sono episodi isolati, ma parte di una strategia di guerra volta a silenziare testimoni scomodi e a occultare la realtà del genocidio in corso. È inaccettabile il tentativo da parte di Israele di etichettare i giornalisti come 'combattenti' per giustificarne l'assassinio". Lo dichiara Giovanni Barbera, membro della direzione nazionale di Rifondazione Comunista. "Chiediamo con urgenza - aggiunge Barbera - che la Corte Internazionale di Giustizia dell'Onu e la Corte Penale Internazionale aprano un'indagine immediata per accertare le responsabilità di questi crimini di guerra e per garantire che i colpevoli vengano perseguiti. La comunità internazionale non può continuare a voltarsi dall'altra parte di fronte a tali atrocità". "Oggi, alle 18.00, saremo davanti alla sede Rai di Viale Mazzini 14, a Roma, insieme a tante realtà sociali e politiche, per un'azione di denuncia e solidarietà, in memoria dei martiri dell'informazione e per chiedere che la Rai e tutti i media italiani rompano il silenzio su Gaza e raccontino senza censure la verità dei fatti", conclude Barbera.
Gb "gravemente preoccupata' per eccidio giornalisti Gaza"
Il governo britannico è "gravemente preoccupato per i ripetuti attacchi ai giornalisti" nella Striscia di Gaza. Lo ha detto una portavoce del premier Keir Starmer interpellata nel briefing di giornata sull'uccisione da parte di Israele di altri 6 reporter e operatori di Al Jazeera nelle ultime ore. "I giornalisti che coprono i conflitti sono tutelati dal diritto umanitario internazionale e devono poter lavorare indipendentemente e senza paura", ha poi aggiunto la portavoce di Downing Street, sollecitando il governo e i militari israeliani "a garantire che possano farlo in sicurezza". Rispondendo a una domanda sulla rivendicazione dell'uccisione dei sei da parte del governo Netanyahu, motivata da presunti legami attribuiti a una delle vittime con Hamas, la portavoce di Starmer si è mostrata scettica. Si tratta di accuse che "devono essere investigate in modo approfondito e indipendente", ha tagliato corto in risposta a una domanda, per poi tornare a insistere sul fatto che il governo di Londra resta comunque "gravemente allarmato per il ripetersi di casi di giornalisti presi di mira a Gaza" dalle forze israeliane.
De Cristofaro (Avs): "Fermare criminale di guerra Netanyahu"
"Bisogna fermare il criminale di guerra Netanyahu. Bombe, raid, fame e sete usate come strumenti di guerra ora anche l'uccisione mirata di giornalisti sgraditi al governo israeliano. Netanyahu non vuole far vedere le atrocita' che avvengono sul campo e allora uccide i giornalisti, 5 nell'ultimo raid a Gaza. Quello che sta accadendo, e quello che potrebbe succedere con il criminale piano di occupazione di Gaza City, e' davvero inaccettabile. La comunita' internazionale, il governo Meloni, prendano atto del gravissimo disastro umanitario in corso e si attivino per fermare il criminale di guerra Netanyahu. Serve riconoscere subito lo Stato Palestinese, servono sanzioni economiche, serve lo stop alla cooperazione militare e alla vendita di armi con Israele. Le sole parole o le prese di posizione sulla stampa non bastano piu', servono azioni concrete. A Gaza stiamo perdendo l'umanita'". Lo afferma il capogruppo dell'Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di palazzo Madama.
M5s: "Atrocità attacco a giornalisti, Rai racconti i fatti"
"Sosteniamo con convinzione il presidio di appello ai giornalisti italiani, questo pomeriggio alle 18 davanti alla sede Rai di Viale Mazzini, per fermare Israele e chiedere l'ingresso dei media internazionali a Gaza. Quello che sta accadendo e' una vergogna per l'umanita': migliaia di civili massacrati ogni giorno e giornalisti indipendenti silenziati al solo scopo di coprire i crimini di Netanyahu. Di fronte a queste atrocita', il servizio pubblico italiano non si volti dall'altra parte. La Rai ha il dovere di raccontare i fatti con verita', senza censure o narrazioni edulcorate. Ma e' il governo Meloni a doversi svegliare per primo: l'Italia non puo' continuare a coprire con ambiguita' cio' che sta diventando un crimine sotto gli occhi del mondo. Si stanno uccidendo i palestinesi, ma anche la verita' ormai, da tempo. E il nostro silenzio istituzionale ci rende complici. Serve una posizione chiara, netta, in difesa del diritto internazionale e della dignita' umana". Lo affermano i parlamentari M5s in commissione di Vigilanza Rai.
Picierno: "Dovere progressisti lottare contro odio antiebraico"
"E' in corso una nuova campagna social e stampa che pretenderebbe di scegliere chi può restare nel Pd, chi ci può entrare, e chi dovrebbe essere espulso. Per il Fatto Quotidiano, la comica Pravda dei nostri giorni, appartengo a quest'ultima categoria. Nulla di preoccupante o interessante, se non fosse che si utilizza una cosa dannatamente seria come il conflitto in Medio Oriente per regolare i conti interni al campo progressista e accreditarsi come nuova autorità regolatoria del bene e del male". Lo scrive sui social la vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno. "Offro tre informazioni, a beneficio della verità e senza traduzione russa, consapevole che risulteranno di difficile comprensione agli amici della Pravda nostrana - evidenzia -. La prima: questi inviti al boicottaggio e alle epurazioni che vogliono sembrare delle raffinate operazioni culturali progressiste somigliano più alla stesura delle listacce che Giorgio Almirante su 'La difesa della razza' scriveva contro 'gli ebrei e i loro sodali' negli anni '30. La seconda è che il mio partito, il Pd, non è mai stato e mai sarà un luogo dove consumare vendette in nome di una presunta purezza ideologica. Chi se n'è andato l'ha fatto coi propri piedi, spesso tornando in buon ordine, accolti come solo una grande comunità politica e plurale sa accogliere. La terza è che il contrasto all'odio e all'antisemitismo, anche nelle sue varianti antisioniste, resta una delle nostre irrinunciabili cifre identitarie e politiche. Si può e si deve lottare contro l'odio antiebraico, denunciarlo, e nello stesso tempo denunciare le tragiche responsabilità del governo di destra di Netanyahu. Responsabilità che sono di una classe politica e non di un'idea di Stato, non dei cittadini israeliani e meno che mai di una religione su cui poggiano le radici della nostra civiltà. E' preciso dovere dei progressisti sostenere chi lavora ogni giorno per un futuro di pace e convivenza perché per troppo tempo la sinistra italiana e europea hanno lasciato Israele in una solitudine che ha aperto la strada ad una destra identitaria e vergognosa".
Iran e Armenia discutono del corridoio di Zangezur
Il premier armeno, Nikol Pashinyan, ha avuto una conversazione telefonica con il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, per discutere l'esito dell'accordo di pace tra Yerevan e Baku, siglato a Washington l'8 agosto, e dell'intesa della durata di 99 anni con gli Stati Uniti per la realizzazione del corridoio Zangezur, che dovrebbe collegare l'Azerbaigian all'exclave azera di Nakhchivan passando per la regione armena di Syunik, nelle vicinanze del confine iraniano. "Bisogna garantire che questo percorso sia davvero un percorso di pace e sviluppo, non uno strumento per raggiungere gli obiettivi egemonici degli stranieri", ha affermato Pezeshkian durante la telefonata, riferisce Mehr, mentre Teheran aveva criticato duramente l'accordo sul corridoio, affermando che fallirà. "Le opportunità derivanti dalla pace tra Armenia e Azerbaigian rappresenteranno un'apertura per la regione", ha affermato Pashinyan, aggiungendo che le rotte regionali funzioneranno nel quadro dei principi di integrità territoriale, sovranità e giurisdizione dei due Paesi e sulla base della reciprocità. "Yerevan dovrebbe vigilare su possibili azioni da parte americana", ha aggiunto Pezeshkian durante la telefonata con Pashinyan.
Wafa: altre cinque persone morte per la fame a Gaza
Fonti mediche nella Striscia di Gaza hanno annunciato la morte di cinque palestinesi, tra cui un bambino, nelle ultime 24 ore a causa della fame e della malnutrizione nella Striscia di Gaza. Lo riporta l'agenzia Wafa. Ciò porta il numero totale delle vittime della fame a 222, di cui 101 bambini. La crisi umanitaria in corso nella Striscia di Gaza continua a peggiorare a causa del blocco e della carenza di cibo e medicinali. L'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA) ha lanciato l'allarme: tra marzo e giugno la malnutrizione tra i bambini sotto i cinque anni è raddoppiata. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha confermato che i tassi di malnutrizione a Gaza hanno raggiunto livelli allarmanti: circa un bambino su cinque sotto i cinque anni a Gaza City soffre di malnutrizione acuta.
Macron, piano Israele su Gaza disastro senza precedenti
Il presidente francese Emmanuel Macron ha condannato il piano di Israele di prendere il controllo di Gaza City come un "disastro" e un percorso verso una "guerra permanente". "Questa guerra deve finire ora con un cessate il fuoco permanente", ha dichiarato Macron, aggiungendo che il piano di Israele di prendere il controllo di Gaza City e' stato "un disastro di gravità senza precedenti e una corsa a capofitto in una guerra permanente". Denunciando la decisione del governo israeliano, Macron sottolinea che "gli ostaggi israeliani e le popolazioni di Gaza continueranno ad essere le prime vittime di questa strategia. Bisogna mettere fine ora a questa guerra con una tregua permanente", ha aggiunto il capo dello stato francese. "La Francia - ha continuato - vuole agire per la sicurezza di Israele, la liberazione degli ostaggi, la ripresa delle azioni umanitarie e il sostegno alle popolazioni palestinesi". La "missione di stabilizzazione" proposta dal presidente francese, punta a una governance palestinese come "unica soluzione per rispondere ai bisogni delle popolazioni di Gaza e condurre operazioni di disarmo e di smilitarizzazione di Hamas. E' la stessa proposta che abbiamo avanzato a New York con i nostri partner alla conferenza di luglio - ha insistito Macron - ed è la priorità. No a un'operazione militare israeliana - ha sottolineato il presidente - Sì a una coalizione internazionale sotto mandato Onu per lottare contro il terrorismo, stabilizzare Gaza e sostenere le sue popolazioni, costruendo una governance di pace e stabilità. Noi ne abbiamo posto le sole basi credibili con l'Arabia Saudita a New York, ottenendo per la prima volta un appello unanime da parte dei protagonisti della regione al disarmo di Hamas e alla liberazione degli ostaggi". "Il Consiglio di sicurezza - secondo Macron - deve lavorare adesso per mettere in piedi questa missione e dotarla di un mandato. Ho chiesto ai miei collaboratori di lavorarci senza indugio insieme con i nostri partner. Si tratta dell'unica via credibile per uscire da una situazione inaccettabile per le famiglie di ostaggi e per gli abitanti di Gaza. E' l'unica via credibile per cominciare ad uscire dalla guerra permanente e ricostruire la pace e la sicurezza per tutti".
Macron: "Priorità a missione Onu per stabilizzare Gaza"
"Una missione di stabilizzazione sotto mandato dell’Onu per mettere in sicurezza la Striscia di Gaza." È la proposta ribadita dal presidente francese Emmanuel Macron, che ha denunciato "un disastro annunciato" e "una fuga in avanti verso una guerra permanente" dopo l’annuncio di un piano israeliano di conquista della città di Gaza. Macron ha spiegato che "la priorità" di una "coalizione internazionale sotto mandato dell’Onu" sarebbe "combattere il terrorismo, stabilizzare Gaza, sostenere le sue popolazioni e istituire una governance di pace e stabilità". Secondo l’Eliseo, "abbiamo posto le uniche basi credibili con l’Arabia Saudita a New York, ottenendo per la prima volta un appello unanime al disarmo di Hamas e alla liberazione degli ostaggi da parte degli attori regionali".
Starmer, preoccupato per raid su giornalisti a Gaza
Il primo ministro britannico Keir Starmer è "profondamente preoccupato" per i "ripetuti" attacchi ai giornalisti compiuti dall'esercito israeliano nella Striscia di Gaza. Lo ha affermato il portavoce del primo ministro britannico, commentando l'attacco di questa notte dell'esercito israeliano che ha provocato la morte di sei giornalisti palestinesi.
Al-Jazeera, 'altri 5 morti per fame a Gaza, anche un bimbo'
In 24 ore altre cinque persone sono morte a causa della malnutrizione a Gaza. Tra le vittime c'è un minore. Lo riporta la tv satellitare al-Jazeera sulla base delle denunce del ministero della Salute di Gaza, che nel 2007 finì in mano a Hamas.
'A Gaza c'è olocausto', arrestato 27enne per graffiti su Muro del Pianto
Il Muro del Pianto e la Grande Sinagoga di Gerusalemme sono stati vandalizzati con graffiti contro la guerra a Gaza, suscitando condanne unanimi in Israele. La frase in ebraico "A Gaza c’è un olocausto" è stata disegnato sulla parte sud del Muro, vicino alla scalinata che porta all’area di preghiera egalitaria Ezrat Yisrael. Un messaggio simile è stato trovato anche sul muro della sinagoga in via King George. La polizia ha arrestato un 27enne, già condotto in tribunale, e ha chiesto la proroga della detenzione. Il rabbino del Muro Occidentale, Shmuel Rabinovitch, ha definito l’episodio una "profanazione" e ha chiesto di "rintracciare i responsabili e portarli davanti alla giustizia". Il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir ha promesso un’azione "rapida", mentre il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich ha accusato gli autori di aver "dimenticato cosa significa essere ebrei". L’ex ministro della Difesa Benny Gantz ha parlato di "crimine contro l’intero popolo ebraico". La polizia ha annunciato di voler raccogliere tutte le prove per formalizzare le accuse.
Macron, a Gaza serve missione sotto mandato Onu
Il presidente francese Emmanuel Macron ha ribadito la sua proposta di una "missione di stabilizzazione sotto mandato delle Nazioni Unite" per mettere in sicurezza la Striscia di Gaza. Macron propone "una coalizione internazionale sotto mandato delle Nazioni Unite", "la priorità" per "combattere il terrorismo, stabilizzare Gaza, sostenere le sue popolazioni e istituire una governance di pace e stabilità", "Abbiamo gettato l'unica base credibile con l'Arabia Saudita a New York - ha spiegato il capo dell'Eliseo - ottenendo per la prima volta un appello unanime per il disarmo di Hamas e il rilascio degli ostaggi da parte degli attori
regionali".
Save the Children, '100 bimbi morti di fame a Gaza, tragedia evitabile'
"A Gaza la morte di 100 bambini per fame, da ottobre 2023, è un traguardo devastante che dovrebbe far vergognare il mondo e richiede un'azione urgente e attesa da tempo". Lo afferma in un comunicato Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro. "Che tipo di mondo abbiamo costruito per permettere che almeno 100 bambini muoiano di fame mentre cibo, acqua e forniture mediche attendono a pochi chilometri di distanza, al valico di frontiera? - dichiara Ahmad Alhendawi, direttore di Save the Children per il Medio Oriente, il Nord Africa e l'Europa orientale - I bambini di Gaza vengono fatti morire di fame intenzionalmente dalle autorità israeliane. Si tratta di una tragedia del tutto prevedibile ed evitabile, contro la quale le organizzazioni umanitarie mettono in guardia da mesi". "Sapevamo che sarebbe successo; nessuno può dire di non saperlo - incalza - Poiché il ministero della Salute è in grado di fornire solo i dati relativi a ciò che resta delle strutture sanitarie di Gaza, sappiamo che queste cifre sono solo la punta dell'iceberg: chissà quante altre giovani vite sono state inutilmente distrutte. Sappiamo anche che, per i bambini, condizioni come la malnutrizione possono causare problemi permanenti come ritardi nella crescita e indebolimento del sistema immunitario".
Onu, raid su giornalisti "violazione diritto umanitario"
L'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ha condannato "l'uccisione da parte dell'esercito israeliano di sei giornalisti palestinesi" nella Striscia di Gaza avvenuta questa notte a Gaza. In una dichiarazione pubblicata sul social network X, l'Ufficio dell'Alto Commissario ha accusato Israele di aver "preso di mira la tenda" dove si trovavano i dipendenti del canale Al Jazeera, il che "costituisce una grave violazione del diritto umanitario internazionale".
Gaza, sale a 6 bilancio giornalisti uccisi in raid Israele
È salito a sei il bilancio dei giornalisti uccisi in un attacco israeliano contro una tenda utilizzata da una troupe dell'emittente qatariota Al Jazeera a Gaza City. Lo hanno annunciato la Protezione Civile locale e un funzionario dell'ospedale. "Il fotoreporter Mohammed Al-Khaldi è deceduto per le ferite riportate. Questo porta a sei" il numero delle vittime di questo attacco, dopo il quale Al Jazeera ha annunciato la morte di due giornalisti e tre cameraman, ha detto all'Afp il portavoce della Protezione civile nella Striscia di Gaza, Mahmoud Bassal.
Reporter di Al Jazeera ucciso a Gaza, il testamento di Al-Sharif: "Vi affido la Palestina"
Le ultime parole del giornalista, scritte un paio di mesi fa, sono state pubblicate sul suo profilo X da un amico. “Israele è riuscito a uccidermi e a mettere a tacere la mia voce”, ha scritto Al-Sharif che da tempo pensava di essere nel mirino delle forze israeliane
Testamento reporter di Al Jazeera ucciso a Gaza: 'Vi affido Palestina'
Vai al contenutoQatar: giornalisti deliberatamente presi di mira da Israele'
Il primo ministro del Qatar ha attaccato duramente Israele per l'uccisione di giornalisti che lavoravano per la sua rete Al Jazeera nella Striscia di Gaza assediata, descrivendo le morti come "crimini oltre ogni immaginazione". "La deliberata presa di mira dei giornalisti da parte di Israele nella Striscia di Gaza rivela come questi crimini siano oltre ogni immaginazione... Che Dio abbia pietà dei giornalisti Anas Al-Sharif, Mohammed Qraiqea e dei loro colleghi", ha dichiarato Sheikh Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani in un post su X.
Idf: giornalista al-Jazeera era capo cellula Hamas
L'esercito israeliano ha rivendicato l'eliminazione di Hamas Anas Al-Sharif. Per l'Idf la vittima si mascherava da "giornalista" di Al Jazeera ed era a capo di una cellula terroristica di Hamas, responsabile di attacchi missilistici contro civili israeliani e contro le truppe israeliane. Informazioni e documenti provenienti da Gaza, tra cui elenchi di personale, liste di addestramento dei terroristi e registri degli stipendi - per l'Idf - dimostrano che al-Sharif era un agente di Hamas dal 2013, integrato in Al Jazeera.
Unicef: "A Gaza 12 mila bambini gravemente malnutriti"
Sono 12mila a Gaza i bambini gravemente malnutriti. Il dato si riferisce a luglio ed è il "dato mensile più alto mai registrato", riferisce su X l'Unicef Medio Oriente e Nord Africa, che parla di un aumento "sconcertante" e chiede che gli aiuti alimentari raggiungano "urgentemente i bambini prima che si perdano altre vite". "A febbraio erano 2mila i bambini colpiti da malnutrizione acuta a Gaza. A giugno, quella cifra era triplicata. Ora è quasi raddoppiata di nuovo. È una chiara prova che la malnutrizione sta accelerando rapidamente, mettendo a grave rischio le giovani vite. Il ritmo di questo deterioramento è allarmante".
Gaza, al-Jazeera: "Uccisi 5 nostri reporter, attacco mirato". Idf: "Uno era un terrorista"
Sono morti in un raid due giornalisti e tre cameraman della tv araba nella Striscia. A sostenerlo è la stessa emittente, che indica il bersaglio in una tenda utilizzata dal suo staff a Gaza City, fuori dall'ospedale al-Shifa. Secondo l'Idf uno dei giornalisti colpiti "era un terrorista"
Gaza, al-Jazeera: 'Uccisi cinque nostri reporter, attacco mirato'
Vai al contenutoCrosetto: "Prendere decisioni per obbligare Netanyahu a ragionare"
"Quel che sta accadendo è inaccettabile. Non siamo di fronte a una operazione militare con danni collaterali, ma alla pura negazione del diritto e dei valori fondanti della nostra civiltà. Noi siamo impegnati sul fronte degli aiuti umanitari, ma oltre alla condanna bisogna ora trovare il modo per obbligare Netanyahu a ragionare" Così il ministro della Difesa Guido Crosetto in un'intervista alla 'Stampa'.
"Un conto è liberare Gaza da Hamas, un conto dai palestinesi. La prima si può chiamare liberazione. Cacciare invece un popolo dalla sua terra è ben altro, e il termine usato mi pare del tutto improprio", spiega.
Al-Jazeera: uccisione reporter "attacco a libertà stampa"
La rete qatariota Al-Jazeera ha condannato l'eliminazione compiuta dall'Idf la scorsa notte del giornalista-terrorista Anas al-Sharif e del reporter Muhammad Kreika. "L'uccisione dei giornalisti della rete da parte delle forze di occupazione israeliane e' un attacco palese e deliberato alla liberta' di stampa", ha detto Al-Jazeera. Anche Hamas e la Jihad islamica hanno condannato gli omicidi.
Nuova Zelanda valuta riconoscimento Stato palestinese
Anche la Nuova Zelanda sta valutando la possibilità di riconoscere uno Stato palestinese. Lo ha detto il ministro degli Esteri Winston Peters, il quale ha affermato che il gabinetto del primo ministro Christopher Luxon prenderà una decisione formale a settembre e presentera' l'approccio del governo alla settimana dei leader delle Nazioni Unite. La notizia, diffusa da Reuters, arriva poco dopo l'annuncio da parte del primo ministro australiano Anthony Albanese di voler riconoscere lo Stato palestinese a settembre.
Australia: "Riconosceremo Stato di Palestina, diritto diventi realtà"
A settembre, in occasione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, l'Australia riconoscerà "lo Stato di Palestina". "Oggi confermo che all'80esima sessione dell'Assemblea generale dell'Onu, a settembre, l'Australia riconoscerà lo Stato di Palestina - ha detto il premier Anthony Albanese - e riconoscerà il diritto dei palestinesi a un loro stato sulla base degli impegni che l'Australia ha ricevuto dall'Autorità palestinese".
Delegazione Hamas al Cairo, tentativo ripresa colloqui
Una delegazione di Hamas dovrebbe arrivare al Cairo nel tentativo di riprendere i negoziati per un cessate il fuoco a Gaza. Lo riferisce il quotidiano qatariota Al-Araby Al-Jadeed sottolineando la delegazione di Hamas sarà guidata dal leader del gruppo a Gaza Khalil al-Hayya. Secondo il rapporto, la Turchia ha contribuito a rinnovare il legame tra l'Egitto e Hamas. La notizia finore non e' stata confermata da altre fonti.
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