Guerra Gaza, oggi decisione su occupazione. Media: “Gabinetto sicurezza alle 17”

©Getty

Il governo israeliano deciderà domani sull’occupazione di Gaza. Netanyahu ha convocato il gabinetto di sicurezza per le 17 (ora italiana), secondo quanto riportato dal Times of Israel. L’esercito “è pronto ad attuare qualsiasi decisione”, assicura l’ufficio di Netanyahu. L’Onu avverte: “Conseguenze catastrofiche”. Intanto, un camion di aiuti si è ribaltato nella notte a Gaza: 20 morti secondo i media palestinesi

in evidenza

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha convocato per domani alle 17 ora italiana, le 18 ora locale, il gabinetto di sicurezza che dovrà decidere sull'occupazione di Gaza. Lo ha riferito il Times of Israel. L'esercito israeliano "è pronto ad attuare qualsiasi decisione del gabinetto di sicurezza", assicura l'ufficio di Netanyahu dopo le frizioni con il capo di stato maggiore Zamir. L'occupazione della Striscia di Gaza sarà decisa dal governo domani, secondo i media dello Stato ebraico. "Conseguenze catastrofiche", prevede l'Onu. Washington vuole assumere il controllo degli aiuti umanitari nell'enclave palestinese, secondo i media Usa.

Nella notte, un camion che trasportava merci verso Gaza si è ribaltato a Deir al-Balah, nella parte centrale della Striscia. Secondo i media palestinesi 20 persone sono rimaste uccise nell’incidente. Secondo Hamas è l'esercito israeliano a costringere gli autisti dei camion a percorrere strade pericolose per raggiungere i centri di distribuzione degli aiuti  e a "progettare intenzionalmente... fame e caos". Almeno 18 palestinesi sono rimasti uccisi dall'alba a Gaza in attacchi delle forze israeliane. Lo riporta al Jazeera. L'Idf ha colpito anche un centro medico delle Nazioni Unite che ospita sfollati nella città di Gaza. 

Gli approfondimenti:

Per ricevere le notizie di Sky TG24:

Medio Oriente, Trump afferma di aver già fermato la guerra

Il presidente Donald Trump ha dichiarato di “aver già fermato la guerra in Medio Oriente vietando all’Iran di avere armamenti nucleari”. Lo ha affermato rispondendo a una giornalista che gli chiedeva come porre fine al conflitto tra Israele e Hamas. 

Questo liveblog termina qui

Segui tutti gli aggiornamenti sul blog di giovedì 7 agosto

Per ricevere le notizie di Sky TG24:

La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto.

La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata

La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata

Vai al contenuto

Iran-Israele, chi è più vicino a essere una potenza nucleare?

Il nuovo fronte di conflitto mediorientale si è aperto per il tentativo dello Stato ebraico di neutralizzare il potenziale nucleare iraniano. Tutta la comunità internazionale sa però che anche Israele possiede la bomba atomica, anche se non l'ha mai detto esplicitamente. Anche di questo si è parlato in una puntata di "Numeri" di Sky TG24.

Iran-Israele, chi è più vicino a essere una potenza nucleare?

Iran-Israele, chi è più vicino a essere una potenza nucleare?

Vai al contenuto

Libano: IDF attacca depositi di armi di Hezbollah nel sud del Paese

Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno dichiarato di aver condotto nella serata di oggi attacchi aerei contro diversi obiettivi di Hezbollah nel Libano meridionale. Tra i bersagli colpiti figurano depositi di armi, lanciarazzi e siti utilizzati per immagazzinare veicoli da costruzione, impiegati dal gruppo terroristico per ripristinare le proprie infrastrutture. “L’organizzazione terroristica Hezbollah continua i suoi tentativi di ricostruire le infrastrutture terroristiche in tutto il Libano, mettendo in pericolo i civili libanesi e utilizzandoli come scudi umani”, ha affermato l’IDF. L’esercito israeliano ha aggiunto che la presenza di armi e le attività di Hezbollah nella zona “costituiscono una violazione degli accordi tra Israele e Libano”.

Guerra Medioriente e commerci Italia-Iran, i rischi per Made in Italy

I rapporti commerciali fra Roma e Teheran potrebbero subire dei contraccolpi a causa del conflitto. In questo caso sarebbe probabilmente il nostro Paese a perderci  maggiormente. Anche se non si tratta di scambi di grande entità, esportiamo più di quanto importiamo.

Guerra Medioriente e commerci Italia-Iran, i rischi per Made in Italy

Guerra Medioriente e commerci Italia-Iran, i rischi per Made in Italy

Vai al contenuto

Libano: Hezbollah respinge la decisione del governo di disarmarlo

Hezbollah ha dichiarato che considererà la decisione del governo libanese di disarmare il gruppo militante “come se non esistesse”, accusando l’esecutivo di aver commesso un “grave peccato”. Sotto le forti pressioni degli Stati Uniti e in risposta ai timori di un’estensione degli attacchi israeliani in Libano, il primo ministro Nawaf Salam ha annunciato che il governo ha incaricato l’esercito di elaborare un piano per limitare il possesso di armi alle sole forze governative entro la fine dell’anno. Il piano sarà presentato al governo entro fine agosto per discussione e approvazione. Una nuova riunione governativa è prevista per domani per proseguire i colloqui, incluso un calendario per il disarmo proposto dagli Stati Uniti. Hezbollah ha definito la decisione governativa un “grave peccato”, sostenendo che “indebolisce la capacità del Libano di resistere al nemico israeliano”. Si tratta di una misura senza precedenti da quando, tre decenni e mezzo fa, le fazioni della guerra civile libanese deposero le armi. 

Il gruppo, sostenuto dall’Iran, ha aggiunto: “Questa decisione compromette la sovranità del Libano e concede a Israele carta bianca per minacciare la sua sicurezza, geografia, politica e futura esistenza. Pertanto, considereremo questa decisione come inesistente”.

Iran: 'Sosteniamo Hezbollah nelle sue decisioni sul disarmo'

Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha dichiarato che l'Iran sostiene il suo alleato Hezbollah nelle sue decisioni, dopo che il gruppo ha respinto un piano del governo libanese per il suo disarmo. "Qualsiasi decisione in merito spetterà in ultima analisi a Hezbollah stesso. Lo sosteniamo da lontano, ma non interveniamo nelle sue decisioni", ha dichiarato Araghchi in un'intervista televisiva, aggiungendo che il gruppo si è "ricostruito" dopo le battute d'arresto subite durante la guerra con Israele lo scorso anno.

Leader di Hamas in Turchia contro i negoziati per il cessate il fuoco

I leader di Hamas con base in Turchia hanno svolto un ruolo determinante nell’inasprire la posizione del gruppo terroristico durante l’ultimo ciclo di negoziati per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi con Israele. Lo riferisce Channel 12 News, senza specificare le fonti. Secondo l’emittente, i mediatori hanno comunicato ai funzionari israeliani che i leader di Hamas in Turchia hanno esortato, sia verbalmente che per iscritto, le loro controparti in Qatar a imporre un “veto totale” sui negoziati con Israele, contribuendo alla rottura delle comunicazioni segnalata nelle ultime settimane. La rete televisiva evidenzia inoltre che il 1° agosto, al culmine dello stallo nei colloqui, i principali leader di Hamas in Qatar si sono recati in Turchia per incontrare altri leader del gruppo e il ministro degli Esteri turco.

Media: da capi Hamas Turchia veto a colloqui con Israele

I leader di Hamas che risiedono in Turchia hanno svolto un ruolo fondamentale nell'irrigidire la posizione del gruppo terroristico durante l'ultimo ciclo di negoziati per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi con Israele, secondo quanto riportato da Channel 12, senza citare fonti. Lo riporta il Times of Israel. Secondo Channel 12, i mediatori hanno riferito agli israeliani che i leader di Hamas in Turchia hanno esortato le loro controparti in Qatar, sia a parole che per iscritto, a porre "un veto totale" ai negoziati con Israele, cosa che portato all'interruzione delle comunicazioni. L'emittente riferisce anche che il primo agosto, al culmine dello stallo nei colloqui, alti dirigenti di Hamas in Qatar si sono recati in Turchia per incontrare i colleghi e il ministro degli Esteri turco.

Ministro Iran: 'Sosteniamo decisioni Hezbollah'

Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha dichiarato che l'Iran sostiene l'alleato Hezbollah nelle sue decisioni, dopo che il gruppo ha respinto un piano del governo libanese per il suo disarmo. "Qualsiasi decisione in merito spetterà in ultima analisi a Hezbollah stesso. Lo sosteniamo da lontano, ma non interveniamo nelle sue decisioni", ha dichiarato Araghchi in un'intervista televisiva, aggiungendo che il gruppo si è "ricostruito" dopo le battute d'arresto subite durante la guerra con Israele lo scorso anno.

Gaza Cola, cos'è e come è nata la bevanda venduta da Coop Alleanza 3.0

Questa bibita è il risultato di un progetto di proprietà palestinese che, grazie al ricavato delle vendite, contribuisce alla ricostruzione dell’ospedale Al-Karama nel governatorato di Gaza Nord.

Gaza Cola, cos'è e come è nata la bevanda venduta da Coop Alleanza 3.0

Gaza Cola, cos'è e come è nata la bevanda venduta da Coop Alleanza 3.0

Vai al contenuto

Appello dell'Onu: "Israele tolga restrizioni alle Ong"

Il team umanitario delle Nazioni Unite, che riunisce le agenzie dell'Onu e le Ong attive in Cisgiordania, ha rivolto un appello alle autorita' israeliane affinchè "revochino l'obbligo imposto alle organizzazioni non governative internazionali di condividere informazioni personali sensibili sui propri dipendenti palestinesi, pena la cessazione delle loro operazioni umanitarie nei Territori Palestinesi Occupati". "Se non verranno adottate misure urgenti - ha aggiunto il portavoce, Farhan Haq - la maggior parte delle Ong internazionali potrebbe essere cancellata dai registri entro il 9 settembre o anche prima, costringendole a ritirare tutto il personale internazionale e impedendo loro di fornire aiuti umanitari salvavita ai palestinesi". "Questo obbligo - ha ricordato - fa parte di una serie di nuove condizioni restrittive per le Ong internazionali, che includono anche potenziali conseguenze per eventuali critiche pubbliche alle politiche e pratiche del governo israeliano". 

Media: "Attacchi aerei di Israele nel sud del Libano"

Diversi media libanesi riferiscono di una ondata di attacchi aerei israeliani in corso nel sud del Paese, riporta il Times of Israel, aggiungendo che per ora non ci sono commenti da parte delle forze armate israeliane. 

Scontri in Siria, chi sono i drusi e cosa sta succedendo nel Paese

La caduta del regime di Bashar al-Assad dopo una lunga e sanguinosa guerra civile, non sembra aver portato - almeno per il momento - la pace in Siria. Nel Paese oggi guidato da Ahmed al-Sharaa, in precedenza noto come al-Jolani, si sono registrati scontri negli ultimi giorni tra gruppi leali al nuovo governo e la minoranza dei Drusi, in particolare nella zona della città di Sweida a sud della Siria.

Scontri in Siria, chi sono i drusi e cosa sta succedendo nel Paese

Scontri in Siria, chi sono i drusi e cosa sta succedendo nel Paese

Vai al contenuto

Katz all'Idf: "Eseguire le decisioni del governo su Gaza"

L'esercito israeliano dovrà eseguire qualsiasi decisione del governo su Gaza, ha dichiarato il ministro della Difesa Israel Katz, dopo le segnalazioni di disaccordi sulla prospettiva di una piena occupazione del territorio palestinese. Mentre la guerra si avvicina al suo 23 mese, sono emersi segnali di una frattura sulla strategia israeliana, con il primo ministro Benjamin Netanyahu che si prepara ad annunciare un nuovo piano. Netanyahu dovrebbe convocare il suo gabinetto di sicurezza domani per finalizzare una decisione sull'espansione dell'offensiva, secondo quanto riportato dai media israeliani. Ha affermato che Israele deve "completare" la sconfitta del gruppo militante palestinese Hamas per garantire il rilascio degli ostaggi ancora detenuti a Gaza dall'attacco dell'ottobre 2023 che ha scatenato la guerra. 

Ex ambasciatori a Meloni: “Riconosca Stato di Palestina”

In una lettera aperta alla presidente del Consiglio, parlano di un atto politico necessario e urgente. Riccardo Magi (+Europa): “Basta ambiguità, Meloni ascolti almeno loro”.

Ex ambasciatori a Meloni: “Riconosca Stato di Palestina”

Ex ambasciatori a Meloni: “Riconosca Stato di Palestina”

Vai al contenuto

Stato Palestinese, quali Paesi lo riconoscono ufficialmente: LA MAPPA

Francia, Regno Unito e Malta hanno annunciato che nel settembre 2025 riconosceranno lo Stato di Palestina e porteranno a 150 su 193 i membri dell'Onu che hanno assunto questa posizione. Tra loro non ci sono l'Italia e gli Stati Uniti. La mappa dei Paesi.

Stato Palestinese, quali Paesi lo riconoscono ufficialmente: LA MAPPA

Stato Palestinese, quali Paesi lo riconoscono ufficialmente: LA MAPPA

Vai al contenuto

Il governo Netanyahu decide su Gaza, Israele si spacca

La riunione di gabinetto per votare sull'occupazione totale di Gaza è fissata per giovedì dalle 18.00 alle 23.00, ma si prevede che le discussioni possano andare avanti fino a tarda notte, ben oltre le cinque ore fissate. Secondo le stime dei commentatori israeliani, la proposta del premier Benyamin Netanyahu dovrebbe ricevere la maggioranza dei voti, comunque sia formulata. Ma il dibattito non sarà in discesa, a cominciare dall'opposizione interna al governo rappresentata dal ministro degli Esteri Gideon Sa'ar, di ritorno dalla sessione speciale sugli ostaggi all'Onu, e dal leader del partito ultraortodosso Shas Aryeh Deri, che non vota perché non è un ministro. Ma che ritiene di dover sostenere la sua posizione contraria con forza, rientrando in tutta fretta dopo soli due giorni di vacanza in Svizzera. Il primo ministro dovrà affrontare le obiezioni del capo di stato maggiore Eyal Zamir, che si oppone all'estensione della campagna a tutta la Striscia per i rischi connessi ad operazioni in cui potrebbero rimanere uccisi gli ultimi ostaggi ancora in vita (20 su 50), senza contare l'usura dei soldati che combattono da 670 giorni e l'impegno di non meno di 4-5 mesi di intensi combattimenti. 

Media, procuratrice generale invitata al gabinetto su Gaza

La procuratrice generale Gali Baharav-Miara è stata invitata a partecipare alla riunione chiave del gabinetto per la sicurezza prevista per domani, durante la quale sarà discusso un piano di occupazione militare completa della Striscia di Gaza, riferisce la stampa israeliana. Baharav-Miara è stata licenziata dal governo lunedì scorso, ma l'Alta Corte ha immediatamente sospeso l'attuazione della decisione, precisando che le sue prerogative resteranno in vigore fino a una sentenza definitiva. Il ministro della Giustizia Yariv Levin ha tentato di promuovere un boicottaggio nei suoi confronti nonostante il pronunciamento della Corte, ma la presenza della principale consulente legale del governo è stata considerata cruciale per garantire la legalità della possibile decisione. Fonti vicine a Levin hanno definito l'invito rivolto alla procuratrice come "molto grave". 

Iran, minaccia Usa e Israele: "Risposta forte in caso di attacco"

La Guardia Rivoluzionaria Iraniana  (Irgc) ha avvertito oggi Stati Uniti e Israele che Teheran darà una risposta "decisa e potente" nel caso di un nuovo attacco dopo il conflitto di giugno, che ha causato oltre mille morti in Iran e quasi 30 in Israele. "Qualsiasi minaccia alla sicurezza e all'integrità territoriale del Paese verrà affrontata con una severità che va oltre l'immaginazione dei nemici", minacciano i Pasdaran in una dichiarazione, aggiungendo che la risposta sarà "molto più dura" di quella data nella guerra di 12 giorni scoppiata lo scorso giugno.

A questo proposito, i Pasdaran ribadiscono che Teheran "è sempre pronta" a fronteggiare "qualsiasi minaccia o aggressione" da parte degli Stati Uniti o del suo alleato "sionista" e affermao che "i nemici non sono riusciti a raggiungere i loro malvagi obiettivi di distruggere" l'Iran, secondo l'agenzia di stampa Tasnim.

Il conflitto è scoppiato il 13 giugno scorso, quando Israele ha lanciato un'offensiva militare contro il Paese, che ha risposto lanciando missili e droni sul territorio israeliano. Gli Stati Uniti il 22 giugno hanno effettuato una serie di bombardamenti contro tre impianti nucleari iraniani. Un cessate il fuoco è in vigore dal 24 giugno.

Israele, Netanyahu al lavoro sul piano per invadere tutta Gaza

Con il via libera degli Stati Uniti, il governo israeliano ha annunciato che procederà "all'occupazione completa" della Striscia, perché "Hamas non rilascerà altri ostaggi senza una resa totale". Come? Sembra che il premier lo annuncerà al suo governo nei prossimi giorni, forse il 7 agosto. La riunione di gabinetto di oggi, che doveva portare a una conclusione, sembra infatti che non abbia superato le divergenze di opinioni tra la parte politica e il capo di stato maggiore Eyal Zamir.

Israele, Netanyahu al lavoro sul piano per invadere tutta Gaza

Israele, Netanyahu al lavoro sul piano per invadere tutta Gaza

Vai al contenuto

Herzog chiede immediato rilascio degli ostaggi ad Hamas

Durante una visita in Estonia, il presidente israeliano Isaac Herzog ha chiesto l'immediato rilascio degli ostaggi israeliani detenuti dai militanti palestinesi di Hamas. Gli ostaggi si trovano in una "situazione di rischio per la vita", ha dichiarato oggi Herzog dopo un incontro con il suo omologo estone Alar Karis a Tallinn, e ha fatto appello alla comunità internazionale affinché si adoperi per un accordo sulla loro cattura e per un cessate il fuoco.

Come nei giorni precedenti, durante le visite in Lettonia e Lituania, ha mostrato le foto di due ostaggi recentemente pubblicate da Hamas. Secondo fonti israeliane, 50 persone rapite da Israele sono ancora detenute nella Striscia di Gaza, 20 delle quali si ritiene siano ancora vive. Il forum dei familiari degli ostaggi ha  avvertito che i prigionieri rimasti sono in imminente pericolo di vita.

Anche gli esperti medici erano giunti a questa conclusione sulla base dei video pubblicati più di recente, che mostravano ostaggi emaciati fino all'osso. Herzog ha anche chiesto un approccio critico alle foto e ai video di persone affamate di Gaza, che a suo avviso potrebbero essere una messa in scena.

Tajani: "A Gaza cose inaccettabili ma non è un genocidio"

"Non c'è giuridicamente genocidio, genocidio è una decisione preordinata di sterminare un popolo. Quello è il genocidio. Stanno facendo delle cose inaccettabili a Gaza ma non è un genocidio. Quello è ciò che ha fatto Hitler contro gli ebrei, che aveva deciso di sterminare gli ebrei. Qui c'è una guerra in corso e si sta colpendo secondo me oltre ogni limite la popolazione civile che non ha nulla a che fare con Hamas". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani alla Versiliana di Marina di Pietrasanta, anche in risposta a una persona che si è messa fra i cronisti e ha accusato il governo di "complicità in un genocidio".

Tajani: "Oggi cessate il fuoco non è più vicino"

"Purtroppo il cessate il fuoco non è più vicino rispetto a una settimana fa, perchè ogni proposta viene comunque respinta da Hamas che sta giocando al rialzo cercando di ottenere sempre di piu'". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando con i giornalisti a margine del Caffè della Versiliana. "La liberazione degli ostaggi - ha detto ancora - è una conditio sine qua non, per Israele, per arrivare al cessate il fuoco quindi Hamas deve anche capire che deve liberare immediatamente gli ostaggi che sono tenuti in condizioni disumane e Israele deve, contemporaneamente, finire di bombardare Gaza perchè ci sono altrettante persone che vivono in condizioni disperate". 

Tajani: "Basta bombe su Gaza, Hamas liberi gli ostaggi"

"La nostra linea è chiara: fine della guerra, cessate il fuoco, basta bombardamenti, basta attacchi, basta azioni militari. Hamas deve liberare gli ostaggi perché continua ad alzare il prezzo facendosi scudo della popolazione civile". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani alla Versiliana di Marina di Pietrasanta (Lucca). La liberazione degli ostaggi israeliani da parte di Hamas è "conditio sine qua non" per il raggiungimento della pace, ha sottolineato Tajani. 

Uccisa a Gaza ex stella della nazionale di calcio palestinese

Suleiman Al-Obaid, ex giocatore della nazionale palestinese di calcio, è stato ucciso in un attacco israeliano contro civili in attesa di aiuti umanitari nel sud di Gaza. Lo ha dichiarato la Palestine football association (Pfa) e lo riporta sul suo sito Al Jazeera. Conosciuto anche come il 'Pelé del calcio palestinese', al-Obaid aveva iniziato la carriera con la sua squadra di casa, il Khadamat Al-Shati Club. In seguito era entrato a far parte dell'Al-Amari Youth Center Club nella Cisgiordania occupata, poi del Gaza Sports Club, prima di approdare in nazionale, ha dichiarato la Pfa. Per l'associazione era "una delle stelle più brillanti del calcio palestinese". Per la stessa associazione si tratta della 662simo membro della comunità sportiva ucciso a Gaza dall'inizio della guerra. 

Fonte Israele: "Verso occupazione di Gaza, ma tutto può cambiare"

La direzione intrapresa dal governo è quella della conquista della Striscia di Gaza (che dovrebbe essere decisa giovedì dal gabinetto). "Ma da qui a domani solo Dio lo sa, in Medio Oriente le cose possono cambiare" e  già questa sera il presidente degli Stati Uniti Donald Trump potrebbe presentare un grande piano umanitario". Lo ha riferito a Ynet un alto funzionario israeliano, lasciando intendere che anche se la decisione sull'occupazione della Striscia sembra essere a un passo, altre decisioni potrebbero cambiare lo scenario che si è delineato in queste ultime ore. 

La minaccia di Netanyahu: Israele vuole davvero 'occupare tutta Gaza'?

Al momento non si può dire con certezza ma, secondo il Times of Israel, il premier avrebbe comunicato l'intenzione al suo gabinetto. Quali sono le ragioni politiche? Come agirà per realizzarlo sul campo? Ma, soprattutto, che fine farebbero i civili palestinesi e gli ostaggi? Proviamo a rispondere alle domande più urgenti.

La minaccia di Netanyahu: Israele vuole davvero 'occupare tutta Gaza'?

La minaccia di Netanyahu: Israele vuole davvero 'occupare tutta Gaza'?

Vai al contenuto

Protesta in Israele per la consegna del corpo di Odeh. VIDEO

Idf, arrestati due terroristi nel campo profughi di Ramallah

Due miliziani sono stati arrestati nel campo profughi di al-Amari a Ramallah mentre tentavano di formare una nuova cellula terroristica. Lo hanno comunicato la polizia israeliana, l'Idf e lo Shin Bet, specificando che l'operazione è stata condotta dall'unità Gideonim, sotto la direzione dello Shin Bet e in collaborazione con il comando militare di Binyamin. I due arrestati, rilasciati da detenzione per motivi di sicurezza nel corso dell'ultimo anno, erano noti come armati di pistole e fucili. 

Farnesina, nuovo convoglio di aiuti alimentari a popolazione Gaza

Un nuovo convoglio di aiuti alimentari del programma “Food for Gaza” è in partenza in queste ore dalla Giordania alla volta della Striscia. Si tratta di 20 camion del Programma alimentare mondiale carichi di aiuti acquistati con fondi italiani, per un totale di oltre 350 tonnellate di farina destinate alla popolazione civile nella Striscia. Un ulteriore convoglio è, inoltre, previsto per l’inizio della settimana prossima, fa sapere la Farnesina.

I nuovi aiuti italiani fanno parte dello stanziamento approvato la scorsa settimana nel corso della riunione presieduta dal ministro degli Esteri Antonio Tajani alla Farnesina. Il convoglio attraverserà domani il confine con la Cisgiordania, per poi proseguire verso la frontiera fra Israele e Gaza, al nord della Striscia. 

Proseguono in queste ore anche i preparativi per la realizzazione di lanci aerei di altri aiuti umanitari, in collaborazione con il ministero della Difesa. Un carico con ulteriori 100 tonnellate di aiuti umanitari è in arrivo domani all’aeroporto di Fiumicino, da dove partirà poi per la Giordania, le cui autorità – d’intesa con il governo di Israele – hanno messo a disposizione corridoi aerei e individuato zone sicure per i lanci.

Padre di ostaggio: "Piano su Gaza lo ucciderà se non è già morto"

Dani Miran, padre dell'ostaggio Omri, ha lanciato un appello contro il piano dei combattimenti nel centro della Striscia di Gaza: "Se la guerra riprende lì, sarà la condanna a morte per mio figlio, se non è già morto", ha dichiarato. "Lo uccideranno, e il suo sangue sarà sulle mani dei leader responsabili. Un marchio d'infamia accompagnerà le loro famiglie per generazioni". 

Idf, 107 pacchi lanciati su Gaza da cooperazione internazionale

L'Idf ha reso noto che oggi nell'ambito della cooperazione con Emirati Arabi Uniti, Giordania, Germania, Belgio e Francia, è proseguita l'iniziativa per rafforzare la risposta umanitaria nella Striscia di Gaza, guidata dal Cogat, l'ente israeliano di coordinamento delle attività governative nei territori. Nelle ultime ore, cinque Paesi hanno effettuato un lancio aereo di 107 pacchi contenenti generi alimentari per la popolazione di Gaza. L'Idf ha ribadito che continuerà a lavorare con la comunità internazionale per migliorare la risposta umanitaria, respingendo le accuse infondate di carestia deliberata. 

Ciriani: "Palestina deve nascere dopo un negoziato tra le parti"

"La posizione del Governo è molto chiara: l'unico orizzonte possibile resta la soluzione a due Stati, che convivano in pace e sicurezza all'interno di confini reciprocamente riconosciuti. Siamo sempre stati favorevoli al riconoscimento dello Stato palestinese, ma vogliamo che questo Stato nasca su basi solide. Il riconoscimento deve rappresentare il punto di arrivo di un processo di pace negoziato tra le parti che presuppone la completa uscita di scena di Hamas, il raggiungimento della piena unità palestinese sotto la guida dell'Anp e il mutuo riconoscimento delle due parti. Un percorso su cui stiamo lavorando in stretto coordinamento con tutti i nostri partner, in particolare con la Germania". Lo ha detto ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani alla Camera rispondendo a interrogazioni rivolte al ministro degli Esteri Antonio Tajani sulle iniziative volte al riconoscimento dello Stato di Palestina sulla base dei confini del 1967.  Ciriani ha allo stesso tempo ricordato che, "come ha di recente sottolineato anche il presidente della Repubblica Mattarella, la situazione a Gaza diviene, di giorno in giorno, drammaticamente più grave e intollerabile. Lo ha ribadito il presidente del Consiglio Meloni la scorsa settimana in un colloquio telefonico con il primo ministro israeliano Netanyahu. Il presidente ha insistito, in particolare, sulla necessità di porre immediatamente fine alle ostilità e sull'urgenza di garantire un accesso umanitario pieno e senza ostacoli alla popolazione civile".  

Tajani: "Italia contraria a insediamenti Israele in Cisgiordania"

"L'Italia è contraria a ogni insediamento israeliano in Cisgiordania perché minerebbe le basi del progetto "due popoli due Stati", unica soluzione per costruire una pace stabile in Medioriente". Lo scrive sui social il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. 

Gaza, Chiorazzo: "Dalla piccola Basilicata un grande segnale"

"Definire una serie di interventi di solidarietà a sostegno delle popolazioni civili colpite dal conflitto israelo-palestinese avvalendosi delle risorse del fondo derivante dalle trattenute sui compensi dei consiglieri regionali": è uno dei punti inseriti nella risoluzione approvata all'unanimità nella serata di ieri dal Consiglio regionale della Basilicata, su iniziativa del vicepresidente dell'Assemblea lucana, Angelo Chiorazzo (Basilicata Casa Comune). "Un atto - ha spiegato - di responsabilità istituzionale e umana, in un momento drammatico della storia del Medio Oriente. La Regione si schiera dalla parte della pace, della dignità e della libertà. La Basilicata è terra di pace e di dialogo. Con il voto unanime di ieri, ha dimostrato che anche una piccola regione può dare un grande segnale, scegliendo di non tacere davanti allo sterminio in atto nella Striscia di Gaza. La nostra - ha proseguito il primo firmatario della risoluzione - non è una posizione ideologica ma profondamente civile e umana. E si inserisce nel solco della migliore tradizione italiana, che ha visto protagonisti, nei processi di pace in Medio Oriente, figure come Alcide De Gasperi, Giulio Andreotti, Aldo Moro ed Emilio Colombo". Secondo il leader di Basilicata Casa Comune, "di fronte a una delle pagine più nere dell'umanità contemporanea la politica ha il dovere di scegliere da che parte stare. La Basilicata ha scelto di stare dalla parte della vita, della dignità, del diritto. Senza ambiguità, e con la voce di un'intera assemblea regionale", ha concluso Chiorazzo. 

Bbc: "Esplosione vicino a una clinica dell'Unrwa a nord di Gaza"

La Bbc afferma di avere autenticato un video che mostra un'esplosione nei pressi di una clinica gestita dall'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati Palestinesi (Unrwa) nel nord di Gaza, a seguito di un presunto attacco aereo israeliano avvenuto durante la notte.    Nel video si sente una forte esplosione e una palla di fuoco illumina l'area dietro un edificio con un'antenna per le comunicazioni sul tetto.    "Abbiamo confrontato l'edificio caratteristico del filmato, con la facciata leggermente curva, con le immagini disponibili online della Clinica Sheikh Radwan nella zona di al-Maqousi, a ovest di Gaza City", spiega l'emittente britannica. "Le foto caricate online mostrano l'edificio prima che subisse danni e il nome Sheikh Redwan Health Center è visibile sul muro in inglese e arabo, insieme allo stemma delle Nazioni Unite".    L'agenzia di stampa Reuters si è recata sul posto e ha scattato fotografie delle conseguenze dell'attacco.

Patto per l'Abruzzo, su Gaza non potevamo rimanere indifferenti

"Una regione come l'Abruzzo, che ha conosciuto i disastri della guerra, gli sfollamenti, gli aiuti alimentari e che nel 2009, dopo il terremoto, fu aiutata da tutti, non poteva rimanere indifferente di fronte a bambine e bambini che rischiano di morire di fame". Lo afferma il consigliere regionale Luciano D'Amico, del Patto per l'Abruzzo, coalizione composta dai gruppi di opposizione in Regione, a proposito della spesa straordinaria di 500mila euro autorizzata dal Consiglio regionale come aiuti umanitari alla popolazione di Gaza.    Nel corso di una conferenza stampa a Pescara, sottolineando che "si tratta di uno stanziamento compatibile con la situazione di criticità della nostra Regione", D'Amico ha spiegato che il tema "non è di destra o di sinistra" e che l'opposizione "ha chiesto alla maggioranza di aderire alla nostra mozione per Gaza e di questo li ringraziamo". 

Lapid: "Popolo di Israele non vuole l'occupazione di Gaza"

Una "pessima idea" che non ha il favore del popolo israeliano. Il leader dell'opposizione, Yair Lapid, liquida cosi' la proposta di Benjamin Netanyahu. L'occasione e' stata un briefing sulla sicurezza di questa mattina, durante il quale Lapid ha detto al primo ministro che "non si manda lo Stato di Israele in guerra se la maggioranza della popolazione non e' con voi, e il popolo di Israele non e' interessato a questa guerra". Una mossa simile, ha detto Lapid secondo quanto riporta il Times of Israel, richiederebbe un prezzo "troppo pesante" da sopportare per Israele, sia finanziariamente che per il numero di vittime che probabilmente causerebbe. Invece di impegnarsi in un'"inutile occupazione" della Striscia di Gaza, Lapid afferma che Israele dovrebbe consentire ai paesi arabi di governare l'enclave, lasciando a Israele il tempo necessario per eliminare Hamas. NNNN

Dg ministero Salute Gaza: situazione "peggiora di giorno in giorno"

Il direttore generale del Ministero  della Salute di Gaza, Munir al-Bursh, ha dichiarato ad Al Jazeera che la  situazione nella Striscia di Gaza sta "peggiorando di giorno in  giorno". "L'occupazione ha distrutto la maggior parte dei laboratori  e  sta uccidendo la popolazione della Striscia di Gaza con bombardamenti,  fame e ogni mezzo", ha spiegato il direttore. "Il settore è diventato  un'area fertile per la diffusione di malattie. Abbiamo 45 pazienti  affetti dalla sindrome di Guillain-Barré (una rara malattia che colpisce  i nervi ndr,). Ci sono molti casi di avvelenamento dovuti alla  contaminazione dell'acqua e del cibo", ha riferito al-Bursh, registrando  anche 95 pazienti affetti da “paralisi flaccida acuta”, una debolezza  improvvisa degli arti che colpisce soprattutto i bambini. "Lanciare cibo  dagli aerei è umiliante e a causa di questo sono anche morte delle  persone", ha concluso il direttore generale.

Tajani: "Contrari a insediamenti israeliani in Cisgiordania"

"L'Italia è contraria ad ogni insediamento israeliano in Cisgiordania perché minerebbe le basi del progetto "due popoli due Stati", unica soluzione per costruire una pace stabile in Medioriente". Lo scrive su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Governatrice Huckabee ricevuta da Netanyahu

Benjamin Netanyahu ha incontrato questa mattina la Governatrice dell'Arkansas degli Stati Uniti, Sarah Huckabee-Sanders, figlia dell'ambasciatore americani in Israele. Huckabee-Sanders ha incontrato nei giorni scorsi il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, esponente dell'ultradestra, e ha partecipato a una visita all'insediamento di Ariel in Cisgiordania, come parte di una delegazione statunitense, insieme al Mike e al presidente della Camera Mike Johnson.

Media: "Israele usa cloud Microsoft per spiare palestinesi"

L'esercito israeliano ha utilizzato il cloud di Microsoft, Azure, per intercettare e archiviare milioni di telefonate di palestinesi di Gaza e della Cisgiordania. Alcune delle informazioni stivate in server in Olanda e Irlanda sono servite non solo a compiere omicidi mirati, ma a pianificare operazioni militari nei territori occupati e nella Striscia. A rivelarlo e' un'inchiesta condotta dal Guardian con la pubblicazione israelo-palestinese +972 Magazine e il media ebraico Local Call. Alla fine del 2021, il capo dell'agenzia di sorveglianza militare israeliana, Yossi Sariel incontro' l'amministratore delegato di Microsoft, Satya Nadella, a Seattle e lo convinse a creare per la sua Unita' 8200 un'area personalizzata e segreta dentro Azure. I server dell'esercito israeliano non bastavano piu' per raggiungere l'obbiettivo: ascoltare e registrare "un milione di telefonate l'ora". Grazie al controllo che esercita sulle infrastrutture di telecomunicazione palestinesi, Israele da tempo aveva orecchio sulle telefonate nei territori occupati. Ma il nuovo sistema di intercettazione indiscriminate ha consentito agli 007 riascoltare il contenuto delle chiamate cellulari e catturare le conversazioni di un bacino molto piu' ampio di civili.

Grazie alla capacita' di archiviazione quasi illimitata di Azure, l'Unita' 8200 ha messo in piedi un nuovo potente strumento di sorveglianza di massa: un sistema intrusivo che raccoglie e archivia le registrazioni di milioni di chiamate telefoniche effettuate ogni giorno dai palestinesi a Gaza e in Cisgiordania. Microsoft ha assicurato che Nadella non era a conoscenza del tipo di dati che Unit 8200 prevedeva di archiviare nel cloud. Ma

una serie di documenti Microsoft trapelati e interviste con 11 fonti dell'azienda e dell'intelligence militare israeliana hanno rivelato la vera natura del progetto. E la voce si era sparsa anche nell'azienda. A maggio, un dipendente ha interrotto un discorso programmatico di Nadella e ha urlato: "Che ne dici di mostrare che i crimini di guerra israeliani sono alimentati da Azure?". Dopo che il Guardian e altri avevano rivelato gia' a gennaio una collaborazione con Israele che poteva avere impatto sulla guerra a Gaza, Microsoft aveva disposto un'inchiesta interna. Secondo l'indagine, "non e' stata trovata alcuna prova" che Azure o i suoi prodotti di intelligenza artificiale siano stati "utilizzati per prendere di mira o danneggiare persone" a Gaza. Secondo una fonte di alto livello di Microsoft, nei colloqui con gli 007 israeliani la societa' ha messo paletti all'utilizzo della sua tecnologia a Gaza e insistito che non avrebbe dovuto essere utilizzata per l'identificazione di obiettivi di attacchi letali. Ma fonti dell'Unita' 8200 hanno riferito che le informazioni raccolte negli enormi archivi di telefonate sono state usate per individuare e identificare gli obiettivi dei bombardamenti a Gaza. Per esempio, prima di un attacco aereo si esaminano le chiamate effettuate dalle persone nelle vicinanze di un bersaglio che si trovi all'interno di aree densamente popolate di civili. L'obiettivo iniziale del sistema pero' era la Cisgiordania. Le informazioni raccolte sarebbero state usate per ricatti o per giustificare arresti e omicidi mirati. "Quando hanno bisogno di arrestare qualcuno e non c'e' una ragione sufficiente per farlo, è’ li' che trovano la scusa", ha spiegato una fonte riferendosi alle informazioni memorizzate nel cloud. Improvvisamente con Sariel "l'intera cittadinanza e' diventata il nostro nemico", ha detto un'altra fonte. Un sistema sviluppato in questo periodo ha consentito di scansionare tutti i messaggi di testo tra palestinesi in Cisgiordania e catalogarli in una scala di rischio basata su un'analisi automatizzata per verificare se includesse parole ritenute sospette. Ancora in uso, il sistema - noto come "messaggio rumoroso" - e' in grado di identificare i messaggi di testo incui le persone parlano di armi o dicono di voler morire. Secondo i documenti raccolti dal Guardian, a luglio di quest'anno 11.500 terabyte di dati militari israeliani - equivalenti a circa 200 milioni di ore di audio - erano conservati nei server Azure di Microsoft nei Paesi Bassi, un po' meno in Irlanda. Non e' chiaro se tutti questi dati appartengano tuti all'Unita' 8200 o anche ad altre unita' militari israeliane. "Il cloud e' uno spazio di archiviazione infinito", ha detto una fonte che ha familiarita' con il sistema. Le chiamate sono in genere conservate nel cloud per circa un mese, ma possono rimanere anche piu' a lungo cosi' che gli agenti possano analizzare retroattivamente conversazioni di persone nel frattempo finite nel mirino. Nonostante il pachidermico e sofisticatissimo sistema, Hamas ha compiuto indisturbata la strage del 7 ottobre del 2023. Sariel si e' dimesso l'anno scorso assumendosi responsabilita' del ruolo "dell'Unita' 8200 nel fallimento dell'intelligence". Ma il sistema che ha messo in piedi continua a essere utilizzato.

Berlino: "Contrari a insediamenti israeliani in Cisgiordania"

"Il governo federale è fermamente contrario al progetto israeliano di insediamento E1", un'area della Cisgiordania rivendicata da Israele. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri tedesco Kathrin Deschauer nel corso della conferenza stampa del mercoledì.    La portavoce ha anche aggiunto che il progetto "oltre a una chiara violazione del diritto internazionale, mette a rischio anche le basi della possibilità di una soluzione a due Stati. Il governo federale è impegnato per garantire che la soluzione a due Stati non venga letteralmente bloccata. Questo è il nostro approccio: rimanere in stretto contatto e, allo stesso tempo, esprimere con chiarezza la posizione del governo federale sul progetto E1, che incontra il nostro netto rifiuto".    Per i palestinesi il progetto E1 rappresenta un modo per dividere la Cisgiordania e per separarla da Gerusalemme Est.

Lapid a Netanyahu: "Occupare Gaza pessima idea, Israele non vuole"

"Ho detto al premier Netanyahu che occupare Gaza è una pessima idea, non si intraprende un'azione del genere se non si ha la maggioranza della popolazione alle spalle. Il popolo di Israele non è interessato a questa guerra. Pagheremo un prezzo troppo alto". Lo ha dichiarato il leader dell'opposizione Yair Lapid dopo aver incontrato il primo ministro. 

Herzog: "Soluzione a 2 Stati ora non aiuta palestinesi"

"L'idea di (una soluzione a, ndr) due Stati ora non aiuterà alcun palestinese. Aumenterà la frustrazione nelle persone e sarà percepita come un premio per il terrorismo". Lo ha dichiarato il presidente israeliano, Isaac Herzog, durante una conferenza stampa congiunta a Tallinn con il suo omologo estone, Alar Karis.

"Siamo nel mezzo di una crisi molto grave in Medio Oriente. Il 7 ottobre ha gettato un'ombra pesante sulla regione e ha fatto regredire il pensiero israeliano sulla soluzione a due Stati", ha affermato. Herzog, secondo Ynet, ha quindi elogiato "l'approccio pragmatico dell'Estonia alla soluzione a due Stati".

Avviso di rischio alto per i turisti israeliani in Grecia

Il Centro per combattere l'antisemitismo ha diffuso avvisi per i viaggiatori circa 'giornate di rabbia' e manifestazioni contro Israele in programma per i prossimi giorni in Grecia. Il livello di rischio è definito "alto". Il ministero della Diaspora ha emesso un avviso riferito al 10 agosto, in cui è prevista un'ondata di proteste anti-israeliane in oltre 25 località greche, tra cui alcune isole e le principali zone turistiche. La polizia greca si sta preparando con un ampio dispiegamento di forze per questi eventi e ha dichiarato che "non permetterà che venga fatto del male ai turisti israeliani", riferiscono i media di Israele. 

Rabbia dei riservisti per il piano di occupazione di Gaza

L'ipotesi che domani il gabinetto di guerra possa decidere di occupare l'intera Striscia di Gaza ha suscitato in Israele forte rabbia e preoccupazione nelle organizzazioni di riservisti, che dovrebbero prendere parte in prima linea all'operazione. Lo riferiscono i media israeliani che hanno raccolto diverse dichiarazioni da parte di gruppi, associazioni e testimonianze dirette. I riservisti, già usurati da 670 giorni di conflitto, richiamati più e più volte, hanno denunciato più volte negli ultimi mesi la loro condizione di esaurimento fisico, problemi mentali, fino ai suicidi di 17 soldati nei primi sette mesi dell'anno. Inoltre contestano il governo, che sta promuovendo la bozza di legge sull'esenzione degli ultraortodossi proprio mentre sta per essere decisa l'estensione della guerra nella Striscia. Vista la mancanza di personale militare sufficiente, alcuni leader dell'organizzazione hanno detto che i piani dell'esecutivo sono "distanti dalla realtà". Alon Tirer, presidente del movimento "Giovani in Israele", ha sottolineato a Channel 12 il pesante fardello che grava su chi presta servizio. "Senza soldati, non c'è la possibilità di fare bene", ha avvertito. "Il numero di 400 giorni di servizio di riserva è già diventato la norma per molti di coloro che prestano servizio, e il prezzo personale, economico e familiare che pagano è insopportabile. Non possiamo continuare a caricare del peso della sicurezza su quei pochi e aspettarci che portino il Paese sulle loro spalle da soli", ha dichiarato.

Idf, avviso di evacuazione a Khan Younis, anche per gli sfollati

Il portavoce dell'Idf in lingua araba ha annunciato su X che l'esercito israeliano prosegue le manovre di terra con "forza intensa" nell'area di Khan Yunis, e ha invitato i residenti, inclusi coloro che si trovano nelle tende nel quartiere al-Nasr, a evacuare immediatamente verso ovest. Il portavoce ha precisato che l'area non sarà soggetta a pause tattiche temporanee per fini umanitari, e ha ribadito che l'ordine di evacuazione non include l'ospedale Nasser. Le aree indicate sono specificate in una mappa allegata. 

Netanyahu riceve la governatrice dell'Arkansas Sanders

Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha incontrato questa mattina nel suo ufficio a Gerusalemme la governatrice dello Stato dell'Arkansas, Sarah Huckabee Sanders. Lo rende noto l'ufficio del primo ministro. 

Media: Netanyahu convoca gabinetto su Gaza domani alle 18

L'ufficio del primo ministro conferma a Times of Israel che Benyamin Netanyahu convocherà il gabinetto di sicurezza domani alle 18,00 (le 17,00 in Italia) presso il suo ufficio a Gerusalemme per discutere i piani di guerra a Gaza. "Il gabinetto dovrebbe approvare durante la riunione di domani l'occupazione militare totale della Striscia", riferisce il Times of Israel, nonostante il capo di stato maggiore dell'Idf e altri generali dell'esercito abbiano avvertito dei rischi dell'operazione. 

Media Gb: "Gaza rasa al suolo, dall'alto sembra l'apocalisse"

"Vista dall'alto, Gaza sembra l'apocalisse": è il titolo con cui il Guardian sintetizza oggi la testimonianza dei giornalisti britannici che negli ultimi giorni hanno potuto sorvolare la Striscia a bordo di un aereo cargo giordano incaricato di lanciare aiuti dall'alto alla popolazione palestinese allo stremo. Un panorama di distruzione certificato pure dalle immagini girate da una troupe di Itv, la cui inviata, Emma Murphy, ha descritto nel dettaglio l'entità delle distruzioni a vastissimo raggio identificate su Gaza City e altrove, indicando macerie a distesa in aree in cui sorgevano edifici residenziali, ospedali e scuole; e parlando di intere aree abitate "cancellate". Immagini soggette a restrizioni, secondo la reporter televisiva, da parte dei comandi militari d'Israele; ma riprese lo stesso durante il volo offerto dalla Giordania. In uno speciale tv, Murphy ha quindi ricordato i calcoli secondo cui sulla Striscia di Gaza, in oltre venti mesi di raid israeliani, sono stati scaricate in totale "100.000 tonnellate di esplosivo": una quantità superiore a quella messa insieme dei bombardamenti a tappeto "su Londra, Dresda e Amburgo", aree largamente più ampie, durante la Seconda Guerra Mondiale. La giornalista britannica rievoca poi "la spaventosa montagna di devastazione" già vista dal cielo in un precedente sorvolo "l'anno scorso". Allora - aggiunge - "mi era sembrato uno scenario disperato, ma ora è incredibilmente peggio: l'ammontare di danni ulteriori fatti negli ultimi 17 mesi appare strabiliante". 

Media: "Israele vieta a mufti Gerusalemme ingresso moschea Al-Aqsa per 6 mesi"

Le autorità israeliane hanno deciso di vietare al Gran Mufti di Gerusalemme e dei territori palestinesi occupati, lo sceicco Muhammad Hussein, di accedere alla moschea di Al-Aqsa per sei mesi. Lo scrive al Jazeera.

La decisione arriva pochi giorni dopo che il ministro della Sicurezza nazionale israeliano di estrema destra, Itamar Ben-Gvir, si è recato nel complesso della moschea di Al-Aqsa e vi ha pregato, violando un accordo sullo status quo del 1967.

Ancora colpi intorno alla chiesa della Sacra famiglia a Gaza

"Preghiamo per la pace". Lo scrive il parroco della chiesa della Sacra Famiglia di Gaza, già bombardata dall'Idf, padre Gabriel Romanlli, a corredo di un video di oggi che pubblica sui suoi profili social in cui si odono forti colpi di mortaio in rapida sequenza intorno alla chiesa. "Colpi nel quartiere El Zeytoun, fuori dal territorio parrocchiale", scrive ancora padre Gabriel dopo che anche nei giorni scorsi lo stesso parroco ha pubblicato diversi video testimonianza sullo svolgimento della messa all'interno della piccola chiesa mentre all'esterno rimbombava il fragore delle operazioni militari. 

Idf: "L'operazione per occupare Gaza causerebbe gravi perdite"

Se Israele dovesse dar seguito ai suoi piani per occupare completamente la Striscia di Gaza, ciò causerebbe gravi perdite tra le truppe israeliane. Lo hanno dichiarato funzionari militari israeliani, secondo quanto riportato dall'emittente pubblica Kan, che stimano che nell'operazione potrebbero essere uccisi "decine" di soldati e che un gran numero di essi rimarrebbe ferito. 

I funzionari hanno inoltre messo in guardia sul rischio che la conquista dell'intera Striscia di Gaza comporterebbe per gli ostaggi rimasti, a causa dei quali finora le Idf hanno evitato di operare nelle aree in cui si ritiene siano detenuti.

Idf: "Ucciso militante di Hezbollah nel sud del Libano"

Un militante di Hezbollah è stato ucciso dall'esercito israeliano nel sud del Libano. Lo rende noto l'Idf, precisando di aver "ucciso Hossam Qasem Ghorab, un terrorista di Hezbollah che operava dal territorio libanese per dirigere le cellule terroristiche in Siria". "Queste cellule terroristiche avevano pianificato di lanciare attacchi missilistici verso le alture del Golan", si legge nella dichiarazione dell'esercito.

Da Gaza a Sudan, le suore del mondo digiuneranno per la pace

Gaza, Sudan, Ucraina, Haiti, R.D. Congo, Siria, Myanmar. Le ferite del mondo sono sotto gli occhi di tutti. Volti segnati dal dolore, case distrutte, comunità smembrate. A pagare il prezzo più alto sono spesso le donne e i bambini. Per questo la Uisg, Unione Internazionale delle Superiore Generali, come fa sapere in una nota, lancia un forte appello: il 14 agosto 2025, vigilia della festa dell'Assunzione di Maria, si terrà una giornata mondiale di digiuno e preghiera per la pace, alla quale sono invitate tutte le comunità religiose e quanti desiderano unirsi. "Come donne di pace presenti nelle periferie del mondo e immerse nelle sofferenze dell'umanità - dichiarano le religiose della Uisg -, sentiamo l'urgenza di alzare la voce, unire i cuori, pregare e agire". Tre i gesti concreti proposti: pregare insieme e riflettere sulla Parola di Dio, alla luce delle guerre e delle crisi attuali; chiedere giustizia e riconciliazione, sollecitando le autorità civili ed ecclesiali a percorsi di pace, disarmo e tutela dei diritti umani; agire con solidarietà concreta, sostenendo chi soffre, attraverso reti di accoglienza e aiuto umanitario. "Non possiamo aspettare. La pace si costruisce. E si costruisce insieme", ribadisce l'appello, "in un mondo segnato dalla violenza, la Uisg continua a credere che la luce del Vangelo, della giustizia e della fraternità possa ancora risplendere". 

Ghf, a Gaza distribuiti oltre 28.000 pacchi alimentari in 24 ore

L'americana Gaza Humanitarian Foundation (Ghf)  ha annunciato di aver consegnato nelle ultime 24 ore 28.512 pacchi contenenti circa 1.829.520 razioni alimentari nei suoi centri di distribuzione nel sud della Striscia. Inoltre, sono stati distribuiti tre camion di patate e due di cipolle a Khan Yunis, nell'ambito di un programma pilota. "Con oltre 108 milioni di pasti forniti finora da maggio, Ghf continua a dimostrare che un'assistenza diretta e sicura è possibile anche nelle condizioni più difficili", ha dichiarato il reverendo John Acree, direttore generale della fondazione. "Ma il bisogno cresce ogni giorno. Stiamo lavorando per espandere le nostre operazioni e migliorare i canali di comunicazione per raggiungere più persone, e continuiamo a invitare altri attori della comunità umanitaria a unirsi a noi", ha aggiunto. 

Sei mesi di divieto di ingresso ad al Aqsa per il muftì di Gerusalemme

Israele ha vietato al muftì di Gerusalemme, Muhammad Hussein, di entrare per sei mesi nella moschea di al Aqsa. Lo ha riferito l'avvocato del religioso, Khaldoun Najm, a quanto riporta il Quds News Network. Il muftì era stato fermato il 25 luglio, mentre si trovava nella moschea, e rilasciato ma con il divieto di accedere per otto giorni ad al Aqsa. Alla scadenza, l'ordine è stato prolungato a sei mesi.

Wafa: "3 morti in un raid dell'Idf a Gaza, 5 per denutrizione"

Tre persone sono rimaste uccise e altre ferite questa mattina in un attacco aereo dell'esercito israeliano contro una casa nel quartiere Zeitoun, a sud-est di Gaza City. Lo riferisce l'agenzia di stampa dell'Anp Wafa. Gli ospedali di Gaza, che rispondono al ministero della Salute di Hamas, riferiscono di cinque decessi legati a fame e malnutrizione nelle ultime 24 ore. Secondo l'ultimo bilancio, dall'inizio della guerra le vittime nella Striscia sono 61.020 palestinesi, 150.671 i feriti. I dati forniti dal ministero della Salute di Hamas non sono verificabili autonomamente, Israele non consente l'ingresso nell'enclave a giornalisti israeliani e stranieri. 

Socialisti-Verdi-Sinistra Ue: "A Gaza in atto un genocidio"

Quello che accade a Gaza " non può più essere considerata una semplice emergenza: vi sono prove evidenti che si sta consumando un genocidio. Finora la Commissione e il Consiglio europeo non hanno reagito con l'urgenza e la determinazione che i nostri trattati, i nostri valori e le nostre responsabilità richiedono". Lo scrivono in una lettera indirizzata a Ursula von der Leyen, Antonio Costa e Kaja Kallas i gruppi dei Socialisti, Verdi e della Sinistra Ue. Nella lettera i tre gruppi chiedono di garantire gli aiuti a Gaza, di applicare "un embargo alle armi" per Israele e di "sospendere l'accordo di associazione" con lo Stato ebraico. 

Giordania, assaltati convogli per Gaza. Idf non si muove

La Giordania ha denunciato un nuovo assalto, il secondo in pochi giorni, a un suo convoglio di aiuti umanitari diretto a Gaza e accusato Israele di non avere mosso un dito per impedirlo. Lo riporta il Times of Israel citando la Reuters. L'arrivo dei 30 tir è stato ritardato per via degli attacchi, ha spiegato il portavoce del governo Mohammad al-Momani. "Questo richiede un serio intervento israeliano e tolleranza zero verso coloro che ostacolano i convogli", ha detto.

Wafa: "3 morti in un raid dell'Idf a Gaza, 5 per denutrizione"

Tre persone sono rimaste uccise e altre ferite questa mattina in un attacco aereo dell'esercito israeliano contro una casa nel quartiere Zeitoun, a sud-est di Gaza City. Lo riferisce l'agenzia di stampa dell'Anp Wafa. Gli ospedali di Gaza, che rispondono al ministero della Salute di Hamas, riferiscono di cinque decessi legati a fame e malnutrizione nelle ultime 24 ore. Secondo l'ultimo bilancio, dall'inizio della guerra le vittime nella Striscia sono 61.020 palestinesi, 150.671 i feriti. I dati forniti dal ministero della Salute di Hamas non sono verificabili autonomamente, Israele non consente l'ingresso nell'enclave a giornalisti israeliani e stranieri.

Giordania: assaltati convogli per Gaza. Idf non si muove

La Giordania ha denunciato un nuovo assalto, il secondo in pochi giorni, a un suo convoglio di aiuti umanitari diretto a Gaza e accusato Israele di non avere mosso un dito per impedirlo. Lo riporta il Times of Israel citando la Reuters. L'arrivo dei 30 tir e' stato ritardato per via degli attacchi, ha spiegato il portavoce del governo Mohammad al-Momani. "Questo richiede un serio intervento israeliano e tolleranza zero verso coloro che ostacolano i convogli", ha detto.

Ghf: "Su distribuzione aiuti è stato l'Onu a tirarsi indietro"

"La Gaza Humanitarian Foundation (Ghf) non è mai stata concepita per sostituire l'Onu. Come prerequisito fondamentale per le nostre operazioni, abbiamo insistito affinché all'Onu e ad altri fosse consentito di operare in parallelo. È stata una loro scelta quella di rinunciare quando la situazione si è fatta difficile". Lo scrive la controversa fondazione che si occupa della distribuzione degli aiuti a Gaza e che è sotto il controllo di Stati Uniti e Israele rispondendo a un post su X di Mohamad Safa. "Siamo lieti che siano tornati operativi, ma continuano i saccheggi diffusi dei loro convogli. Siamo pronti ad assisterli in ogni modo possibile affinché una maggiore quantità dei loro aiuti raggiunga chi ne ha bisogno", ha aggiunto la Ghf. Safa, diplomatico libanese che dal 2015 ricopre il ruolo di direttore esecutivo di Pva e dal 2016 è il rappresentante permanente dell'organizzazione presso le Nazioni Unite e accreditato presso l'Ufficio Onu a Ginevra, ha dichiarato che "prima che Israele sostituisse i centri di soccorso delle Nazioni Unite con quattro punti militarizzati e la Ghf, l'Onu e i suoi partner hanno contribuito a sfamare 2,1 milioni di persone in tutta Gaza. Non c'era fame. Non c'erano bambini che morivano di malnutrizione. Lasciate che l'Onu faccia il suo lavoro. Fermate la fame. Fermate il genocidio".

Idf: "Ucciso in Libano capo di cellule terroristiche in Siria"

L'Esercito israeliano (Idf) ha reso noto che l'Aeronautica militare (Iaf) ha eliminato ieri sera nella zona della Bekaa, in Libano, "il terrorista Hossam Qasem Ghorab, membro di Hezbollah".  Secondo quanto riferito dal portavoce militare, il miliziano operava dal territorio libanese per dirigere cellule terroristiche in Siria, che stavano pianificando il lancio di razzi verso le Alture del Golan.

Criticò Netanyahu, cantante Shamir alla polizia

Il cantante israeliano Ephraim Shamir è stato convocato per un interrogatorio all'unita' Lahav 433 della polizia. Lo riferisce il portale Kan che cita l'avvocato difensore dell'artista. Al cantante non e' stato notificato il motivo della convocazione che potrebbe essere legata alle critiche contro il primo ministro Benjamin Netanyahu postate da Shamir mesi fa sui suoi social media. Nel 2019, alla scomparsa della moglie dell'allora presidente Reuven Rivlin, Shamir era finito nella bufera per aver detto che avrebbe preferito che a morire fosse stata la moglie di Netanyahu, Sara. "Perche' non Sara?", aveva scritto in un post su Facebook.

Katz difende Zemir: "Suo dovere esprimersi. Poi ubbidirà"

Il ministro della Difesa, Israel Katz, e' sceso in campo per difendere il capo di Stato maggiore Eyal Zamir, finito nella bufera per la sua contrarieta' a un'occupazione di Gaza. Ma anche per chiarire che se l'operazione dovesse essere decisa, dovra' ubbidire. "Ho raccomandato io Zamir per la carica di capo di Stato maggiore dell'Idf e il primo ministro e il governo hanno approvato la mia raccomandazione", ha scritto in un lungo post su X. Katz ha ricordato i tanti teatri di guerra in cui Israele e' impegnato e i successi ottenuti anche grazie a Zamir, dalla guerra deoi 12 giorni in Iran all'operazione 'Carri di Gedeone' a Gaza. "E' diritto e dovere del capo di Stato maggiore esprimere la propria posizione nelle sedi appropriate", ha sottolineato. "Una volta prese le decisioni dai vertici politici, l'Idf attuera' con risolutezza e professionalita' quanto deciso, come e' avvenuto in tutti i settori, fino al raggiungimento degli obiettivi di guerra", ha avvertito. "In qualita' di ministro della Difesa responsabile dell'Idf per conto del governo, devo garantire che queste cose vengano portate a termine, e cosi' sara'", ha assicurato. 

Media: "Critiche riservisti a Netanyahu, rabbia e confusione"

La decisione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di occupare l'intera Striscia di Gaza, gia' messa in discussione dai vertici delle IDF, sta sollevando forti perplessita' anche tra i riservisti, "che dovrebbero essere la punta di diamante" dell'operazione. Lo riporta l'emittente israeliana Channel 12 in un lungo servizio in cui si dice che nelle organizzazioni di riservisti "c'e' una chiara motivazione a continuare a contribuire, ma anche rabbia, confusione e un senso di grave esaurimento". Al centro delle critiche: la mancanza di personale sufficiente, la mancanza di un'equa distribuzione degli oneri nella difesa del Paese e piani militari "distanti dalla realta'". Il maggiore generale Yonatan Shalev, combattente della Magellan e fondatore dell'organizzazione "Shoulder to Shoulder", ha duramente criticato il governo, che sta promuovendo la bozza di legge sull'esenzione per gli ortodossi proprio mentre sta valutando l'estensione della guerra a Gaza, riporta Channel 12. "Durante una guerra feroce, la macchina dell'evasione lavora a pieno ritmo", ha affermato. "Quando le divisioni si stanno ancora preparando a entrare in battaglia, il governo promuove l'evasione di massa di decine di migliaia di candidati qualificati. Le IDF sono a corto di 10.000 combattenti e Boaz Bismuth riceve ordini dagli attivisti ultra-ortodossi. Noi diciamo: non accadra' sotto i nostri occhi". Alon Tirer, presidente del movimento "Giovani in Israele", ha sottolineato il pesante fardello che grava su chi presta servizio. "Il numero di 400 giorni di servizio di riserva e' gia' diventato la norma per molti di coloro che prestano servizio, e il prezzo personale, economico e familiare che pagano e' insopportabile. Non possiamo continuare a caricare il peso della sicurezza su quei pochi e aspettarci che portino il Paese sulle loro spalle da soli". L'avvocato Rotem Avidar Tsalik, fondatore e CEO di Servants Lobby, ha aggiunto: "Lo Stato di Israele sta affrontando sfide di sicurezza senza precedenti, ma continua a comportarsi come se avesse un numero infinito di combattenti. Gli stessi riservisti vengono reclutati ripetutamente, fino allo sfinimento, al punto da danneggiare i mezzi di sussistenza, al punto da causare il collasso delle famiglie". "I politici parlano di ampliare gli obiettivi, ma non di ampliare l'esercito. Di manovre, ma non di rinforzi. E' ora di dire la verita': senza ampliare la cerchia di coloro che prestano servizio, non saremo in grado di assolvere i compiti che lo Stato di Israele si assume. Volete conquistare Gaza? Iniziate a reclutare", continua. Il movimento dei riservisti "To the Flag" ha chiarito che "i militari in servizio pubblico e le loro famiglie continueranno a difendere la sicurezza di Israele", ma ha aggiunto: "E' giusto che lo stesso governo che cerca di richiamarci e di mandare le IDF in una guerra di Sisifo faccia tutto il possibile per mobilitare immediatamente tutti e rafforzare le IDF, e non promuovere leggi illusorie di evasione che le indeboliranno".

Libano, Idf: ucciso terrorista Hezbollah, dirigeva cellule Siria

Le forze armate israeliane hanno ucciso ieri nel sud della Siria un esponente di Hezbollah. "Il terrorista Hossam Qasem Ghorab operava dal territorio libanese per dirigere cellule terroristiche in Siria", si legge in un post dell'Idf su Telegram. "Queste cellule terroristiche avevano in programma di lanciare attacchi missilistici verso le alture del Golan", si spiega ancora.

Cogat: ieri consegnati 300 camion di aiuti a Gaza

Il Cogat, l'ente israeliano di coordinamento delle attività governative nei territori, ha riferito che il 5 agosto oltre 300 camion con aiuti umanitari sono entrati nella Striscia di Gaza e attendono ora la raccolta e la distribuzione, insieme a centinaia di altri ancora in attesa del ritiro da parte delle Nazioni Unite. Quasi 300 camion sono già stati raccolti e distribuiti da Onu e organizzazioni internazionali. Inoltre, tre autocisterne di carburante dell'Onu sono state trasferite per garantire il funzionamento dei sistemi umanitari essenziali. Nella stessa giornata sono stati effettuati lanci aerei di 110 pallet di aiuti, in coordinamento con Emirati Arabi Uniti, Egitto, Giordania, Germania, Canada e Belgio. Cogat ha dichiarato che Israele continuerà ad ampliare gli sforzi per facilitare l'assistenza umanitaria alla popolazione civile di Gaza.

Camion di aiuti assaltato, Hamas punta il dito contro Israele

Hamas ha accusato Israele per l'assalto a un camion di aiuti vicino a Gaza City che ha provocato 20 morti e decine di feriti, affermando che sia l'esercito israeliano a costringere gli autisti dei camion a percorrere strade pericolose per raggiungere i centri di distribuzione degli aiuti e di "progettare intenzionalmente... fame e caos". Israele "costringe gli autisti a percorrere strade sovraffollate di civili affamati che aspettano da settimane i beni di prima necessità", ha dichiarato l'ufficio stampa di Hamas in un comunicato. "Questo spesso si traduce in folle disperate che si accalcano attorno ai camion", ha aggiunto. La protezione civile di Gaza ha intanto confermato che  20 persone sono rimaste uccise quando un camion di aiuti si è ribaltato su un gruppo di sfollati nella Striscia di Gaza centrale. "Venti persone sono state uccise e decine sono rimaste ferite intorno a mezzanotte di ieri in un camion che trasportava aiuti ribaltato, mentre centinaia di civili attendevano cibo e beni essenziali", ha dichiarato all'Afp il portavoce dell'agenzia, Mahmud Bassal. L'incidente è avvenuto vicino al campo profughi di Nuseirat, mentre il camion percorreva una strada pericolosa che Israele aveva precedentemente bombardato, ha aggiunto Bassal. L'esercito israeliano ha dichiarato all'Afp di stare indagando sulle segnalazioni.

Israele, protesta riservisti con traumi: "Senza cure non vivremo"

Decine di reduci israeliani della guerra con shock post traumatici stanno protestando davanti all'ufficio riabilitazione del ministero della Difesa a Petah Tikva, chiedendo parità di diritti con i feriti fisici. La protesta si è intensificata alla luce dell'aumento dei suicidi tra i riservisti: 16 dall'inizio dell'anno. "Ogni soldato che non riceve cure adeguate sa che non vivrà a lungo", ha dichiarato Orel Alikashvili, ex soldato della Brigata Golani. Omer Amsalem, riconosciuto con il 50% di invalidità mentale, ha aggiunto: "Ci danno solo pillole, ci preferiscono dentro una bara". I manifestanti, che dormono in tende davanti alla sede ministeriale, promettono di restare finché non arriverà un cambiamento. Il ministero della Difesa ha replicato che oltre il 33% dei feriti seguiti soffre di Ptsd e che il budget per questi casi supera i 4 miliardi di shekel. 

M5s: "Governo agisca con ritiro ambasciatore e embargo armi"

"Anche il Movimento 5 Stelle chiede al governo un'informativa sulla situazione in Palestina dopo l'annuncio di Netanyahu di voler occupare Gaza. Sarebbe un ulteriore massacro di civili, l'ennesimo atto di quella che non e' piu' una guerra ma solo uno sterminio. Netanyahu non e' un criminale di guerra, e' un criminale e basta, con cui questo governo ha deciso di schierarsi, quando perfino i suoi generali e gli ex capi del Mossad gli chiedono di fermarsi. Dobbiamo trattare Netanyahu e il suo governo di ultradestra per quello che e', un governo criminale, ritirando i nostri ambasciatori e attuando azioni concrete come ha fatto la Slovenia decretando l'embargo totale sulla compravendita di armi". Lo ha detto il capogruppo M5s in Commissione Difesa Arnaldo Lomuti intervenendo nell'aula d Montecitorio.

Idf ordina evacuazione quartiere di Gaza

Il portavoce in lingua araba dell'esercito israeliano, Avichay Adraee, ha diramato un ordine di evacuazione per i civili che vivono in nove aree nel quartiere Zeitoun nella città di Gaza. "L'Idf continua ad ampliare le operazioni verso ovest", ha spiegato. Ai residenti e' stato chiesto di spostarsi verso l'area di al-Mawasi, a sud, sulla carta una zona di sicurezza ma spesso esposta comunque a raid.

Media: "18 morti oggi a Gaza. Colpito centro medico Onu"

Almeno 18 palestinesi sono rimasti uccisi dall'alba a Gaza in attacchi delle forze israeliane. Lo riporta al Jazeera. L'Idf ha colpito anche un centro medico delle Nazioni Unite che ospita sfollati nella citta' di Gaza. Cinque persone, tra cui una donna e due bambini, sono morti nel bombardamento di una casa a nord del campo di Nuseirat, ha riferito una fonte dell'ospedale Al Awda.

Gaza: Consiglio Basilicata approva una risoluzione unitaria

II Consiglio regionale della Basilicata - nella seduta che si è conclusa nella tarda serata di ieri - ha approvato all'unanimità una risoluzione unitaria "per la pace, la tutela dei civili e la coesistenza tra i popoli nel conflitto israelo-palestinese". Lo ha reso noto l'ufficio stampa.    Il dibattito - sono intervenuti la maggior parte dei consiglieri presenti in Aula - era stato aperto dall'intervento del presidente della Giunta lucana, Vito Bardi (Forza Italia). Con la risoluzione unitaria, l'Assemblea regionale della Basilicata "prendendo atto della drammatica escalation del conflitto in Medio Oriente iniziata il 7 ottobre 2023, condanna con fermezza l'attacco terroristico di Hamas contro Israele e la conseguente risposta militare che ha aggravato la crisi umanitaria nella Striscia di Gaza, colpendo in particolare la popolazione civile palestinese".     Inoltre, "ribadendo la posizione dell'Italia, fondata su sicurezza per Israele, protezione dei civili palestinesi e sostegno alla soluzione dei due Stati", il Consiglio "ricorda anche le parole del Presidente della Repubblica Mattarella sulla 'disumanità dell'assedio alla popolazione e le occupazioni illegali dei territori'. Richiamando la tradizione lucana di pace e solidarietà, e la sollecitazione ricevuta da 57 associazioni il 7 luglio 2025, il Consiglio regionale ritiene che la Regione - è sottolineato nel provvedimento approvato all'unanimità - debba far sentire la propria voce in favore dei diritti umani, pur non avendo competenze in politica estera".

Iran, Larijani torna alla guida del Consiglio di sicurezza

Ali Larijani, il principale consigliere del leader Ali Khamenei, è stato nominato segretario del Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale (SNSC) dell'Iran dal presidente Masoud Pezeshkian. Larijani sostituisce Ali Akbar Ahmadian, che era stato nominato alla carica nel 2023, secondo quanto riportano i media locali.    Ex membro delle Guardie Rivoluzionarie, Larijani ha ricoperto lo stesso incarico tra il 2005 e il 2007 ed è stato presidente del Parlamento tra il 2008 e il 2020.    Dopo la recente guerra dei 12 giorni con Israele, Teheran ha rafforzato le misure di sicurezza nel Paese e, in questa ottica, domenica ha ripristinato il Consiglio di Difesa, attivo durante la guerra Iran-Iraq (anni '80), al fine di rivedere i programmi di difesa e potenziare le forze armate in modo centralizzato.

Il Papa: "Portare aiuto e speranza alle vittime delle guerre"

"La Chiesa è sempre stata chiamata a essere un segno di speranza": lo dice Papa Leone in un videomessaggio per la 143ma Supreme Convention dei Cavalieri di Colombo.    "In modo particolare durante questo Anno Santo, siamo chiamati a essere segni tangibili di speranza per quei nostri fratelli e sorelle che vivono difficoltà di ogni genere", ha aggiunto il Papa sottolineando: "Il vostro fondatore, il beato Michael McGivney, lo comprese bene. Vide i molteplici bisogni dei cattolici immigrati e cercò di portare sollievo ai poveri e ai sofferenti attraverso la sua fedele celebrazione dei sacramenti e attraverso l'assistenza fraterna, assistenza fraterna che continua ancora oggi".    "Apprezzo i vostri sforzi per riunire uomini nelle vostre comunità per la preghiera, la formazione e la fraternità, così come i numerosi sforzi caritativi dei vostri consigli locali in tutto il mondo. In particolare, il vostro generoso servizio alle popolazioni vulnerabili - inclusi i nascituri, le madri incinte, i bambini, i meno fortunati e quanti sono colpiti dal flagello della guerra - porta speranza e guarigione a molti e continua la nobile eredità del vostro fondatore", ha concluso il Pontefice.

Media: "Attacchi Israeliani a Gaza, 9 morti dall'alba"

Almeno nove palestinesi sono stati uccisi dall'alba di oggi negli attacchi israeliani a Gaza: lo riporta Al Jazeera, che cita fonti mediche sul posto.

Katz: "L'esercito eseguirà gli ordini del governo"

"E' diritto e dovere del capo di stato maggiore dell'Idf esprimere la propria posizione nelle sedi appropriate". Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano Israel Katz, nel contesto delle tensioni tra i membri del gabinetto di sicurezza e la leadership militare in merito alle operazioni a Gaza. In un post su X, il ministro ha sottolineato che, una volta che la classe politica avrà preso le decisioni, "le Idf le metteranno in atto". Ieri, il capo di stato maggiore delle Idf Eyal Zamir ha presentato al primo ministro Benjamin Netanyahu diversi piani per espandere gradualmente le operazioni militari nella Striscia di Gaza, volti a fornire al governo la possibilità di sospendere i combattimenti qualora riprendessero le trattative per la presa degli ostaggi.

Dal consiglio regionale abruzzese 500mila euro per aiuti a Gaza

Il consiglio regionale abruzzese ha autorizzato la spesa straordinaria di 500 mila euro per gli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza. Un'iniziativa che sarà coordinata con il ministero degli Esteri e le organizzazioni riconosciute e accreditate presso gli organismi internazionali. Il via libera è arrivato durante la maratona notturna in cui si è votato l'assestamento di bilancio. L'emendamento, inizialmente bocciato, era stato presentato dal consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci che in apertura di seduta si era presentato in Aula con un cartello raffigurante la bandiera palestinese.    Durante la discussione, duro scontro per l'intervento del consigliere regionale di FdI Paolo Gatti, presidente della commissione Salute, che ha messo in dubbio che gli aiuti a Gaza arrivino alla popolazione e ai bambini allo strenuo delle forze.

L'Idf ordina l'evacuazione di un quartiere di Gaza City

Il portavoce in lingua araba dell'esercito israeliano (Idf), Avichay Adraee, ha emesso un ordine di evacuazione per i civili che vivono in nove zone del quartiere Zeitoun di Gaza City, nel nord della Striscia: lo riporta Al Jazeera. Adraee ha affermato che l'esercito sta espandendo le sue operazioni verso ovest e ha invitato i residenti a evacuare verso sud, in direzione della zona di al-Mawasi.

Iran: "Spiava per conto di Israele, giustiziato"

Un uomo condannato per spionaggio a favore di Israele è stato giustiziato questa mattina in Iran, ha reso noto il sito web Mizan Online della magistratura. L'uomo era stato accusato di aver passato informazioni su uno scienziato nucleare ucciso durante la guerra di 12 giorni con Israele nel mese di giugno. "Roozbeh Vadi... è stato giustiziato a seguito di un procedimento giudiziario e della conferma della sua condanna da parte della Corte Suprema", ha riferito Mizan Online, aggiungendo che l'uomo aveva divulgato informazioni su uno "scienziato nucleare assassinato durante la recente aggressione del regime sionista". La magistratura ha reso noto che l'uomo era un dipendente di un'organizzazione iraniana chiave e che, avendo accesso a informazioni riservate, era stato assunto dai servizi segreti israeliani. Vadi era in contatto con un agente del Mossad di nome Alex.    Sempre oggi, un altro uomo è stato giustiziato per impiccagione. Era stato accusato di appartenere all'Isis e condannato per aver pianificato attività terroristiche in Iran.

Idf: perdite pesanti se Gaza occupata. Premier irritato

Continua, durissimo, lo scontro tra il premier Benjamin Netanyahu e le Forze armate israeliane sulla possibile occupazione di Gaza. A quanto riferito dal sito Kan, l'Idf stima perdite pesantissime tra le file dell'esercito in caso di un'operazione militare su larga scala, che metterebbe anche a rischio la vita degli ostaggi. Il capo di Stato maggiore Eyal Zamir non ha fatto mistero delle sue perplessita' sull'operazione, "ci caccerebbe in una trappola" avrebbe detto, e lo scontro con Netanyahu continua a tenere banco sui media israeliani. A esacerbare gli animi, anche un tweet del figlio di Netanyahu, Yair, che si e' scagliato contro Zamir accusandolo di essere dietro a "una ribellione e un tentativo di colpo di stato militare da repubblica delle banane nell'America centrale negli anni '70". Durante una riunione di tre ore, il generale avrebbe chiesto conto del post al premier: "Perche' mi attacca? Perche' parla contro di me nel mezzo di una guerra?". Il primo ministro non ha fatto una piega, sempre nel racconto di Kan: "Non minacci di dimettersi attraverso i media. Non posso permettere che ogni volta che non accettiamo i suoi piani lei minacci di andarsene. Mio figlio ha 33 anni, e' un uomo adulto". Zamir presentera' le sue opzioni al gabinetto di sicurezza, quando si riunira' dopo il rinvio di ieri. Invece della conquista, il generale potrebbe proporre un approccio graduale: circondare la citta' di Gaza City e altri centri abitati, e usare quelle posizioni per lanciare attacchi.

Iran, fornì a Mossad informazioni su scienziato: giustiziato

E' stato giustiziato in Iran questa mattina un presunto collaboratore del Mossad. Ne ha dato notizia l'agenzia della magistratura, Mizan. Roozbeh Wadi, questo il nome dell'uomo, era stato arrestato a Teheran con l'accusa di spionaggio per conto del regime sionista e condannato a morte dalla Corte Suprema. Avrebbe raccolto informazioni e inviato documenti classificati ad agenti dei servizi israeliani, incontrati cinque volte a Vienna. Wadi era stato accusato anche di aver fornito informazioni ai servizi segreti israeliani "su uno degli scienziati nucleari martirizzati nella recente aggressione del regime sionista", si legge su Mizan.

Media: "Camion merci preso d'assalto si ribalta, 20 morti vicino Gaza"

Media palestinesi affermano che 20 persone sono rimaste uccise e decine ferite stanotte quando un camion che trasportava merci verso Gaza si è ribaltato a Deir al-Balah, nella parte centrale della Striscia.    Non è ancora chiaro se il camion fosse destinato a commercianti o a un'organizzazione umanitaria. Il mezzo si sarebbe ribaltato dopo che una folla si è radunata attorno al veicolo costringendolo a deviare su un percorso pericoloso, causando l'incidente.

Axios, Usa assumeranno controllo aiuti umanitari a Gaza

Gli Usa intendono aumentare significativamente il loro ruolo nella fornitura di aiuti umanitari a Gaza: lo scrive Axios citando due funzionari americani e un funzionario israeliano. Trump ha discusso il piano con Steve Witkoff in una cena ieri sera dopo il viaggio dell'inviato speciale in Israele e a Gaza. Un funzionario Usa ha affermato che è stato deciso che l'amministrazione Trump "assumerà" la gestione degli aiuti umanitari a Gaza perché Israele non li sta gestendo adeguatamente e ha riferito che paesi del Golfo come il Qatar contribuiranno finanziariamente, mentre anche Giordania ed Egitto saranno probabilmente coinvolti. 

Trump: "Occupazione Gaza? Dipenderà molto da Israele

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, commentando i piani del premier Benjamin Netanyahu di una possibile occupazione totale della Striscia di Gaza ha detto che "dipendera' molto da Israele". "Non posso dire nulla. Dipendera' in gran parte da Israele", ha detto il presidente americano parlando con la stampa durante un evento alla Casa Bianca. Trump ha affermato che il suo obiettivo e' "sfamare la popolazione" di Gaza. "Gli Stati Uniti hanno recentemente donato 60 milioni di dollari per fornire cibo alla popolazione di Gaza, che ovviamente non se la passa bene per quanto riguarda il cibo", ha ricordato. Trump ha affermato che sia Israele che i Paesi arabi "aiuteranno" nella distribuzione e nel finanziamento di questi aiuti. Secondo un alto funzionario israeliano che ha informato i media ebraici, Netanyahu intende proporre al gabinetto di sicurezza israeliano, che decide sull'offensiva a Gaza, "la continuazione dei combattimenti e la loro espansione in aree dove si teme la presenza di ostaggi", oltre alla "occupazione totale della Striscia di Gaza". Il primo ministro, tuttavia, si scontra con l'opposizione dell'esercito, che e' riluttante a operare nei luoghi in cui sono detenuti ostaggi per timore che le milizie palestinesi a Gaza li uccidano durante l'avanzata delle truppe (come accaduto a fine agosto 2024 con sei prigionieri, ritrovati il 1  settembre). Intanto, il bilancio totale delle vittime degli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza ha superato le 61.000 vittime, secondo l'ultimo bollettino del ministero della Salute dell'enclave palestinese. Hamas ha recentemente diffuso video che mostrano due ostaggi israeliani, Rom Braslavski ed Evyatar David, in condizioni disastrose, uno dei quali e' stato mostrato scavarsi da solo la fossa, suscitando nuove richieste per il loro rilascio immediato.

Gaza, camion aiuti preso d'assalto si ribalta: 20 morti

Un camion che trasportava aiuti umanitari a Gaza si e' ribaltato, causando 20 vittime e decine di feriti. Lo ha riferito il governo della Striscia nelle prime ore del mattino, accusando l'esercito israeliano di aver chiuso le strade e costretto i camion degli aiuti a viaggiare su strade pericolose e insicure. "Nonostante i permessi limitati recentemente concessi per l'ingresso di alcuni camion, l'occupazione (israeliana) impedisce deliberatamente che vengano messi in sicurezza e impedisce l'accesso a coloro che ne hanno diritto. Piuttosto, costringe gli autisti a percorrere strade affollate di civili affamati che aspettano da settimane i beni di prima necessita', provocando attacchi contro questi camion e la confisca del loro contenuto", si legge nella dichiarazione. Secondo le autorita' locali, il camion si e' ribaltato sulle persone che stavano cercando di procurarsi parte del cibo trasportato dal mezzo, che percorreva anche una strada "che era stata precedentemente bombardata". Il governo di Gaza ha descritto l'incidente come parte di una "condotta criminale deliberata" che ha creato "condizioni catastrofiche e caos". "Di fronte al deterioramento umanitario senza precedenti osservato nella Striscia di Gaza, l'occupazione israeliana continua a commettere il crimine della fame di massa contro oltre 2,4 milioni di persone, continuando a chiudere i valichi di frontiera e impedendo l'ingresso di aiuti umanitari e materiali di prima necessita', come parte di una politica sistematica volta a spezzare la determinazione del nostro popolo e a smantellare il suo tessuto sociale". Il governo della Striscia di Gaza ha esortato la comunita' internazionale a intervenire "con urgenza per fermare questo crimine, imporre l'apertura completa, sicura e sostenibile dei valichi di frontiera e garantire il flusso di cibo, assistenza medica e carburante per vivere senza ostacoli o condizioni politiche".

Mondo: I più letti