34 ex ambasciatori chiedono a Meloni il riconoscimento dello Stato di Palestina

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In una lettera aperta alla presidente del Consiglio, parlano di un atto politico necessario e urgente. Riccardo Magi (+Europa): “Basta ambiguità, Meloni ascolti almeno loro”

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“L’iniziativa da assumere con urgenza, di altissimo significato politico e tutt’altro che meramente simbolica, è l’immediato riconoscimento nazionale dello Stato di Palestina”. È questo il fulcro dell’appello contenuto in una lettera aperta rivolta alla premier Giorgia Meloni, firmata da 34 ex ambasciatori italiani, tra cui ex Direttori politici e rappresentanti diplomatici in sedi strategiche come Ue, Nato, Regno Unito, Cina e Russia. I firmatari sottolineano che “ci sono momenti nella storia in cui non sono più possibili ambiguità né collocazioni intermedie. Questo momento è giunto per Gaza”.

“Pulizia etnica” e accuse a Israele

Nel testo si legge una dura condanna dell’operato israeliano nella Striscia di Gaza: “Ormai da molti mesi non ci sono più giustificazioni possibili o argomentazioni convincenti sulla condotta delle operazioni militari israeliane”, scrivono gli ex diplomatici.

Pur non negando la gravità degli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023, i firmatari affermano che tali atti non hanno più alcuna relazione, né quantitativa né qualitativa, con l’orrore perpetrato da Israele contro civili inermi. Secondo la lettera, non è “affatto improprio” parlare di pulizia etnica, mentre la Corte Internazionale di Giustizia è chiamata a valutare gli estremi del genocidio.

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Magi (+Europa): “Meloni ascolti almeno gli ambasciatori”

Tra le voci che sostengono l’appello degli ex ambasciatori c’è anche quella di Riccardo Magi, segretario di +Europa, che da tempo sollecita il governo italiano a un cambio di rotta deciso sulla politica estera. “Dobbiamo dire basta al massacro di Gaza. Dobbiamo fermare Netanyahu”, afferma Magi, che rilancia la necessità di azioni diplomatiche immediate: riconoscere lo Stato di Palestina, sospendere la cooperazione militare con Israele, interrompere l’export di armi e introdurre sanzioni. Un pacchetto di misure già proposto da +Europa attraverso una mozione parlamentare nelle scorse settimane, poi respinta dalla maggioranza. “Se Meloni non vuole ascoltare le opposizioni, almeno ascolti loro”, conclude Magi, riferendosi ai 34 ex ambasciatori firmatari della lettera.

 

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“Non è un premio a Hamas, ma una scelta di pace”

Il leader di +Europa respinge anche l’accusa, avanzata dal premier israeliano Netanyahu, secondo cui il riconoscimento dello Stato palestinese equivarrebbe a una legittimazione del terrorismo. “Non sarebbe un premio per Hamas”, afferma, “ma piuttosto una scelta politica capace di sottrarre terreno alla violenza e al rancore che rischiano di esplodere nei prossimi anni”.

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