Guerra Israele, Hamas: "Nessuna ripresa negoziati senza stop alla fame"

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A Doha i negoziatori hanno dichiarato ai mediatori di non essere interessati a riprendere i negoziati per il cessate il fuoco finché non si placherà la crisi degli aiuti a Gaza. Sul fronte europeo, il ministro degli Esteri tedesco Wadephul ha confermato la posizione di Berlino sul riconoscimento dello Stato palestinese. Dopo Francia e Gran Bretagna, anche Canada e Portogallo vogliono riconoscere lo Stato di Palestina all'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York a settembre

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I negoziatori di Hamas a Doha hanno dichiarato ai mediatori di non essere interessati a riprendere i negoziati per il cessate il fuoco finché non si placherà la crisi della fame a Gaza.

Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha confermato la posizione di Berlino sul riconoscimento dello Stato palestinese, affermato che "per la Germania esso deve avvenire alla fine di un processo. Che deve, però, iniziare ora. La Germania non si tirerà indietro di fronte a questo obiettivo. E sarà anche costretta a reagire a passi unilaterali". Per Wadephul, la Germania "sarà al fianco di Israele per chiedere che Hamas liberi gli ostaggi e sia disarmata". A suo avviso Hamas "non deve mai più costituire una minaccia per Israele".

Fonti mediche nella Striscia di Gaza affermano che almeno 27 palestinesi sono stati uccisi dall'alba di oggi in seguito agli attacchi delle forze israeliane nella Striscia. Lo riporta Al Jazeera. 

Una fonte politica israeliana di alto livello ha rivelato a Ynet che "si sta formando un'intesa tra Israele e gli Stati Uniti secondo cui, alla luce del rifiuto di Hamas, bisogna passare da un piano per il rilascio di alcuni ostaggi a un piano per la liberazione di tutti i rapiti, il disarmo di Hamas e la smilitarizzazione della Striscia di Gaza. Non ci saranno più accordi parziali".

Dopo Francia e Gran Bretagna, anche e Canada Portogallo "intendono" riconoscere lo Stato di Palestina all'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York a settembre.

L'incontro tra l'inviato di Donald Trump Steve Witkoff e il premier israeliani Benjamin Netanyahu "è stato molto produttivo". Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt. 

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Guerra Medioriente e commerci Italia-Iran, i rischi per Made in Italy

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Slovenia vieterà commercio armi con Israele: "Primi in Ue"

La Slovenia ha annunciato che vieterà il commercio di armi con Israele a causa della guerra a Gaza. "La Slovenia è il primo paese europeo a vietare l'importazione, l'esportazione e il transito di armi da e verso Israele", ha dichiarato il governo in una nota, aggiungendo di agire in modo indipendente perché l'Unione "non era in grado di adottare misure concrete" come richiesto. 

Trump: "Genocidio a Gaza? Quello che succede è terribile e Hamas ruba cibo"

Donald Trump non risponde direttamente ad una domanda sul genocidio a Gaza limitandosi a dire che "quello che sta succedendo è terribile". "La gente sa morendo di fame e Hamas ruba il cibo", ha detto.

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Albanese: “Le sanzioni Usa per Gaza violano la mia immunità Onu”

La relatrice speciale delle Nazioni Unite sui Territori palestinesi occupati lo ha detto da Bogotà, dove si è recata per partecipare ad un vertice internazionale per trovare soluzioni al conflitto di Gaza. Albanese ha dichiarato che le sanzioni impostele da Washington a seguito delle sue critiche alla posizione della Casa Bianca rappresentano "una misura molto seria che non ha precedenti".

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M.O.: ministro Esteri Germania: "Crisi umanitaria oltre immaginazione"

La situazione umanitaria a Gaza è "oltre ogni immaginazione", ha dichiarato il Ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul, dopo aver incontrato alti esponenti israeliani in visita a Gerusalemme. "Il disastro umanitario a Gaza è oltre ogni immaginazione", ha dichiarato Wadephul, aggiungendo che Israele è "obbligato a inviare rapidamente e in sicurezza aiuti umanitari e medici sufficienti per evitare morti di massa dovute a una carestia".

Macron: "La Francia riconoscerà la Palestina". Comunità internazionale divisa

La Francia riconoscerà lo Stato di Palestina all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, a partire da settembre. L’annuncio, di portata storica, segue quello della Spagna e arriva direttamente dai profili social del presidente francese Emmanuel Macron: "Fedele al suo impegno storico per una pace giusta e duratura in Medio Oriente, ho deciso che la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina”.

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Pizzaballa, la fame c'è, incompreso chi sostiene Gaza

"Stiamo vivendo, qui in Terra Santa, un momento molto complesso, molto difficile: le morti non si contano, la mancanza dei medicinali, la mancanza di cibo, la fame non sono una teoria, sono una realtà concreta che colpisce direttamente migliaia e migliaia di persone in maniera inimmaginabile". Lo afferma il Patriarca di Gerusalemme, il card. Pierbattista Pizzaballa, in un videomessaggio all'evento del Giubileo dei giovani italiani. Tuttavia "sono tantissime le persone che, ancora oggi, a Gaza, in Israele, in tutta la Terra Santa, sono pronte a dare la vita per l'altro, a mettersi in gioco, rischiando la propria vita perché a Gaza è pericoloso uscire per strada e in Israele fare qualcosa a sostegno di Gaza non è sempre compreso e, quindi, si va incontro a tante incomprensioni".

Ex ambasciatori a Meloni: “Riconosca Stato di Palestina”

In una lettera aperta alla presidente del Consiglio, parlano di un atto politico necessario e urgente. Riccardo Magi (+Europa): “Basta ambiguità, Meloni ascolti almeno loro”.

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Wadephul: "Crisi umanitaria Gaza oltre ogni immaginazione"

"La situazione umanitaria a Gaza è oltre ogni immaginazione". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul dopo aver incontrato alti funzionari israeliani a Gerusalemme.

"Il disastro umanitario a Gaza è al di là di ogni immaginazione", ha affermato Wadephul, aggiungendo che Israele è "obbligato a inviare in modo rapido e sicuro aiuti umanitari e medici sufficienti per evitare morti di massa dovute a una carestia".

Medioriente, card. Parolin: "Riconoscere Palestina è la soluzione, noi lo abbiamo fatto"

Il Segretario di Stato Vaticano ha parlato a margine di un evento organizzato per il Giubileo degli Influencer. "Quella è la soluzione, cioè il riconoscimento dei due Stati che vivono vicino l'uno all'altro in autonomia e sicurezza", ha ribadito. Poi sull'attacco alla Parrocchia cristiana a Gaza: "L'impressione è che tante volte questi errori si ripetano".

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Medici usciti da Gaza: "La Striscia un inferno, fuori normalità"

A Gaza c'è una situazione di autentico "inferno", con migliaia di persone in preda alla fame e a rischio immediato di morte, mentre appena si entra in territorio israeliano "si arriva in un posto normale": è uno degli aspetti sottolineati in interviste a El País da un gruppo di quattro medici, tre britannici e uno spagnolo, che sono stati recentemente nella Striscia e attualmente si trovano nel Paese iberico. Il loro obiettivo, adesso, è denunciare le conseguenze delle azioni militari di Israele. "Mi sembra che gli animali in Regno Unito abbiano più diritti che i palestinesi nella loro terra", sottolinea da Madrid il dottor James Smith, che a Gaza ha lavorato come medico volontario. Tra continui bombardamenti israeliani e alle prese con la carestia, le famiglie di Gaza "dormono insieme per vivere o morire insieme", aggiunge dal canto suo il chirurgo Graeme Groom, che ora si trova nella capitale spagnola insieme al collega. Mentre il medico spagnolo Raul Incertis, uscito da Gaza pochi giorni fa attraverso il passo di Kissufim e rientrato a Valencia, sottolinea il contrasto tra dentro e fuori la Striscia: "A destra vedevo tutta Rafah distrutta. A sinistra, coltivazioni di olivi e di agrumi tutte ordinate, perfette", afferma. A patire gli effetti della carestia ora è anche il personale sanitario stesso. "Un collega chirurgo mi ha detto che aveva bisogno di un catetere venoso al braccio mentre operava, perché non mangiava da due giorni", racconta la dottoressa Ana Jeelani. Incertis parla anche delle centinaia di morti per spari israeliani nelle code della fame presso gli spot della Gaza Humanitarian Foundation (Ghf): "Abbiamo riportato all'Onu che c'è una tendenza di intenzionalità, perché sono colpi verso la testa e il torace. A volte sparano ai genitali", dice.

Hamas: "Nessuna ripresa negoziati senza stop alla fame"

I negoziatori di Hamas a Doha hanno dichiarato ai mediatori di non essere interessati a riprendere i negoziati per il cessate il fuoco finché non si placherà la crisi della fame a Gaza. Lo dichiarano al Times of Israel un diplomatico arabo e una seconda fonte coinvolta nella mediazione. Forti le tensioni anche tra Hamas e Egitto e Qatar. Il capo negoziatore di Hamas, Khalil al-Hayya, ha accusato Il Cairo di complicità nella crisi umanitaria. Ed è arrabbiato con Doha per aver firmato una dichiarazione alle Nazioni Unite che chiedeva a Hamas di disarmarsi e lasciare il potere, affermano le due fonti.

Jihad palestinese pubblica il video del rapito Breslavsky

La Jihad Islamica palestinese di Gaza ha diffuso un video del rapito Rom Breslavsky, sostenendo che è stato girato prima che i contatti con lui e i suoi carcerieri venissero interrotti. L'organizzazione terroristica aveva già affermato 10 giorni fa che i contatti erano stati interrotti. "Pretendo subito un incontro con il premier, il ministro della Difesa e il capo di stato maggiore", ha gridato Tami Breslavsky, la madre di Rom, dopo aver visto il video. "Non mi rispondono nemmeno al telefono", riferiscono i media israeliani. 

Gaza, Ue propone stop parziale di Israele nel programma ricerca

La Commissione europea chiede di sospendere temporaneamente la partecipazione di alcune aziende e start-up israeliane al programma Horizon, in risposta alla situazione a Gaza. La misura non coinvolge università e ricercatori.

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Media: "Israele e Usa allineati su approccio più radicale"

Cambia l'approccio di Israele e Stati Uniti alla guerra a Gaza: i due Paesi hanno abbandonato l'obiettivo di un cessate il fuoco parziale e di un accordo per il rilascio degli ostaggi per un "quadro globale" più radicale "Sta emergendo un'intesa tra Israele e Stati Uniti secondo cui, alla luce del rifiuto di Hamas, dobbiamo passare da un quadro per il rilascio di alcuni ostaggi a un quadro per il rilascio di tutti gli ostaggi, il disarmo di Hamas e la smilitarizzazione della Striscia di Gaza", ha dichiarato un alto funzionario israeliano anonimo ai media ebraici mentre i negoziati con Hamas sono in stallo, "Non ci saranno piu' accordi parziali". "C'è un'interruzione nei contatti. Hamas ha interrotto le comunicazioni", ha aggiunto il funzionario "Non c'è nessuno con cui parlare dall'altra parte. Questa è anche l'opinione dell'inviato speciale degli Stati Uniti Witkoff". Secondo la fonte Israele e Stati Uniti lavoreranno per aumentare gli aiuti umanitari mentre continuano i combattimenti a Gaza. 

Netanyahu incontra ministro tedesco Wadephul a Gerusalemme

Il premier Benyamin Netanyahu ha incontrato questa sera nel suo ufficio a Gerusalemme il ministro degli Esteri della Germania Johann Wadephul. Lo rende noto l'ufficio del primo ministro israeliano. 

Casa Bianca insiste: "Riconoscimento Palestina è premio ad Hamas"

Il riconoscimento dello stato palestinese "è un premio per Hamas". Lo ha ribadito la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt. 

Casa Bianca: "Witkoff visionerà distribuzione cibo a Gaza"

L'inviato della Casa Bianca per il Medio Oriente, Steve Witkoff, e l'ambasciatore Usa in Israele Mike Huckabee visioneranno domani la distribuzione di cibo a Gaza. Lo ha confermato la Casa Bianca. Secondo il ministero della Salute a Gaza, nelle ultime ventiquattr'ore più di cento palestinesi sono stati uccisi, e più di seicento feriti, mentre cercavano di raggiungere gli aiuti alimentari. 

Stato Palestinese, quali Paesi lo riconoscono ufficialmente: LA MAPPA

Francia, Regno Unito e Malta hanno annunciato che nel settembre 2025 riconosceranno lo Stato di Palestina e porteranno a 150 su 193 i membri dell'Onu che hanno assunto questa posizione. Tra loro non ci sono l'Italia e gli Stati Uniti. La mappa dei Paesi.

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Tajani: "Anche l'Italia farà lanci di aiuti su Gaza"

Anche l'Italia farà lancia aerei di aiuti su Gaza. Lo ha confermato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso di un "lungo" colloquio telefonico con il primo ministro palestinese Mohammad Mustafa. "Ho illustrato i nuovi aiuti umanitari che distribuiremo anche tramite lanci aerei" si legge in una nota di Tajani, "Stiamo lavorando per accogliere in Italia altri 50 palestinesi da Gaza, bambini palestinesi bisognosi di cure sanitarie e le loro famiglie". L'Italia, attraverso il Ministro, ha anche confermato all'Anp "l'impegno per un immediato cessate il fuoco a Gaza, per la liberazione di tutti gli ostaggi e il raggiungimento di una pace duratura". 

Media: "Intesa Usa-Israele, con Hamas stop accordi parziali"

Una fonte politica israeliana di alto livello ha rivelato a Ynet che "si sta formando un'intesa tra Israele e gli Stati Uniti secondo cui, alla luce del rifiuto di Hamas, bisogna passare da un piano per il rilascio di alcuni ostaggi a un piano per la liberazione di tutti i rapiti, il disarmo di Hamas e la smilitarizzazione della Striscia di Gaza. Non ci saranno più accordi parziali". La fonte ha aggiunto: "Al momento i contatti sono interrotti. Hamas ha tagliato i rapporti. Non c'è nessuno con cui parlare dall'altra parte. Anche Witkoff ha compreso questa realtà". 

Casa Bianca: "Incontro Witkoff-Netanyahu molto produttivo"

L'incontro tra l'inviato di Donald Trump Steve Witkoff e il premier israeliani Benjamin Netanyahu "è stato molto produttivo". Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt. 

Casa Bianca: "Domani Witkoff e Huckabee a Gaza"

Domani l'inviato speciale di Donald Trump Steve Witkoff e l'ambasciatore Mike Huckabee saranno a Gaza per controllare la distribuzione degli aiuti. Lo ha annunciato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt. 

Hamas: "Pronti a risolvere questione ostaggi in intesa di tregua"

Hamas ha affermato di essere "pronta a risolvere la questione degli ostaggi prigionieri a Gaza nel quadro di un accordo di cessate il fuoco". Secondo l'organizzazione terroristica, "la resistenza palestinese non si fermerà finché non finirà l'occupazione (dell'Idf). Lo riferiscono i media israeliani citando Reuters.

Pizzaballa: "La fame c'è, incompreso chi sostiene Gaza"

"Stiamo vivendo, qui in Terra Santa, un momento molto complesso, molto difficile: le morti non si contano, la mancanza dei medicinali, la mancanza di cibo, la fame non sono una teoria, sono una realtà concreta che colpisce direttamente migliaia e migliaia di persone in maniera inimmaginabile". Lo afferma il Patriarca di Gerusalemme, il card. Pierbattista Pizzaballa, in un videomessaggio all'evento del Giubileo dei giovani italiani. Tuttavia "sono tantissime le persone che, ancora oggi, a Gaza, in Israele, in tutta la Terra Santa, sono pronte a dare la vita per l'altro, a mettersi in gioco, rischiando la propria vita perché a Gaza è pericoloso uscire per strada e in Israele fare qualcosa a sostegno di Gaza non è sempre compreso e, quindi, si va incontro a tante incomprensioni". 

Portuali Genova: "Respinti container di armi per Israele"

"Solo con l'annuncio di uno sciopero siamo riusciti, anche grazie anche al coordinamento internazionale dei porti, a far sì che una compagnia marittima come la Cosco abbia rinunciato allo sbarco di tre container con dentro armamenti diretti a Israele". Lo annunciano con un breve video i componenti del Calp, il collettivo autonomo lavoratori portuali del porto di Genova, i famosi camalli, da sempre in prima fila nella lotta al traffico di armi attraverso il porto. "In queste settimane ci siamo mobilitati per contrastare di nuovo col coordinamento quello che è un ulteriore traffico di armi diretto e Israele. Il coordinamento, che sta funzionando soprattutto nell'area del Mediterraneo, ha fatto sì che i portuali del Pireo in una prima fase abbiano rinunciato a sbarcare questi container per poi segnalarci l'arrivo sul porto di La Spezia e sul porto di Genova di questa merce - ha spiegato un rappresentante del Calp -. Fin da subito ci siamo mossi per capire come mobilitarci all'interno del terminal e capire in quale terminal sarebbe attaccata questa nave e abbiamo notato anche che successivamente ai porti liguri la nave avrebbe fatto scalo a Marsiglia per poi andare a Valencia" "La notizia è una grande vittoria - prosegue il rappresentante del Calp - proprio perché è la prima volta che accade che una compagnia marittima di un peso come la Cosco ci comunichi, tramite la rivista Shippingitaly, la rinuncia di questo carico. Continueremo questo tipo di mobilitazioni a sostegno della popolazione palestinese per chiedere un cessate il fuoco immediato e per chiedere che non ci siano più traffici di armamenti nei porti civili". 

Onu: "Solo 260 camion di aiuti a destinazione a Gaza, oltre 1.700 intercettati"

Sono 2.010 i camion (1.718 del Wfp) con circa 30mila pacchi di aiuti umanitari, oltre 93% contenenti cibo, che dal 19 maggio a oggi sono entrati nella Striscia di Gaza. Ma solo 260 sono i camion che, in questo periodo, sono arrivati alla destinazione prevista nell'enclave palestinese. E questo perché ben 1.753 camion, di cui 1.583 del Wfp, sono stati intercettati, ''pacificamente da persone affamate o da attori armati con la forza'', durante il transito nella Striscia di Gaza. Lo rende noto il 'Meccanismo UN 2720', un sistema istituito dalle Nazioni Unite per facilitare l'invio e migliorare il monitoraggio degli aiuti umanitari destinati alla popolazione civile di Gaza, contribuendo così a ''creare fiducia ed efficienza nelle operazioni umanitarie'', come si legge sul sito Web dedicato.

Crisi umanitaria a Gaza, Steve Witkoff incontra Netanyahu

Il 31 luglio, mentre aerei statunitensi lanciavano aiuti umanitari su Gaza, l’inviato speciale Usa Steve Witkoff ha incontrato il premier israeliano Netanyahu per rilanciare i colloqui di tregua. La crisi umanitaria si aggrava: il sistema sanitario è al collasso e le agenzie ONU temono una carestia su vasta scala.

Crisi umanitaria a Gaza, Steve Witkoff incontra Netanyahu | Video Sky - Sky TG24

Crisi umanitaria a Gaza, Steve Witkoff incontra Netanyahu | Video Sky - Sky TG24

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Domani Wadephul a Ramallah, vedrà Abu Mazen

Domani il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul andrà a Ramallah e incontrerà il presidente palestinese Mahmud Abbas. Al centro dei colloqui la situazione generale, la crescente violenza dei coloni come pure la proposta di un'annessione da parte dello Stato d'Israele della Cisgiordania. Il governo tedesco ha sempre decisamente respinto quest'ultima ipotesi. 

Vescovi Usa: "A Gaza crisi umanitaria tra le peggiori, Trump esiga espansione aiuti"

“Chiedo al presidente Trump di esigere l’immediata espansione dell’assistenza umanitaria attraverso tutti i canali a Gaza”. Lo afferma mons. Elias Zaidan, presidente della Commissione per la giustizia e la pace internazionale della Conferenza episcopale statunitense, commentando la crisi in Medio Oriente.   “Mentre il mondo osserva con orrore le immagini strazianti della fame a Gaza –sottolinea in una dichiarazione riportata dal Sir–, invito tutti i cattolici e le persone di buona volontà a pregare ardentemente per l’alleviamento della sofferenza del popolo gazano, già definita una delle peggiori crisi umanitarie del XXI secolo”.

Il presidente della Finlandia spinge per riconoscere la Palestina

Il presidente finlandese Alexander Stubb ha incoraggiato oggi il governo a riconoscere la Palestina come Stato, esprimendo la sua disponibilità ad accettare qualsiasi proposta, in linea con le misure recentemente annunciate da altri Paesi occidentali, come Francia e Canada, nel contesto della situazione "disumana" nella Striscia di Gaza, dove oltre 60.200 persone sono morte a causa dell'offensiva israeliana.

"Il riconoscimento di uno Stato è una decisione del presidente, ma deve basarsi su una proposta del governo. Se riceverò una proposta di riconoscimento dello Stato di Palestina, sono disposto ad accettarla. Spetta al governo valutare se presentarla", ha dichiarato il presidente durante un'intervista con l'agenzia di stampa Stt.

Stubb ha affermato di comprendere che "i finlandesi hanno opinioni diverse" sulla questione, "così come preoccupazioni diverse", ma ha sostenuto di voler "promuovere un dibattito aperto, onesto e obiettivo sulla politica estera, inclusa la questione palestinese.

Katz: "Raid su più grande sito di missili di Hezbollah in Libano"

Il ministro della Difesa Israel Katz ha annunciato che l'Idf ha attaccato il più grande sito di produzione di missili di precisione di Hezbollah in Libano. "La politica di massima repressione contro Hezbollah continuerà. Qualsiasi tentativo da parte dell'organizzazione terroristica di riabilitarsi, ristabilirsi o minacciarci verrà affrontato con una forza senza compromessi. Il governo libanese ha la responsabilità di prevenire violazioni dell'accordo di cessate il fuoco: non permetteremo a Hezbollah di minacciare i residenti del nord e tutti i cittadini di Israele", ha affermato. 

In un video la disperazione e gli spari all'attesa di aiuti Onu

Folle di palestinesi accovacciati in attesa prima di correre verso i veicoli delle Nazioni Unite al loro arrivo con aiuti da distribuire alla popolazione a Gaza, e intanto colpi di arma da fuoco, di avvertimento sembrerebbe, che si sentono distintamente e colpiscono il suolo, alzano la polvere. Non bastano a fermare la disperazione delle decine di persone che si avventano letteralmente sui mezzi dell'Onu nella speranza di assicurarsi così cibo e viveri. Sono le immagini diffuse in queste ore in un video dell'Ocha, l'Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari che si occupa di coordinare gli aiuti a livello globale, rilanciato da diverse testate internazionali. L'Ocha, che ha realizzato il filmato, sottolinea che quegli spari sono stati esplosi da membri dell'esercito israeliano. Indicazione quest'ultima che non è stato possibile verificare in maniera indipendente. Nel video la portavoce dell'organismo dell'Onu, Olga Cherevko, spiega in dettaglio che il suo team impegnato nella missione ha potuto vedere "decine di migliaia di persone affamate e disperate" in attesa, mentre uno dei limiti che ha dovuto affrontare nella consegna degli aiuti è stata un'attesa di oltre due ore al posto di blocco israeliano prima di ottenere l'autorizzazione per procedere. 

70 donne in sciopero della fame: "Israele ridia corpo collaboratore No Other Land"

Sono in sciopero della fame più di settanta donne, di età compresa tra i 13 e gli oltre 70 anni, del villaggio di Umm al-Kheir a Masafer Yatta, nel sud della Cisgiordania. Quello che chiedono è la restituzione del corpo di Awdah al-Hathaleen, l'attivista e giornalista palestinese di 31 anni ucciso lunedì da un colono israeliano. Al-Hathaleen aveva contribuito alla realizzazione del documentario No Other Land, vincitore del premio Oscar.

Il suo corpo è trattenuto da Israele e la polizia sta imponendo delle condizioni per il suo rilascio, come la limitazione del numero dei partecipanti al funerale a sole 15 persone e l'obbligo della sepoltura in una delle città vicine, anziché nel villaggio stesso. Le donne hanno annunciato che continueranno lo sciopero della fame finché il corpo non verrà restituito. Lo sciopero della fame, hanno spiegato, è anche una protesta contro la detenzione di sei abitanti del villaggio, i fratelli e i cugini di Awdah al-Hathaleen.

Starmer: "Riconoscimento Palestina se Israele non cessa il fuoco"

Il governo britannico resta "assolutamente fermo" nell'affermare che Hamas "deve liberare gli ostaggi" israeliani rimasti nelle sue mani nella Striscia di Gaza, ma ribadisce anche che il riconoscimento dello Stato palestinese annunciato nei giorni scorsi per settembre all'Onu ci sarà a meno che Israele non cessi il fuoco e non riprenda l'impegno per la pace. Lo ha confermato il premier Keir Starmer, conversando con alcuni giornalisti a margine di un evento pubblico oggi a Swindon. Interpellato sulle critiche ricevute da Emily Damari, ex ostaggio israeliana con passaporto anche britannico, Starmer ha ricordato d'aver incontrato "numerose volte Emily con sua madre" e di essere consapevole "dell'orrore inimmaginabile da lei affrontato". Ha quindi ripetuto che Londra considera cruciale la libertà di tutti gli ostaggi; ma, come fatto nei giorni scorsi, ha evitato di dire esplicitamente se il rilascio rappresenti o meno una condizione in più per il riconoscimento della Palestina. Ha viceversa insistito che la scelta di riconoscere lo Stato palestinese ha a che fare con "la catastrofe umanitaria a Gaza, dove vediamo bambini e neonati ridotti alla fame" e con le responsabilità attribuite a Israele nella creazione di uno scenario di crescente insostenibilità per la soluzione dei due Stati: "La situazione sul terreno a Gaza deve cambiare materialmente - ha insistito il primo ministro - e io ho detto che, a meno di cambiamenti rispetto a condizioni da troppi mesi intollerabili, a settembre procederemo al riconoscimento della Palestina". La posizione del governo laburista è stata intanto criticata da una quarantina di parlamentari non eletti della Camera dei Lord, in maggioranza conservatori, secondo i quali il riconoscimento nello scenario attuale sarebbe contrario "al diritto internazionale". Opinione respinta seccamente da lord Richard Hermer, massima autorità legale dell'esecutivo in veste di attorney general e destinatario della lettera dei 40 contestatori. 

Onu: "Aiuti che entrano a Gaza sono insufficienti"

Il Canada si unisce a Francia e Gran Bretagna e annuncia di voler riconoscere uno Stato palestinese a settembre, mentre aumenta la pressione internazionale su Israele a causa della carestia in corso della guerra a Gaza. L'ultima mossa lascia gli Stati Uniti sempre più isolati. Anche i più stretti alleati prendono le distanze dalle operazioni militari israeliane. Il Presidente degli Stati Uniti critica la decisione canadese, minacciando di far saltare i colloqui commerciali in corso con Ottawa. Il commento di Donald Trump arriva durante una fase di intensi negoziati commerciali tra i due Paesi. C'è tempo fino al 01/08 per trovare un accordo tra le parti, altrimenti gli Stati Uniti imporranno tariffe del 35% su alcuni beni canadesi.

Onu: aiuti che entrano a Gaza sono insufficienti | Video Sky - Sky TG24

Onu: aiuti che entrano a Gaza sono insufficienti | Video Sky - Sky TG24

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Ministro Esteri di Israele ringrazia gli Usa: "Anp deve pagare"

Soddisfazione del ministro degli Esteri israeliano, Gideon Saar, per la decisione degli Stati Uniti che hanno annunciato sanzioni contro responsabili dell'Autorità palestinese e dell'Olp. In un post su X Saar ringrazia il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, per la "lucidità morale".  Secondo Saar, "l'Anp deve pagare per la sua politica di compensi ai terroristi e alle loro famiglie per gli attacchi e per l'incitamento contro Israele in scuole, libri di testo, moschee e media palestinesi".

Nel post parla di mossa "importante da parte del presidente Trump e della sua Amministrazione" che "rivela la deformazione morale di alcuni Paesi che si sono affrettati a riconoscere uno stato palestinese virtuale, chiudendo un occhio sul sostegno dell'Anp al terrorismo". 

Media: "Video riprende tentato attacco di Hamas per rapire militari israeliani"

Miliziani armati di fucili d'assalto e Rpg, membri di una cellula di Hamas composta da almeno 12 persone, avrebbero tentato un attacco alle forze israeliane posizionate a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, con l'obiettivo di rapire alcuni militari. A riferirne è il quotidiano Times of Israel che cita immagini in circolazione sui social provenienti dalle riprese fatte durante operazioni militari di ricognizione aerea. Le immagini sarebbero state fatte trapelare e diventate così di dominio pubblico. 

I video mostrano uomini armati posizionati sul ciglio di una strada usata a scopo logistico dall'Idf, nascosti sotto alcune coperture per tendere un'imboscata alle forze israeliane. I miliziani sono poi stati avvistati da un drone delle truppe israeliane, e sul posto è stato fatto intervenire un drone Hermes 450 dell'Aeronautica Militare israeliana per un attacco. Il video riprende la fuga dei miliziani in un tunnel prima che potessero essere colpiti. L'IDF ha anche identificato un drone di Hamas che sorvolava la zona, apparentemente per fornire informazioni di intelligence alla cellula, secondo o risultati di un'indagine citati dal quotidiano.

Idf chiude villaggio dell'attivista ucciso di No other land

Il portavoce dell'esercito israeliano ha annunciato che è stato emesso un ordine che dichiara zona militare chiusa il villaggio palestinese di Umm al-Kheir, situato nelle colline a sud di Hebron. La decisione è stata presa in seguito alla sparatoria in cui un colono israeliano ha ucciso, all'inizio di questa settimana, l'insegnante e attivista palestinese Odeh Muhammad Khalil al-Hathalin, che aveva preso parte al film No other land. Secondo l'Idf, la misura è stata adottata per "prevenire attriti e ulteriori incidenti". Inoltre, è stato comunicato che, in base all'ordinanza, il sito di sepoltura nel villaggio è considerato illegale dopo la richiesta della famiglia di svolgere le esequie nel villaggio senza restrizioni. Le autorità della sicurezza hanno autorizzato la sepoltura della vittima nel cimitero di Masafer Yatta, un villaggio vicino, con la partecipazione limitata a 16 persone. La famiglia ha rifiutato questa soluzione e il corpo si trova ancora all'ospedale Soroka di Beer Sheva. 

Il Nobel della Pace ai bambini di Gaza, parte la campagna

"Normalmente il Nobel per la Pace viene assegnato per dei meriti nei confronti della pace, qui il merito i bambini se lo sono guadagnati col martirio: la Commissione del Nobel potrebbe ragionare sul fatto che insignire ogni bambino del premio sarebbe un contributo alla pace e alla speranza". Con queste parole il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha presentato nella sala stampa della Camera, l'iniziativa "Il Premio Nobel per la Pace ai bambini di Gaza - 2026 su iniziativa de "L'Isola che non c'è". La proposta di candidatura promossa dalla associazione culturale "L'Isola che non c'è" alla quale, per ora, aderiscono oltre 320 personalità provenienti dal mondo accademico, ecclesiale, della ricerca, della sanità, della cultura, e della politica, tra cui il cantante Al Bano presente oggi alla Camera, ha registrato l'adesione di diverse centinaia di personalità, di rappresentanti della società civile e dei Senati Accademici di UniBa e UniSalento. "Questa candidatura - si legge nella proposta - non è solo un atto simbolico. È un appello morale. Premiare i bambini di Gaza significa: riconoscere la loro sofferenza innocente; affermare che ogni bambino, in ogni luogo del mondo, ha diritto alla pace; chiamare la comunità internazionale alla responsabilità collettiva verso chi non può difendersi". "Il Nobel per la Pace ai bambini di Gaza - dicono i promotori tra cui l'ex ministro Sergio Costa e il cantante albano - sarebbe un messaggio universale: nessuna guerra può cancellare il diritto di un bambino alla vita e alla dignità". Tra gli altri promotori, Maria Antonietta Aiello, Rettrice eletta Università del Salento, Antonio Bufano, Sindaco di Locorotondo, Maurizio De Nuccio, direttore generale Asl Brindisi, Giuseppe De Tomaso, sindaco di Turi, Gaetano Frulli, presidente Nuova Fiera del Levante, Carmelo Grassi, direttore artistico Teatro Verdi - Brindisi, Lorenzo Lo Muzio, rettore Università di Foggia, Giuseppe Lovascio, sindaco di Conversano, Mimmo Mazza, direttore "La Gazzetta del Mezzogiorno", Gianfranco Mazzoccoli, CEO Cedat spa, Antonio Sanguedolce, direttore generale Policlinico Universitario di Bari, Aldo Patruno, direttore Dipartimento Turismo Regione Puglia, Paolo Ponzio, presidente Puglia Cultura. Ha moderato,  Franco Giuliano, giornalista e presidente onorario dell'associazione.

Attivista Flotilla: "Presto nuova missione più grande a Gaza"

Ci sarà una nuova missione con destinazione Gaza. "Sarà molto più d'impatto" con la partecipazione di delegazioni da "Francia, Malesia e Tunisia". E' arrivato questa mattina alla stazione di Bari Antonio La Piccirella, il secondo militante italiano della nave 'Handala' della Freedom Flotilla fermato nei giorni scorsi in Israele, e ha subito annunciato che presto ci sarà un nuovo tentativo di rompere simbolicamente il blocco sulla Striscia di Gaza per portare aiuti alla popolazione palestinese. L'attivista filo-palestinese che dopo la liberazione era rientrato ieri in Italia, oggi alle 12:30 è arrivato in treno a Bari dove ad accoglierlo c'erano i suoi familiari. La Piccirella, intervistato dal Tgr Puglia e da altre testate in stazione, ha raccontato che mentre era a bordo della nave sull'imbarcazione "sono saliti 20 militari armati tagliando tutte le comunicazioni. Ci hanno sequestrato in acque internazionali, dove non hanno alcuna giurisdizione, ed hanno preso il controllo della barca e ci hanno portato contro la nostra volontà in Israele". "Io sono stato bannato da Israele per 99 anni. Ora - ha concluso La Piccirella - stiamo organizzando una flotta ancora più grande". 

Msf: "Lanci di aiuti a Gaza inutili, governo non cada in errore"

Sull'ipotesi che il governo italiano organizzi lanci aerei di aiuti umanitari su Gaza, annunciata ieri dal ministro degli Esteri, Medici Senza Frontiere (Msf) avverte che questi lanci sono inefficaci e pericolosi e costringono le persone a rischiare la propria vita per cercare cibo. La soluzione più efficace, dignitosa e su ampia scala è aprire i varchi di terra dove tutto è già pronto per entrare, ed è l'unica strada da percorrere.   "L'utilizzo dei lanci aerei per la consegna di aiuti umanitari è un'operazione cinica e inutile, il governo italiano non deve cadere in questo errore. Le strade ci sono, i camion ci sono, il cibo e i medicinali ci sono: tutto è pronto per l'ingresso degli aiuti a Gaza, che si trovano a pochi chilometri di distanza dal confine. Quel che serve è che le autorità israeliane decidano di facilitarne l'ingresso nella Striscia ed è su questo che il governo deve fare pressione: accelerare le procedure di autorizzazione, permettere l'ingresso di beni su larga scala e coordinarsi per consentire una raccolta e distribuzione degli aiuti sicura. Solo così potremo iniziare a risolvere il problema della devastante carestia a cui stiamo assistendo", ha dichiarato Monica Minardi, presidente di Msf.   Gli aiuti aerei riescono a trasportare molto meno delle 20 tonnellate di aiuti che può contenere un camion. Attualmente 2 milioni di persone sono intrappolate in un piccolo lembo di terra che rappresenta il 12% dell'intera Striscia. Se qualcosa atterra in quest'area ristretta, ci saranno inevitabilmente dei feriti. Se invece gli aiuti atterrano in zone che Israele ha messo sotto ordine di evacuazione, le persone saranno costrette a entrare in aree militarizzate, mettendo ancora una volta a rischio la propria vita pur di ottenere del cibo. 

Berlino: "Negoziato per lo Stato palestinese inizia adesso"

Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha confermato la posizione di Berlino sul riconoscimento dello Stato palestinese, affermato che "per la Germania esso deve avvenire alla fine di un processo. Che deve, però, iniziare ora. La Germania non si tirerà indietro di fronte a questo obiettivo. E sarà anche costretta a reagire a passi unilaterali". Per Wadephul, la Germania "sarà al fianco di Israele per chiedere che Hamas liberi gli ostaggi e sia disarmata". A suo avviso Hamas "non deve mai più costituire una minaccia per Israele". In secondo luogo "Israele deve intraprendere un'azione immediata, completa e sostenibile per porre rimedio alla situazione catastrofica della Striscia di Gaza", il ministro ha espressamente sottolineato che il ponte aereo organizzato con la Giordania non può sostituire l'arrivo di aiuti via terra: "gli aiuti possono raggiungere la popolazione in quantità sufficienti solo via terra. Esorto quindi il governo israeliano a consentire alle Nazioni Unite e alle organizzazioni umanitarie internazionali un accesso sicuro e, soprattutto, una distribuzione sicura ed efficace". 

Parigi: "Nene il Canada sulla Palestina, insieme per i due Stati"

''Dopo il Regno Unito, il Canada si unisce alla Francia e annuncia l'intenzione di riconoscere lo Stato di Palestina a settembre. La dinamica avviata dal presidente (Emmanuel Macron, ndr) si accelera. Grazie, cara primo ministro Anita Anand, per questo lavoro condotto con fiducia. Insieme, operiamo per salvare la soluzione a due Stati": lo scrive in un messaggio pubblicato su X il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot. 

"A Khan Younis gli ospedali sono al collasso": Il racconto di un medico al Nasser Hospital. VIDEO

Barrot: "Ghf deve cessare attività, ha provocato bagno di sangue a Gaza"

"Voglio chiedere la cessazione delle attività della Gaza Humanitarian Foundation, la militarizzazione della distribuzione degli aiuti umanitari ha provocato un bagno di sangue tra le persone in fila per la distribuzione". E' quanto ha affermato il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot, parlando dell'organizzazione americana che gestisce con l'approvazione di Israele dei centri di distribuzione, davanti ai quali da maggio sono stati uccisi almeno mille palestinesi, ha denunciato nei giorni scorsi l'Onu. 

"E' uno scandalo, è un vergogna e deve finire", ha aggiunto Barrot parlando con i giornalisti dopo aver incontrato il suo omologo cipriota a Nicosia.

Siria: "Da noi nessun intento aggressivo contro Israele"

La Siria "non ha alcun intento aggressivo verso Israele", ha detto il ministro degli Esteri di Damasco, Asaad al-Sheibani, dopo avere incontrato a Mosca il suo omologo russo Serghei Lavrov. "Non abbiamo alcun intento aggressivo verso Israele, stiamo ricostruendo il Paese, siamo stanchi di una guerra che dura da dieci anni, vogliamo che i siriani tornino ad unirsi", ha affermato al-Sheibani, citato dalla Tass, in una conferenza stampa congiunta con Lavrov. "Abbiamo un sacco di rifugiati, un sacco di sfollati interni, abbiamo bisogno di stabilità", ha concluso il ministro siriano. 

Katz e Levin: "E' il momento di annettere la Cisgiordania"

"I ministri della Difesa Israel Katz e della Giustizia Yariv Levin lavorano da molti anni per attuare la sovranità israeliana in Giudea e Samaria (Cisgiordania). In questo momento, c'è un'opportunità che non dobbiamo perdere". Lo afferma una dichiarazione congiunta dei due ministri israeliani. La dichiarazione dei due ministri risponde a un articolo di Channel 14 (emittente vicina al premier Netanyahu) in cui si affermava che né Katz né Levin avevano impartito istruzioni per preparare l'annessione, cosa che la dichiarazione definisce "falsa". "Ciò è stato espresso, tra le altre cose, nel lavoro svolto dal ministro Levin durante il primo mandato del presidente Usa Donald Trump, in cui sono stati preparati tutti gli elementi necessari per l'importante mossa, da una proposta di risoluzioni a mappe precise, e il ministro della Difesa Katz ha guidato una serie di decisioni senza precedenti per rafforzare gli insediamenti e spianare la strada alla sovranità israeliana in Giudea e Samaria", si legge nel comunicato, che sostanzialmente ribadisce dichiarazioni già rese nei giorni scorsi anche dai ministri di ultradestra e coloni loro stessi Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir. Le affermazioni di oggi non specificano i dettagli.

Katz

©Ansa

Gli Usa impongono sanzioni a membri dell'Olp e Anp

Gli Stati Uniti hanno deciso di imporre sanzioni a membri dell'Olp e ai funzionari dell'Autorità nazionale Palestinese "per il mancato rispetto dei loro impegni e del mancato raggiungimento delle prospettive di pace". Lo annuncia il dipartimento di Stato in una nota. 

Il Portogallo verso riconoscimento della Palestina a settembre

Il Portogallo potrebbe unirsi alla lista dei paesi che a settembre riconosceranno lo stato della Palestina. Lo ha annunciato l'ufficio del primo ministro Luis Montenegro. Il Portogallo "sta valutando il riconoscimento dello Stato palestinese, in una procedura che potrebbe concludersi durante la settimana di alto livello dell'80a Assemblea generale delle Nazioni Unite, che si terrà a New York il prossimo settembre", si legge in una dichiarazione. Prima saranno consultati il Presidente della Repubblica e il Parlamento. 

Ufficio di Netanyahu: "Incontro tra il premier e inviato Usa Witkoff"

L'ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu rende noto che il premier ha incontrato oggi l'inviato speciale del presidente degli Stati Uniti per il Medio Oriente Steve Witkoff. 

Quarantenne ucciso in attentato coloni in Cisgiordania

Un uomo e' morto asfissiato in un incendio divampato durante un attacco di coloni israeliani contro un villaggio della Cisgiordania. Lo ha reso noto l'Autorita' nazionale palestinese. "Khamis Abdel-Latif Ayad, 40 anni, e' morto per aver inalato il fumo degli incendi appiccati dai coloni a case e veicoli nel villaggio di Silwad all'alba di oggi", si legge in una nota del ministero della Salute. "I soldati israeliani che accompagnavano i coloni hanno sparato proiettili veri e gas lacrimogeni contro civili palestinesi disarmati che cercavano di difendere le loro comunita'", ha riferito il servizio di comunicazione del governo palestinese.

Gaza: finora 60.249 vittime, 111 nelle ultime 24 ore

Il ministero della Salute di Gaza gestito da Hamas afferma che 111 palestinesi sono stati uccisi e 820 sono rimasti feriti nella Striscia nelle ultime 24 ore in seguito agli attacchi israeliani. Tra le vittime, 91 stavano aspettato gli aiuti umanitari, si legge in un comunicato pubblicato su Telegram. Dall'inizio delle ostilità il 7 ottobre 2023, il bilancio è di 60.249 morti e 147.089 feriti. I numeri non sono verificabili autonomamente. Israele non consente ai giornalisti di entrare a Gaza.

Msf: a Gaza sistema sanitario al collasso, sovraccaricato feriti distribuzioni aiuti e attacchi

Il blocco degli aiuti e le distribuzioni di cibo disorganizzate e pericolose non solo alimentano la disperazione e la violenza interna a Gaza, ma aggravano anche il peso sul sistema sanitario, già al collasso: è la denuncia di Medici Senza Frontiere (Msf). Le strutture mediche supportate da Msf, tra il 27 e il 28 luglio, hanno assistito centinaia di persone rimaste ferite nei punti di distribuzione di cibo e durante gli attacchi in corso a Gaza. "Le distribuzioni di aiuti, che forniscono solo quantità minime di cibo, stanno causando morti e feriti e stanno mettendo a dura prova le équipe mediche già esauste", si legge in una nota dell'organizzazione. Il 27 luglio, i team medici della clinica Sheikh Radwan, supportata da Msf nel nord di Gaza, hanno assistito oltre 150 pazienti arrivati in cinque diversi afflussi di massa di feriti. Cinquantaquattro persone hanno riportato ferite da arma da fuoco, lesioni da schiacciamento e accoltellamenti mentre cercavano di trovare del cibo, segnala il comunicato.

Wadephul: 'Riconoscimento Stato palestinese a fine negoziati, ma intanto inizino'

Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha dichiarato che il riconoscimento di uno Stato palestinese giunge alla fine di negoziati per una soluzione a due Stati, ma che tale processo deve iniziare ora, avvertendo che Berlino reagirà a "misure unilaterali". "Una soluzione negoziata a due Stati resta l'unica via che può offrire alle persone di entrambe le parti una vita in pace, sicurezza e dignità", ha affermato in una dichiarazione rilasciata poco prima del suo viaggio in Israele e nei territori palestinesi. "Per la Germania, il riconoscimento di uno Stato palestinese avviene più che altro alla fine di questo processo. Ma tale processo deve iniziare ora".

Trump: resa Hamas risolverebbe subito crisi Gaza*

Se Hamas si arrendesse e rilasciasse gli ostaggi, la crisi di Gaza finirebbe in un attimo. Ne è convinto Donald Trump. “Il modo più veloce per porre fine alla crisi umanitaria a Gaza è che Hamas si dimetta e restituisca gli ostaggi”, ha scritto su Truth.

Israele, divulgata identità aspirante attentatrice Netanyahu

Si chiama Tamar Gershuni, ha 73 anni ed è di Tel Aviv la donna che avrebbe pianificato di uccidere il premier Benjamin Netanyahu. Lo riferisce la stampa israeliana. Gershuni avrebbe preso la decisione di attentare alla vita del primo ministro dopo che le era stata diagnosticata una malattia terminale e aveva capito che le restava poco tempo per vivere. A quanto riferito dai pubblici ministeri, la donna era pronta a "sacrificare la sua vita" per la lotta anti-governativa e "salvare così" Israele.Il suo nome è stato divulgato solo dopo che la Corte Suprema ha respinto l’appello presentato dagli avvocati della mancata killer. Gershuni, che ha respinto le accuse, è una figura nota nei circoli di protesta anti-Netanyahu, ma non appartiene formalmente a nessun gruppo, secondo Ynet. A farla arrestare è stato l’avvocato e attivista anti-governativo, nonché ex agente dello Shin Bet, Gonen Ben-Yitzhak, che ha informato le autorità del piano per colpire Netanyahu con un lanciagranate Rpg.

Ministero Salute Gaza: 'Uccisi 101 palestinesi nell'ultimo giorno'

Nelle ultime 24 ore a Gaza sono state uccise 101 persone e 625 ferite dal fuoco delle Idf. Lo ha riferito il ministero della Salute della Striscia guidato da Hamas, secondo cui 81 persone sono state uccise mentre erano in attesa di aiuti umanitari. Il ministero ha affermato che il numero di persone uccise in cerca di aiuti è salito a 1.320, con oltre 8.818 feriti.

S. Sede, "due stati Israele e Palestina unica via praticabile"

"La soluzione dei due Stati, basata su confini sicuri e riconosciuti a livello internazionale è l'unica via praticabile ed equa verso una pace giusta e duratura". Lo ha detto l'Osservatore permanente della Santa Sede all'Onu, l'arcivescovo Gabriele Caccia, nel corso della conferenza di alto livello delle Nazioni Unite sulla "risoluzione pacifica della questione palestinese e l'attuazione della soluzione dei due Stati", promossa da Francia e Arabia Saudita e terminata ieri a New York. Lo riferiscono i media vaticani. Il rappresentante della Santa Sede ha ricordato il riconoscimento formale dello Stato di Israele attraverso l'Accordo fondamentale del 1993 e il riconoscimento di quello di Palestina, con l'Accordo globale del 2015. Inoltre, altro punto fermo indicato da Caccia, è il deciso sostegno ai "diritti inalienabili del popolo palestinese, compreso il diritto all'autodeterminazione", nonché alle "legittime aspirazioni" dei palestinesi "a vivere in libertà, sicurezza e dignità all'interno di uno Stato indipendente e sovrano". L'osservatore permanente ha ricordato l'importanza "religiosa e culturale universale" di Gerusalemme, città sacra per cristiani, ebrei e musulmani, e per questo chiamata ad avere uno status che "trascenda le divisioni politiche e garantisca la conservazione della sua identità unica". La richiesta di Caccia, nel tempo più volte ripetuta dalla Santa Sede, è quella di uno "statuto speciale garantito a livello internazionale, in grado di assicurare la dignità e i diritti di tutti i suoi abitanti e dei fedeli delle tre religioni monoteistiche, l'uguaglianza davanti alla legge delle loro istituzioni e comunità, salvaguardando il carattere sacro della città e il suo eccezionale patrimonio religioso e culturale". Un documento che, inoltre, garantisca "la protezione dei Luoghi Santi", oltre al "diritto di accedervi senza ostacoli e di praticarvi il culto". Uno statuto che preservi anche, laddove applicabile, lo "status quo". A Gerusalemme, è la posizione della Santa Sede, "nessuno dovrebbe essere oggetto di vessazioni. È quindi deplorevole che i cristiani si sentano sempre più minacciati nella Città Vecchia di Gerusalemme". 

Madrid: "Chiediamo l'entrata degli aiuti a Gaza senza ostacoli"

"Facciamo tutto il possibile per alleviare la terribile carestia indotta che soffrono i gazawi". E' il messaggio riversato su X dal ministro spagnolo degli Esteri, José Manuel Albares, in un post in cui ha chiesto a Israele di consentire l'entrata via terra degli aiuti umanitari a Gaza "in maniera permanente e senza ostacoli", mentre il governo iberico ha ultimato i preparativi per l'invio di un aereo A400 dell'aviazione militare, che dovrà lanciare oggi 12 tonnellate di viveri dall'aria sulla Striscia di Gaza. "Questa guerra disumana deve terminare", scrive Albares nel testo. "Esigiamo l'ingresso per via terrestre, permanente e senza ostacoli di tutti gli aiuti umanitari necessari", aggiunge. 

Berlino: Israele sempre più in una posizione di minoranza

"Anche la recente conferenza delle Nazioni Unite a New York ha dimostrato che Israele si trova sempre più in una posizione di minoranza". E' quanto ha dichiarato oggi partendo per il Medio Oriente il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul, sottolineando anche come "un numero rapidamente crescente di Paesi europei è disposto a riconoscere uno Stato palestinese senza un processo negoziale preliminare". 

Esperta Onu denuncia minacce a reporter Al Jazeera a Gaza

L'esperta indipendente delle Nazioni Unite, Irene Khan, ha denunciato oggi gli attacchi online e le "accuse infondate" dell'esercito israeliano contro il giornalista di Al Jazeera, Anas Al-Sharif: "sono un palese tentativo di mettere a repentaglio la sua vita e di mettere a tacere la sua copertura sul genocidio a Gaza", si legge in un comunicato pubblicato a Ginevra. "Sono profondamente allarmata dalle ripetute minacce e accuse dell'esercito israeliano contro Anas Al-Sharif, l'ultimo giornalista di Al Jazeera sopravvissuto nel nord di Gaza", ha dichiarato Irene Khan, Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sulla libertà di espressione. Per l'esperta, vi sono "crescenti prove che i giornalisti a Gaza siano stati presi di mira e uccisi dall'esercito israeliano sulla base di affermazioni infondate secondo cui erano terroristi di Hamas". "Uccisioni, attacchi, detenzioni arbitrarie e molestie nei confronti di giornalisti palestinesi, nonché la distruzione di strutture e attrezzature per la stampa a Gaza e in Cisgiordania, fanno parte di una strategia deliberata di Israele per sopprimere la verità, ostacolare la documentazione dei crimini internazionali e seppellire ogni possibilità di futura responsabilità", afferma ancora la relatrice speciale. In contatto con il governo israeliano sulla questione, Irene Khan chiede a tutti gli Stati, in particolare" a quelli che si vantano di essere paladini della libertà di stampa e della sicurezza dei giornalisti", di non restare in silenzio. 

Gaza, 101 morti nei raid israeliani delle ultime 24 ore

Il ministero della Salute della Striscia di Gaza, governata da Hamas, ha annunciato che 101 persone sono state uccise e 625 ferite dal fuoco delle Forze israeliane nelle ultime 24 ore. Secondo il comunicato, 81 delle vittime sono state uccise mentre cercavano aiuti umanitari. Il ministero ha affermato che il numero di persone uccise in cerca di aiuti è salito a 1.320, con oltre 8.818 feriti. 

Medioriente, Tajani: inaccettabile sofferenza palestinesi. VIDEO

Svezia, Ue sospenda accordo commerciale con Israele

"La situazione a Gaza è assolutamente terribile e Israele non sta rispettando i suoi obblighi più fondamentali né gli accordi presi riguardo agli aiuti umanitari. La Svezia chiede quindi che l'Ue congeli il più presto possibile la parte commerciale dell'accordo di associazione. La pressione economica su Israele deve aumentare". Lo scrive su X il premier svedese, Ulf Kristersson. "Il governo israeliano deve consentire un aiuto umanitario senza ostacoli a Gaza. Allo stesso tempo, la pressione su Hamas deve aumentare, affinché gli ostaggi vengano rilasciati immediatamente e senza condizioni. La Svezia accoglie con favore il fatto che più paesi del Medio Oriente stiano chiedendo che Hamas venga disarmato e non abbia un ruolo nel futuro governo di Gaza", aggiunge. 

P. Chigi: 'accolti altri 50 civili e lancio di aiuti a Gaza'

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto ieri sera una conversazione telefonica con il primo ministro dello Stato d’Israele, Benjamin Netanyahu. "La conversazione - si legge in una nota di palazzo Chigi - ha costituito anche l’occasione per ribadire l’urgenza indifferibile di garantire un accesso umanitario pieno e senza ostacoli alla popolazione civile, rinnovando l’impegno dell’Italia in tale ambito, tramite l’iniziativa Food for Gaza". "Grazie all'impegno italiano -viene sottolineato a palazzo Chigi- saranno accolti ulteriori 50 civili palestinesi e verrà predisposto il lancio di aiuti per la popolazione di Gaza".

Tajani a Israele: 'acceleri ingresso aiuti a Gaza, saranno evacuati altri bimbi malati'

L’Italia chiede al Governo israeliano l’accelerazione dell’ingresso e della distribuzione degli aiuti in attesa. Lo fa sapere il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha presieduto alla Farnesina una riunione su "Food for Gaza", anticipando che è già stata finalizzata una operazione di evacuazione di altri bambini palestinesi malati, per un totale di 50 persone con gli accompagnatori. Con il ministero della Difesa si sta valutando la possibilità di lanci aerei di aiuti umanitari, riferisce la Farnesina.

Tajani ha presieduto ieri sera, alla Farnesina, una nuova riunione dedicata alla crisi in Medio Oriente e all’emergenza umanitaria a Gaza. Il Governo italiano sta rafforzando le iniziative umanitarie in corso, portate avanti dall’Italia nell’ambito dell’iniziativa “Food for Gaza”, ricorda il ministero in una nota, nella quale si riferisce che Tajani ha dato indicazione all’ambasciatore d’Italia a Tel Aviv di chiedere al Governo israeliano di sbloccare l’ingresso e la distribuzione degli aiuti in attesa al porto di Ashdod.

E' inoltre già stata finalizzata una nuova operazione di evacuazione di altri bambini palestinesi malati, per un totale di 50 persone con gli accompagnatori, che verranno curati negli ospedali italiani in collaborazione con la Protezione Civile. Su indicazione del ministro, saranno stanziati ulteriori 5 milioni di euro al Programma Alimentare Mondiale per altri aiuti.

Media, 'attacchi israeliani a Gaza, 27 morti dall'alba'

Fonti mediche nella Striscia di Gaza affermano che almeno 27 palestinesi sono stati uccisi dall'alba di oggi in seguito agli attacchi delle forze israeliane nella Striscia. Lo riporta Al Jazeera.

Witkoff in Israele, visiterà anche centri aiuti Gaza

L'inviato americano in Medio Oriente, Steve Witkoff, è oggi in Israele, in un momento di crescente indignazione internazionale per la grave situazione umanitaria a Gaza. Secondo i media israeliani Witkoff visiterà i controversi centri di aiuti umanitari gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation, un gruppo americano sostenuto da Israele. Incontrerà anche i funzionari israeliani che stanno valutando misure punitive contro Hamas dopo che la scorsa settimana si sono bloccati i colloqui per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. Ieri Witkoff ha parlato con il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelaty in merito ai progressi dei negoziati per raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia. La scorsa settimana si sono svolti negoziati indiretti a Doha, ma il 24 luglio Witkoff ha ordinato il ritiro della sua squadra, poche ore dopo che Israele aveva fatto lo stesso, considerando la mancanza di volontà di Hamas di raggiungere una tregua. Il gruppo islamista palestinese ha sottolineato due giorni dopo che il vero ostacolo al raggiungimento di un accordo è il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Lunedi', Trump ha dichiarato di considerare possibile un cessate il fuoco e ha riconosciuto che a Gaza c'è carestia perché vede "bambini che muoiono di fame" in televisione. 

Media, 'un morto dopo attacco coloni israeliani villaggio in Cisgiordania'

Una persona è morta dopo che coloni estremisti avrebbero attaccato nella notte il villaggio di Silwald, vicino a Ramallah, in Cisgiordania, dando fuoco ad auto e case. Secondo l'agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, l'uomo è morto soffocato mentre cercava di spegnere le fiamme dopo che una casa era stata incendiata. 

Ministero Salute Gaza a Witkoff: 'vieni a vedere tu stesso e apri il tuo cuore'

"Vieni a vedere tu stesso e magari apri il tuo cuore e i tuoi occhi: in questo modo, potrai vedere la verità". Il ministero della Salute guidato da Hamas ha invitato l'inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff a visitare Gaza per essere testimone in prima persona della crisi umanitaria, prima della sua visita in Israele di oggi. In un video distribuito dal ministero, Elidalis Burgos, infermiere americano di terapia intensiva che lavora a Gaza, invita Witkoff nella Striscia per "dare un'occhiata con i suoi occhi". 

"Una volta che lo vedi, non puoi più non vederlo", dice Burgos nel video. "Le parole che sto dicendo per descrivere la situazione non sono sufficienti a trasmettere davvero il messaggio di quanto siano terribili le condizioni... Non è un terremoto o una tempesta che si è abbattuta e sta danneggiando le persone: questo è un disastro provocato dall'uomo, progettato appositamente". 

Wafa: 'attacchi israeliani a Gaza, oggi 10 morti'

L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che 10 persone, per lo più donne e bambini, sono state uccise finora oggi in varie zone della Striscia di Gaza in seguito ai continui bombardamenti israeliani.

Media, 'almeno 48 palestinesi uccisi ieri mentre aspettavano aiuti a Gaza'

Almeno 48 palestinesi sono stati uccisi e decine sono rimasti feriti ieri mentre aspettavano cibo a un valico nella Striscia di Gaza. Lo riferisce l'ospedale Shifa di Gaza City, citato dai media israeliani, aggiungendo che morti e feriti si trovavano tra la folla ammassata al valico di Zikim, il principale punto di accesso per gli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza settentrionale. 

Trump: 'accordo commerciale molto difficile se Canada riconosce Palestina'

Un accordo commerciale tra Canada e Stati Uniti sarà probabilmente ostacolato dall'annuncio fatto dal Canada di riconoscere uno Stato palestinese. Lo ha affermato Donald Trump su Truth Social. "Wow! Il Canada ha appena annunciato che sosterrà la creazione di uno Stato palestinese", ha scritto il presidente degli Stati Uniti sul social. "Questo renderà molto difficile per noi raggiungere un accordo commerciale con loro. Oh Canada!!!". Ieri, il primo ministro Mark Carney ha rilasciato una dichiarazione secondo cui il Canada riconoscerà la Palestina a settembre alle Nazioni Unite se l'Autorità Nazionale Palestinese si impegnerà a realizzare "riforme tanto necessarie". Il Canada si unisce così a Francia e Regno Unito nell'impegno di riconoscere uno Stato palestinese nel contesto della grave crisi umanitaria in atto a Gaza.

Trump: riconoscimento Gb della Palestina? Premio ad Hamas

"Una ricompensa per Hamas": così Donald Trump ha definito la decisione del premier britannico Keir Starmer di riconoscere la Palestina all'assemblea generale dell'Onu a settembre se Israele non accetterà il cessate il fuoco. Gli Usa non sono "dello stesso avviso", ha detto riferendosi all'impegno di Starmer,  pur avendo precisato di non averne parlato con lui. Una decisione analoga a quella del presidente francese Emmanuel Macron e al premier canadese Mark Carney.

Abbas, riconoscimento Canada 'storico e coraggioso'

Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha accolto con favore la decisione "storica" e "coraggiosa" del Canada, il cui primo ministro Mark Carney ha annunciato l'intenzione di riconoscere lo Stato di Palestina a settembre. Secondo Abbas il riconoscimento "rafforzerà la pace, la stabilità e la sicurezza nella regione". Lo ha detto durante una conversazione telefonica con Carney, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa palestinese Wafa. "Questa posizione coraggiosa giunge in un momento storico critico per salvare la soluzione dei due Stati", ha aggiunto.

Mattarella: "Mosca ha demolito l'equilibrio della pace"

Il Presidente della Repubblica è intervenuto alla cerimonia del  Ventaglio al Quirinale con un discorso che ha toccato i principali  dossier internazionali, da Gaza alla guerra in Ucraina, su cui ha  affermato: "Continua la postura aggressiva della Russia". Poi un appello  contro intolleranza e odio: "Tornano slogan, pregiudizi e  antisemitismo. L’esperienza della storia non va dimenticata". LEGGI QUI

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