Lo scrive in un lungo post su X il presidente di Israele Isaac Herzog dopo le dichiarazioni del presidente della Repubblica italiano su Gaza. Crosetto: "Dal 9 agosto lancio aiuti italiani a Gaza". Venerdì l'inviato speciale degli Stati Uniti in Medio Oriente e l'ambasciatore Usa in Israele sono stati a Gaza per controllare la distribuzione degli aiuti da parte di Hamas mentre i negoziati sembrano sempre più in fase di stallo. Trump: "Sono al lavoro su un piano per sfamare Gaza"
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È arrivata la replica di Israele a Mattarella, che due giorni fa, parlando di Gaza aveva denunciato "l'ostinazione a uccidere indiscriminatamente" da parte dell'esercito israeliano. "Nutro grande rispetto per il presidente della Repubblica Italiana, il mio amico Sergio Mattarella. Proprio per questo, sono rimasto rattristato da alcuni aspetti delle sue recenti dichiarazioni sulla situazione a Gaza, e ho sentito il bisogno di chiarire i fatti. Israele non ha alcuna 'intenzione di uccidere indiscriminatamente'. Vogliamo solo vivere in pace e sicurezza", ha scritto in un lungo post su X il presidente di Israele Isaac Herzog.
Crosetto ha annunciato una missione per il lancio di aiuti italiani sulla Striscia a partire dal 9 agosto. "Nel rispetto delle indicazioni del Governo, ho dato il via libera a una missione che coinvolgerà assetti dell'Esercito e dell'Aeronautica Militare per il trasporto e l'aviolancio di beni di prima necessità destinati ai civili di Gaza, duramente colpiti dal protrarsi del conflitto. I nostri primi aviolanci sono programmati e potrebbero avvenire già a partire dal 9 agosto", ha fatto sapere il ministro della Difesa.
Intanto, l'inviato speciale degli Stati Uniti in Medio Oriente Steve Witkoff e l'ambasciatore Usa in Israele Mike Huckabee sono stati a Gaza venerdì per controllare la distribuzione degli aiuti mentre i negoziati sembrano sempre più in fase di stallo. Hanno visitato il centro di distribuzione degli aiuti umanitari della Gaza Foundation a Rafah, nel sud della Striscia. Donald Trump è "al lavoro su un piano per sfamare Gaza". Lo ha detto il presidente statunitense al gionalista di Axios Barak Ravid. "Vogliamo aiutare le persone. Vogliamo aiutarle a vivere. Vogliamo dare loro da mangiare", ha detto Trump, "E' qualcosa che avrebbe dovuto accadere molto tempo fa".
Gli approfondimenti:
- Medio Oriente: dove si trovano le basi Usa e cosa rischiano dopo l’attacco all’Iran
- Stretto Hormuz, perché è strategico e cosa succede se l’Iran lo chiude
- Come è stato colpito il programma nucleare iraniano: il punto
- Francesca Albanese: "Sanzioni Usa per Gaza violano mia immunità Onu"
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Medioriente, card. Parolin: "Riconoscere Palestina è la soluzione, noi lo abbiamo fatto"
Il Segretario di Stato Vaticano ha parlato a margine di un evento organizzato per il Giubileo degli Influencer. "Quella è la soluzione, cioè il riconoscimento dei due Stati che vivono vicino l'uno all'altro in autonomia e sicurezza", ha ribadito. Poi sull'attacco alla Parrocchia cristiana a Gaza: "L'impressione è che tante volte questi errori si ripetano".
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Vai al contenutoAlbanese: “Le sanzioni Usa per Gaza violano la mia immunità Onu”
La relatrice speciale delle Nazioni Unite sui Territori palestinesi occupati lo ha detto da Bogotà, dove si è recata per partecipare ad un vertice internazionale per trovare soluzioni al conflitto di Gaza. Albanese ha dichiarato che le sanzioni impostele da Washington a seguito delle sue critiche alla posizione della Casa Bianca rappresentano "una misura molto seria che non ha precedenti".
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Vai al contenutoSondaggio, 56% israeliani non viaggia per antisemitismo
Secondo un sondaggio trasmesso su Channel 12, il 56% degli israeliani teme di non poter viaggiare all'estero a causa delle crescenti critiche globali nei confronti dello Stato ebraico, mentre la guerra a Gaza si trascina. Secondo il sondaggio, invece, il quaranta per cento degli israeliani non nutre tali timori.
Gaza Cola, cos'è e come è nata la bevanda venduta da Coop Alleanza 3.0
Questa bibita è il risultato di un progetto di proprietà palestinese che, grazie al ricavato delle vendite, contribuisce alla ricostruzione dell’ospedale Al-Karama nel governatorato di Gaza Nord.
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Vai al contenutoGuerra Medioriente e commerci Italia-Iran, i rischi per Made in Italy
I rapporti commerciali fra Roma e Teheran potrebbero subire dei contraccolpi a causa del conflitto. In questo caso sarebbe probabilmente il nostro Paese a perderci maggiormente. Anche se non si tratta di scambi di grande entità, esportiamo più di quanto importiamo.
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Vai al contenutoOnu a Israele: "Nessuno venga ucciso mentre cerca cibo"
L'Ufficio per il coordinamento degli Affari Umanitari dell'Onu ha dichiarato che un "gran numero di persone continua a essere ucciso e ferito mentre cerca cibo" a Gaza, sotto il fuoco israeliano. L'Ufficio dell'Onu ribadisce che "nessuno dovrebbe mai essere costretto a rischiare la vita per procurarsi cibo". "I civili - ha aggiunto il portavoce delle Nazioni Unite, Farhan Haq - devono essere sempre protetti, e la distribuzione degli aiuti a livello comunitario, su larga scala, deve essere facilitata, non ostacolata".
La Spagna lancia 12 tonnellate di aiuti umanitari su Gaza. VIDEO
La Spagna ha lanciato 12 tonnellate di aiuti umanitari su Gaza con un aereo militare Airbus A400. Sono stati paracadutati oltre 5.500 razioni alimentari per contrastare la carestia indotta dal blocco umanitario imposto da Israele. Le immagini del Ministero della Difesa mostrano le forniture cadere nel territorio devastato. Secondo l’ONU, la Striscia è vicina alla carestia: aumentano malnutrizione e morti infantili.
La Francia spedisce 40 tonnellate di aiuti umanitari a Gaza. VIDEO
La Francia ha effettuato quattro spedizioni aeree da 10 tonnellate ciascuna con aiuti umanitari destinati a Gaza. Macron ha ringraziato i partner internazionali ma ha ribadito che i lanci non sono sufficienti: “Israele apra l’accesso umanitario”. Secondo l’Eliseo, parte degli aiuti europei è ancora bloccata per mancanza di autorizzazioni israeliane. L’Onu avverte: il territorio è a rischio carestia, con bambini sotto i cinque anni che muoiono di fame.
Yemen, protesta degli Houthi contro la fame a Gaza
Migliaia di sostenitori Houthi si sono radunati il primo agosto a Sanaa denunciando la carestia a Gaza, accusando Israele e i suoi alleati di usare la fame come arma. Armati e lanciando slogan di solidarietà, i manifestanti hanno promesso resistenza. Attivisti e anziani hanno ribadito la volontà di sostenere Gaza “anche a costo della vita”.
In Brasile una campagna contro l'antisemitismo
In risposta all'escalation di manifestazioni antisemite in Brasile e nel mondo, il Memoriale dell'Olocausto e la Federazione Israelita dello Stato di San Paolo lanciano una nuova campagna contro l'antisemitismo. L'iniziativa è guidata da sopravvissuti all'Olocausto che hanno ricostruito la loro vita in Brasile e oggi lanciano un appello commovente per la salvaguardia dei valori democratici e il rispetto delle differenze. I video sono stati diretti dal regista Marcio Pitliuk, curatore del Memoriale dell'Olocausto e pluripremiato documentarista, che ha dato voce a personaggi reali della Storia. "Queste testimonianze non sono solo memoria, sono un monito. Quando i sopravvissuti dicono che stanno vedendo risorgere l'antisemitismo, il Brasile deve ascoltare con attenzione. Hanno già visto questo film", afferma Pitliuk in un comunicato. Tra i protagonisti ci sono Ariella Segre e Gabriel Waldman, che raccontano le loro storie di dolore, superamento e gratitudine verso il Brasile, ma esprimono anche profonda preoccupazione per i crescenti segnali di intolleranza e disinformazione. Tutti i video si concludono con un messaggio diretto: "Dite NO all'antisemitismo". La campagna viene lanciata in un momento delicato, in cui il governo federale, per decisione del presidente Luiz Inácio Lula da Silva, ha ritirato il Brasile dall'Alleanza Internazionale per la Memoria dell'Olocausto, un'organizzazione che riunisce Paesi impegnati nella lotta all'antisemitismo e alla negazione della Shoah. La decisione ha avuto forti ripercussioni internazionali ed è stata duramente criticata dai leader ebraici in Brasile e all'estero. "Questo è un momento critico per riaffermare i valori che sostengono la democrazia brasiliana. L'antisemitismo non può essere minimizzato, messo a tacere o sfruttato politicamente. Dare voce ai sopravvissuti è un gesto di responsabilità storica e sociale", afferma Jairo Roizen, responsabile della comunicazione della Federazione Israelita di San Paolo. Il lancio è curato e supervisionato dal rabbino Toive Weitman, direttore esecutivo del Memoriale dell'Olocausto. Per lui, la campagna è un antidoto contro la banalizzazione del male. "Il Memoriale esiste per ricordare, educare e prevenire. Quando la società normalizza i discorsi di odio, il passato smette di essere passato. Questa campagna è un appello alla coscienza collettiva", sottolinea Weitman.
Inviato Usa Witkoff a Gaza per ispezionare gli aiuti. VIDEO
Venerdì primo agosto l’inviato speciale USA Steve Witkoff e l’ambasciatore americano Mike Huckabee hanno visitato Gaza per ispezionare il sistema di distribuzione degli aiuti sostenuto da USA e Israele. La missione mira ad accelerare le consegne, mentre la fame cresce e la malnutrizione colpisce soprattutto i bambini. L’ONU denuncia oltre 1.000 morti da maggio durante la distribuzione del cibo.
Comune Sesto Fiorentino: funziona boicottaggio farmaci Israele
Il boicottaggio di prodotti e farmaci israeliani non ha comportato alcun disservizio per l'utenza né conseguenze negative per l'Azienda Farmacie e Servizi Spa: è quanto emerge dai dati di vendita nelle otto farmacie comunali di Sesto Fiorentino (Firenze) a un mese dall'avvio dell'iniziativa. Nel mese di luglio, si spiega in una nota del Comune, il fatturato delle farmacie ha continuato la crescita fatta registrare già dall'inizio del 2025, segnando un +9,9% rispetto al luglio 2024. Nello stesso periodo i farmaci e i prodotti di aziende oggetto del boicottaggio hanno visto una riduzione complessiva delle vendite superiore al 17%, con punte di oltre il 27% per alcuni marchi. Sono rimaste invece stabili le vendite di farmaci per terapie in corso e da prescrizione che sono stati regolarmente forniti come imposto dalla legge e come precisato fin dalla prima comunicazione riguardante l'iniziativa. "I numeri forniti da Afs Spa a poco più di un mese dall'avvio della campagna di boicottaggio confermano l'utilità e l'importanza di questo strumento di pressione, una goccia a cui stanno seguendo, una dopo l'altra, tante altre gocce - afferma il sindaco Lorenzo Falchi -: Pesaro, Poggibonsi, Calenzano, Campi Bisenzio, Rosignano sono alcuni dei comuni che hanno avviato o stanno per avviare analoghe campagne. Altri ancora ne stanno discutendo e decideranno nelle prossime settimane". Per Falchi, "c'è chi ha cercato di distorcere la realtà mettendo in piedi delle vere e proprie campagne di disinformazione. I fatti parlano chiaro e ancor più chiara è la reazione delle sestesi e dei sestesi, ma anche i tanti attestati di sostegno che stiamo ricevendo: quanto sta accadendo a Gaza e in Cisgiordania non è accettabile, non è giustificabile, non è tollerabile. La posizione del nostro Governo di fronte a questo genocidio è imbarazzante, un misto di cinismo, improvvisazione e irrilevanza". "Dobbiamo fermare il progetto di sostituzione etnica portato avanti dal governo di Netanyahu - conclude -, i cui membri, giorno dopo giorno, si fanno sempre meno scrupoli a parlare di annessione e a dare agibilità alle violenze dei coloni. Siamo di fronte a una pagina nera e pericolosissima della storia. Non possiamo stare fermi a guardare".
Francia sospende accoglienza gazawi dopo post antisemiti studentessa
La Francia non accetterà più sul proprio territorio i rifugiati gazawi prima della conclusione di un'indagine sulle “lacune” che avrebbero permesso l'accoglienza di una studentessa accusata di antisemitismo per via di alcuni post sui social. Lo ha detto oggi il ministro degli Affari esteri francese Jean-Noël Barrot.
Francia sospende accoglienza gazawi dopo post antisemiti studentessa
Vai al contenutoMedia: "Idf usano armi silenziate a Gaza durante visita Witkoff"
Per la prima volta, i soldati israeliani avrebbero usato armi silenziate per sparare contro i palestinesi affamati che affollano i siti umanitari per la distribuzione di cibo a Gaza. Lo riferisce Al Jazeera confermando che, nel nord di Gaza, diversi testimoni hanno assistito agli spari con armi dotate di silenziatori nell'area vicino a Beit Lahiya. Al Jazeera sottolinea come l'accaduto si consumi proprio mentre era in corso la visita dell'inviato statunitense, Steve Witkoff, e l'ambasciatore in Israele, Mike Huckabee, presso i siti di distribuzione di cibo gestiti da Ghf.
Amb.Israele: "Uso strumentale bambini palestinesi è intollerabile"
"L'uso strumentale delle immagini di bambini palestinesi per calunniare Israele a fini propagandistici è una prassi intollerabile". Lo scrive su X l'ambasciatore israeliano in Italia Jonathan Peled, in un post in cui prende di mira diversi media, tra cui "il New York Times", che in particolare ha pubblicato "l'ultima grave distorsione", salvo poi "emettere una smentita". Nel post vengono allegati "tre esempi di utilizzo manipolatorio di fotografie che ritraggono minori", citando anche la Cnn e la Bbc. Riguardo al Nyt, l'ambasciatore Peled afferma che "un recente post sull'account Instagram" del quotidiano americano "presentava diverse immagini sotto il titolo 'Fame a Gaza' sostenendo si trattasse di bambini affetti da malnutrizione. E tra loro c'era Sila Rabah, 11 mesi, fotografata all'ospedale Nasser di Gaza con la madre". E tuttavia, ha sottolineato il diplomatico israeliano, "il dott. Ahmad Al-Farra, pediatra dell'ospedale, ha poi asserito che condizioni di Sila derivavano da una carenza nutrizionale cronica". Un "disturbo cronico allo stomaco" confermato anche dalla ong, Rebuilding Alliance, ha aggiunto Peled. Viene poi citata l'immagine di Muhammad Al-Ma'touq, insieme alla madre, pubblicata "in un post Instagram in cui venivano descritte le sue condizioni critiche a causa della malnutrizione". Una "notizia" che "ha finito per essere riportata dai principali media internazionali, inclusi il New York Times, la Bbc, Sky News ed il Guardian", ha detto Peled, aggiungendo che "i dati reali" indicano che il bambino "soffre di una grave condizione genetica, una paralisi cerebrale e una distrofia muscolare". L'ambasciatore israeliano conclude il post tornando al New York Times e chiedendo "alla stampa italiana di divulgare la correzione per garantire un giornalismo autorevole e imparziale".
Ebrei aggrediti, Procura Milano indaga sulle due versioni
La Procura di Milano sta indagando sulle due versioni della presunta aggressione subita domenica scorsa da un turista francese di religione ebraica in un autogrill di Lainate, nel Milanese, sulla quale è stato aperto un fascicolo per percosse aggravate dall'odio razziale. I due gruppi di persone, che avrebbero preso di mira l'uomo e il figlio di 6 anni perché indossavano la kippah, nei giorni scorsi lo hanno denunciato a loro volta per lesioni, affermando di essere stati appellati come "terroristi" e che, alla loro risposta "free Palestine", il 52enne francese li avrebbe insultati e minacciati. Gli agenti della Digos, coordinati dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco, hanno già identificato quattro persone tra quelle che sarebbero state coinvolte nell'episodio, e altre 5-6 sarebbero in via di identificazione. Oltre a un video girato dal turista con il suo cellulare, sono stati acquisti i filmati delle telecamere di sicurezza - privi però di audio - presenti nell'area di sosta.
Idf: "Abbattuto il missile lanciato dagli Houthi dallo Yemen"
L'Idf rende noto che il missile balistico lanciato dal territorio yemenita verso Israele dal gruppo filoiraniano Houthi è stato intercettato.
Sirene d'allarme in Israele per un missile dallo Yemen
Gli allarmi antiaereo sono risuonati nel centro di Israele e nell'area di Gerusalemme dopo il lancio di un missile balistico dallo Yemen.
Herzog a Mattarella: “Vogliamo solo vivere in pace e sicurezza”
Israele non uccide indiscriminatamente e ha accettato tutte le proposte di pace che Hamas ha rifiutato: è la risposta che il presidente israeliano Isaac Herzog da' alle parole di Sergio Mattarella sulla crisi a Gaza, dicendosene "rattristato". "Nutro grande rispetto per il Presidente della Repubblica, il mio amico Sergio Mattarella" scrive Herzog in un lungo post su X. "Per questo motivo sono rimasto rattristato da alcuni aspetti delle sue recenti dichiarazioni sulla situazione a Gaza e ho sentito il bisogno di chiarire i fatti". "Israele non ha 'intenzione di uccidere indiscriminatamente'" scrive Herzog, "Vogliamo solo vivere in pace e sicurezza. Si', gli errori accadono in guerra e Non siamo indifferenti al dolore dei civili palestinesi a Gaza. Stiamo facendo tutto il possibile per migliorare la situazione. Agiamo secondo il diritto internazionale in condizioni quasi impossibili. A differenza del nostro nemico, che viola palesemente e orgogliosamente le convenzioni e le leggi sui diritti umani. Come e' stato reso noto, Israele ha avviato un importante sforzo umanitario, che intendiamo ampliare ulteriormente insieme ai nostri partner, tra cui l'Italia". Il presidente israeliano sottolinea che Mattarella "ha avuto ragione ad affermare che Israele e' stato brutalmente attaccato il 7 ottobre", ma lo Stato ebraico "ha accettato numerose offerte di cessate il fuoco mediate" che "Hamas ha ripetutamente respinto gli accordi e si e' rifiutato di rilasciare gli ostaggi". "I nostri amici devono mantenere ferma la chiarezza morale: Hamas ha iniziato questa guerra, Hamas tiene gli ostaggi, Hamas e' responsabile delle sofferenze di entrambe le parti e la pressione internazionale deve essere rivolta a loro. Ribadisco: c'e' una chiave per porre fine a questa tragedia, ed e' il rilascio degli ostaggi trattenuti a Gaza. Se Hamas volesse davvero un futuro migliore per la popolazione di Gaza, dovrebbe rilasciare immediatamente gli ostaggi".
Barrot: "La soluzione a due Stati è in pericolo di morte"
''La soluzione a due Stati è in pericolo di morte. Mobilitando la comunità internazionale, la Francia ha ottenuto impegni storici da parte dei Paesi arabi: disarmo di Hamas ed esclusione da qualsiasi forma di governance del futuro Stato palestinese'': lo scrive in un messaggio pubblicato su X il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot.
Aiuti italiani per Gaza
©Ansa
Herzog a Mattarella: "Israele non uccide indiscriminatamente"
"Nutro grande rispetto per il presidente della Repubblica Italiana, il mio amico Sergio Mattarella. Proprio per questo, sono rimasto rattristato da alcuni aspetti delle sue recenti dichiarazioni sulla situazione a Gaza, e ho sentito il bisogno di chiarire i fatti. Israele non ha alcuna 'intenzione di uccidere indiscriminatamente'. Vogliamo solo vivere in pace e sicurezza". Lo scrive in un lungo post su X il presidente di Israele Isaac Herzog dopo le dichiarazioni del presidente della Repubblica italiano su Gaza.
Idf, lanciati su Gaza 126 pacchi da aerei di sei Paesi
Nella più grande operazione di lancio di aiuti dall'inizio degli sforzi per aumentare la fornitura di aiuti a Gaza, 126 pacchi di aiuti umanitari sono stati lanciati nella Striscia da aerei provenienti da sei paesi, afferma l'esercito israeliano, citato dal Times of Israel. Aerei provenienti da Giordania, Egitto, Emirati Arabi Uniti e, per la prima volta in oltre un anno, Spagna, Germania e Francia hanno lanciato cibo sia a nord che a sud di Gaza. L'IDF afferma che i lanci sono stati effettuati "in conformità con le direttive del livello politico e nell'ambito della cooperazione tra Israele, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Egitto, Spagna, Francia e Germania". I lanci fanno parte di una "serie di azioni volte a migliorare la risposta umanitaria nella Striscia di Gaza", afferma l'esercito. "L'IDF continuerà a lavorare per migliorare la risposta umanitaria nella Striscia di Gaza, insieme alla comunità internazionale, confutando al contempo le false accuse di carestia deliberata a Gaza", aggiunge.
Hamas diffonde un video dell'ostaggio Eviatar David
Hamas ha diffuso sui suoi canali questo pomeriggio un video dell'ostaggio Eviatar David, prigioniero a Gaza da 655 giorni. Il filmato, o parti di esso, saranno pubblicati solo con il permesso della famiglia. Lo scorso febbraio, durante il rilascio degli ostaggi, Hamas aveva diffuso un video con Eviatar e Guy Gilboa-Dalal portati al punto di consegna dei tre ostaggi Omar Wenkert, Omar Shem Tov ed Eli-Ha Cohen, solo per assistere alla "cerimonia". Ieri la Jihad islamica palestinese ha pubblicato il video di un altro rapito, Rom Braslavsky. La diffusione viene considerata in Israele come forma di pressione per la ripresa dei colloqui.
Macron: "A Gaza urgenza assoluta, lanci aerei non bastano"
In una nota diffusa nel pomeriggio, il ministero degli Esteri di Parigi precisa che "Francia e Giordania proseguono la loro cooperazione umanitaria per fornire un supporto essenziale alla popolazione di Gaza, che sta affrontando una crisi umanitaria di proporzioni senza precedenti". "Un aereo C-130J appartenente allo squadrone franco-tedesco dell'Aeronautica francese - puntualizza la diplomazia d'Oltralpe - ha effettuato il primo lancio di generi alimentari non deperibili a Gaza, oggi primo agosto, assieme a diversi paesi partner". Confezionati in pacchi dotati di paracadute, si precisa nella nota, "gli aiuti includono diverse tonnellate di generi alimentari consegnati durante diverse rotazioni aeree", che verranno effettuate nell'arco di diversi giorni. "Queste operazioni - avverte la Francia - non possono sostituire il significativo aumento del volumi di aiuti, che richiede l'immediata apertura da parte di Israele dei valichi di frontiera". Anche la Francia, continua il Quai d'Orsay, "sta lavorando alle consegne via terra, che rappresentano di gran lunga la soluzione più efficace per consentire la spedizione massiccia e senza ostacoli di aiuti umanitari di cui la popolazione ha disperatamente bisogno". Parigi ribadisce infine "la sua richiesta di cessate il fuoco e l'urgente necessità che Israele apra tutti i valichi di frontiera e garantisca un accesso immediato, massiccio e senza ostacoli agli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza attraverso la via terrestre".
Ita proroga cancellazione voli su Israele fino al 30 settembre
La compagnia aerea italiana Ita ha prorogato la cancellazione dei voli da e per Israele fino al 30 settembre, compresi i voli AZ809 e AZ815 previsti per il primo ottobre, per i quali i passeggeri possono richiedere la riprotezione su un volo alternativo o il rimborso del biglietto. Lo ha annunciato la compagnia sul suo account X.
Crosetto: "In prima linea per garantire supporto umanitario"
"Nell'ambito delle attività promosse dal Governo italiano per contribuire ad alleviare la gravissima crisi umanitaria in corso - spiega Crosetto - ho autorizzato l'attivazione e il dispiegamento di un dispositivo della Difesa per l'effettuazione di aviolanci di aiuti umanitari destinati alla popolazione civile della Striscia di Gaza. La Difesa italiana continua ad essere in prima linea nel garantire, con rapidità ed efficacia, tutto il supporto umanitario possibile, in coordinamento con il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale". La missione - denominata 'Solidarity Path Operation 2' - prevede l'impiego di velivoli da trasporto C-130J dell'Aeronautica Militare, che effettueranno il lancio di speciali contenitori con all'interno generi essenziali. Le operazioni saranno condotte con la collaborazione dell'Esercito italiano, incaricato della preparazione dei carichi di aiuti. L'intervento sarà realizzato in stretto coordinamento con le Forze armate del Regno Hascemita di Giordania. "Questa nuova iniziativa - ha proseguito il ministro - si inserisce nel più ampio e concreto impegno della Difesa italiana a sostegno della popolazione civile di Gaza. Un impegno che ci ha visti operare con la nave ospedale 'Vulcano' della Marina Militare, che ha prestato cure mediche a numerosi feriti della Striscia; con l'Aeronautica Militare, che ha effettuato voli speciali per trasportare in Italia bambini gravemente malati o feriti, insieme ai loro familiari, affinché potessero ricevere le cure necessarie; e con l'Esercito Italiano che, nell'ambito dell'iniziativa 'Air-Bridge for Gaza', ha impiegato i propri elicotteri per la distribuzione diretta di medicinali nelle aree più colpite e difficili da raggiungere via terra". "Ogni intervento della Difesa - ha concluso Crosetto - si fonda su un principio chiaro: non possiamo restare indifferenti davanti alla sofferenza di civili innocenti. I nostri uomini e le nostre donne in uniforme stanno dimostrando, ancora una volta, che lo spirito di servizio non conosce confini, mai". "Nei prossimi giorni - ha aggiunto infine - è previsto anche un nuovo volo speciale dell'Aeronautica Militare per trasportare ulteriori pazienti che riceveranno assistenza medica in Italia".
Crosetto: "Dal 9 agosto lancio aiuti italiani a Gaza"
"Nel rispetto delle indicazioni del Governo, ho dato il via libera a una missione che coinvolgerà assetti dell'Esercito e dell'Aeronautica Militare per il trasporto e l'aviolancio di beni di prima necessità destinati ai civili di Gaza, duramente colpiti dal protrarsi del conflitto. L'avvio operativo è previsto nelle prossime ore, con l'invio di un 'advance party', che si occuperà delle attività preparatorie e di coordinamento con le autorità locali. I nostri primi aviolanci sono programmati e potrebbero avvenire già a partire dal 9 agosto, per consentire al Maeci di completare l'approvvigionamento dei generi alimentari e il loro trasporto in Giordania". Lo fa sapere il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
Witkoff: "Ho passato cinque ore a Gaza, aggiornerò Trump"
L'inviato speciale degli Stati Uniti in Medio Oriente, Steve Witkoff, ha trascorso cinque ore a Gaza "per stabilire la situazione sul campo, valutare le condizioni e incontrare la Gaza Humanitarian Foundation". "Lo scopo della visita era quello di fornire al presidente degli Stati Uniti Donald Trump una chiara comprensione della situazione umanitaria e contribuire a elaborare un piano per fornire cibo e aiuti medici alla popolazione di Gaza", ha scritto Witkoff su X.
Witkoff: "Visita a Gaza per elaborare un piano di aiuti"
"Oggi abbiamo trascorso oltre cinque ore a Gaza, analizzando attentamente i fatti sul campo, valutando le condizioni e incontrando la Gaza Humanitarian Foundation e altre agenzie. Lo scopo della visita era quello di fornire al presidente Trump una chiara comprensione della situazione umanitaria e contribuire a elaborare un piano per fornire cibo e aiuti medici alla popolazione di Gaza". Lo scrive su X l'inviato speciale della Casa Bianca, Steve Witkoff, dopo la visita ai siti di distribuzione della Ghf nella Striscia insieme all'ambasciatore Usa in Israele Mike Huckabee.
Trump: "Sono al lavoro su un piano per sfamare Gaza"
Donald Trump è "al lavoro su un piano per sfamare Gaza". Lo ha detto il presidente statunitense al gionalista di Axios Barak Ravid. "Vogliamo aiutare le persone. Vogliamo aiutarle a vivere. Vogliamo dare loro da mangiare" ha detto Trump, "E' qualcosa che avrebbe dovuto accadere molto tempo fa".
Vietate le bandiere israeliane ai soldati dell'Idf a Birkenau
Un gruppo di soldati dell'Idf in visita al campo di concentramento tedesco di Birkenau, in Polonia, è stato fermato dalla polizia locale e non ha potuto entrare con le bandiere israeliane. Lo riferisce la stampa israeliana. La delegazione, composta da 180 ufficiali e funzionari della sicurezza, partecipava al programma commemorativo della Shoah "Testimoni in uniforme". Un agente di polizia ha bloccato l'ingresso dei militari con le bandiere all'entrata del campo, senza che si arrivasse a un compromesso nonostante i tentativi degli ufficiali israeliani e degli agenti locali. I soldati hanno descritto l'episodio come umiliante e carico di tensione, sostenendo che si è trattato di un gesto dettato da antisemitismo. "Nessuna cerimonia è mai stata interrotta a metà - né a Treblinka, né a Varsavia, né a Majdanek", ha dichiarato uno dei partecipanti, aggiungendo: "Questo dimostra che stiamo ancora lottando contro l'antisemitismo in Europa. C'è ancora chi cerca di alterare il significato sionista e la sacralità di questo luogo per noi".
Berlino: "Stato palestinese a conclusione di un processo politico"
"La Germania sostiene il diritto dei palestinesi a un proprio Stato. Per noi, tuttavia, la soluzione dei due Stati è la fine di un processo politico": lo ha detto il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul al presidente palestinese Mahmud Abbas. Wadephul ha invocato un rapido cessate il fuoco e il rilascio di tutti gli ostaggi. "Hamas deve deporre le armi e non svolgere più un ruolo politico".
Polonia vieta a delegazione Idf ingresso a Birkenau con bandiere israeliane
La polizia polacca ha impedito per la prima volta a un gruppo di soldati dell'Idf, presenti durante una cerimonia nell'ex campo di concentramento di Birkenau, di portare una bandiera israeliana. Lo riferisce Ynet. Una delegazione di 180 ufficiali e funzionari della sicurezza israeliani - scrive il sito - che ieri prendevano parte al programma di commemorazione dell'Olocausto 'Testimoni in uniforme' è stata fermata all'ingresso dell'ex lager, quando un agente di polizia locale si è rifiutato di lasciarli entrare con le loro bandiere.
Gli ufficiali israeliani e gli agenti locali non sono riusciti a raggiungere un accordo con la polizia e i soldati hanno dovuto entrare senza bandiere. I soldati affermano che l'incidente è stato umiliante e che la decisione è stata motivata da convinzioni antisemite. "Nessuna cerimonia è mai stata interrotta a metà, mai a Treblinka, Varsavia o Majdanek", racconta un partecipante a Ynet. "Questo dimostra che stiamo ancora lottando contro l'antisemitismo in Europa, e c'è ancora chi cerca di cambiare la narrazione sionista e la sacralità di questo luogo per noi".
Tolti domiciliari a colono sospettato morte Hathaleen
Il tribunale di Gerusalemme ha respinto la richiesta della polizia israeliana di prorogare gli arresti domiciliari a Yinon Levi, il colono sospettato di avere ucciso Awdah Hathaleen, l'attivista che aveva contribuito alla realizzazione del documentario vincitore dell'Oscar 'No other land'. Lo riferisce il Times of Israel. Secondo i magistrati, l'indagine ha permesso di raccogliere prove che hanno "indebolito" i sospetti che il colpo sparato da Levi abbia ucciso Hathaleen tre giorni fa nel villaggio di Umm alKhair, vicino a Hebron, in Cisgiordania. Levi è stato rilasciato a condizione che stia lontano dalle persone coinvolte nel caso. La polizia ha accusato Levi di omicidio colposo e uso illegale di arma da fuoco. Secondo l'organizzazione Peace Now, la sparatoria era avvenuta mentre Hathaleen cercava insieme ad altri attivisti di impedire a Levi di distruggere la conduttura principale dell'acqua per il villaggio palestinese. Levi è da tempo nella lista dei coloni sanzionati da Canada, Regno Unito e Unione europea.
Il ministro tedesco Wadephul visita Taybeh in Cisgiordania
Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha visitato oggi la città di Taybeh, a est di Ramallah, attaccata nei giorni scorsi dai coloni, condannando la violenza come terrorismo organizzato e crimini che devono essere affrontati e fermati. Lo riferisce l'agenzia di stampa palestinese Wafa. Wadephul ha espresso preoccupazione per le notizie secondo cui l'esercito israeliano non sarebbe riuscito a impedire gli attacchi o addirittura vi avrebbe preso parte. Il ministro è stato ricevuto dal sindaco di Taybeh, Suleiman Khourieh, dal capo della chiesa cittadina, Bashar Fawadleh, e dai residenti locali, che hanno descritto i ripetuti attacchi ai cittadini e alle loro proprietà. La delegazione tedesca ha anche visitato la chiesa di San Giorgio, presa di mira il mese scorso quando i coloni hanno deliberatamente appiccato il fuoco nei pressi del cimitero e della chiesa storica risalente al V secolo. Wadephul ha esortato Israele a rispettare il diritto internazionale, a perseguire i coloni aggressori e a proteggere i civili palestinesi. Ha descritto l'espansione degli insediamenti come un ostacolo importante alla soluzione dei due Stati, e ha sottolineato la ferma posizione della Germania secondo cui tali politiche coloniali violano il diritto internazionale e richiedono severe misure legali. E ha ribadito il sostegno della Germania a uno Stato palestinese, l'unica via sostenibile per la pace, la sicurezza e la dignità per entrambe le parti.
Ambasciatore Usa: "Hamas odia Ghf perché dà cibo e non viene saccheggiato"
"Hamas odia la Gaza humanitarian foundation perché fornisce cibo alla gente senza che venga saccheggiato da loro": lo ha dichiarato l'ambasciatore Usa Mike Huckabee dopo aver visitato uno dei centri di distribuzione della Ghf questa mattina insieme con l'inviato speciale Steve Witkoff. "Oltre 100 milioni di pasti serviti in 2 mesi", ha detto Huckabee.
Berlino: "Servono nuove sanzioni contro i coloni israeliani"
"Gli insediamenti illegali sono un macigno per la soluzione dei due Stati" lo scrive sul social X il ministero degli Esteri tedesco e la la loro costruzione è "chiaramente contraria al diritto internazionale". Ecco perché "il governo federale tedesco è favore di ulteriori sanzioni contro i coloni violenti".
Salvini: "Errore riconoscere Stato Palestina gestito Hamas"
"Continuo ostinatamente a ricordare le prime parole del Santo Padre appena eletto, che ha invocato pace, pace, pace, quindi meno armi e più democrazia. Sembra in controtendenza dirlo visto quanto accade in Ucraina e Medio Oriente ma e' proprio questo il momento in cui occorre insistere e investire al massimo sulla diplomazia perché non se ne può più dei morti da entrambe le parti". Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, rispondendo ai giornalisti a margine di un incontro a Pesaro. Quanto al riconoscimento dello Stato di Palestina, "è un errore, perché fino a che è controllato dai terroristi di Hamas è un errore. L' obiettivo finale di due popoli in due Stati e' di tutti ma riconoscere adesso uno Stato gestito da terroristi islamici e' un errore clamoroso". Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, rispondendo ai giornalisti a margine di un incontro a Pesaro.
Ambasciatore Usa: 'Impresa incredibile della Ghf a Gaza'
"Questa mattina con l'inviato Usa Steve Witkoff ho visitato Gaza per scoprire la verità sui siti umanitari (della Gaza foundation, ndr). Abbiamo ricevuto un briefing dall'Idf e parlato con la gente del campo. La Ghf consegna più di un milioni pasti al giorno, un'impresa incredibile". Lo ha scritto su X l'ambasciatore statunitense in Israele Mike Huckabee, postando le foto della visita a Rafah, nel sud della Striscia.
Media: '5 morti e 20 feriti a Gaza city'
Cinque morti e 20 feriti: è il bilancio di un attacco israeliano nel quartiere di Shujaya, nel nord della città di Gaza. Lo riporta al Jazeera, citando l'agenzia di Protezione civile di Gaza. Secondo l'emittente, le vittime si aggiungono alle almeno 24 persone uccise oggi dai raid dell'Idf nell'enclave.
Germania lancia aiuti umanitari a Gaza
Le forze armate tedesche hanno lanciato aiuti umanitari su Gaza; i primi due voli della Luftwaffe hanno trasportato quasi 14 tonnellate di rifornimenti, ha confermato il ministero della Difesa tedesco. Il ministro Boris Pistorius ha dichiarato: "I voli possono dare solo un piccolo contributo per fornire alle persone colpite sul campo i beni di prima necessità". E ha espresso la speranza che Israele garantisca una consegna più completa di aiuti umanitari all'enclave assediata. Ieri anche la Francia aveva paracadutato aiuti, lanciando 40 tonnellate di beni nella Striscia di Gaza, ha dichiarato il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot. Gli aiuti sono stati lanciati da aerei partiti dalla Giordania. "Dobbiamo inondare la Striscia di Gaza di cibo, acqua e medicine", ha dichiarato Barrot, aggiungendo che gli attuali aiuti di emergenza sono chiaramente insufficienti.
Wadephul: 'Violenze coloni sono crimini, vanno perseguiti'
Dura condanna del ministro degli Esteri tedesco, Johann Wadephul, alle violenze commesse dai coloni israeliani contro i palestinesi in Cisgiordania. "Questi atti - ha dichiarato durante una visita nel villaggio di Taybeh - sono crimini, sono atti di terrore e devono essere perseguiti". Wadephul ha poi definito la sua visita nella comunità cisgiordana "un segnale di solidarietà verso tutte le persone che soffrono per le violenze dei coloni". "In quanto potenza occupante e stato di diritto, Israele deve garantire la sicurezza e l'ordine e perseguire i reati", ha affermato Wadephul. "Deve proteggere la popolazione palestinese da questi trasgressori", ha esortato, aggiungendo che Berlino è favorevole all'imposizione di ulteriori sanzioni ai coloni responsabili a livello europeo.
Papa: ‘Dialogo, diplomazia via privilegiata per risolvere i conflitti’
“Oggi, a cinquant'anni dalla firma dell’Atto finale di Helsinki, è più che mai indispensabile custodire lo “spirito di Helsinki”, perseverare nel dialogo, rafforzare la cooperazione e fare della diplomazia la via privilegiata per prevenire e risolvere i conflitti”. Il Papa su X rilancia l’appello fatto mercoledì scorso all’udienza generale nel 50esimo anniversario dell’Accordo di Helsinki.
Macron: 'A Gaza urgenza assoluta, lanci aerei non bastano'
"Di fronte all'emergenza assoluta, abbiamo appena condotto un'operazione di distribuzione di cibo a Gaza. Ringraziamo i nostri partner giordani, emiratini e tedeschi per il loro supporto, nonché il nostro personale militare per il suo impegno. I lanci aerei non bastano. Israele deve garantire pieno accesso umanitario per rispondere al rischio di carestia": lo scrive il presidente francese, Emmanuel Macron, in un messaggio pubblicato su X. Al messaggio, il leader di Parigi allega un video dei lanci aerei francesi sulla Striscia.
Inviato speciale Usa a Gaza per verifica distribuzione aiuti
Militari Idf a Birkenau con bandiera di Israele, bloccati
Per quello che si ritiene sia il primo episodio del genere, a un gruppo di soldati dell'Idf è stato impedito di entrare al campo di concentramento di Birkenau, in Polonia, con la bandiera di Israele. Lo riporta il quotidiano ebraico Ynet. Una delegazione di 180 ufficiali e funzionari di sicurezza israeliani, che partecipava al programma di commemorazione dell'Olocausto 'Testimoni in uniforme', è stata fermata ieri all'ingresso del campo di concentramento da un agente di polizia locale che si e' rifiutato di lasciarli entrare con le loro bandiere, riporta Ynet. Gli ufficiali israeliani e gli agenti locali non sono riusciti a raggiungere un accordo con la polizia e i soldati sono dovuti entrare senza la bandiera israeliana. I militari affermano che l'incidente è stato umiliante e lo hanno definito come motivato da convinzioni antisemite. "Nessuna cerimonia è mai stata interrotta a metà, mai a Treblinka, Varsavia o Majdanek", racconta un partecipante a Ynet, "questo dimostra che stiamo ancora lottando contro l'antisemitismo in Europa e c'è ancora chi cerca di cambiare la narrazione sionista e la sacralità di questo luogo per noi".
Attivista Flotilla: "Causa ad Israele per sequestro"
"Ho deciso di provare a intraprendere un percorso penale contro lo Stato di Israele per il sequestro illegale e illegittimo dell'equipaggio" della nave Handala di Freedom Flotilla. Così il barese Tony La Piccirella, uno dei due italiani bloccati, con altri membri dell'equipaggio, a largo della Striscia di Gaza e rimpatriati pochi giorni fa. L'attivista ha ripercorso i giorni successivi all'attacco dei militari israeliani. "Da quel momento in poi - sostiene - si è parlato di un sequestro di persona C'è stato un intervento di venti militari armati che hanno preso possesso dell'imbarcazione dirottandola in Israele. Durante quelle otto ore ci hanno fatti stendere a terra in coperta, sotto la minaccia di armi".
Media: "Imam moschea al Aqsa arrestato da Idf"
Le forze israeliane hanno arrestato Iyad Al-Abbasi, imam della moschea di Al-Aqsa e giudice islamico capo di Gerusalemme. Lo ha riferito su X l'agenzia al Quds. Al-Abbasi e' stato prelevato dai militari all'interno del complesso di Al-Aqsa, si legge in un post.
Ministro tedesco incontra famiglie degli ostaggi a Tel Aviv
Il ministro degli Esteri tedesco, Johann Wadephul, ha incontrato questa mattina a Tel Aviv le famiglie di sette ostaggi con doppia cittadinanza tedesco-israeliana, ancora nelle mani di Hamas nella Striscia di Gaza. Lo ha reso noto l'ambasciata tedesca. "Hamas continua a trattenere ostaggi e si rifiuta di rilasciarli, nonostante tutti gli sforzi negoziali", si legge in una nota pubblicata sui social. I nomi degli ostaggi - Rom Braslavski (di cui è la Jihad palestinese ha diffuso un video ieri sera), Tamir Adar, Gali e Ziv Berman, Itay Chen, Tamir Nimrodi e Alon Ohel - sono stati citati nel comunicato, che sottolinea che si trovano a Gaza da 665 giorni. Secondo il Forum delle famiglie degli ostaggi, Wadephul ha espresso l'impegno della Germania per la liberazione di tutti gli ostaggi, indipendentemente dal dibattito internazionale sul riconoscimento di uno Stato palestinese. L'incontro con le famiglie arriva dopo i colloqui che Wadephul ha avuto ieri con il primo ministro Benyamin Netanyahu e con il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar, durante i quali si è discusso della situazione umanitaria a Gaza e delle crescenti iniziative diplomatiche per il riconoscimento di uno Stato palestinese. Wadephul è atteso oggi anche in Cisgiordania, prima del rientro in Germania.
Berlino condanna le violenze dei coloni: "Israele intervenga"
"Occorre proteggere la popolazione palestinese da questi criminali", ha affermato il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul riferendosi alla violenza dei coloni israeliani contro i palestinesi in Cisgiordania. Lo riporta l'agenzia di stampa Dpa. Wadephul è in visita al villaggio di Taybeh, dove anche negli ultimi giorni i coloni hanno attaccato gli abitanti. Wadephul ha ricordato che Israele, quale "forza occupante", deve assicurare sicurezza e ordine e "perseguire i criminali".
Unrwa: "Lanci aerei molto costosi, aprire valichi Gaza per far arrivare aiuti"
''I lanci aerei sono almeno 100 volte più costosi dei camion. I camion trasportano il doppio degli aiuti degli aerei. Se c'è la volontà politica di consentire i lanci aerei, che sono altamente costosi, insufficienti e inefficienti, dovrebbe esserci un'analoga volontà politica di aprire i valichi stradali''. Lo ha scritto su 'X' Philippe Lazzarini, il commissario generale dell'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistere i rifugiati palestinesi. ''Mentre la popolazione di Gaza muore di fame, l'unico modo per rispondere alla carestia è inondare Gaza di aiuti'', ha aggiunto Lazzarini.
Definendo l'Unrwa come ''la più grande agenzia delle Nazioni Unite sul campo'' a Gaza, Lazzarini ha spiegato che ci sono ''seimila camion carichi di aiuti bloccati fuori Gaza in attesa del via libera per entrare''. Lazzarini ha ricordato che ''l'Onu, insieme all'Unrwa e ai suoi partner, è riuscita a far arrivare dai 500 ai 600 camion al giorno durante il cessate il fuoco di inizio anno. Gli aiuti hanno raggiunto l'intera popolazione di Gaza in sicurezza e dignità''. E in questo modo si è riusciti a ''invertire la crescente carestia senza alcun dirottamento degli aiuti. Non c'è alternativa alla risposta coordinata delle Nazioni Unite con l'Unrwa, poiché la spina dorsale aveva fornito risultati simili''.
Lazzarini ha quindi lanciato un appello tramite 'X': ''Torniamo a ciò che funziona e facciamo il nostro lavoro. Questo è ciò di cui la gente di Gaza ha bisogno oggi più che mai, insieme a un cessate il fuoco duraturo''.
M5s: "Italia segua Slovenia su embargo armi ad Israele"
"Di fronte al vergognoso immobilismo dell'Unione europea, La Slovenia decide di imporre un embargo nazionale totale sulle armi israeliane: esportazione, importazione e transito. Invece l'Italia, per decisione del governo Meloni, continua come nulla fosse il suo business militare con il governo genocida di Netanyahu. Non sappiamo quali forniture militari autorizzate prima della guerra siano state bloccate o meno e per questo stiamo chiedendo l'accesso agli atti all'ufficio tecnico della Farnesina che se ne occupa. Sappiamo però che l'azienda partecipata dallo Stato italiano Leonardo non solo continua a fornire a Israele parti di ricambio e assistenza tecnica per i caccia israeliani M346 e forse anche per altre forniture passate - dai cannoni navali usati per bombardare Gaza agli elicotteri AW119 - ma attraverso la sua controllata americana RDS Leonardo ha anche sottoscritto un contratto con Israele a dicembre 2023 per la fornitura dei rimorchi per il trasporto dei carri armati. Sappiamo che lo Stato italiano è al corrente di forniture a Israele di sostanze esplosive e detonatori usati per distruggere le case dei palestinesi e di forniture illegali di pezzi di cannoni per carri armati. Passando all'import, sappiamo che Israele è diventato il secondo fornitore di armi per le nostre forze armate e che infatti la Difesa negli ultimi due anni ha comprato almeno mezzo miliardo di armi e tecnologie militari israeliane. Sappiamo infine che nei nostri porti fanno scalo le navi portacontainer israeliane cariche di armi per l'esercito di Netanyahu. Per colpa del governo Meloni l'Italia rischia di finire sul banco degli imputati con l'accusa di concorso in genocidio. Per evitarlo, l'Italia segua invece l'esempio della Slovenia". Lo affermano i capigruppo M5S delle Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato, Francesco Silvestri, Arnaldo Lomuti e Bruno Marton.
Dall'Ue 22 milioni di euro per rete ospedali Gerusalemme Est
L'Unione europea ha versato un contributo di 22 milioni di euro all'Autorità nazionale palestinese, a sostegno del pagamento delle visite mediche alla Rete ospedaliera di Gerusalemme Est. L'Italia ha contribuito a questo pagamento con un ulteriore milione di euro. Grazie a questo sostegno - scrive la Commissione - gli Ospedali di Gerusalemme Est, che comprendono sei strutture ospedaliere - attualmente sotto pressione a causa del conflitto in corso e delle difficoltà economiche legate alla guerra a Gaza - potranno continuare a fornire servizi sanitari di alta qualità ai pazienti palestinesi, anche provenienti da Gaza e dalla Cisgiordania. Dal 2013, l'Ue e i suoi Stati membri sostengono l'Anp con contributi regolari per il pagamento delle visite mediche agli ospedali di Gerusalemme Est, per un totale di oltre 213 milioni di euro. Questi ospedali sono parte integrante del sistema sanitario palestinese e forniscono servizi medici specialistici non disponibili negli ospedali pubblici.
Parigi: "Inondiamo Gaza di acqua, cibo e medicine"
"Di fronte al disastro, non c'è più un minuto da perdere: bisogna inondare Gaza di acqua, cibo e medicine": lo scrive in un messaggio pubblicato su X il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot, ricordando che "la Francia organizza da oggi quattro primi voli" umanitari. Ognuno di essi, precisa Barrot, lancerà dal cielo "10 tonnellate di viveri sul posto".
Hamas: "Oggi 11 persone uccise dall'Idf a Gaza"
L'agenzia di protezione civile di Gaza, gestita da Hamas, ha dichiarato che oggi 11 persone sono state uccise da attacchi aerei e colpi d'arma da fuoco israeliani, tra cui due che attendevano vicino a un sito di distribuzione di aiuti. Il portavoce della protezione civile Mahmud Bassal ha dichiarato all'Afp che cinque persone sono state uccise in un attacco nei pressi della città meridionale di Khan Younis e altre quattro in un altro attacco contro un veicolo a Deir el-Balah, nella Striscia di Gaza centrale. L'esercito israeliano ha dichiarato all'agenzia di stampa francese di non poter confermare gli attacchi. Altre due persone sono state uccise e più di 70 ferite dal fuoco israeliano mentre attendevano aiuti nei pressi di un centro di distribuzione alimentare gestito dalla Gaza humanitarian foundation, tra Khan Younis e Rafah (sud), afferma la protezione civile. Questo attacco è avvenuto prima dell'arrivo a Rafah dell'inviato Usa Steve Witkoff, dell'ambasciatore americano in Israele Mike Huckabee, del ministro israeliano Ron Dermer e di alti funzionari dello stato maggiore dell'Idf.
Pioggia aiuti paracadutati su Gaza, Germania conferma
Aerei provenienti da Giordania, Emirati Arabi Uniti e, per la prima volta in oltre un anno, da Spagna, Germania e Francia stanno lanciando pacchi di aiuti umanitari sulla Striscia di Gaza. Lo riferisce il quotidiano Time of Israel. Le riprese dall'enclave palestinese mostrano il lancio in corsa sopra la Striscia centrale. La Germania ha poi dato ufficialmente conferma dell'operazione in corso. Il ministero della Difesa tedesco ha riferito che "insieme alle forze della Bundeswehr (esercito tedesco), abbiamo paracadutato aiuti umanitari alla popolazione civile nella Striscia di Gaza". L'IDF non ha ancora commentato i lanci odierni di aiuti, ma in precedenza ha affermato che fanno parte di una "serie di azioni volte a migliorare la risposta umanitaria nella Striscia di Gaza".
Onu: "Da fine maggio 1.373 palestinesi uccisi mentre cercavano aiuti" (2)
"In totale, dal 27 maggio, almeno 1.373 palestinesi sono stati uccisi mentre cercavano cibo; 859 nelle vicinanze dei siti (della Fondazione umanitaria di Gaza sostenuta dagli Stati Uniti e da Israele) e 514 lungo i percorsi dei convogli alimentari", ha dichiarato in un comunicato stampa l'ufficio dell'agenzia delle Nazioni Unite per i territori palestinesi. "La maggior parte di queste uccisioni sono state commesse dall'esercito israeliano", ha aggiunto.
Ordine Malta: "Subito gli aiuti umanitari, c’è disperato bisogno"
Il Sovrano Ordine di Malta “si unisce a quanti invocano una cessazione di tutti gli atti di violenza che violano il diritto internazionale e i principi umanitari” ed è “pronto a offrire pieno supporto agli sforzi di ricostruzione e sviluppo nei territori palestinesi”. Lo ha detto Brien Purcell Horan, Chargé d'Affaires presso la Missione Permanente del Sovrano Ordine di Malta presso le Nazioni Unite, intervenendo alla conferenza di alto livello delle Nazioni Unite a New York (28-30 luglio) sulla 'Risoluzione pacifica della questione palestinese e l’attuazione della soluzione dei due Stati', promossa da Francia e Arabia Saudita.
“Chiediamo con urgenza la cessazione immediata delle ostilità e la consegna senza impedimenti né interruzioni degli aiuti umanitari a Gaza, di cui c’è disperato bisogno”, ha ribadito Purcell Horan, intervenuto in rappresentanza del Sovrano Ordine di Malta. “Le organizzazioni umanitarie devono poter accedere senza ostacoli per fornire assistenza, con chiare garanzie di sicurezza e protezione, sia per la popolazione civile colpita che per il personale che presta soccorso, in conformità con il diritto internazionale”.
Nella fase attuale, le attività umanitarie dell’Ordine di Malta in Palestina sono incentrate sul progetto di aiuti a Gaza City portato avanti attraverso Malteser International, in collaborazione con il Patriarcato latino di Gerusalemme e la parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza, recentemente colpita da raid. Da maggio 2024 sono state consegnate 200 tonnellate di cibo a oltre 25.000 civili, ed è allo studio l’apertura di un punto di assistenza sanitaria per la comunità locale. “La portata delle sofferenze umane è diventata inimmaginabile. Le immagini che continuiamo a vedere giorno dopo giorno, di neonati e bambini talmente malnutriti da apparire scheletrici, incapaci persino di piangere, sono un chiaro indicatore dell’urgenza disperata. Non possiamo permettere che tutto questo continui", ha proseguito Purcell Horan, che ha concluso dicendo: “Il nostro compito è chiaro: assicurarci che i più vulnerabili non siano dimenticati, mentre il mondo lavora a una soluzione pacifica e sostenibile”.
Onu: "Da fine maggio 1.373 palestinesi uccisi mentre cercavano aiuti"
Sono almeno 1.373 i palestinesi che sono stati uccisi mentre cercavano di ottenere aiuti alimentari nella Striscia di Gaza dal 27 maggio. Lo rende noto l'Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ochr) precisando che almeno 859 palestinesi sono stati uccisi nei pressi di uno dei quattro centri di distribuzione della Gaza Humanitarian Foundation (Ghf) gestiti da appaltatori di sicurezza privati statunitensi e situati all'interno delle zone militari israeliane.
L'ufficio Onu ha spiegato che la maggior parte delle vittime è stata uccisa dall'esercito israeliano e, pur essendo a conoscenza della presenza di gruppi armati nella stessa zona, aggiunge che "non ci sono informazioni che indichino il loro coinvolgimento in queste uccisioni".
L'Ochr ha affermato di non avere "alcuna informazione che questi palestinesi stessero partecipando direttamente alle ostilità o rappresentassero una minaccia per le forze di sicurezza israeliane".
Protezione civile: "A Gaza 11 morti in attacchi israeliani"
Dalle prime ore del giorno, attacchi aerei e colpi d'arma da fuoco esplosi dalle forze di difesa israeliane (Idf) hanno causato almeno 11 morti nella Striscia di Gaza, di cui due persone in attesa di aiuti nei pressi di un centro di distribuzione. Lo riferisce la Protezione civile dell'enclave palestinese: secondo il suo portavoce, Mahmud Bassal, cinque persone sono state uccise in un attacco aereo vicino alla citta' di Khan Younis, nella parte meridionale di Gaza, e altre quattro in un attacco separato che ha preso di mira un veicolo a Deir el-Balah, nella parte centrale di Gaza. Altre due persone sono state uccise e più di 70 ferite dagli attacchi israeliani mentre attendevano aiuti vicino a un centro di distribuzione alimentare gestito dalla Gaza Humanitarian Foundation (Ghf, sostenuta da Israele e Stati Uniti), tra le citta' di Khan Younis e Rafah. Al momento l'esercito israeliano ha dichiarato di non poter confermare gli attacchi in mancanza di informazioni specifiche dal luogo degli incidenti. La guerra a Gaza e' stata innescata da un attacco senza precedenti condotto da Hamas in Israele il 7 ottobre 2023, che ha causato la morte di 1.219 persone da parte israeliana, per lo più civili. Delle 251 persone rapite quel giorno, 49 rimangono ostaggi a Gaza, 27 delle quali sono state dichiarate morte dall'esercito. In risposta, Israele ha lanciato un'offensiva che ha causato almeno 60.249 morti a Gaza, per lo più civili, secondo gli ultimi dati del ministero della Salute di Hamas, ritenuti affidabili dall'Onu. Secondo il Cogat, un'agenzia del ministero della Difesa israeliano responsabile degli affari civili nei territori palestinesi, ieri sono stati raccolti e distribuiti nell'enclave palestinese oltre 200 camion di aiuti. L'Onu stima che Gaza necessiti di almeno 500 camion di aiuti al giorno.
Al via la più grande operazione di lancio aereo di aiuti a Gaza
E' iniziata poco fa la più grande operazione di lancio aereo di aiuti umanitari a Gaza, a cui partecipano Giordania, Emirati Arabi Uniti, Germania, Francia e Spagna. Lo riferisce la tv pubblica israeliana Kan.
Witkoff ha visitato centro aiuti Ghf a Rafah, riferirà a Trump
L'inviato speciale della Casa Bianca Steve Witkoff ha visitato il centro di distribuzione aiuti Gaza Humanitarian Foundation (Ghf) a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo scrive il Jerusalem Post, spiegando che Witkoff ha condotto l'ispezione insieme all'ambasciatore statunitense Mike Huckabee. I due inviati americani riferiranno sulle condizioni del sito al presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha recentemente espresso preoccupazione per il peggioramento della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza.
Libano, governo: "4 morti in raid israeliani"
Quattro persone sono state uccise in una serie di attacchi israeliani che hanno preso di mira il Libano meridionale e orientale ieri sera. Il bilancio ufficiale delle vittime è stato reso noto ora dal ministero della Salute libanese, senza fornire ulteriori dettagli. Nelle scorse ore il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha dichiarato che delle "infrastrutture" del gruppo filo-iraniano Hezbollah, tra cui un "importante sito di produzione missilistica", erano state prese di mira in Libano.
Hrw: Israele ha trasformato consegna aiuti in bagno sangue
Le forze israeliane hanno istituito un sistema di distribuzione di aiuti "disfunzionale e militarizzato" a Gaza, che ha trasformato l'operazione umanitaria in un "vero e proprio bagno di sangue" e in una "trappola mortale". E' quanto si legge in un rapporto
dell'organizzazione Human Rights Watch (Hrw).
Witkoff visita centro distribuzione aiuti Rafah
Witkoff visita centro distribuzione aiuti Rafah
L'inviato speciale americano per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ha visitato questa mattina un centro di distribuzione di aiuti a Rafah. Diversi media israeliani, tra cui N12, hanno postato sui social media le immagini dell'arrivo del convoglio di blindati su cui viaggia Witkoff
Usa: "Witkoff e Huckabee visiteranno il sito di distribuzione degli aiuti a Gaza"
L'inviato speciale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Steve Witkoff, e l'ambasciatore statunitense Mike Huckabee visiteranno oggi un centro di distribuzione degli aiuti a Gaza. Lo ha annunciato la Casa Bianca. La visita segue un "incontro molto produttivo" tenutosi in Israele con il primo ministro Benjamin Netanyahu e altri funzionari in merito alla consegna di cibo e aiuti a Gaza, secondo quanto affermato dalla portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt.
"Il presidente Trump è un filantropo dal cuore grande, ed è per questo che ha inviato l'inviato speciale Witkoff nella regione, nel tentativo di salvare vite umane e porre fine a questa crisi", ha aggiunto la Leavitt. Parlando alla Nbc News, Trump ha dichiarato: "Vogliamo assicurarci che la gente venga nutrita", riferendosi alla crisi alimentare a Gaza. Ha aggiunto di essere impaziente di ascoltare il rapporto di Witkoff e Huckabee sulla situazione
Trump: vogliamo garantire che abitanti Gaza abbiano cibo
Il presidente americano Donald Trump è tornato a insistere sulla necessità che arrivino urgentemente aiuti a Gaza. "Vogliamo assicurarci che le persone vengano sfamate", ha detto in un'intervista alla Nbc. Oggi il suo inviato speciale Steve Witkoff e l'ambasciatore in Israele Mike Huckabee visiteranno la Striscia di Gaza e Trump, ha spiegato lui stesso, attende di ricevere il loro rapporto sulla situazione. Alla domanda se si fidi di Benjamin Netanyahu nella gestione degli aiuti statunitensi a Gaza, Trump ha risposto il primo ministro israeliano "è certamente una persona competente". Ma resta la preoccupazione che Hamas rubi gli aiuti: "Una buona gestione lo impedirà", ha sottolineato, "si spera che gli israeliani lo garantiscano"