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Esplosioni a Teheran, missili iraniani su Israele. Spari su folla a Gaza, decine di morti

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Iran, Trump: entro due settimane deciderò se attaccare
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Iran, Trump: entro due settimane deciderò se attaccare
00:01:53 min

Nuovi attacchi sullo Stato ebraico: distruzioni a Beer Sheva e al porto di Haifa, dove si registrano 17 feriti. Ordigni anche su Gerusalemme e Tel Aviv. Ancora strage a Gaza: decine di morti per gli spari sulla folla in attesa di aiuti. Spiragli dai negoziati di Ginevra con l'Iran ma Trump si mostra scettico. 'Teheran è disponibile a proseguire il dialogo', ha detto in serata il ministro degli Esteri iraniano dopo aver incontrato i colleghi di Francia, Germania, Gran Bretagna e l'alto rappresentante Ue Kallas

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Nuova ondata di missili sullo Stato ebraico: distruzioni a Beer Sheva e al porto di Haifa, dove si registrano 17 feriti, di cui due gravi. Uno scienziato iraniano che lavorava al programma nucleare è invece stato ucciso dai droni nel cuore di Teheran. Ancora strage a Gaza: decine di morti per gli spari sulla folla in attesa di aiuti. Spiragli dai negoziati di Ginevra con l'Iran ma Trump si mostra scettico e tra Israele e la Repubblica islamica continuano a piovere missili. 'Teheran è disponibile a proseguire il dialogo', ha detto in serata il ministro degli Esteri iraniano Araghchi dopo aver incontrato nella città svizzera i colleghi di Francia, Germania, Gran Bretagna (il cosiddetto gruppo E3) e l'alto rappresentante Ue Kallas. Gli ayatollah sarebbero pronti a negoziare 'limiti' ai programmi di arricchimento dell'uranio mentre la proposta degli europei va oltre il nucleare e tocca anche lo stop al sostegno militare di Teheran alla Russia e a gruppi terroristici come Hamas. Gelo di Trump. 'L'Iran non vuole parlare con l'Europa, vuole parlare con noi. È improbabile che gli europei possano essere d'aiuto nel porre fine alla guerra, Israele sta vincendo', ha commentato il presidente Usa, dicendo che due settimane è il tempo 'massimo' per decidere se intervenire o meno. Il premier israeliano Netanyahu da parte sua ha avvertito che Israele 'eliminerà la minaccia del nucleare iraniano con o senza gli Usa'. 

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Trump: resto un peacemaker ma a volte serve durezza per la pace

"Se sono preoccupato per la reputazione di peacemaker? Sono sempre un peacemaker, questo non significa che a volte ci voglia un po' di durezza per fare la pace, ma sempre un peacemaker": lo ha detto Donald Trump ai reporter.

Idf: eliminato il comandante dell'esercito iraniano Ali Shadmani

"Per la seconda volta, l'Idf ha eliminato il Capo di Stato Maggiore dell'Iran in tempo di guerra, il massimo comandante militare del regime", ha fatto sapere Israele. Shadmani era stato nominato comandante delle Forze Armate Iraniane dopo che il suo predecessore, Alaa Ali Rashid, era stato eliminato nell'attacco iniziale dell'Operazione 'Leone Nascente'.

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Farnesina: nuovo convoglio italiani lascia il Paese

Proseguono  in queste ore le attività coordinate dal ministero degli Affari Esteri  per assistere gli italiani che intendono lasciare l’Iran o Israele. Su  richiesta del ministro Antonio Tajani, è stato assistito un nuovo  convoglio che è partito da Teheran ed è arrivato in Azerbaijan. Dopo le  prime 34 persone giunte in Italia via Baku nei giorni scorsi, il secondo  gruppo comprende 24 persone tra connazionali e familiari, partite nelle  prime ore di questa mattina dalla capitale iraniana alla volta della  città di Astara, con l’assistenza dell’Ambasciata d’Italia a Teheran  guidata dall'ambasciatrice Paola Amadei. Tra loro anche una signora  iraniana con il figlio di 18 mesi. Lo rende noto la Farnesina. La signora è compagna di un medico di Parma che aveva chiesto  assistenza per far uscire la propria famiglia dall’Iran. Dopo circa 9  ore di tragitto e una lunghissima attesa alla frontiera, il gruppo è  stato accolto da rappresentanti dell’Ambasciata italiana a Baku, per poi  spostarsi verso l’aeroporto della capitale azera nell’attesa di  rientrare nel nostro Paese con i primi voli disponibili. Un ulteriore convoglio dall’Iran potrebbe partire da Teheran già il  prossimo lunedì. L’uscita di nostri connazionali dall’Iran sta  coinvolgendo anche altri Paesi limitrofi, come l’Armenia, la Turchia e  il Turkmenistan. Assistito dall’Ambasciata d’Italia ad Ashgabat, un  connazionale ha attraversato la frontiera turkmena proprio oggi e potrà  rientrare in Italia domani mattina. Le attività di assistenza della  Farnesina coinvolgono anche i connazionali presenti in Israele. Per  agevolare il loro rientro in Italia, un volo charter partirà da Sharm el  Sheikh (Egitto) il prossimo 22 giugno alla volta di Verona. Si stanno  finalizzando in queste ore le procedure per la conferma dei passeggeri  che hanno chiesto di poter imbarcarsi sul volo di domenica  prossima.Sulla base delle richieste ricevute e delle possibilità che  emergeranno a seconda degli sviluppi della situazione nella regione, si  valuterà la possibilità di organizzare nuovi convogli o di facilitare  l’organizzazione di ulteriori voli charter.

Missili contro F35: il confronto tra gli arsenali di Iran e Israele

Il confronto militare tra Tel Aviv e Teheran mette in luce due approcci opposti: superiorità aerea contro potenza missilistica. L'Idf utilizza gli F-35 per colpire in profondità. L'esercito iraniano risponde con una pioggia di razzi a lungo raggio. Intanto l'equilibrio già fragile tra i due Paesi è andato definitivamente in frantumi.

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Bunker buster, bomba che potrebbe distruggere siti nucleari dell’Iran

Fin dall’inizio della guerra tra Israele e l’Iran, il governo di Tel Aviv ha individuato come principale obiettivo quello di impedire a Teheran di sviluppare la bomba atomica. Lo stesso primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, nelle ore immediatamente successive all’apertura delle ostilità, ha dichiarato che Israele ha colpito "il cuore del programma di arricchimento nucleare dell'Iran e i suoi sforzi per sviluppare un'arma nucleare".

Bunker buster, bomba che potrebbe distruggere siti nucleari dell’Iran

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Trump: "Ultima cosa da fare è invio truppe di terra in Iran"

"L'ultima cosa da fare è mandare truppe di terra" in Iran: lo ha detto Donald Trump parlando ai reporter in New Jersey.

Iran, Khamenei su un post X: "Nessuna pietà per i leader israeliani"

"Dobbiamo dare una risposta forte al regime terrorista sionista. Non mostreremo alcuna pietà ai sionisti", ha scritto il leader iraniano su un post su X.

Iran, Khamenei su un post X: 'Nessuna pietà per i leader israeliani'

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Trump: "Due settimane tempo massimo per decisione su Iran"

Due settimane è il tempo "massimo" per prendere una decisione sull'Iran: lo ha detto Donald Trump ai reporter.

Trump: "Iran a settimane o mesi dalla bomba atomica"

Donald Trump, parlando con i reporter, ha detto di pensare che l'Iran sia a settimane o mesi dalla bomba atomica e ha detto che la capa degli 007 Usa Tulsi Gabbard "sbaglia" sull'intelligence relativa alla distanza che separa Teheran dall'arma nucleare.

Trump: "Difficile chiedere a Israele di fermare attacchi"

E' difficile chiedere a Israeledi fermate gli attacchi in Iran: lo ha detto Donald Trump ai reporter.

Trump: "Improbabile che europei siano d'aiuto sull'Iran"

"Stiamo parlando con l'Iran", "l'Iran non vuole parlare con l'Europa": "è improbabile che gli europei possano essere d'aiuto nel porre fine alla guerra tra Iran e Israele": lo ha detto Donald Trump ai reporter.

Iran, hacker filo-israeliani attaccano più grande exchange di cripto

Nei giorni scorsi "The Predatory Sparrow", un gruppo di hacker filo-israeliano, ha  annunciato un nuovo attacco informatico contro Nobitex, il più grande  exchange di criptovalute dell'Iran, dopo il cyberattacco di ieri alla  principale banca della repubblica islamica.

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Iran: amministrazione Trump informerà Senato prossima settimana

La prossima settimana, probabilmente martedi', l'amministrazione di Donald Trump informera' per la prima volta il Senato sulla situazione Israele-Iran. Lo rende noto Cnn sulal basi di fonti informate. La decisione arriva dopo che i legislatori di entrambi gli schieramenti hanno chiesto di ascoltare i massimi funzionari della sicurezza nazionale. Tra i relatori previsti figurano la direttrice dell'Intelligence Nazionale Tulsi Gabbard, il direttore della Cia John Ratcliffe, il vice segretario alla Difesa Steve Feinberg, il capo di stato maggiore congiunto, Dan Caine, e il vice segretario di Stato Chris Landau. Il leader della minoranza democratica alla Camera Hakeem Jeffries ha dichiarato oggi che Trump non puo' colpire l'Iran senza l'approvazione del Congresso. "L'autorita' di dichiarare guerra spetta esclusivamente al Congresso degli Stati Uniti. Trump e la sua amministrazione devono astenersi dall'intraprendere azioni militari offensive in Iran senza l'esplicita approvazione della Camera dei Rappresentanti e del Senato", si legge in una dichiarazione di Jeffries pubblicata su X. Sebbene il Congresso abbia l'autorita' costituzionale di dichiarare guerra, i presidenti di entrambi i partiti hanno sostenuto di non aver bisogno della sua approvazione per lanciare attacchi militari. 

Iran, terremoto di magnitudo 5.2: avvertito anche a Qom e Teheran

In piena guerra anche un terremoto di magnitudo 5.2 ha colpito l'Iran.  In particolare la regione centrale iraniana di Semnan, senza finora  danni né vittime. La scossa si è verificata intorno alle 21:30 ora  locale (le 20 in Italia) nel centro del Paese ed è stata avvertita nelle  città di Qom e Teheran, secondo quanto riportato da Press TV. 

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Araghchi, "pronti a considerare la diplomazia una volta fermata l'aggressione"

Teheran è pronta a "prendere nuovamente in considerazione la via della diplomazia" solo quando "l'aggressione di Israele sarà fermata". Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi dopo i colloqui a Ginevra con i suoi omologhi europei sul programma nucleare iraniano. "L'Iran è pronto a prendere nuovamente in considerazione la diplomazia e una volta che l'aggressione sarà fermata e l'aggressore sarà ritenuto responsabile dei crimini commessi... Sosteniamo il proseguimento del dialogo con" Gran Bretagna, Francia, Germania e Unione Europea "ed esprimiamo la nostra disponibilità a incontrarci di nuovo nel prossimo futuro", ha detto Araghchi ai giornalisti dopo i colloqui a Ginevra.

Trump presiede riunione Sicurezza nazionale a Casa Bianca

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha presieduto alla Casa Bianca una riunione sulla sicurezza nazionale dedicata all'Iran con i suoi principali collaboratori, secondo quanto dichiarato da un funzionario statunitense citato dalla Reuters. Il funzionario afferma inoltre che l'inviato speciale statunitense Steve Witkoff è in contatto regolare con gli iraniani, sia direttamente che indirettamente, con il Qatar che funge da intermediario.

Iran, terremoto magnitudo 5.2 avvertito anche a Qom e Teheran

In piena guerra anche un terremoto di magnitudo 5.2 ha colpito l'Iran. In particolare la regione centrale iraniana di Semnan, senza finora danni né vittime. La scossa si è verificata intorno alle 21:30 ora locale (le 20 in Italia) nel centro del Paese ed è stata avvertita nelle città di Qom e Teheran, secondo quanto riportato da Press TV. L'Iran è un paese altamente sismico e ha registrato numerosi sismi. I più gravi finora si sono verificati nel dicembre 2003 e nel giugno 1990, quando hanno perso la vita rispettivamente 31.000 e 37.000 persone. Nel novembre 2017, un terremoto di magnitudo 7.3 ha causato 620 morti e oltre 12.000 feriti nella provincia nord-occidentale di Kermanshah.

Ankara: "Israele aderisca al Trattato nucleare e accolga l'Aiea"

L'ambasciatore turco alle Nazioni Unite ha invitato la comunità internazionale a unirsi nell'esortare Israele ad aderire al Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp) e ad accettare una completa verifica da parte dell'Aiea, mentre continuano i suoi attacchi contro l'Iran. Lo riporta l'agenzia turca Anadolu.    "La Turchia  condanna con la massima fermezza i recenti attacchi condotti da Israele contro l'Iran", ha dichiarato Ahmet Yildiz in una sessione d'emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sull'Iran, aggiungendo che gli attacchi sono "una palese violazione della Carta delle Nazioni  Unite". Yildiz ha definito "profondamente preoccupante  che uno Stato non aderente al Tnp, che mantiene una deliberata opacità riguardo alle proprie capacità nucleari, stia attaccando l'infrastruttura nucleare di uno Stato aderente al Tnp sottoposto a salvaguardie", "Questa sconsideratezza - ha aggiunto - colpisce al cuore il regime globale di non proliferazione, costringendo tutti noi a riflettere sulle sue più ampie ripercussioni". "La comunità internazionale deve quindi unirsi nell'esortare Israele ad aderire al Trattato di non proliferazione delle armi nucleari come Stato non nucleare e ad accettare una solida verifica dell'Aiea", ha concluso.

Wadephul: "Iran disposta a proseguire la discussione"

"Il risultato positivo di oggi è che lasciamo la sala con l'impressione che l'Iran sia fondamentalmente disposta a continuare a discutere tutte le questioni importanti" lo ha detto Johann Wadephul, ministro degli Esteri della Germania, che si è mostrato soddisfatto per colloqui "estremamente seri" condotti insieme al ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot, quello inglese David Lammy e Kaja Kallas, Alto rappresentate europeo per la politica estera.    Wadephul ha anche sottolineato che "è di grande importanza che gli Stati Uniti d'America siano coinvolti in questi negoziati e nella ricerca di una soluzione".

Francia: "Pericoloso" cercare cambio regime da esterno

Il ministro degli Esteri francese ha avvertito che e' "pericoloso" cercare un cambio di leadership in Iran dall'esterno. "E' illusorio e pericoloso voler imporre un cambio di regime dall'esterno. Sta al popolo decidere il proprio destino", ha detto Jean-Noel Barrot, dopo che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu non ha escluso l'uccisione della Guida Suprema, l'Ayatollah Ali Khamenei. 

Iran: E3 invitano a dialogo senza attendere stop raid Israele

Le potenze europee hanno esortato l'Iran a tenere colloqui sul nucleare "senza attendere" la fine degli attacchi aerei israeliani contro la Repubblica islamica, ha dichiarato il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot. "Abbiamo invitato il ministro iraniano a prendere in considerazione negoziati con tutte le parti, compresi gli Stati Uniti, senza attendere la cessazione degli attacchi, che comunque auspichiamo", ha dichiarato dopo che lui e i suoi omologhi britannico, tedesco e dell'Ue hanno incontrato il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi a Ginevra.

"Ho paura della guerra", come affrontare l'ansia da conflitti

La mente umana non è fatta per reggere minacce continue e globali,  eppure siamo sottoposti 24 ore su 24 a notizie di distruzione e morte che impattano sulla nostra  salute mentale. "Il rischio non è solo l’assuefazione, è la  desensibilizzazione morale: una condizione in cui il male smette di fare  rumore", spiega lo psicoterapeuta Damiano Rizzi. Come provare a  proteggerci?

'Ho paura della guerra', come affrontare l'ansia da conflitti

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Araghchi: “Considereremo diplomazia dopo stop aggressione”

L'Iran è pronto a "considerare" un ritorno alla diplomazia "una volta cessata l'aggressione israeliana". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano e capo negoziatore per il nucleare Abbas Araghchi, dopo l'incontro con gli europei a Ginevra. "Siamo favorevoli a proseguire i colloqui con i Paesi E3 (Germania, Francia e Regno Unito) e con l'Unione Europea", ha inoltre dichiarato il ministro ai giornalisti dopo aver incontrato i vertici diplomatici di Francia, Gran Bretagna, Germania e UE nella città svizzera. 

Kallas: "Il dialogo con l'Iran resti aperto, no all'escalation"

I colloqui odierni a Ginevra con il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi si sono concentrati sul ribadire che "l'escalation regionale non porta benefici a nessuno ed è per questo che dobbiamo mantenere aperto il negoziato". Lo ha detto l'Alta rappresentante dell'Ue, Kaja Kallas, dopo il vertice con Abbas e i ministri degli Esteri di Francia, Germania e Gran Bretagna.    "Abbiamo concordato che discuteremo del nucleare e di questioni più ampie e che terremo aperta la discussione", ha evidenziato.

Giudice Usa ordina scarcerazione dello studente pro-Gaza

Un giudice federale ha ordinato all'amministrazione  di Donald Trump di rilasciare lo studente e attivista palestinese della Columbia University Mahmoud Khalil, l'unico manifestante filo-palestinese ancora in carcere. Lo riporta il New York Times. La sentenza rappresenta una grande vittoria per il giovane che ha avuto un ruolo di primo piano nelle proteste pro-Gaza nel campus lo scorso anno. Khalil, la cui moglie e il cui figlio neonato sono cittadini statunitensi, non è stato incriminato per alcun reato.

Francia: "Abbiamo esortato Iran a impegnarsi nel negoziato"

"Insieme con i partner europei, abbiamo lanciato un appello al ministro iraniano ad impegnarsi sulla strada del negoziato, anche con la presenza degli Usa. Questa iniziativa diplomatica dimostra che una trattativa è possibile e spetta ormai a tutte le parti coinvolte cogliere questa opportunità ed impegnarsi su questa strada. Evitando di avviarsi su quella di un conflitto che avrebbe conseguenze sulla stabilità della regione e del mondo": lo ha detto, in un punto stampa a Ginevra, il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot, al termine dei colloqui fra i ministri europei di Parigi, Londra e Berlino e il loro omologo iraniano. Barrot ha proseguito spiegando che i ministri europei hanno "invitato il collega iraniano a partecipare a negoziati anche con gli Stati Uniti e gli altri paesi coinvolti senza attendere un cessate il fuoco". "La disponibilità espressa dal ministro all'Europa - ha aggiunto Barrot - può facilitare i contatti con gli Stati Uniti. Ricordo che gli Usa hanno sottolineato la volontà di trovare soluzioni negoziate e noi li abbiamo sostenuti ogni volta che hanno detto di volersi impegnare su questa strada".    "Auspichiamo - ha proseguito il capo del Quai d'Orsay - che dei negoziati possano riprendere con la presenza di tutte le parti, noi europei siamo pronti a portare la nostra competenza, l'esperienza e la costanza così da rendere più credibili le discussioni, facilitare la discussione e trovare una soluzione solida al problema del nucleare iraniano, delle attività balistiche e di quelle di destabilizzazione nella regione". "Solo il negoziato - ha detto ancora Barrot - può consentirci di risolvere questo problema della sicurezza di Israele che ci sta a cuore".

Berlino: "Tutelare la sicurezza di Israele è prioritario"

"Consideriamo il programma nucleare iraniano con grande preoccupazione. Per la Germania è di fondamentale importanza che gli interessi di sicurezza di Israele siano tutelati. Daremo priorità a questo in tutte le discussioni future". Lo ha detto il ministro degli Esteri tedesco, Johann Wadephul, al termine del vertice di Ginevra. "L'intera regione è in una situazione estremamente critica e il nostro obiettivo comune è evitare un'ulteriore escalation e progredire nei negoziati", ha evidenziato, indicando che il coinvolgimento degli Usa nei negoziati "è di fondamentale importanza".

Lammy: "Iran non può avere armi nucleari, dialoghi con Usa"

"Siamo stati chiari: l'Iran non può avere armi nucleari". Lo ha ribadito il ministro degli Esteri britannico David Lammy a conclusione dell'incontro di oggi a Ginevra avuto assieme ai colleghi di Germania e Francia (il cosiddetto gruppo E3) con il capo della diplomazia iraniana sullo sfondo della guerra con Israele. Lammy ha parlato di "discussioni in corso", destinate a proseguire, dicendo che "è enormemente importante" evitare un'ulteriore escalation fra Israele e Iran; ma ha anche "sollecitato" Teheran a "proseguire i colloqui con gli Usa" sul dossier nucleare.

Francia: "Scelta militare non risolve caso nucleare Iran"

I ministri degli Esteri europei (Jean-Noel Barrot per la Francia, David Lammy per la Gran Bretagna e Johann Wadephul per la Germania, oltre alla responsabile esteri dell'UE, Kaja Kallas) hanno detto oggi al loro interlocutore iraniano a Ginevra, il ministro degli Esteri, Abbas Araghchi, di voler "aprire un negoziato perché l'Europa considera che non ci siano soluzione definitive per il nucleare iraniano attraverso la scelta militare, che può ritardare ma non eliminare" il problema: lo ha detto, al termine dei colloqui di Ginevra, il ministro francese Barrot.

Parigi: "Iran disposto a proseguire colloqui su nucleare"

"Il ministro degli Esteri iraniano ha dato la sua disponibilità a proseguire i negoziati" sul programma nucleare e sui soggetti che gli abbiamo posto sul tavolo, tra cui "c'è il sostegno ai gruppi terroristici in Medio Oriente e alla Russia". Lo ha detto il ministro degli Esteri Jean-Noel Barrot al termine dei colloqui di Francia, Germania, Gran Bretagna, con l'Alto Rappresentante Ue Kaja Kallas, con Abbas Araghchi. "Ci aspettiamo dall'Iran un'apertura a questa discussione anche con gli Usa", ha aggiunto.

Unicef: "A Gaza grave siccità provocata dai danni di guerra"

Gaza sta subendo una siccità provocata dall'uomo, e in particolare dai danni di guerra, mentre il suo sistema idrico collassa. Lo ha denunciato a Ginevra l'agenzia dell'Onu per l'infanzia, l'Unicef, citata dal quotidiano britannico Guardian.    "I bambini cominceranno a morire di sete. Solo il 40% delle strutture per la produzione di acqua potabile rimangono in funzione", ha detto a Ginevra il portavoce dell'Unicef, James Elder.    Ieri l'Unicef ha detto che a maggio a più di 5.000 bambini nella Striscia è stata diagnosticata la malnutrizione. Si tratta di un aumento del 50% rispetto ad aprile e del 150% rispetto a febbraio, quando era in vigore un cessate il fuoco e gli aiuti stavano entrando a Gaza.

Francia: "Ministro Iran disponibile a continuare dialogo"

"Il ministro iraniano ha dato la sua disponibilità a proseguire le discussioni sul programma nucleare e su tutti i temi. Attendiamo l'apertura alla discussione, anche con gli Stati Uniti per una soluzione negoziale del conflitto". Lo ha detto, al termine dei colloqui di Ginevra fra europei e Iran, il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot.

Iran: “Possibili concessioni ma no stop arricchimento uranio”

L'Iran non è intenzionata a interrompere l'arricchimento nucleare, che Teheran sostiene essere per scopi pacifici, ma sono possibili delle concessioni: "Forse può essere più basso, ma non lo fermeremo". Lo ha detto Majid Farahani, un funzionario della presidenza iraniana, alla Cnn mentre erano in corso i colloqui a Ginevra. Il canale diplomatico con l'Iran - ha poi aggiunto - potrebbe "facilmente" riprendere se il presidente Usa Donald Trump ordinasse alla leadership israeliana di interrompere gli attacchi contro l'Iran: "Può facilmente fermare la guerra con una sola telefonata agli israeliani".

Iran: terminato incontro a Ginevra tra Araghchi, ministri europei e Kallas

È terminato l'incontro a Ginevra tra il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ed i capi delle diplomazie di Germania, Francia, Regno Unito, insieme all'Alto rappresentante della politica estera della Ue, Kaja Kallas. Lo ha riferito i media iraniani.

Fonti: "Per Ue Israele viola accordi sui diritti umani"

"Ci sono indicazioni che Israele violerebbe i suoi obblighi in materia di diritti umani ai sensi dell'articolo 2 dell'Accordo di associazione Ue-Israele". E' quanto spiega, a quanto si apprende da più fonti europee, il rapporto chiesto al Servizio di Azione Esterna nell'ambito della revisione dell'Accordo di associazione Ue-Israele. Il rapporto è stato presentato alla riunione dei Rappresentanti Permanenti dei 27 questo pomeriggio. Il rapporto fa riferimento alla guerra a Gaza.

Herzog: “Missile Teheran ha colpito moschea a Haifa”

Un missile iraniano ha colpito la moschea Al-Jarina nel quartiere di Wadi Nisnas a Haifa. Lo ha denunciato su X il presidente israeliano, Isaac Herzog, precisando che nell'attacco sono rimasti feriti religiosi musulmani e alcuni fedeli. "Questo attacco oltraggioso ha avuto luogo a Haifa, una città simbolo di convivenza tra ebrei, musulmani, cristiani, drusi e baha'i. Loro cercano di uccidere israeliani di tutte le fedi, musulmani inclusi. Noi difenderemo tutti gli israeliani, tutte le fedi incluse", ha dichiarato Herzog.

Tremonti: "Iran ha energia illimitata, nucleare è contro Israele"

"Ho qualche dubbio che il nucleare iraniano sia per usi civili". È la perplessità espressa da Giulio Tremonti, deputato di FdI e presidente della Commissione Esteri della Camera. "Ci sono Paesi dove c'è una alta produzione industriale e c'è un deficit del fabbisogno energetico, che viene soddisfatto con petrolio, energie alternative e in prospettiva con il nucleare, secondo questa sequenza - spiega l'ex ministro dell'Economia chiarendo un concetto espresso nel pomeriggio, ospite di Sky Tg24 economia -. Se guardiamo all'Iran, invece, vediamo che ha una produzione industriale limitata e una produzione energetica illimitata, grazie al petrolio. Allora ci si domanda perché debba ricorrere al nucleare, che sia di nuova o vecchia generazione". La domanda successiva, per Tremonti, è "se il nucleare iraniano sia per fini civili o per altri scopi. Viene il dubbio che sia per altri scopi. Magari - conclude - a scopi costituzionali, dato che gli iraniani nella costituzione hanno scritto 'distruggere Israele'".

Israele attacca Iran all'Onu: "Basta con recite e con il teatro"

L'ambasciatore israeliano all'Onu, Danny Danon, durante la riunione del Consiglio di Sicurezza ha attaccato brutalmente il collega iraniano. "Non hai vergogna, tu, il tuo leader supremo, di aver chiesto pubblicamente e ripetutamente per anni la distruzione di Israele e degli Stati Uniti. Chiedi protezione a questo Consiglio mentre cerchi di sterminare la nostra gente. Basta con le recite e con il teatro", ha detto: "Non sei una vittima, non sei neanche un diplomatico. Sei un lupo, che finge di essere altro".

Pellegrino: "Escalation può aggravare persecuzioni minoranza Bahài"

"Il gruppo religioso dei Bahái in Iran vive da decenni una forma di grave persecuzione messa in atto dagli apparati della Repubblica Islamica sin dalla rivoluzione khomeinista del 1979. Quella dei Bahái è la minoranza religiosa non musulmana più grande del Paese e conta circa 8 milioni di fedeli su scala mondiale. La compressione dei diritti fondamentali per i suoi membri, perpetrata da quasi mezzo secolo sul piano fisico, educativo, civile, economico e spirituale, è inaccettabile. Desidero esprimere loro la mia vicinanza ed evidenziare la forte preoccupazione destata dal costante aggravarsi delle pressioni nei confronti di una comunità pacifica, fondata su valori di dialogo, unità e rispetto. La tutela dei diritti umani e della libertà di culto è un principio essenziale per l'Italia. Continueremo a seguire con attenzione questa vicenda e a sostenere ogni iniziativa utile a promuovere dignità, giustizia e libertà per tutti; una considerazione che assume particolare urgenza alla luce dell'attuale contesto di crisi mediorientale che può aggravare le ritorsioni del regime iraniano: i Bahá'ì vengono infatti additati, erroneamente, come spie di Israele, il Paese che ha dato per primo rifugio ai membri di questa comunità durante le prime migrazioni dall'Iran". Lo scrive in una nota la senatrice di Fratelli d'Italia, Cinzia Pellegrino, capogruppo in Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani.

Iran all'Onu: "Israele ha attaccato siti nucleari pacifici"

Israele ha attaccato siti nucleari "pacifici e protetti", che sono "sottoposti alle ispezioni Aiea più accurate del mondo". Lo ha detto l'ambasciatore iraniano all'Onu, Amir-Saeid Iravani,  durante il Consiglio di Sicurezza. "Solo oggi Israele ha danneggiato due ospedali, non sono stati incidenti, o danni collaterali, ma deliberati crimini di guerra", ha aggiunto. "Siamo allarmati dal fatto che gli Stati Uniti, in quanto depositari del Trattato di non proliferazione, possano unirsi a questa guerra", ha continuato.

Israele: "Colpiti lanciamissili nel sud-ovest dell'Iran"

L'esercito israeliano ha riferito di aver colpito lanciamissili nel sud-ovest del Paese in attacchi lanciati nel pomeriggio. "Recentemente, l'esercito israeliano ha colpito batterie di missili terra-aria nel sud-ovest dell'Iran", ha affermato in un comunicato. Altri attacchi sono stati effettuati oggi contro la capitale Teheran, Isfahan (Iran centrale) e nell'ovest del Paese, secondo l'esercito.

Orsini: "Da guerra in Iran rischio impatti su costi energia"

Nelle guerre "purtroppo ci sono uomini, persone, morti", nel "2025 sono sempre cose pazzesche da vedere. Ovviamente sul tema commerciale ed economico, se dovesse continuare un conflitto così come sta succedendo ora tra Iran e Israele, ovviamente le problematiche sul costo energetico ci possono essere". Lo ha detto Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, a margine dell'Assemblea generale di Unindustria Reggio Emilia al Teatro Valli rispondendo a una domanda sulle incertezze legate allo scenario internazionale.    "Abbiamo notizie - prosegue - di qualche grande compagnia che sta smettendo i passaggi importanti di merci ed è ovvio che questo sarà un problema per le economie mondiali, quindi speriamo che si faccia presto a trovare del dialogo. Perché questa è l'unica parola, il dialogo, in un momento come questo".

Iraniani tornano al tavolo, riprendono i colloqui a Ginevra

Si è conclusa dopo circa un'ora la pausa "tecnica" che ha consentito alla delegazione iraniana ai colloqui di Ginevra con gli europei di "consultarsi" in merito alle proposte dei ministri di Francia, Gran Bretagna e Germania. Lo si apprende da fonti del Quai d'Orsay. La delegazione iraniana è tornata al tavolo, così come quelle dei ministri europei, ognuna delle quali ha osservato la pausa in una sala separata.

Da Gaza a Bologna per curare tumore, morto 16enne

È morto di tumore a Bologna un ragazzo palestinese di 16 anni, Yahya ElKhodary, arrivato in città nel maggio scorso tramite corridoio umanitario, insieme alla madre e alle sue sorelline, per ricevere cure oncologiche non disponibili nella Striscia di Gaza. Il 16enne è deceduto nella notte tra mercoledì e giovedì, nonostante l'impegno e le cure ricevute presso l'ospedale Sant'Orsola e l'hospice Bellaria. Ne dà notizia Yassine Lafram, presidente dell'Ucoii.    "Yahya è un martire. Non è morto di malattia - ha detto Lafram - ma a causa di una politica di annientamento che ha distrutto ospedali, bloccato medicinali e negato il diritto alla cura. È stato strappato alla vita da un sistema che ha reso la malattia incurabile una condanna senza appello". Il funerale di Yahya si terrà domani alle 10.45 al Cimitero di Borgo Panigale (Bologna).    Per il presidente dell'Ucoii "Yahya è vittima diretta del genocidio in corso. A Gaza oggi si contano oltre 11mila malati oncologici privati di ogni possibilità di cura. Tra questi, centinaia di bambini. L'unico centro oncologico rimasto operativo - ha aggiunto Lafram - è stato bombardato. Il 64% dei farmaci antitumorali è assente. Questa non è una crisi sanitaria: è una scelta politica, è parte di un disegno di distruzione sistematica del popolo palestinese".    Secondo Lafram "Yahya è uno dei tantissimi bambini che non hanno potuto ricevere cure nella loro terra a causa del blocco israeliano e del bombardamento degli ospedali. Ha raggiunto Bologna con un filo di speranza. Ma era già troppo tardi. È morto lontano da casa, in terra straniera. È un martire, vittima innocente di un crimine collettivo".

Capo Idf: "Prepararsi a campagna prolungata contro l'Iran"

Il capo di stato maggiore dell'Idf, il tenente generale Eyal Zamir, ha dichiarato che gli israeliani devono prepararsi a una "campagna prolungata" contro l'Iran, al fine di "eliminare una minaccia di tale portata".    "La campagna non è finita. Sebbene abbiamo ottenuto risultati significativi, ci attendono ancora giorni difficili e dobbiamo rimanere vigili e uniti fino al completamento della missione", ha detto in un video citato dal Times of Israel. Nel video, Zamir ha affermato che l'Iran sta "costruendo da anni un piano chiaro per distruggere lo Stato di Israele" e che negli ultimi mesi "il piano ha raggiunto il punto di non ritorno, dove le capacità hanno raggiunto il livello operativo".    "Le Idf non staranno a guardare mentre le minacce si sviluppano. Come parte di una dottrina emergente, agiremo in modo proattivo e anticipato per prevenire una minaccia esistenziale e affrontare qualsiasi sfida", ha dichiarato, aggiungendo che le forze israeliane si sono "preparate per questa operazione per anni" e che è stata lanciata "grazie alla convergenza di condizioni operative e strategiche".    "Se avessimo ritardato, avremmo rischiato di perdere queste condizioni e di entrare nella campagna in futuro da una posizione di netto svantaggio". Zamir afferma che gli attacchi iniziali "a sorpresa" delle Idf contro l'Iran "hanno ottenuto risultati straordinari".    Accanto all'offensiva, "la difesa del fronte interno continua. Questa è una sfida diversa da quelle che abbiamo conosciuto finora. Il nemico, nella sua debolezza, prende deliberatamente di mira i civili, come abbiamo sperimentato ancora una volta nel recente bombardamento", ha dichiarato.

Donna muore d'infarto mentre si reca in rifugio in Israele

Una donna di 51 anni è morta di infarto mentre cercava riparo nella città settentrionale di Karmiel durante l'ultimo attacco missilistico iraniano. Lo riporta il Times of Israel citando i servizi di emergenza israeliani, che intanto hanno aggiornato a 23 il numero di feriti in seguito al raid che ha colpito Haifa. Tre di loro sono rimasti gravemente feriti: un ragazzo di 16 anni con ferite da schegge alla parte superiore del corpo, e due uomini, rispettivamente di 54 e 40 anni. Gli altri 20 feriti ad Haifa hanno riportato ferite lievi. L'esercito afferma che circa 25 missili sono stati lanciati contro Israele nell'ultimo bombardamento. Non sono stati segnalati feriti a seguito di impatti nel centro e nel sud di Israele.

Iran, Aiea: "Nessuna fuga radioattiva, ma rischi se colpito Bushehr"

Il direttore generale dell'Aiea, Rafael Grossi, ha spiegato al Consiglio  di Sicurezza Onu che "il livello di radioattività all'esterno del sito  di Natanz è rimasto invariato e a livelli normali, il che indica che non  vi è alcun impatto radiologico esterno sulla popolazione o  sull'ambiente. Tuttavia, all'interno dell'impianto vi è contaminazione  sia radiologica che chimica"

Iran, Aiea: 'Nessuna fuga radioattiva, ma rischi se colpito Bushehr'

Iran, Aiea: 'Nessuna fuga radioattiva, ma rischi se colpito Bushehr'

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Usa: "Non è troppo tardi perché l'Iran faccia cosa giusta"

"Non è troppo tardi perché l'Iran faccia la cosa giusta. Il presidente Donald Trump è stato chiaro negli ultimi giorni sul fatto che la leadership di Teheran deve abbandonare completamente il programma di arricchimento nucleare e ogni aspirazione ad acquisire un'arma atomica. Il governo iraniano rappresenta da tempo una minaccia costante per la pace e la sicurezza dei suoi vicini e del mondo intero, che questo Consiglio è incaricato di preservare". Lo ha detto l'ambasciatrice americana ad interim all'Onu, Dorothy Shea, parlando in Consiglio di Sicurezza. "Sebbene gli Stati Uniti non siano coinvolti nelle azioni di Israele, non vi è dubbio che continuino a sostenere Israele e le sue azioni contro le ambizioni nucleari dell'Iran", ha aggiunto l'ambasciatrice americana all'Onu precisando che i leader della Repubblica islamica "avrebbero potuto evitare questo conflitto se avessero accettato un accordo che avrebbe impedito loro di ottenere un'arma nucleare. Ma si sono rifiutati di farlo, scegliendo invece di ritardare e negare".

Ong: "206 arresti in Iran per post sul conflitto con Israele"

Sono almeno 206 le persone che sono state arrestate in varie città dell'Iran, in una settimana, per avere pubblicato online messaggi relativi al conflitto con Israele. Lo riporta Human Rights Activists News Agency (Hrana), organizzazione non governativa indipendente iraniana che si occupa di diritti umani, a una settimana dall'inizio dell'attacco. In mattinata il portale NetBlocks aveva segnalato che l'Iran ha subito un blackout totale di Internet durato 24 ore, descrivendolo come la più grave interruzione delle comunicazioni dalle proteste del novembre 2019.

Putin: "Uccidere Khamenei? Spero sia solo retorica"

Il presidente russo Vladimir Putin ha detto di sperare che le dichiarazioni dei leader di alcuni Stati sulla possibilità di assassinare i leader di altri Paesi rimangano "puramente al livello di retorica". Lo riferisce l'agenzia Ria Novosti. Putin ha così risposto a una domanda sulle dichiarazioni di Israele sulla possibilità che venga uccisa la Guida suprema iraniana Ali Khamenei.

Fonti: "L'Iran chiede pausa dei colloqui per consultazioni"

Da una trentina di minuti i colloqui di Ginevra fra europei e Iran sono sospesi. Da quanto si apprende, la delegazione iraniana ha chiesto un'interruzione per consultazioni interne, un'iniziativa che sembra suggerire che la proposta sul tavolo, avanzata da Francia-Gb-Germania, sia significativa. Fonti del Quai d'Orsay confermano che i colloqui sono interrotti per una "pausa tecnica" e che ogni delegazione è rientrata in una sala di lavoro separata.

Protesta contro ambasciata dell'Iran, sei arresti a Londra

Sei persone sono state arrestate oggi dalla polizia britannica a Londra a margine di una manifestazione di protesta di un drappello di oppositori ed esuli iraniani dinanzi all'ambasciata dell'Iran nel Regno Unito - sullo sfondo della guerra con Israele - degenerata in una violenta zuffa fra alcuni dei partecipanti e altre persone (sostenitori del governo di Teheran) intervenuti a un certo punto.   I 6 fermati sono accusati di lesioni personali, ha riferito  Scotland Yard senza per ora precisarne l'identità o metterli esplictamente in relazione con la sede diplomatica: gli arresti sono avvenuti comunque a Prince's Gate, dove l'ambasciata ha sede. Due delle persone aggredite sono state dapprima medicati sul posto e poi portate in ospedale per ulteriori accertamenti.   Gli agenti hanno temporaneamente cordonato la zona per completare le indagini.

Russia all'Onu: "Da Israele disprezzo per diplomazia e per Usa"

"È stato Israele ad attaccare l'Iran alla vigilia degli ultimi pianificati colloqui indiretti tra Washington e Teheran, e non solo ha dimostrato un palese disprezzo per gli sforzi intrapresi per cercare una soluzione diplomatica alle questioni relative al programma nucleare iraniano, ma ha anche dimostrato disprezzo per il suo alleato chiave, gli Stati Uniti, che fino a poco tempo fa avevano dichiarato l'intenzione di raggiungere una soluzione di compromesso sulla questione". Lo ha detto l'ambasciatore russo all'Onu, Vassily Nebenzia, in Consiglio di Sicurezza. "Gli impianti nucleari iraniani sono sotto la tutela dell'Aiea e costantemente sottoposti a scrupolose verifiche da parte degli ispettori dell'Agenzia. Nessuno degli Stati membri di questo organismo è sottoposto a una supervisione e a un controllo più rigorosi", ha aggiunto l'ambasciatore russo. Quindi ha attaccato gli Usa che dopo il 2003 (l'invasione dell'Iraq) "non vogliono imparare dai propri errori" e "oggi, ancora una volta, gli Stati Uniti insieme a Regno Unito, Francia e Germania, stanno cercando di convincere tutte le parti a credere a infondate invenzioni".

Cina a Onu: "Azioni di Israele violano diritto internazionale"

"Se il conflitto tra Israele e Iran dovesse intensificarsi ulteriormente, non solo entrambe le parti subirebbero maggiori perdite, ma anche i paesi della regione ne sarebbero gravemente colpiti. Le azioni di Israele violano il diritto internazionale, mettono a repentaglio la sovranità e la sicurezza dell'Iran e minano la pace e la stabilità regionale. La Cina condanna inequivocabilmente questo comportamento". Lo ha detto l'ambasciatore cinese all'Onu, Fu Cong, al Consiglio di Sicurezza, affermando che Pechino vuole un immediato cessate il fuoco.

Iran, media: “Arrestato un cittadino europeo per spionaggio”

Le forze di intelligence dei Guardiani della Rivoluzione hanno arrestato un cittadino europeo nel nord-ovest dell'Iran con l'accusa di spionaggio. Lo ha riferito l'agenzia di stampa Tasnim, secondo la quale la persona arrestata avrebbe scattato foto a luoghi sensibili. "Un cittadino europeo che voleva spiare aree sensibili del Paese" è stato arrestato nel sud-ovest del Paese, ha riferito Tasnim, senza specificare la sua nazionalità o la data dell'arresto. "Ha visitato il Paese come turista al momento del brutale attacco del regime sionista", ha detto Tasnim, riferendosi a Israele.

Flash mob per Gaza, a Roma nella piazza del Corpus Domini

Domenica 22 giugno, dalle 14.30 alle 15.45, in piazza di Porta San Giovanni, in concomitanza con la cerimonia del Corpus Domini, il gruppo "Operatori e operatrici dell'informazione per Gaza" metterà in scena un flash mob per denunciare la strage di giornalisti in Medio Oriente, in particolare a Gaza. Cerotti sulla bocca, un mirino sulla scritta Press e in mano le foto di diverse decine di giornaliste e giornalisti palestinesi uccisi, il cui lunghissimo elenco è stato stampato su un grande cartello.    Il gruppo che scenderà in piazza, la stessa dove poco dopo Papa Leone celebrerà il Corpus Domini, rappresenta una parte dei 260 giornalisti, giornaliste, fotoreporter e videomaker che già alcune settimane fa avevano invitato le redazioni dei media italiani a prendere posizione su quanto sta avvenendo a Gaza, con la proposta di destinare una giornata di salario ai colleghi e alle colleghe palestinesi.    Il gruppo, nato dal basso, si mobiliterà domenica scegliendo come luogo la piazza romana dove si celebra il Corpus Domini. "Scelta dettata non dall'appartenenza religiosa (non si tratta di un gruppo di fedeli), ma dal fatto che la Chiesa, dal 7 ottobre 2023, si è mostrata più sensibile e ferma di molte altre istituzioni nel denunciare la mattanza quotidiana dei gazawi", si legge nel comunicato.    Nel documento pronto per l'evento il gruppo sottolinea che "Gaza non esiste più", che "quello in corso davanti ai nostri occhi è un genocidio, durante il quale Israele ha ucciso 237 giornaliste e giornalisti, videomaker e fotoreporter: un bilancio unico nella storia, che supera perfino i grandi conflitti del Novecento. È grazie a questi 237 colleghe e colleghi che abbiamo saputo cosa realmente è accaduto e accade nella Striscia, visto che Israele, pur dichiarandosi 'l'unica democrazia del Medio Oriente', impedisce ai media internazionali di accedere, oltre a colpire a morte i giornalisti palestinesi e le loro famiglie".    Il gruppo, nel prendere posizione rispetto a quella che - sottolinea - "non è più una guerra", scrive: "Rifiutiamo il doppio standard per cui esistono vittime di serie A, con nomi e storie da ricordare, e vittime di serie B, considerate numeri senza identità; respingiamo la narrazione che riduce il conflitto mediorientale agli eventi successivi al 7 ottobre 2023, ignorando un contesto di tensioni e violenze che si protrae da decenni nei territori israelo-palestinesi; rifiutiamo l'utilizzo strumentale della parola antisemitismo e dell'aggettivo antisemita come armi per silenziare ogni critica a Israele; denunciamo ogni forma di censura e rivendichiamo la libertà di utilizzare il termine genocidio, visto che quanto sta avvenendo a Gaza e in Cisgiordania non è una guerra, oltre a ribadire che un ostaggio non è tale solo se israeliano (Idf ha sequestrato 17mila palestinesi a Gaza e in Cisgiordania, tra loro 1400 sono minori)". "Chiediamo che Israele rispetti il diritto di cronaca e faccia entrare subito i media internazionali a Gaza e nei territori occupati; negarlo significa violare arbitrariamente il diritto di essere informati e il rispetto di principi democratici fondamentali", conclude la nota.

Grossi: "Aiea può garantire ispezioni inconfutabili in Iran"

Parlando al Consiglio di Sicurezza Onu sul conflitto tra Israele e Iran, il direttore generale dell'Aiea Rafael Grossi ha detto che l'agenzia nucleare delle Nazioni Unite "può garantire, attraverso un sistema di ispezioni inconfutabili, che in Iran non verranno sviluppate armi nucleari". Le ispezioni, ha aggiunto, "possono costituire la base di un accordo di lunga durata che porti la pace ed eviti una crisi nucleare in Medio Oriente. Questa opportunità non dovrebbe essere persa, l'alternativa sarebbe un conflitto prolungato e una minaccia incombente di proliferazione nucleare che, pur provenendo dal Medio Oriente, eroderebbe di fatto il Trattato di non proliferazione".

Grossi (Aiea): "Nessuna prova lavori ad arma nucleare"

Il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, ha ribadito che non esistono prove che l'Iran stia cercando di dotarsi di testate nucleari. "Abbiamo confermato che l'Iran dispone, anche adesso, di materiale sufficiente per diverse testate nucleari. Ma questo non si può equiparare a un'arma nucleare", ha spiegato Grossi in un'intervista a Fox News. "A mio avviso, al momento non disponiamo di alcuna prova tangibile dell'esistenza di un programma o di un piano per fabbricare o produrre un'arma nucleare", ha chiarito.

Aiea: "Gravi rischi se colpito sito nucleare Bushehr in Iran"

Il direttore generale dell'Aiea Rafael Grossi, parlando al Consiglio di Sicurezza Onu su Israele-Iran, ha spiegato che "la centrale nucleare di Bushehr è il sito in Iran dove le conseguenze di un attacco potrebbero essere più gravi. E' una centrale nucleare in funzione e un attacco diretto potrebbe comportare un rilascio molto elevato di radioattività nell'ambiente". "I paesi della regione mi hanno contattato direttamente per esprimere le loro preoccupazioni - ha aggiunto -Analogamente, un attacco che disattivasse le uniche due linee che forniscono energia elettrica alla centrale potrebbe causare la fusione del nucleo del reattore, con conseguente rilascio elevato di radioattività nell'ambiente". Per Grossi "nel peggiore dei casi entrambi gli scenari richiederebbero azioni di protezione, come l'evacuazione e il rifugio della popolazione o la necessità di assumere iodio stabile, con una portata che si estenderebbe da poche a diverse centinaia di chilometri".

Aiea: “Soluzione diplomatica possibile se volontà politica”

Una "soluzione diplomatica è raggiungibile" in merito al conflitto tra Israele e Iran e al programma nucleare della Repubblica islamica "se c'è la volontà politica". Lo ha affermato il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) all'Onu, dicendosi pronto a partire immediatamente e a interagire con tutte le parti interessate.

Soccorritori Gaza: "Saliti a 60 i morti, 31 vicino area aiuti"

La protezione civile di Gaza ha dichiarato che 31 palestinesi in cerca di aiuti umanitari sono tra le almeno 60 persone uccise oggi dalle forze israeliane, l'ultimo di una serie di attacchi vicino ai centri di distribuzione degli aiuti. Il portavoce della protezione civile, Mahmud Bassal, ha dichiarato all'Afp che cinque persone sono state uccise mentre attendevano aiuti nel sud di Gaza, e altre 26 vicino a un'area centrale nota come corridoio di Netzarim, una striscia di terra controllata da Israele che taglia in due il territorio palestinese. L'esercito israeliano ha dichiarato all'Afp che le sue truppe nell'area di Netzarim hanno prima sparato "colpi di avvertimento" contro i "sospetti" che si avvicinavano. Quando gli individui hanno continuato ad avanzare, "un aereo ha colpito ed eliminato i sospetti per allontanare la minaccia", ha affermato l'esercito. Incidenti simili si sono verificati regolarmente in quell'area dalla fine di maggio, quando la Gaza Humanitarian Foundation, sostenuta da Stati Uniti e Israele, ha aperto i suoi centri di distribuzione.    Bassal ha dichiarato che in altre zone del territorio 14 persone sono state uccise in due attacchi separati nella città centrale di Deir el-Balah e nei dintorni, e altre 13 in tre attacchi aerei israeliani nell'area di Gaza City. Uno di questi attacchi, che ha ucciso tre persone, ha colpito una stazione di ricarica per telefoni cellulari in città, ha detto Bassal. Nel sud di Gaza, due persone sono state uccise "dal fuoco israeliano" in due incidenti separati, ha aggiunto.

Fonti Nato: "Turchia denuncia violazioni aeree da Israele"

La Turchia ha notificato agli alleati della Nato violazioni da parte di Israele del proprio spazio aereo e ha notificato di aver fatto alzare in volo i suoi caccia, avvertendo del possibile rischio di "incidenti" se ci saranno altri casi del genere. Lo affermano fonti alleate qualificate all'Ansa.

Aiea: "Nessuna fuga radioattiva in Iran ma rischio esiste"

Il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, Rafael Grossi, ha riferito che in Iran non è stata rilevata alcuna fuoriuscita di radiazioni, dopo i raid israeliani, ma che il "pericolo" esiste. Grossi ha spiegato al Consiglio di Sicurezza Onu che 'il livello di radioattività all'esterno del sito di Natanz è rimasto invariato e a livelli normali, il che indica che non vi è alcun impatto radiologico esterno sulla popolazione o sull'ambiente. Tuttavia, all'interno dell'impianto vi è contaminazione sia radiologica che chimica". Quindi il direttore generale dell'Aiea ha affermato che l'Agenzia "non è al momento a conoscenza di alcun danno a Fordow", e che "nel sito nucleare di Esfahan quattro edifici sono stati danneggiati nell'attacco di venerdì scorso, ma non è stato segnalato alcun aumento dei livelli di radiazioni fuori dal sito".

Guterres chiede stop guerra Iran-Israele e ritorno a negoziati

"La non proliferazione è fondamentale per la sicurezza di tutti noi. Il Trattato di non proliferazione è una pietra angolare della sicurezza internazionale e l'Iran deve rispettarlo".  Lo ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres in Consiglio di Sicurezza sulla crisi tra Israele e Iran. "Teheran ha ripetutamente dichiarato di non voler acquisire armi nucleari - ha aggiunto - Riconosciamo che esiste un divario di fiducia, e l'unico modo per colmarlo è attraverso la diplomazia, per trovare una soluzione credibile, completa e verificabile, che includa il pieno accesso agli ispettori dell'Aiea. Affinché tutto ciò sia possibile, chiedo la cessazione dei combattimenti e il ritorno a negoziati seri".

La Svizzera chiude temporaneamente l'ambasciata a Teheran

La Svizzera chiude "temporaneamente" la sua ambasciata a Teheran pur continuando a rappresentare gli interessi americani in Iran. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri elvetico, invocando "un ritorno urgente al dialogo in vista di una de-escalation".    In mancanza di relazioni diplomatiche tra gli Stati Uniti e l'Iran, la Svizzera, attraverso la propria ambasciata a Teheran, rappresenta ufficialmente gli interessi americani nel Paese dal 1980.

Gb ritira il suo personale diplomatico dall'Iran

Il governo britannico ha disposto il ritiro temporaneo del suo residuo personale diplomatico dall'Iran. Lo ha reso noto il Foreign Office. Ufficialmente si tratta di una misura precauzionale, per tutelare la sicurezza e l'incolumità di funzionari e dipendenti sullo sfondo della guerra in atto con Israele.

Amb. Israele a Ginevra: "Europa sia ferma con Iran su nucleare"

L'ambasciatore di Israele presso l'Onu a Ginevra, Daniel Meron, ha dichiarato che i ministri europei devono assumere "una posizione di fermezza" nei confronti dell'Iran durante i negoziati di oggi. Israele - ha detto - si aspetta che i ministri "esigano uno smantellamento completo del programma nucleare, oltre che del programma e dell'arsenale di missili balistici, e che mettano fine alle attività terroristiche dell'Iran nella regione".

Appello di Guterres sull'Iran: "Diamo una chance alla pace"

"Ci sono momenti in cui le scelte che ci si presentano sono determinanti, questo è uno di quelli. L'espansione di questo conflitto potrebbe innescare un incendio che nessuno può controllare. Non dobbiamo permettere che accada. Agiamo responsabilmente e insieme per salvare la regione e il mondo dall'orlo del baratro". Lo ha detto il segretario generale Onu Antonio Guterres in Consiglio di Sicurezza sulla crisi tra Israele e Iran. "Alle parti in conflitto, le potenziali parti in conflitto, e al Consiglio in quanto rappresentante della comunità internazionale, rivolgo un messaggio semplice e chiaro: date una possibilità alla pace".

Erdogan: "Guerra Iran-Israele verso punto di non ritorno"

"Sia il genocidio a Gaza che il conflitto tra Israele e Iran stanno purtroppo rapidamente raggiungendo un punto di non ritorno". Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, chiedendo una tregua "prima che si verifichi una catastrofe". In un discorso al forum giovanile dell'Organizzazione per la cooperazione islamica a Istanbul, il leader turco ha affermato che "le potenze che hanno influenza su Israele non dovrebbero cadere nel gioco di (Benjamin) Netanyahu e dovrebbero usare la loro influenza per stabilire un cessate il fuoco e la calma nella nostra regione", riferisce la presidenza della Repubblica di Ankara.

Araghchi: "Israele ha tradito lavoro diplomatico con Usa"

L'attacco di Israele è un "tradimento" del processo diplomatico con gli Stati Uniti. Lo ha denunciato il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi e capo negoziatore nucleare davanti al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra. "Siamo stati attaccati nel bel mezzo di un processo diplomatico. Avremmo dovuto incontrare gli americani il 15 giugno per elaborare un accordo molto promettente", ha dichiarato Araghchi, poco prima dell'incontro con i suoi omologhi francese, britannico e tedesco in un grande albergo della città svizzera. "L'aggressione israeliana all'Iran non può e non deve essere giustificata" e "qualsiasi giustificazione di questa guerra ingiusta e criminale equivarrebbe a complicità", ha aggiunto il ministro degli Esteri parlando al Consiglio Onu diritti umani a Ginevra.    L'Iran si sta difendendo da una "barbara aggressione", ha proseguito Araghchi. "Questo è un momento storico", quando una "nazione civilizzata si trova sotto una guerra di aggressione ingiusta. Il mondo, ogni Stato, ogni meccanismo e organismo delle Nazioni Unite deve allarmarsi e agire immediatamente per fermare l'aggressore".

Cominciato alle 15:30 a Ginevra incontro europei con Iran

E' cominciato alle 15:30 a Ginevra l'incontro fra i tre Paesi europei e l'Iran sul nucleare, dopo un pranzo di lavoro. Lo annunciano fonti del Quai d'Orsay. Nei colloqui i ministri degli Esteri di Francia, Gran Bretagna e Germania proporranno all'omologo iraniano, Abbas Araghchi, un "negoziato globale", secondo quanto anticipato in mattinata dal presidente francese, Emmanuel Macron.

Israele: "Salgono a 17 i feriti nel raid su Haifa"

Le squadre di soccorso israeliane intervenute ad Haifa hanno riferito che oltre a un 16 e un 40enne in gravi condizioni, nel raid iraniano che ha colpito la zona sono rimasti feriti anche un uomo di 40 anni in condizioni moderate e altre 14 persone in condizioni lievi. Segnalazioni di impatti sono state ricevute anche in aree aperte del Negev e del Dan.

De Luca: "Occidente non è più degno di parlare di civilità"

"Nessuno si permetta di parlare della civiltà occidentale. Nessuno parli  in occidente di democrazia e di diritto. Non siamo degni di parlarne". Lo ha sottolineato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso della diretta Fb, in merito ai conflitti in atto.   "Siamo tornati allo stato di natura, quello in cui eravamo animali che si confrontavano sulla base della forza. Siamo tornati a quello, non vi sono più regole, leggi, valori umani  - ha sottolineato - non vi è più un livello adeguato di civiltà umana. C'è ormai uno stato di natura, decide chi ha la forza e nessuno lo ferma".    Poi, in merito alle diverse posizioni espresse sul conflitto Israele-Iran, De Luca chiama in causa tra gli altri il cancelliere tedesco Merz, "lo spilungone che ha tra i capelli un nido di quaglia". "Dovevamo aspettare lui per sentire idiozie - ha sottolineato - dovremmo ricordare  a Merz, il quale sostiene che Israele ha il diritto di esercitare una sorta di vendetta storica per lo sterminio degli ebrei, che chi ha sterminato 6 milioni di ebrei non sono stati i palestinesi e gli iraniani ma i nazisti tedeschi e i fascisti italiani".

Droni su Teheran: ucciso uno scienziato del programma nucleare

Uno scienziato che lavorava al programma nucleare dell'Iran è rimasto ucciso nel corso di un attacco con i droni nel cuore di Teheran. L'uomo - riportano i media israeliani e iraniani - era nascosto in un nascondiglio fuori casa, dove è stato localizzato e ucciso.

Israele: "Popolazione può lasciare i rifugi dopo raid dell'Iran"

Il Comando del fronte interno israeliano ha invitato i cittadini di abbandonare le aree protette in tutto il Paese, in seguito al pesante bombardamento lanciato dall'Iran. Lo riporta Ynet.

Due feriti gravi a Haifa: "Probabile impatto dei missili"

I soccorritori israeliani riferiscono di due feriti gravi ad Haifa, un sedicenne e un uomo di 54 anni, in seguito a un probabile colpo diretto di un raid iraniano. Lo scrive Ynet.

Soccorritori: "Impatti di missili in tutto Israele"

I soccorritori stanno rispondendo alle segnalazioni di impatti di missili balistici in tutto il Paese a seguito dell'ultimo attacco dell'Iran contro Israele. Lo riporta il Times of Israel sottolineando che il Comando del fronte interno ha emesso una rara allerta nazionale.

Sirene in Israele per missili Iran, esplosioni a Tel Aviv

Le sirene d'allarme stanno suonando nel centro e nel nord di Israele per un'ondata di 20 missili dall'Iran. Esplosioni si sono udite a Tel Aviv, dove le case hanno tremato nel centro della città per la potenza delle deflagrazioni. 

Media: esplosioni a Gerusalemme, Tel Aviv e Beersheba

Forti esplosioni sono state udite a Gerusalemme, Tel Aviv e Beersheba dopo l'inizio del nuovo attacco iraniano su Israele, Lo riferiscono i media israeliani. Secondo alcune fonti, sono almeno 25 i missili lanciati dall'Iran.

Media Iran: nuovo lancio di missili verso Israele

L'Iran ha lanciato una nuova salva di missili contro Israele. Lo riferiscono i media di Teheran. 

Media: 'Iran pronto a negoziare limiti sull'uranio

L'Iran è pronto a negoziare "limitazioni" ai suoi programmi d'arricchimento dell'uranio "a uso civile", ma "respinge categoricamente" ogni proposta "di arricchimento zero", tanto più alla luce dell'attacco d'Israele. Lo riporta il sito della Reuters, citando una fonte diplomatica di Teheran a margine dei colloqui di Ginevra con Francia. Germania e Regno Unito. La fonte sottolinea poi il ruolo cruciale del dialogo diplomatico con i Paesi europei del cosiddetto gruppo E3, visto il rifiuto iraniano di negoziati diretti con gli Usa nella situazione di minaccia bellica attuale: "La situazione è cambiata, l'Europa deve accelerare".

Fonte: Teheran aperta a limiti ma non zero arricchimento

Teheran è pronta a discutere limitazioni al suo programma di arricchimento dell'uranio, ma esclude la possibilità di accettare un "arricchimento zero". Lo ha affermato a Reuters un alto funzionario della Repubblica islamica, sottolineando che l'ipotesi 'zero' verrebbe "indubbiamente respinta, soprattutto ora, sotto gli attacchi di Israele".

Iran: 11 pasdaran uccisi in raid Israele nel nordovest

Circa 11 membri delle Guardie Rivoluzionarie sono stati uccisi questa mattina negli attacchi israeliani contro una base militare a Bostanabad, nella provincia nord-occidentale dell'Azerbaigian Orientale. I media locali hanno riferito che si è tenuta una cerimonia funebre in loro onore.

Idf: "Stiamo colpendo infrastrutture militari in Iran"

L'Esercito israeliano (Idf) "sta colpendo attualmente infrastrutture militari nel centro e nell'ovest dell'Iran": lo rende noto l'Idf su Telegram. 

Gaza, protezione civile: "26 delle 43 vittime in attesa di aiuti umanitari"

La Protezione civile ha sottolineato che 26 delle 43 vittime erano in attesa degli aiuti umanitari vicino al Corridoio Netzarim, nella zona centrale di Gaza, quando sono state colpite dal fuoco israeliano. Ogni giorno migliaia di persone giungono in varie zone del territorio, compresa quella del Corridoio Netzarim, nella speranza di ricevere cibo. Secondo il portavoce della Protezione civile, Mahmoud Bassal, altre 17 persone sono state uccise in cinque località dai bombardamenti o dal fuoco israeliano.

Ue: "Sostegno a rifugiati e ong, in particolare Unrwa"

"L'Ue sostiene milioni di rifugiati, da quelli che sono fuggiti dal conflitto in Siria all'accoglienza di oltre 4,3 milioni di ucraini sotto protezione temporanea a causa della guerra in Russia, ribadendo che l'Ue è un rifugio sicuro per chi ne ha bisogno. A livello globale, l'Ue mantiene la sua responsabilità di primo donatore mondiale, rispondendo a crisi come quelle in Sudan e in Medio Oriente". Lo dichiara la Commissione europea in una nota congiunta con l'Alta rappresentante Ue Kaja Kallas in occasione della Giornata mondiale del rifugiato. Una giornata che, ricordano, giunge in un momento in cui "si registra un record di oltre 122 milioni di persone sfollate con la forza in tutto il mondo". "La cooperazione e la solidarietà globale sono fondamentali per garantire la protezione dei rifugiati in tutto il mondo" ribadiscono, sottolineando l'"estrema importanza" del "sostegno al lavoro vitale delle organizzazioni internazionali, in particolare dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) e dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l'Occupazione (Unrwa)". "L'Ue - concludono - continuerà a svolgere il proprio ruolo sulla scena mondiale e a sostenere i diritti dei rifugiati, in linea con il diritto comunitario e internazionale". 

Tajani riunisce ambasciatori area su italiani in Iran e Israele

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha tenuto questa mattina una riunione con gli ambasciatori dell'area per verificare la situazione degli italiani e del personale delle ambasciate presenti nella regione del conflitto Israele-Iran. Convogli via terra verranno facilitati a Teheran verso Paesi di frontiera con l'Iran. Lo rende noto la Farnesina. Per i connazionali in Iran, il suggerimento è di indirizzare messaggi all'indirizzo e-mail assistenza.iran@esteri.it Domenica partirà da Sharm el Sheikh, in Egitto, un volo charter richiesto da cittadini presenti in Israele. I connazionali in Israele possono far riferimento al sito web www.viaggiaresicuri.it.

Hamas denuncia attacchi israeliani a Gaza, 43 morti

La Protezione civile di Gaza gestita da Hamas ha affermato che 43 persone sono state uccise negli attacchi dell'esercito israeliano (Idf) nella Striscia.

Iran, raid drone Idf contro scienziato nucleare a Teheran

Un attacco israeliano con drone ha preso di mira uno scienziato nucleare iraniano a Teheran. Lo ha riferito il Times of Israel citando fonti non confermate provenienti dalla Repubblica islamica su un raid contro un appartamento nella capitale iraniana. Il raid avrebbe avuto successo, secondo i media israeliani.

Netanyahu: "Guerra con l'Iran favorirà ritorno ostaggi da Gaza"

"L'unica cosa che sta davvero ritardando la fine della guerra a Gaza sono gli ostaggi": lo afferma Benyamin Netanyahu in una intervista sull'emittente israeliana Kan News, aggiungendo che "la guerra con l'Iran favorirà il ritorno degli ostaggi, perché Hamas fa affidamento sull'Iran". 

Katz: "Ordinato a Idf più attacchi a Teheran per destabilizzare regime"

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha detto di aver ''ordinato alle Idf di intensificare gli attacchi contro obiettivi del regime a Teheran'' con l'obiettivo di ''destabilizzare il regime iraniano''. "Dobbiamo colpire tutti i simboli del regime e i suoi meccanismi di oppressione, come i Basij e la base del potere del regime che sono il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica", ha affermato Katz durante una valutazione questa mattina con il capo di stato maggiore delle Idf, tenente generale Eyal Zamir, e altri alti ufficiali. Katz ha aggiunto che Israele deve procedere a "un'evacuazione di massa della popolazione da Teheran, per destabilizzare il regime e aumentare la deterrenza in risposta al lancio di missili sul fronte interno di Israele, continuando nel contempo a prendere di mira strutture e scienziati per ostacolare il programma nucleare iraniano, finché tutti gli obiettivi dell'operazione non saranno pienamente raggiunti".

Consigliere politico Khamenei: "Sono vivo, pronto al sacrificio"

Il consigliere politico di Ali Khamenei, Ali Shamkhani, ha fatto sapere oggi di essere "vivo e pronto a sacrificare la sua vita". Lo riferisce l'agenzia Irna. Shamkhani è rimasto gravemente ferito in un raid di Israele il 13 giugno, primo giorno di attacchi contro l'Iran, ed era stato inizialmente dato per morto. 

Netanyahu: "Fermeremo nucleare dell'Iran con o senza Trump"

Fermeremo il nucleare dell'Iran con o senza Trump: così il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, in una intervista all'emittente israeliana del circuito Kan. "Il nostro principale obiettivo è fermare il programma nucleare, eliminare la minaccia, mentre il secondo obiettivo è fermare la capacità balistiche dell'Iran. Se Trump vuole partecipare o meno - afferma Netanyahu - è una sua decisione, lui farà ciò che è meglio per gli Stati Uniti. Io farò ciò che è meglio per Israele". 

Macron a Israele: "Cessi raid su infrastrutture civili Iran"

Il presidente francese, Emmanuael Macron, ha esortato a Israele a porre fine suoi raid sulle ''infrastrutture civili'' iraniane. "Nulla giustifica le bombe sulle infrastrutture energetiche e civili", ha dichiarato dal Salone dell'Aeronautica di Le Bourget. "Penso che bisogna poter riprendere il lavoro politico e diplomatico - ha proseguito - bisogna assolutamente dare priorità al ritorno al negoziato". 

Il colosso marittimo Maersk sospende gli scali a Haifa

Il colosso danese del trasporto marittimo Maersk ha annunciato  la sospensione temporanea degli scali delle navi nel porto israeliano di Haifa a causa del conflitto tra Israele e Iran. Maersk ha dichiarato in un comunicato di aver preso la decisione "dopo aver analizzato attentamente i rapporti sui rischi di minaccia relativi al conflitto in corso tra Israele e Iran, in particolare i potenziali rischi di scali nei porti israeliani e le relative implicazioni per la sicurezza dei nostri equipaggi".

Macron: "A Ginevra offerta completa di negoziato all'Iran"

Parigi, Berlino e Londra presenteranno all'Iran oggi a Ginevra "un'offerta di negoziato completa, diplomatica e tecnica", che includa attività nucleari, missilistiche balistiche e il finanziamento di gruppi terroristici nella regione. Lo ha annunciato il presidente francese, Emmanuel Macron, da Le Bourget. 

Israele, primo battello rimpatria 1.500 israeliani dall'estero

Israele ha rimpatriato più di 1.500 dei suoi cittadini bloccati all'estero a causa della chiusura dello spazio aereo dall'inizio della guerra con l'Iran il 13 giugno. Lo ha detto l'esercito israeliano. "Nell'ambito dell'operazione Safe Return, una nave che trasportava israeliani dal porto di Limassol, Cipro, ha attraccato" intorno alle 4 del mattino al porto di Ashdod con piu' di 1.500 israeliani a bordo.

Diplomatico, "Teheran vuole dimostrare di avere politica equilibrata con Europa"

"L'Iran, nonostante l'insoddisfazione degli Stati Uniti" per l'incontro di Ginevra tra Teheran e l'E3, "vuole dimostrare di adottare una politica intelligente, equilibrata e pragmatica nei suoi rapporti con l'Europa". A dichiararlo, parlando dei colloqui in Svizzera tra il ministro degli Esteri iraniano e i capi delle diplomazie di Regno Unito, Francia e Germania, è stato un diplomatico iraniano citato dal quotidiano francese Le Monde. "I colloqui - ha aggiunto - si concentreranno sulle questioni nucleari, in linea con i negoziati avviati dall'E3 nel 2003, nonché sull'analisi della situazione regionale in seguito all'aggressione israeliana di venerdì 13 giugno".

Zakharova: "Mondo a pochi centimetri da catastrofe nucleare"

Il mondo e' "a pochi centimetri da una catastrofe nucleare a causa degli attacchi israeliani". Lo ha affermato la portavoce del ministro degli Esteri Maria Zakharova, aggiungendo che "non c'era motivo per Israele di lanciare un'operazione contro l'Iran". Lo riporta la Tass. Zakharova ha anche osservato che "il programma nucleare iraniano non dovrebbe essere oggetto di azioni aggressive, ma di negoziati". Una minaccia nucleare "incombe sul Mar Caspio", ha aggiunto Zakharova, sostenendo che la Russia "sta facendo di tutto per riportare la situazione relativa all'Iran sulla via dei negoziati. 

Cremlino, "guerra Iran-Israele pericolosa per Russia: contatti con Usa"

Il conflitto tra Iran e Israele rappresenta un potenziale pericolo per la Russia a causa della vicinanza della regione mediorientale al confine con il Paese. Lo ha dichiarato al forum di San Pietroburgo il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, aggiungendo che Mosca è in continuo contatto con Washington su questo dossier. "La guerra a cui stiamo assistendo e' aggravata da un'espansione geografica, dal coinvolgimento di nuovi attori e da conseguenze imprevedibili", ha detto Peskov, "siamo fortemente preoccupati, perche' non siamo all'estero e questa regione e' proprio vicina ai nostri confini".

Idf, distrutte oltre 35 infrastrutture per lancio missili

Il portavoce dell'esercito israeliano ha riferito che piu' di 25 aerei da combattimento dell'aeronautica israeliana hanno distrutto oltre 35 infrastrutture per lo stoccaggio e il lancio di missili a Tabriz e Kermanshah, nell'Iran occidentale. 

Raid israeliano su Teheran, obiettivo era scienziato nucleare

Israele ha condotto un attacco su Teheran con un drone, con l'obiettivo di colpire uno scienziato nucleare iraniano. Lo hanno riferito fonti iraniane e la radio dell'esercito israeliano. Non ci sono al momento commenti ufficiali da parte dell Idf.

Lammy: "Finestra di due settimane per soluzione diplomatica"

Le dichiarazioni del presidente Donald Trump di ieri lasciano aperta "una finestra di due settimane per ottenere una soluzione diplomatica" del conflitto fra Israele e Iran. Lo ha detto il ministro degli Esteri britannico, David Lammy, giunto a Ginevra per una riunione con il collega iraniano Abbas Araghchi al fianco dei capi delle diplomazie di Germania, Francia e Ue, dopo essersi consultato ieri negli Usa con il segretario di Stato americano Marco Rubio e con il negoziatore di Washington, Steve Witkoff. Lammy ha tuttavia ribadito che "noi siamo determinati a far sì che l'Iran non abbia mai un'arma nucleare". 

Guerra nucleare, quali sono i Paesi più sicuri in caso di conflitto?

La guerra in Ucraina, il conflitto in Medio Oriente e l’accesa contrapposizione tra India e Pakistan: le possibilità relative a un terzo conflitto mondiale, che vedrebbe su fronti opposti le potenze atomiche, portano a un aumento delle domande su quali siano oggi i Paesi più sicuri dal rischio di un'eventuale contrapposizione nucleare. Ecco cosa sapere

Guerra nucleare, quali sono i Paesi più sicuri in caso di conflitto?

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Guerra Iran-Israele, quale dei due Paesi è più vicino a essere una potenza nucleare?

Il nuovo fronte di conflitto mediorientale si è aperto per il tentativo dello Stato ebraico di neutralizzare il potenziale nucleare iraniano. Tutta la comunità internazionale sa però che anche Israele possiede la bomba atomica, anche se non l'ha mai detto esplicitamente. Anche di questo si è parlato nella puntata di "Numeri" di Sky TG24 del 19 giugno

Iran-Israele, chi è più vicino a essere una potenza nucleare?

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Idf, lanciata ondata attacchi contro depositi stoccaggio

Il portavoce dell'Idf, il generale di brigata Effi Dufferin, ha dichiarato che l'aviazione israeliana ha lanciato un'ondata di attacchi su larga scala nell'Iran occidentale contro i depositi di lancio e stoccaggio. Dufferin ha poi aggiunto: "Abbiamo ulteriori obiettivi per un attacco all'Iran, continuiamo l'attacco secondo un piano ordinato e siamo pronti per un'operazione in corso fino a quando la minaccia non sarà rimossa". 

Pezeshkian: "Sempre cercato pace, ora dobbiamo fermare aggressione"

''Abbiamo sempre cercato pace e tranquillità, ma nelle circostanze attuali, l'unico modo per porre fine alla guerra imposta è 'fermare incondizionatamente' l'aggressione nemica e ottenere una garanzia definitiva che metta  fine per sempre alle avventure dei terroristi sionisti. Altrimenti, le nostre risposte al nemico saranno più dure e deplorevoli''. Lo ha scritto su 'X' il presidente iraniano Masoud Pezeshkian.

Iran, 54 feriti israeliani da ultimi lanci di missili da Teheran

Sono 54 i feriti arrivati negli ospedali di notte e alle prime ore del mattino a causa dei missili lanciati dall'Iran verso il sud di Israele. Di questi, secondo il Ministero della Salute, 46 sono stati feriti lievemente.

Parigi, sul nucleare iraniano via diplomatica unica possibile

La via diplomatica è l'unica soluzione per risolvere in modo duraturo la questione del programma nucleare iraniano: questo il messaggio lanciato dal portavoce del ministero degli Esteri della Francia, Christophe Lemoine, a poche ore dall'incontro a Ginevra tra i ministri degli Esteri di Germania, Francia e Regno Unito, con l'omologo iraniano Abbas Araghchi. Obiettivo della riunione, ha proseguito Lemoine  ai microfoni di CNews, è "ripristinare un dialogo per ottenere un accordo solido e serio" sul nucleare iraniano. "E' una riunione estremamente importante", avverte il portavoce del Quai d'Orsay, ricordando che i tre Paesi europei coinvolti  sono quelli che conducono sin dall'inizio i negoziati con Teheran. ''Il programma nucleare iraniano è un tema che occupa la diplomazia da 20 anni", ricorda Lemoine. "Un tema serio e la storia mostra che l'unico modo di costringere un Paese a rispettere i propri obblighi nel quadro del Trattato di Non Proliferazione (Tnp) è la via diplomatica", ha concluso. 

Confindustria: "Shock nuova guerra, peggiorano le attese"

"L'ennesima guerra rincara l'energia, peggiorando le attese": su congiuntura economica e previsioni incide 'un altro shock. Lo scenario, già complesso, è aggravato dall'aumento del prezzo del petrolio a causa del conflitto Israele-Iran", avverte il Centro studi di Confindustria con l'analisi 'congiuntura flash' di giugno. "L'industria italiana ha tenuto all'inizio del secondo trimestre e gli indicatori sono migliorati per i servizi. Ma - rilevano gli economisti di viale dell'Astronomia - i dazi sull'export e l'incertezza stanno deteriorando la fiducia, brutto segnale per i consumi e gli investimenti. Positivo, invece, è il proseguire del taglio dei tassi nell'Eurozona". 

Iran, è in condizioni stabili consigliere Khamenei ferito in raid Usa

E' in condizioni stabili Ali Shamkhani, lo stretto consigliere della Guida suprema dell'Iran l'Ayatollah Ali Khamenei rimasto gravemente ferito in un raid aereo israeliano la scorsa settimana. Lo rende noto l'agenzia di stampa iraniana Tasnim spiegando che le condizioni di Shamkhani sono migliorate dopo le cure.

"Sono vivo e pronto a sacrificarmi", ha affermato Shamkhani in un messaggio rivolto alla Guida suprema e alla nazione iraniana.

Circa 40 spagnoli evacuati dall'Iran attraverso l'Armenia

Un gruppo di "poco più" di 40 cittadini spagnoli è stato evacuato nelle scorse ore dall'Iran ed è stato "messo in sicurezza" in Armenia, in attesa del rimpatrio via aereo: è quanto reso noto dal ministro degli Esteri José Manuel Albares, in dichiarazioni riprese dalle agenzie Efe ed Europa Press. Con loro ci sono anche "alcuni cittadini di altre nazionalità", ha aggiunto. Già ieri, lo stesso Albares aveva annunciato che il governo stava lavorando a due operazioni per "proteggere" i circa 10.000 spagnoli che si trovano attualmente in Israele e oltre 200 presenti in Iran, garantendo piani di evacuazione per chi lo richiedesse. 

Media, Israele potrebbe attaccare Fordow in 72 ore

Israele potrebbe attaccare l'impianto nucleare di Fordow "nelle prossime 72 ore". Lo avrebbero riferito due fonti della sicurezza israeliana al sito web di notizie Iran International, sottolineando che l'attacco potrebbe arrivare a prescindere dal sostegno statunitense. 

Nuovo bilancio su vittime raid Israele in Iran, almeno 657 morti

E' salito ad almeno 657 morti stimati e oltre 2.000 feriti il bilancio indicativo delle vittime dei raid condotti da Israele contro l'Iran aggiornato oggi da Human Rights Activists News Agency (Hrana), organizzazione non governativa indipendente iraniana che si occupa di diritti umani, a una settimana esatta dall'inizio dell'attacco. L'ong - citata daIl'Iran International, portale legato all'opposizione all'estero con base a Londra - indica non più di 164 degli uccisi come militari o appartenenti ai corpi di sicurezza, con 263 morti civili accertati e altri 230 da identificare. 

Iran, Iraq chiede riunione urgente ministri esteri arabi

Il ministro degli Esteri iracheno, Fuad Hussein, ha chiesto una riunione urgente dei ministri degli Esteri arabi che si terra' in concomitanza con il prossimo vertice dell'Organizzazione della Cooperazione Islamica (Oic) a Istanbul. L'incontro proposto, spiega il sito Iraqi News, mira ad affrontare l'escalation dei conflitti in Medio Oriente, in particolare le tensioni in corso tra Israele e Iran. La cinquantunesima sessione del Consiglio dei ministri degli Esteri dell'Oic e' prevista per sabato e domenica a Istanbul, in Turchia

Gaza, Unicef: 112 bimbi ricoverati ogni giorno per malnutrizione

Una crisi nutrizionale fuori controllo quella che si vive a Gaza e di cui i bambini sono le prime vittime. "Dall'inizio dell'anno alla fine di maggio, 16.736 bambini, una media di 112 bambini al giorno, sono stati ricoverati per il trattamento della malnutrizione nella Striscia di Gaza", avverte Édouard Beigbeder, direttore regionale dell'UNICEF per il Medio Oriente e il Nord Africa. "A loro viene negato il cibo, l'acqua e le cure nutrizionali di cui hanno disperatamente bisogno. Decisioni che costano vite umane", ha sottolineato. Secondo l'Unicef, il mese scorso più di 5.000 bambini di età compresa tra 6 mesi e 5 anni sono stati ammessi nei centri nutrizionali sostenuti dall'agenzia delle Nazioni Unite, quasi il 50% in più rispetto ad aprile e più del doppio rispetto a febbraio, quando il cessate il fuoco consentiva ancora la consegna di aiuti umanitari.

Khamenei: "Stiamo punendo il nemico sionista"

"Il nemico sionista sta venendo punito. Viene punito proprio ora". Lo si legge in un messaggio diffuso oggi di prima mattina sul profilo X della Guida Suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, in apertura della giornata segnata dalla tradizionale preghiera islamica del Venerdì. Il messaggio è rilanciato anche da fonti dell'opposizione iraniana. 

Araghchi: "Onu reagisca a uso forza contro siti nucleari"

Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha rivolto un appello al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che si riunisce oggi per discutere della guerra tra Israele e Iran. In particolare, Araghchi ha chiesto che venga applicata la ''Risoluzione 487, adottata all'unanimità in risposta all'attacco del regime israeliano del 1981 all'impianto nucleare iracheno''. Su 'X', Araghchi ha sottolineato che ''il testo di tale risoluzione è inequivocabile: qualsiasi attacco militare agli impianti nucleari costituisce un attacco all'intero regime di controlli di sicurezza dell'Aiea e, in ultima analisi, al Tnp'', il Trattato di non proliferazione nucleare. Una risoluzione che stabilisce ''un chiaro standard giuridico contro l'uso o la minaccia della forza contro impianti nucleari sottoposti a controlli di sicurezza''. Il capo della diplomazia iraniana, atteso oggi a Bruxelles per colloqui con gli omologhi di Francia, Germania e Gran Bretagna, ha poi scritto che se il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ''non interviene, deve spiegare alla comunità internazionale perché i suoi principi giuridici si applicano solo selettivamente rispetto a una questione così cruciale. Sarà inoltre responsabile, insieme al regime israeliano, qualora un giorno il regime globale di non proliferazione dovesse crollare''.

Araghchi: "Nessun negoziato fino a che Israele ci attacca"

''L'Iran non è disponibile a tenere alcun negoziato mentre continuano gli attacchi israeliani''. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, secondo quanto riporta Sky News Arabiya, allontanando la prospettiva di negoziati con gli Stati Uniti. Araghchi è atteso oggi a Ginevra per incontrare i suoi omologhi di Francia, Germania e Gran Bretagna, oltre all'Alto rappresentante della politica estera dell'Unione europea.

Khamenei: Israele "viene punito in questo momento"

''Il nemico sionista viene punito. Viene punito proprio in questo momento''. Lo ha scritto su 'X' la Guida suprema dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei, riferendosi ai nuovi attacchi iraniani lanciati verso Israele.

Aiea, Idf ha danneggiato edifici chiave reattore ad acqua

L'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) ha riferito che diversi edifici chiave del reattore ad acqua pesante di Arak, noto come Khandab - situato a circa 240 km a ovest di Teheran - sono stati danneggiati dagli attacchi israeliani. Ha aggiunto che anche l'unita' di raffineria dell'impianto e' stata danneggiata. Lo rende noto il quotidiano israeliano Ynet. 

Katz: "Hebollah stia attento, Israele ha perso la pazienza"

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha avvertito il leader di Hezbollah Naim Qassem di agire con cautela, dopo che ieri aveva dichiarato che il gruppo libanese avrebbe ''agito come lo riteneva opportuno'' nella guerra tra Israele e Iran. ''Il leader di Hezbollah non ha imparato dai suoi precedessori e minaccia di agire contro Israele'', ha dichiarato Katz riferendosi all'ex leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, ucciso da Israele lo scorso settembre. ''Suggeriscono ai libanesi di stare attenenti e di capire che Israele ha perso la pazienza con i terroristi che lo minacciano'', ha aggiunto Katz sottolineando che ''se ci sarà terrorismo, non ci sarà più Hezbollah''.

Idf, "colpiti tre lanciamissili iraniani"

L'Esercito israeliano (Idf) ha colpito questa mattina tre lanciamissili iraniani "pronti al lancio, puntati verso il territorio israeliano, e un comandante militare che stava operando per lanciare i missili": lo rende noto l'Idf su Telegram.

Trump convoca Consiglio per la sicurezza nazionale

Il presidente americano Donald Trump ha convocato per le 11 di questa mattina ora locale, le 17 in Italia, il Consiglio per la sicurezza nazionale a Washington per valutare gli ultimi sviluppi della guerra tra Israele e Iran. Lo rende noto la Casa Bianca.

Katz: "Hezbollah rimanga fuori dalla guerra"

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha avvertito il leader di Hezbollah Naim Qassem di procedere con cautela dopo la dichiarazione di ieri in cui affermava che il suo gruppo terroristico "agira' come meglio crede" in risposta alla guerra in corso tra Israele e Iran. "Il leader di Hezbollah non ha imparato dai suoi predecessori e minaccia di agire contro Israele", ha affermato Katz, riferendosi all'ex capo di Hezbollah Hassan Nasrallah, assassinato da Israele lo scorso settembre. Suggerisco al rappresentante libanese di stare attento e di capire che Israele ha perso la pazienza con i terroristi che lo minacciano", ha aggiunto il ministro della Difesa, avvertendo: "Se c'e' il terrore, non ci sara' piu' Hezbollah". 

al-Jazeera, "uccisi 34 palestinesi da Idf mentre erano in attesa di aiuti a Gaza"

Sono almeno 34 i palestinesi che sono stati uccisi questa mattina in due attacchi israeliani mentre erano in attesa di aiuti nella zona centrale della Striscia di Gaza. Lo riferiscono i soccorritori di Gaza citati dall'emittente al-Jazeera. Almeno 23 palestinesi sono stati uccisi dopo che le forze israeliane hanno aperto il fuoco sui richiedenti aiuti nei pressi dell'asse Netzarim, ha riferito Al Jazeera citando una fonte dell'ospedale al-Awda a Deir al-Balah.

Lammy: "Situazione pericolosa, 2 settimane per soluzione diplomatica"

''In Medioriente la situazione è pericolosa'' e restano ''due settimana per una soluzione diplomatica'' della crisi. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri britannico David Lammy, che oggi si recherà a Ginevra per un incontro con il ministro degli Esteri dell'Iran Abbas Araqchi insieme agli omologhi di Francia e Germania, oltre che all'alto rappresentante della politica estera della Ue Kaja Kallas. ''Siamo determinati a far sì che l'Iran non debba mai possedere un'arma nucleare'', ha detto Lammy su 'X' condividendo fotografie del suo incontro ieri alla Casa Bianca con il Segretario di Stato americano Marco Rubio. ''Oggi alla Casa Bianca abbiamo discusso di come un accordo potrebbe evitare un conflitto sempre più profondo. Ora c'è una finestra temporale entro le prossime due settimane per raggiungere una soluzione diplomatica'', ha scritto.

Cremlino: "Cambio di regime inaccettabile, aprirebbe vaso Pandora"

Un cambio di regime in Iran è ''inaccettabile ed inimmaginabile'' e ''scoperchierebbe il vaso di Pandora''. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov nel corso di una intervista a Sky News, affermando che la Russia reagirebbe "in modo molto negativo" se la Guida suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, venisse ucciso. "La situazione è estremamente tesa e pericolosa non solo per la regione, ma a livello globale", ha affermato Peskov sottolineando che ''ampliare il numero dei partecipanti al conflitto è potenzialmente ancora più pericoloso. Ciò porterà solo a un altro ciclo di scontro e a un'escalation della tensione nella regione''.

Wafephul: "Se rinuncia a programma nucleare può evitare escalation"

L'Iran può evitare una ulteriore escalation del conflitto se rinuncia al suo programma nucleare. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa tedesco Johann Wafephul, aggiungendo che finora Teheran non si è mostrata collaborativa nei colloqui. ''Non abbiamo visto serietà da parte dell'Iran, ma piuttosto un programma di arricchimento che va ben oltre un ragionevole utilizzo civile", ha affermato il ministro degli Esteri tedesco. In un'intervista all'emittente pubblica Mdr, il ministro ha affermato che gli Stati Uniti sostengono i negoziati della Ue con l'Iran, aggiungendo che "l'Iran dovrebbe ora capire che deve affrontare queste discussioni con nuova serietà e affidabilità".

Kiev, "nella notte abbattuti 70 droni russi su 86 lanciati"

Le forze russe hanno attaccato l'Ucraina la notte scorsa con 86 droni di vario tipo, inclusi i kamikaze Shahed, 70 dei quali sono stati abbattuti o neutralizzati dai sistemi di guerra elettronica delle difese aeree di Kiev: lo ha reso noto su Telegram l'Aeronautica militare ucraina. Gli attacchi aerei nemici sono stati registrati in otto località, mentre i frammenti dei velivoli abbattuti sono caduti in 11 località, si legge inoltre in un comunicato stampa. 

Portogallo, rimpatriate con successo 69 persone da Israele

È atterrato a Lisbona ieri sera l'aereo disposto dal ministero degli Esteri portoghese per il rimpatrio da Israele di 69 cittadini, 48 dei quali di nazionalità portoghese e gli altri di nazionalità spagnola, tedesca, israeliana, ceca austriaca, bulgara, argentina e ucraina. "Il numero iniziale era di 122, li abbiamo prelevati da Israele e poi trasportati con i nostri mezzi aerei dall'Egitto a Cipro, da dove alcuni sono rientrati nei rispettivi Paesi", ha detto il sottosegretario agli Esteri Emídio Sousa, che ha accolto la comitiva all'aeroporto di Figo Maduro. Il rimpatrio è stato "un totale successo", i servizi diplomatici, l'Aeronautica e il governo hanno "operato in modo favoloso" e al momento non sono previste altre operazioni del genere, ha aggiunto il sottosegretario. 

Idf, bombardato il centro di ricerca armi nucleari iraniano

L'esercito israeliano (Idf) ha reso noto di aver bombardato decine di obiettivi a Teheran durante la notte, tra cui quello che ha definito un "centro di ricerca e sviluppo per il progetto di armi nucleari dell'Iran". "L'esercito ha effettuato una serie di attacchi nel cuore di Teheran: decine di obiettivi sono stati colpiti, tra cui siti di produzione di missili militari e il quartier generale dell'Spnd, l'organizzazione responsabile della ricerca e dello sviluppo del programma nucleare militare iraniano", si legge in un comunicato stampa.

Israele, colpito centro di ricerca militare a Teheran

I caccia israeliani hanno colpito un ''centro di ricerca e di sviluppo di armi nucleari iraniane'' a Teheran, nell'ottavo giorno di guerra. Lo rende noto l'esercito israeliano in una nota, spiegando di aver condotto ''una serie di raid nel cuore di Teheran''.

Idf, nella notte raid su decine di obiettivi a Teheran

Nel corso della notte, piu' di 60 aerei dell'aeronautica israeliana hanno attaccato decine di obiettivi a Teheran, tra cui siti industriali militari per la produzione di missili e il quartier generale di Spand per la ricerca e lo sviluppo del progetto di armi nucleari. Lo riferisce il portavoce dell'Idf. 

Missile su Beer Sheva: 5 israeliani feriti

E' di cinque israeliani feriti lievemente il bilancio dell'attacco missilistico lanciato questa mattina e che ha colpito la città di Beersheba nel sud di Israele. Lo rende noto il servizio di soccorso Magen David Adom. Diversi condomini sono stati danneggiati dall'impatto.

Idf, missile Beer Sheva perché "intercettore non ha funzionato"

Le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano che il malfunzionamento dell'intercettore è probabilmente la causa del mancato abbattimento del missile iraniano che ha colpito stamattina Beer Sheva, nel sud dello Stato ebraico, già bombardata ieri. 

Enorme distruzione a Beer Sheva dopo missile dall'Iran

Un singolo missile balistico lanciato dall'Iran ha provocato un'ingente devastazione a Beer Sheva, nel sud di Israele. L'ordigno caduto stamani in un parcheggio vicino a edifici residenziali ha distrutto diversi appartamenti, lasciato un cratere a terra, veicoli in fiamme, facciate di edifici e balconi crollati. L'Mda segnala sette feriti. Le Ferrovie israeliane hanno comunicato che la stazione di Beer Sheva Nord è stata chiusa per danni. Le Guardie rivoluzionarie iraniane hanno rivendicato che "il sito Microsoft di Beer Sheva è stato attaccato perché collabora con l'esercito israeliano". 

Iran, colpito edificio residenziale nel Sud di Israele

Un edificio residenziale è stato colpito dopo un attacco missilistico iraniano nel sud di Israele: lo ha reso noto la polizia israeliana. "Le forze di polizia del distretto meridionale, accompagnate da esperti di sminamento e da squadre di pronto intervento, stanno attualmente operando sul luogo dell'impatto di un proiettile in una delle citta' meridionali", si legge in una nota, accompagnato da foto che mostrano un condominio con la facciata squarciata, senza specificarne l'esatta posizione. 

L'iran nomina il nuovo capo dell'intelligence dei Pasdaran

L'Iran ha nominato un nuovo capo dell'intelligence delle Guardie Rivoluzionarie dopo che il suo predecessore è stato ucciso in un attacco israeliano la scorsa settimana. Il Maggior Generale Mohammad Pakpour, comandante del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche dell'Iran, ha nominato il Generale di Brigata Majid Khadami nuovo capo della divisione di intelligence, ha comunicato Irna. Sostituisce Mohammed Kazemi, ucciso domenica insieme ad altri due ufficiali delle Guardie Rivoluzionarie, Hassan Mohaghegh e Mohsen Bagheri, in un attacco israeliano. Pakpour era stato nominato di recente dopo che Israele aveva ucciso il suo predecessore Hossein Salami in un attacco il 13 giugno. "Durante gli anni in cui i nostri comandanti fatti martiri Kazemi e Mohaqeq hanno guidato l'intelligence delle Guardie Rivoluzionarie, abbiamo assistito a una crescita significativa in tutti gli aspetti dell'intelligence all'interno delle Guardie", ha dichiarato Pakpour. 

Whoopi Goldberg compara vita in Usa a quella in Iran, è polemica

E' polemica sui social dopo che la popolare attrice americana Whoopi Goldberg ha detto nel programma 'The View' che la vita negli Stati Uniti è terribile quanto in Iran, durante un acceso scontro con la sua co-conduttrice Alyssa Farah Griffin. "Ricordiamo anche che gli iraniani letteralmente buttano giù i gay dagli edifici", ha detto Griffin. "Non rispettano i diritti umani fondamentali né il diritto internazionale", ha aggiunto. È stato allora che Goldberg ha replicato, suggerendo che gli Usa non sono migliori dell'Iran per quanto riguarda il trattamento riservato ai "gay" e ai "neri". "Non facciamolo, perché se iniziamo così, in questo Paese siamo noti per aver legato i gay all'auto", ha accusato l'attrice aggiungendo che gli Stati Uniti "hanno continuato a impiccare i neri". Griffin ha subito replicato, insistendo sul fatto che gli Usa di oggi "non sono per niente come" l'Iran. "L'anno 2025 negli Stati Uniti non è per niente come se mettessi piede a Teheran indossando questo vestito in questo momento", ha sostenuto riferendosi alla capitale iraniana. "Non se sei nero", ha replicato Goldberg dopo che Griffin ha ribadito la sua tesi secondo cui vivere in America nel 2025 è diverso che in Iran. 

Media, "Israele sta spendendo cifre record per le sue guerre"

Oltre 67 miliardi di dollari per la guerra a Gaza e 735 milioni di dollari al giorno per il conflitto in Iran: Israele sta affrontando il periodo militare più costoso della sua storia, spendendo per le sue due offensive belliche ad un ritmo che rischia di riscrivere il suo futuro economico. Senza contare i raid in Libano. Lo scrive The Economic Times, una testata indiana in lingua inglese del gruppo The Times, chiedendosi nel titolo "Può Israele continuare a pagare per la sua guerra con l'Iran?". Secondo il sito economico israeliano Calcalist, citato dal quotidiano, il costo della guerra di Gaza aveva già superato i 250 miliardi di shekel (oltre 67,5 miliardi di dollari) entro la fine del 2024. Una cifra indicata anche da Reuters e Guardian. Ora, con l'apertura di un nuovo fronte contro l'Iran, la spesa per la difesa sta accelerando. Nelle prime ore della campagna militare israeliana contro Teheran, i costi sono aumentati vertiginosamente. Un rapporto di Ynet News, scrive The Economic Times, ha citato il generale di brigata (in congedo) Re'em Aminach, ex consulente finanziario del capo di stato maggiore delle Forse di difesa israeliane (Idf), secondo cui solo le prime 48 ore di operazioni sono costate 5,5 miliardi di shekel (1,45 miliardi di dollari). Il ritmo non ha rallentato. Israele spende ora circa 2,75 miliardi di shekel, ovvero 725 milioni di dollari, al giorno in operazioni militari dirette nel conflitto iraniano. Oltre al combattimento, il massiccio arruolamento dei riservisti sta riducendo la produttività civile.  

Lammy: "C'è una finestra per la diplomazia con l'Iran"

Alla vigilia dei colloqui europei con l'Iran sul suo programma nucleare, il ministro degli Esteri britannico David Lammy ha dichiarato, dopo aver incontrato alti funzionari statunitensi, che c'è ancora tempo per raggiungere una soluzione diplomatica con Teheran. Lammy ha visto giovedì il segretario di Stato americano Marco Rubio e l'inviato speciale Steve Witkoff alla Casa Bianca, prima dei colloqui di oggi a Ginevra con il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi e i suoi omologhi francese, tedesco e dell'Ue. "La situazione in Medio Oriente rimane pericolosa", ha affermato Lammy all'ambasciata britannica a Washington. "Abbiamo discusso di come l'Iran debba raggiungere un accordo per evitare un conflitto sempre più profondo. Ora c'è una finestra temporale entro le prossime due settimane per raggiungere una soluzione diplomatica", ha aggiunto. "È giunto il momento di porre fine alle gravi scene in Medio Oriente e impedire un'escalation regionale che non gioverebbe a nessuno", ha concluso Lammy.

Trump riconvoca oggi il Consiglio per la sicurezza nazionale

Il presidente americano Donald Trump presiederà oggi alle 11 (le 17 in Italia) un'altra riunione del Consiglio per la sicurezza nazionale, nello Studio ovale, sullo sfondo delle tensioni con l'Iran. Lo rende noto la Casa Bianca. 

Missili dall'Iran, sirene d'allarme nel sud di Israele

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno comunicato stamattina che le sirene d'allarme sono entrate in funzione nel sud dello Stato ebraico, dopo il lancio di missili dall'Iran. "Le sirene hanno risuonato in diverse zone di Israele in seguito all'identificazione di missili lanciati" dal territorio iraniano, hanno scritto le Idf su Telegram aggiungendo di essere al lavoro per intercettare i vettori nemici.

Missile iraniano colpisce nel sud di Israele, danni

Un missile balistico iraniano ha penetrato le difese israeliane e ha impattato a Beer Sheva, nel centrosud dello Stato ebraico. Lo riportano i media locali, specificando che si registrano danni ma nessun ferito. 

Media: "Decine di jet Usa non si trovano più sulla pista di base Qatar"

Decine di aerei militari americani non si trovano più sulla pista di un'importante base Usa in Qatar. Lo mostrano immagini satellitari dell'agenzia France Presse. Potrebbe trattarsi di una mossa per proteggerli da potenziali attacchi aerei iraniani, in attesa che Donald Trump decida il da farsi. Secondo le immagini di Planet Labs PBC, solo tre dei circa 40 jet militari posizionati sul tarmac di Al Udeid il 5 giugno sono rimasti. L'ambasciata americana in Qatar ha annunciato oggi che l'accesso alla base sarebbe stato limitato "per cautela e alla luce delle ostilità regionali in corso" e ha esortato il personale a "essere più vigile".

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