Lo fa sapere il quotidiano israeliano Ynet. Il funzionario ha sottolineato che l'organizzazione terroristica palestinese sta creando difficoltà senza essere disposto a compromessi, nonostante Israele da parte sua abbia mostrato la volonta' di
essere flessibile. Almeno 30 palestinesi sono stati uccisi e oltre 180 sono rimasti feriti quando le forze israeliane hanno aperto il fuoco su una folla di civili in attesa di aiuti umanitari a nord di Rafah
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Israele ha accettato la proposta del Qatar di un accordo di cessate il fuoco di 60 giorni con rilascio degli ostaggi, ma Hamas l'ha respinta: ha riferito un funzionario israeliano ai media ebraici, come riporta il Times of Israel. Secondo il funzionario, Israele e Hamas discuteranno la fine della guerra, in linea con gli obiettivi operativi di Israele, come parte dell'accordo proposto.
Almeno 30 palestinesi sono stati uccisi e oltre 180 sono rimasti feriti quando le forze israeliane hanno aperto il fuoco su una folla di civili in attesa di aiuti umanitari vicino al punto di distribuzione degli aiuti di Al-Shakoush, a nord di Rafah, nella striscia di Gaza meridionale, secondo fonti locali citate dalla Wafa. Fonti mediche hanno confermato che il bilancio totale delle vittime a Gaza è salito a 60 dalle prime ore di sabato, a causa dei continui bombardamenti e spari israeliani in diverse zone dell'enclave assediata.
"I colloqui indiretti tra Hamas e Israele per un cessate il fuoco a Gaza sono bloccati dalla volontà di Israele di mantenere le truppe nel territorio". Lo hanno riferito all'Afp due fonti palestinesi a conoscenza del dossier. "I negoziati a Doha stanno incontrando una battuta d'arresto e complesse difficoltà a causa dell'insistenza di Israele nel presentare una mappa del ritiro che in realtà è una mappa di redistribuzione e riposizionamento dell'esercito israeliano piuttosto che un vero e proprio ritiro", ha affermato una fonte. "Israele - per un'altra fonte - vuole "impedire l'accordo per continuare la guerra di sterminio".
Almeno 16 palestinesi, tra cui diverse donne e bambini, sono stati uccisi e altri feriti in attacchi aerei israeliani che hanno colpito diverse zone della Striscia di Gaza nelle prime ore di oggi, secondo fonti mediche citate dall'agenzia palestinese Wafa.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato
di sperare che nei prossimi giorni si possa raggiungere un accordo per una pausa di 60 giorni nella guerra e che a quel punto sarà pronto a negoziare una fine più permanente delle ostilità. Hamas ha dichiarato che il libero flusso di aiuti è il principale punto di stallo nei colloqui, dato che gli oltre due milioni di abitanti di Gaza stanno affrontando una terribile crisi umanitaria di fame e malattie in mezzo al conflitto. Israele ha iniziato ad allentare il blocco totale degli aiuti, durato più di due mesi, alla fine di maggio.
Gli approfondimenti:
- Medio Oriente: dove si trovano le basi Usa e cosa rischiano dopo l’attacco all’Iran
- Stretto Hormuz, perché è strategico e cosa succede se l’Iran lo chiude
- Come è stato colpito il programma nucleare iraniano: il punto
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Ambasciatore Israele all'Onu: "Non partecipiamo a conferenza su Palestina"
L'ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, Danny Danon, ha dichiarato che "la delegazione israeliana non parteciperà alla conferenza guidata da Francia e Arabia Saudita sulla creazione di uno Stato palestinese". "Qualsiasi iniziativa unilaterale che ignori la realtà e le decine di israeliani detenuti da Hamas è una grave distorsione morale", ha evidenziato Danon, aggiungendo che "invece di premiare il terrorismo, la comunità internazionale dovrebbe chiedere il rilascio degli ostaggi".
Netanyahu convoca i falchi Ben Gvir e Smotrich su accordo tregua
Le tv israeliane, Channel 12 e Kan, riportano che i falchi dell'ultradestra di governo, il ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir e il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, sono stati convocati dal primo ministro Benjamin Netanyahu, nell'ambito dei colloqui per il cessate il fuoco con Hamas. I due ministri di estrema destra si sono opposti, scrive il Times of Israel, ai due precedenti accordi di cessate il fuoco e hanno affermato che hanno ostacolato altri accordi che si sarebbero concretizzati. Ben Gvir e Smotrich hanno anche minacciato di far cadere il governo se si raggiungesse un accordo che metterebbe fine alla guerra e lascerebbe Hamas al potere.
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Iran, nuovo messaggio dell'ayatollah Khamenei: 'Israele schiacciato'
"Offro le mie congratulazioni per la vittoria sull'infido regime sionista". Così in un post su X l'ayatollah Ali Khamenei, annunciando il suo terzo videomessaggio. "Anche in questo caso, la Repubblica Islamica è uscita vittoriosa e, in cambio, ha dato un duro schiaffo in faccia all'America", ha affermato la Guida suprema della Repubblica islamica, Ali Khamenei, in un comunicato scritto pubblicato dall'agenzia Iran e su X.

Iran, nuovo messaggio dell'ayatollah Khamenei: 'Israele schiacciato'
Vai al contenutoGuerra Medioriente e commerci Italia-Iran, i rischi per Made in Italy
I rapporti commerciali fra Roma e Teheran potrebbero subire dei contraccolpi a causa del conflitto. In questo caso sarebbe probabilmente il nostro Paese a perderci maggiormente. Anche se non si tratta di scambi di grande entità, esportiamo più di quanto importiamo.
Guerra Medioriente e commerci Italia-Iran, i rischi per Made in Italy
Vai al contenutoGuerra 12 giorni: come è stato colpito il programma nucleare iraniano
Prima l’intervento militare di Israele in Iran, quindi l’attacco americano contro tre importanti siti nucleari iraniani. Dopo i recenti attacchi che hanno infiammato il Medio Oriente, con protagonisti Israele, Usa ed Iran, quanto è stato realmente danneggiato del programma atomico iraniano? A fornire un quadro d’insieme è un’analisi del quotidiano “La Repubblica”, secondo cui i piani di Teheran “hanno subito danni ingenti, ma non il colpo di grazia auspicato da Donald Trump”. Ecco in che modo.

Guerra 12 giorni: come è stato colpito il programma nucleare iraniano
Vai al contenutoMedia, no accordo per colpa Hamas ma negoziato prosegue
Le posizioni di Hamas non consentono ai mediatori di raggiungere accordo. Lo ha detto una fonte israeliana a Reuters, aggiungendo che nonostante cio' i negoziati per un accordo sugli ostaggi e un cessate il fuoco in corso a Doha proseguono.
Consiglio Europeo: negoziare con Iran, tregua a Gaza, sanzionare Mosca
Bruxelles ha ospitato il Consiglio europeo tra i leader dei 27, compresa la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La due giorni di vertice segue il World Forum Nato a L'Aja“dominato” dalla presenza di Donald Trump. Al centro due dossier chiave delle relazioni transatlantiche, i dazi e la difesa, ma anche la complicata situazione geopolitica internazionale. Nelle conclusioni di rito, i capi di Stato e di governo esortano a trovare una soluzione negoziale "alla questione nucleare iraniana" e chiedono un "immediato" cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza. Sull'Ucraina - con l'impegno a proseguire con gli aiuti militari - le conclusioni sono state adottate a 26, senza il sostegno di Budapest che continua a opporsi all'avanzamento di Kiev nel percorso di adesione all'Ue.

Consiglio Europeo: negoziare con Iran, tregua a Gaza, sanzionare Mosca
Vai al contenutoIdf: colpiti 35 obiettivi a Beit Hanoun nel nord di Gaza
Decine di jet da combattimento dell'aeronautica militare israeliana hanno colpito circa 35 obiettivi di Hamas a Beit Hanoun, nel nord di Gaza, conferma l'esercito, pubblicando i filmati degli attacchi. Lo fa sapere l'Idf come riporta il Times of Israel. Secondo l'Idf, tra gli obiettivi c'erano anche i tunnel di Hamas nella zona. L'IDF afferma che gli attacchi rientrano nell'intensificazione delle operazioni contro Hamas a Beit Hanoun.
Israele domani presenterà una nuova proposta dispiegamento Idf dopo accordo
Israele domani presenterà una nuova proposta per il rispiegamento dei suoi militari lungo il corridoio Morag, nel sud della Striscia di Gaza, e nel perimetro della Striscia, in caso sarà raggiunto un accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, rende noto Channel 12. L'annuncio è stato fatto dopo che Hamas ha respinto la precedente proposta formulata da Israele. I negoziati di Doha si sono bloccati proprio sulle mappe del ritiro dell'Idf in caso di accordo.
Coop Alleanza toglie da scaffali prodotti israeliani e mette Gaza Cola
Da un paio di settimane la Cooperativa - attiva in Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Puglia e Basilicata - ha aderito alla campagna Coop 4 Refugees. "Non possiamo rimanere indifferenti davanti alle violenze in corso nella Striscia".

Coop Alleanza toglie da scaffali prodotti israeliani e mette Gaza Cola
Vai al contenutoMo, attacco Idf in corso nel nord di Gaza
I residenti di Sderot e delle comunità circostanti riferiscono di aver sentito esplosioni nella zona, a seguito dell'attivita' dell'Idf nel nord della Striscia di Gaza. Lo riferisce il quotdiano israeliano Ynet. Nel frattempo, anche i media palestinesi riportano un'intensa serie di attacchi aerei a Beit Hanoun, sempre nel nord di Gaza.
Media, Hamas ha respinto offerta di tregua del Qatar
Secondo una fonte israeliana "Hamas avrebbe respinto la proposta di tregua presentata del Qatar". Lo fa sapere il quotidiano israeliano Ynet. Il funzionario ha sottolineato che l'organizzazione terroristica palestinese sta creando difficolta' senza essere disposto a compromessi, nonostante Israele da parte sua abbia mostrato la volonta' di essere flessibile. "Se Hamas avesse accettato la proposta del Qatar - prosegue la fonte - sarebbe stato possibile raggiungere un accordo e avviare negoziati per 60 giorni sulla fine della guerra in conformità con gli obiettivi di guerra di Israele". In ogni caso, i colloqui a Doha stanno continuando e si sono
svolti anche durante lo Shabbat.
Fonti israeliane, 'Hamas rifiuta proposta Qatar e ostacola colloqui'
Hamas ha respinto la proposta di mediazione avanzata dal Qatar per una tregua nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito a Ynet una fonte politica israeliana, secondo cui il movimento islamista "ostacola i colloqui, rifiuta di fare concessioni e accompagna i negoziati con una guerra psicologica volta a sabotare il processo, diffondere menzogne tra la popolazione di Gaza e fare pressione sull’opinione pubblica israeliana". Israele avrebbe invece dimostrato "disponibilità a flessibilità nei negoziati", mentre Hamas "mantiene posizioni rigide che impediscono ai mediatori di far avanzare un accordo". La fonte ha sottolineato che se Hamas avesse accettato l’offerta qatariota, si sarebbe potuto giungere a un’intesa e avviare un negoziato di 60 giorni sulla fine della guerra, "in linea con gli obiettivi israeliani". Nonostante il rifiuto, le trattative a Doha proseguono anche nel fine settimana, con il team negoziale israeliano in contatto costante con il primo ministro Netanyahu, agendo "con pieno mandato sulla base della proposta del Qatar, già accettata da Israele".
Wafa, sette morti in un attacco aereo a Gaza City
Sette palestinesi sono stati uccisi e diversi altri feriti in attacchi aerei israeliani su aree residenziali di Gaza City. Il corrispondente dell'agenzia palestinese Wafa ha riferito che è stata colpita un'abitazione vicina alla moschea di Al-Shafi'i, nel quartiere di Al-Zaytoun, a sud di Gaza City. L'attacco ha causato la morte di sette civili e il ferimento di diversi altri. In un altro incidente, le forze israeliane hanno preso di mira un gruppo di palestinesi nella zona di Al-Mashahra, nel quartiere di Al-Tuffah, a nord-est di Gaza City, causando ulteriori feriti.
Il parroco di Gaza: "Dopo il 7 Ottobre cristiani dimezzati'
Rimane drammatica la situazione dei cristiani di Gaza che dal 7 ottobre vedono dimezzate le loro unità. "Siamo circa 500 - racconta ai media vaticani, padre Gabriel Romanelli - accampati in ogni angolo della parrocchia della Sacra Famiglia. Prima del 7 ottobre i cristiani a Gaza era 1017, circa 300 sono riusciti ad uscire dalla Striscia quando era ancora aperto il valico con l'Egitto di Rafah. 54 sono morti, 16 sono stati uccisi nel bombardamento che ha colpito la chiesa di san Porfirio del Patriarcato ortodosso. Qui dei nostri è stata uccisa nel novembre 2023 l'anziana musicista Elham Farah e un mese più tardi Nahida e Samar, madre e figlia, uccise appena fuori della chiesa". "Gli altri cristiani morti - aggiunge - sono comunque vittime della guerra: si tratta di persone malate (cardiopatici, diabetici, ecc.) che non hanno più potuto ricevere i medicinali necessari. Poi ci sono circa 50 tra disabili e bambini malati che sono curati amorevolmente dalle suore di madre Teresa. Ora c'è tanta stanchezza, e preoccupazione perché percepiamo di essere rimasti quasi soli in questa zona".
Onu, 'carenza di carburante a Gaza ha raggiunto livello critico'
Le Nazioni Unite hanno avvertito che la carenza di carburante nella Striscia di Gaza ha raggiunto un "livello critico", minacciando di aumentare significativamente le sofferenze nel territorio palestinese devastato dalla guerra. "Dopo quasi due anni di guerra, la popolazione di Gaza si trova ad affrontare difficoltà estreme, tra cui una diffusa insicurezza alimentare. Quando il carburante si esaurisce, si pone un nuovo, insopportabile fardello su una popolazione sull'orlo della fame", hanno avvertito sette agenzie delle Nazioni Unite in una dichiarazione congiunta.
Incontro tra funzionari di Siria e Israele a Baku
Funzionari siriani e israeliani si incontreranno a Baku in occasione della visita del presidente ad interim Ahmad al-Sharah in Azerbaigian. Lo ha riferito una fonte diplomatica a Damasco.
"Ci sara' un incontro tra un funzionario siriano e un funzionario israeliano a margine della visita di Shareh a Baku", ha detto la fonte. Non è prevista la partecipazione del presidente. I colloqui saranno incentrati sulla "recente presenza militare israeliana in Siria", ha aggiunto la fonte, riferendosi all'occupazione di alcune zone dopo la caduta di Bashar al-Assad a dicembre.
Media: 79 morti da questa mattina a Gaza
Sono almeno 79 i palestinesi uccisi dall'alba in attacchi israeliani a Gaza. Lo ha riferito al Jazeera. Tra le vittime, 30 persone in fila per ricevere aiuti umanitari, hanno reso noto fonti ospedaliere.
Libano, un morto in un raid israeliano nel Sud
Un uomo è stato ucciso in un nuovo attacco israeliano a Wata al-Khiam, nel Libano meridionale, nonostante il cessate il fuoco tra Israele e il movimento islamista libanese Hezbollah. Lo ha annunciato il Ministero della Salute di Beirut. L'esercito israeliano non ha ancora diffuso la sua versione dei fatti. L'accordo entrato in vigore il 27 novembre prevede che Hezbollah ritiri le sue forze e smantelli tutte le infrastrutture militari nel sud del Paese. Le forze israeliane, che avrebbero dovuto ritirarsi dal Libano, occupano tuttavia cinque posizioni di confine nel sud del Paese. Ieri il presidente libanese Joseph Aoun ha escluso qualsiasi normalizzazione delle relazioni con Israele in questo momento ma ha insistito sull'importanza di una convivenza pacifica.
Due palestinesi uccisi dai coloni israeliani in Cisgiordania
Due palestinesi, uno dei quali con doppia cittadinanza statunitense, sono stati uccisi ieri in un attacco di coloni israeliani contro una città nel nord della Cisgiordania, secondo il Ministero della Salute palestinese citato dalla Bbc. L'esercito israeliano ha dichiarato che ieri sera sono state lanciate pietre contro gli israeliani vicino a Sinjil e che "ne è nato un violento scontro nella zona" e che sta esaminando le esatte circostanze dei fatti. Sayfollah Musallet, un ventitreenne con doppia cittadinanza statunitense proveniente dalla Florida, è stato picchiato a morte durante l'incidente di venerdì sera a Sinjil, ha dichiarato il ministero palestinese. Il secondo uomo, Mohammed al-Shalabi, anch'egli ventitreenne, è morto dopo essere stato colpito al petto, ha aggiunto. Il Dipartimento di Stato americano ha dichiarato di essere "a conoscenza delle notizie sulla morte di un cittadino statunitense in Cisgiordania" e di non avere ulteriori commenti "per rispetto della privacy della famiglia". Sayfollah Musallet si era recato in Cisgiordania il 4 giugno, secondo quanto riferito dalla sua famiglia che in una dichiarazione afferma che è stato "brutalmente picchiato a morte dai coloni israeliani mentre proteggeva la terra della sua famiglia da coloni che cercavano di sottrargliela". "I coloni israeliani hanno circondato Saif per oltre tre ore mentre i paramedici cercavano di raggiungerlo, ma la folla di coloni ha impedito all'ambulanza e ai paramedici di fornire aiuti salvavita". "Dopo che la folla di coloni israeliani si è allontanata, il fratello minore di Saif si è precipitato a portarlo sull'ambulanza. Saif è morto prima di arrivare in ospedale". Nella dichiarazione, la famiglia di Musallet ha chiesto al Dipartimento di Stato americano "di avviare un'indagine immediata e di ritenere responsabili i coloni israeliani che hanno ucciso Saif per i loro crimini". L'agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa ha riferito che l'altra vittima, Mohammed al-Shalabi proveniva dalla città di al-Mazraa al-Sharqiya, appena a sud di Sinjil. L'agenzia, citando il ministero della Salute palestinese, riporta che l'uomo è stato colpito al petto dai coloni, durante lo stesso attacco in cui è stato ucciso Sayfollah Musallet e che è rimasto sanguinante per ore prima che i paramedici potessero raggiungerlo, ha aggiunto. La Wafa ha riferito che altri 10 palestinesi di Sinjil e delle zone limitrofe sono rimasti feriti negli scontri con i coloni, armati di fucili automatici.
Media, almeno 30 morti a Rafah dopo spari Idf su folla vicino centro aiuti Ghf
Almeno 30 persone sono state uccise e 130 ferite a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, durante un attacco israeliano contro l’unico centro di distribuzione alimentare ancora attivo della Global Humanitarian Foundation (Ghf). Lo riferisce un inviato di Al Jazeera, che parla di colpi sparati "indiscriminatamente su una folla numerosa". "Molte famiglie disperate dal nord stanno affrontando viaggi pericolosi verso il sud per cercare cibo", ha spiegato l'inviato, aggiungendo che i feriti sono stati trasferiti all’ospedale Nasser di Khan Younis, mentre "molti corpi giacciono ancora a terra".
La Ghf, sostenuta da Stati Uniti e Israele, aveva inizialmente aperto quattro centri di distribuzione a maggio, dopo la chiusura di oltre 400 strutture gestite dall’Onu. Con la sospensione delle attività a Khan Younis per lavori di manutenzione, resta operativo solo il punto di Rafah, creando pericolosi ingorghi umanitari.
Parroco Gaza, ‘una cipolla costa tra i 12 e i 15 euro, ci affidiamo agli orti di guerra’
“La farina è intorno ai 18 euro al chilo, i pomodori intorno ai 23 euro, una singola cipolla tra i 12 e i 15 euro. Per un chilo di zucchero ci vogliono almeno 100 euro. Ma intanto il caffè neanche amaro lo potremmo prendere: un chilo di caffè non costa meno di 250 euro”. E’ il borsino della spesa ai tempi di guerra fornito dal parroco di Gaza, padre Gabriel Romanelli.
“Sia chiaro è un borsino abbastanza virtuale, perché prima di pagarle queste cose occorre trovarle. E quasi sempre è impossibile. Per i vegetali - dice ai media vaticani - ci affidiamo, quando disponibili, ai piccoli orti di guerra che qualche contadino improvvisato ha allestito. Ma sempre più raramente, perché la maggior parte degli abitanti è scappata verso il sud della Striscia” .
Padre Romanelli racconta che “gli aiuti che avevamo immagazzinato durante la tregua ci hanno consentito di andare avanti in questi mesi, e anche di aiutare diverse famiglie musulmane che vivevano nel quartiere dove si trova la parrocchia. Dopo il blocco degli aiuti umanitari disposto da Israele dal 3 marzo scorso non è più arrivato nulla, e perciò siamo stati costretti a tenere le derrate rimaste solo per noi, e anche a razionarle. D’altronde dalle case limitrofe al nostro compound sono andati via quasi tutti. Tutto intorno a noi c’è solo morte e distruzione. Giorno e notte siamo accompagnati dal rumore delle bombe che cadono anche a poche centinaia di metri dalla parrocchia. È assurdo, ma ormai dopo 21 mesi questi orrendi rumori delle esplosioni sono entrati nell’ordinarietà della vita quotidiana”.
Israele apre il fuoco sulla folla a centro aiuti, 27 morti
Almeno 27 palestinesi sono stati uccisi e oltre 180 sono rimasti feriti quando le forze israeliane hanno aperto il fuoco su una folla di civili in attesa di aiuti umanitari vicino al punto di distribuzione degli aiuti di Al-Shakoush, a nord di Rafah, nella striscia di Gaza meridionale, secondo fonti locali citate dalla Wafa. Fonti mediche hanno confermato che il bilancio totale delle vittime a Gaza è salito a 60 dalle prime ore di sabato, a causa dei continui bombardamenti e spari israeliani in diverse zone dell'enclave assediata.
Idf, colpiti 250 obiettivi in 48 ore. Hamas, 143 morti
Oltre 250 obiettivi "terroristici" sono stati colpiti dall'aviazione israeliana nella Striscia di Gaza nelle ultime 48 ore. L'Idf ha riferito che tra gli obiettivi ci sono stati miliziani, edifici con trappole esplosive, depositi di armi, postazioni di lancio anticarro, postazioni di cecchini, tunnel e altre infrastrutture. Secondo il ministero della Salute di Hamas, negli ultimi due giorni almeno 143 palestinesi sono stati uccisi. Cinque divisioni dell'Idf, composte da decine di migliaia di soldati, continuano a operare in tutta Gaza e nei quartieri di Shejaiya e Zeitoun a Gaza City, sono stati individuati posti di osservazione di Hamas e della Jihad e depositi di ordigni esplosivi.
Msf: "Tutti gli occhi su Gaza mentre la Cisgiordania brucia"
Mentre gli occhi sono puntati su Gaza dove si consuma un eccidio quotidiano, l'operazione Iron Wall dell'esercito israeliano in Cisgiordania procede da cinque mesi con incursioni giornaliere, arresti e violenze. Nel nord, i campi di Jenin, Tulkarem e Nur Shams sono stati svuotati dalle truppe dell'Idf, che hanno costretto oltre 40mila palestinesi a lasciare le proprie case. E ora che c'e' nuovo impulso per una tregua nella Striscia - nonostante i colloqui in stallo non lascino ben sperare - qui si teme un'escalation. E' la preoccupazione di Simona Onidi, da aprile coordinatrice di Medici Senza Frontiere (Msf) a Jenin, raggiunta al telefono dall'AGI. "L'operazione Iron Wall e' iniziata quando c'e' stato il precedente cessate il fuoco a Gaza, e' stato proprio uno spostamento della violenza, da Gaza verso la Cisgiordania. E noi, Msf e popolazione palestinese, se da un lato aspettiamo con ansia il cessare il fuoco a Gaza, dall'altro lato siamo un po' spaventati perche' potrebbe significare per noi l'intensificazione delle attivita' (dell'Idf, ndr) in Cisgiordania". "La situazione qua peggiora di giorno in giorno. Gli sfollati non non possono tornare e quando e' stato ordinato loro di lasciare le case, non e' stato dato il tempo di prendere nulla e sono usciti con i vestiti che avevano addosso", racconta. "In piu' ci sono incursioni dell'esercito quotidiane in svariati villaggi", e "sempre piu' posti di blocco, check point, anche quelli 'volanti' con i soldati che bloccano la strada per fare controlli o solo per impedire il traffico", prosegue Onidi, denunciando gli impatti "sull'accesso alla salute, perche' spesso letteralmente non ci si puo' muovere" nemmeno verso gli ospedali. I 40 mila palestinesi sfollati sono "dispersi ovunque", ospitati da familiari, rifugiati in scuole e moschee, in appartamenti affittati. Msf ha in campo varie iniziative: "Abbiamo cliniche mobili, assistenza per la salute mentale, la maggior parte dei palestinesi ha problemi di salute cronica", ma lontani dai campi hanno "perso il contatto con il proprio medico". "L'Onu l'ha definita la campagna di distruzione piu' lunga dai tempi della Seconda Intifada, un'azione cosi' violenta non si vedeva dal '67", sottolinea la rappresentante dell'organizzazione umanitaria. A tutto questo si aggiunge l'azione dei coloni. "Nel sud della Cisgiordania, nella zona di Hebron, Betlemme, anche fino a Nablus sono particolarmente violenti. Ho lavorato a Hebron l'anno scorso ed erano assolutamente fuori controllo", sottolinea Onidi. "A nord non sono particolarmente violenti se li paragoniamo con quelli del sud" e "nella zona di Jenin non ce ne sono al momento". "Gli insediamenti che c'erano sono stati sfollati nel 2005 nell'ambito del piano di disimpegno, ma adesso e' stato deciso che i coloni torneranno", prosegue, denunciando "un piano di espansione degli insediamenti, soprattutto nelle terre fertili, in modo che diventino un tutt'uno".
Wafa: "Almeno 16 civili uccisi dall'alba di oggi a Gaza" (2)
Questa mattina una madre e i suoi tre figli sono rimasti uccisi in un raid israeliano su una zona residenziale vicino all'Università Islamica nella parte occidentale di Gaza City. Altre quattro donne sono state uccise e altre 10 sono rimaste ferite in un attacco separato su un'abitazione vicino alla scuola di Yaffa, sempre a Gaza City. Due persone sono state uccise in un attacco aereo che ha colpito un appartamento nel quartiere di Sheikh Radwan, nella parte orientale della città. Nella parte centrale di Gaza, una bambina è stata uccisa e altre persone sono rimaste ferite dopo che un aereo da guerra israeliano ha bombardato un'abitazione vicino alla scuola di Al-Hassayna, nel campo profughi di Nuseirat. A Deir al-Balah, un attacco con drone su un campo profughi ad Al-Manasra ha sterminato una intera famiglia, un uomo, sua moglie e i loro figli, secondo quanto riferito da fonti locali. Nel frattempo, le squadre di protezione civile hanno recuperato i corpi di altre due vittime nell'area di Sheikh Nasser a Khan Younis. I loro resti sono stati trasferiti al Complesso Medico Nasser. Ieri, almeno dieci persone sono state uccise dal fuoco dell'esercito israeliano mentre attendevano di ricevere aiuti umanitari vicino a Rafah, nel sud di Gaza. Una ragazza e una donna sono state uccise in due attacchi aerei israeliani sulle città di Gaza e Khan Younis, nel nord e nel sud del territorio. L'esercito israeliano ha dichiarato in un comunicato di aver smantellato "una cellula terroristica" a Khan Younis nei giorni scorsi, sequestrando armi ed equipaggiamento militare e distruggendo un tunnel lungo circa un chilometro. Ha inoltre annunciato l'uccisione di un leader della Jihad islamica, Fadl Abu al-Ata, a Shujaiya, a est di Gaza City, nonché di un altro combattente del gruppo armato palestinese. Secondo l'esercito, Fadl Abu al-Ata avrebbe coordinato "numerosi attacchi" contro le truppe israeliane e partecipato all'attacco del 7 ottobre 2023 contro Israele, che ha scatenato la guerra. Date le restrizioni ai media nella Striscia di Gaza e le difficoltà di accesso al territorio, non è stato possibile verificare in modo indipendente i resoconti e le affermazioni delle varie parti.
Wafa: "Almeno 16 civili uccisi dall'alba di oggi a Gaza"
Almeno 16 palestinesi, tra cui diverse donne e bambini, sono stati uccisi e altri feriti in attacchi aerei israeliani che hanno colpito diverse zone della Striscia di Gaza nelle prime ore di oggi, secondo fonti mediche citate dall'agenzia palestinese Wafa. Ieri almeno 30 persone hanno perso la vita nella Striscia, secondo la Difesa civile palestinese, in gran parte nel tentativo di procacciarsi aiuti alimentari.
Famiglia 23enne ucciso in Cisgiordania chiede indagine Usa
La famiglia di Saif al-Din Kamil Abdul Karim Musalat, cittadino palestinese-americano ventitreenne picchiato a morte in Cisgiordania ieri, ha diffuso una dichiarazione in cui esorta il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti a "condurre immediatamente un'indagine" e "ritenere responsabili i coloni israeliani che hanno ucciso Saif", riporta Haaretz.
Stando a loro Musalat è stato aggredito da coloni israeliani mentre cercava di proteggere la terra della sua famiglia. Sarebbe rimasto circondato per oltre tre ore prima che i soccorsi potessero raggiungerlo. "La folla di coloni ha bloccato l’ambulanza e i paramedici, impedendo che gli venissero prestate cure salvavita", si legge nella dichiarazione. Il fratello minore lo ha poi trasportato fino all'ambulanza, ma "Saif è morto prima di arrivare in ospedale".
Musalat, nato in Florida, era arrivato in Cisgiordania a giugno per visitare parenti, racconta la testata israeliana. La sua famiglia lo ha descritto come "gentile", "laborioso" e "conosciuto per la sua generosità, ambizione e il forte legame con la sua eredità palestinese".
Idf ordina ai palestinesi di non entrare in mare
Un ordine inusuale quello emesso da Avichay Adraee, il portavoce in lingua araba delle Israel Defense Forces, che ha chiesto ai residenti della Striscia di Gaza di astenersi da entrare nelle acque del mare che bagna la costa del territorio palestinese. "Strette restrizioni di sicurezza sono state imposte nell'area marittima adiacente a Gaza, entrare in mare è proibito", si legge nel comunicato militare, "le Idf agiranno contro ogni violazione di queste restrizioni. Questo e' un appello a pescatori, nuotatori e tuffatori - astenetevi dall'entrare in mare, accedere alle spiagge e alle acque lungo l'intera Striscia di Gaza mette in pericolo le vostre vite".
Vescovi Spagna: "Non abituarsi a guerra dai tratti genocidi a Gaza"
"Non possiamo abituarci alla guerra dai tratti genocidi a Gaza": è il messaggio pubblicato sul social X dal presidente della Conferenza Episcopale spagnola (Cee), monsignor Luis Arguello, in occasione delle manifestazioni indette per oggi dalla piattaforma 'PararLaGuerra' (Fermare la guerra) in oltre 200 città e località in Spagna per "la fine del genocidio" sulla Striscia. "Non è accettabile nemmeno il silenzio, perché fra coloro che si oppongono ci sono avversari politici con i quali non si deve mai collaborare", scrive il presidente dei vescovi iberici, nel fare indirettamente appello alla mobilitazione generale per la popolazione di Gaza. "La vita e la dignità umana vanno difese senza se e senza ma", conclude il presidente della Cee e vescovo di Valladolid nel messaggio.
Attacchi israeliani a Gaza, 7 palestinesi uccisi
Sette palestinesi sono rimasti uccisi negli attacchi israeliani delle scorse ore nella Striscia di Gaza. Lo riferiscono fonti ospedaliere palestinesi, citate dai media arabi. Nel dettaglio, quattro persone sono perite nel bombardamento di due abitazioni a Citta' di Gaza, nei quartieri di Rimal e Sheikh Radwan, e altre tre vittime sono state segnalate nel raid su un campo profughi a Deir al-Balah.
Hamas: "Colloqui per Gaza in stallo per piano ritiro Israele" (2)
Sia Hamas che Israele hanno dichiarato che 10 ostaggi ancora vivi, rapiti il 7 ottobre 2023 e tuttora in cattività, verrebbero liberati se si raggiungesse un accordo per un cessate il fuoco di 60 giorni. I miliziani palestinesi vorrebbero un ritiro completo delle forze israeliane dalla Striscia, ma la delegazione israeliana avrebbe presentato ai colloqui una mappa che prevede il mantenimento delle forze militari in più del 40% del territorio palestinese.
"La delegazione di Hamas non accetterà le mappe israeliane" poiché "di fatto legittimano la rioccupazione di circa metà della Striscia di Gaza e trasformano Gaza in zone isolate senza valichi né libertà di movimento", ha aggiunto la fonte. I mediatori hanno chiesto a entrambe le parti di rinviare i colloqui fino all’arrivo a Doha dell’inviato speciale del presidente statunitense Donald Trump, Steve Witkoff. Una seconda fonte palestinese ha detto che "c’è stato qualche progresso" sui piani per la liberazione dei prigionieri palestinesi e l’aumento degli aiuti destinati a Gaza.
Studio Israele accusa Nyt di aver contribuito a crescita antisemitismo
Il New York Times è finito nel mirino di un'analisi condotta dal professor Eytan Gilboa dell'Università Bar-Ilan, in Israele, secondo il quale il giornale avrebbe ''creato le condizioni ottimali per far aumentare l'antisemitismo'' durante la sua copertura del conflitto scoppiato il 7 ottobre del 2023 con l'assalto di Hamas e la successiva rappresaglia israeliana contro la Striscia di Gaza.
Esperti analisti dei media, citati dal Jerusalem Post, sostengono che, oltre agli editoriali, il giornale dovrebbe assumersi maggiori responsabilità rispetto alla crescente normalizzazione dell'antisemitismo attraverso le sue scelte di copertura. I dati esaminati dallo studio sostengono che la copertura mediatica del Nyt relativa ai palestinesi è stata più del doppio rispetto a quella dedicata a Israele e agli ostaggi.
Fonti: "Israele vuole tenere truppe a Gaza, stallo a Doha"
I colloqui indiretti tra Hamas e Israele per un cessate il fuoco a Gaza stanno venendo ostacolati dalla volonta' di Tel Aviv di mantenere truppe nel territorio palestinese. Lo riferiscono ad Afp fonti palestinesi. "I negoziati a Doha stanno incontrando una battuta d'arresto e complesse difficolta' a causa dell'insistenza di Israele, a partire da venerdi', nel presentare una mappa del ritiro, che in realta' e' una mappa di ridistribuzione e riposizionamento dell'esercito israeliano piuttosto che un vero e proprio ritiro", ha affermato una fonte. Una seconda fonte ha accusato Israele di "bloccare e ostacolare l'accordo per continuare la guerra di sterminio".
Hamas: "Colloqui per Gaza in stallo per piano ritiro Israele"
"I colloqui indiretti tra Hamas e Israele per un cessate il fuoco a Gaza sono bloccati dalla volontà di Israele di mantenere le truppe nel territorio". Lo hanno riferito all'Afp due fonti palestinesi a conoscenza del dossier. "I negoziati a Doha stanno incontrando una battuta d'arresto e complesse difficoltà a causa dell'insistenza di Israele nel presentare una mappa del ritiro che in realtà è una mappa di redistribuzione e riposizionamento dell'esercito israeliano piuttosto che un vero e proprio ritiro", ha affermato una fonte. "Israele - per un'altra fonte - vuole "impedire l'accordo per continuare la guerra di sterminio".
Wall Street Journal: "Trump non ha obiettato a possibili nuovi raid dell'Iran a Israele"
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, nel suo incontro di lunedi' scorso con il presidente Usa, Donald Trump, a Washington, ha affermato di essere pronto a colpire di nuovo l'Iran se tenterà ancora di sviluppare armi nucleari. Lo hanno riferito al Wall Street Journal fonti ben informate, secondo le quali Trump non avrebbe obiettato ma avrebbe comunque sottolineato di preferire una soluzione diplomatica.
L'Iran minaccia di morte la vincitrice del premio Nobel per la pace Narges Mohammadi
Narges Mohammadi, Nobel per la Pace 2023, ha ricevuto minacce di morte dal regime iraniano per il suo impegno a favore dei diritti umani e della democrazia; il Comitato del Nobel lancia l’allarme sulla sua sicurezza

L'Iran minaccia la vincitrice del premio Nobel Narges Mohammadi
Vai al contenutoBbc: "Colloqui Doha vicini al collasso, Israele guadagna tempo"
Sono ''sull'orlo del collasso'' i colloqui indiretti tra Israele e Hamas a Doha, con i negoziatori israeliani che hanno ''guadagnato tempo'' dopo la missione del premier Benjamin Netanyahu alla Casa Bianca. Lo riferiscono alcuni funzionari palestinesi alla Bbc a condizione di anonimato, secondo cui Netanyahu ha deciso di mandare a Doha una delegazione ''senza un mandato forte'' con lo scopo di rallentare deliberatamente i colloqui.
Della delegazione israeliana a Doha, infatti, non fanno parte i funzionari di più alto livello che hanno in precedenza preso parte ai colloqui. Non ci sono, ad esempio, il capo del Mossad David Barnea, il capo ad interim dello Shin Bet "Shin" e il ministro per gli Affari strategici Ron Dermer, come riportato dalla radio dell'esercito israeliano.
Al momento, ha spiegato un funzionario palestinese citato dalla Bbc, i negoziatori stanno ancora discutendo delle richieste di Hamas di ritiro delle Idf dalla Striscia di Gaza e dalla distribuzione di aiuti umanitari affidati alle organizzazioni internazionali e non all'americana Ghf sostenuta da Israele.
Onu: "Quasi 800 palestinesi uccisi in fila per cibo"
Dieci palestinesi sono stati uccisi venerdi' mentre aspettavano razioni a Gaza, un numero che si aggiunge ai quasi 800 morti nello stesso modo nelle ultime sei settimane, secondo le Nazioni Unite. Di contro l'esercito israeliano ha dichiarato di aver dato nuove istruzioni alle truppe a seguito di ripetute segnalazioni di vittime. Le violenze di venerdi' sono avvenute mentre i negoziatori di Israele e del gruppo militante palestinese Hamas erano impegnati in colloqui indiretti in Qatar per cercare di concordare un cessate il fuoco temporaneo in un conflitto che dura da oltre 21 mesi. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato giovedi' di sperare che nei prossimi giorni si possa raggiungere un accordo per una pausa di 60 giorni nella guerra e che a quel punto sarà pronto a negoziare una fine piu' permanente delle ostilità. Hamas ha dichiarato che il libero flusso di aiuti e' il principale punto di stallo nei colloqui, dato che gli oltre due milioni di abitanti di Gaza stanno affrontando una terribile crisi umanitaria di fame e malattie in mezzo al conflitto. Israele ha iniziato ad allentare il blocco totale degli aiuti, durato piu' di due mesi, alla fine di maggio.
Fonti palestinesi: "Colloqui Doha su orlo fallimento"
I colloqui di Doha tra Israele e Hamas su un cessate il fuoco a Gaza e la riconsegna degli ostaggi sono "sull'orlo del fallimento". Lo riferisce un funzionario palestinese alla Bbc. Secondo la fonte, Israele avrebbe "guadagnato tempo" durante la visita a Washington del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, e "ritardato in modo deliberato" la trattativa spedendo a Doha una delegazione "senza reale potere decisionale". I punti ancora oggetto di dispute, aggiunge il funzionario, sono la distribuzione degli aiuti umanitari e il ritiro di Israele dalla Striscia di Gaza. "Israele non ha mai preso seriamente questi colloqui", conclude la fonte, "li ha utilizzati per guadagnare tempo e offrire una falsa impressione di progressi".
Wall Street Journal: "Trump non si è opposto a nuovi raid ipotizzati da Netanyahu"
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto al presidente americano Donald Trump di essere pronto a ordinare nuovi raid sull'Iran se Teheran continua con il suo programma nucleare. Trump, che si è detto preferire una soluzione diplomatica con Teheran, non si è comunque espresso contrariamente all'ipotesi di nuovi raid. E' quanto riferisce il Wall Street Journal a proposito del contenuto dell'incontro tra Trump e Netanyahu alla Casa Bianca.
Il presidente degli Stati Uniti spera comunque di usare la minaccia di ulteriori attacchi per convincere l'Iran a firmare un accordo che gli impedisca di sviluppare una bomba atomica. Un alto funzionario israeliano citato dal Wall Street Journal a condizione di anonimato ha detto che Trump potrebbe fare pressioni su Netanyahu affinché non colpisca l'Iran per preservare i colloqui diplomatici, ma Israele potrebbe non chiederebbe necessariamente un esplicito via libera americano prima di attaccare.