Ucraina, Meloni sente il Papa: Vaticano disponibile per negoziati

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"Il Presidente del Consiglio ha espresso profonda gratitudine per l'apertura di Papa Leone XIV e per il suo incessante impegno a favore della pace", si legge nella nota di Palazzo Chigi. Zelensky: "Stiamo parlando con gli alleati dei prossimi incontri con i russi: negoziati diretti, per i quali l'Ucraina è assolutamente pronta e in qualsiasi formato che produca risultati". Mosca apre a un cessate il fuoco ed è pronta a continuare i contatti diretti con Kiev. L’Ue ha approvato il 17esimo pacchetto di sanzioni 

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"Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi una conversazione telefonica con il Santo Padre sui prossimi passi da compiere per costruire una pace giusta e duratura in Ucraina". Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi. " Trovando nel Santo Padre conferma della disponibilità ad accogliere in Vaticano i prossimi colloqui tra le parti, il Presidente del Consiglio ha espresso profonda gratitudine per l'apertura di Papa Leone XIV e per il suo incessante impegno a favore della pace".

"Stiamo parlando con gli alleati dei prossimi incontri con i russi: negoziati diretti, per i quali l'Ucraina è assolutamente pronta e in qualsiasi formato che produca risultati. Sono grato a tutti coloro che ci aiutano": lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso serale, come riporta Rbc Ukraina.

Putin apre a un cessate il fuoco in Ucraina ma dalla tempistica tutta da definire: sicuramente non ora e non di 30 giorni. La Russia è pronta a continuare i contatti diretti con l'Ucraina per la  pace e ora "tocca a Kiev", ha detto la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova. Trump, al termine della telefonata di ieri durata oltre due ore con il leader russo, ha annunciato che Kiev e Mosca inizieranno a trattare "immediatamente" una tregua e "a negoziare la fine della guerra", senza però fornire alcun dettaglio. Trattative che potrebbero concretizzarsi con un memorandum tra le parti, secondo l'impegno di Putin. 

Intanto, l’alto rappresentante Ue Kaja Kallas ha annunciato che l’Ue ha approvato il suo 17esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Zelensky ha sentito Meloni. "Abbiamo concordato di rimanere in contatto sui prossimi passi", ha scritto su X il presidente ucraino. 

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Meloni con Zelensky-Gb-Ue: coordinamento su negoziati pace

"Nel corso della giornata di oggi, oltre al colloquio con il Santo Padre, il Presidente del Consiglio si e' confrontato telefonicamente con il Presidente Zelensky, il Presidente Macron, il Presidente Stubb, il Primo Ministro Starmer, il Cancelliere Merz e la Presidente della Commissione Europea von der Leyen. E' stato concordato di mantenere uno stretto coordinamento tra i partner in vista di un nuovo round di negoziati finalizzato a un cessate il fuoco e a un accordo di pace in Ucraina". E' quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.

Meloni sente Papa: Vaticano disponibile per negoziati

"Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi una conversazione telefonica con il Santo Padre sui prossimi passi da compiere per costruire una pace giusta e duratura in Ucraina". Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi. "Il colloquio fa seguito alla telefonata di ieri con il Presidente Trump e con altri leader europei, nel corso della quale è stato chiesto al Presidente del Consiglio italiano di verificare la disponibilità della Santa Sede a ospitare i negoziati - viene spiegato -. Trovando nel Santo Padre conferma della disponibilità ad accogliere in Vaticano i prossimi colloqui tra le parti, il Presidente del Consiglio ha espresso profonda gratitudine per l'apertura di Papa Leone XIV e per il suo incessante impegno a favore della pace".

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La Russia dichiara fuorilegge Amnesty International

Il Cremlino ha definito l’ente internazionale per i diritti umani Amnesty International, una “organizzazione indesiderabile”: ne consegue che, sulla base di una normativa del 2015, qualsiasi coinvolgimento con tale associazione possa rappresentare una forma di reato. Ad annunciare tale decisione è stato l’ufficio del procuratore generale russo, che, mediante una dichiarazione online, ha dato vita all’ennesima forma di repressione dell’opposizione dopo l’invasione dell’Ucraina a febbraio del 2022. LEGGI L'ARTICOLO

Rubio: minaccia sanzioni può spingere Mosca a non parlare

Minacciare la Russia con ulteriori sanzioni potrebbe spingere Mosca a non parlare di una potenziale fine della guerra in Ucraina. Lo ha detto il segretario di stato Marco Rubio. Donald Trump "crede che se si inizia a minacciare sanzioni i russi smetteranno" di dialogare, ha spiegato Rubio mettendo in evidenza che "c'è un valore nel fatto che noi possiamo parlare con loro e portarli al tavolo delle trattative". 

Zelensky: Kiev è pronta a negoziati diretti con Mosca

"Stiamo parlando con gli alleati dei prossimi incontri con i russi: negoziati diretti, per i quali l'Ucraina è assolutamente pronta e in qualsiasi formato che produca risultati. Sono grato a tutti coloro che ci aiutano": lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso serale, come riporta Rbc Ukraina.

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Mosca accetti i possibili colloqui di pace in Vaticano

"L'Ucraina è a favore dei negoziati qui nella Santa Sede e siamo grati anche a Trump per aver affermato che gli Stati Uniti considerano positivamente la proposta, è il momento di chiedere  a Mosca di accettare questa possibilità". Lo afferma l'ambasciatore presso la Santa Sede, Andrii Yurash, in una intervista al Tg1. 

Guerra Russia-Ucraina, tra energia e territori annessi: i nodi per le trattive di pace

Sono molti i punti interrogativi che pendono sulle trattative di pace per la guerra tra Russia e Ucraina. Un ruolo centrale è quello svolto dagli Stati Uniti di Donald Trump, che da sempre ha spinto molto sulla necessità di colloqui diretti tra il presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino Volodymyr Zelensky.

In una conversazione telefonica di oltre due ore tra il capo della Casa Bianca e lo Zar che si è tenuta ieri, 19 maggio, si è parlato anche di cessate il fuoco, elemento su cui Washington – mediando in questo caso anche la volontà di Kiev – preme da tempo. Sembra che si siano fatti passi avanti, almeno secondo lo stesso Trump. "La Russia e l'Ucraina inizieranno immediatamente le trattative verso un cessate il fuoco e, ancora più importante, per la fine della guerra. Le condizioni per farlo saranno negoziate tra le due parti perché conoscono i dettagli di un negoziato di cui nessun altro sarebbe a conoscenza", ha detto dopo il colloquio con Putin, definendo “eccellente” il "tono e lo spirito della conversazione".

Quali sono i nodi principali? Anche di questo si è parlato nella puntata di Numeri, approfondimento di Sky TG24, andata in onda il 19 maggio. L'APPROFONDIMENTO

Russia, rafforzate le basi militari al confine con la Finlandia

Ascriverne è il New York Times, secondo cui le immagini, confermate da funzionari della Nato, mostrano file di nuove tende e nuovi magazzini in grado di ospitare veicoli militari. LEGGI QUI

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Medvedev: "Per Kiev negoziati o resa incondizionata"

Per l'Ucraina l'alternativa a colloqui di pace con la Russia sarebbe una "resa incondizionata", ha affermato l'ex presidente russo Dmitry Medvedev, attuale vice segretario del Consiglio di Sicurezza nazionale. Medvedev, citato dalla Tass, ha detto che la Russia si è detta ripetutamente pronta a trattative senza condizioni. "Comunque - ha aggiunto, parlando ad un forum giuridico internazionale a San Pietroburgo - è importante tenere a mente che il regime di Kiev ha una via alternativa, di cui abbiamo parlato più volte. Questa è la via della resa incondizionata". E secondo l'ex presidente, "molti russi la preferirebbero". 

Zelensky: "Serve una pace duratura, grazie Oslo per il sostegno"

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di avere "parlato con il primo ministro norvegese Jonas Gahr St›re" con il quale ha "condiviso i dettagli della conversazione di ieri con il presidente Trump e i leader europei. È importante per noi che tutti i partner abbiano le informazioni necessarie e una piena comprensione della situazione. La Norvegia, da parte sua, è pronta a contribuire al raggiungimento di una pace giusta e duratura. Apprezziamo profondamente tutti gli sforzi volti a porre fine a questa guerra e alle uccisioni di persone".    Zelensky ha poi condiviso con il premier norvegese "i dettagli dell'incontro a Kiev con il principe ereditario Haakon e il ministro dell'Energia norvegese. È stata una conversazione proficua e abbiamo ricevuto un importante segnale di sostegno dal governo".    "Abbiamo inoltre discusso di molte questioni chiave della nostra cooperazione bilaterale. Ho ringraziato la Norvegia per il suo sostegno finanziario: quest'anno riceveremo quasi 8 miliardi di dollari. Abbiamo discusso della possibilità di aumentare la quota di questo importo per la produzione di droni in Ucraina", ha infine spiegato.

Medvedev: "Volenterosi in Ucraina una minaccia militare"

Se la cosiddetta 'coalizione dei volenterosi' inviasse soldati in Ucraina, ciò sarebbe considerato dalla Russia come una minaccia militare, con tutte le conseguenze del caso. Lo ha detto Dmitry Medvedev, ex presidente e attuale vice segretario del Consiglio di Sicurezza nazionale, citato dall'agenzia Tass.

Guerra Ucraina, la situazione della linea del fronte

Kiev,: "Non siamo ostacolo a pace, fare pressioni su Mosca"

"Abbiamo bisogno di una mobilitazione diplomatica. Viviamo in tempo di guerra, quindi dobbiamo agire di conseguenza. Dobbiamo dissuadere la Russia e ripristinare una pace duratura e completa in Europa e in Ucraina. Accogliamo con favore l'adozione del 17esimo pacchetto di sanzioni. Abbiamo bisogno di passi forti ora". Così il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha arrivando al consiglio difesa-Esteri a Bruxelles. "Nelle ultime settimane" - ha sottolineato - "l'Ucraina ha dimostrato che non siamo noi l'ostacolo alla pace. È Putin a voler proseguire la guerra. Per questo dobbiamo fare pressione sui russi". 

Von der Leyen: "Al lavoro su nuove sanzioni dure a Mosca"

"Ho appena parlato al telefono con Zelensky. Stiamo coordinando attentamente le prossime mosse. L'Europa ha appena adottato il suo 17esimo pacchetto di sanzioni severe. È in preparazione un 18esimo pacchetto con ulteriori sanzioni incisive. È ora di intensificare la pressione sulla Russia per ottenere il cessate il fuoco". Lo scrive sui social la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

Germania: "Più sanzioni contro Mosca, d'accordo con Usa"

"Abbiamo ripetutamente chiarito che ora ci aspettiamo solo una cosa dalla Russia: un cessate il fuoco incondizionato e immediato. Accogliamo con favore il fatto che l'Ucraina sia ancora disposta a farlo. Notiamo con disillusione che la Russia non ha ancora compiuto questo passo decisivo. Dovremo reagire". Lo ha detto il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul arrivando al Consiglio Difesa-Esteri.    "Finché il Presidente Putin non reagirà e non sarà disposto a negoziare seriamente, ci sarà una grande disponibilità dell'Europa a varare ulteriori pacchetti di sanzioni e ad adottare ulteriori misure che limitino il suo spazio di manovra economico e politico". "Nelle mie discussioni con il mio collega americano Rubio ad Antalya la scorsa settimana - ha aggiunto - ho riscontrato che siamo sulla stessa lunghezza d'onda. Sulla stessa linea, anche gli Stati Uniti d'America vogliono che la Russia si sieda al tavolo delle trattative. E poi c'è anche una grande disponibilità da parte del Senato americano a prendere in considerazione delle sanzioni".

Sybiha: "Non siamo noi ostacolo a pace, avanti con pressione su Russia"

Dobbiamo fare pressione sulla Russia. L’Ucraina, nelle ultime settimane, ha dimostrato di non essere un ostacolo alla pace. È Vladimir Putin a voler proseguire questa guerra. Per questo dobbiamo fare pressione sui russi affinché pongano fine al conflitto. Ed è per questo che una piena mobilitazione diplomatica è così importante: per dissuadere l’aggressione russa e ristabilire la pace in Europa". Lo afferma il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, entrando alla riunione con gli omologhi dell'Ue a Bruxelles. "Accogliamo con favore e ringraziamo per l’adozione del 17º pacchetto di sanzioni. Abbiamo bisogno ora di passi forti come questo", evidenzia Sybiha, esortando poi a proseguire lo sforzo in tal senso. "Dal nostro punto di vista, è ragionevole un tetto al prezzo del petrolio russo di 30 dollari. Inoltre, dobbiamo esercitare pressione attraverso sanzioni sul sistema bancario, sulle infrastrutture bancarie russe, inclusa la Banca centrale", spiega, reiterando che l'obiettivo è sempre lo stesso: "Aumentare il costo dell’aggressione russa e rafforzare l’Ucraina".

Kirill: "Sviluppare ulteriormente il dialogo con il Vaticano"

Dopo l'elezione al soglio pontificio di Leone XIV, la Chiesa ortodossa russa è pronta a "sviluppare ulteriormente il dialogo con il Vaticano" su diversi temi, tra i quali "il mantenimento della pace". Lo ha detto il Patriarca Kirill durante un ricevimento presso il ministero degli Esteri di Mosca alla presenza del capo della diplomazia russa, Serghei Lavrov.    Kirill, citato dall'agenzia Tass, ha ricordato la figura di Papa Francesco dicendo che "è stato molto gentile con la Chiesa ortodossa russa" e "ha contribuito a rafforzare i rapporti tra le nostre Chiese". "Papa Leone XIV è diventato il nuovo pontefice - ha proseguito il capo della Chiesa ortodossa russa - e siamo pronti a sviluppare ulteriormente il dialogo con il Vaticano. Anche su questioni come la tutela dei valori morali cristiani tradizionali, il mantenimento della pace, la protezione dei cristiani da discriminazioni e persecuzioni, la tutela dell'ambiente e la risoluzione di molte questioni umanitarie che sono oggi all'ordine del giorno a livello globale". 

Zelensky sente Meloni: "Parlato di piattaforma negoziati"

"Ho avuto una buona conversazione con Giorgia Meloni. Come sempre, idee interessanti. Abbiamo discusso dei colloqui di ieri con il Presidente Trump e i leader europei. Stiamo coordinando le nostre posizioni. L'Italia sostiene tutti gli sforzi volti a raggiungere una pace autentica. Abbiamo concordato di rimanere in contatto sui prossimi passi". Così su X Volodymyr Zelensky. "Abbiamo anche discusso possibili piattaforme per i colloqui con i russi. Serve un cessate il fuoco per salvare vite. È necessaria una diplomazia onesta. L'Ucraina è pronta ed è essenziale garantire che la Russia sia pronta a porre fine davvero alla guerra".

Ucraina, Borghi(Iv): "Governo non ha posizione per crepe interne"

"Sul colloquio tra Trump e Putin che, a seconda dei resoconti, sembrano quasi due telefonate diverse, direi che ha vinto Putin ai punti: non si parla più di sanzioni ma di commercio, il cessate il fuoco è subordinato al raggiungimento di certi obiettivi russi, al posto della tregua si parla di negoziato immediato. E, quindi, purtroppo la guerra russa continua". L'ha detto il senatore Enrico Borghi, vicepresidente di Italia viva, ospite di a Sky Start.       "La questione di fondo è l'impianto di garanzia per l'Ucraina, la sicurezza di Kiev dopo la guerra, e la strategia dei leader europei deve essere finalizzata a questo - ha aggiunto - Meloni e il governo non hanno una posizione e non possono averla per le contraddizioni interne. La posizione della Lega impedisce alla premier di andare dove stanno andando gli altri leader europei, determinando l'afonia del paese. Meloni ha tentato di recuperare dall'isolamento di Tirana, inventandosi la fake news dell'invio di truppe, e poi con l'iniziativa di ieri con Vance e von der Leyen. Il problema è che la credibilità internazionale non si recupera con photo opportunity, ma con una politica. Che non c'è".

Media: "Trump valuta rimpatrio migranti zone di guerra, anche ucraini"

L'amministrazione Trump sta valutando un piano da 250 milioni di dollari per finanziare l'espulsione e il rimpatrio di coloro che sono arrivati negli Stati Uniti fuggendo da zone di guerra, fra i quali 700.000 migranti ucraini e haitiani. Lo riporta il Washington Post citando alcuni documenti, secondo i quali i fondi previsti avrebbero dovuto essere usati per l'assistenza all'estero. Nei documenti vengono menzionati anche afghani, palestinesi, sudanesi, siriani e yemeniti. 

Fratoianni: "Di fronte alle guerre governo italiano assente"

"Di fronte alla guerra che continua in Ucraina, alla tragedia all'orrore di Gaza, il governo italiano non può continuare a rimanere in silenzio, dica qualcosa perché si apra la via della diplomazia e della pace". Lo ha detto il leader di Sinistra Italiana e Alleanza Verdi e Sinistra, Nicola Fratoianni, questa mattina a Nuoro nel corso di un incontro per sostenere la lista di Avs e il candidato a sindaco del campo largo di centrosinistra, Emiliano Fenu, alle comunali dell'8 e 9 giugno.    "Sul dossier ucraino - ha osservato Fratoianni - semplicemente siamo di fronte al nulla, al silenzio che si limita ad osservare le mosse del presidente americano. E su Gaza invece siamo di fronte al balbettio ipocrita e complice. Su Gaza il nostro governo è complice del genocidio e dello stermino del popolo palestinese. E questo è del tutto inaccettabile".    Su un ruolo forte del Vaticano, Fratoianni commenta: "Noi ci auguriamo che ogni spinta che possa portare a cessare il fuoco, in questo caso penso all'Ucraina, possa produrre un risultato. Quando le armi tacciono e la diplomazia prende campo, sono le persone che ci guadagnano".

Kiev, Zelensky propone a Trump un accordo di libero scambio

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha proposto al presidente statunitense Donald Trump un accordo di libero scambio (Als) tra i due Paesi in una lettera in cui delinea nuove opportunità di cooperazione in materia di difesa e commercio: lo ha detto il viceministro dell'Economia e rappresentante commerciale ucraino, Taras Kachka, come riporta Interfax-Ucraina.    "Per quanto a mia conoscenza, il presidente Zelensky ha indirizzato questa proposta al presidente Trump in quella lettera. Di conseguenza, questa sarà la prossima fase delle nostre discussioni", ha affermato oggi Kachka alla conferenza 'Trade Wars: The Art of Defense', organizzata dallo studio legale Ilyashev & Partners a Kiev.    Il viceministro ha sottolineato che l'Ucraina vuole realizzare questo accordo, nonostante gli Stati Uniti non siano tra i principali partner commerciali di Kiev. "Siamo interessati all'Als con tutti i Paesi del G7 - ha detto Kachka -. Abbiamo già accordi con Regno Unito, Canada e Unione Europea. Ciò di cui abbiamo ancora bisogno sono gli Stati Uniti e il Giappone".

Media, Mosca potenzia i droni kamikaze con testate da 90 kg

L'esercito russo sta potenziando le testate dei droni kamikaze a lungo raggio Shahed-136 utilizzati nella guerra contro l'Ucraina, montando cariche da 90 kg di esplosivo al posto dei 50 kg standard: lo rivela la società ucraina di consulenza militare Defense Express, citata da Ukrainska Pravda.    Le nuove testate sono due: una viene prodotta in Russia, l'altra in Iran, sottolinea Defense Express, che cita fonti a conoscenza del programma.    La nuova testata da 90 kg di produzione russa è stata denominata KOFZBCh, acronimo di 'testata incendiaria ad alto esplosivo a frammentazione e carica sagomata'. L'esplosivo è rimasto invariato: TGF-35P2, ovvero TNT miscelato con RDX (ciclonite) flemmatizzato, lo stesso della testata standard OFZBCh-50 da 50 kg, priva di effetto anticarro. L'azione incendiaria è ottenuta utilizzando una miscela di idruri metallici in polvere che garantisce un'elevata temperatura di combustione, fino a 3.500°.    La testata di fabbricazione iraniana, anch'essa da 90 kg, combina una carica cava ad alto esplosivo e azione a frammentazione, ovvero non incorpora elementi incendiari. Il dispositivo appartiene alla serie di esplosivi OLA, a base di ottogene e alluminio con una carica intermedia in RDX.

Mosca: "Pronti a contatti con Kiev, ora tocca a loro"

La Russia è pronta a continuare i contatti diretti con l'Ucraina per la pace e ora "tocca a Kiev" Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, citata dalle agenzie russe.      

Ue: "Ai colloqui diretti tra Kiev e Mosca anche noi e Usa"

Abbiamo condiviso con Trump la lettura della situazione" sulla guerra in Ucraina, "il resoconto" del presidente americano dopo la sua telefonata con Vladimir Putin "mostra anche il suo impegno nel tenerci informati a vicenda" e "abbiamo concordato che dovrebbero esserci colloqui diretti tra la Russia e l'Ucraina con la partecipazione delle controparti dell'Ue e degli Stati Uniti". Lo ha detto la portavoce della Commissione Ue, Paula Pinho, durante il briefing quotidiano con la stampa.     "Il resoconto di ieri della chiamata tra Trump e Putin, che ha coinvolto alcuni leader dell'Ue, è positivo - ha evidenziato la portavoce -: è il risultato degli sforzi consistenti e dell'impegno di vari leader europei, inclusa la presidente della Commissione, nel mantenere comunicazioni dirette con gli Stati Uniti sulla guerra in Ucraina e sul cessate il fuoco".

Lammy: "Ultimi raid mostrano che Putin è un guerrafondaio"

"Gli ultimi attacchi" della Russia in Ucraina "mostrano ancora una volta che Putin è un guerrafondaio". Lo dichiara il ministro degli Esteri britannico, David Lammy, a margine delle nuove sanzioni anti Mosca e all'indomani della telefonata fra il presidente russo e Donald Trump. Lammy  torna poi a sollecitare Putin ad aderire "subito al cessate il fuoco" chiesto da Trump, affinché possano iniziare "i negoziati su una pace giusta e duratura". "Resistere agli sforzi di pace potrà solo raddoppiare la nostra determinazione ad aiutare Kiev a difendersi" e a usare le sanzioni per limitare "la macchia da guerra" russa, conclude Lammy.

Putin a Trump: "Attentati sventati vicino a Piazza Rossa"

"Minacce di attacchi terroristici" sono state sventate "nell'area del Cremlino e della Piazza Rossa" nella notte tra il 6 e il 7 maggio, mentre era in preparazione la parata militare per l'80/o anniversario della vittoria sul nazifascismo con la partecipazione di numerosi leader stranieri, tra cui il presidente cinese Xi Jinping. E' quanto ha affermato il presidente russo Vladimir Putin nella sua conversazione telefonica di ieri con Donald Trump, secondo quanto riferisce oggi il consigliere presidenziale Yuri Ushakov, citato da Interfax.     "Nella notte tra il 6 e il 7 maggio, l'Ucraina ha lanciato 524 droni contro il territorio russo, oltre a missili americani Storm Shadow", ha detto Putin a Trump. "Allo stesso tempo, sono state sventate minacce di attacchi terroristici nel centro della capitale, nell'area del Cremlino e della Piazza Rossa", ha aggiunto il presidente russo, citato da Ushakov.     "Putin, naturalmente, non ha menzionato questo a Trump per caso - ha proseguito Ushakov - poiché gli ucraini hanno minacciato direttamente i partecipanti stranieri alle celebrazioni, hanno cercato di intimidire i leader stranieri e di impedire loro di venire a Mosca".

Nuovo pacchetto di sanzioni di Londra contro la Russia

Il governo britannico di Keir Starmer ha annunciato un ennesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia in risposta agli ultimi raid di droni di Mosca sull'Ucraina. Lo rende noto il Foreign Office. L'iniziativa è in coordinamento con le parallele sanzioni degli alleati Ue. Le misure riguardano oltre un centinaio di altre entità e individui e mirano a colpire i settori dell'industria militare, dell'energia e della finanza, nonché "la guerra dell'informazione contro l'Ucraina" attribuita al Cremlino.    Si tratta in particolare di una riposta ai "273 droni lanciati contro città ucraine" dalle forze di Mosca da sabato scorso e all'attacco contro un minibus che ha "ucciso 9 civili a Sumy", si legge nel comunicato diffuso oggi dal ministero degli Esteri britannico. Comunicato in cui si afferma che che il presidente Vladimir Putin "non ha finora aderito al cessate il fuoco pieno e incondizionato chiesto dal presidente Donald Trump" e già "accettato due mesi fa dal presidente Volodymyr Zelensky".    Le nuove sanzioni di Londra, "coordinate con il 17esimo pacchetto" approvato oggi dall'Ue, puntano a indebolire fra l'altro "la catena di rifornimenti" per la produzione di armi russe tra cui "i missili Iskander" e stanno avendo un impatto pesante "sull'economia" di Mosca e sul suo Pil, sostiene il governo Starmer. Esse prendono poi di mira i 14 membri della Social Design Agency (Sda), additati come propalatori di "disinformazione" russa volta a "minare la democrazia in Ucraina e in altri Paesi nel mondo". Nonché 46 soggetti finanziari che avrebbero "aiutato" la Russia nei "tentativi di aggirare" precedenti sanzioni contro la borsa di San Pietroburgo e altre istituzioni finanziarie russe. Colpito inoltre John Michael Ormerod, un businessman con passaporto britannico accusato d'aver reperito per conto di Mosca alcune navi della cosiddetta "flotta fantasma" di petroliere e cargo per sfuggire alle sanzioni occidentali.    Londra s'impegna infine a lavorare con gli alleati per cercare di far abbassare ulteriormente il tetto del prezzo internazionale del petrolio, sotto i 60 dollari, in modo da danneggiare l'economia russa.

Kallas: "Approvato il 17esimo pacchetto sanzioni a Mosca"

"L'Ue ha approvato il suo 17° pacchetto di sanzioni contro la Russia, che prende di mira quasi 200 navi della flotta ombra. Le nuove misure riguardano anche le minacce ibride e i diritti umani. Sono in preparazione ulteriori sanzioni contro la Russia. Più a lungo la Russia continuerà la guerra, più dura sarà la nostra risposta". Lo annuncia l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas.

Conte: "Da Merz e Macron schiaffo a Meloni per fake gravissima"

"E' stato grave che Meloni abbia diffuso una fake da Tirana, per giustificare il fatto che non aveva partecipato" alla riunione dei volenterosi. "Abituata a dire menzogne senza che nessuno la contrasti, ha detto una menzogna a livello internazionale, che non è andata perché volevano inviare truppe. Quindi Macron e Merz le hanno dovuto dare uno schiaffo in faccia, dovuto, perché la menzogna di Meloni era gravissima". Lo ha detto il presidente del M5s, Giuseppe Conte, a L'Aria che tira su La 7.

Lammy a Sky TG24: "Putin non in buona fede, presto sanzioni". VIDEO

Zelensky: "Putin vuole prendere tempo per continuare guerra"

"È ovvio che la Russia sta cercando di prendere tempo per continuare la guerra e l'occupazione. Stiamo lavorando con i nostri partner per fare pressione sui russi affinché si comportino diversamente. Le sanzioni sono importanti e sono grato a chiunque le renda più tangibili per i responsabili della guerra": lo scrive su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky all'indomani della telefonata tra i presidenti Vladimir Putin e Donald Trump.Zelensky riferisce di aver parlato con il presidente della Finlandia, Alexander Stubb, con il quale ha anche "discusso i dettagli della conversazione di ieri con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump".    "L'importante è che la diplomazia per la pace sia coordinata e orientata a risultati concreti", ha sottolineato il leader ucraino. "Non abbiamo dubbi che la guerra debba concludersi al tavolo delle trattative. Dovrebbero esserci proposte chiare e realistiche sul tavolo. L'Ucraina è pronta per qualsiasi formato di negoziazione produttivo. E se la Russia continua a proporre condizioni irrealistiche e a compromettere i possibili risultati, le conseguenze saranno sicuramente dure - ha concluso -. Oggi sono previsti anche colloqui con gli altri nostri partner".

Conte: "Non bisogna essere sudditi di Trump sulla spesa in armi"

"Trump ci chiese di portare la spesa militare al 2%, io la portai all'1,4%. Se sei alleati e non suddito lo guardi negli occhi e gli dici: caro Donald, non abbiamo bisogno di questo. Serve una conferenza di pace e sicurezza, non costruire nuove armi". Lo ha detto il presidente del M5s, Giuseppe Conte, a L'Aria che tira su La 7. Poi, parlando della Cina: "Non metto in discussione il rapporto privilegiato con gli Usa, ma dobbiamo avere un approccio multilaterale e un player come la Cina non lo puoi lasciare lì. I Brics stanno crescendo, devi costruire nuovi equilibri e parlare con tutti, senza schiacciarti sul tuo alleato che ti fa comprare armi e gas".

Lavrov: "Putin a Trump ha espresso impegno per una soluzione pacifica"

In occasione del suo colloquio telefonico con il presidente americano Donald Trump, il leader del Cremlino Vladimir Putin ''ha confermato l'impegno della Russia per una risoluzione pacifica del conflitto in Ucraina''. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, come si legge sull'account di 'X' del ministero degli Esteri di Mosca.

''La Federazione Russa non lascerà in difficoltà il popolo ortodosso ucraino e combatterà per ripristinare i diritti della Chiesa ortodossa'', ha aggiunto Lavrov.

Lavrov

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Kiev: "Nella notte abbattuti 93 droni russi su 108"

Le forze russe hanno attaccato l'Ucraina la notte scorsa con 108 droni di vario tipo, tra cui i kamikaze Shahed, 93 dei quali sono stati abbattuti dalle difese aeree di Kiev: lo ha reso noto su Telegram l'Aeronautica militare ucraina. I velivoli senza pilota sono stati distrutti nell'est, nel nord e nel centro del Paese e nell'attacco sono state colpite le regioni di Donetsk, Dnipropetrovsk, Sumy e Zhytomyr. 

Pistorius: "Putin non disposto ad una pace accettabile"

"Penso si possa dire che la conversazione di ieri" tra Donald Trump e Vladimir Putin "ha ancora una volta confermato che vengono fatte dichiarazioni da parte russa, ma finora non ci sono prove delle intenzioni annunciate". Lo ha dichiarato il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, all'arrivo al Consiglio Difesa Ue. "Putin continua a non fare concessioni sostanziali, parla solo di un cessate il fuoco alle sue condizioni, ovvero alle condizioni gia' note: niente adesione alla Nato, cessione dei territori occupati e molte altre richieste. Sembra che Vladimir Putin stia continuando a giocare sul tempo, è evidente", ha aggiunto. "Quindi, anche se la Russia è disposta a parlare di un memorandum, non si intravede per ora alcun cessate il fuoco. Questa è, almeno, la mia valutazione. Bisogna purtroppo dire che Putin non sembra ancora realmente interessato alla pace o a un cessate il fuoco, almeno non a condizioni che siano accettabili per gli altri", ha concluso

Germania: "Putin sta prendendo tempo, ora più sanzioni"

"Putin non sembra ancora seriamente interessato alla pace, almeno non a condizioni accettabili per gli altri". Lo ha detto il ministro tedesco della Difesa Boris Pistorius arrivando al Consiglio Difesa-Esteri a Bruxelles. "Sta continuando a prendere tempo e anche se la Russia è disposta a parlare di un memorandum, per ora non si intravede un cessate il fuoco. Sono profondamente convinto che ora sia più importante che mai sostenere l'Ucraina in modo energico, oggi chiariremo quindi con quali misure concrete. L'Ue deve inasprire ulteriormente le sanzioni, non saremo disposti a tollerare l'operato della Russia senza conseguenze". 

Rutte: "Buon segno la telefonata Trump-Putin"

"Siamo grati per il fatto che gli americani stiano assumendo questa posizione, questo ruolo di leadership, e non credo sia utile se io, dalla Nato, commentassi ogni singolo passo del processo. Ma penso che la telefonata sia avvenuta ieri sera sia un buon segno". Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Mark Rutte, all'arrivo al Consiglio Difesa Ue. "E' positivo che il presidente americano abbia immediatamente seguito con una chiamata al presidente ucraino e alla presidente della Commissione europea. E ora procediamo passo dopo passo", ha aggiunto.

Kallas: "Vogliamo vedere azioni forti dagli Usa su Mosca"

"Dagli Usa abbiamo sentito che senza una tregua ci sarebbero state delle reazioni forti, delle conseguenze, e ora vogliamo vedere queste conseguenze". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas arrivando al Consiglio affari esteri e difesa, precisando che sinora non si sono viste "serie pressioni" su Mosca nell'ambito delle discussioni avute da Donald Trump. 

Russia, rafforzate le basi militari al confine con la Finlandia

A scriverne è il New York Times, secondo cui le immagini, confermate da funzionari della Nato, mostrano file di nuove tende e nuovi magazzini in grado di ospitare veicoli militari. LEGGI L'ARTICOLO

Kallas: "Lavoriamo a nuovo pacchetto per esercitare pressione sulla Russia"

"Sull'Ucraina, penso sia importante come abbiamo stabilito tutti e 27 che ci debba essere un cessate il fuoco completo e incondizionato. L'Ucraina ha già accettato questo più di 60 giorni fa, e abbiamo concordato che se la Russia non accetta - quello che abbiamo visto ieri - allora aumenteremo la pressione". Lo ha dichiarato l'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, all'arrivo al Consiglio Esteri Ue. "Quindi oggi approveremo il pacchetto di sanzioni, ma continueremo a lavorare al prossimo forte pacchetto di sanzioni per esercitare ulteriore pressione sulla Russia affinchè anch'essa voglia la pace", ha aggiunto.

Cina: "Sostegno al dialogo Russia-Ucraina sulla soluzione della crisi"

La Cina sostiene "il dialogo diretto" tra Russia e Ucraina, dopo che il presidente americano Donald Trump ha annunciato lunedì che i due Paesi avrebbero avviato con effetto immediato i colloqui di pace per effetto della telefonata di due ore avuta con il capo del Cremlino, Vladimir Putin. "La Cina sostiene tutti gli sforzi volti al raggiungimento della pace e auspica che le parti interessate proseguano il dialogo e i negoziati per una soluzione politica della crisi", ha commentato la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, nel corso del briefing quotidiano. "Auspichiamo che si possa raggiungere un accordo di pace equo, duraturo, vincolante e accettabile per tutte le parti attraverso il dialogo e i negoziati", ha aggiunto Mao. Alla domanda se la Cina avrebbe sostenuto o preso anche in considerazione la partecipazione ai colloqui tra Russia e Ucraina, con diverse sedi quali il Vaticano prese in considerazione, la portavoce ha osservato che Pechino sostiene tutti gli sforzi che siano finalizzati alla pace. "Siamo disposti a collaborare con la comunità internazionale, in conformità con i desideri delle parti interessate, per continuare a svolgere un ruolo costruttivo nella risoluzione della crisi e nel raggiungimento di una pace che sia duratura", ha ribadito Mao. Dall'aggressione russa ai danni dell'Ucraina, scatenata a febbraio del 2022, la Cina ha rivendicato una posizione neutrale nel conflitto, contestata però da Usa e Occidente che hanno accusato Pechino di sostegno economico e diplomatico al Cremlino, oltre che di fornire componentistica e beni a doppio uso, civile e militare, utili a mantenere in piedi la macchina bellica russa. 

Svezia: "Da Putin manca serietà sull'impegno per i negoziati"

"Sembra ovvio che manchi una seria intenzione da parte russa di impegnarsi effettivamente nei negoziati. La nostra posizione è ben nota. Ci concentriamo sul supporto per un maggior numero di equipaggiamenti difensivi e a un maggiore supporto militare per l'Ucraina. In questo modo possiamo garantire che possano negoziare da una posizione di forza e quindi ci assicuriamo di ottenere un accordo che sia vantaggioso per l'Ucraina e che sia a lungo termine e duraturo". Lo ha dichiarato il ministro della Difesa svedese, Pal Johnson, al suo arrivo al Consiglio Difesa. 

Estonia: "Putin non ha mai cambiato la sua posizione"

"E' importante capire che Putin non ha mai cambiato la sua posizione, quindi questo è il punto fondamentale. Lo ha ripetuto più volte dopo la telefonata, e vediamo che la Russia in realtà non vuole porre fine a questa guerra. Sono ancora sulla stessa strada, vogliono conquistare almeno queste quattro regioni, più la Crimea, e non si fermeranno. Quindi ogni giorno, anche poco prima del colloquio e della telefonata, c'è stato un enorme attacco di Shahed e droni contro l'Ucraina, oltre 200 droni, quindi vediamo che stanno preparando il terreno per i colloqui di pace, che alla fine ci saranno". Lo ha dichiarato il ministro della Difesa estone, Hanno Pevkur, al suo arrivo al Consiglio Difesa. "La questione è che per noi è importante dimostrare all'Ucraina che non importa cosa stia facendo Putin. Aiuteremo l'Ucraina. Aumenteremo anche il nostro sostegno all'Ucraina. Dal nostro punto di vista, possiamo fare di più per offrire maggiori opportunità all'Ucraina, affinchè l'Ucraina abbia una posizione migliore durante questi negoziati di pace", ha aggiunto.

Il Cremlino: "Putin e Trump pronti a incontro di persona"

Il presidente russo Vladimir Putin e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump hanno concordato di proseguire il dialogo su tutte le questioni, inclusa l'Ucraina, e prevedono "in futuro" un incontro di persona, "che dovrà essere preparato con cura". Lo ha detto il consigliere presidenziale russo Yury Ushakov, che ha sottolineato "l'importanza di proseguire il dialogo su tutte le questioni toccate, ma di creare le condizioni necessarie per farlo". Entrambi i presidenti "concordano sul fatto che tale incontro debba essere preparato in modo accurato e completo", ha detto Ushakov, e "cio' richiederà un lavoro approfondito sui compiti da assegnare ai team negoziali, sulla direzione concreta di un possibile vertice, anche per quanto riguarda il raggiungimento di accordi che potrebbero diventare concreti dopo questo importantissimo incontro di altissimo livello tra Russia e Stati Uniti". La questione verrà affrontata e "i leader devono concordare i dettagli e non hanno ancora indicato una possibile sede", ha concluso.

Putin - Trump

©IPA/Fotogramma

Podolyak: "Status quo immutato dopo colloquio Trump-Putin"

''Purtroppo, dopo la telefonata tra Trump e Putin, lo status quo non è cambiato''. Lo ha scritto su X il consigliere del presidente Volodymyr Zelensky, Mykhailo Podolyak, affermando che ''l'Ucraina continua a offrire l'unica via d'uscita realistica dalla guerra attraverso un cessate il fuoco immediato e incondizionato, globale, a lungo termine e vincolante''. Podolyak ha sottolineato che ''l'Europa sostiene pienamente l'Ucraina in questo, comprendendo in modo chiaro tutti i rischi posti sia dalla guerra, sia dalle sue conseguenze nel lungo periodo''.

Il consigliere di Zelensky ha quindi riconosciuto che ''gli Stati Uniti rimangono un mediatore globale'', ma danno ''ancora per scontato che la Russia sia in grado di negoziare e disposta a porre fine alla guerra per interessi commerciali o strategici''.

Podolyak parla poi della ''posizione immutata della Russia: continua a cercare la guerra, la distruzione e le uccisioni, credendo che siano gli unici mezzi per preservare il suo stato attuale''. Insomma, ha proseguito, ''c'è una Russia che non è disposta e si rifiuta categoricamente di accettare un cessate il fuoco. E c'è anche una ricerca ossessiva delle cosiddette 'cause profonde della guerra', sebbene l'unica vera causa sia il semplice fatto dell'aggressione immotivata della Russia''.

Ucraina, Kos: "Integrazione in Ue è garanzia di sicurezza per la pace"

"La discussione è su ciò che l'Europa può fare per l'Ucraina, per una pace definitiva e giusta, in modo più rapido, perchè l'integrazione dell'Ucraina nell'Ue sarà un elemento chiave e una garanzia di sicurezza una volta avviati i negoziati di pace". Lo ha dichiarato la commissaria europea all'Allargamento, Marta Kos, al suo arrivo al Consiglio Esteri. "E voglio essere chiara: non si tratta solo della sicurezza dell'Ucraina, ma della sicurezza dell'Europa, dell'Unione europea. L'Ucraina ha fatto i suoi compiti, quindi è pronta per l'apertura dei fondamentali del cluster uno, e ora il Consiglio ha tutti gli elementi per prendere una decisione. La scorsa settimana abbiamo inviato al Consiglio altre proiezioni sul cluster 2 e sul cluster 6 per entrambi i Paesi, Ucraina e Macedonia del Nord. E se continuiamo con questa rapidità, come abbiamo fatto finora, saremo in grado di effettuare tutte le proiezioni entro all'autunno", ha aggiunto. 

Peskov: "Gli Usa non si tireranno indietro dalla mediazione"

Gli Stati Uniti non si tireranno indietro dal ruolo di mediatore nel processo di pace in Ucraina e sono interessati a risolvere la crisi prima possibile. Lo ha dichiarato il portavoce presidenziale russo Dmitri Peskov che ha citato con i giornalisti le parole pronunciate da Donald Trump durante la telefonata con Vladimir Putin che "condivide questo punto di vista". "Anche noi siamo interessati a risolvere il conflitto il prima possibile, eliminandone le cause profonde, come ha detto Putin oggi", ha aggiunto peskov "E questo è il punto più importante di tutte le bozze che probabilmente saranno elaborate". Gli Stati Uniti "hanno fornito servizi di mediazione molto efficienti", ha concluso il portavoce del Cremlino. 

Ucraina, dopo la call con Putin Trump si confronta con l'Europa. VIDEO

Ushakov: "Trump non vuole ricorrere a nuove sanzioni"

Donald Trump ha detto a Vladimir Putin di non voler far ricorso a un nuovo pacchetto di sanzioni contro Mosca, che comunque è già pronto al Congresso. Lo ha riferito il consigliere presidenziale russo Yury Ushakov secondo il quale la telefonata di ieri e' servita a  discutere "in modo molto dettagliato, tenendo conto di numerose sfumature il processo di risoluzione del conflitto ucraino". Putin ha "ringraziato Trump per la sua attenzione personale alla risoluzione del conflitto ucraino e ha sottolineato il ruolo positivo dell'amministrazione statunitense nel riportare Kiev al tavolo dei negoziati". Tuttavia, i due presidenti "non hanno discusso una tempistica per un possibile futuro cessate il fuoco" tra Russia e Ucraina "sebbene Trump abbia naturalmente sottolineato l'interesse che questo o quell'accordo venga raggiunto il prima possibile". Trump ha accennato alla minaccia di nuove sanzioni contro la Russia, ma ha affermato di essere favorevole agli accordi. "Trump ha menzionato che un disegno di legge su nuove sanzioni è provvisoriamente pronto al Senato, ma ha affermato di non essere un sostenitore delle sanzioni e di essere a favore del raggiungimento di un accordo di qualche tipo", ha detto Ushakov. Putin e Trump sono interessati a un incontro di persona, ha aggiunto il consigliere "ma entrambi sono anche interessati a che questo incontro sia proficuo piuttosto che vuoto. Questo è del tutto naturale, e i presidenti ne hanno parlato". Trump ha detto a Putin che le prospettive delle relazioni tra Stati Uniti e Russia dopo la risoluzione del conflitto in Ucraina sono "impressionanti". "I presidenti hanno parlato molto dettagliatamente del futuro delle nostre relazioni nel loro colloquio, con Trump che ha parlato con tono molto emotivo delle prospettive e ha ripetutamente sottolineato di essere a favore di relazioni reciprocamente rispettose e vantaggiose con la Russia, dato il suo ruolo nel mondo e la sua posizione economica", ha detto Ushakov "Trump considera la Russia uno dei partner commerciali ed economici più importanti per gli Stati Uniti". 

Mosca: "Nella notte abbattuti 8 droni ucraini nel Bryansk"

Le difese aeree russe hanno abbattuto la notte scorsa otto droni ucraini sul territorio della regione di Bryansk: lo ha reso noto su Telegram il ministero della Difesa di Mosca.

Ucraina, Yaroslav Trofimov: "Putin vuole spaccare l'Europa"

Ospite al Salone del Libro di Torino il giornalista e scrittore Yaroslav Trofimov, autore del romanzo Non c’è Posto per l’Amore qui. Abbiamo fatto un punto sulle prospettive dopo i colloqui di Istanbul. L'INTERVISTA

Ucraina, Trump: "Grandi ego coinvolti, potrei sfilarmi". VIDEO

Trump: "Sarebbe fantastico fare negoziati in Vaticano"

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha definito "una grande idea" che il Vaticano possa ospitare eventuali negoziati di pace tra Russia e Ucraina, sottolineando come vi sia "molta rabbia" tra le parti e come il simbolismo del luogo possa contribuire a un clima più favorevole. "Penso che sarebbe fantastico farlo in Vaticano. Forse avrebbe un significato ulteriore", ha dichiarato durante un evento alla Casa Bianca. Trump ha parlato lunedì separatamente con i suoi omologhi di Russia e Ucraina, Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, e dopo questi colloqui ha annunciato che i due Paesi apriranno immediatamente dei negoziati per un cessate il fuoco e per porre fine alla guerra.

Cremlino: "Nessuna scadenza memorandum , il diavolo è nei dettagli"

Non sono state fissate scadenze per la preparazione del memorandum tra Russia e Ucraina, le parti si scambieranno le bozze ed elaboreranno un testo unico. Lo ha riferito ai giornalisti il ;;portavoce del presidente russo Dmitrij Peskov. "Non ci sono scadenze e non possono essercene - ha detto in una dichiarazione rilanciata dalla Tass -. È chiaro che tutti vogliono farlo il più velocemente possibile, ma, ovviamente, il diavolo si nasconde nei dettagli". Secondo Peskov, "i progetti saranno formulati sia da parte russa che da parte ucraina. Le bozze saranno scambiate e poi ci saranno contatti complessi per elaborare un testo unico".

Cremlino: "Grazie Papa, da scegliere sede nuovi negoziati"

Il Cremlino è a conoscenza dell'offerta del Vaticano di ospitare i negoziati tra Russia e Ucraina, ma non è stata ancora presa alcuna decisione. Lo ha riferito ai giornalisti il ;;portavoce del presidente russo Dmitrij Peskov. "Tutti sono a conoscenza di questa iniziativa del Papa - ha detto in una dichiarazione rilanciata dalla Tass -. C'è stata anche una dichiarazione del Vaticano. E, naturalmente, la parte russa è grata a tutti coloro che sono disposti a dare il loro contributo. Ma non sono state ancora prese decisioni specifiche sul luogo in cui proseguire i possibili negoziati futuri".

Cremlino: "Ristabiliti i contatti tra Russia e Ucraina"

I contatti tra Russia e Ucraina sono stati ristabiliti e sono già in corso di implementazione. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in una conversazione con i giornalisti resa nota dalla Tass. "I contatti tra russi e ucraini sono ora in corso", ha spiegato - I contatti, infatti, sono stati ricreati, il che è molto importante in questa fase".

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