Sarà Vladimir Medinsky, ex ministro della Cultura e attuale consigliere del presidente Vladimir Putin, a guidare la delegazione russa ai negoziati diretti con l'Ucraina previsti domani a Istanbul. Sarà quindi assente non solo lo stesso Putin ma anche il ministro degli Esteri Serghei Lavrov. Saranno presenti invece il viceministro degli Esteri Mikhail Galuzin, il capo della direzione principale dello Stato maggiore delle Forze armate russe Igor Kostyukov e il viceministro della Difesa Alexander Fomin
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Vladimir Putin non sarà domani a Istanbul e non si siederà al tavolo con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per discutere della fine della guerra. Il leader del Cremlino ha scelto come capo della ''delegazione della Federazione russa per i negoziati con l'Ucraina'' Vladimir Medinsky, consigliere e assistente del presidente russo. Zelensky ha affermato che Kiev è pronta a "qualsiasi formato di negoziato" per porre fine alla guerra con la Russia. Nei negoziati saranno sul tavolo questioni "politiche e molte questioni tecniche". Trump ha riferito che ci sarà Rubio. Oggi in Turchia riunione Nato dei ministri degli Esteri. Merz riceve invece Guterres.Intanto è arrivato il via libera dei rappresentanti permanenti dei 27 Paesi europei al 17mo pacchetto di sanzioni contro la Russia.
Gli approfondimenti:
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- La protesta degli ucraini sotto il consolato Usa a Milano: "Da Trump show assurdo"
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Ministro esteri ucraino incontra Rubio in vista Istanbul
Il ministro degli esteri ucraino Andrii Sybiha ha incontrato in serata ad Antalya il segretario di Stato Usa Marc Rubio "per coordinare le posizioni durante questa settimana cruciale. - scrive Sybiha su X - Abbiamo discusso in dettaglio la logica dei passi successivi e condiviso i nostri approcci" in vista dei colloqui a Istanbul. "Ho ribadito il forte e costante impegno dell'Ucraina negli sforzi di pace del Presidente Trump. È fondamentale che la Russia ricambi i passi costruttivi dell'Ucraina. Finora non lo ha fatto. Mosca deve capire che rifiutare la pace ha un costo"
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Guerra in Ucraina, Kiev non si fida della tregua russa. Pronto piano di pace Usa: i punti
La Crimea e altri territori ucraini occupati da Mosca riconosciuti come russi, il no definitivo all'ingresso di Kiev nella Nato, una forza europea in Ucraina a garantire la pace ed evitare nuove escalation. Sarebbero questi i punti fondamentali del piano per la fine del conflitto tra Russia e Ucraina proposto da Donald Trump, sempre più frustrato però dall'intransigenza del Cremlino. Non è un caso, infatti, che proprio l'ultimatum del presidente Usa sia arrivato appena 24 ore prima dell’annuncio di Vladimir Putin di una tregua pasquale. COSA SAPERE
Usa-Ucraina, intesa su uso risorse minerarie e fondo per la ricostruzione: cosa prevede
L'intesa siglata a Washington garantisce agli americani l’accesso alle risorse naturali nel territorio ucraino e sblocca investimenti per riparare i danni causati dal conflitto tra Ucraina e Russia. Zelensky: accordo “equo. Primo risultato dell'incontro in Vaticano”. Per il segretario al Tesoro Usa Bessent dimostra a Mosca l’impegno Usa nel processo di pace. “Kiev manterrà il pieno controllo sulle estrazioni”, sottolinea l’omologa Svyrydenko. Trump su Roma: "A Zelensky ho detto di firmare perché Mosca è più forte". L'APPROFONDIMENTO
Media, improbabile che Trump vada ad Istanbul
E' sempre più improbabile che Donald Trump si rechi a Istanbul per i colloqui di pace sull'Ucraina. Lo riferiscono funzionari turchi a Bloomberg precisando tuttavia di non escluderla del tutto e che "sono in corso i preparativi per qualsiasi scenario".
Fonti Kiev: Zelensky è partito per Ankara
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è partito per Ankara. Lo riferisce una fonte ufficiale di Kiev citata dai media ucraini. ''.Aspetto di vedere chi arriverà dalla Russia e poi deciderò quali passi dovrà intraprendere l'Ucraina'', aveva detto in precedenza Zelensky con un messaggio condiviso su 'X'. Il presiente russo Vladimir Putin, invitato da Zelensky a negoziare, non figura nella delegazione russa che sarà presente domani a Istanbul.
Il Nicaragua firma patto con Mosca per addestrare l'esercito
La Russia e il regime del Nicaragua firmeranno un accordo per la cooperazione militare prima della fine di quest'anno. L'accordo, che ha ottenuto l'approvazione della parte russa nel 2024, prevede 16 punti per lo scambio di esperienza, istruzione e addestramento militare per un periodo di 5 anni con possibilità di essere rinnovato. Lo riporta il canale televisivo russo Izvestia. Il 23 aprile scorso, Nicaragua e Russia hanno firmato un accordo di cooperazione bilaterale per la formazione in cybersicurezza che per Laureano Ortega Murillo, figlio del presidente defacto Daniel Ortega, "permetterà di stabilire un piano d'azione congiunto in materia di sicurezza delle informazioni e la formazione di specialisti". A settembre del 2025 una delegazione nicaraguense visiterà la Russia per osservare esercitazioni militari. Ortega è il principale alleato in Centroamerica del presidente della Russia, Vladimir Putin.
Guerra Ucraina-Russia, da ipotesi tregua alle mosse di Putin. Cosa sapere
Sono ore cruciali per il futuro della guerra tra Russia e Ucraina: dopo la proposta dei Paesi volenterosi, appoggiata dagli Stati Uniti, la Russia ha risposto con l’invito a Kiev a una trattativa diretta tra le parti in Turchia a partire dal 15 maggio. "Non ha senso continuare a massacrare anche solo per un giorno. Ci aspettiamo che la Russia confermi un cessate il fuoco completo, duraturo e affidabile a partire dal 12 maggio, e l'Ucraina allora sarà pronta a incontrarla", ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Più tardi ha aggiunto: "Attendiamo un cessate il fuoco completo e duraturo, a partire dal 12, per fornire la base necessaria alla diplomazia. Non ha senso prolungare le uccisioni. E aspetterò Putin in Turchia giovedì. Personalmente. Spero che questa volta i russi non cerchino scuse". I DETTAGLI
Putin non sarà a Istanbul, Medinsky capo delegazione russa
Sarà Vladimir Medinsky, ex ministro della Cultura e attuale consigliere del presidente Vladimir Putin, a guidare la delegazione russa ai negoziati diretti con l'Ucraina previsti domani a Istanbul. Sarà quindi assente non solo lo stesso Putin ma anche il ministro degli Esteri Serghei Lavrov. Lo riferisce il Cremlino. Medinsky ebbe un ruolo di primo piano anche negli ultimi negoziati diretti, nel 2022.
Guerra Ucraina-Russia, cosa si sa del possibile incontro tra Putin e Zelensky in Turchia
Se succedesse davvero, soprattutto con così poco preavviso, sarebbe un incontro storico. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accettato la sfida che gli aveva lanciato Vladimir Putin: aspetterà il capo del Cremlino in Turchia, giovedì 15 maggio, ha scritto su X, in risposta alla proposta a sorpresa per trattative dirette a Istanbul tra Mosca e Kiev che lo stesso Putin aveva avanzato in un incontro notturno con i giornalisti alle 2 del mattino di domenica 11 maggio. IL PUNTO

©Ansa
Media, Zelensky andrà a Istanbul con ministri Esteri e Difesa
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si recherà domani a Istanbul in vista dei negoziati con la Russia per la fine della guerra. Ad accompagnarlo saranno il capo dell'ufficio della presidenza ucraina Andrij Yermak, il ministro della Difesa Rustem Umerov, il consigliere diplomatico Igor Zhovkva e il ministro degli Esteri Andrij Sybiha. Lo rende noto l'emittente radiofonica Radio NV citando proprie fonti.
Lula ha chiesto a Putin di partecipare a colloqui Istanbul
Il presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva ha chiesto al leader del Cremlino Vladimir Putin di partecipare ai colloqui di pace con l'Ucraina previsti per domani a Istanbul. Lo rende noto l'ufficio del presidente brasiliano, sottolineando che in un colloquio con Putin Lula gli ha ribadito l'impegno del Brasile per la pace. Lula "ha sottolineato l'impegno del Brasile per la pace e si è reso nuovamente disponibile a collaborare in qualunque modo possa essere necessario al raggiungimento di una intesa tra Russia e Ucraina", si legge nella nota.
Ucraina, Meloni sente Erdogan: “Mosca accetti il cessate il fuoco”
La premier ha avuto oggi un colloquio telefonico con il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan. Meloni ha sottolineato l'importanza di un cessate il fuoco totale di 30 giorni. Entrambi i leader hanno ribadito il sostegno per una pace giusta e duratura in Ucraina. LA TELEFONATA
Washington Post, Zelensky non voleva andare a Istanbul, convinto da Usa e Ue
Funzionari americani ed europei hanno convinto Volodymyr Zelensky ad andare ai colloqui in Turchia dopo che martedì sera il presidente si era detto frustrato e ha lasciato intendere che non sarebbe andato né avrebbe mandato i suoi collaboratori. Lo hanno affermato due diplomatici a conoscenza della questione al Washington Post. I funzionari hanno sottolineato l'importanza di inviare almeno una delegazione di collaboratori di alto livello, tra cui il suo capo di gabinetto, Andriy Yermak, e il ministro degli Esteri Andrii Sybiha, ma hanno incontrato ripetute resistenze da parte del leader ucraino. "Zelensky non ne vedeva affatto il motivo", ha dichiarato uno dei diplomatici. L'inviato speciale di Donald Trump, Steve Witkoff, in particolare ha fatto capire agli ucraini che presentarsi ai colloqui diretti con la Russia sarebbe stata una mossa vantaggiosa per tutti: se loro si fossero presentati e la Russia no, Mosca avrebbe fatto una brutta figura e ne avrebbe pagato le conseguenze. Se invece Ucraina e Russia si fossero presentate le due parti avrebbero potuto avvicinarsi a un cessate il fuoco e alla fine della guerra.
Guerra in Ucraina, si intensifica la "russificazione" delle zone occupate. Cosa sappiamo
Mentre si continua a discutere su un possibile e complicato stop temporaneo dei combattimenti, Mosca sta sequestrando le case degli sfollati di Mariupol: chi vuole rientrare nel territorio deve accettare il passaporto russo. Inoltre sono iniziate attività di reclutamento nelle scuole. LEGGI QUI
Ucraina, quanto guadagnano i soldati russi? Gli stipendi e i risarcimenti
Fra le ragioni che inducono i russi ad arruolarsi e a partecipare alla guerra contro l’Ucraina iniziata da Mosca nel 2022 ci sono anche i soldi. Gli stipendi sono alti e sono stati aumentati nei mesi scorsi. In caso di morte le famiglie ricevono spesso una sorta di indennizzo. Moltissimi cittadini sono quindi indotti a seguire questa via, soprattutto se provenienti da regioni povere.I NUMERI
Kiev: "Attacco russo su Sumy, 3 morti"
Un attacco missilistico russo su un impianto industriale su Sumy ha provocato tre morti. Lo fa sapere il presidente della regione Oleg Grigorov, come riportano i media ucraini.
Occhi su Istanbul, ma sui colloqui diretti è un rebus
Volodymyr Zelensky parte per la Turchia, sperando che Vladimir Putin accetti la sua richiesta di un vertice in presenza. Ma si dice pronto a "qualsiasi formato di negoziato" per porre fine alla guerra, quindi anche a trattative a livello inferiore. Del resto, alla vigilia dei colloqui, dal Cremlino non c'è ancora nessuna indicazione che il presidente guiderà la delegazione di Mosca. "Non so se verrà", ha ammesso anche Donald Trump, facendo capire che pure lui potrebbe andare se ci fosse il leader russo: "So che gli piacerebbe che fossi lì, è una possibilità", ha detto il presidente Usa. Il capo di Stato ucraino ha messo in chiaro che Kiev deciderà i "prossimi passi" a seconda di chi rappresenterà la Russia ai colloqui, che stando agli americani potrebbero prolungarsi di due giorni. "Penso che arriveranno delle ottime notizie oggi, forse domani e forse venerdì", ha detto Trump da Doha. E il suo inviato speciale Steve Witkoff ha annunciato che si recherà a Istanbul insieme al segretario di Stato Marco Rubio proprio venerdì.
Giornalista ucraina uccisa, sul corpo segni di torture e organi asportati
La salma della reporter Viktoriia Roshchyn restituita alla famiglia nel febbraio scorso dopo la cattura nei territori occpuati nel 2023 e la morte durante la prigionia russa. Sul cadavere i segni indelebili delle violenze a cui la giovane è stata sottoposta. LA STORIA DELLA REPORTER
Zelensky: "Grato al Papa per la disponibilità a mediare"
''Sono grato a Sua Santità Papa Leone XIV per le sue sagge parole sulla disponibilità della Santa Sede a svolgere un ruolo di mediazione nel ripristino della pace globale''. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su 'X', sottolineando che ''la pace è il desiderio più sacro di milioni di persone''. Per questo, ha scritto il leader ucraino, ''auspichiamo e facciamo ogni sforzo per ripristinare una pace dignitosa''.
In questo contesto, Zelensky ha detto che ''apprezziamo la perspicace dichiarazione del Pontefice e ribadiamo il nostro impegno a promuovere significativi sforzi di pace, tra cui un cessate il fuoco completo e un incontro al più alto livello con la Russia''.
Zelensky: "Pronti a qualsiasi tipo di negoziato per la fine della guerra"
''L'Ucraina è pronta a qualsiasi tipo di negoziato per porre fine alla guerra'' con la Russia. Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla vigilia dei colloqui in programma domani a Istanbul. "L'Ucraina è pronta a tutte le forme di negoziazione e non abbiamo paura degli incontri", ha aggiunto il leader ucraino.
Wadephul: "Kiev ha fatto la sua parte, ora tocca a Putin sedersi al tavolo"
Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha esortato il presidente russo Vladimir Putin a prendere parte ai negoziati di pace previsti per porre fine al conflitto in Ucraina. "L'Ucraina ha dimostrato tutta la sua disponibilità a condurre trattative per un cessate il fuoco e per la pace senza precondizioni - ha dichiarato Wadephul intervenendo al Bundestag - Ora ci aspettiamo che il signor Putin si presenti al tavolo delle trattative. Chiunque voglia la pace in Europa deve negoziare adesso. La palla è nel campo di Putin".
Nel frattempo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si recherà domani a Istanbul, dopo che Putin ha avanzato l’ipotesi di tenere lì un colloquio diretto con la parte ucraina. Il Cremlino non ha però ancora chiarito chi rappresenterà ufficialmente Mosca durante l’incontro previsto in Turchia.
Witkoff e Rubio saranno ai colloqui Mosca-Kiev venerdì
L'inviato di Donald Trump Steve Witkoff e il segretario di Stato Usa Marco Rubio si recheranno a Istanbul venerdì 16 maggio per i colloqui tra Russia e Ucraina. Lo ha affermato lo stesso Witkoff ai giornalisti a Doha, secondo quanto riporta la Reuters ripresa dai media internazionali, aggiungendo che non è ancora noto se Vladimir Putin parteciperà ai colloqui. Ieri Trump aveva annunciato che Rubio sarebbe andato in Turchia domani, giorno in cui sono previsti i primi colloqui diretti tra Mosca e Kiev dal 2022.
I soldati russi attaccano Sumy, due morti
Le truppe russe hanno lanciato oggi un attacco missilistico contro un'infrastruttura industriale a Sumy. Al momento si contano due morti e nove feriti. Due di loro sono in gravi condizioni. Lo riferisce il Consiglio comunale di Sumy. Questa mattina le truppe russe avevano già attaccato un camion con un drone nel territorio della comunità di Sumy, provocando la morte di una persona e il ferimento di altre due.
Volo MH17, l'Onu: "Russia responsabile dello schianto in Ucraina nel 2014"
Il Consiglio dell'organizzazione ha affermato che i reclami presentati da Australia e Paesi Bassi in merito al volo della Malaysia Airlines erano "fondati in fatto e in diritto". Nell'incidente aereo, provocato da un missile terra-aria, morirono 298 persone. LEGGI L'ARTICOLO
La Lituania prepara nuove sanzioni nazionali per Mosca e Minsk
Il ministero degli Esteri lituano ha preparato un pacchetto di sanzioni nei confronti di Mosca e Minsk da applicare nel caso in cui le sanzioni europee non venissero prorogate la prossima estate. La bozza preparata dal ministero prevede la possibilità di congelare i beni di persone fisiche o giuridiche che sostengano direttamente o indirettamente la guerra del Cremlino contro l'Ucraina, che intraprendono azioni contro l'integrità del territorio dell'Ucraina, che compromettono la stabilità di Kiev, nonché minino l'indipendenza e la sicurezza della Lituania attraverso azioni ibride. Ulteriori sanzioni verrebbero applicate a chi sostenga le violazioni dei diritti umani e le repressione contro la società civile e l'opposizione democratica in Russia e Bielorussia. La bozza dovrà ora essere sottoposta al vaglio del Parlamento di Vilnius.
Berlino: "Putin si sieda al tavolo e tratti la pace"
"Ci aspettiamo che Putin si sieda al tavolo delle trattative e sia pronto a un cessate il fuoco. Chiunque voglia la pace in Europa deve negoziare ora, e la palla è nel campo di Putin". Lo ha detto Johann Wadephul, ministro degli Esteri tedesco, sottolineando anche che l'Ucraina "ha dimostrato piena disponibilità ad avviare un cessate il fuoco incondizionato e negoziati di pace".
Media: "Lavrov non sarà domani a Istanbul"
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov non sarà domani a Istanbul, dove sono previsti colloqui tra Russia e Ucraina per raggiungere un accordo di pace. Lo scrive il quotidiano russo Kommersant citando una propria fonte a condizione di anonimato.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invitato il leader del Cremlino Vladimir Putin a recarsi a Istanbul per colloqui. Il presidente americano Donald Trump si è detto disponibile a partecipare ai negoziati in Turchia, ma finora il Cremlino non ha chiarito se Putin sarà presente.

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Il cardinale Parolin: "Penso sia prematuro il Papa a Kiev"
"No, questo è prematuro, c'è stato l'invito del presidente Zelenskyj adesso il Papa valuterà che cosa fare, però come faccio a dire sì o no? Credo che neanche lui a questo punto, dica sì o no". Lo dice il cardinale Pietro Parolin, confermato Segretario di Stato della Santa Sede, a margine di un convegno alla pontificia università Gregoriana dopo l'invito del presidente ucraino a papa Leone di andare a Kiev.
Rutte incontra Sybiha: "Kiev può contare sulla Nato"
"L'Ucraina può contare sul continuo sostegno della Nato nel suo impegno per una pace giusta e duratura". Lo rende noto il Segretario generale della Nato, Mark Rutte, che oggi ha incontrato il ministro degli Esteri ucraino, Andrij Sybiha.

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Kiev: "Nessuna risposta sulla presenza di Putin a Istanbul"
Kiev non ha ancora ricevuto una risposta da Mosca sulla presenza del presidente russo Vladimir Putin ai potenziali colloqui di pace in Turchia. Lo ha detto un funzionario ucraino. "Il presidente Zelensky ha fatto questa offerta per un incontro di gioved' domenica, tre giorni fa", ha detto il funzionario, che ha parlato a condizione di anonimato. "Noi non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta da Putin".
Witkoff: "Venerdì sarò a Istanbul con Rubio, non so se Putin verrà"
L'inviato speciale del presidente americano Donald Trump Steve Witkoff e il Segretario di Stato Usa Marco Rubio si recheranno venerdì a Istanbul, in occasione del colloqui tra la Russia e l'Ucraina. Lo ha annunciato lo stesso Witkoff. Parlando ai giornalisti a Doha, in Qatar, l'inviato americano ha aggiunto che non c'è certezza sulla partecipazione del presidente russo Vladimir Putin ai colloqui in Turchia.
''Rubio e io andremo a Istanbul venerdì. Non so se Putin parteciperà'', ha affermato Witkoff.
Fidan riceve Sybiha: "La Turchia sostiene gli sforzi per un cessate il fuoco"
Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha ricevuto il ministro degli Esteri ucraino Andriy Sybiha ad Antalya, in Turchia. Durante il colloquio, Fidan ha espresso al capo della diplomazia di Kiev il sostegno della Turchia agli sforzi per raggiungere un accordo di cessate il fuoco in Ucraina. Lo ha riferito all'agenzia di stampa Ria Novosti una fonte del ministero degli Esteri turco, sottolineando che Ankara ha detto di essere pronta a fare tutto quanto possibile per sostenere il cessate il fuoco.
"Durante l'incontro sono stati discussi gli sforzi per stabilire un cessate il fuoco e una pace duratura tra Ucraina e Russia. Il ministro Fidan ha affermato che la Turchia è pronta a fornire tutto il supporto possibile, inclusi mediazione e negoziati, per raggiungere la pace", ha affermato la fonte dell'agenzia russa.
Kiev: "Pronti alla pace, Putin smetta di evitare Zelensky"
"Durante il nostro incontro, ho ringraziato Hakan Fidan per avermi invitato in Turchia e l'ho informato sugli ultimi sviluppi sul campo di battaglia e in ambito diplomatico. L'epicentro della diplomazia mondiale è ora in Turchia, che sta svolgendo un ruolo attivo di mediazione. Lo apprezziamo". Lo scrive sui social il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha. "Ho ribadito l'impegno dell'Ucraina per la pace, la nostra disponibilità immediata e incondizionata a un cessate il fuoco completo e duraturo, nonché la nostra offerta di un incontro diretto al più alto livello tra l'Ucraina e la Russia. Putin deve smettere di rifiutare il cessate il fuoco e di evitare l'incontro con il presidente Zelensky. Abbiamo avuto una conversazione approfondita sui modi per portare avanti un processo di pace significativo: sono grato al mio collega per il suo sostegno e le sue preziose osservazioni".
Ucraina, Draghi: "LUe spettatrice nei negoziati di pace"
Per l'Ue sul fronte orientale "potrebbe essere ormai troppo tardi per influenzare gli eventi a breve termine. Anche se abbiamo fornito circa la metà degli aiuti militari all'Ucraina, probabilmente saremo spettatori in un negoziato di pace che riguarda il nostro futuro e i nostri valori". Lo constata l'ex presidente della Bce Mario Draghi, parlando a Coimbra, in Portogallo.
Papa Leone XIV, l'appello ai leader per la pace. VIDEO
Colloqui Ankara-Kiev prima di ministeriale Nato ad Antalya
I ministri degli Esteri di Turchia e Ucraina, Hakan Fidan e Andrii Sybiha, hanno discusso degli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco e una pace duratura tra Russia e Ucraina, nonchè della visita programmata ad Ankara del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. L'incontro è avvenuto prima della riunione informale dei ministri degli Esteri della Nato di Antalya. Secondo una fonte, Fidan ha ribadito la disponibilità della Turchia a ospitare eventuali colloqui di pace tra Ucraina e Russia, senza fornire ulteriori dettagli.
Mosca: "Sul tavolo a Istanbul questioni politiche e tecniche"
Nei negoziati diretti tra Mosca e Kiev in programma domani a Istanbul saranno sul tavolo questioni "politiche e molte questioni tecniche", e la delegazione russa sarà "formata sulla base di questo". Lo ha detto il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov in un'intervista alla rete televisiva statale Primo Canale ripresa dall'agenzia Ria Novosti. "Tutte le tesi sono sul tavolo" e "la delegazione russa sarà pronta per i negoziati e attenderà la parte ucraina", ha detto da parte sua alla stessa emittente il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
Al via l'iter per la creazione del tribunale speciale per Kiev
Il Consiglio d'Europa può avviare le procedure legali per istituire il tribunale speciale incaricato di processare i responsabili dell'aggressione contro l'Ucraina: i ministri degli Esteri dei Paesi membri, riuniti a Lussemburgo, hanno approvato formalmente la sua creazione dopo il sostegno politico necessario già espresso il 9 maggio da oltre 38 Paesi e dall'Ue. Il "fermo sostegno" a Kiev, già concretizzatosi con il registro per i danni di guerra - che secondo fonti interne potrebbe presto includere anche le violazioni contro i minori - si rafforza con l'auspicio di un'intesa per la nascita di una "commissione per le richieste di risarcimento, possibilmente sotto l'egida del Consiglio d'Europa", hanno evidenziato i ministri, riaffermando inoltre la volontà di garantire il ritorno dei bambini ucraini deportati o trasferiti con la forza in Russia. A Strasburgo si stima che la procedura per istituire il tribunale possa concludersi "in tempi brevi, sicuramente entro la fine dell'anno". In seguito, gli Stati membri dovranno ratificare i testi giuridici attraverso le rispettive procedure nazionali.
Mattarella: "Ue in ritardo su Difesa, farla con urgenza"
La Difesa comune europea "ben esemplifica le conseguenze dell'inazione e delle ingiustificate ritrosie a procedere lungo il cammino dell'integrazione". Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando al vertice Cotec che si svolge a Coimbra. "Gli Stati membri ne discutono da oltre settant'anni. Da quando a Parigi, nel maggio 1952 fu firmato il Trattato che istituiva la Comunità Europea di Difesa. Questa veniva rilanciata, in forme diverse e meno ambiziose, tra il '98 e il 2000. Non è difficile immaginare quale sarebbe oggi la condizione dell'Unione, di fronte al mutato contesto geopolitico, se avessimo scelto a suo tempo di compiere quel salto di qualità politico nel processo di integrazione. Oggi siamo in ritardo, in rincorsa rispetto agli eventi e dobbiamo, di conseguenza, avvertirne l'urgenza"
Rutte: "A Istanbul finestra di opportunità sull'Ucraina"
"C'è una finestra di opportunità per portare davvero la questione ucraina a un livello migliore e la Turchia gioca un ruolo importante in questo". Lo ha affermato il Segretario generale della Nato, Mark Rutte, parlando dei colloqui di pace previsti per domani a Istanbul tra Mosca e Kiev, in un'intervista all'agenzia turca Anadolu. "È difficile per me decidere cosa accadrà nelle prossime 24-48 ore, sono in stretto contatto con tutti i principali attori", ha aggiunto Rutte. "Dobbiamo portare l'Ucraina verso una pace permanente passo dopo passo", ha detto il Segretario generale della Nato.
Merz: "Dovremo assumere più responsabilità in Ue e nella Nato"
"Noi dovremo assumere più responsabilità nell'Ue e nella Nato. Di questo ho parlato nella mia visita di insediamento alla Nato con il segretario generale Mark Rutte". Lo ha detto il cancelliere tedesco Friedrich Merz, parlando al Bundestag. "Noi adempiremo ai nostri doveri senza se e senza ma. Nel nostro interesse e nell'interesse della meravigliosa alleanza transatlantica, che non è seconda a nessuna nell'impegno per la libertà e la pace della parte del mondo in cui abbiamo la grande fortuna di vivere".
Merz: "Le nostre forze armate saranno le più forti d'Europa"
"In futuro, il Governo federale fornirà tutte le risorse finanziarie di cui la Bundeswehr (le forze armate tedesche) ha bisogno per diventare l'esercito più forte d'Europa in termini convenzionali". Lo ha detto il cancelliere tedesco Friedrich Merz, parlando al Bundestag. "Questo è appropriato per il Paese più popoloso ed economicamente più forte d'Europa. Anche i nostri amici e partner si aspettano questo da noi, anzi lo esigono", ha continuato. "Collaboreremo molto più strettamente con i nostri vicini europei sulle questioni relative alla difesa e agli armamenti", ha concluso.
Merz: "Sull'Ucraina farò ogni sforzo per unità fra Ue e Usa"
"Nessun diktat sulla pace e nessuna sottomissione a fatti creati militarmente contro la volontà dell'Ucraina è compatibile con la nostra posizione". Lo ha detto Friedrich Merz, parlando al Bundestag. "Negli ultimi giorni ho parlato due volte al telefono con il presidente Trump. Sono grato per il suo sostegno all'iniziativa di un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni" che "può aprire uno spiraglio per rendere possibili i negoziati di pace. È di fondamentale importanza che l'Occidente politico non si lasci dividere". "Farò ogni sforzo per continuare a creare la massima unità possibile tra i partner europei e americani".
Ucraina, Cremlino: chi andrà a Istanbul? Aspettiamo decisioni Putin
Il Cremlino continua a non entrare nei dettagli sulla partecipazione ai colloqui in Turchia con gli ucraini. "La delegazione russa attenderà la delegazione ucraina a Istanbul il 15 maggio", ha risposto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, a una domanda dell'agenzia Afp su chi andrà da Mosca. Nessuna novità quindi da Peskov sui rappresentanti di Mosca. "Non è cambiato nulla in merito", ha detto, affermando di attendere "le istruzioni del presidente" Vladimir Putin.
Fonti Nato: "Usa contrari a invitare Zelensky all'Aia"
Gli Stati Uniti sono contrari ad estendere l'invito a partecipare al vertice Nato dell'Aia del 24 giugno al presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Lo confidano all'Ansa fonti diplomatiche alleate. Al momento, infatti, le partecipazioni sono state inviate solo ai quattro partner asiatici: Giappone, Corea del sud, Australia e Nuova Zelanda. "Quasi tutti tra gli alleati hanno espresso a Washington perplessità su questa scelta", precisa una fonte. Il tema, fra gli altri, potrebbe fare capolino alla ministeriale esteri informale di Antalya, che si apre questa sera con la cena organizzata dai padroni di casa. L'organizzazione del vertice dell'Aia sarà infatti tra i punti in agenda, benché non sono attese decisioni in quanto l'incontro è appunto nel formato informale. Al momento si prevede un programma molto stringato al summit dei leader, in contrasto con quanto accaduto negli scorsi anni, per evitare possibili frizioni con Donald Trump. In calendario ci sarà dunque una cena offerta ai leader dai reali olandesi la sera del 24 giugno - dove è prevista la partecipazione dei partner asiatici - mentre la sessione vera e propria, dedicata all'aumento della spesa militare e alla definitiva adozione degli obiettivi di capacità, si terrà mercoledì 25 giugno. Per ora - ma non è detto che la situazione cambi - non è previsto un Consiglio Nato-Ucraina al livello dei leader, come invece è avvenuto in passato. Un'ipotesi, almeno per non escludere del tutto Kiev, è di organizzarlo al livello di ministri degli Esteri e della Difesa, che comunque parteciperanno al vertice.
Costa: "Bene le sanzioni, uniti al fianco del popolo ucraino"
Il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa plaude all'"importante accordo raggiunto oggi dagli ambasciatori dell'Ue sul 17° pacchetto di sanzioni contro la Russia, comprese le misure per contrastare la flotta ombra russa". "Questo - commenta su X - è un forte segnale che l'Ue rimane unita al fianco del popolo ucraino".
Il Papa: "Per la pace dico ai responsabili, 'negoziamo'"
"Perché questa pace si diffonda, io impiegherò ogni sforzo. La Santa Sede è a disposizione perché i nemici si incontrino e si guardino negli occhi, perché ai popoli sia restituita una speranza e sia ridata la dignità che meritano, la dignità della pace. I popoli vogliono la pace e io, col cuore in mano, dico ai responsabili dei popoli: incontriamoci, dialoghiamo, negoziamo!". Lo dice il Papa nell'udienza alle Chiese orientali. "La guerra non è mai inevitabile, le armi possono e devono tacere, perché non risolvono i problemi ma li aumentano; perché passerà alla storia chi seminerà pace, non chi mieterà vittime; perché gli altri non sono anzitutto nemici, ma esseri umani: non cattivi da odiare, ma persone con cui parlare. Rifuggiamo le visioni manichee tipiche delle narrazioni violente, che dividono il mondo in buoni e cattivi".
Il Papa: "Quanta violenza, la pace non è sopraffazione"
Il Papa, nel discorso alle Chiese orientali, ricorda: "Chi più di voi, che conoscete da vicino gli orrori della guerra, tanto che Papa Francesco chiamò le vostre Chiese 'martiriali'? È vero: dalla Terra Santa all'Ucraina, dal Libano alla Siria, dal Medio Oriente al Tigray e al Caucaso, quanta violenza! E su tutto questo orrore, sui massacri di tante giovani vite, che dovrebbero provocare sdegno, perché, in nome della conquista militare, a morire sono le persone, si staglia un appello: non tanto quello del Papa, ma di Cristo, che ripete: 'Pace a voi!'". "La pace di Cristo non è il silenzio tombale dopo il conflitto, non è il risultato della sopraffazione, ma è un dono che guarda alle persone e ne riattiva la vita. Preghiamo per questa pace, che è riconciliazione, perdono, coraggio di voltare pagina e ricominciare", sottolinea il Papa.
Von der Leyen: "Bene sanzioni,manteniamo pressione sul Cremlino"
"Accolgo con favore l'accordo sul nostro 17° pacchetto di sanzioni contro la Russia. Stiamo limitando ulteriormente l'accesso alla tecnologia del campo di battaglia. E abbiamo elencato altre 189 navi della flotta ombra per colpire le esportazioni di energia della Russia. Questa guerra deve finire. Manterremo alta la pressione sul Cremlino". Lo scrive la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen su X.
Confermato l'incontro Zelensky-Erdogan ad Ankara
L'incontro tra il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e l'omologo turco, Recep Tayyip Erdogan, si terrà domani ad Ankara. Lo ha confermato una fonte dell'ambasciata ucraina in Turchia all'ANSA, aggiungendo che non è ancora chiaro se Zelensky si recherà in Turchia già oggi o domani. Secondo la fonte, nel caso in cui il presidente russo Vladimir Putin venga a Istanbul giovedì, dove sono previsti colloqui tra delegati di Mosca e Kiev, sia Zelensky che Erdogan si sposteranno nella città sul Bosforo.
Berlino: “Putin deve sapere che non potrà prevedere le nostre mosse"
Abbiamo deciso in linea di principio di lasciar prevalere un'ambiguità strategica. Putin deve sapere che non potrà prevedere le nostre mosse finché il suo comportamento sarà imprevedibile": lo ha detto Johann Wadephul, il nuovo ministro degli esteri tedesco, confermando sia che "è in discussione" la questione di utilizzare i beni sequestrati alla Russia per sostenere l'Ucraina sia che il governo tedesco non renderà più note le tipologie di armi che invia a Kiev: "Non vogliamo essere prevedibili e poter contare su tutte le opzioni: crediamo sia la scelta migliore". Per il ministro questa impostazione riguarda anche i Taurus.
Ministro Esteri tedesco Wadephul: "Usa sono al nostro fianco"
"Non ho mai dubitato che gli Stati Uniti sarebbero stati al nostro fianco. È vero che alcune cose ci hanno irritato nelle ultime settimane. Ma molti colloqui hanno dimostrato che siamo uniti. Sono impaziente di incontrare il mio collega Rubio questa settimana ad Antalya, in occasione della riunione della Nato, e abbiamo concordato di incontrarci a Washington molto presto". Lo ha detto il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz) che lo ha intervistato. Il ministro ha ribadito che la guerra in Ucraina è un conflitto "europei" e perciò "gli europei sono chiamati a prendere parte alla sua soluzione". Ha anche avvertito i Russi di non farsi illusioni: la cooperazione transatlantica è "stretta"
Peronaci: "Italia per rafforzamento della cooperazione Nato-Ue"
L'Ambasciatore Marco Peronaci, Rappresentante permanente d'Italia presso la Nato, ha ospitato ieri sera un dibattito sul rafforzamento del pilastro europeo dell'Alleanza atlantica. L'evento, organizzato d'intesa con l'Ambasciatore Vincenzo Celeste e la Rappresentanza permanente d'Italia all'Unione europea, ha visto la partecipazione della Vice Segretaria Permanente della Nato Radmila Shekerinska, il Vice Segretario Generale del Seae Charles Fries e il Presidente di Leonardo Stefano Pontecorvo, che hanno aperto il dibattito dinanzi ad una platea di oltre 150 ospiti, rappresentanti dell'Alleanza atlantica, delle istituzioni europee, dell'industria della difesa ed esperti del settore. "L'Italia sostiene da tempo un rafforzamento della cooperazione tra Nato e Ue, attori indispensabili per l'architettura della difesa del nostro continente", ha affermato l'Amb. Peronaci, che ha sottolineato come le due organizzazioni siano chiamate a coordinarsi ancor di più oggi, in vista delle importanti decisioni attese al Vertice Nato dell'Aia sul tema delle spese per la difesa. "L'incremento degli investimenti per la difesa, sul quale si è di recente espresso anche il Presidente del Consiglio, sarà uno dei temi principali del Summit di giugno, ma occorre che anche l'UE appresti tutti gli strumenti necessari per accompagnare questo processo, potenziando in particolare la base industriale europea", ha proseguito Peronaci. "Con eventi come questo puntiamo ad approfondire un dialogo costruttivo tra tutti gli attori istituzionali e industriali coinvolti, al fine di rafforzare il coordinamento esistente soprattutto tra Alleati europei, pur ribadendo l'ineludibile rapporto che ci lega agli Stati Uniti per la sicurezza dell'area euro-atlantica".
Da Ue nuove sanzioni per Mosca, ratifica il 20 maggio
La ratifica delle nuove sanzioni Ue a Mosca - al quale hanno dato luce verde anche Ungheria e la Slovacchia - è attesa ora per il 20 maggio, in occasione del Consiglio Affari Esteri Ue. Le navi della flotta ombra sanzionate sono, a quanto sia apprende, quasi 200, tra cui petroliere. Altre 30 imprese coinvolte nell'elusione delle sanzioni, in particolare per quanto riguarda i beni a duplice uso, subiranno nuove restrizioni commerciali. Sono state inoltre approvate 75 sanzioni individuali per persone e aziende legate al complesso dell'industria militare russa. Sanzionati che i 20 entità e individui che diffondono disinformazione.
Cavo Dragone: "Tutti gli alleati Nato investano di più per la difesa"
"Investire di più, e non solo spendere di più, è fondamentale per mantenere la nostra pace ora e in futuro. Apprezziamo i numerosi alleati che hanno agito e i molteplici che stanno seriamente prendendo in considerazione l'aumento del loro bilancio per la difesa. Incoraggiamo tutti a investire di più in capacità che ci consentano di affrontare le minacce attuali ed essere pienamente preparati per il futuro". Lo ha detto il presidente del Comitato Militare della Nato, l'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, aprendo la riunione dello stesso Comitato a livello di capi di stato maggiore della Difesa.
Cavo Dragone: "La deterrenza è il vaccino per mantenere la pace"
"Prepararsi alla guerra è il nostro vaccino per mantenere la pace", ha detto l'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato Militare della Nato, aprendo la riunione dell'organismo a livello di capi di stato maggiore della Difesa, evidenziando la necessità di "continuare a investire nel vaccino della deterrenza" per non esporsi a "maggiore instabilità" e non rendersi "inutilmente vulnerabili alle minacce". "Guardando al prossimo vertice dell'Aja, dobbiamo concentrarci su ciò che conta veramente: rafforzare le nostre capacità di deterrenza e difesa, intensificare il nostro impegno con i partner e garantire la sicurezza dei nostri cittadini e alleati contro minacce riconosciute e potenziali", ha sottolineato Cavo Dragone.
Cavo Dragone: "Con Kiev per negoziare da una posizione di forza"
"Il nostro sostegno all'Ucraina deve essere e rimarrà ferreo affinché, quando arriverà il momento, Kiev possa sedersi al tavolo delle trattative" da "una posizione di forza". Lo ha detto il presidente del Comitato Militare della Nato, l'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, aprendo la riunione dello stesso Comitato a livello di capi di stato maggiore della Difesa. "Tutto questo richiede investimenti di tempo e risorse, perché la pace e la stabilità non possono essere date per scontate e hanno un prezzo. Ma il costo della sicurezza non è nulla in confronto al costo di combattere una guerra e riprendersi da essa", ha sottolineato.
Via libera dei 27 Paesi Ue alle nuove sanzioni per Mosca
Via libera dei Rappresentanti Permanenti dei 27 Paesi Ue (Coreper II) al 17/esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, a quanto appreso da Ansa. Le nuove misure europee, oltre a colpire nuovamente la cosiddetta 'flotta ombra' di Mosca, prevedono anche sanzioni relative alle attività ibride della Russia, alle violazioni dei diritti umani e all'uso di armi chimiche.
Kiev: "2 feriti in raid russi nell'ovest dell'Ucraina"
Due persone sono rimaste ferite da raid notturni russi sulla regione di Rivne, nel nord-ovest dell'Ucraina, secondo quanto riporta su Telegram il governatore dell'oblast, Oleksandr Koval, citato da Ukrinform.
Tajani: "Mi fido poco di Putin"
"Io mi fido poco di Putin". Lo afferma il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani in un colloquio riportato su alcuni quotidiani, il Fatto Quotidiano e Messaggero, alla vigilia del summit di Istanbul che potrebbe cambiare il corso della guerra in Ucraina. "Ho incontrato a Verona il vicepremier Kuleba, abbiamo parlato della ricostruzione ucraina in vista della conferenza in Italia a luglio - riprende il titolare della Farnesina - ma è difficile confidare nelle aperture di Putin in questa fase". Tajani è scettico su un'immediata risoluzione della crisi ucraina. Difficile fidarsi di Putin, e l'Europa potrebbe essere divisa. "Ci opporremo a qualunque tentativo di disgregare l'Europa, come fa la signora Le Pen - dice - . Io non starei mai in un governo anti-Ue". C'è poi il fronte di Gaza. "Noi su Gaza stiamo con Papa Leone XIV che domenica nel suo primo Angelus ha chiesto il cessate il fuoco - conclude Tajani - e quando diciamo che appoggiamo il piano di pace dell'Egitto mi sembra che la nostra posizione sia piuttosto chiara".
Lula: "Voglio esortare Putin a incontrare Zelensky in Turchia"
Il presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, ha dichiarato che intende esortare Vladimir Putin a incontrare Volodymyr Zelensky in Turchia, dove sono previsti negoziati sulla guerra in Ucraina, aggiungendo il suo ai numerosi appelli al leader russo affinché si rechi personalmente a Istanbul per colloqui diretti con Kiev. "Cercherò di parlare con Putin", ha detto Lula in una conferenza stampa a Pechino, prima della tappa programmata a Mosca durante il suo viaggio di ritorno in Brasile. "Non mi costa nulla dirgli: 'Ehi, compagno Putin, vai a Istanbul e negozia, per l'amor di Dio'", ha aggiunto. Le dichiarazioni di Lula giungono dopo che Kiev ha esortato il Brasile a usare la sua influenza su Mosca per facilitare un incontro tra Putin e Zelensky. Da parte loro, Cina e Brasile hanno rilasciato martedì una dichiarazione congiunta in cui accolgono con favore "la proposta del presidente russo Vladimir Putin di avviare negoziati di pace" con l'Ucraina. Nel testo, i due Paesi hanno anche parlato del dialogo diretto come "dell'unico modo per porre fine al conflitto", secondo quanto riporta l'agenzia di stampa cinese, Xinhua. Ieri Zelensky ha esortato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a recarsi in Turchia per partecipare ai colloqui. Quest'ultimo ha solo annunciato che ci andrà il segretario di Stato, Marco Rubio. Il Cremlino non ha ancora specificato se Putin parteciperà ai colloqui, indicando solo che sarà presente una delegazione russa.
Ucraina, Meloni sente Erdogan: “Mosca accetti il cessate il fuoco”
Ieri, la premier Giorgia Meloni ha avuto una conversazione telefonica con il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan. "Alla luce della disponibilità turca a ospitare a Istanbul i negoziati di pace tra Ucraina e Russia - viene spiegato -, i due Leader hanno discusso delle prospettive diplomatiche e reiterato il loro sostegno per una pace giusta e duratura in Ucraina". LEGGI L'ARTICOLO
Ucraina, Macron: Francia non vuole la "Terza guerra mondiale"
Il presidente francese Emmanuel Macron ha affermato che la Francia non vuole scatenare la "Terza guerra mondiale" per l'invasione della Russia in Ucraina e ha promesso referendum su questioni chiave, mentre ha delineato i suoi obiettivi per i restanti due anni del suo mandato in una maratona televisiva. "Dobbiamo aiutare l'Ucraina a difendersi, ma non vogliamo scatenare una terza guerra mondiale", ha detto Macron nell'intervista durata piu' di tre ore. "La guerra deve cessare e l'Ucraina deve essere nella migliore situazione possibile per avviare i negoziati", ha aggiunto. Ma Macron ha precisato che la Francia è pronta a discutere con altri Paesi europei il dispiegamento di aerei da guerra francesi armati di armi nucleari sul loro territorio, come fanno gli Stati Uniti. "Gli americani hanno le bombe su aerei in Belgio, Germania, Italia, Turchia", ha detto Macron. "Siamo pronti ad aprire questa discussione. Definiro' il quadro in modo molto specifico nelle settimane e nei mesi a venire", ha affermato.
Ucraina, Zelensky: Trump deve convincersi che Putin sta mentendo
Il presidente ucraino Volodymir Zelensky ha dichiarato che il suo omologo statunitense, Donald Trump, deve convincersi che Vladimir Putin sta mentendo e che non sono gli ucraini a frenare un possibile processo di pace. "Trump deve convincersi che Putin sta mentendo. E noi dobbiamo affrontare le cose in modo ragionevole e dimostrare che non siamo noi a frenare questo processo. Ecco perche' faccio quello che faccio, in modo che altri Paesi, non solo gli Stati Uniti, vedano che Putin non vuole (il processo)", ha affermato Zelensky in un'intervista alla rivista tedesca 'Der Spiegel', riferendosi alla sua volontà di incontrare il presidente russo a Istanbul.
Zelensky si dice pronto a fare "di tutto" per incontrare Putin, ma Mosca fa sapere che una decisione non è stata ancora presa. Lo zar afferma intanto che chi pianifica nuove sanzioni contro la Russia lo fa "a suo discapito" perché è un "deficiente". Oggi in Turchia riunione Nato dei ministri degli Esteri. Merz riceve invece Guterres.