Cremlino: "Russia e Usa su strada del ripristino relazioni". Domani colloquio Trump-Putin
La Russia e gli Stati Uniti sono sulla strada per ripristinare le relazioni bilaterali, e la conversazione telefonica in programma domani tra i due presidenti è un passo importante. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Tass. "Parlerò con Putin domani mattina", ha detto Donald Trump
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"Domani mattina parlerò con il presidente Putin della guerra in Ucraina. Molti elementi dell'accordo finale sono stati concordati, ma molto resta ancora da fare. Migliaia di giovani soldati sono uccisi. Ogni settimana porta 2.500 morti fra i soldati, da tutte e due le parti, e questo deve finire ora. Aspetto con impazienza di parlare con Putin". Lo afferma Donald Trump sul suo social Truth. 'Mai così vicini alla pace', dice la Casa Bianca. Al centro del colloquio i territori e le centrali. Zelensky in pressing: 'Il rafforzamento dell'esercito è una priorità'. Mosca apre uno spiraglio su 'osservatori disarmati', ma avverte: 'Pericoloso parlare di invio di militari in Ucraina'. Salgono a oltre 30 i Paesi pronti alla 'coalizione dei volenterosi' di Starmer. L'Italia: 'Solo dopo la tregua e con l'Onu'. L'Ue cerca l'unità sul piano Kallas per aiuti volontari. Meloni domani in Parlamento prima del Consiglio Ue: 'L'Occidente non si divida'. Nel centrodestra si tratta sulla risoluzione. La Lega dice no alle armi e ai 40 miliardi a Kiev. Anche Schlein negozia nel Pd e nel centrosinistra. Da Azione una risoluzione fotocopia di quella approvata a Strasburgo. Conte: 'In piazza con noi chi è contro il riarmo'.
Gli approfondimenti:
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Trump: concordati molti punti ma con Putin ancora da fare
"Domani mattina parlerò con il presidente Putin della guerra in Ucraina. Molti elementi dell'accordo finale sono stati concordati, ma molto resta ancora da fare. Migliaia di giovani soldati sono uccisi. Ogni settimana porta 2.500 morti fra i soldati, da tutte e due le parti, e questo deve finire ora. Aspetto con impazienza di parlare con Putin". Lo afferma Donald Trump sul suo social Truth.
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Guerra Ucraina Russia, le condizioni della tregua: trattativa tra Kiev e Mosca
È previsto per martedì il colloquio telefonico tra il presidente statunitense Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin su un possibile percorso di pace tra Mosca e Kiev. Tra i temi che i due presidenti dovranno affrontare durante la telefonata emerge, primo fra tutti, il cessate il fuoco di 30 giorni, proposto dagli Usa e già approvato dall'Ucraina. LEGGI L'APPROFONDIMENTO
Ucraina, Onu: colpiti civili, attacchi a centrali energetiche
Attacchi aerei da parte dei russi hanno colpito Dnipro, Donetsk, Kharkiv e Odessa e la regione di Kherson, in Ucraina, ferendo decine di persone, tra cui bambini. Case, scuole e centrali energetiche sono state danneggiate, impattando le forniture di energia elettrica. Lo ha detto il portavoce dell’Onu, riportando il bollettino quotidiano.
Putin, un anno dalla rielezione del presidente russo
Al potere dal 2000, ha influenzato la politica russa con strategie economiche, espansionismo e il conflitto in Ucraina. Il leader russo è noto per la gestione ferma del potere ed è stato oggetto di critiche per le restrizioni delle libertà civili e i sospetti di frodi elettorali. IL FOCUS
Guerra Russia-Ucraina, Kiev ha il nuovo missile Long Neptune: "Può colpire Mosca"
Ha una gittata di 621 miglia (più o meno mille chilometri): significa che in linea di principio sarebbe in grado di colpire direttamente il territorio russo. LEGGI LA SCHEDA
Bozza risoluzione maggioranza: con Kiev finché necessario
"Continuare a sostenere l'Ucraina per tutto il tempo necessario, fermo restando l'auspicio di una rapida conclusione dei negoziati di pace". È uno dei 12 impegni, a quanto si apprende, della bozza della risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio Ue. Sulla crisi ucraina si prevede anche l'impegno a "lavorare con l'Unione Europea, con gli Stati Uniti e con i tradizionali alleati per arrivare ad una pace basata sui principi della Carta delle Nazioni Unite e sul diritto internazionale, assieme all'Ucraina ed ai partner internazionali", e a "dedicare ogni sforzo necessario per la preparazione della Conferenza per la ripresa dell'Ucraina (Ukraine Recovery Conference - URC) che l'Italia ospiterà a Roma il 10-11 luglio 2025".
Tajani: 'Credo nella pace in Ucraina tra primavera ed estate'
"Voglio essere ottimista, ogni passo che si fa a livello diplomatico, e in questo caso tra capi di Stato, va nella giusta direzione. Io credo che lentamente si potrà arrivare alla pace entro la fine della primavera, al massimo in piena estate". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, in un'intervista a Francesco Giorgino a "XXI Secolo" in onda stasera su Rai 1, rispondendo a una domanda sull'imminente telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin sulla proposta di tregua in Ucraina. "Noi sosteniamo tutte le iniziative che possano portare alla pace: l'aria è abbastanza positiva, vediamo come reagirà Putin alle proposte americane, poi ci sarà una trattativa" di cui farà parte anche la questione delle sanzioni imposte dall'Ue alla Russia, ha aggiunto.
Ucraina, dalle zone cuscinetto all'addestramento truppe: gli scenari per le forze di pace
Le prospettive di un possibile cessate il fuoco in Ucraina restano incerte. Il Segretario di Stato americano Rubio e il ministro degli Esteri russo Lavrov hanno avuto ieri una conversazione telefonica e "hanno discusso i prossimi passi" nei colloqui per porre fine alla guerra. COSA SAPPIAMO
Zelensky sente Macron: "Abbiamo coordinato le nostre posizioni"
Colloquio telefonico tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il presidente francese Emmanuel Macron alla vigilia della telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin. Lo annuncia lo stesso Zelensky sui social. "Ho parlato anche oggi con il presidente francese Macron. Abbiamo coordinato le nostre posizioni, sia in vista della conversazione tra il presidente Trump con Putin, sia dei prossimi incontri in Europa. Voglio ringraziare Emmanuel e tutta la Francia per il loro supporto", ha detto il presidente ucraino.
Tajani: "A Bruxelles confermato sostegno Europa, al lavoro su pace giusta"
A Bruxelles ''abbiamo confermato il sostegno dell'Europa all'Ucraina in questo momento molto delicato perché si sta lavorando tutti insieme per raggiungere una pace giusta che ponga fine a una guerra che dura ormai tre anni ma la pace deve essere frutto di un accordo che non sia la sconfitta dell'Ucraina. Si è parlato di ipotesi di ulteriori sostegni finanziari all'Ucraina ma bisognerà valutare le proposte e si deciderà dopo la telefonata tra Putin e Trump e la possibile evoluzione della situazione''. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervistato da Francesco Giorgino a 'XXI Secolo' facendo il punto sull'incontro a Bruxelles.
Tajani: "Credo pace entro fine primavera, massimo estate"
Telefonata Putin-Trump? ''Voglio essere ottimista. Ogni passo che si fa a livello diplomatico va nella giusta direzione. Credo che lentamente si potrà arrivare alla pace entro la fine della primavera, massimo in piena estate perché ormai non conviene più a nessuno continuare a combattere''. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervistato da Francesco Giorgino a 'XXI Secolo'.
Come a Gaza ''sono trattative molto difficili ma stiamo sostenendo tutte le iniziative che possono portare alla pace perché questa guerra fa male a tutti. L'aria è abbastanza positiva, vediamo come reagirà Putin alle proposte americane, poi ci dovrà essere una vera trattativa attorno a un tavolo dove russi, ucraini, Stati Uniti ed Europa dovranno sedersi per vedere come raggiungere un accordo. L'Europa è importante a quel tavolo perché ha inflitto sanzioni alla Federazione russa e ovviamente la questione sanzioni sarà parte della trattativa''.
Media: "Usa valutano di riconoscere Crimea ucraina come territorio russo"
Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Trump: "L'Europa ha dato meno soldi di noi e in prestito"
"Questo non e' l'accordo di Trump. Questo e' l'accordo di Joe Biden. Ha dato 350 miliardi di dollari all'Ucraina e non avrebbe dovuto farlo. Non era sicuro. L'Europa ha dato cento miliardi e in forma di prestito. Si riprenderanno i soldi, ma avrebbero dovuto dare molto di piu' di noi". Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ripetendo un'affermazione che il presidente francese, durante la visita alla Casa Bianca, gli aveva contestato. "Biden - ha aggiunto - e' stato estremamente incompetente ed e' stata una vergogna. Ma hanno speso 350 miliardi di dollari, con quei soldi avremmo potuto ricostruire l'intera nostra Marina".
Trump: "Ho agito per spirito umanitario"
Donald Trump ha spiegato di essersi mosso per spirito umanitario nel cercare un accordo tra Ucraina e Russia. "Sono coinvolto nell'umanita' - ha detto, parlando ai giornalisti - molto persone vengono uccise li', e cosi' noi dovevamo convincere l'Ucraina a fare la cosa giusta. Non e' stata una situazione facile. Avete avuto un piccolo assaggio allo Studio Ovale". Il riferimento e' allo scontro avvenuto con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Guerra Ucraina-Russia, l’Ue stabilisce i 5 principi per la pace. Ecco quali sono
I 27 capi di Stato e di governo dell'Unione europea al vertice straordinario sulla difesa hanno dato il via libera al piano ReArm proposto da Ursula von der Leyen, e ora serviranno i testi legislativi. "L'Europa affronta un pericolo chiaro, dobbiamo essere in grado di proteggerci", ha detto la presidente della Commissione accanto al leader di Kiev Volodymyr Zelensky e al presidente del Consiglio Antonio Costa. "Sentiamo la vostra vicinanza, siamo contenti di non essere soli", ha ribattuto il presidente ucraino. IL PIANO
Trump: "Parlerò con Putin per salvare alcuni soldati"
"Domani parlerò con il presidente russo Putin per salvare alcuni soldati che sono in grossi guai. Sono prigionieri, in pratica, sono circondati dai soldati russi. E' una brutta situazione in Russia, ed è una brutta situazione in Ucraina". Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, parlando con i giornalisti a margine della sua visita al Kennedy Center di Washington.
Trump: "Domani mattina sento Putin, possiamo trovare accordo"
"Vedremo se riusciremo a elaborare un accordo di pace, un cessate il fuoco e la pace. Penso che possiamo farcela". Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump parlando con i giornalisti durante una visita al John F. Kennedy Center for the Performing Arts di Washington. Il presidente Usa ha detto che il colloquio con il presidente russo, Vladimir Putin ci sara' domani mattina.
Tajani: penso pace entro fine primavera. Guerra fa male
l colloquio tra Vladimir Putin e Donald Trump che ci sarà domani? "Io voglio essere ottimista, ogni passo che si fa a livello diplomatico" va nella giusta direzione. Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, alla trasmissione XXI secolo. "Io penso che lentamente si potrà arrivare alla pace, entro la fine della primavera, massimo in piena estate", aggiunge. "Questa guerra fa male a tutti, l'aria è abbastanza positiva. Poi ci dovrà essere una vera trattativa", l'Europa "è importante a quel tavolo perché ha inflitto sanzioni" alla Russia. "Noi sosteniamo tutto ciò che può portare alla fine della guerra, Stati Uniti e Europa devono lavorare insieme, sono due facce della stessa medaglia", ha osservato.
Guerra Ucraina-Russia, quali sono le condizioni di Putin per una possibile tregua
È arrivata la risposta di Mosca alla proposta di tregua mediata tra Stati Uniti e Ucraina. A rispondere è stato il presidente russo, Vladimir Putin, che ha espresso un sì di principio a uno stop alle ostilità con Kiev, ma solo a patto che l'accordo promosso da Washington porti a una "pace duratura" e "rimuova le cause alla radice della crisi". LE CONDIZIONI
Trump: parlerò con Putin domani mattina
"Parlerò con Putin domani mattina". Lo ha detto Donald Trump visitando il Kennedy Center, secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg.
Armi nucleari, quante ce ne sono in Europa e in che Paesi si trovano
Le posizioni di Trump nei confronti della Russia e della Nato hanno riportato in discussione il tema di una “deterrenza europea”. Francia e Regno Unito sono gli unici Paesi del Vecchio Continente che possiedono l’atomica. Gli Stati Uniti al momento hanno armi nucleari nelle basi dell’Alleanza atlantica in Italia, Belgio, Germania, Paesi Bassi e Turchia. L'ARSENALE
Semafor: "Trump valuta riconoscimento Crimea come russa"
L'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di qualsiasi accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev. Lo dicono al sito Semafor due fonti Usa a conoscenza della questione. I funzionari dell'amministrazione hanno anche discusso la possibilita' che gli Stati Uniti sollecitino le Nazioni Unite a fare lo stesso, secondo entrambe le persone. Lle richiesta allineerebbe l'amministrazione Trump alla posizione del presidente russo Vladimir Putin, che da tempo considera la Crimea come territorio della sua nazione, riporta ancora Semafor.
Ucraina, cosa significa la proposta di Meloni di estendere a Kiev l'articolo 5 della Nato
Il governo di Kiev approva la proposta della presidente del Consiglio Giorgia Meloni di estendere l’articolo 5 del Trattato istitutivo della Nato al territorio ucraino, lanciata in occasione dell’ultimo Consiglio europeo straordinario di Bruxelles. La norma prevede che un attacco armato nei confronti di uno Stato dell’Alleanza atlantica venga considerato come un attacco diretto anche a tutti gli altri Paesi e permette, se necessario, il ricorso alla forza. Cosa significherebbe per l’Italia e per tutti gli altri membri della Nato? LEGGI QUI
Usa: "Europa divisa sull'Ucraina? Noi parliamo con tutti"
"L'approccio degli Stati Uniti nei confronti delle divisioni all'interno dell'Europa" sull'Ucraina "è quello di Marco Rubio: parlare con tutti". Lo ha detto la portavoce del dipartimento di Stato americano, Tammy Bruce, in un briefing con la stampa. "Anche al G7 è stato così: si discute e si entra nel merito delle questioni", ha aggiunto la funzionaria.
Media: "Trump valuta riconoscimento della Crimea come russa"
L'amministrazione Trump sta discutendo il riconoscimento della Crimea come russa nel tentativo di mettere fine alla guerra. Lo riporta Semafor citando alcune fonti, secondo le quali comunque Donald Trump non ha preso ancora una decisione. Secondo le stesse fonti, l'amministrazione Trump ha valutato la possibilità per gli Stati Uniti di premere sull'Onu affinché faccia lo stesso e riconosca la Crimea come territorio russo.
Marsilio firma intesa con regione di Sumy per cooperazione e sostegno
Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e il capo dell’amministrazione militare regionale di Sumy (Ucraina), Volodymyr Artiukh, hanno sottoscritto oggi, un protocollo d’intesa finalizzato a rafforzare la collaborazione tra i due territori in diversi ambiti strategici. Marsilio ha sottolineato l’importanza di questa intesa, evidenziando come l’Abruzzo, forte della sua esperienza in materia di ricostruzione post-sisma e di sviluppo territoriale, possa offrire un contributo concreto e qualificato nel percorso di ripresa e rilancio della regione Ucraina. “Mettere a disposizione il nostro know-how e le buone pratiche sviluppate negli anni – ha dichiarato Marsilio – rappresenta un atto di solidarietà e di collaborazione concreta, in grado di generare opportunità di crescita reciproca e di rafforzare i legami tra i nostri territori. Con questo accordo la Regione conferma la propria vocazione all’internazionalizzazione e alla cooperazione istituzionale”.
Presenti anche il direttore generale Antonio Sorgi; l’assessore Tiziana Magnacca e la dirigente del Servizio pianificazione strategica e cooperazione territoriale internazionale, Roberta Rizzone. L’accordo pone le basi per uno scambio di esperienze e conoscenze su temi fondamentali come la ricostruzione, lo sviluppo sostenibile e la resilienza energetica, la valorizzazione dell’ambiente e delle aree protette, l’agricoltura sostenibile, la cultura, l’arte, lo sport e il turismo, con una particolare attenzione al benessere sociale, all’istruzione e all’accesso al lavoro. L’obiettivo è quello di avviare iniziative congiunte, coinvolgendo attivamente gli stakeholder regionali e locali, per promuovere modelli di crescita innovativi e sostenibili, capaci di rispondere alle sfide comuni. Anche Volodymyr Artiukh, in collegamento video, ha espresso soddisfazione per l’accordo raggiunto, evidenziando il valore di un partenariato che favorisce lo sviluppo di progetti congiunti e l’integrazione di competenze, con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione e creare nuove opportunità di crescita e benessere per entrambe le comunità. Dopo aver ringraziato il governo italiano per la vicinanza al popolo ucraino, ha mostrato immagini, prima e dopo i bombardamenti, offrendo così una testimonianza diretta dell’impatto della guerra sul territorio.
Cremlino: 'Ue crea minaccia russa per militarizzazione'
L'Unione europea sta cercando di creare artificialmente una "minaccia russa" per giustificare la "militarizzazione" dell'Europa, secondo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. "Questi sono semplicemente tentativi di creare un nemico esterno artificiale per giustificare una linea militarista e la militarizzazione dell'Europa", ha affermato il portavoce in un'intervista al canale televivo RT, ripresa dall'agenzia Ria Novosti.
Casa Bianca: siamo alle ultime 10 iarde dalla pace
La portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt non ha voluto entrare nei dettagli della telefonata di martedì tra Trump e Putin ma è sembrata ottimista sul fatto che i colloqui possano aiutare ad avvicinarsi a un accordo per porre fine alla sua guerra in Ucraina. "Non voglio anticipare quei negoziati, ma posso dire che siamo sulla linea delle ultime 10 iarde dalla pace", ha detto nel suo briefing. "Non siamo mai stati più vicini a un accordo di pace di quanto lo siamo in questo momento. E il presidente, come sapete, è determinato a farne uno", ha aggiunto.
Macron: 'Zelensky ha avuto coraggio di accettare la proposta americana'
"Il presidente Zelensky ha avuto il coraggio di accettare la proposta americana di una tregua di 30 giorni. Sta ora alla Russia dimostrare che vuole davvero la pace": lo scrive, in un messaggio su X, il presidente francese, Emmanuel Macron, aggiungendo che "con tutti i nostri partner dobbiamo adesso andare avanti per presentare un piano di pace concreto".
Ucraina, Macron: "Parlato con Zelensky, ieri con Trump, avanti con piano pace concreto'
"Il presidente Zelensky ha avuto il coraggio di accettare la proposta americana di un cessate il fuoco di 30 giorni. Tocca alla Russia ora dimostrare che vuole veramente la pace". Lo ha ribadito in il presidente francese Emmanuel Macron, che in un post su X ha dato la notizia, "dopo la riunione di sabato per la pace il mio scambio con Donald Trump", di un colloquio telefonico con Volodymyr Zelensky. "Basta con i morti. Basta con le vite distrutte. Basta con la distruzione - ha intimato Macron - Le armi devono tacere. Gli abusi e i sabotaggi devono cessare. I bambini ucraini deportati devono essere riuniti alle loro famiglie. Sono tante le condizioni che spetta alla Russia soddisfare. E conosco l'impegno del presidente Trump in questo senso". Quindi il presidente francese ha esortato "ad andare avanti con tutti i nostri partner per presentare un piano di pace concreto, un piano di pace che fornisca forti garanzie di sicurezza all'Ucraina, un piano di pace che garantisca una pace duratura in Ucraina e in Europa, un piano di pace che impedisca alla Russia di attaccare nuovamente".
Reduci ucraini alla Bbc: 'La ritirata dal Kursk? Una catastrofe'
Una ritirata "catastrofica": è questo il racconto che emerge dalle testimonianze di diversi militari ucraini reduci dal fronte del Kursk, la regione russa di confine teatro nei mesi scorsi di un'incursione delle forze di Kiev, sullo sfondo delle ultime notizie sul contrattacco russo. Un racconto che sembra contraddire le rassicurazioni dei vertici militari e politici dell'Ucraina. E che viene proposto dalla più insospettabile delle fonti: la Bbc, tv di Stato di quel Regno Unito che sostiene Kiev in prima fila fra gli alleati occidentali. I soldati interpellati - contattati tramite i social media e identificati con il solo primo nome, a copertura del loro anonimato e a tutela da eventuali provvedimenti disciplinari - descrivono scene da "film horror": parlando di colonne esposte agli attacchi incessanti dei russi (e dei nordcoreani), martellanti bombardamenti dal cielo dei droni di Mosca, mezzi distrutti a "centinaia dal nemico" e abbandonati per strada, perdite pesantissime fra morti e feriti.
Kiev: 'Tre bambini feriti in un attacco russo a Pokrovsk'
Tre bambini sono rimasti feriti in un attacco russo a Pokrovsk, nella regione di Donetsk. L'ufficio del procuratore regionale di Donetsk ha riferito dell'attacco su Facebook, secondo Ukrinform. "Il 17 marzo 2025, alle 10:30, l'esercito occupante ha colpito Pokrovsk. L'attacco ha colpito un'area residenziale, ferendo un bambino di 12 anni e le sue due sorelle, di 8 e 15 anni. Al momento del bombardamento, si trovavano nel cortile della loro casa", si legge nel post. I bambini hanno riportato ferite da esplosione, ustioni, fratture, contusioni e traumi cranici. Il tipo di arma utilizzata è attualmente in fase di determinazione.
Lituania riqualificherà 1.000 rifugi in cinque anni
Il governo lituano prevede di riqualificare 1.000 rifugi in cinque anni e intende stanziare a tal fine poco meno di 80 milioni di euro. Lo ha comunicato il ministero degli Interni di Vilnius. Secondo quanto affermato da fonti ministeriali, i rifugi al momento praticabili potrebbero ospitare, in caso di bisogno, poco più della metà della popolazione del Paese. La riqualificazione dei rifugi in Lituania è iniziata subito dopo l'inizio dell'invasione su vasta scala dell'Ucraina da parte della Russia e ha portato quasi al raddoppio delle capacità iniziali. Il principale problema con cui l'ampiamento della rete dei rifugi ha dovuto fare i conti sono i costi dell'opera che nel corso degli ultimi tre anni sono lievitati rendendo necessari ulteriori massicci investimenti da parte del governo centrale.
Media: Starmer pronto a invio truppe per lungo tempo
Il primo ministro britannico Keir Starmer è pronto a inviare truppe in Ucraina per un periodo prolungato per sostenere un eventuale cessate il fuoco nella guerra avviata dalla Russia e per impedire ulteriori invasioni. Lo scrive il Times citando una fonte del governo. "Sarebbe un impegno a lungo termine, stiamo parlando di anni. Il tempo necessario per preservare un accordo di pace e scoraggiare la Russia", ha affermato la fonte. I leader della Difesa della coalizione dei volenterosi si incontreranno giovedì a Londra per discutere "in modo molto specifico" dove dovranno essere dispiegate le forze di mantenimento della pace e secondo quanto riportato dal Times, è probabile che le regole di ingaggio vengano discusse nei prossimi giorni.
Difesa, Ft: 'Dividendo pace' ha fatto risparmiare 354 mld l'anno ai Paesi Ue
Con la fine della guerra fredda negli ultimi decenni i paesi europei hanno risparmiato collettivamente centinaia di miliardi di euro all'anno grazie al cosiddetto 'dividendo della pace': riducendo la spesa per la difesa hanno liberato risorse per altre priorità tra le quali il welfare. Ma quanto costerà la fine del 'dividendo della pace'? Tra il 1995 e il 2023, secondo una stima effettuata dal 'Financial Times', una spesa per la difesa pari al 3,5% del pil (come quella che viene discussa in questi giorni dai leader europei) avrebbe richiesto agli Stati membri dell'Ue di destinare alla difesa 387 miliardi di dollari (circa 354 miliardi di euro) in più all'anno.
Nel 2024, la spesa per la difesa dell'Ue raggiungerà, secondo le stime, 326 miliardi di euro - circa l'1,9% del pil dell'Ue - rispetto ai 214 miliardi di euro del 2021. Si tratta di un aumento rispetto alla media di circa 150 miliardi di euro nei 15 anni fino al 2019, secondo il Consiglio europeo. Tra il 1985 e il 2020 i membri delle forze armate nell'Ue si sono ridotti da 3 milioni a 1,9 milioni.
Negli ultimi decenni l'Europa, sottolinea al quotidiano economico britannico Mark Zandi, capo economista di Moody's Analytics, ha goduto di un dividendo della pace che "ha liberato risorse economiche per gli investimenti privati e ha permesso ai governi di aumentare il sostegno al welfare sociale e alle reti di sicurezza finanziaria".
Le condizioni della tregua: trattativa tra Kiev e Mosca
È previsto per domani il colloquio telefonico tra il presidente statunitense Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin su un possibile percorso di pace tra Mosca e Kiev. Tra i temi che i due presidenti dovranno affrontare durante la telefonata emerge, primo fra tutti, il cessate il fuoco di 30 giorni, proposto dagli Usa e già approvato dall'Ucraina. Ma ci sono anche le questioni relative alle concessioni territoriali, il Kursk e le garanzie di sicurezza per Kiev. Tutti temi che, anche solo per rapido giro d'orizzonte, potrebbero essere toccati durante il confronto tra Trump e Putin. Vediamoli nel dettaglio
Bozza conclusioni Ue, "Russia dimostri volontà pace"
Il Consiglio Europeo "invita la Russia a mostrare una reale volontà politica di porre fine alla guerra". Lo riporta la bozza delle conclusioni del Consiglio Europeo di giovedì 20 marzo, che porta la data di ieri. Il Consiglio Europeo, si legge ancora, "accoglie con favore la dichiarazione congiunta di Ucraina e Stati Uniti a seguito del loro incontro nel Regno dell'Arabia Saudita dell'11 marzo 2025, comprese le proposte per un accordo di cessate il fuoco, gli sforzi umanitari e la ripresa della condivisione di intelligence e dell'assistenza alla sicurezza degli Stati Uniti". L'Unione Europea e i suoi Stati membri, continuano i leader, "contribuiranno al processo di pace e contribuiranno a garantire una pace giusta e duratura per l'Ucraina, il che è nell'interesse sia dell'Ucraina che dell'Europa nel suo complesso".
Ucraina, Renzi: "Partite si valutano alla fine, spiace Ue non player"
"Queste partite si giudicano alla fine, se si ottiene una pace giusta, duratura ma fino all'ultimo la partita resta aperta. La cosa triste è che l'Europa non sia al tavolo della trattativa è un peccato che l'Europa abbia perso la possibilità di essere un player, il playmaker importate di una pace giusta in Ucraina e, aggiungo, in Terra Santa". Lo ha detto il leader di Iv Matteo Renzi parlando a Radio1 e replicando a chi gli chiedeva delle evoluzioni sul fronte della guerra in Ucraina.
Danimarca, "no accordo su piano Kallas; mai arrendersi"
Nel piano Kallas per gli aiuti all'Ucraina, "l'idea di considerare il reddito nazionale lordo come una sorta di chiave per l'assegnazione del sostegno all'Ucraina e' un'idea brillante. Finora non c'e' consenso su questa idea, ma non dovremmo mai arrenderci". Lo ha dichiarato Lars Lokke Rasmussen, ministro degli Esteri danese, parlando a margine del Consiglio Esteri. "Posso solo dire che sosteniamo l'iniziativa per molte buone ragioni. Noi siamo tra i maggiori sostenitori dell'Ucraina e pro capite, siamo i piu' grandi sostenitori. Abbiamo fatto molto e siamo pronti a fare di piu' e pensiamo che altri dovrebbero seguire presto l'esempio", ha aggiunto.
Cremlino, "pericoloso parlare di invio militari in Ucraina"
Le discussioni in corso nei Paesi europei, particolarmente in Francia, sul possibile invio di un contingente in Ucraina rappresentano "una tendenza assolutamente pericolosa". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. L'invio di militari da Paesi Nato creerà "ulteriori cause di fondo del conflitto", ha aggiunto il portavoce, citato dall'agenzia Ria Novosti.
Peskov: "Putin e Trump decideranno loro quando incontrarsi"
Il leader del Cremlino Vladimir Putin e il presidente americano Donald Trump decideranno loro stessi quando incontrarsi di persona. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dall'agenzia di stampa Ria Novosti. In vista del colloquio telefonico in programma domani tra Putin e Trump, Peskov ha detto che "se i presidenti prenderanno una decisione'' in merito a un loro prossimo incontro, ''allora l'incontro sarà ovviamente preparato entro i tempi stabiliti dagli stessi capi di Stato".
Cremlino, "in colloquio Trump-Putin soluzioni negoziali su Ucraina"
Le possibili soluzioni negoziali per porre fine al conflitto in Ucraina saranno il tema principale del colloquio telefonico in programma domani tra il presidente russo Vladimir Putin e quello americano Donald Trump, secondo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Sono stati necessari "alcuni giorni" per organizzare il colloquio, ha aggiunto Peskov in un'intervista al giornalista televisivo Pavel Zarubin, postata sul canale Telegram di quest'ultimo e ripresa dalle agenzie russe. Peskov ha ricordato che i due presidenti si parleranno dopo il colloquio che Putin ha avuto a Mosca la settimana scorsa con l'inviato della Casa Bianca Steve Witkoff e dopo vari negoziati intercorsi tra i rispettivi ministeri degli Esteri. Al centro del colloquio di domani vi sono "soprattutto, naturalmente, le questioni relative a una soluzione in Ucraina", e su questo tema "il Cremlino prepara appunti per il presidente", ha sottolineato il portavoce di Putin.
Cremlino, "ancora nessuna data per l'incontro tra Putin e Trump"
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha detto che non ci sono ancora ipotesi su quando il presidente russo Vladimir Putin e quello americano Donald Trump potrebbero incontrarsi di persona. "È ancora impossibile parlare dei tempi, perché non ci sono indizi. Se i presidenti decideranno - ha affermato Peskov in un'intervista televisiva ripresa dalla Tass - allora ovviamente l'incontro verrà preparato entro i tempi che i capi di Stato stessi stabiliranno. Ma per ora aspettiamo la conversazione telefonica".
Cremlino, "Russia e Usa su strada del ripristino relazioni"
La Russia e gli Stati Uniti sono sulla strada per ripristinare le relazioni bilaterali, e la conversazione telefonica in programma domani tra i due presidenti è un passo importante. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Tass.
Cremlino, "accordo sarà tema principale colloquio Putin-Trump"
''L'accordo ucraino, ovviamente, sarà il tema principale'' del colloquio che domani avranno il leader del Cremlino Vladimir Putin e il presidente americano Donald Trump. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov sul canale Telegram del giornalista Pavel Zarubin citando ''i contatti che ci sono stati'' tra Putin e l'inviato speciale di Trump Steve ''Witkoff e le trattative che ci sono state a Istanbul''. Peskov ha poi anche fatto riferimento alle ''trattative tra il Dipartimento di Stato Usa e il ministero degli Esteri russo''. Lo riportano la Ria Novosti e la Tass. L'ultima conversazione telefonica tra Putin e Trump ha avuto luogo il 12 febbraio ed è durata un'ora e mezza.
Sikorski: "Spero Trump trovi accordo, buona fortuna"
Quella in corso in Ucraina "è una guerra aggressiva ingiusta. Il presidente russo Vladimir Putin non ha alcun diritto di tenere i suoi soldati in Ucraina: potrebbe mettere fine a questa guerra in cinque minuti, semplicemente ritirandoli. Spero che il presidente Donald Trump si riveli il 'dealmaker' che molti pensano che sia e che ottenga un buon accordo per l'Ucraina. Gli auguriamo buona fortuna". Lo dice il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski, a margine del Consiglio Ue a Bruxelles.
Donetsk, "attacco russo a Pokrovsk, feriti 3 bambini"
Attacco russo a Pokrovsk, città in prima linea nel Donetsk. Sono rimasti feriti tre minori, un bambino di 12 anni e le sorelle di otto e 15 anni, denunciano le autorità locali, come riporta Ukrinform. Alle 10.30, al momento dell'attacco, i tre bambini erano in cortile, precisano. Pokrovsk è un centro cruciale nella regione del Donetsk. Non è chiaro quale tipo di attacco abbia colpito l'area stamani.
Kallas: "Mosca inaffidabile, non vuole davvero la pace"
"Abbiamo accolto già con favore i risultati dei negoziati a Gedda. E ora, naturalmente, la palla passa alla Russia. Quello che vediamo in questo momento è che la Russia non vuole davvero la pace. Quello che era chiaro a tutti intorno al tavolo è che non ci si può fidare della Russia". Lo ha detto l'Alta rappresentante Ue Kaja Kallas in conferenza stampa al termine del Consiglio Esteri dell'Ue. "Coglieranno l'opportunità per presentare ogni tipo di richiesta e, come già vediamo, stanno presentando richieste che sono i loro obiettivi finali", ha aggiunto.
Kallas: "Sul piano per Kiev il dibattito ora è sui dettagli"
L'Alto rappresentante Ue Kaja Kallas in conferenza stampa a Bruxelles ha ribadito che vi è un "ampio sostegno politico" alla sua proposta per gli aiuti militari a Kiev da 40 miliardi e che ora la discussione si sta concentrando "sui dettagli". "L'ultimo Consiglio Europeo ha istruito di procedere speditamente con il lavoro, lo abbiamo fatto e spero che potremo compiere passi in avanti: intorno al tavolo oggi c'era la determinazione di mostrare il nostro impegno verso l'Ucraina", ha aggiunto.
Mosca: "Inutile parlare di peacekeeper senza accordo pace"
"Le missioni di peacekeeping e la Nato sono in realta' due cose incompatibili. Si vantano di essere un'alleanza difensiva, ma la loro vera storia consiste in una serie di operazioni militari e atti di aggressione immotivata, il cui unico scopo e' quello di sottolineare la loro egemonia negli affari globali e regionali ancora e ancora". A ribadirlo è stato il viceministro degli Esteri russo Aleksander Grushko. A Mosca "non importa assolutamente sotto quale etichetta i contingenti Nato potrebbero essere schierati in Ucraina, che si tratti dell'Unione Europea, della Nato o in veste nazionale", ha affermato Grushko. "In ogni caso, se dovessero apparire in Ucraina, ciò significa che sono schierati in una zona di conflitto con tutte le conseguenze che questo comporta per quei contingenti in quanto parte del conflitto", ha avvertito il viceministro ripetendo quanto già detto dalla Russia nei giorni scorsi. "Si può iniziare a considerare un eventuale supporto internazionale per un accordo solo quando tale accordo viene stipulato", ha aggiunto. "Se le parti arrivano a comprendere che la pace richiede un supporto internazionale, allora ci sarà un argomento di discussione: potrebbe trattarsi di osservatori disarmati, una missione civile, che monitorerebbe il rispetto di certe misure di questo accordo o meccanismi di garanzia. Ma per ora, sono solo chiacchiere vuote", ha concluso.
Conte: "Truppe Onu? Prima arrivare alla pace"
"Facciamo prima la pace. Innanzitutto vorrei che tutti i governanti europei fossero ben convinti di appoggiare questo processo di pace, perché io sento ancora voci in ordine sparso che mi sembra addirittura che stiamo ancora nella postura bellicista, cioè che non vogliano, e l'hanno dimostrato in questi tre anni, questo negoziato di pace". Così il leader M5s Giuseppe Conte replica a chi gli chiede dell'ipotesi di truppe sotto l'egida Onu. "Quindi - aggiunge - adesso cerchiamo di fare in modo che prevalga il buon senso, che ci sia il massimo sostegno a questo processo di pace. Quando questo percorso sarà ben avviato, ben costruito, si inizierà a ragionare su quale forza di interposizione possa poi garantire l'attuazione di questo negoziato, di questo trattato di pace". "Sicuramente - conclude - le Nazioni Unite sono l'egida, il simbolo migliore per poter mandare dei soldati. Ma attenzione, che in questo momento qui in Europa, dopo aver coltivato questa strategia bellica per interposta nazione, questa guerra per procura, si pensi adesso, i volenterosi, di mandare i loro eserciti a garantire la sicurezza sul confine russo, mi sembra abbastanza una follia".
Governatore russo: "Incendio dopo raid di droni vicino Astrakhan"
Il governatore dell'oblast russa di Astrakhan, Igor Basbushkin, afferma che le forze armate ucraine hanno lanciato nella notte un attacco di droni "contro strutture situate nella regione, comprese quelle di carburante ed energia", provocando un incendio in una di queste infrastrutture e il ferimento di una persona. Lo riporta la Tass.
Il Canada invita Zelensky al G7 di giugno
Il Canada ha invitato Volodymyr Zelensky a partecipare al vertice del G7 di giugno. Lo annuncia il governo. Il primo ministro canadese Mark Carney ha invitato il presidente ucraino al vertice del G7 a giugno in Alberta. Secondo quanto riferito da un alto funzionario del governo canadese, Carney ha parlato con Zelensky nel weekend.
Londra: più di 30 Paesi per coalizione dei volenterosi
È salito a più di 30 il numero di Paesi alleati disposti a partecipare alla cosiddetta "coalizione dei volenterosi" sotto varia forma, per il dopoguerra in Ucraina a garanzia della sicurezza di Kiev. Lo ha detto oggi una portavoce di Downing Street. Il premier britannico Keir Starmer è stato promotore dell'iniziativa, discussa anche sabato in un video vertice convocato da Londra coi leader di altri 25 Stati. Iniziativa di cui Regno Unito e Francia si sono assunti la guida in vista di una possibile missione di peacekeeping che i comandanti militari di alcune delle nazioni alleate discuteranno in modo "più operativo" giovedì. La portavoce di Downing Street, nel corso di un incontro coi giornalisti, ha affermato anche che un "numero significativo" di Paesi è pronto a fornire propri contingenti militari per il mantenimento della pace in Ucraina nel caso di un accordo di cessazione delle ostilità con la Russia. "Le capacità di contributo varieranno", ha aggiunto, in base alle disponibilità dei singoli Stati, per formare una "forza significativa". La portavoce ha infine ribadito che per il successo del piano è necessaria la garanzia di sicurezza da parte degli Stati Uniti.
Gasparri: "Deciderà Onu presenza militari ma dopo tregua"
"L'Inghilterra è uscita qualche anno fa dalla Unione europea con la famosa Brexit che è stata, a mio avviso, un errore, perché l'Inghilterra ne ha pagato un danno economico. Le iniziative dell'attuale capo del governo inglese, che peraltro è laburista, sono apprezzabili, perché, pur essendo di sinistra, ha condiviso la politica sull'immigrazione dell'Italia, più decisa di quella di altri Paesi. Quanto all'Italia, in questa fase siamo centrali. Quando c'è stata la prima riunione a Londra sull'Ucraina, c'è stato anche un incontro bilaterale tra Meloni e il premier inglese. C'erano già stati incontri precedenti anche a Roma. Ora c’è stata una riunione dei 'volenterosi' a cui l’Italia ha partecipato e in queste ore si sta riunendo a Bruxelles il Consiglio dei ministri degli esteri. Tutti vogliamo la pace. Ma andare in Ucraina ‘con gli stivali sul terreno’ si può fare se c'è una tregua, se non c'è un conflitto. Noi possiamo partecipare a missioni internazionali sotto l'egida dell'Onu, che deve deliberare una eventuale missione di interposizione. Ma prima ci deve essere una tregua. Io non credo che i Paesi europei, oggi o domani, mandino dei soldati in Ucraina, perché vorrebbe dire entrare in guerra. La presenza sul terreno di militari dovrà essere decisa dall’Onu e deve avvenire dopo la tregua". Lo dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri.
Zelensky vede Umerov e nuovo capo Stato maggiore
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha incontrato il ministro della Difesa Rustem Umerov e il nuovo capo di stato maggiore dell'esercito di Kiev Andrii Hnatov per discutere "della situazione in prima linea e degli impegni con gli alleati sulle garanzie di sicurezza per l'Ucraina". Lo ha dichiarato lo stesso Zelensky su 'X' spiegando di aver dato a Umerov l'incarico di creare una squadra che potesse discutere "tutti i dettagli del sistema di sicurezza di cui l'Ucraina ha bisogno, nonché l'attuazione delle decisioni prese a livello politico-militare", a partire dall'incontro dei vertici militari convocato a Londra giovedì dal premier britannico Keir Starmer. A Hnatov, Zelensky ha chiesto di "verificare le attuali esigenze delle brigate di combattimento" e di controllare che fossero adeguatamente supportate per "garantire la resilienza della nostra posizione". Il presidente ucraino ha sottolineato che "le brigate devono essere equipaggiate al massimo per garantire la resilienza delle nostre posizioni, sia al fronte che negli sforzi diplomatici".
Media, Starmer vuole schierare per molti anni truppe in Ucraina
Il premier britannico Keir Starmer è disposto a schierare migliaia di soldati britannici in Ucraina per anni per mantenere un cessate il fuoco e scoraggiare un'altra invasione russa. Lo scrive il Times aggiungendo che Starmer è pronto a impegnarsi senza limiti a schierare truppe britanniche "finché sarà necessario" al fianco degli alleati occidentali nel tentativo di mantenere la pace. I responsabili della difesa della "coalizione dei volenterosi" si incontreranno a Londra giovedì per discutere "in modo molto specifico" di dove dovrebbe essere schierata la forza di mantenimento della pace. Circa una mezza dozzina di Paesi, tra cui Regno Unito, Francia, Turchia, Canada e Australia, stanno discutendo di piani per inviare fino a 30.000 truppe in Ucraina. Altri Paesi sono pronti ad aiutare con armi e logistica. Tuttavia, il primo ministro ha rifiutato di dire se la forza di mantenimento della pace sarà autorizzata ad aprire il fuoco contro i soldati russi in caso di attacco. Le "regole di ingaggio" saranno probabilmente discusse nei prossimi giorni.
Ucraina, dalle zone cuscinetto all'addestramento truppe: gli scenari per le forze di pace
Le prospettive di un possibile cessate il fuoco in Ucraina restano incerte. Il Segretario di Stato americano Rubio e il ministro degli Esteri russo Lavrov hanno avuto ieri una conversazione telefonica e "hanno discusso i prossimi passi" nei colloqui per porre fine alla guerra. Come trapelato nei giorni scorsi, dopo i negoziati tra Stati Uniti e Ucraina in Arabia Saudita, il cessate il fuoco temporaneo dovrebbe essere discusso "la prossima settimana", ovvero tra il 17 e il 23 marzo. Ma, se si arrivasse davvero a questo punto, quali sarebbero gli scenari per un'eventuale forza di pace internazionale? LEGGI QUI
Kiev ha il nuovo missile Long Neptune: "Può colpire Mosca"
L’Ucraina può contare su una nuova arma, di produzione interamente nazionale, per combattere contro la Russia. Si tratta del missile Long Neptune, con una gittata di 621 miglia (più o meno mille chilometri): significa che in linea di principio sarebbe in grado di colpire direttamente il territorio russo. È stato lo stesso presidente ucraino Volodymyr Zelensky ad annunciarlo: "Il Long Neptune è stato testato e utilizzato con successo in combattimento. Grazie ai nostri sviluppatori, produttori e militari ucraini. Continuiamo a lavorare per garantire la sicurezza ucraina", ha detto, come citato dai media ucraini. Ecco cosa sappiamo sul nuovo missile. I DETTAGLI
Conte: "Onu egida migliore per soldati dopo pace"
"Sicuramente le Nazioni Unite sono l'egida, il simbolo migliore per poter mandare dei soldati". Cosi' il presidente del M5s Giuseppe Conte, parlando con i giornalisti a Campo Marzio, in risposta a una domanda sull'ipotesi di truppe Onu in Ucraina dopo la Pace. "Vorrei che tutti i nostri governanti europei fossero ben convinti di appoggiare questo processo di pace, io sento ancora voci in ordine sparso che mi sembra che ancora siano nella postura bellicista. Adesso cerchiamo di fare in modo che prevalga il buon senso e che ci sia il massimo sostegno al processo di pace. Quando questo processo sarà ben costruito si inizierà a ragionare su quale forza di interposizione possa garantire l'attuazione di questo negoziato", ha proseguito Conte.
Zelensky: "Rafforzamento dell'esercito è priorità immutabile"
"Il rafforzamento dell'esercito è una priorità immutabile e su questo tema non si può tornare indietro. Le forze di difesa e di sicurezza dell'Ucraina, il complesso industriale della difesa e l'interazione a più livelli con i partner costituiscono il fondamento della nostra indipendenza": lo scrive su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo un incontro avuto oggi con il suo ministro della Difesa, Rustem Umerov, e il nuovo Capo di Stato Maggiore, il Generale Andriy Gnatov.
Zelensky: "Nostro team a riunione Londra giovedì"
L'Ucraina inviera' una squadra di esperti militari alla riunione tecnica tra le forze armate dei paesi della 'coalizione dei volenterosi' convocata per giovedì a Londra dal premier britannico Keir Starmer. Lo ha annunicato il presidente Volodymyr Zelensky su Telegram. Zelensky ha riferito di avere presieduto questa mattuna una riunione con il ministro della Difesa, Rustem Umerov, e il nuovo capo di Stato maggiore, Andriy Gnatov. "Abbiamo discusso della situazione al fronte e della collaborazione con i partner in merito alle garanzie di sicurezza per l'Ucraina", ha spiegato.
Via libera Consiglio Ue a erogazione rata da 3,5 mld
L'Ucraina ricevera' presto circa 3,5 miliardi di euro dopo che il Consiglio ha approvato un terzo pagamento di sovvenzioni e prestiti non rimborsabili all'Ucraina nell'ambito dell'Ukraine Facility. L'obiettivo principale dell'Ukraine Facility - spiega il Consiglio in una nota - e' sostenere la stabilita' macrofinanziaria e la ripresa, la ricostruzione e la modernizzazione dell'Ucraina. Con questa terza erogazione, l'Ucraina avra' ricevuto quasi 20 miliardi di euro nell'ambito dell'Ukraine Facility dalla sua entrata in vigore un anno fa.
Conte: "Truppe Onu? Prima pace, governanti europei sembra non la vogliano"
"Favorevoli, dopo la tregua, a inviare truppe dell'Onu in Ucraina? Prima facciamo pace. Vorrei che tutti i nostri governanti europei fossero ben convinti di appoggiare questo processo di pace. Io sento ancora voci in ordine sparso che mi sembra addirittura che siano ancora nella postura bellicista, cioè non vogliono, e lo hanno dimostrato in questi tre anni, un negoziato di pace". Lo dice Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle, parlando con i cronisti davanti alla sede dei pentastellati. "Quindi adesso cerchiamo di fare in modo che prevalga il buon senso, che ci sia il massimo sostegno a questo progetto di pace, quando questo percorso sarà ben avviato e costruito - aggiunge -, si inizierà a ragionare sulla forza di interposizione possa poi garantire l'attuazione di questo negoziato, di questo trattato di pace. Sicuramente le Nazioni unite sono l'egida, il simbolo migliore per potere mandare dei soldati".
Kiev, "ok revoca sanzioni a Mosca se parte di un accordo di pace"
Le sanzioni occidentali contro la Russia potrebbero essere revocate se Mosca contribuirà a garantire sicurezza e giustizia per l'Ucraina. Lo ha dichiarato a Politico Vladyslav Vlasiuk, commissario per la politica delle sanzioni del presidente Volodymyr Zelensky, sottolineando che il ritorno agli affari con la Russia è solo "una questione di tempo", ma dovrà avvenire alle giuste condizioni. "In questo momento vogliamo solo assicurarci che la Russia compia passi significativi in questa direzione, poi si potrà discutere della loro rimozione", ha precisato. Secondo Vlasiuk, Mosca ha già iniziato a chiedere "se alcune sanzioni possano essere rimosse", segnale che alcune misure stanno avendo un impatto significativo. "È sempre utile sapere quali sanzioni sono le più dolorose, perché questo ci permette di usare al meglio la leva economica", ha dichiarato. Rimane al momento "prematuro parlare dell'esatta revoca delle sanzioni che dovrebbe far parte di qualsiasi accordo", ma "vogliamo solo assicurarci che la Russia compia passi significativi in quella direzione, solo allora potrà emergere il tema della revoca delle sanzioni".
Cremlino conferma, domani colloquio Putin-Trump
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha confermato che sono in corso i preparativi per il colloquio telefonico tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump che si terrà domani. "Sì, è proprio così. Una conversazione del genere è in preparazione per martedì", ha detto Peskov ai giornalisti. Si tratterà del secondo colloquio ufficiale tra i due da quando Trump è tornato alla Casa Bianca.
Macron: "Chiediamo alla Russia impegni chiari"
"Continueremo a chiedere dalla Russia impegni chiari" per una "pace duratura" in Ucraina e "la sicurezza dell'Europa intera". E' quanto ha detto Emmanuel Macron nella dichiarazione al termine del suo incontro con il premier canadese, Mark Carney, sottolineando che Canada e Francia sono "potenze di pace" e "alleati affidabili". Insieme vogliono "una pace solida e duratura, con solide garanzie che proteggano l'Ucraina da una nuova aggressione e assicurino la sicurezza dell'Europa intera", ha detto ancora il presidente francese. "E' con questo spirito che manterremo il nostro sostegno all'Ucraina e continueremo a chiedere impegni chiari alla Russia", ha poi concluso.
Vilnius, intelligence russa dietro a incendio negozio Ikea
Sono due cittadini ucraini al soldo dell'intelligence russa i responsabili dell'incendio che ha distrutto un negozio di Ikea fuori da Vilnius nel maggio del 2024. E' la conclusione cui è arrivata la procura lituana, secondo cui uno dei due sospetti è stato arrestato in Polonia, mentre l'altro, minorenne all'epoca dei fatti, è sotto custodia in Lituania, accusato di una serie di reati, tra cui atti terroristici. Secondo il procuratore Arturas Urbelis, a ideare l'operazione - una tipica azione di 'guerra ibrida' come ne sono state condotte diversi in questi mesi - è stata l'intelligence di Mosca, che non a caso ha scelto Ikea, per 'punire' l'azienda svedese, che aveva ridotto le sue attività in Russia dopo l'invasione dell'Ucraina.
Macron: "Da Russia vogliamo impegni chiari per pace duratura"
La Francia e il Canada sono delle ''potenze di pace'' ed ''alleati affidabili'' che continueranno a pretendere dalla Russia ''impegni chiari'' per una ''pace duratura'' in Uraina e per ''la sicurezza dell'Europa tutta intera'': lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron ricevendo a Parigi il nuovo premier canadese, Mark Carney. Il Canada e la Francia, ha sottolineato Macron ricevendo all'Eliseo il nuovo premier di Ottawa, vogliono una ''pace solida e duratura, con garanzie robuste che proteggeranno l'Ucraina da ogni nuova aggressione russa e permetteranno di garantire la sicurezza dell'Europa tutta intera''. ''E' in questo spirito che manterremo il nostro sostegno all'Ucraina e continueremo a pretendere impegni chiari dalla Russia'' avverte il presidente francese, che in queste ultime settimane ha moltiplicato le iniziative diplomatiche insieme alla Gran Bretagna per contribuire alla sicurezza dell'Ucraina e dell'Europa.
S.Sede: "Per pace in Ucraina dialogo senza precondizioni"
"La Santa Sede, mentre rinnova la preghiera per la pace in Ucraina, auspica che le Parti coinvolte colgano l'occasione per un dialogo sincero, non soggetto a precondizioni di alcun tipo e finalizzato a giungere ad una pace giusta e duratura. In pari tempo, incoraggia che si faccia il possibile per la liberazione dei prigionieri". E' quanto afferma la Santa Sede in un comunicato ricordando il colloquio telefonico del 14 marzo tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, nel corso del quale Zelensky "ha espresso l'augurio di pronta guarigione" al Papa e "ha informato circa l'iniziativa del cessate-il-fuoco, proposta dagli Stati Uniti, alla quale l'Ucraina ha aderito".
Seul a Kiev: “Pronti ad accogliere i prigionieri nordcoreani”
La Corea del Sud ha discusso con l'Ucraina il tema del rimpatrio dei prigionieri di guerra nordcoreani, parte delle truppe inviate da Pyongyang a combattere con l'esercito della Russia contro Kiev. Il ministro degli Esteri Cho Tae-yul ha trattato la gestione dei due soldati di Pyongyang catturati dalle truppe di Kiev con il suo omologo ucraino Andrii Sybiha. Cho, nel resoconto della telefonata avvenuta oggi dell'agenzia Yonhap, ha detto alla sua controparte che "i soldati catturati sono considerati cittadini sudcoreani secondo la nostra Costituzione" e Seul "accetterà la loro defezione se esprimeranno tale intenzione".
Ue, Magi: "Risoluzione per Europa federale,ok Rearm e aiuti a Kiev"
"Più Europa presenterà una propria risoluzione in cui chiederemo al governo il sostegno all'integrazione europea per realizzare l'Europa federale fino agli Stati Uniti d'Europa, il sì al riarmo della Commissione, perché sia un primo passo verso la difesa europea che non può però prescindere da una politica estera comune, e inviteremo il governo a continuare a sostenere politicamente e militarmente, d'intesa con gli altri Stati europei, la resistenza Ucraina all'invasione di Putin. Questi saranno i punti su cui valuteremo anche le altre risoluzioni". Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
Tajani: “Tenere unito l'Occidente, nemici sono le autocrazie”
"Non si possono prendere decisioni sui se, vediamo come andranno i colloqui, poi valuteremo l'esito dei colloqui: noi dobbiamo essere sempre in queste fasi molto prudenti, sostenere, come ha scritto il documento del G7, le iniziative diplomatiche. Adesso vediamo come andrà la telefonata Trump-Putin, noi abbiamo deciso sempre di sostenere l'Ucraina, continueremo a garantire la sua sicurezza, ho detto quali sono le proposte, poi vedremo quali sono i risultati". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Bruxelles. "Ora è importante che l'Europa sia unita e soprattutto che non si rompa l'unità transatlantica tra Europa e Stati Uniti. Gli Stati Uniti non sono un nemico, sono il nostro principale e storico alleato, quindi bisogna sempre lavorare con molta calma, con molta prudenza, difendendo i nostri interessi, tutelando l'unità dell'Europa per poi confrontarsi con gli Stati Uniti", ha sottolineato. "Il nostro obiettivo è quello sempre di tenere unito l'Occidente, perché se l'Occidente si divide, si indebolisce, si rafforzano le autocrazie. Questo è scontato. La partita non è tra Europa e Stati Uniti, la partita è tra l'Occidente e le autocrazie, quindi noi dobbiamo cercare di far sì che l'Occidente rimanga unito".
Tajani: “Osservatori non armati in Ucraina? Prima la tregua”
"Vedremo cosa succede. Intanto arriviamo al cessate il fuoco, poi ci sarà mi auguro la pace e poi si vedrà cosa accadrà dopo". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a proposito delle dichiarazioni di Mosca su osservatori non armati in Ucraina. "Noi abbiamo detto che siamo contrari a inviare militari in missioni Nato o dell'Unione Europea. Potremmo farlo in caso di una missione delle Nazioni Unite, per una zona Cuscinetto, con una decisione del Consiglio di Sicurezza che veda coinvolta anche la stessa Russia e la Cina. Però intanto facciamo finire prima la guerra, perché ancora si combatte. Fatto sta che comunque dovrà essere garantita in ogni caso la sicurezza dell'Ucraina e dell'intera Europa una volta finita la guerra. Noi pensiamo per esempio ad una sorta di articolo 5 bis della Nato che garantisca comunque con un impegno internazionale la protezione dell'Ucraina e poi naturalmente bisognerà investire in sicurezza", ha aggiunto.
Il Cremlino conferma il colloquio tra Putin e Trump domani
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha confermato che è in preparazione una conversazione telefonica tra Vladimir Putin e Donald Trump per domani. Lo riferisce l'agenzia Ria Novosti. Il portavoce non ha fornito dettagli sugli argomenti che saranno discussi tra il presidente americano e quello russo, dopo che Trump, annunciando per primo la telefonata, aveva detto che i due leader avrebbero parlato "di terre" e "di centrali elettriche". "La conversazione è in effetti in fase di preparazione - ha affermato Peskov - ma a nostro avviso, ovviamente, una conversazione tra due presidenti non è soggetta a priori a nessuna discussione significativa. Pertanto, non lo faremo".
Tajani: “Il piano di Kallas va approfondito”
La proposta dell'alto rappresentante Ue Kaja Kallas per sostenere militarmente l'Ucraina nel 2025 "va approfondita" dunque "oggi non si arriverà ad una decisione". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Bruxelles, precisando che l'Italia "non è sola" nella richiesta di una riflessione maggiore. "Dobbiamo anche vedere cosa viene fuori dalla telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin", ha precisato. "Attendiamo la telefonata Trump-Putin per vedere se ci saranno dei passi in avanti per arrivare al cessato il fuoco, per arrivare a una tregua. Approfondiremo il piano, come chiedono tanti altri Paesi, tenendo presente che noi dobbiamo anche raggiungere un obiettivo che è quello del 2% della Nato, quindi ci sono spese anche da questo punto di vista". "Poi - ha aggiunto - c'è il piano per la sicurezza della presidente von der Leyen che noi abbiamo approvato, quindi ci sono molte spese da affrontare, valuteremo con grande attenzione anche la proposta di Kallas e poi vedremo se sarà possibile spendere di più. Non credo che oggi si arriverà a una conclusione su questo argomento perché, ripeto, sono molti i Paesi che chiedono approfondimenti, compresa l'Italia".
Gozi: "Tajani svicola su lacerazioni del governo su Kiev"
"In un'intervista al quotidiano La Stampa, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, invece di spiegare perché il governo sia così lacerato su una questione essenziale come la guerra e la pace in Ucraina - e soprattutto come intenda superare queste divisioni - preferisce svicolare con un grande classico del populismo, l'evergreen 'e allora il Pd?'". Lo afferma Sandro Gozi, eurodeputato di Renew Europe e segretario generale del Partito democratico europeo. "Dopo aver ribadito, come tutti i governi italiani prima del suo, la necessità di escludere le spese per la difesa dal calcolo del deficit - prosegue Gozi -, è costretto ad ammettere che anche su questo punto la maggioranza è in frantumi, con la Lega che si mette di traverso. Ma c'è di peggio: Tajani cerca di far credere che gli altri governi europei vogliano agire senza gli Stati Uniti, quando in realtà è l'esecutivo italiano a nascondersi dietro Trump per giustificare la propria inerzia". "L'Italia potrebbe e dovrebbe giocare un ruolo da protagonista in Europa, ma, paralizzata da divisioni interne, resta immobile. E questa debolezza non è solo un problema per il nostro Paese, ma per l'intera Unione Europea", conclude.
Mattarella: "Rendere concreta pace in Ucraina e Medio Oriente"
"La ricorrenza del 17 marzo sollecita l'impegno di ogni cittadino per rendere sempre più effettiva la realizzazione degli ideali di libertà e giustizia della Repubblica, affrontando le sfide per rendere concreta la pace in un contesto internazionale ove sono prevalse spinte aggressive, in Ucraina come in Medio Oriente". Lo dichiara il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 164° anniversario della Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'inno e della bandiera.
Mosca: “Per l'accordo di pace Kiev fuori dalla Nato e neutrale”
Il vice ministro degli Esteri russo Aleksandr Grushko ha dichiarato che Mosca intende chiedere "garanzie di sicurezza ferree" in un possibile futuro accordo di pace sull'Ucraina, e ha incluso tra queste richieste "uno status neutrale" per Kiev e "la sua non ammissione alla Nato": lo riporta la Tass citando un'intervista di Grushko al quotidiano Izvestia.
Kiev: "Risponderemo ad attacchi finché Putin non fermerà la guerra"
Il capo dell'ufficio del presidente ucraino, Andriy Yermak, ha affermato che Kiev continuerà a rispondere agli attacchi russi "finché Putin non fermerà la guerra". "La Russia continua ad attaccare; l'Ucraina risponde agli attacchi", ha scritto l'alto funzionario su X, come riporta la Bbc.
Mosca: "Conquistato un villaggio in Ucraina meridionale"
Il ministero della Difesa russo sostiene che le sue truppe abbiano conquistato il villaggio di Stepové, nella regione di Zaporizhzhia, in Ucraina meridionale. Lo riporta la Tass. Le dichiarazioni di Mosca non sono al momento verificabili in maniera indipendente.
Consiglio Ue approva terza tranche aiuti a Kiev da 3,5 miliardi
Via libera del Consiglio dell'Ue alla terza tranche da circa 3,5 miliardi di euro in sovvenzioni e prestiti a fondo perduto a favore di Kiev nell'ambito dello Strumento per l'Ucraina. Lo comunica il Consiglio in una nota. Lo Strumento per l'Ucraina, entrato in vigore il 1° marzo 2024, mette a disposizione fino a 50 miliardi di euro di finanziamenti stabili, sotto forma di sovvenzioni e prestiti, per sostenere la ripresa, la ricostruzione e la modernizzazione dell'Ucraina nel periodo 2024-2027. Il Consiglio ha concluso oggi che Kiev ha soddisfatto le condizioni necessarie stabilite nel Piano per l'Ucraina per ricevere il terzo esborso dallo Strumento per l'Ucraina. In particolare, Kiev ha dimostrato di aver attuato 13 diversi passi, tra cui l'approvazione di riforme per aumentare l'uso di energia rinnovabile, l'adozione di una strategia per l'agricoltura e lo sviluppo rurale e il proseguimento del lavoro di elencazione delle materie prime strategiche e critiche. Con la terza erogazione, Kiev avrà ricevuto quasi 20 miliardi di euro nell'ambito dello Strumento per l'Ucraina. Dei circa 50 miliardi stanziati nel quadro dello Strumento, fino a 32 miliardi di euro sono indicativamente destinati a sostenere le riforme e gli investimenti previsti dal Piano per l'Ucraina, i cui esborsi sono subordinati al rispetto di una serie di condizioni prestabilite. Dalla sua entrata in vigore, lo Strumento per l'Ucraina ha già erogato 6 miliardi di euro a titolo di finanziamento ponte, 1,89 miliardi di euro di prefinanziamento e due rate di circa 4,2 e 4,1 miliardi di euro.
Crosetto: "L'Europa non può avere un suo esercito"
"L'Europa non può avere un suo esercito, i trattati europei lo escludono. Le forze armate europee sono come le forze armate della Nato: la Nato non ha un suo esercito ma la somma delle forze armate dei paesi che la compongono quindi la futura difesa europea non può che essere formata dalla somma dell'esercito italiano, tedesco, la francese, spagnolo, tutte insieme come nella Nato dove riescono a interoperare. Forze di paesi diversi che riescono a operare insieme avendo un centro unico di comando e controllo". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a margine del convegno Strade Sicure alla Camera. "La difesa europea, così come viene definita per banalizzarla, non può esistere, anche perché cosa facciamo? Reclutamento unico europeo che parte domani mattina e avremo tra 20 anni? La scuola per ufficiali europei che inizieremo domani mattina e li avremo formati tra cinque anni? Utilizziamo le difese che abbiamo, le facciamo interoperare e in quel modo costruiamo il pilastro europeo della Nato", ha aggiunto.
Bagnai(Lega): "Niente armi e no a altri 40 miliardi per Kiev"
"No all'esercito europeo, no all'invio di soldati italiani in Ucraina, no al taglio della sanità per comprare armi. Se dobbiamo fare altro debito, facciamolo per difendere famiglie e imprese dal caro bollette e tagliare le tasse, costruire ospedali e difendere i confini dai clandestini. Non certo per acquistare 800 miliardi di euro di armi, o spendere altri 40 miliardi di euro in Ucraina. In un momento in cui finalmente la fine del conflitto sembra possibile, grazie all'impegno del presidente Trump, Italia ed Europa devono costruire ponti, non trincee". Lo dichiara il deputato della Lega, vicepresidente della commissione Finanze e responsabile del dipartimento Economia del Partito, Alberto Bagnai.
Crosetto: "Buona notizia se truppe Onu accettate in Ucraina"
Se in Ucraina "ci fosse la tregua e fossero accettate le truppe Onu sarebbe sicuramente una notizia positiva. Considero la presenza di una comunità internazionale una garanzia di stabilità e sicurezza in una zona che ne ha bisogno. Ma discuterne prima della tregua o che ci siano le regole della tregua diventa molto difficile". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a margine del convegno Strade Sicure alla Camera. "Nelle missioni di pace Onu l'Italia c'è sempre stata ma è una decisione che dovrà prendere il parlamento se ci sarà la necessità di farlo", ha aggiunto Crosetto. "È come parlare dell'arredamento di una casa di cui non facciamo noi il progetto. Il progetto deve essere nelle mani di Trump, Zelensky e Putin che fisseranno le condizioni prima di una tregua e poi di un percorso di pace, all'interno di quelle condizioni sarà interessata probabilmente anche l'eventuale possibilità di utilizzare contingenti internazionali per garantire la pace- ha aggiunto - Come abbiamo sempre detto negli anni, qualora ci fosse un impegno Onu noi prenderemmo atto di questa cosa e decideremmo. Nelle missioni di pace Onu l'Italia c'è sempre stata ma è una decisione che dovrà prendere il parlamento se ci sarà la necessità di farlo".
Media: "Kiev apre all'allentamento sanzioni a Mosca per la pace"
Le sanzioni imposte dall'Occidente alla Russia alla fine potrebbero essere eliminate se ciò contribuisse a garantire sicurezza e giustizia all'Ucraina: lo ha detto in un'intervista a Politico il commissario per le sanzioni dell'Ufficio del presidente ucraino, Vladyslav Vlasiuk. Secondo il funzionario, la ripresa dei rapporti d'affari con la Russia è semplicemente "una questione di tempo", ma deve avvenire alle giuste condizioni. Le restrizioni economiche, gli embarghi e i divieti sull'import di energia russa, ha affermato, "hanno i loro obiettivi, che potrebbero spingere la Russia a fermare la sua aggressione e a farle raggiungere un accordo per una pace duratura", piuttosto che essere semplicemente una "punizione di qualsiasi tipo". Al momento, ha aggiunto Vlasiuk, è "prematuro parlare di quali sanzioni esatte dovrebbero essere incluse in qualsiasi accordo. Vogliamo solo assicurarci che in questo momento la Russia faccia prima dei passi significativi in ;;quella direzione, in seguito emergerà una discussione sulla revoca delle sanzioni".
Trump: "Domani parlerò con Putin della fine della guerra”. VIDEO
Mosca: "Per l'Ucraina potremmo discutere di osservatori disarmati"
La Russia potrebbe discutere lo schieramento di "osservatori disarmati" per monitorare un futuro accordo di pace in Ucraina, mentre rimane contraria alla presenza di peacekeeper di Paesi appartenenti alla Nato, che diventerebbero "parti nel conflitto" con "tutte le conseguenze" del caso. Lo ha affermato il vice ministro degli Esteri Alexander Grushko in un'intervista al quotidiano Izvestia. Secondo Grushko, le discussioni attuali su una forza di peacekeeping sono "un tentativo di mettere il carro davanti ai buoi". "La questione di un qualche tipo di sostegno internazionale ad un accordo - ha detto ancora il vice ministro russo - può essere affrontata quando l'accordo sarà stato elaborato. E se le parti concordano che il 'pacchetto per la pace' richiede un sostegno internazionale, allora c'è un argomento di cui discutere. Questo potrebbe includere osservatori disarmati, una missione civile che potrebbe monitorare l'applicazione dei singoli aspetti di questo accordo, o i meccanismi di garanzia. Ma per adesso, è solo aria fritta".
Finlandia: "Gli sforzi di Trump per la pace non indeboliscano Kiev"
"Ora che la palla è nel campo della Russia, da quasi una settimana, possiamo vedere che le azioni parlano più delle parole. E, purtroppo, quando si tratta della Russia, le azioni compiute negli ultimi venti anni parlano decisamente una lingua lontana dalla pace. Quindi, le concessioni che stiamo cercando dovrebbero provenire dalla Russia e da nessun altro paese perché altrimenti si andrebbe a compromettere il diritto internazionale e la Carta delle Nazioni Unite, il che avrebbe implicazioni globali". Così la ministra degli Esteri finlandese, Elina Valtonen, al suo arrivo al Consiglio Esteri. "Credo che il genuino sforzo del Presidente Trump per raggiungere la pace non debba essere usato impropriamente per indebolire l'Ucraina e tornare con un'aggressione in un futuro prossimo" ha aggiunto.
Kiev, abbattuti 90 droni e colpiti impianti energetici russi
Le difese aeree ucraine hanno abbattuto 90 droni russi in diverse regioni dell'Ucraina durante la notte tra domenica e lunedì e nel contempo sono state colpite infrastrutture energetiche russe. Le autorità di Kiev hanno riferito che i velivoli da combattimento senza pilota (Uav) hanno nuovamente attaccato le infrastrutture energetiche nella Federazione Russa.
L'attacco dei droni russi ha invece causato danni nelle regioni di Odessa (a sud), Kharkiv e Sumi (a nord-est), Dnipropetrovsk e Kirovohrad (al centro) e Chernigov e Kiev (a nord), ha riferito l'aeronautica militare ucraina. Nella regione di Odessa, una persona è rimasta ferita e circa 500 clienti sono rimasti senza corrente elettrica a causa dei danni alla rete elettrica causati dall'attacco. Nel frattempo, Andry Kovalenko, direttore del Centro per la lotta alla disinformazione presso il Consiglio per la sicurezza nazionale dell'Ucraina, ha scritto sarcasticamente sui social media che "droni sconosciuti" avevano colpito un'infrastruttura energetica nella regione di Astrakhan, nella Federazione Russa. Kovalenko ha aggiunto, riferendosi ai droni ucraini che ogni notte attaccano le infrastrutture strategiche russe, che "l'intensità del lavoro dei droni sconosciuti sta crescendo". Ucraina e Russia continuano ad attaccarsi reciprocamente, in attesa di una risposta definitiva del Cremlino alla proposta di tregua di 30 giorni avanzata dagli Stati Uniti, già accettata da Kiev.
Ucraina, Meloni: "L'Italia lavora con Europa e Usa per la sicurezza, no all'invio di militari"
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato sabato ad una riunione in videoconferenza organizzata dal Primo ministro del Regno Unito, Keir Starmer, sull’impegno a favore di una pace giusta e duratura, che assicuri la futura sovranità e la sicurezza dell’Ucraina. Il presidente del Consiglio -riferisce una nota di Palazzo Chigi- ha confermato che l’Italia intende continuare a lavorare con i partner europei e occidentali e con gli Stati Uniti per la definizione di garanzie di sicurezza credibili ed efficaci, ribadendo che non è invece prevista la partecipazione nazionale ad una eventuale forza militare sul terreno.
Piano riarmo, Meloni in Parlamento il 18 e il 19. VIDEO
Trilaterale tra la Commissione Ue, Kiev e Budapest sul gas russo
Si terrà questo pomeriggio a Palazzo Berlaymont, sede della Commissione europea, un incontro trilaterale tra il commissario europeo all'Energia, Dan Jorgensen, il ministro ungherese per il commercio e gli esteri, Peter Szijjarto, e il ministro ucraino dell'energia, German Galushchenko. "Per noi è importante facilitare i colloqui tra Ungheria e Ucraina, nella speranza di trovare soluzioni che garantiscano in futuro un approvvigionamento energetico ancora migliore nella regione", ha spiegato Jorgensen all'arrivo al Consiglio Ue Energia a Bruxelles, a cui parteciperà anche il ministro di Kiev. L'incontro è stato promosso per facilitare il dialogo tra le due parti dopo che a fine anno è scaduto il contratto per il transito del gas russo via Ucraina verso l'Europa, di cui Budapest era tra i maggiori beneficiari. Kiev "è stata molto chiara nel dire che non vuole riavviare il trasferimento del gas" russo "attraverso il proprio territorio. Questo è anche in linea con la decisione presa dai capi di Stato e di governo dell'Unione Europea, quindi siamo sulla stessa linea", ha aggiunto il commissario.
Austria: "Bene i colloqui Trump-Putin ma serve rafforzare Kiev"
"Per quanto riguarda le richieste di Putin in merito a un cessate il fuoco, la domanda è: cosa chiede esattamente? In sostanza, ha cercato di ribaltare la responsabilita'. Ma credo fermamente che ora sia la Russia a dover finalmente fermare le armi. L'Ucraina ha gia' dimostrato la sua disponibilità a un cessate il fuoco globale e si è dichiarata pronta a sedersi al tavolo dei negoziati. E' però altrettanto chiaro che abbia bisogno di garanzie di sicurezza. Per questo considero positivo il dialogo tra Stati Uniti e Russia, ma ribadisco: niente sull'Ucraina senza l'Ucraina e niente sull'Europa senza l'Europa". Lo ha dichiarato la ministra degli Esteri austriaca, Beate Meinl-Reisinger, all'arrivo al Consiglio Esteri Ue. "Accolgo con favore anche il fatto che la scorsa settimana, a mio avviso, sia stato raggiunto un vero e proprio progresso nei colloqui tra gli americani e l'Ucraina a Gedda. Si vede che l'Ucraina è soddisfatta e pronta, ma questa situazione negoziale deve ovviamente essere garantita. Per questo considero questa proposta fondamentalmente positiva, perchè ritengo essenziale rafforzare la posizione dell'Ucraina nei negoziati. Si parla sempre di garanzie di sicurezza. La garanzia piu' importante per la sicurezza è un buon equipaggiamento dell'esercito ucraino", ha aggiunto.
Nel Kursk circondati 30 ufficiali dei paesi della Nato
Circa 30 ufficiali dei paesi della Nato sono stati circondati nella regione di Kursk: lo ha detto a Ria Novosti Sergei Lebedev, coordinatore della resistenza filo-russa di Nikolaev. "Tra le forze circondate nella regione di Kursk ci sono circa 30 ufficiali di carriera della Nato che sono stati impegnati nel comando delle truppe di terra, nonchè nei dati di ricognizione in arrivo dai satelliti della Nato e nell'adeguamento degli attacchi in profondità nel territorio russo", ha riferito Lebedev all'agenzia. Alla fine della scorsa settimana, l'esercito russo ha lanciato un'offensiva su larga scala nel Kursk, dove, sulla base dei dati diffusi dal ministero della Difesa, le forze armate russe hanno liberato 31 insediamenti e le forze armate ucraine hanno perso piu' di 2mila soldati. Come riferito dal capo di stato maggiore Valery Gerasimov al presidente Vladimir Putin, "il raggruppamento nemico è isolato, ora viene sistematicamente distrutto e, in alcune direzioni, le unità russe hanno attraversato il confine di stato e sono entrate nella regione di Sumy". Dalle autorità militari russe è stato anche proposto di pensare alla creazione di una zona di sicurezza lungo il confine di stato.
Venerdì, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha chiesto a Putin di risparmiare le truppe ucraine circondate, ma il leader russo ha affermato che per attuare questo appello, la leadership dell'Ucraina deve ordinare ai suoi militari di deporre le armi e arrendersi.
Kallas: "Le condizioni di Mosca mostrano che non vuole la pace"
"Diamo il benvenuto alle discussioni di pace a Jeddah, ora la palla è nel campo della Russia. Ma le condizioni aggiunte per concordare la tregua mostrano che Mosca non vuole la pace e confermano gli obiettivi che si erano preposti con la guerra". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas arrivando al Consiglio Affari Esteri.

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Nyt: "Gli Usa via da organismo indagini crimini di guerra della Russia"
L'amministrazione Trump ha deciso di ritirarsi dall'organismo internazionale istituito nel 2023 dall'Unione europea per indagare sui leader responsabili dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, tra cui il presidente russo Vladimir Putin: lo scrive il New York Times (Nyt), che cita persone a conoscenza della situazione. La decisione è l'ultima indicazione dell'allontanamento dell'amministrazione Trump dall'impegno del presidente Biden di ritenere Putin personalmente responsabile dei crimini commessi contro gli ucraini, commenta il giornale.
Ucraina, Kallas: "Ampio sostegno a mio piano per gli aiuti militari"
"C'e' un ampio sostegno politico per questa iniziativa, il che è positivo, ma ci sono molti dettagli che devono essere elaborati, perchè anche i ministri della Difesa devono avere voce in capitolo, e abbiamo una riunione dei ministri della Difesa, ma è importante che il consiglio abbia affermato che dobbiamo muoverci rapidamente, ed è quello che stiamo facendo". Lo ha dichiarato l'Alta rappresentante dell'Ue per gli Affari esteri, Kaja Kallas, al suo arrivo al Consiglio Esteri, rispondendo a una domanda sulla sua proposta di un piano per fornire dai 20 ai 40 miliardi di euro di aiuti militari all'Ucraina per quest'anno.
Germania, tre miliardi a Kiev: "Modifica della costituzione storica"
"Domani, con una decisione storica, integreremo la sicurezza nella nostra Legge fondamentale attraverso una modifica costituzionale che la concepisce in modo unitario, la rafforza, aumenta il sostegno all'Ucraina e prevede massicci investimenti aggiuntivi nelle infrastrutture. Questo è un segnale forte che la Germania prende sul serio la propria sicurezza, la sicurezza dell'Ucraina e quella dell'Europa. Per questo è fondamentale che, oltre agli investimenti in sicurezza e infrastrutture già previsti nella Costituzione, stanziamo finalmente ulteriori 3 miliardi di euro per il sostegno all'Ucraina nel 2025. In questo modo, la Germania continuera' a mettere a disposizione 7 miliardi di euro per l'Ucraina, come già fatto lo scorso anno". Lo ha dichiarato la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, all'arrivo al Consiglio Esteri Ue.
Lituania: "No concessioni da Putin, serve più pressione"
"Vediamo che c'è una grande pressione sull'Ucraina per andare ai negoziati. E vediamo che dall'altra parte, Putin non ha intenzione di mostrare alcuna volonta' per le concessioni, e aumenta solo le richieste". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri lituano, Kestutis Budrys, al suo arrivo al Consiglio Esteri. "Quindi per questo momento, dobbiamo essere molto chiari anche sulle misure che abbiamo di fronte e che dobbiamo usare, e prima di tutto rafforzare la posizione dell'Ucraina e lavorare insieme Europa, Stati Uniti e Ucraina per una pace permanente, duratura e giusta. E per raggiungere questo, dobbiamo anche includere il pacchetto di garanzie di sicurezza, e la Lituania le vede come composte da almeno cinque elementi. Prima di tutto, il sostegno militare duraturo e sostenibile all'Ucraina quest'anno, 40 miliardi come minimo, in questo momento. Il secondo elemento sono le truppe europee in Ucraina con il sostegno degli Stati Uniti. Per noi è l'elemento necessario. Il terzo è la continua pressione sulla Russia attraverso sanzioni e attraverso il sequestro dei beni congelati. Il quarto elemento dev'essere la giustizia attraverso l'assunzione di responsabilità. E infine, accelerare l'adesione dell'Ucraina all'Ue", ha aggiunto.
Mosca: "Da ieri sera abbattuti 72 droni ucraini"
Le difese aeree russe hanno abbattuto 72 droni ucraini dalle 18:20 di ieri sera (le 16:20 in Italia) alle 07:00 di questa mattina ora locale: lo ha reso noto su Telegram il ministero della Difesa di Mosca. Trentasei velivoli senza pilota sono stati distrutti sul territorio della regione di Kursk, 13 droni su quello della regione di Astrakhan, sette sul territorio della regione di Orël, quattro sul territorio di Volgograd, tre droni ciascuno sul Bryansk, sul Rostov e sul territorio della Repubblica di Calmucchia, due sul Krasnodar e uno sul territorio della regione di Tula.
Attacco con droni contro infrastrutture russe in Astrakhan
Le Forze armate ucraine hanno attuato un massiccio attacco notturno con droni contro diverse infrastrutture della regione russa di Astrakhan, tra cui un grande complesso di carburante ed energia. L'attacco ha causato un incendio, una persona è rimasta ferita e gli impianti dove erano presenti dei lavoratori sono stati evacuati, secondo quanto dichiarato dal governatore della regione, Igor Babushkin. Lo riferisce l'agenzia Tass. "Questa notte, le forze armate ucraine hanno tentato nuovamente un massiccio attacco con droni alle strutture situate nella regione, compreso il complesso del carburante e dell'energia. I turni di lavoro sono stati evacuati in anticipo. La guerra elettronica e i sistemi di difesa aerea funzionavano normalmente. Quando il relitto dell'Uav è caduto sul territorio della struttura, è scoppiato un incendio. Durante l'attacco, una persona è rimasta ferita", ha scritto il governatore sul suo canale Telegram. Babushkin ha precisato che il ferito è stato trasportato in ospedale e ha assicurato, infine, che la situazione è ora sotto controllo grazie all'intervento dei servizi di emergenza.
Ucraina, Albanese: "L'Australia terrà testa ai bulli"
"L'Australia saprà sempre tener testa ai bulli come il presidente russo Vladimir Putin", ha detto il primo ministro australiano Anthony Albanese prima di raggiungere a Londra il leader ucraino Volodymyr Zelensky nel vertice virtuale 'della coalizione dei volenterosi'. A settimane dal convocare un'elezione federale, Albanese ha confermato ieri a Melbourne che l'Australia contribuirà a una forza di peacekeeping in Ucraina che tuttavia sarà "di proporzioni ridotte", aggiungendo che Canberra non si farà intimidire dalle minacce di Mosca che si oppone all'idea. "Se un grande paese come la Russia è capace di brutalizzare un piccolo sovrano vicino in Ucraina, questo ha implicazioni per la pace e la sicurezza nel mondo", ha detto Albanese. "L'Australia ha un interesse nazionale nell'essere a fianco" di Kiev, ha aggiunto il primo ministro sottolineando anche che non vi saranno truppe australiane impegnate in una missione di peacekeeping finché non sarà raggiunto un reale cessate il fuoco.
Kiev ha il nuovo missile Long Neptune: "Può colpire Mosca"
È stato lo stesso presidente ucraino Volodymyr Zelenskyad annunciarlo: "Il Long Neptune è statotestato e utilizzato con successo in combattimento. Grazie ai nostri sviluppatori, produttori e militari ucraini. Continuiamo a lavorare per garantire la sicurezza ucraina", ha detto, come citato dai media ucraini. Ecco cosa sappiamo sul nuovo missile. L'APPROFONDIMENTO
Zelensky: "Al lavoro per vertice 'Ramstein' a Bruxelles"
L'Ucraina è al lavoro per preparare la prossima riunione in formato Ramstein del Gruppo di contatto per la difesa ucraina (UDCG) che si svolgerà a Bruxelles. Lo ha detto il presidente Ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo discorso serale, secondo quanto riporta Kyiv Independent. L'ultimo incontro dell'UDCG in formato Ramstein si è svolto a Bruxelles il 12 febbraio sotto la presidenza del Regno Unito, una posizione precedentemente ricoperta dagli Stati Uniti. Anche se ancora non c'è una data precisa confermata il prossimovertice di Ramstein avrà probabilmente luogo tra fine marzo e inizio aprile.
Donald Trump annuncia che parlerà con Putin domani
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che ha intenzione di parlare con il suo omologo russo Vladimir Putin domani, martedì, per discutere di come porre fine alla guerra della Russia in Ucraina. Lo ha detto ai giornalisti a bordo dell'Air Force One, precisando che si sta già discutendo di dividere "certi beni" tra Russia e Ucraina. "Penso che parleremo di terra... parleremo di centrali elettriche", ha aggiunto Trump.