Ucraina, cosa significa la proposta di Meloni di estendere a Kiev l'articolo 5 della Nato
MondoIntroduzione
Il governo di Kiev approva la proposta della presidente del Consiglio Giorgia Meloni di estendere l’articolo 5 del Trattato istitutivo della Nato al territorio ucraino, lanciata in occasione dell’ultimo Consiglio europeo straordinario di Bruxelles. La norma prevede che un attacco armato nei confronti di uno Stato dell’Alleanza atlantica venga considerato come un attacco diretto anche a tutti gli altri Paesi e permette, se necessario, il ricorso alla forza. Cosa significherebbe per l’Italia e per tutti gli altri membri della Nato?
Quello che devi sapere
Nato, estensione articolo 5 all’Ucraina: la proposta di Giorgia Meloni
- La premier italiana ha sollevato il tema proponendolo come alternativa all’ipotesi di far nascere un esercito europeo, punto sul quale si dice “molto perplessa”, perché “non lo considero efficace”. Meloni, precisando che è escluso l’invio di soldati italiani in Ucraina, guarda quindi a “soluzioni più durature”, come appunto “estendere l'articolo 5 della Nato”.
Per approfondire: Guerra in Ucraina, come cambia la situazione al fronte e nel Kursk senza intelligence Usa
Kiev: “Idea pragmatica, siamo in contatto con l’Italia per i dettagli”
- L’idea di Meloni è piaciuta al governo ucraino: la vicepremier Olha Stefanishyna la definisce "molto pragmatica". Anche il portavoce del Ministero degli Esteri, Heorhii Tykhyi, durante un briefing a Kiev, ha toccato il tema. “Accogliamo con favore questa dichiarazione come parte della discussione sulla fornitura all'Ucraina di garanzie di sicurezza a lungo termine e sulle garanzie di sicurezza e pace in generale. Per quanto riguarda questa proposta, siamo in contatto con i nostri colleghi italiani per chiarirne i dettagli", ha spiegato, come citato dalla Reuters.
Per approfondire: Nato, fonti Casa Bianca: “Trump vuole togliere 35mila soldati dalla Germania”
Il testo dell’articolo 5
- Cosa prevede nello specifico il citato articolo 5 del Trattato istitutivo della Nato? “Le parti convengono che un attacco armato contro una o più di esse in Europa o nell'America settentrionale sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti, e di conseguenza convengono che se un tale attacco si producesse, ciascuna di esse, nell'esercizio del diritto di legittima difesa, individuale o collettiva, riconosciuto dall'articolo 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti così attaccate intraprendendo immediatamente, individualmente e di concerto con le altre parti, l'azione che giudicherà necessaria, ivi compreso l'uso della forza armata, per ristabilire e mantenere la sicurezza nella regione dell'Atlantico settentrionale. Ogni attacco armato di questo genere e tutte le misure prese in conseguenza di esso saranno immediatamente portate a conoscenza del Consiglio di Sicurezza. Queste misure termineranno allorché il Consiglio di Sicurezza avrà preso le misure necessarie per ristabilire e mantenere la pace e la sicurezza internazionali”, recita la norma.
Per approfondire: Ucraina, è possibile mandare avanti la guerra senza gli Stati Uniti?
Le critiche alla proposta di Meloni
- Da quando la Russia ha invaso il territorio ucraino – era il 24 febbraio 2022 – l’articolo 5 è stato tirato in ballo più volte. Chi non è convinto di questa ipotesi sottolinea come si creerebbe il rischio di scatenare a tutti gli effetti una guerra su scala mondiale. Aumenterebbero le probabilità che i vari Paesi della Nato, Italia compresa, finiscano per essere coinvolti nella guerra direttamente
Il ricorso alla forza armata non è automatico
- Va però precisato che il ricorso alla forza armata per difendere uno Stato dell’Alleanza, ed eventualmente in futuro anche l’Ucraina, non scatta automaticamente in ogni caso di attacco bellico. La norma parla infatti genericamente di un'azione che ogni Stato coinvolto “giudicherà necessaria”, che di fatto potrebbe anche non essere “l’uso della forza armata”
Quando è stato utilizzato l’articolo 5
- Dalla nascita della Nato (4 aprile 1949), si è fatto ricorso all’articolo 5 solamente in un’occasione, dopo gli attacchi terroristici che colpirono gli Stati Uniti l’11 settembre 2001
Volodymyr Zelensky e la Nato
- Al di là dell’articolo 5, l’Ucraina guarda sempre più alla Nato come alla sua più grande garanzia di pace una volta che la guerra in corso sarà finita. Il presidente Volodymyr Zelensky, qualche settimana fa, ha infatti dichiarato che sarebbe anche disposto a dimettersi nel caso in cui il Paese entrasse ufficialmente a far parte dell’Alleanza. Questa ipotesi viene considerata fondamentale per assicurarsi che la Russia in futuro non torni ad attaccare l’Ucraina.
Per approfondire: Guerra Ucraina-Russia, l’Ue stabilisce i 5 principi per la pace. Ecco quali sono
Leggi anche
Mondo
Ucraina, le condizioni della tregua: la trattativa tra Kiev e Mosca
Mondo
Ucraina, testato nuovo missile Long Neptune: "Può colpire Mosca"
Mondo
Ucraina, zone cuscinetto e addestramento: scenari per le forze di pace
Mondo
Guerra Ucraina-Russia, le condizioni di Putin per una possibile tregua
Mondo
Groenlandia, perché l’isola è nelle mire di Trump?
- Nato, estensione articolo 5 all’Ucraina: la proposta di Giorgia Meloni
- Kiev: “Idea pragmatica, siamo in contatto con l’Italia per i dettagli”
- Il testo dell’articolo 5
- Le critiche alla proposta di Meloni
- Il ricorso alla forza armata non è automatico
- Quando è stato utilizzato l’articolo 5
- Volodymyr Zelensky e la Nato
- Leggi anche