Harvard ha già perso miliardi a causa dello scontro con Donald Trump: ecco quanti

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Introduzione

Mentre continua la tensione tra l’università di Harvard e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump (e la sua amministrazione), iniziano a circolare le prime stime dei danni che questo scontro sta causando al prestigioso ateneo a stelle e strisce. La rivista scientifica Nature ha infatti raccolto dati e documenti, calcolando che i ricercatori dell'università hanno perso quasi mille borse di studio per un valore di oltre 2,4 miliardi di dollari.

 

Guardando ad alcuni esempi tra i dati raccolti, emerge come una mail inviata ad Harvard dalla National Science Foundation statunitense elenchi 193 sovvenzioni soppresse per un valore di quasi 150 milioni di dollari. E un’altra proveniente dal Dipartimento della Difesa statunitense ne registra 56 per un valore di 105 milioni di dollari. 

Quello che devi sapere

Da dove arrivano i tagli ad Harvard

Analizzando l’approfondimento di Nature emerge come la fetta di tagli più consistente provenga dal National Institutes of Health statunitensi, cioè il maggiore finanziatore mondiale della scienza biomedica. L’ente sta tagliando oltre 600 sovvenzioni, per un valore di circa 2,2 miliardi di dollari in più anni. In ogni caso i tagli non includono gli ospedali affiliati ad Harvard. Ci sono poi sforbiciate meno consistenti dal punto di vista economico: ad esempio il Dipartimento dell'Agricoltura e il Dipartimento per l'Edilizia Abitativa e lo Sviluppo Urbano hanno interrotto tre sovvenzioni ciascuno.

 

Per approfondire: Harvard, giudice blocca stop di Donald Trump per studenti stranieri

Quanto pesano i finanziamenti del governo

Il governo degli Stati Uniti, attraverso i finanziamenti per la ricerca, prima di questa crisi finanziava circa l'11% del budget annuale di Harvard, pari a 6,4 miliardi di dollari. Queste cancellazioni secondo i ricercatori saranno devastanti: "Harvard non può, nemmeno con le sue ingenti risorse, compensare questa perdita di finanziamenti federali", ha detto Joseph Loparo, un chimico biologico della Harvard Medical School di Boston, Massachusetts, che ha perso due finanziamenti del NIH per lo studio dei processi di riparazione del DNA, per un totale di 4,3 milioni di dollari.

Cosa cambia con i tagli

Nonostante l'amministrazione di Donald Trump abbia interrotto i finanziamenti ad altri istituti di ricerca, come la Columbia University di New York dove sono stati sospesi oltre 400 milioni di dollari di sovvenzioni federali, secondo Nature “le cancellazioni ad Harvard sono di portata eccezionale". In più i tagli a diverse agenzie includono finanziamenti per priorità dichiarate dall'amministrazione Trump, come l'intelligenza artificiale e la fisica quantistica: ad esempio un finanziamento di 20 milioni di dollari per un centro di materiali quantistici è stato cancellato, insieme a diversi finanziamenti multimilionari per l'informatica quantistica. Molti di questi finanziamenti hanno collaboratori multi-istituzionali "la cui situazione finanziaria non è chiara".  

Lo scontro tra Harvard e Trump

Intanto lo scontro tra Harvard e Donald Trump ha conosciuto un ulteriore capitolo, questa volta nelle aule di giustizia: venerdì infatti la giudice di Boston Allison Burroughs ha bloccato temporaneamente il giro di vite annunciato ieri dall’Homeland Security sull'iscrizione degli studenti stranieri. E parallelamente alla mozione per il blocco del provvedimento, Harvard ha fatto anche causa all'amministrazione invocando il Primo Emendamento e definendo l'attacco agli studenti stranieri "una ritorsione" incostituzionale per essersi opposta alle richieste politiche di Trump. A sua volta la Casa Bianca ha definito "priva di merito" la causa: "Se solo gli importasse chiudere col flagello degli agitatori anti-americani, antisemiti e filo-terroristi, non si troverebbero in questa situazione".

Le richieste dell’amministrazione ad Harvard

Secondo il presidente di Harvard Alan Garber il nuovo affondo dell’amministrazione Trump, oltre a delegittimare gli attuali settemila iscritti a una settimana dalle lauree, minaccia quelli ammessi per il prossimo anno accademico: "Ci attaccano perché ci rifiutiamo di rinunciare alla nostra indipendenza accademica". Secondo il quotidiano studentesco Harvard Crimson, la Homeland Security aveva dato venerdì a Harvard 72 ore per consegnare la documentazione disciplinare relativa agli studenti internazionali - tra cui audio o video sulle proteste degli ultimi cinque anni - come condizione per "avere l'opportunità" di riottenere l'autorizzazione a iscrivere studenti internazionali. 

La situazione degli studenti internazionali

Attualmente sono oltre un quarto del totale gli stranieri iscritti nel 2025, tra cui figura anche la futura regina del Belgio Elisabeth. E per l’Ateneo, come scritto nella nuova causa, “senza i suoi studenti internazionali, Harvard non sarebbe Harvard”. Comunque non potendo ricevere sovvenzioni federali, molti di loro pagano l'intera retta di 83 mila dollari - per un totale di diverse centinaia di milioni - mentre tutti hanno dovuto superare un duro processo di selezione. Inevitabile lo sconcerto - in molti casi la disperazione - nel campus, mentre il nuovo affondo ha provocato indignazione nel mondo accademico e all'estero.

La posizione di Harvard

Il presidente di Harvard Alan Garber ha comunicato in un messaggio alla comunità accademica che è stata fissata un'udienza per giovedì prossimo, al fine di determinare se l'ordinanza emessa dalla giudice Allison Burroughs verrà prorogata. Nella mozione presentata dall’università si è fatto presente il danno irreparabile ad Harvard e ai suoi studenti, i costi umani derivanti dall'impossibilità di sponsorizzare o ospitare migliaia di studenti e studiosi, le cui vite e il cui lavoro subiscono gravi sconvolgimenti. Garber nel suo messaggio ha definito l'azione del governo "illegale e ingiustificata", evidenziando come metta "a repentaglio il futuro di migliaia di studenti e studiosi di Harvard e serve da monito per innumerevoli altri studenti di college e università in tutto il Paese che sono venuti in America per proseguire gli studi e realizzare i propri sogni".

 

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