Guerra in Ucraina, la Russia avanza nel Kursk: cosa sta succedendo senza intelligence Usa

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Introduzione

Il monito di Donald Trump a Vladimir Putin, l’invito a smetterla di “martellare” l’Ucraina, sembra non essere stato ascoltato: nei giorni scorsi infatti l’esercito russo ha continuato gli attacchi missilistici sul Paese. Nella notte tra venerdì e sabato Mosca ha lanciato diversi raid contro le regioni di Donetsk e Kharkiv, dove almeno 20 civili sono rimasti uccisi e più di 50 feriti, tra cui cinque bambini. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha parlato di azioni "intimidatorie vili e disumane". E anche la città di Odessa è stata colpita, con droni che hanno causato incendi.

Quello che devi sapere

La situazione nel Kursk

  • E mentre il “martellamento” sulle città ucraine continua, Kiev sta rischiando di perdere un'importante carta da poter giocare nelle eventuali trattative di pace: le forze russe starebbero infatti facendo significativi progressi nell’oblast di Kursk, riconquistando i territori occupati dall’Ucraina. Lì le truppe di Kiev sarebbero quasi circondate, sarebbe persino stata valutata la ritirata. E circa 100 soldati russi avrebbero utilizzato un gasdotto per raggiungere le posizioni delle forze di difesa ucraine vicino all'area di Sudzha, ma sarebbero stati bloccati e "stanno subendo perdite enormi", ha dichiarato lo Stato maggiore ucraino. Comunque "ci sono centinaia di ucraini morti" nell'oblast di Kursk, ma "il problema più grande è il morale", poiché le forze di Kiev sono lasciate combattere senza alcuni dei loro migliori sistemi d'arma, ha detto un ufficiale ucraino parlando a Time.

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La situazione nel Kursk

Lo stop all’intelligence Usa

  • Intanto, mentre proseguono gli scontri, le forze armate ucraine in prima linea sono “al buio”: infatti i soldati assegnati ai sistemi Himars non stanno più ricevendo dagli Stati Uniti le coordinate per colpire dietro le linee russe, mentre i piloti dei droni non hanno più le mappe satellitari per attaccare gli obiettivi nemici. Si tratta dei primi effetti dello stop alla condivisione dei dati di intelligence e alla fornitura del servizio commerciale di immagini satellitari Maxar deciso dalla Casa Bianca negli ultimi giorni.

La difesa antimissilistica

  • Secondo alcune fonti statunitensi, Washington starebbe però continuando a fornire informazioni cruciali per la difesa antimissilistica ucraina. Per ora da Kiev non sono arrivate smentite, e i missili russi abbattuti sembrerebbero confermare questo scenario. Il sistema di satelliti e radar americani consentono infatti di tracciare il lancio di un missile o oppure il decollo di un bombardiere molto in profondità nel territorio russo.

Cosa succede in prima linea

  • In prima linea, invece, la decisione della Casa Bianca sta provocando effetti considerevoli. Alcuni ufficiali ucraini hanno riferito di non ricevere "dal 3 marzo" i dati fondamentali per colpire a ridosso del confine, soprattutto centri di comando e linee di rifornimento. Fino a ieri erano stati utilizzati con successo i missili a medio raggio Atacms, lanciati dai sistemi Himars, che hanno costretto le forze di Mosca ad arretrare considerevolmente il posizionamento di pezzi d'artiglieria e carri armati. Da alcuni giorni invece è ripresa l'avanzata.

Cosa succede in prima linea

Il ruolo dei droni

La situazione è poi ancora più complicata sul fronte dei droni d'assalto. L’Ucraina è infatti il primo Paese al mondo ad aver creato un'unità specializzata in questo tipo di armi, che finora hanno giocato un ruolo cruciale nel conflitto contro i russi. Si stima che in alcune fasi della guerra quasi l'80% delle perdite inflitte a Mosca siano state da imputare all'attacco con droni, Ma oggi, senza le immagini satellitari di Maxar, per i piloti ucraini è difficile portare a termine missioni, determinare le rotte per colpire i bersagli o anche solo scorgerli oltre le linee nemiche. Il sistema Gps viene infatti oscurato sul campo di battaglia, e gli operatori possono guidare i droni solo grazie al mix di immagini delle videocamere installate e delle mappe fornite dai satelliti.

I bunker e la Cia

  • Infine rimane da capire cosa stia accadendo ai dati forniti da una decina di bunker che - secondo quanto rivelato dal New York Times - sarebbero stati allestiti lungo il confine dalla Cia. Da questi bunker sarebbe possibile "tracciare i satelliti spia russi e intercettare le comunicazioni russe". Una rete per la quale nel 2016 venne addestrata una unità speciale denominata "2445", e di cui faceva parte l'attuale capo dell'intelligence militare di Kiev, Kyrylo Budanov

I colloqui con gli Usa

  • Intanto una delegazione ucraina di alto livello, che comprende i ministri di Esteri e Difesa e guidata dal numero uno dell'ufficio presidenziale Andri Yermak, incontrerà martedì una delegazione statunitense in Arabia Saudita. Ad annunciare la composizione della squadra di negoziatori è stato Volodymyr Zelensky, che ha ribadito di essere "pienamente impegnato" a un dialogo costruttivo con gli Usa dopo la debacle del vertice con Trump alla Casa Bianca. Washington ha fatto sapere che l'incontro dovrebbe servire a definire "un quadro per un accordo di pace", ma Kiev è stata più vaga: "Speriamo di discutere e concordare le decisioni e i passi necessari", ha affermato Zelensky, ricordando che il suo Paese desidera "la pace".

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