
I media israeliani riferiscono che domani il presidente Usa e quello francese annunceranno il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah in Libano e nel nord dello Stato ebraico. Fonti Israele: accordo su cessate il fuoco trasmesso oggi a governo di Beirut. "Il recente mandato di arresto emesso dalla Cpi contro il premier israeliano Netanyahu e l'ex ministro della Difesa non è sufficiente. Netanyahu e le autorità israeliane dovrebbero essere giustiziati per crimini di guerra", ha detto la Guida suprema dell'Iran
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L'accordo sul cessate il fuoco con Hezbollah cui il premier israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe dato il via libera "in linea di principio" dovrebbe essere trasmesso oggi al governo libanese. Lo ha detto alla Cnn una fonte israeliana a conoscenza del dossier, secondo cui alcuni dettagli sono ancora in fase di negoziazione. Più fonti sottolineano inoltre che l'accordo non sarà definitivo fino a quando non saranno state risolte tutte le questioni. Fonti del governo israeliano hanno detto alla tv pubblica israeliana Kan che il primo ministro sta ora studiando come spiegarlo all'opinione pubblica.
Domani il presidente uscente americano Joe Biden e quello francese Emmanuel Macron annunceranno il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah in Libano e nel nord dello Stato ebraico. Lo riferiscono i media israeliani.
"Il recente mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa non è sufficiente. Netanyahu e le autorità israeliane dovrebbero essere giustiziati per crimini di guerra". Lo ha affermato la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, durante un incontro con i membri delle forze militari volontarie Basij, affiliate alle Guardie rivoluzionarie. Nuovi attacchi israeliani hanno colpito la periferia meridionale di Beirut, come hanno riferito i media statali e come hanno mostrato le immagini dell'AFPTV, dopo l'avviso di evacuazione dell'esercito israeliano e dopo i pesanti raid della notte precedente contro il bastione di Hezbollah.
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Razzi Hezbollah su Nahariya, un'israeliana ferita grave
Almeno due persone sono rimaste ferite dalle schegge del lancio di razzi di Hezbollah su Nahariya, nel nord di Israele. I servizi di soccorso affermano di avere in cura una donna di 70 anni in gravi condizioni e un uomo di 80 anni leggermente ferito. Secondo l'IDF, durante l'attacco sono stati lanciati 10 razzi, alcuni dei quali hanno colpito il centro della città.
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Medio Oriente, Paesi divisi sulla fornitura di armi a Israele: le posizioni
Gli Usa sono di gran lunga il più grosso fornitore di armi a Israele, ma nei giorni scorsi hanno avvertito Netanyahu: potrebbero interrompere gli aiuti se la situazione umanitaria a Gaza non dovesse migliorare. Anche l’Europa s’interroga sul bloccare o meno le forniture, con Macron e Sanchez che hanno ventilato un possibile embargo, ma non è stata trovata una linea comune e i 27 restano divisi. Nell'ultimo anno, comunque, alcuni Stati hanno drasticamente ridotto i loro aiuti militari. Ecco le posizioni dei Paesi, compresa l’Italia. LE POSIZIONI
Israele, video di Sinwar con famiglia in un tunnel prima dell'attacco del 7 ottobre 2023
Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno diffuso le immagini di un video in cui si vede il leader di Hamas, insieme ai suoi due figli e alla moglie, attraversare un tunnel con una scorta di provviste prima dell’attacco contro Israele del 7 ottobre 2023. IL VIDEO
Benjamin Netanyahu compie 75 anni: la storia del Primo Ministro israeliano. FOTO
Detto Bibi, il leader del partito conservatore Likud è il primo politico ad esser nato nel Paese dalla sua fondazione nel 1948 e quello rimasto in carica più a lungo della storia d'Israele come capo del governo. LA STORIA
Iran, l’arsenale degli Ayatollah tra droni, missili ipersonici e lo spettro nucleare
Dopo l’offensiva di Teheran dello scorso aprile, il 1° ottobre l'Iran ha attaccato il territorio israeliano prevalentemente con missili balistici e ipersonici. Il 26 ottobre la nuova rappresaglia israeliana con "attacchi di precisione" su obiettivi militari. L'arsenale del regime può contare su diverse soluzioni, dai droni kamikaze Shahed 136 ai missili ipersonici Kheibar e Fatah, fino a quelli da crociera tipo Paveh 351. Sono le armi più sofisticate mai affrontate dalle difese israeliane. LEGGI QUI
Borrell visita ospedale a Beirut: "Bilancio vittime operatori è inaccettabile"
Il leader della politica estera dell'Unione europea, Josep Borrell, ha visitato l'ospedale Geitaoui di Beirut, dove ha incontrato i pazienti del reparto specializzato in ustioni.
“Ho elogiato il lavoro dei medici e degli infermieri libanesi dell'ospedale, impegnati e sopraffatti - ha scritto Borrell sui propri canali social - Il bilancio delle vittime tra gli operatori sanitari in Libano è inaccettabile: 266 sono stati uccisi dagli attacchi dell'Idf dall'8 ottobre”.
Usa: "Paesi liberi di decidere su arresto per Netanyahu"
Il Dipartimento di Stato Usa non e' d'accordo con la decisione presa dalla Corte penale dell'Aja, che ha emesso un mandato d'arresto internazionale per il premier israeliano Benjamin Netanyahu, ma Washington lascia che "ogni Paese" sia "libero di decidere sull'arresto" del primo ministro. Lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller, rispondendo alla domanda di un giornalista.
Attacchi Israele a confine tra Siria e Libano (2)
Le Forze armate israeliane confermano di aver lanciato attacchi aerei sul confine tra Siria e Libano questa sera, prendendo di mira quelle che, a loro dire, sono le rotte utilizzate da Hezbollah per contrabbandare armi iraniane. L'esercito israeliano afferma che gli attacchi rientrano negli sforzi contro l'Unità 4400 di Hezbollah, incaricata di trasportare armi dall'Iran e dai suoi alleati al Libano, attraverso la Siria e l'Iraq.
Attacchi Israele a confine tra Siria e Libano
La televisione di stato siriana ha riferito di attacchi israeliani su diversi ponti nella regione di Qusayr vicino al confine libanese, con il ministero della Difesa che riporta due civili feriti negli attacchi. L'esercito israeliano ha intensificato i suoi attacchi contro obiettivi in Siria da quando il suo conflitto con Hezbollah, sostenuto dall'Iran, nel vicino Libano si è trasformato in una guerra su larga scala alla fine di settembre dopo quasi un anno di ostilità transfrontaliera. "Un'aggressione israeliana ha preso di mira i ponti di Al-Jubaniyeh, Al-Daf, Arjoun e la Porta Al-Nizariyeh nella zona di Qusayr", ha detto la televisione di stato, con l'agenzia ufficiale SANA che riferisce di danni negli attacchi. Il ministero della Difesa ha detto che "il nemico israeliano ha lanciato un'aggressione aerea da sud, prendendo di mira punti di attraversamento che aveva precedentemente colpito" tra i due Paesi. Gli attacchi "hanno ferito due civili e causato perdite materiali", ha aggiunto. L'Ong sul monitoraggio della guerra in Siria, con sede in Gran Bretagna, ha detto che gli attacchi hanno "ucciso due siriani che lavoravano con Hezbollah e ferito altri cinque", dando un bilancio preliminare.
Erdogan: "Al fianco della Palestina fino a piena liberazione"
La Turchia sarà al fianco dei palestinesi con tutta la sua “forza e i suoi mezzi” finché la Palestina non sarà “pienamente liberata”. Lo ha dichiarato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in conferenza stampa.
“Quello che la Turchia sta facendo per la Palestina, Gaza e il Libano è molto più grande di quello che si vede - ha detto Erdogan - Per 14 mesi, una guerra molto sanguinosa ed estremamente pericolosa è stata condotta proprio accanto alla Turchia, nonostante l'insistenza di alcuni individui nell'ignorarla”. Ankara si sta impegnando per sollecitare le organizzazioni internazionali, in primo luogo le Nazioni Unite, a prendere “misure coercitive per fermare l'aggressione israeliana” che “ora si è riversata in Siria e in altri Paesi”, ha detto il presidente turco.
Unifil molto preoccupata per attacchi a Forze armate Libano
"La missione dell'Onu in Libano (Unifil), è seriamente preoccupata per i numerosi attacchi alle Forze armate libanesi all'interno del territorio del Paese, nonostante il loro dichiarato non coinvolgimento nelle ostilità in corso tra Hezbollah e Israele. I recenti attacchi hanno causato la morte di 45 soldati delle Forze armate libanesi, come riferisce la Laf", ha detto il portavoce dell'Onu, Stephane Dujarric.
Israele-Iran, cronologia di una rivalità storica: le tappe dello scontro
Le pesanti tensioni tra Israele e l'Iran hanno una storia lunga decenni, tra minacce, proclami, guerre clandestine e attacchi via terra, mare, aria e cyberspazio. I raid incrociati che hanno segnato il 2024, in ordine cronologico sono solo l'ultimo stadio di una escalation tra i due Paesi, esacerbata un anno fa dall’inizio dell’operazione militare a Gaza. Ecco i principali eventi che hanno scandito il passaggio da una guerra ombra al conflitto aperto. LE TAPPE
Beirut: "Almeno 31 morti oggi in raid israeliani sul Libano"
Il ministero della Salute libanese ha affermato che gli attacchi israeliani di oggi hanno ucciso almeno 31 persone in tutto il Libano. Si tratta, dice la nota del "bilancio delle vittime degli attacchi nemici israeliani su diverse città e villaggi libanesi" nell'est, nel sud e vicino a Beirut, con un maggior numero di vittime nel sud e 4 morti nell'est, tutte roccaforti degli Hezbollah.
Tajani su X: "Con il ministro saudita lavoriamo per la pace"
"Al G7 ho incontrato il Ministro degli Esteri (saudita) Faisalbin Farhan. Lavoriamo insieme per il cessate il fuoco in Libano ed a Gaza in una prospettiva di pace per il Medio Oriente. Il partenariato con Riad è strategico e vogliamo rafforzare la cooperazione in settori chiave come energia e infrastrutture": lo scrive in un post su X il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Chi è Yoav Gallant, il ministro della Difesa licenziato da Netanyahu
Generale in pensione, è stato l'uomo al centro della sicurezza di Israele. Il primo ministro lo ha licenziato. Al suo posto Israel Katz, finora ministro degli Esteri, che sarà a sua volta occupato da Gideon Saar. IL PROFILO
Casa Bianca: fatto progressi su tregua ma non abbiamo ancora finito
Il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matthew Miller si è mantenuto ancora cauto sull'accordo per il cessate il fuoco in Libano. “Abbiamo fatto progressi significativi verso una risoluzione - ha detto Miller ai giornalisti durante un briefing -ma non abbiamo ancora finito, nulla è definitivo finché tutto non è definitivo’.
Miller ha preso atto dell'ottimismo espresso da altri esponenti della Casa Bianca, ma ha scelto di mantenere un filo di cautela. “Siamo fiduciosi di poter raggiungere un accordo, ma abbiamo bisogno che entrambe le parti arrivino al sì - ha detto - Questo è stato un processo incredibilmente frustrante. Ci sono state molte volte in cui abbiamo pensato che saremmo arrivati al sì sia in Libano che a Gaza e per varie ragioni le parti non ci sono arrivate”.
Usa: ogni Paese è libero di decidere su arresto Netanyahu
"Ogni Paese è libero di decidere sull'arresto del premier israeliano Netanyahu". Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato americano Matthew Miller ribadendo che gli Stati Uniti "non sono d'accordo con la decisione" della Corte dell'Aja di emettere un mandato di arresto contro il premier.
Guerra in Medio Oriente, perché Netanyahu e Gallant sono stati incriminati dalla Cpi
Crimini di guerra e crimini contro l'umanità, commessi nell'ambito di "un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza" tra l'8 ottobre 2023, il giorno successivo al sanguinoso attacco di Hamas nel sud di Israele, e fino ad "almeno" il 20 maggio 2024, giorno nel quale la Procura della Corte penale internazionale ha depositato le richieste di arresto. Queste le accuse attraverso le quali la Camera preliminare I della Corte dell'Aja ha emesso i mandati nei confronti del premier israeliano Benyamin Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa Yoav Gallant, ritenuti entrambi responsabili delle "attività degli organi governativi israeliani e delle forze armate", e in base al diritto internazionale umanitario, l'insieme delle norme che regolano la protezione dei civili durante i conflitti armati. LEGGI QUI
Media, fino a 2 mesi per tornare in case nord Israele
Il governo non chiederà ai cittadini del nord di Israele di tornare nelle case abbandonate dopo il 7 ottobre 2023 nemmeno dopo che sarà entrato in vigore l'atteso accordo di cessate il fuoco con Hezbollah. Secondo quanto riporta l'emittente pubblica Kan, Israele vuole garantire una calma prolungata lungo il confine prima di dire ai residenti che è sicuro tornare a casa, il che potrebbe richiedere da alcune settimane a un paio di mesi.
Idf, colpiti altri due centri consiglio esecutivo di Hezbollah a Beirut
L'Idf ha reso noto di aver colpito poco fa altri due centri di comando di Hezbollah appartenenti al consiglio esecutivo del gruppo terroristico a Beirut. Colpiti anche diversi altri siti di Hezbollah nei dintorni della capitale.
All'inizio della giornata, l'Idf aveva dichiarato che i caccia avevano colpito 25 siti appartenenti al consiglio esecutivo di Hezbollah nel sud del Libano, a Nabatieh, nella città nord-orientale di Baalbek, nella Valle della Beqaa, nei sobborghi meridionali di Beirut e nella periferia della capitale libanese.
Rabbino israeliano ucciso negli Emirati, chi era e cosa sappiamo
L'uomo lavorava da diverso tempo ad Abu Dhabi e non si avevano più sue notizie da giovedì. Il ministro della Difesa Katz ha subito bollato l'uccisione come un "crimine terroristico antisemita codardo e spregevole". Ancora molti i punti da chiarire sul caso. LEGGI L'ARTICOLO
Media Siria: "Israele ha colpito i ponti vicino al Libano" (2)
La televisione di stato siriana ha riferito di attacchi israeliani su diversi ponti nella regione di Qusayr, vicino al confine libanese. "Un'aggressione israeliana ha preso di mira i ponti di Al-Jubaniyeh, Al-Daf, Arjoun e la porta di Al-Nizariyeh nell'area di Qusayr", ha affermato la televisione di stato, mentre l'agenzia di stampa ufficiale Sana ha segnalato danni in seguito ai raid.
Unifil: "Preoccupano 19 soldati libanesi uccisi da Israele"
Le forze di peacekeeping delle Nazioni Unite nel Libano meridionale hanno espresso preoccupazione per i mortali attacchi israeliani contro i soldati libanesi, nonostante l'esercito si sia tenuto lontano dai combattimenti tra Hezbollah e Israele. "L'UNIFIL è seriamente preoccupata per i numerosi attacchi contro le Forze armate libanesi (LAF) all'interno dei territori libanesi", hanno affermato i peacekeeper in una dichiarazione. L'esercito libanese ha segnalato finora la morte di 19 soldati in servizio attivo.
Domani vertice maggioranza con Netanyahu su Libano
La tv israeliana Channel 12 riferisce che domani i leader della coalizione di maggioranza incontreranno il premier Netanyahu sulla proposta di cessate il fuoco con Hezbollah in Libano. Anche il quotidiano Maariv ha confermato che il gabinetto politico e di sicurezza si riunirà domani sera per approvare il piano che prevede il ritorno dei residenti nelle loro case nel nord di Israele.
Media sauditi: "Biden-Macron annunceranno tregua di 2 mesi in Libano" (3)
Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il Presidente francese Emmanuel Macron dovrebbero annunciare un cessate il fuoco tra Hezbollah del Libano e Israele entro 36 ore. Lo hanno confermato al sito israeliano 'Ynetnews' quattro fonti libanesi di alto livello. La Presidenza francese e la Casa Bianca non hanno risposto immediatamente alle richieste di commento.
Media sauditi: "Biden-Macron annunceranno tregua di 2 mesi in Libano" (2)
La tv israeliana Channel 12 espone quelli che dovrebbero essere gli elementi fondamentali dell'accordo Israele-Libano mediato dagli USA, mirato a fermare la guerra contro Hezbollah. Afferma che solo dettagli molto minori dell'accordo devono ancora essere finalizzati. L'accordo prevedrebbe: Un cessate il fuoco reciproco; Le IDF possono rimanere in Libano fino a 60 giorni; Le IDF se ne andranno mentre l'esercito libanese si dispiegherà; Nessuna zona cuscinetto di confine nel Libano meridionale e i residenti del Libano meridionale possono tornare a casa; Il governo libanese supervisionerà tutti gli acquisti e la produzione di armi in Libano; Gli Stati Uniti presiederanno l'organismo internazionale che supervisionera' l'attuazione dell'accordo; anche la Francia farà parte del comitato. La tv israeliana aggiunge che una lettera di accompagnamento degli Stati Uniti affermerà chiaramente che Israele ha il diritto di agire ogni volta che vede una minaccia immediata dal Libano. Il rapporto aggiunge che gli Stati Uniti hanno indicato negli ultimi giorni che se Israele vede la necessità di agire contro minacce che possono essere affrontate sul territorio siriano, piuttosto che sul territorio libanese, ciò sarebbe preferibile. Si afferma inoltre che l'inviato statunitense Amos Hochstein ha chiarito a Israele che non ci sarebbe stato alcun accordo se la Francia non fosse stata membro dell'organismo di controllo internazionale. Channel 12 afferma che c'è stato un sostegno quasi unanime all'accordo da parte dei politici e dell'establishment della Difesa israeliana partecipanti alla consulta sulla sicurezza guidata da Netanyahu di ieri sera. Afferma che sono state evidenziate implicazioni strategiche non specificate, così come considerazioni riguardanti l'imminente ritorno di Donald Trump alla Presidenza degli Stati Uniti e considerazioni relative alle forniture di armi. Durante quell'incontro, si legge, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha affermato che l'accordo avrebbe isolato Hamas e aumentato le possibilità di un accordo per la liberazione degli ostaggi.
Media Siria: "Israele ha colpito i ponti vicino al Libano"
La televisione di Stato siriana ha riferito che Israele ha colpito i ponti siriani vicino al confine con il Libano.
Media sauditi: "Biden-Macron annunceranno tregua di 2 mesi in Libano"
Il media saudita Asharq Al-Awsat ha riferito che il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il Presidente francese Emmanuel Macron annunceranno domani un cessate il fuoco di 60 giorni in Libano.
Fonti: Ok di Netanyahu a tregua in Libano per paura di una "punizione" di Biden all'Onu (2)
Netanyahu ha deciso che Israele non aveva altra scelta che accettare un cessate il fuoco per paura che l'amministrazione Biden potesse 'punirlo' con una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, anche se gli Stati Uniti non hanno dato alcuna indicazione di volerlo fare. La fonte sostiene infine che la tregua contribuirà a porre fine alla guerra a Gaza. “Hamas voleva il sostegno di Hezbollah e di altri. Una volta tagliato il collegamento, si ha la possibilità di raggiungere un accordo”. “È un risultato strategico - ha dichiarato - ora Hamas è solo”.
Fonti: Ok di Netanyahu a tregua in Libano per paura di una "punizione" di Biden all'Onu
Il premier Benjamin Netanyahu avrebbe accettato la versione finale del cessate il fuoco con Hezbollah. Lo ha dichiarato una fonte del governo israeliano al Times of Israel, sottolineando che la libertà di azione di Israele in Libano sarà garantita da una lettera firmata con gli Stati Uniti. “Agiremo”, promette la fonte, sottolineando che si accetta un cessate il fuoco, non la fine della guerra. “Non sappiamo quanto durerà, potrebbe essere un mese, o un anno”, poi precisa.
L'accordo prevede che l'esercito di Beirut entri nel sud del Libano per un periodo di 60 giorni, mentre l'Idf si ritira. Il coordinamento con la parte libanese avverrà attraverso l'ufficio del capo del Comando Centrale degli Stati Uniti, il generale Michael E. Kurilla. L'organo di coordinamento includerà la Francia, il cui coinvolgimento è stato voluto da Washington e Beirut. Secondo la fonte, Israele si sarebbe convinto ad accettare il coordinamento di Parigi solo dopo che la Francia ha indicato di non voler procedere all'applicazione della sentenza della Corte penale internazionale sull'arresto di Netanyahu.
L'Idf potrà agire non solo nel caso di attacchi a Israele, ma anche contro i tentativi di Hezbollah di accrescere la propria potenza militare. È una “guerra tra le guerre” in Libano, ha spiegato la fonte, facendo riferimento agli sforzi fatti da Israele per impedire che le armi iraniane raggiungessero i proxy attraverso attacchi aerei e operazioni di intelligence, principalmente in Siria.
Eliseo: "Progressi importanti sulla tregua in Libano"
"Le discussioni su un cessate il fuoco sulla linea blu hanno fatto significativi progressi, nella continuità degli sforzi fatti dai presidenti Macron e Biden da settembre, per riuscire ad ottenerlo": lo dicono stasera fonti dell'Eliseo commentando le notizie da fonti saudite di una tregua di due mesi imminente fra Israele e Libano. Le fonti dell'Eliseo aggiungono che la Francia "continua a lavorare con le parti in causa e con i partner americani" con l'obiettivo di "arrivare ad un cessate il fuoco che consenta la protezione delle popolazioni, il ritorno degli sfollati in sicurezza da entrambe le parti della linea blu e nel rispetto della sovranità del Libano. Speriamo - concludono le fonti - che le parti in causa coglieranno al più presto questa opportunità".
Germania, incriminati quattro sospetti membri Hamas
I procuratori federali tedeschi hanno reso noto di aver incriminato quattro sospetti membri di Hamas, presumibilmente incaricati di procurare e conservare armi per il gruppo militante palestinese in Europa. Arrestati lo scorso dicembre, due uomini nati in Libano, un cittadino egiziano e un olandese sono sospettati di “appartenenza a un'organizzazione terroristica straniera”, ha dichiarato l'ufficio del procuratore federale in un comunicato, aggiungendo che gli uomini “occupavano posizioni importanti all'interno dell'associazione con legami diretti con i leader dell'ala militare” di Hamas. Uno dei due sospetti nati in Libano avrebbe creato in Bulgaria all'inizio del 2019 un sito di stoccaggio di armi per Hamas , che conteneva armi, tra cui un Kalashnikov e munizioni.
Hamas, che aveva identificato “l'ambasciata israeliana a Berlino, la base aerea statunitense di Ramstein o l'area intorno all'aeroporto di Tempelhof a Berlino come possibili obiettivi”, aveva da tempo “creato depositi di armi sotterranei in vari Paesi europei per tenerli pronti per eventuali attacchi contro istituzioni ebraiche in Europa”. I siti di stoccaggio erano gestiti da agenti stranieri in possesso di permessi di soggiorno europei, pronti a essere “impiegati con breve preavviso”.
Usa, accordo su cessate il fuoco in Libano "vicino"
Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, John Kirby, ha dichiarato che la "traiettoria" dei colloqui per il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah sta "andando in una direzione molto positiva". Lo riporta il Times of Israel. Parlando alla stampa, Kirby ha riferito che il presidente Usa Joe Biden "sta monitorando la situazione molto, molto attentamente" e l'inviato per il Medio Oriente Amos Hochstein ha avuto discussioni "costruttive" su un cessate il fuoco. "Niente e' finalizzato finché tutto non è negoziato", ha osservato. "Dobbiamo continuare a lavorare fino in fondo, così da poter effettivamente ottenere il cessate il fuoco". h aggiunto Kirby.
Nuovo bombardamento israeliano nel sud di Beirut
L'esercito israeliano ha oggi ripetutamente bombardato i quartieri meridionali di Beirut, a seguito di quattro avvisi di evacuazione emessi durante la giornata. E ancora in serata, in un ennesimo raid si stanno verificando ingenti danni alle zone prese di mira e ai loro dintorni, scrive Lbci online, mentre Naharnet sottolinea che i quartieri Ghobeyri e Haret Hreik sono stati colpiti poco fa, meno di un'ora dopo che l'esercito israeliano aveva emesso l'avviso di evacuazione.
Attivisti contro Erdogan: "Blocca la nave diretta a Gaza"
Un gruppo di attivisti pro Palestina manifesta da giorni fuori dal porto di Istanbul contro la decisione di bloccare la partenza di una nave carica di aiuti per la popolazione della Striscia di Gaza. Le autorità del porto di Haydarpasa hanno negato agli attivisti l'ingresso nell'area dove la nave è ormeggiata, prima adducendo motivazioni di tipo burocratico, in un secondo momento senza fornire spiegazioni. Una presa di posizione che ha scatenato polemiche nei confronti del governo del presidente Recep Tayyip Erdogan. "Il fatto che il blocco arrivi dal ministero dei trasporti rende questa situazione una vera e propria disgrazia. Non ci sono ordini della magistratura, siamo dinanzi a un puro divieto politico", ha dichiarato Behesti Ismail Songur, capo dell'organizzazione Mavi MArmara. La stessa organizzazione tentò nel 2010 di forzare il blocco su Gaza, ma la nave di aiuti fu fermata dall'intervento delle forze armate israeliane che causò la morte di 10 attivisti, quasi tutti cittadini turco-americani. Ne scaturì una crisi diplomatica che per anni ha infiammato i rapporti tra la Turchia e lo Stato ebraico. L'organizzazione Mavi Marmara ha annunciato ricorsi contro il blocco, ma al momento non sembra vi siano sviluppi. Il governo turco è finito sotto accusa da parte di una opinione pubblica fortemente filo palestinese. Quest'ultima non ritiene sufficienti le misure prese contro lo Stato ebraico e punta il dito contro le aziende che aggirano le sanzioni decise da Erdogan contro Israele. Per rispondere alle accuse il governo ha recentemente annunciato una procedura di controlli più stringenti per evitare che il commercio avvenga attraverso Paesi terzi. Altre polemiche hanno riguardato l'oleodotto di Ceyhan, nel sud della Turchia, attraverso cui il petrolio dell'Azerbaigian giunge fino in Israele. L'opinione pubblica chiede a Erdogan di chiuderlo, ma il flusso è gestito e regolato da contratti conclusi con il governo azero e con la British Petroleum e una sospensione dell'erogazione implicherebbe risarcimenti monstre a carico di Ankara.
Usa: "L'accordo in Libano è vicino ma non finalizzato"
"L'accordo in Libano è vicino ma non sarà finalizzato fino a che non saranno concordati tutti i dettagli: le discussioni continuano, e dobbiamo portare avanti il lavoro". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing con un gruppo ristretto di giornalisti, a proposito delle notizie circolate sui media in queste ore sul fatto che l'intesa tra Israele ed Hezbollah per un cessate il fuoco in Libano sia stata raggiunta.
Analisti: "Momento storico per Libano, dopo cessate fuoco percorso per credibilità"
E' ''un momento storco per il Libano''. Perché, ''dopo l'urgenza del cessate il fuoco'' che ''si spera venga raggiunto presto'', il Paese dei Cedri dovrà ''eleggere un presidente'', creare ''un Parlamento con personalità di rispetto'', rafforzare la ''partecipazione della società civile'' e ''aumentare la sicurezza''. Insomma, ''iniziare un percorso per aumentare la sua credibilità''. E' quanto emerso dal panel dedicato al Libano ai Med Dialogues organizzati dalla Farnesina e dall'Ispi in corso a Roma.
''Per il Libano, nell'immediato non c'è altra soluzione se non un cessate il fuoco'', ''le forze libanesi devono essere dispiegate sul campo e contribuire a mantenere la pace e la stabilità, perché ci sono molte divisioni interne'', ha dichiarato Emile Hokayem, direttore della sicurezza regionale e Senior Fellow per la sicurezza del Medio Oriente presso l'International Institute for Strategic Studies. ''Bisogna quindi sì lavorare a un cessate il fuoco con Israele, ma anche sulla sicurezza interna'', perché ''l'esercito libanese non è molto grande, ma può fare la sua parte'' e ''vanno aumentati i finanziamenti'' per le Forze armate.
''Sicuramente ci sarà un cessate il fuoco, Hezbollah accetterà un cessate il fuoco'', ma ''la vera sfida va oltre. Parliamo di un Paese che è senza un presidente da due anni, che non ha un governo funzionante'', ha detto Paul Salem, vicepresidente per l'impegno internazionale presso il Middle East Institute. D'accordo anche Ishac Diwan, direttore della ricerca per il Finance for Development Lab presso la Paris School of Economics, convinto che per il Libano sia ''davvero un momento storico'', in cui i libanesi ''hanno l'opportunità di riunire il Paese. La grande sfida è rappresentata da quello che si riesce a costruire dopo il cessate fuoco''.
Domani il Parlamento Ue dibatte sui mandati d'arresto della Cpi
Si terrà domani al Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, un dibatto sulla decisione della Cpi di spiccare mandati d'arresto contro il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il suo ex ministro della Difesa, Yoav Gallant. E' stata dunque accolta la richiesta dei Socialisti e democratici di inserire il tema in occasione della discussione sul Medio Oriente. Respinta invece la richiesta della Sinistra e di calendarizzare un dibattito indipendente sui mandati d'arresto per questa sera.
In Libano oltre 3.700 morti dall'inizio della guerra
E' salito a 3.768 morti e 15.699 feriti il bilancio della guerra tra Israele e Hezbollah, secondo quanto ha riferito il Centro operativo per le emergenze sanitarie pubbliche del Ministero della sanità pubblica libanese, precisando che si tratta di dati che riguardano il periodo compreso tra dall'8 ottobre dello scorso anno fino a ieri. "I raid del nemico israeliano ieri, domenica 24 novembre 2024, hanno avuto come risultato in 14 martiri e 73 feriti", ha affermato la stessa fonte, citata dall'agenzia ufficiale libanese Nna.
Tajani: "Lavorare con il quintetto arabo per fermare le guerre"
"Vogliamo lavorare insieme per fermare la guerra in Libano, a Gaza ma anche in Ucraina. Credo che questo incontro tra il G7 ed il quintetto arabo ci consenta un percorso comune". Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, aprendo il tavolo dei lavori del G7 Esteri a Fiuggi con le delegazioni di Giordania, Emirati, Egitto, Arabia Saudita e Qatar. "Il G7 vuole aprirsi al dialogo con interlocutori privilegiati con cui fare un percorso di pace e di crescita", ha sottolineato Tajani.
Da Idf quarto ordine di evacuazione oggi per abitanti Beirut sud
Nel quarto ordine di evacuazione per i quartieri meridionali di Beirut emesso oggi, il portavoce dell'esercito israeliano Avichay Adraee dal suo account su X si è rivolto poco fa "a tutti i residenti nella zona della periferia sud, in particolare negli edifici specificati nelle mappe allegate e negli edifici adiacenti nelle seguenti aree: Al-Ghobeiry e Haret Hreik". Affermando che siccome "vi trovate vicino alle strutture e agli interessi di Hezbollah, contro i quali l'Idf opererà nel prossimo futuro" "per la vostra sicurezza e quella dei vostri familiari, dovete evacuare immediatamente questi edifici e quelli adiacenti e tenervi lontani da essi per una distanza non inferiore a 500 metri".
Baerbock: "Mandato arresto per Netanyahu? Nessuno è al di sopra della legge"
“Il governo tedesco rispetta la legge perché nessuno è al di sopra della legge”. Lo ha dichiarato a proposito del mandato di arresto per il premier israeliano Benjamin Netanyahu la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock, in una conferenza stampa a margine del vertice G7 in corso a Fiuggi.
La Germania, in quanto Stato membro della Corte penale internazionale (Cpi), è obbligata a eseguire i mandati di arresto. “Si applica l'indipendenza della magistratura, che in questo caso è giunta alla conclusione che ci sono prove sufficienti per compiere questo passo ora”, ha commentato Baerbock, chiarendo di non voler interferire nei procedimenti in corso. Qualche giorno fa, a chi le chiedeva se le autorità tedesche avrebbero arrestato Netanyahu qualora fosse entrato nel Paese, Baerbock aveva definito tali scenari “teorici”, dal momento che né il premier né l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant, anche lui destinatario di un mandato, hanno manifestato l'intenzione di visitare la Germania.
I ministri degli Esteri delle principali economie del G7, riuniti a Fiuggi, stanno cercando di raggiungere una posizione comune sul mandato di arresto della Corte penale internazionale.
Media: "Gabinetto sicurezza Israele si riunirà domani per ok cessate fuoco in Libano" (2)
Secondo quanto riferito al Times of Israel dall'ufficio di uno dei ministri coinvolti, la riunione del gabinetto di sicurezza si terrà domani pomeriggio alle 17.30 ora locale, le 16.30 in Italia, ed è previsto che duri fino alle 21.
Tajani: "Vicini a cessate il fuoco in Libano"
"Siamo forse vicini a un cessate il fuoco in Libano, speriamo che sia vero, e che ci sia qualche passo avanti anche a Gaza, anche se è un po' più complicato". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, aprendo la seconda sessione dei lavori del G7 con la partecipazione dei rappresentanti di Giordania, Egitto, Emirati, Arabia Saudita e Qatar. "E' molto importante per il G7 aprire le porte ad alcuni nostri grandi amici della regione del Medio Oriente. Il nostro dialogo è cruciale e vogliamo lavorare insieme per fermare la guerra in Libano, Palestina, così come anche in Ucraina", ha aggiunto il titolare della Farnesina.
Media: "Domani Biden-Macron annunciano il cessate il fuoco"
Domani il presidente uscente americano Joe Biden e quello francese Emmanuel Macron annunceranno il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah in Libano e nel nord dello Stato ebraico. Lo riferiscono i media israeliani.
Unifil: "Preoccupano i raid israeliani sull'esercito libanese"
L'Unifil, la forza di interposizione in Libano delle Nazioni Unite, si è detta 'seriamente preoccupata' per gli attacchi all'esercito libanese nel sud imputati ad Israele.
Analista israeliano: "Il Paese è diviso sul futuro di Gaza"
"La società di Israele è più o meno allineata dopo l'attacco del 7 ottobre con la guerra per smantellare la capacità di Hamas a Gaza, ma per il futuro ci sono molte divisioni: c'è la destra estrema che vuole riportare gli insediamenti nella Striscia, ma la maggior parte degli israeliani si preoccupa solo per la sicurezza e non vede una presenza a Gaza nel futuro. C'è una divisione politica con coloro che credono in due Stati per due popoli, come quelli della mia parte, ma il governo non ha lo stesso pensiero". Lo dice all'ANSA ai margini dei Med Dialogues di Roma Nimrod Goren, senior fellow for Israeli affairs al Middle East Institute. "Le crisi a Gaza e in Libano - osserva - sono slegate l'una dall'altra, la situazione a Gaza è bloccata mentre in Libano ci sono dei progressi per un cessate il fuoco, che potrebbe essere raggiunto nei prossimi giorni e tra Israele ed Hezbollah. Ma sfortunatamente non ci sono progressi per Gaza". Commentando l'opportunità offerta dai Med Dialogues, Goren ricorda che per gli israeliani "è stato difficoltoso per decenni confrontarsi con i colleghi arabi, c'è stato un tempo in cui una simile conversazione non sarebbe stata nemmeno possibile perché non c'era il riconoscimento di Israele e non c'erano relazioni diplomatiche. Ma adesso la situazione di Israele è diversa, ci sono relazioni con l'Egitto e la Giordania e la normalizzazione dei rapporti con il Marocco, il Bahrein e gli Emirati arabi. È responsabilità dei moderati di entrambe le parti abbassare i toni per continuare il dialogo e spianare la strada alla comprensione delle necessità reciproche e per un futuro di pace per le persone che vivono nella regione. Quindi è importante per Israele ascoltare le voci e continuare questa conversazione".
Media: "Domani gabinetto sicurezza Israele per ok a tregua Libano"
Il gabinetto per la sicurezza nazionale di Israele si riunirà per discutere e approvare un cessate il fuoco con il Libano presso il quartier generale dell'esercito (Idf) Kirya a Tel Aviv domani alle 17:30 ora locale (le 16:30 in Italia), lo ha riferito un funzionario governativo al Times of Israel. L'incontro è programmato almeno fino alle 21 (le 20 in Italia).
Tajani: "Fiduciosi su accordo cessate il fuoco in Libano" (2)
"Abbiamo discusso anche del giorno dopo, sia per quanto riguarda il Libano che per quanto riguarda Gaza. Per quanto riguarda il Libano ho dato la piena disponibilità dell'Italia ad essere protagonista, se ci sarà l'accordo ovviamente con i libanesi, per sorvegliare l'applicazione dell'accordo insieme agli Stati Uniti e altri Paesi", ha spiegato Tajani.
"Vogliamo giocare un ruolo essendoci anche tanti militari italiani nelle due missioni, quella Unifil e quella bilaterale - ha concluso - Noi siamo convinti come Italia che si debbano rinforzare il sistema istituzionale e le forze armate libanesi".
Tajani, a G7 lavoriamo a testo con posizione unica su Cpi
"Bisogna che ci sia una posizione unica sulla Corte penale internazionale, abbiamo parlato, vediamo se si potra' avere nel comunicato finale una parte dedicata a questo. Stiamo lavorando per un accordo, credo che sia giusto, stiamo lavorando a un testo per avere una posizione unica". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani in conferenza stampa a margine del G7 a Fiuggi.
Idf, Hezbollah lancia 10 razzi, drone da est cade in zona aperta
L'Idf, le forze armate israeliane, ha annunciato che dieci razzi sono stati lanciati dal Libano dopo che le sirene avevano suonato nella regione delle alture del Golan. L'Idf ha anche affermato che un drone ha attraversato il territorio israeliano da est ed è caduto in un'area aperta. Lo riporta Haaretz.
Media, gabinetto pronto ad approvare tregua in Libano
Israele ritiene oggi che l'accordo con il Libano sia una "questione chiusa" ed è possibile che venga approvato già domani in un dibattito di gabinetto. Il canale Al-Arabiya ha riferito che gli Stati Uniti hanno informato gli alti funzionari libanesi che dovrebbero annunciare la fine della guerra nel nord nelle prossime ore.
In precedenza, un funzionario politico ha confermato che sono
stati compiuti progressi significativi negli sforzi di regolamentazione, stimando che il passo sia più vicino che mai al raggiungimento di una svolta. Secondo la fonte, se non si verificheranno sorprese inaspettate, nei prossimi giorni si possono prevedere progressi. Un'altra fonte stima addirittura che la soluzione potrebbe prendere forma nelle prossime 48 ore.
Idf a Netanyahu, è momento per cessare fuoco in Libano
Le IDF hanno detto al primo ministro Benjamin Netanyahu che è giunto il momento per un cessate il fuoco in Libano, riporta Channel 12, citando uno stretto collaboratore di Netanyahu.
L'esercito ha raggiunto gli obiettivi prefissati di distruggere le infrastrutture di Hezbollah lungo il confine ed eliminare la possibilita' di un raid nel nord di Israele respingendo Hezbollah, riducendo drasticamente al contempo il suo arsenale di razzi, ha dichiarato al primo ministro. Ma se gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco dovessero fallire, afferma Channel 12, le IDF hanno in programma di espandere le loro operazioni in Libano.
Media, sospetti omicidio rabbino arrestati fuori da Emirati
I tre sospetti dell'omicidio del rabbino israeliano Zvi Kogan non sono stati arrestati all'interno degli Emirati Arabi Uniti, dove l'assassinio è avvenuto. Lo riporta l'emittente israeliana Channel 12, aggiungendo che l'operazione per individuare e arrestare i sospetti dell'omicidio sono state estese a diversi Paesi.
Rimpatriato in Israele il corpo del rabbino ucciso negli Emirati
Il corpo del rabbino israelo-moldovo trovato ucciso negli Emirati Arabi Uniti verrà rimpatriato oggi in Israele, dove sarà sepolto. Lo ha annunciato l'organizzazione israeliana che aiuta il governo nel recupero dei corpi delle vittime (Zaka). I funerali avranno luogo stasera intorno alle 23 ora locale (le 22 in Italia) sul Monte degli Ulivi a Gerusalemme Est, un settore della Città Santa occupato e annesso da Israele dal 1967, ha precisato Chabad Lubavitch, il movimento millenarista e mistico per il quale lavorava il rabbino Tzvi Kogan.
Ministero Sanità Libano: 12 i morti in raid Israele su Tiro
E' di 12 morti il bilancio di raid israeliani su Tiro, nel sud del Libano. Lo ha riferito il ministero della Sanità di Beirut.
Lapid: 'Soldi Qatar a consiglieri Netanyahu,Bibi risponda'
Il capo dell'opposizione israeliana Yair Lapid, nella riunione del gruppo parlamentare, ha chiesto se "il premier sapesse che nel suo ufficio, le persone a lui più vicine, hanno ricevuto una grande quantità di denaro dai sostenitori di Hamas in Qatar". Lapid ha fatto riferimento a un'inchiesta del quotidiano Haaretz secondo cui i due consiglieri più stretti di Netanyahu, Yonatan Orich e Shmulik Einhorn, sono stati coinvolti nella campagna per migliorare l'immagine del Qatar in vista dei Mondiali 2022. La campagna mirava a presentare il Qatar come un Paese "che aspira alla pace", nonostante il suo sostegno finanziario a Hamas.
Fonti Israele: accordo su cessate il fuoco trasmesso oggi a governo Libano
L'accordo sul cessate il fuoco con Hezbollah cui il premier israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe dato il via libera "in linea di principio" dovrebbe essere trasmesso oggi al governo libanese. Lo ha detto alla Cnn una fonte israeliana a conoscenza del dossier, secondo cui alcuni dettagli sono ancora in fase di negoziazione. Più fonti sottolineano inoltre che l'accordo non sarà definitivo fino a quando non saranno state risolte tutte le questioni.
Cnn: 'Ok Netanyahu in linea principio a tregua in Libano'
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha approvato l'accordo di cessate il fuoco con Hezbollah "in linea di principio" durante una consultazione sulla sicurezza con funzionari israeliani ieri sera. Lo ha affermato una fonte a conoscenza della questione citata dalla Cnn online. Israele ha ancora delle riserve su alcuni dettagli dell'accordo, che si prevedeva sarebbero stati trasmessi al governo libanese oggi, ha proseguito la fonte.
Media, attacchi israeliani con droni a Tiro
I droni israeliani hanno colpito due auto mobili con altrettanti droni a Tiro, nel Libano meridionale. Lo riporta al Jazeera, mentre una serie di altri raid hanno interessato Beirut, tra cui tre attacchi aerei nel quartiere Haret Hreik, nella periferia della capitale libanese.
Media, Israele accetta Parigi nell'accordo di tregua
"Israele ha acconsentito alla partecipazione della Francia al comitato che supervisionerà l'accordo di tregua con il Libano". Lo riferisce Sky news Arabia. Finora, durante i colloqui, Israele ha rifiutato di includere Parigi nell'accordo di cessate il fuoco e di integrarla nel meccanismo internazionale di controllo delle violazioni a seguito delle tensioni tra i due Paesi.
Idf, ucciso a Gaza il comandante di Jabalya est a Gaza
Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato che il comandante del battaglione est Jabalya di Hamas, Ahmed Abd Halim Abu Hussein, è stato ucciso in un attacco aereo nel nord della Striscia di Gaza. Secondo l'Idf, nell'operazione è stato eliminato anche un altro terrorista che aveva preso parte al massacro del 7 ottobre nel sud di Israele. Abu Hussein era responsabile della pianificazione di numerosi lanci di razzi e mortai contro Israele e le truppe operative a Gaza.
Gaza, 44.235 persone uccise in più di 13 mesi di guerra
Sono almeno 44.235 le persone che uccise in più di 13 mesi di guerra tra Israele e i militanti palestinesi. Lo rende noto il ministero della Salute della Striscia di Gaza controllato da Hamas, aggiungendo che il bilancio include i 24 morti dell'ultimo giorno. Il ministero inoltre ha affermato che 104.638 persone sono rimaste ferite nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra.
Tajani, Iran contrario o vuole allungare tempi su tregua Libano
Sul possibile accordo per un cessate il fuoco in Libano "l'Iran mi pare che sia un po' contrario o quantomeno vuole allungare i tempi, vediamo". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani ai microfoni del Tg2 al suo arrivo ad Anagni per il G7 Esteri. "Intanto ho incontrato stamane il ministro degli Esteri libanese che ha ribadito la solidarietà e l'impegno a difesa dei nostri militari e ha dichiarato inaccettabili gli attacchi di Hezbollah. Per noi è importante che le autorità libanesi siano dalla parte della legittimità dell'azione dei nostri militari, e contiamo di essere sempre più protagonisti in futuro per la costruzione e la difesa della pace in Libano", ha aggiunto.
Tajani a Bou Habib, forte impegno Italia per cessate fuoco
"Con il Ministro libanese Abdallah Bou Habib ho confermato il forte impegno dell'Italia per un cessate il fuoco e a tutela della presenza dell'Unifil. Abbiamo discusso della fondamentale importanza dei negoziati diplomatici per raggiungere la pace". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani in un post su X.
Ministro dell'Egitto: "Frustrante avere a che fare con Paese che si sente sopra la legge"
L'Egitto sta ''lavorando molto duramente con gli Stati Uniti e con il Qatar per un accordo che preveda il cessate il fuoco completo per Gaza, l'ingresso di aiuti, il rilascio di tutti gli ostaggi e di alcuni detenuti palestinesi''. Ma anche se ''siamo stati molto vicini a un accordo'' è stato ''molto frustante avere a che fare con un Paese che si sente al di sopra della legge''. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri egiziano Abdelatty intervenendo ai Med Dialogues in corso a Roma.
''La supremazia militare non porta la pace a Israele e ai Paesi vicini'', ha aggiunto, sottolineando che la stabilità regionale passa dal ''riconoscimento dei diritti del popolo palestinese e libanese''. Ma ''quello che sta accadendo da Gaza da oltre un anno è vergognoso, l'Egitto sta facendo tutto il possibile per mettere fine a questa spirale di morte e di violenza'', ha dichiarato.
Cinque palestinesi uccisi in attacco israeliano a Jabalia
Cinque persone sono state uccise in un attacco aereo israeliano su Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza. Lo riferisce al Jazeera, mentre l'agenzia di stampa palestinese Wafa aggiunge che diverse altre persone sono rimaste ferite nell'attacco.
Katz incontra il responsabile del Pentagono per la regione, focus sulla tregua in Libano
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha incontrato a Tel Aviv il vice assistente segretario alla Difesa degli Stati Uniti per la politica in Medio Oriente, Dan Shapiro. L'incontro - ha riferito l'ufficio di Katz al Times of Israel - si è incentrato in particolare sulla fine dei combattimenti tra Israele e Hezbollah in Libano.
Al-Maliki: "Anp unica autorità legittima per Gaza, no alla condivisione dei poteri"
''L'Autorità nazionale palestinese è l'unica autorità legittima che ha il diritto di governare a Gaza'' e questo ''non credo sia il momento di parare di condivisione di potere o responsabilità''. Lo ha detto l'inviato speciale e consigliere per gli Affari internazionali del presidente dell'Anp Mahmoud Abbas Riyad al-Maliki che, incontrando i giornalisti a margine dei Med Dialogues in corso a Roma. ''E' il momento che tutte le funzioni palestinesi siano gestite dell'Anp con il supporto della comunità internazionale, sia a Gaza, sia in Cisgiordania'', ha aggiunto.
Il capo della diplomazia dell'Anp ha aggiunto che ''dopo che la guerra finirà saremo in grado di ricostruire Gaza''. Maliki ha sottolineato che ''ci sono sfide importanti'', la prima delle quali sono ''le elezioni, perché i palestinesi devono eleggere il loro presidente e tutti devono avere la possibilità di partecipare al voto e hanno il diritto di formare un governo''.
Due morti in un attacco israeliano fuori da ospedale nel nord di Gaza
Due palestinesi sono stati uccisi e un numero imprecisato di persone è rimasto ferito in seguito a un attacco dell'esercito israeliano avvenuto davanti all'ospedale indonesiano, nel nord di Gaza. Lo rende noto al Jazeera.
Al-Maliki: "L'Italia applichi il mandato d'arresto per Netanyahu"
L'Italia deve ''rispettare la giurisdizione'' della Corte penale internazionale e arrestare il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu se dovesse venire in territorio italiano. Lo ha detto il ministro degli Esteri dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Riyad al-Maliki che, incontrando i giornalisti a margine dei Med Dialogues in corso a Roma, ha ''chiesto al governo italiano di essere chiaro nel rispettare la decisione della Corte penale internazionale''.
''Se non lo facesse applicherebbe un doppio standard nei confronti di Netanyahu'', ha aggiunto, affermando che al primo ministro israeliano verrebbe riconosciuto ''il diritto di abusare del diritto internazionale''.

©Ansa
Il ministro del Libano Bou Habib: "Aiuto dell'Europa per difenderci"
Per raggiungere la pace in Libano, ci deve essere un cessate il fuoco immediato, deve finire l'occupazione del territorio libanese e ulteriori truppe devono essere dispiegate nel sud. Lo ha detto il ministro degli Esteri del Libano, Abdallah Bou Habib, in apertura della decima edizione dei Med Dialogues a Roma. All'inizio del suo discorso, ha evidenziato i legami storici tra il Medio Oriente e il Mediterraneo in termini culturali, di interessi, di cooperazione ma anche di sfide e conflitti, sottolineando "l'opportunità di cooperare insieme in questo mondo globale". Bou Habib ha espresso una "ferma condanna" degli attacchi all'Unifil, "da qualunque parte vengono compiuti", definendo "ingiustificato" quello che ha recentemente colpito il contingente italiano. "Ribadiamo la necessità di rispettare la sicurezza e l'incolumità di tutte le truppe", ha sottolineato il ministro libanese. Secondo Bou Habib, il Libano ha bisogno dell'aiuto e del sostegno dell'Occidente per costruire forze armate e di sicurezza in grado di difendere e proteggere i suoi territori. "I nostri sforzi per costruire forti istituzioni militari e di sicurezza non si sono concretizzati. Affinchè ciò accada, abbiamo bisogno del vostro supporto per costruire forze armate e di sicurezza per difendere e proteggere i nostri territori. Le sfide rimanenti richiedono sforzi collettivi nazionali e internazionali per costruire un solido apparato di sicurezza libanese. Il nostro obiettivo principale e' di dare potere all'autorità nazionale legittima come garante della sicurezza e della pace. In questo contesto, l'attuazione simmetrica e completa della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è la chiave per la stabilità", ha aggiunto il capo della diplomazia libanese. Ha poi assicurato che Beirut è "pronta a soddisfare i propri obblighi stipulati nella risoluzione 1701". Cio' significa letteralmente che "non ci saranno armi senza il consenso del governo del Libano e nessuna autorità diversa da quella del governo del Libano", ha insistito Bou Habib.
Gantz: "Cessate il fuoco ma mani libere contro Hezbollah"
Il ministro per l'unità nazionale Benny Gantz afferma che Israele dovra' accettare un accordo di cessate il fuoco con Hezbollah solo se concederà alle IDF la libertà di agire contro il gruppo terroristico sostenuto dall'Iran, qualora dovesse violare i termini dell'accordo. In un discorso alla conferenza annuale di Ogen, Gantz, ex capo della difesa, afferma che i residenti del nord di Israele "devono essere protetti solo dall'IDF, scrive il Times of Israel. Non dagli osservatori internazionali UNIFIL, non dall'esercito libanese
e non da una forza europea". "Non dobbiamo tornare alla realtà del 6 ottobre", afferma, riferendosi al periodo precedente all'attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre nel sud di Israele, seguito il giorno dopo dall'inizio delle scaramucce quasi quotidiane con Hezbollah sul confine settentrionale. Gantz sostiene che qualsiasi accordo di cessate il fuoco deve basarsi sulla risoluzione 1559 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che esorta il governo libanese a smantellare Hezbollah e a stabilire il pieno controllo del suo territorio, e sulla risoluzione 1701, che chiede alle forze di Hezbollah di ritirarsi dal confine israeliano, a nord del fiume Litani. "Ciò che è chiaro", afferma, "è che qualsiasi accordo deve consentire all'IDF libertà di azione, sia contro minacce immediate che contro un rinnovato rafforzamento di Hezbollah". Afferma che le IDF devono continuare la loro attivita' offensiva contro Hezbollah in un "modo più incisivo, anche contro le infrastrutture libanesi, se necessario" finchè non saranno soddisfatte le condizioni richieste da Israele per un cessate il fuoco.

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Eau diffondono i nomi dei presunti assassini del rabbino
Gli Emirati Arabi Uniti pubblicano i nomi e le foto dei tre sospettati dell'omicidio del rabbino Zvi Kogan, lo scrive il Times of Israel. Tutti e tre gli uomini sono uzbeki, secondo il ministero degli Interni degli Emirati Arabi Uniti: Olimpi Tohirovich, 28 anni; Makhmudjon Abdurrahim, 28 anni; e Azizi Kamilovich, 33 anni. Gli Emirati Arabi Uniti sottolineano "la determinazione delle autorità di sicurezza competenti ad adottare rapidamente le misure necessarie per scoprire i dettagli dell'incidente, le sue circostanze e i suoi moventi, e a sfruttare le loro capacità umane e professionali, la loro competenza e le loro capacità tecniche che hanno portato all'arresto dei colpevoli".
Lega Araba: "Lo status quo non può sussistere, porterà altro sangue"
"Lo status quo non può sussistere, così temo altro spargimento di sangue negli anni". E' il duro monito sottolineato dal segretario generale della Lega Araba Ahmed Aboul Gheitb intervenendo in apertura dei Med Dialogues a Roma, il quale ha anche ricordato che nel conflitto in corso in Medio Oriente la "parola occupazione è cruciale, perchè non si deve dimenticare che c'è una occupazione in atto" e che la distruzione in corso a Gaza "è il prezzo che i palestinesi pagano ogni giorno e ogni ora per l'occupazione dei territori palestinesi". Il rappresentante della Lega Araba ha rimarcato quindi che "solo il 18% delle terre palestinesi storiche rimane territorio palestinese, sul pretesto dell'autodifesa Israele vuole confiscarlo. Questa è l'agenda, perpetrare l'occupazione, prendere più terre e che venga riconosciuta la sovranità di Israele su tutti questi territtori: ciò è inaccettabile". Il responsabile della Lega Araba ha quindi concluso affermando: "Penso che ci debba essere pace tra Israele e i popoli arabi. E' una convinzione personale. Ma sono profondamente preoccupato per il futuro delle relazioni tra israele e paesi arabi". E ha concluso: "L'obiettivo deve essere una coesistenza pacifica, in sicurezza. Pace e sicurezza per entrambi gli stati. Gli stati arabi non accetteranno mai la cosiddetta pace dimenticando i diritti dei palestinesi".
Idf, colpiti a Beirut sud centri di comando di Hezbollah
L'Idf ha reso noto di aver colpito centri di comando di Hezbollah nel quartiere meridionale di Beirut di Dahiye, baluardo del gruppo filoiraniano in Libano.
Libano, bombardamenti israeliani a sud di Beirut. VIDEO
Ben Gvir, cessate fuoco in Libano sarebbe grave errore
Il ministro della Sicurezza nazionale Ben Gvir chiede al primo ministro Benjamin Netanyahu di respingere la proposta sostenuta dagli Stati Uniti per un cessate il fuoco con Hezbollah in Libano, definendola "un grave errore", riferisce il Times of Israel. In un post su X, il leader ultranazionalista di Otzma Yehudit avverte che accettare l'accordo di cessate il fuoco significherebbe perdere un'opportunità "storica" per distruggere il gruppo terroristico sostenuto dall'Iran. Definendolo un "grave errore", esorta Netanyahu ad "ascoltare i comandanti che combattono sul campo proprio ora, quando Hezbollah è sconfitto e desidera ardentemente un cessate il fuoco, è proibito fermarsi". "Non è troppo tardi per fermare questo accordo", aggiunge. "Dobbiamo continuare fino alla vittoria assoluta!" Ben Gvir si è categoricamente opposto a qualsiasi accordo che preveda una cessazione delle ostilità, anche temporanea, sia a Gaza che in Libano, e ha minacciato più di una volta di ritirare il suo partito dalla coalizione nel caso in cui Israele firmasse un accordo di tregua.
Madrid condanna gli "attacchi indiscriminati" sui civili in Libano
"Profondamente costernato dalla catastrofe umanitaria in Libano", il ministro degli Affari esteri spagnolo, José Manuel Albares, ha espresso a nome del governo la "condanna" dei "bombardamenti indiscriminati sulla popolazione civile e il lancio di missili di Hezbollah nel fine settimana". "La violenza deve fermarsi", scrive nel messaggio il capo della diplomazia spagnola, "Esigiamo il cessato il fuoco immediato", aggiunge. "Il Libano merita la pace".
Il Papa: "In Ucraina e Palestina invasori prepotenti"
Il Papa, parlando all'evento dell'anniversario del trattato di pace tra Argentina e Cile, fa riferimento alla situazione attuale. "Desidero menzionare due fallimenti dell'umanità, l'Ucraina e la Palestina, dove si soffre e dove la prepotenza dell'invasore prevale sul dialogo", ha detto il Pontefice sottolineando "l'ipocrisia" dei Paesi nei quali "si parla di pace" e ci sono poi "le fabbriche delle armi". "Questa ipocrisia porta al fallimento dell'amicizia e al fallimento della pace".
Il ministro degli Esteri del Libano: "Stop agli attacchi a Unifil, è fondamentale per la pace"
''Gli sforzi che l'Unifil compie sono fondamentali per garantire la pace'' e ''i libanesi sono grati per il supporto fornito dai 27 paesi europei''. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri libanese Abdallah Bou Habib intervenendo ai Rome Med Dialogues. ''Il Libano condanna qualsiasi tipo di attacco contro l'Unifil e chiede a tutte le parti a rispettare la sicurezza delle sue truppe'', il Libano ''condanna qualsiasi tipo di ostilità nei confronti delle truppe italiane'', ha aggiunto il ministro.
''Il Libano è sempre stato ponte tra Europa e Medioriente. Affrontiamo numerose sfide dal punto di vista politico ed economico e il supporto europeo è fondamentale e di interesse comune'', ha aggiunto.
Mandato d’arresto Cpi per Netanyahu, Orban sfida la decisione: "Venga in Ungheria"
Continuano le reazioni dopo che la Corte penale internazionale ha spiccato i mandati d'arresto per crimini di guerra e contro l'umanità per il premier israeliano e il suo ex ministro della Difesa Gallant. "Non abbiamo altra scelta che sfidare questa decisione. Inviterò" Netanyahu "a venire in Ungheria", ha detto il premier ungherese. La Cina ha sollecitato la Cpi a perseguire "una posizione oggettiva". Al fianco di Israele Stati Uniti e Argentina. Olanda "pronta a eseguire il mandato". Scontro in Italia. LEGGI L'ARTICOLO
Tajani: "Presto aereo e nave con nuovi aiuti per Gaza"
"Lavoriamo senza sosta per favorire il cessate il fuoco a Gaza. Vanno liberati gli ostaggi, e va favorito l'accesso umanitario nella Striscia per aiutare una popolazione che sta soffrendo in maniera enorme per la follia terrorista di Hamas. L'Italia è in prima linea per l'impegno umanitario a Gaza, con il programma Food for Gaza, in coordinamento con l'Anp e Israele e il sostegno della Giordania per la consegna degli aiuti". Lo ha detto aprendo i Med Dialogues il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Nei prossimi giorni partirà un nuovo aereo di aiuti umanitari da Brindisi. A breve partirà anche una nave da Ravenna con altre tonnellate di aiuti e 15 camion che abbiamo donato al Programma Alimentare Mondiale e che distribuiranno gli aiuti dentro la Striscia", ha annunciato.
Israele colpisce sud di Beirut dopo ordine di evacuazione
Nuovi attacchi israeliani hanno colpito la periferia meridionale di Beirut, come hanno riferito i media statali e come hanno mostrato le immagini dell'AFPTV, dopo l'avviso di evacuazione dell'esercito israeliano e dopo i pesanti raid della notte precedente contro il bastione di Hezbollah.
L'agenzia di stampa nazionale ufficiale ha riferito di "due attacchi consecutivi nelle vicinanze dell'area di Haret Hreik", mentre le immagini dell'AFPTV hanno mostrato il fumo pesante che si levava da due luoghi. Il portavoce dell'esercito israeliano, Avichay Adraee, ha dichiarato sulla piattaforma di social media X che l'esercito avrebbe preso di mira "strutture e interessi" di Hezbollah nella periferia meridionale, indicando diverse località.
Quattro palestinesi uccisi da attacco israeliano vicino a Rafah
Quattro persone sono state uccise e diverse sono rimaste ferite in un attacco israeliano a una casa nella zona di Musbah, vicino a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferisce l'agenzia di stampa palestinese Wafa, citando fonti mediche.
Tajani: "Un errore equiparare Netanyahu a chi ha organizzato la strage del 7 ottobre"
''E' un errore equiparare chi ha pensato e organizzato la strage del 7 ottobre a un capo governo di un Paese democratico eletto''. Così il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha commentato il mandato di arresto spiccato dalla Corte penale internazionale nei confronti di Netanyahu incontrando la stampa a margine dei Rome MED Dialogues. Allo stesso tempo Tajani ha sottolineato che ''non siamo d'accordo alla reazione israeliana a Gaza''.
Khamenei: "Per Netanyahu dovrebbe essere emessa condanna a morte"
La guida suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, ha affermato che per i leader israeliani dovrebbero essere emesse condanne a morte, non mandati di arresto, dopo che la Corte penale internazionale la scorsa settimana ha emesso mandati di arresto per il primo ministro Benjamin Netanyahu e per l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant in relazione alla guerra a Gaza.
In dichiarazioni rilasciate alla forza paramilitare Basij, una divisione all'interno del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica e riportati dall'agenzia di stampa iraniana Tasnim, Khamenei giura che "il nemico Israele non vincerà a Gaza e in Libano". "Bombardare le case della gente a Gaza e in Libano non è una vittoria", afferma. "Gli sciocchi non dovrebbero pensare che solo perché bombardano le case, gli ospedali e le comunità della gente, abbiano vinto. No, nessuno considera questa una vittoria".
"Quello che hanno fatto i sionisti è un crimine di guerra", continua. "Hanno emesso un mandato di arresto, questo non è abbastanza: una condanna a morte deve essere emessa per Netanyahu. Una condanna a morte dovrebbe essere emessa per questi leader criminali".
Tajani: "Servono nuove regole di ingaggio per l'Unifil"
"Servono differenti regole di ingaggio" per il contigente Unifil in Libano. Lo ha ribadito il ministro degli Esteri Antonio Tajani in un punto stampa a margine dei Med Dialogues a Roma. "Dal governo libanese ho ricevuto garanzie di condanne" per gli "inaccettabili" attacchi di Hezbollah, ha aggiunto Tajani, sottolineando che i Caschi Blu devono essere messi nelle condizioni di garantire la pace in Libano. "Le truppe italiane hanno inviato messaggi molto chiari a New York" e l'Onu che deve lavorare per aver una "Unifil più forte", ha sottolineato Tajani.

©Ansa
Khamenei chiede l'esecuzione di Netanyahu
"Il recente mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa non è sufficiente. Netanyahu e le autorità israeliane dovrebbero essere giustiziati per crimini di guerra". Lo ha affermato la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, durante un incontro con i membri delle forze militari volontarie Basij, affiliate alle Guardie rivoluzionarie.
Idf: "Eliminato terrorista di Hamas responsabile del lancio di razzi"
L'aeronautica militare israeliana nel fine settimana ha colpito ed eliminato il terrorista Ahmad Abd el-Halim Abu Hussein, responsabile del lancio di razzi nel battaglione Jabaliya occidentale di Hamas. Lo ha annunciato l'Idf.
Abu Hussein - scrive l'esercito israeliano - era responsabile di molti attacchi con razzi e mortai contro cittadini israeliani e soldati Idf che operavano nella Striscia di Gaza. Altri terroristi di Hamas sono stati eliminati nell'attacco - aggiunge l'Idf - tra cui Muhammad Abd al-Rahman Muhammad Zakout, che si è infiltrato nel territorio israeliano e ha partecipato al massacro del 7 ottobre.
Consigliere di Khamenei: "L'Iran prepara la risposta a Israele"
"I funzionari militari e del governo iraniani stanno preparando misure per dare una risposta adeguata all'attacco israeliano del 26 ottobre contro l'Iran". Lo ha affermato Ali Larijani, consigliere della Guida suprema della Repubblica islamica, Ali Khamenei, aggiungendo che la questione necessita di attente considerazioni e segretezza in quanto è correlata alla sicurezza nazionale dell'Iran. Riferendosi alla sua recente visita in Siria e Libano, Larijani ha detto a Tasnim che durante la sua permanenza ha trasmesso il messaggio di Khamenei alle autorità siriane e libanesi. Larijani ha anche parlato dei possibili colloqui diretti tra Iran e Stati Uniti, affermando che sarà Teheran a scegliere il momento per i negoziati, che dipendono dagli interessi nazionali del Paese. "Siamo pronti a tenere colloqui sul nucleare con il prossimo governo degli Stati Uniti per raggiungere un nuovo accordo", ha aggiunto il funzionario. Larijani ha anche affermato che l'Iran ha stabilito nuove condizioni per i colloqui sul nucleare, che includono un risarcimento da parte degli Stati Uniti all'Iran per il ritiro di Washington dall'accordo nel 2018, il riconoscimento delle attività di arricchimento dell'Iran fino a un livello di purezza del 60% e la fine delle decisioni "unilaterali" contro il programma atomico iraniano.
Guerra in Medio Oriente, accordo in bilico per la tregua in Libano. VIDEO
Media: "Netanyahu pronto ad accettare la tregua in Libano"
Il primo ministro Benjamin Netanyahu avrebbe accettato "in linea di principio" la proposta di cessate il fuoco con Hezbollah in Libano avanzata dagli Stati Uniti. Lo riportano stamane i media israeliani dopo che il premier ha tenuto ieri sera consultazioni ad alto livello con funzionari del suo governo. Anche se il governo israeliano ha accettato "in linea di principio" la proposta americana, la proposta non è ancora definitiva e diverse questioni devono essere risolte, secondo funzionari israeliani e statunitensi citati dalla televisione pubblica Kan e dai giornali Haaretz e Ynet. Quest'ultimo pubblica che la risposta sarebbe già stata trasferita in Libano. La proposta prevede tre fasi: una tregua seguita dal ritiro delle forze di Hezbollah a nord del fiume Litani; il ritiro completo delle truppe israeliane dal Libano meridionale e, infine, i negoziati tra Israele e Libano sulla demarcazione del loro confine, che attualmente rappresenta una linea di demarcazione stabilita dalle Nazioni Unite dopo la guerra del 2006. Inoltre un organismo internazionale guidato dagli Stati Uniti supervisionerà il rispetto del cessate il fuoco, anche se Israele spera di ricevere una lettera da Washington che confermi il suo diritto ad agire militarmente se Hezbollah dovesse violare i termini dell'accordo e se le forze internazionali o quelli del Libano non agiscono. Sempre secondo i termini della proposta l'esercito libanese avrà il compito di prendere il controllo della zona di confine e impedire il ritorno di Hezbollah. Secondo i media ebraici, Netanyahu e la sua ristretta cerchia di collaboratori starebbero ora studiando come promuovere l'accordo presso l'opinione pubblica israeliana, con il messaggio che non si tratta di un compromesso ma di qualcosa di vantaggioso per Israele. Secondo un recente sondaggio di Channel 12 il 64% degli israeliani sarebbe a favore di una tregua in Libano.
Media: "L'Iran potrebbe non essere coinvolto nell'omicidio del rabbino Chabad"
Secondo quanto riferito da fonti israeliane all'emittente statale Kan, l'Iran potrebbe non essere coinvolto nell'omicidio del rabbino Chabad Zvi Kogan negli Emirati Arabi Uniti.
Idf: "Circa 20 razzi lanciati dal Libano verso la Galilea"
Circa 20 razzi sono stati lanciati dal Libano verso le aree dell'Alta Galilea e della Galilea occidentale. Lo rende noto l'Idf. Secondo i militari, alcuni dei razzi sono stati intercettati e si è scoperto che alcuni hanno avuto un impatto all'interno di Israele, riporta il Times of Israel.
Guerra in Medio Oriente, spari davanti all'Ambasciata israeliana ad Amman. VIDEO
Esercitazioni congiunte Iran e Azerbaigian nelle zone di confine
Le Guardie Rivoluzionarie iraniane e la Repubblica dell'Azerbaigian, hanno iniziato ieri pomeriggio una manovra congiunta di quattro giorni, denominata 'esercitazione congiunta di Aras', nel distretto di confine di Aslan Duz, nella provincia iraniana di Ardebil. Secondo un comunicato delle Guardie, l'esercitazione mira a promuovere la cooperazione reciproca nella lotta contro i gruppi armati organizzati e a proteggere la sicurezza dei confini comuni, a promuovere le capacità militari e a espandere la cooperazione in materia di difesa. I legami tra Teheran e Baku hanno subito tensioni negli ultimi anni, dopo le preoccupazioni dell'Iran per la cooperazione militare tra l'Azerbaigian e Israele e anche a seguito di un attacco armato all'ambasciata azera a Teheran nel 2023.
Gallant pronto a recarsi negli Usa dopo il mandato arresto Cpi
Secondo quanto riferito dalla radio dell'esercito israeliano, l'ex ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant si recherà negli Stati Uniti a meno di una settimana dopo che la Corte penale internazionale (Cpi) ha emesso mandati di cattura nei suoi confronti, insieme al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e al leader di Hamas Mohammed Deif.

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Media, pesanti bombardamenti israeliani nel sud del Libano
L'esercito israeliano ha continuato a bombardare villaggi e città nel governatorato di Nabatieh, nel sud del Libano, nella notte, secondo quanto riferisce l'Agenzia nazionale di stampa (Nna), mentre si segnalano "violenti" scontri tra le truppe israeliane e i combattenti di Hezbollah intorno alla città di Khiam. Almeno una persona è morta in un raid aereo israeliano a Deir al-Zahrani, mentre 15 case sono state distrutte nella città di Yammer al-Shaqif. Le forze israeliane hanno anche sottoposto Khiam a "enormi bombardamenti" mentre le truppe di terra con carri armati Merkava cercavano di avanzare verso la città. I combattenti di Hezbollah si sono scontrati con le truppe in modo "feroce" e hanno colpito due dei carri armati, secondo la Nna. Scontri tra le due parti sono stati segnalati anche alla periferia di Shamaa e al-Bayyaada. La Nna afferma che le truppe israeliane sono attive a Deir Mimas e che i combattenti di Hezbollah hanno lanciato quattro razzi contro i soldati nella zona.
Gli Usa condannano "con forza" l'omicidio del rabbino Kogan
"Condanniamo nei termini più forti l'omicidio del rabbino Zvi Kogan negli Emirati Arabi Uniti". Lo scrive la Casa Bianca in una nota definendo l'assassinio "un crimine orribile contro tutti coloro che si battono per la pace, la tolleranza e la convivenza. È stato un attacco anche agli Emirati Arabi Uniti e al loro rifiuto verso l'estremismo violento". Gli Stati Uniti, si legge ancora nella nota "stanno lavorando in stretto coordinamento con le autorità israeliane e quelle degli Emirati Arabi Uniti. Coloro che hanno commesso questo crimine, e chiunque li abbia sostenuti, devono essere puniti".
Tregua in Libano, manca ancora l'ufficialità
Fonti del governo israeliano hanno detto alla tv pubblica israeliana Kan che l'accordo per la tregua in Libano "è chiuso". Secondo l'emittente il primo ministro Benyamin Netanyahu sta ora studiando come spiegarlo all'opinione pubblica. Tuttavia, il media libanese Lbci cita un commento del mediatore americano Amos Hochstein secondo il quale le notizie sul via libera che sarebbe stato dato da Israele "non sono accurate". In serata Netanyahu ha tenuto una consultazione sulla sicurezza con i ministri. Al centro della discussione la libertà d'azione dell'Idf nella zona di confine tra Siria e Libano.