Guerra Israele Medioriente, camion su passanti a Tel Aviv: un morto, oltre 30 feriti

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Un morto e almeno 35 feriti, di cui 6 in gravi condizioni, è il bilancio dello schianto di un camion contro una fermata dell'autobus a nord di Tel Aviv. Il camionista è stato "neutralizzato". Secondo le prime indicazioni degli investigatori si tratterebbe di un attentato ma i parenti dell'autista sostengono si sia trattato di un malore. L'Iran chiede all'Onu condanna degli attacchi israeliani all'Iran

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Un morto e almeno 35 feriti, di cui 6 in gravi condizioni, è il bilancio dello schianto di un camion contro una fermata dell'autobus a nord di Tel Aviv.. Il camionista sarebbe stato ucciso e secondo le prime indicazioni degli investigatori si tratterebbe di un attentato. Ma per i familiari dell'autista si tratterebbe di un malore e non di un attacco terroristico.

"Teheran si riserva il diritto di rispondere legalmente e legittimamente all'aggressione israeliana": così il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, in una lettera inviata al Segretario generale dell'ONU Antonio Guterres e alla presidenza del Consiglio di sicurezza. "L'Iran esorta l'ONU ad assumere una posizione ferma e a condannare l'accaduto".

Intanto, otto palestinesi, tra cui donne e bambini, sono stati uccisi e altri feriti in un raid aereo israeliano sulla scuola Asma, che ospitava sfollati nel campo profughi di Al-Shati, a ovest di Gaza City. Lo riporta l’agenzia palestinese Wafa, ricordando che è la seconda volta che l’edificio viene colpito, dopo un attacco il 19 ottobre che aveva causato numerose vittime. Tra le persone uccise ci sono anche  tre giornalisti. Lo riferisce Al Jazeera online, citando i nomi dei tre reporter - Hamza Abu Selmeyeh, Saed Redwan e Haneen Baroud - e precisando che il numero totale dei reporter uccisi a Gaza dal 7 ottobre dell'anno scorso sale così a 180, secondo un conteggio della stessa emittente.

In Libano, invece, secondo quanto riferito dal ministero della Salute almeno otto persone sono state uccise e altre 25 sono rimaste ferite in un attacco israeliano vicino alla città meridionale di Sidone. Secondo quanto scrive il quotidiano L'Orient le Jour online, Hussein Fneich, affiliato di Hezbollah, insieme a sua moglie e suo figlio, sarebbe stato ucciso nell'attacco, messo a segno con un drone.

Nel nord di Israele almeno tre persone sono rimaste ferite, una delle quali gravemente, a seguito della caduta di razzi nella città araba di Tamra, come riferisce il Times of Israel.

Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha detto che Teheran non sta cercando la guerra ma darà una "risposta appropriata" ai recenti attacchi di Israele all'Iran, secondo i media statali citati dal Al Jazeera online.

Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi ha reso noto che l'Egitto ha  proposto un cessate il fuoco di due giorni a Gaza per scambiare ostaggi  israeliani con alcuni prigionieri palestinesi. Lo riferisce Al Jazeera  online


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Dopo l’offensiva di Teheran dello scorso aprile, il 1° ottobre l'Iran ha attaccato il territorio israeliano prevalentemente con missili balistici e ipersonici. Il 26 ottobre la nuova rappresaglia israeliana con "attacchi di precisione" su obiettivi militari. L'arsenale del regime può contare su diverse soluzioni, dai droni kamikaze Shahed 136 ai missili ipersonici Kheibar e Fatah, fino a quelli da crociera tipo Paveh 351. Sono le armi più sofisticate mai affrontate dalle difese israeliane. LEGGI QUI

Ministro Esteri Gb parla con Iran e Israele per chiedere de-escalation

Il ministro degli Esteri del Regno Unito, David Lammy, ha avuto colloqui telefonici con i ministri degli Esteri di Iran e Israele, Abbas Araghchi e Israel Katz, per chiedere ad entrambi de-escalation. "Oggi ho avuto importanti colloqui telefonici con Katz e Araghchi. Il Regno Unito continua a fare pressioni per la de-escalation e per mettere fine al conflitto in Libano e Gaza", ha scritto su X, aggiungendo che "una guerra regionale sarebbe catastrofica e nell'interesse di nessuno". 

Iran: "4 terroristi uccisi dopo l'attacco jihadista di ieri"

Le forze armate iraniane hanno ucciso oggi almeno quattro "terroristi" nel sud-est del Paese dopo l'attacco jihadista contro la polizia perpetrato il giorno prima, in cui sono rimasti uccisi almeno dieci agenti di polizia. Lo riporta il quotidiano libanese L'Orient Le Jour online. L'attacco ha preso di mira le auto della polizia nella contea di Taftan, che fa parte del Sistan Baluchistan, nel sud-est del Paese, una regione situata a circa 1.200 chilometri dalla capitale Teheran. Il gruppo jihadista sunnita Jaish al-Adl ("Esercito della Giustizia" in arabo), con sede in Pakistan e attivo in quest'area, ha rivendicato l'attacco su Telegram. Secondo l'agenzia di stampa Tasnim, le forze dell'ordine hanno ucciso almeno quattro dei "terroristi" coinvolti nell'attacco in un'operazione con i droni. 

Camion contro fermata autobus, autista era arabo israeliano di 72 anni

L'uomo che era alla guida del camion che oggi si è schiantato contro una fermata di autobus a Gilot, provocando la morte di una persona e ferendone una trentina, era un arabo israeliano di 72 anni, chiamato Bezal Carmi. Lo riporta Times of Israel che ricorda che la polizia deve ancora confermare ufficialmente se sia trattato di un attentato terroristico. 

La famiglia dell'autista afferma che l'uomo non aveva intenzione di portare a termine un attacco ed ha chiesto che venga fatta un'autopsia per determinare se un malore abbia provocato l'incidente. Secondo alcuni media, sarebbero stati civili armati ad aprire il fuoco e uccidere l'autista del camion. 

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"Avevano promesso di mettere fine alla guerra in cambio della moderazione dell'Iran, però purtroppo non hanno rispettato la promessa". E' questa l'accusa rivolta agli Stati Uniti dal presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, affermando che "se proseguono l'aggressione e i crimini del regime sionista, la tensione aumenterà". "Sappiamo che gli Stati Uniti stanno spingendo Israele a commettere questi orrendi crimini", ha poi aggiunto. 

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Cosa può succedere dopo l’attacco di Israele all’Iran? Gli scenari in Medio Oriente

L’attacco condotto da Israele nella notte fra venerdì e sabato contro l’Iran potrebbe aver scongiurato l’ipotesi di una guerra totale. O almeno è quello che ritengono la maggior parte degli analisti, secondo cui la portata contenuta dell’azione - che non ha colpito strutture strategiche, petrolifere o nucleari - rientrerebbe nella strategia della risposta "forte ma non abbastanza forte da obbligare Teheran a rispondere per non sembrare debole". LEGGI L'ARTICOLO

Netanyahu rimprovera Gallant per i dubbi su attacco a Iran

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha rimproverato il ministro della Difesa Yoav Gallant per i dubbi espressi sulla possibilità che tutti gli obiettivi di guerra possano essere raggiunti attraverso la pressione militare e gli ha ricordato che "sono determinati dal Gabinetto". "La lettera di Gallant (riferita alle dichiarazioni) è estremamente sconcertante. C'e' una bussola ed è quella degli obiettivi di guerra determinati dal Gabinetto, che vengono costantemente messi alla prova e sono stati persino ampliati", si legge in un comunicato dell'ufficio del leader israeliano. Il ministro della Difesa aveva sottolineato che il ritorno a casa dei quasi 100 ostaggi ancora a Gaza non può essere ottenuto attraverso la pressione militare e richiederebbe "compromessi dolorosi". 

Ministro esteri: "Ricevuto indicazioni prima di attacco"

Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha dichiarato di aver "ricevuto indicazioni" di un attacco prima degli attacchi israeliani di ieri. "Avevamo ricevuto indicazioni fin dalla sera sulla possibilità di un attacco quella notte", ha dichiarato oggi Araghchi ai giornalisti, senza specificare la natura delle indicazioni.


Tel Aviv, camion contro una fermata dell'autobus: un morto e più di 30 feriti. FOTO

Il tir ha colpito all'incrocio di Glilot, nei pressi di Herzliya, zona dove si trova il quartier generale del Mossad e diverse unità di intelligence dell'Idf, tra cui l'unità di intelligence 8200. L'autista del camion è stato "neutralizzato". Gli investigatori propendono per un atto terroristico. LE IMMAGINI

Sisi: "Molto importante che gli aiuti entrino subito a Gaza" (2)

Riferendo dell'incontro con Tebboune, il capo di Stato egiziano ha detto che "abbiamo anche parlato delle situazioni nella regione e dei grandi pericoli che essa affronta, iniziando dalla guerra a Gaza, gli sviluppi in Libano e la situazione in Libia e Sudan. C'è un pieno accordo sull'importanza di ricreare la stabilità nella regione senza interferenze esterne o tentativi di fomentare divisioni tra i paesi". "Riguardo a Gaza, vi è un consenso arabo sull'importanza di fermare il fuoco, fornire aiuti e liberare gli ostaggi e i prigionieri palestinesi", ha aggiunto Sisi nella conferenza stampa congiunta come riporta un video pubblicato su Youtube dalla tv Extra News. "Dall'inizio degli scontri il 7 ottobre scorso, l'Egitto ha compiuto grandi sforzi per alleviare le sofferenze dei nostri fratelli". "Durante i giorni scorsi, l'Egitto ha proposto un'iniziativa per fermare il fuoco per due giorni, consentendo lo scambio di quattro ostaggi con prigionieri nelle carceri israeliane, con l'obiettivo di proseguire le trattative per un cessate il fuoco totale e l'ingresso degli aiuti", ha detto ancora Sisi aggiungendo: "ribadiamo che siamo contrari a qualsiasi tentativo di spostare forzatamente la popolazione di Gaza, perché non giova alla causa palestinese". 

Libano, 3 soccorritori affiliati a partito sciita uccisi in raid

Tre soccorritori di un'associazione affiliata al partito sciita Amal, uno dei principali alleati degli Hezbollah libanesi, sono stati uccisi oggi in un "raid israeliano" contro il loro centro nel sud del Libano. Lo ha annunciato il ministero della Sanità libanese in un comunicato stampa. "Il raid del nemico israeliano contro un centro dell'Associazione al-Rissala nella località di Ain Baal ha ucciso tre soccorritori", ha precisato in un comunicato il ministero. 

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