Tunnel, esplosivi e guerriglia: come si sta riorganizzando Hamas dopo la morte di Sinwar
MondoIntroduzione
Hamas ha perso tantissimi dei suoi comandanti, dall'inizio della guerra. Su tutti, il capo dell'ufficio politico, Yahya Sinwar, ucciso il 17 ottobre a seguito di uno scontro a fuoco con l'esercito israeliano a Rafah, nel Sud della Striscia di Gaza. Ritenuto da Israele "il grande assassino, responsabile del massacro e delle atrocità del 7 ottobre", rappresentava una figura fondamentale per il gruppo. Da subito gli analisti hanno concordato sul fatto che per Hamas questo sia stato un colpo quasi "fatale". Ma ciò non vuol dire che la sconfitta di Hamas - prerogativa dell’operazione israeliana a Gaza - sia vicina, anzi
Quello che devi sapere
Il ruolo dei tunnel
- Hamas ha subito ingenti perdite dal 7 ottobre 2023 in avanti, con circa 17mila morti (dare una cifra precisa è difficile, ndr) fra i loro ranghi. L’ala militare del gruppo è sicuramente incapace di operare come un esercito convenzionale, ma ha una forza di guerriglia non indifferente, con ancora abbastanza combattenti e munizioni per intrappolare l'esercito israeliano in una guerra difficilissima. La tattica principale è quella di nascondersi in edifici in rovina e - soprattutto - nella vasta rete di tunnel sotterranei creata negli anni. Proprio i tunnel giocano un ruolo fondamentale a Gaza: gran parte della rete, nonostante i bombardamenti e gli assalti di terra israeliani, è rimasta intatta e i militari israeliani faticano a condurre i blitz nei cunicoli sotterranei, di cui hanno una limitata conoscenza
Per approfondire:
Yahya Sinwar, chi era il capo politico di Hamas e ideatore del 7 ottobre
Trappole esplosive, granate, brevi incursioni
- I combattenti di Hamas emergono brevemente, in piccole unità, dai tunnel per piazzare trappole esplosive negli edifici, bombe ai lati delle strade, attaccare mine ai veicoli blindati israeliani o lanciare granate a razzo contro le forze israeliane, prima di tentare di tornare sottoterra. È un approccio di guerriglia - fatta di azioni molto brevi - pensato per destabilizzare i militari israeliani nel minor tempo possibile. "Le forze della guerriglia stanno lavorando bene e sarà molto difficile sottometterle, non solo nel breve periodo, ma anche nel lungo termine", ha affermato Salah al-Din al-Awawdeh, come scrive il New York Times, membro di Hamas ed ex combattente nell'ala militare del gruppo, ora a Istanbul. Hamas, inoltre, riutilizza anche alcune munizioni israeliane che, per varie ragioni, non sono esplose, come confermato anche dall’esercito israeliano stesso
"Guerra di logoramento"
- Secondo i dati di Acled (Armed Conflict Location & Event Data), da maggio, quando l'Idf ha iniziato la sua offensiva di terra a Rafah, Hamas e i suoi alleati hanno attaccato i soldati israeliani usando esplosivi in quasi 160 casi. "Impegnandosi in una guerra di logoramento piuttosto che confrontarsi direttamente con un esercito con una potenza di fuoco di gran lunga superiore, Hamas sta probabilmente tentando di migliorare le sue possibilità di sopravvivenza", spiegano gli analisti
Si combatte anche senza un comando centralizzato
- C’è poi un aspetto nella catena di comando molto importante da considerare. Dopo oltre un anno, i combattenti rimasti sono probabilmente abituati a prendere decisioni a livello locale, invece che confidare o affidarsi agli ordini di un comando centralizzato di Hamas e messo a durissima prova dagli attacchi israeliani
Il ruolo degli ostaggi israeliani
- Che la guerra non si sarebbe fermata con l'uccisione di Sinwar, del resto, è stato subito chiaro. Nel confermare in un videomessaggio l'uccisione del suo "grande leader", Hamas ha giurato di uscirne "rafforzato" e di continuare la guerra contro lo Stato ebraico, minacciando ancora una volta la sorte degli ostaggi israeliani a Gaza: i prigionieri non saranno liberati finché Israele non cesserà gli attacchi e si ritirerà dalla Striscia, ha avvertito Khalil al Hayya, influente esponente di Hamas, dal Qatar
"Rafforzato lo spirito della resistenza" dell'asse anti-israele
- Inoltre tutto l'asse anti-israeliano radunato sotto l'ombrello dell'Iran - con Hamas e Hezbollah, anche gli Houthi in Yemen e le milizie in Iraq e Siria - sostiene che "il martirio di Sinwar" non farà che "rafforzare lo spirito della resistenza" in favore della causa palestinese. "Sarà un modello per i giovani e i bambini che seguiranno la sua strada per la liberazione della Palestina. Finché esisteranno occupazione e aggressione, la resistenza durerà, perché il martire rimane vivo e diventa fonte di ispirazione", ha dichiarato su X il rappresentante permanente di Teheran all'Onu
Per approfondire:
Guerra Israele-Hamas, cosa può succedere dopo la morte di Sinwar? Gli scenari