Guerra Israele-Hamas, cosa può succedere dopo la morte di Sinwar? Gli scenari

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Introduzione

L'uccisione del capo di Hamas sulla Striscia da parte di Israele è un colpo che alcuni esperti definiscono “fatale” per il movimento. Netanyahu porta a casa il successo, ma d'altra parte ribadisce ancora una volta che "il nostro compito non è ancora finito". Il tono è lo stesso della controparte, con Khalil Al-Hayya - uno dei nomi in lizza per il dopo Sinwar - che in un discorso pubblico promette: quanto successo “servirà solo ad aumentare la forza e la solidità del nostro movimento". Si va avanti, ha aggiunto, per arrivare "alla creazione dello Stato palestinese su tutto il suolo palestinese con Gerusalemme come capitale"

Quello che devi sapere

Guerra Israele-Hamas, gli scenari dopo la morte di Sinwar

  • L’uccisione di Yahya Sinwar da parte di Israele potrebbe portare la guerra sulla Striscia di Gaza più vicina alla fine? Oppure peggiorerà la situazione? È la domanda a cui molti analisti stanno cercando di dare una risposta, ora che – dopo una caccia all’uomo durata più di un anno - il leader di Hamas a Gaza, una delle menti dietro l’attacco del 7 ottobre 2023 che ha dato il via alla guerra in Medioriente, è stato neutralizzato. 

Per approfondire:

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Guerra Israele-Hamas, gli scenari dopo la morte di Sinwar

Il vuoto al vertice di Hamas

  • Non c’è dubbio che l’eliminazione di Sinwar per Hamas sia un colpo quasi “fatale”, spiega alla CNN Harel Chorev, ricercatore senior al Moshe Dayan Center dell’Università di Tel Aviv. Lo è per il metodo con cui Sinwar aveva preso il controllo del movimento: dopo anni di potere più o meno decentralizzato, era diventato l’unico soggetto in grado di “prendere decisioni”. Anche perché, si evidenzia, il suo peso negli ultimi mesi era andato aumentando man mano che Israele uccideva sempre più vertici di Hamas (e 42mila persone in generale). Adesso è rimasto un vuoto ai piani alti del gruppo, che in qualche modo andrà colmato

Chi potrebbe succedere a Sinwar?

  • Israele, continua Chorev, ha la possibilità di “capitalizzare” su questo periodo di transizione all’interno di Hamas. Non è chiaro se Sinwar si fosse mosso in anticipo, lasciando ordini e istruzioni su come muoversi nell’eventualità – poi diventata realtà – della sua morte. Per ora circolano solo indiscrezioni su chi potrebbe succedere a Sinwar. Tra i nomi più papabili ci sono quello di Muhammad Sinwar, fratello del leader, quello di Khalil al Hayya, coinvolto nei negoziati per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, e quello di Khaled Meshaal, che ha diretto l’ufficio politico di Hamas dal 1996 al 2017. Un alto funzionario ha annunciato alla Bbc che il gruppo si riunirà presto per scegliere un nuovo leader

La guerra si intensificherà?

  • Secondo alcuni esperti adesso la strada più probabile in ogni caso è che Israele decida di intensificare la guerra, forte dell’uccisione di Sinwar. C’è da dire – come più volte ribadito dal premier Netanyahu – che si punta all’eliminazione “completa” di Hamas. Sul fatto che l’obiettivo sia davvero raggiungibile non c’è però certezza. Anzi, molti analisti la considerano un’ipotesi di fatto impossibile. E sembra confutare questa tesi il fatto che, come annunciato dall’Idf, Hamas stia riuscendo a recuperare un po’ di potere nella zona nord della Striscia di Gaza

La guerra si intensificherà?

La posizione di Israele

  • Insomma, difficile vedere all’orizzonte una vera de-escalation, nonostante le parole arrivate ad esempio dalla vicepresidente Usa Kamala Harris, secondo cui dopo la morte di Sinwar "può finire" la guerra a Gaza. “Il male ha sofferto un duro colpo, ma il nostro compito non è ancora finito”, ha detto invece Netanyahu. Il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir è andato anche oltre: “È il momento di aumentare la pressione militare e calpestare il collo dell’organizzazione terroristica, fino alla sua sconfitta totale”

La posizione di Hamas e dell’Iran

  • Anche Hamas giura di andare avanti. Khalil Al-Hayya ha detto in un discorso pubblico che quanto successo “servirà solo ad aumentare la forza e la solidità del nostro movimento". Hamas, ha aggiunto, "sta andando avanti fino alla creazione dello Stato palestinese su tutto il suolo palestinese con Gerusalemme come capitale". I segnali sono gli stessi che arrivano dall’Iran, principale alleato di Hamas (anche nella fornitura di armi): il presidente Masoud Pezeshkian ha assicurato che la scomparsa di Sinwar “non indebolirà” il fronte della resistenza contro Israele

La questione degli ostaggi

  • Per Israele uno dei punti principali, anche per rafforzare il consenso pubblico, resta il rilascio di tutti gli ostaggi ancora vivi che ormai dal 7 ottobre dell’anno scorso sono ancora in mano ad Hamas. Uno degli ostacoli più grandi alla loro messa in libertà, secondo quanto era trapelato nelle scorse settimane, era proprio Sinwar. Resta però da vedere come la questione verrà affrontata, sia da parte di Israele che da parte di Hamas

L'eventualità di una leadership di Hamas "più flessibile"

  • Per ora non c’è quindi alcuna certezza e molto dipenderà da alcune variabili ancora aperte. Ibrahim Dalalsha, direttore dell’Horizon Center di Ramallah, Cisgiordania, spiega al New York Times che in linea di principio la futura leadership di Hamas potrebbe anche mostrarsi più flessibile verso il rilascio degli ostaggi israeliani, ammorbidendo così la controparte. Hamas, secondo Dalalsha, potrebbe addirittura cedere alla temporanea presenza di Israele a Gaza, se arrivasse la promessa di abbandonare il territorio del tutto in futuro, quando Hamas sarà eradicato. 
  • Questo è però uno scenario che non trova riscontro in molte altre analisi, anche perché un funzionario di Hamas, parlando con la Bbc, ha in realtà già detto che le condizioni del movimento per porre fine alla guerra e concludere un accordo di scambio di prigionieri non cambiano: si parla quindi del ritiro da tutte le terre di Gaza, la fine della guerra, l'ingresso degli aiuti e la ricostruzione
  • In ogni caso, non si sa nemmeno cosa avrebbe davvero intenzione di fare Israele: cementificare la sua presenza sul territorio di Gaza - come evocato anche dagli esponenti di governo più di destra - o collaborare con gli Stati arabi confinanti per la creazione di un'autorità palestinese libera da Hamas, come chiesto dalla comunità internazionale?

L'eventualità di una leadership di Hamas "più flessibile"

Non solo Gaza

  • C'è poi un'altra questione. Anche qualora si venisse a capo in tempi breve a una soluzione per Gaza, per Israele resterebbero aperti altri fronti, a partire da quello libanese (dopo gli attacchi portati avanti per l'uccisione del capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah).

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