Esplora tutte le offerte Sky

Guerra Israele-Hamas, Netanyahu: "Nessuna offerta per 4 ostaggi, direi subito di sì"

©Ansa
Hamas avrebbe accettato tregua, Netanyahu accusa Iran
NEWS
Hamas avrebbe accettato tregua, Netanyahu accusa Iran
00:01:44 min

Il premier israeliano ha detto al suo partito, il Likud, di non aver ricevuto alcuna proposta di accordo che preveda il rilascio di quattro ostaggi in cambio di una tregua di due giorni a Gaza, aggiungendo che se la ricevesse accetterebbe immediatamente. Hamas: "Un accordo può essere raggiunto" con Israele se Netanyahu conferma il suo impegno su quanto già concordato. Nonostante le pressioni internazionali, il Parlamento israeliano ha approvato la legge che vieta "qualsiasi attività" dell'Unrwa

in evidenza

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha detto al suo partito, il Likud, di non aver ricevuto alcuna proposta di accordo che preveda il rilascio di quattro ostaggi in cambio di una tregua di due giorni a Gaza, aggiungendo che se la ricevesse accetterebbe immediatamente. Lo riferisce l'ufficio del premier citato da Haaretz.

Nonostante le pressioni internazionali, il Parlamento israeliano, la Knesset, ha approvato la legge che vieta "qualsiasi attività" dell'Unrwa, l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, all'interno di Israele. La legge, precisa il Guardian, è stata approvata con 92 voti favorevoli e 10 contrari. 

Fonti di Hamas hanno detto al canale saudita Al-Sharq che il movimento è pronto ad accettare la proposta egiziana, che prevede il rilascio di quattro ostaggi in cambio di una tregua di due giorni e il rilascio di prigionieri palestinesi. Lo riporta Haaretz. Tuttavia, le stesse fonti hanno ribadito che Hamas punta a raggiungere un accordo coerente con la proposta di Joe Biden e con il completo ritiro di Israele dalla Striscia di Gaza.

Un alto funzionario di Hamas, Husam Badran, ha affermato che "un accordo può essere raggiunto" con Israele se il premier Benjamin Netanyahu conferma il suo impegno su quanto già concordato: lo rende noto l'agenzia di stampa Shehab filo-Hamas, come riporta il Times of Israel. "Le nostre richieste sono chiare e conosciute, e un accordo può essere raggiunto, a condizione che Netanyahu rimanga impegnato su quanto già concordato", ha detto Badran. Non è chiaro se la dichiarazione sia una reazione alla proposta egiziana di un cessate il fuoco di due giorni a Gaza per lo scambio di  quattro ostaggi israeliani con alcuni prigionieri palestinesi.Un morto e almeno 35 feriti, di cui sei in gravi condizioni, è il bilancio dello schianto di un camion contro una fermata dell'autobus a nord di Tel Aviv.. Il camionista sarebbe stato ucciso e secondo le prime indicazioni degli investigatori si tratterebbe di un attentato. Ma per i familiari dell'autista si tratterebbe di un malore e non di un attacco terroristico.

"Teheran si riserva il diritto di rispondere legalmente e legittimamente all'aggressione israeliana": così il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, in una lettera inviata al Segretario generale dell'Onu Antonio Guterres e alla presidenza del Consiglio di sicurezza. 



Gli approfondimenti:

Per ricevere le notizie di Sky TG24:

Questo liveblog finisce qui

Continua a seguire tutti gli aggiornamenti sul liveblog di martedì 29 ottobre

Irlanda, Spagna, Norvegia, Slovenia contro legge Unrwa

Irlanda, Spagna, Norvegia e Slovenia hanno condannato in un comunicato congiunto il voto del Parlamento israeliano di una legge che vieta le attività dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, l'UNRWA. "Il lavoro dell'agenzia è essenziale e insostituibile per milioni di rifugiati palestinesi nella regione e in particolare nell'attuale contesto di Gaza", scrivono i governi di questi Paesi. La legge votata dal parlamento israeliano "crea un precedente molto grave per il lavoro delle Nazioni Unite", hanno denunciato.

Per ricevere le notizie di Sky TG24:

Libano: sale a 60 morti il bilancio degli attacchi a est

Il ministero della Sanità libanese ha reso noto che almeno 60 persone sono state uccise oggi nei raid israeliani in diverse aree di Baalbek, nella valle orientale della Bekaa, dove domina il gruppo militante Hezbollah. Il ministero della Sanità ha affermato che il bilancio riguarda diverse aree della regione di Baalbek mentre il suo governatore Bachir Khodr ha denunciato quelli che ha definito i raid "più violenti" nell'area dallo scoppio della guerra tra Israele e Hezbollah alla fine del mese scorso

Morte Sinwar, chi sarà adesso il nuovo leader di Hamas? I possibili successori

L'uccisione del leader del movimento militante islamico per mano di Israele, a poco più di un anno dall’attentato del 7 ottobre 2023, apre una fase di incertezza per l'organizzazione, che potrebbe decidere di affidarsi a un triumvirato in attesa di capire come muoversi soprattutto nel conflitto con gli israeliani. I NOMI

Cos'è l'Idf, come sono organizzate e come funzionano le Forze armate israeliane

Create nel 1948, ogg contano su 170mila soldati effettivi, grazie alla coscrizione obbligatoria di tre anni per gli uomini e di due per le donne. Dispongono, inoltre, di 3.500 carri armati. COME FUNZIONA

Israele, video di Sinwar con famiglia in un tunnel prima dell'attacco del 7 ottobre 2023

Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno diffuso le immagini di un video in cui si vede il leader di Hamas, insieme ai suoi due figli e alla moglie, attraversare un tunnel con una scorta di provviste prima dell’attacco contro Israele del 7 ottobre 2023. IL VIDEO

Libano: attacchi israeliani su Baalbek, almeno 16 morti

Il Ministero della Salute libanese ha riferito che almeno 16 persone sono state uccise negli attacchi israeliani su Baalbek, nella parte orientale del Paese

Netanyahu, pronti ad aiuti umanitari dopo divieto a Unrwa

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha affermato che il suo Paese è "pronto" a fornire aiuti umanitari a Gaza dopo il divieto dell'Unrwa, l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi.

Netanyahu, nessuna offerta per 4 ostaggi, direi subito sì

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha detto al suo partito, il Likud, di non aver ricevuto alcuna proposta di accordo che preveda il rilascio di quattro ostaggi in cambio di una tregua di due giorni a Gaza, aggiungendo che se la ricevesse accetterebbe immediatamente. Lo riferisce l'ufficio del premier citato da Haaretz.

Tunnel, esplosivi e guerriglia: come si sta riorganizzando Hamas dopo la morte di Sinwar

Hamas ha perso tantissimi dei suoi comandanti, dall'inizio della guerra. Su tutti, il capo dell'ufficio politico, Yahya Sinwar, ucciso il 17 ottobre a seguito di uno scontro a fuoco con l'esercito israeliano a Rafah, nel Sud della Striscia di Gaza. Ritenuto da Israele "il grande assassino, responsabile del massacro e delle atrocità del 7 ottobre", rappresentava una figura fondamentale per il gruppo. Da subito gli analisti hanno concordato sul fatto che per Hamas questo sia stato un colpo quasi "fatale". Ma ciò non vuol dire che la sconfitta di Hamas - prerogativa dell’operazione israeliana a Gaza - sia vicina, anzi. LEGGI QUI

Iran, l’arsenale degli Ayatollah tra droni, missili ipersonici e lo spettro nucleare

Dopo l’offensiva di Teheran dello scorso aprile, il 1° ottobre l'Iran ha attaccato il territorio israeliano prevalentemente con missili balistici e ipersonici. Il 26 ottobre la nuova rappresaglia israeliana con "attacchi di precisione" su obiettivi militari. L'arsenale del regime può contare su diverse soluzioni, dai droni kamikaze Shahed 136 ai missili ipersonici Kheibar e Fatah, fino a quelli da crociera tipo Paveh 351. Sono le armi più sofisticate mai affrontate dalle difese israeliane. LEGGI QUI

Israele-Iran, cronologia di una rivalità storica: le tappe dello scontro

Le pesanti tensioni tra Israele e l'Iran hanno una storia lunga decenni, tra minacce, proclami, guerre clandestine e attacchi via terra, mare, aria e cyberspazio. I raid incrociati che hanno segnato il 2024, in ordine cronologico sono solo l'ultimo stadio di una escalation tra i due Paesi, esacerbata un anno fa dall’inizio dell’operazione militare a Gaza. Ecco i principali eventi che hanno scandito il passaggio da una guerra ombra al conflitto aperto. LE TAPPE

Unrwa, voto Knesset 'scandaloso'

"Scandaloso". Così l'agenzia delle Nazioni Unite Unrwa ha reagito al voto del parlamento israeliano, che a grande maggioranza ha approvato un disegno di legge che vieta le attività dell'agenzia in territorio israeliano il prossimo anno. "E' scandaloso il fatto che un paese membro delle Nazioni Unite cerchi di smantellare un'agenzia dell'Onu che si sta rivelando il principale protagonista di operazioni umanitarie a Gaza”, ha dichiarato all'AFP Juliette Touma, portavoce dell'UNRWA.

Unrwa, legge israeliana contro di noi è "oltraggiosa"

L'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, ha condannato l'approvazione da parte del parlamento israeliano di una legge che vieta le sue attività in Israele e a Gerusalemme est, definendola "oltraggiosa". "E' oltraggioso che uno stato membro delle Nazioni Unite stia lavorando per smantellare un'agenzia delle Nazioni Unite che è anche l'attore principale nell'operazione umanitaria a Gaza", ha detto all'AFP Juliette Touma, portavoce dell'Unrwa. 

Usa avverte l'Iran che 'non esiteremo ad agire per autodifesa'

"Il nostro messaggio per l'Iran è chiaro: se sceglie di intraprendere altri atti aggressivi contro Israele o il personale americano nella regione ci saranno severe conseguenze, non esiteremo ad agire per autodifesa. Gli Stati Uniti non vogliono vedere un'ulteriore escalation e crediamo che questa dovrebbe essere la fine dello scambio di fuoco diretto tra Israele e Iran". Lo ha detto l'ambasciatrice Usa all'Onu Linda Thomas-Greenfield alla riunione del Consiglio di Sicurezza. "Israele ha chiarito al mondo che la sua risposta è ora completa, e quindi invitiamo nuovamente l'Iran a fermare i suoi attacchi contro Israele e a tenere a freno i suoi delegati", ha aggiunto, ribadendo che "è' il momento per la de-escalation".

Knesset approva disegno di legge che vieta attività Unrwa

Il parlamento israeliano ha approvato il disegno di legge di divieto delle attività dell'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi in territorio israeliano il prossimo anno.

Cosa può succedere dopo l’attacco di Israele all’Iran? Gli scenari in Medio Oriente

L’attacco condotto da Israele nella notte fra venerdì e sabato contro l’Iran potrebbe aver scongiurato l’ipotesi di una guerra totale. O almeno è quello che ritengono la maggior parte degli analisti, secondo cui la portata contenuta dell’azione - che non ha colpito strutture strategiche, petrolifere o nucleari - rientrerebbe nella strategia della risposta "forte ma non abbastanza forte da obbligare Teheran a rispondere per non sembrare debole". LEGGI L'ARTICOLO

Medioriente, no alla legge anti-Unrwa, l'Occidente contro Israele

Sotto il fuoco delle critiche e dei moniti dell'Occidente, il parlamento israeliano sta esaminando un disegno di legge per vietare all'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, di lavorare in Israele e a Gerusalemme est.

I deputati dovrebbero votare il disegno di legge questa sera dopo anni di aspre critiche israeliane all'organizzazione, aumentate dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre e la scoperta del coinvolgimento di alcuni suoi dipendenti. Se approvato, il divieto all'agenzia delle Nazioni Unite, che da più di 70 anni assicura aiuti e assistenza essenziali nei territori palestinesi e ai rifugiati palestinesi, sarebbe un duro colpo per Gaza. Gli Stati Uniti si sono dichiarati "molto preoccupati". "Abbiamo chiarito al governo israeliano che siamo profondamente preoccupati per questa proposta di legge e invitiamo a non approvarla", ha detto ai giornalisti il portavoce del governo israeliano, Matthew Miller, ribadendo il "fondamentale ruolo svolto dall'agenzia nella distribuzione degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza.

Il capo della diplomazia britannica David Lammy ha espresso il

suo "profondo rammarico". "Le accuse contro il personale

dell'Unrwa sono state oggetto di indagini approfondite e non

giustificano la rottura dei legami con l'agenzia", ha affermato Lammy a Westminster. Una serie di indagini ha scoperto alcuni "problemi di neutralità" all'Unrwa e ha stabilito che nove dipendenti "potrebbero essere stati coinvolti" nell'attacco del 7 ottobre, ma non ha trovato prove a sostegno delle accuse piu' gravi di Israele.


Lammy: "Il Parlamento di Israele valuta stop all'attività dell'Unrwa? Forte rammarico"

"E' motivo di forte rammarico il fatto che il Parlamento israeliano stia considerando la chiusura delle operazioni dell'Unrwa". Lo ha detto il ministro degli Esteri britannico, David Lammy, riguardo la proposta all'esame del Parlamento israeliano con l'obiettivo di vietare le attività dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi. 

Tel Aviv, camion contro una fermata dell'autobus: un morto e più di 30 feriti

Il tir ha colpito all'incrocio di Glilot, nei pressi di Herzliya, zona dove si trova il quartier generale del Mossad e diverse unità di intelligence dell'Idf, tra cui l'unità di intelligence 8200. L'autista del camion è stato "neutralizzato". Gli investigatori propendono per un atto terroristico. LE IMMAGINI

Borrell: "Grave preoccupazione per la legge israeliana su Unrwa"

"L'Ue esprime grave preoccupazione per la legislazione che sarà sottoposta al voto del Parlamento israeliano questa sera e che vieta i contatti tra gli enti statali israeliani e l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi (Unrwa). Se adottate, queste leggi avranno conseguenze di vasta portata, rendendo di fatto impossibili le operazioni vitali dell'Unrwa a Gaza, ostacolando seriamente la fornitura di servizi sanitari, educativi e sociali nella Cisgiordania occupata e revocando i privilegi e le immunità diplomatiche dell'Unrwa in Israele". Lo dichiara l'Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, in una nota, sottolineando come tale legislazione sia "in netta contraddizione con il diritto internazionale e con il principio umanitario fondamentale dell'umanità e non farà altro che aggravare una crisi umanitaria già grave". "L'Ue - aggiunge - sottolinea che tutte le agenzie delle Nazioni Unite incarnano l'ordine internazionale basato sulle regole, in quanto sostengono e attuano sia la lettera che lo spirito della Carta delle Nazioni Unite, alla quale tutti gli Stati membri dell'Onu devono attenersi".  "Oltre alla proposta di sgombero dell'Unrwa dalla sua sede di Gerusalemme Est, i disegni di legge potrebbero anche comportare la violazione delle misure provvisorie ordinate dalla Corte Internazionale di Giustizia (Cig) e, ancora una volta, degli obblighi di Israele ai sensi del diritto internazionale" recita la nota, in cui si esortano le autorità israeliane a "garantire che l'Unrwa possa continuare il suo lavoro essenziale nelle aree colpite dalla crisi, in linea con il mandato dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite". 

Katz assicura a Lammy che la guerra in Libano finirà "a breve"

Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha assicurato al collega britannico David Lammy che l'operazione militare in Libano "finirà a breve". "Ho parlato ieri (domenica) della situazione in Libano con il ministro degli Esteri israeliano Katz", ha spiegato Lammy al Parlamento, "Ha cercato di rassicurarmi che l'operazione in corso, l'operazione mirata portata avanti dagli israeliani, finira' a breve". Nel pomeriggio il primo ministro britannico Keir Starmer ha incontrato l'omologo libanese Najib Mikati a Downing Street e gli ha espresso "condoglianze" per il pesante bilancio di vittime sofferto dal Paese dei cedri nel conflitto tra Israele ed Hezbollah: almeno 1.634 in un mese di guerra, secondo un conteggio dell'AFP basato su rapporti ufficiali. Riguardo alla situazione a Gaza, David Lammy ha detto a Westminster che "non c'è giustificazione per le restrizioni del governo israeliano sugli aiuti umanitari". "Deve consentire l'arrivo di più aiuti ora", ha ammonito, "In molti casi gli aiuti sono finanziati dal Regno Unito e dai nostri partner. Ma sono bloccati, fuori dalla portata di coloro che ne hanno un disperato bisogno. Queste restrizioni vanno contro gli impegni di Israele e rischiano di violare il diritto umanitario internazionale. Questo governo condanna queste restrizioni nei termini più forti possibili". 

Gli Usa a Israele: "Non approvare la legge anti-Unrwa"

Gli Stati Uniti hanno chiesto a Israele di non approvare la legge per vietare le attività dell'Unrwa. Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato Matthew Miller in un briefing con la stampa. 

"Abbiamo chiarito al governo israeliano che siamo profondamente preoccupati per questa proposta di legge e lo abbiamo invitato a non approvarla", ha detto Miller, sottolineando "il fondamentale ruolo svolto dall'agenzia delle Nazioni Unite nella distribuzione degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza".

Idf: "Ecco cosa hanno trovato le nostre truppe nel villaggio di Kfarkela, una delle principali roccaforti di Hezbollah nel Libano meridionale"

Gb: "L'Unrwa salva vite umane, grave se Israele la vieta"

"Il Regno Unito e i suoi partner internazionali esprimono grave preoccupazione per la proposta di legge avanzata alla Knesset israeliana per revocare la tutela dei privilegi e dell'immunità" diplomatici assicurati in base al diritto internazionale all'Unrwa, agenzia dell'Onu che assiste i profughi palestinesi nei territori occupati.  Lo si legge sul profilo X del ministro degli Esteri britannico, David Lammy: Israele deve adempiere ai suoi obblighi e garantire che l'Unrwa possa continuare a lavorare per salvare vite umane a Gaza e in Cisgiordania", conclude Lammy.

Unrwa

©Ansa

Libano: "2.710 morti da ottobre 2023"

Sono 2.710 i morti in Libano in operazioni israeliane dall'ottobre dello scorso anno. Lo afferma il ministero della Salute di Beirut. Il bilancio, riportato dai media locali, parla anche di 12.592 feriti.

Libano, bombardamenti israeliani su Tiro: almeno 7 morti. VIDEO

Crosetto vede Gallant: "Proteggere Unifil e i civili"

Oggi, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha incontrato, a Gerusalemme, il suo omologo israeliano, Yoav Gallant. Nel corso dell'incontro, Crosetto ha ribadito la necessità di una piena attuazione della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, per garantire che nel sud del Libano, tra la Linea Blu e il fiume Litani, solo le Forze armate libanesi e Unifil siano in possesso delle  armi. Entrambi i ministri hanno concordato come debba essere fatto ogni possibile sforzo per proteggere la missione Onu e la popolazione civile ed evitare il loro coinvolgimento negli scontri con Hezbollah, sottolineando la necessità di rivedere e rendere più efficace e attuale il mandato dell'Unifil. 

Il Sudafrica presenta all'Aja le prove del genocidio di Israele

Il Sudafrica ha presentato alla Corte internazionale di giustizia (Icj) il suo 'memoriale' contenente le prove del genocidio commesso da Israele a Gaza. Lo ha annunciato oggi il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa. Il memoriale, si legge in una nota del governo di Pretoria, "contiene prove che dimostrano come il governo di Israele abbia violato la Convenzione sul genocidio promuovendo la distruzione dei palestinesi che vivono a Gaza, uccidendoli con un assortimento di armi distruttive, privandoli dell'accesso all'assistenza umanitaria, causando condizioni di vita che mirano alla loro distruzione fisica e ignorando e sfidando diverse misure provvisorie della Corte internazionale di giustizia, oltre a usare la fame come arma di guerra e per promuovere gli obiettivi di Israele di spopolare Gaza attraverso la morte di massa e il trasferimento forzato dei palestinesi". "Il caso del Sudafrica alla Corte internazionale di giustizia è una presentazione completa delle prove schiaccianti del genocidio in corso a Gaza", si legge ancora nel documento del governo che poi precisa: "In conformità al Regolamento della Corte, il memorandum non può essere reso pubblico". Israele, che nega l'accusa che gli viene mossa dalla Corte, ha tempo fino alla metà del 2025 per rispondere ai rilievi della Corte. 

Biden: "La guerra a Gaza deve finire"

La guerra a Gaza "deve finire". Lo ha detto Joe Biden al seggio in Delaware dopo aver votato. Ed ha assicurato che sta "rinnovando gli sforzi per un cessate il fuoco" dopo che l'Egitto ha proposto una tregua di due giorni. "Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco. Dovremmo porre fine a questa guerra. Dovrebbe finire, dovrebbe finire, dovrebbe finire", ha ripetuto Biden per tre volte ai giornalisti in Delaware. 

Biden

©Ansa

Gallant: "L'attacco all'Iran ha cambiato l'equilibrio di forze"

"L'attacco all'Iran è un altro risultato da record raggiunto in questa guerra. Il nemico è stato indebolito, sia nella sua capacità di produrre missili che nella sua capacità di difendersi. Questo cambia l'equilibrio di forze". Lo ha detto il ministro della Difesa Yoav Gallant incontrando i piloti, gli equipaggi e le truppe dell'Aeronautica militare israeliana (Iaf) e congratulandosi con loro per il successo dell'attacco di sabato. "La risposta" all'Iran "è stata molto precisa, efficace e potente, colpendo gli obiettivi previsti. Avete dimostrato capacità da record", ha aggiunto. 

Netanyahu: "Aspiro a nuovi accordi di pace con i Paesi arabi"

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha detto di "aspirare a continuare il processo" cominciato alcuni anni fa "con la storica firma degli Accordi di Abramo" per normalizzare le relazioni "con altri Paesi arabi". Gli accordi negoziati dagli Stati Uniti nel 2020 riguardavano gli Emirati Arabi, il Bahrein, il Marocco e il Sudan. Israele stava negoziando per un accordo simile con l'Arabia Saudita prima che il massacro di Hamas del 7 ottobre interrompesse i colloqui. 

Iran: "L'attacco sionista ha causato danni minori, tutti riparati"

"I recenti attacchi del regime sionista all'Iran hanno causato danni minori e sono stati tutti riparati". Lo ha affermato il ministro della Difesa iraniano, Aziz Nasirzadeh. "Abbiamo riparato i danni immediatamente utilizzando le nostre competenze tecniche interne e la nostra forza scientifica. Se l'Iran non avesse sviluppato le sue capacità interne, gli stranieri non avrebbero mai permesso al Paese di recuperare le perdite", ha aggiunto il ministro, citato da Tasnim. L'Iran non ha pubblicato alcun dettaglio sui luoghi colpiti o sui danni inflitti e ha minimizzato l'impatto dell'attacco di Israele contro i siti militari di sabato. Anche il capo del Consiglio supremo per la Sicurezza nazionale, Aliakbar Ahmadian, ha affermato, durante una visita oggi presso l'ufficio di Hamas a Teheran, che l'attacco israeliano non ha avuto nemmeno un minimo impatto sulle capacità militari dell'Iran. 

Netanyahu: "L'Iran sta creando bombe nucleari per distruggere Israele"

L'Iran ha intenzione di fabbricarsi una ''scorta'' di bombe nucleari con l'obiettivo di distruggere Israele. Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu alla Knesset due giorni dopo che le Idf ha bombardato obiettivi militari in Iran.

"L'Iran sta cercando di sviluppare una riserva di bombe nucleari per distruggerci, equipaggiate con missili a lungo raggio, missili intercontinentali che l'Iran sta cercando di sviluppare", ha detto Netanyahu. "L'Iran potrebbe minacciare il mondo intero in qualsiasi momento", ha aggiunto.

Netanyahu

©Ansa

Il capo del Mossad rientrato, nei prossimi giorni colloqui con Hamas

Il capo del Mossad, David Barnea, è tornato da Doha, dove ha incontrato il capo della Cia, William Burns, e il premier del Qatar, Mohammed bin Abd al-Rahman bin al-Thani, nell'ambito dei colloqui per un accordo sulla tregua e Gaza e la liberazione degli ostaggi. Lo ha annunciato l'ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu, aggiungendo che le parti hanno discusso un nuovo schema che combina le proposte precedenti e tiene anche conto delle questioni chiave e degli sviluppi recenti nella regione. Yedioth Ahronoth ha riferito che nei prossimi giorni le discussioni proseguiranno tra i mediatori e Hamas sulla fattibilita' dei colloqui, nel tentativo di promuovere un'intesa. 

Colloquio telefonico tra ministri Esteri Riad e Teheran su "sviluppi regione"

C'è stato un colloquio telefonico tra i capi delle diplomazie di Arabia Saudita e Iran. A dare notizia della conversazione tra Faisal bin Farhan Al Saud e Abbas Araghchi è il ministero degli Esteri di Riad che riferisce di uno scambio incentrato sulle relazioni bilaterali e sugli "ultimi sviluppi nella regione e le ripercussioni dell'escalation". Analogo resoconto viene riportato dai media iraniani. "Entrambi i ministri - affermano da Riad dopo la 'risposta' israeliana all'attacco missilistico iraniano del primo ottobre - hanno sottolineato l'importanza di evitare qualsiasi azione che possa destabilizzare sicurezza e stabilità della regione".

Media, conclusi colloqui a Doha: "Progressi"

Si sono conclusi nel primo pomeriggio di Doha i colloqui in Qatar tra il capo del Mossad, David Barnea, il numero uno della Cia, Bill Burns, e il premier Mohammed bin Abdulrahman Al Thani. E' quanto riferisce il sito di notizie israeliano Ynet, che scrive di "progressi segnalati verso un quadro unificato per un piano di rilascio degli ostaggi" trattenuti nella Striscia di Gaza da oltre un anno. Secondo Ynet, i colloqui sarebbero stati incentrati su proposte di Egitto, Usa e Qatar e fonti parlano di uno "slancio" verso "l'allineamento" entro la settimana.

L'intento, si legge, sarebbe convocare, come prossimo passo, una nuova riunione con i responsabili dell'intelligence, compreso l'egiziano Hassan Rashad, nuovo nell'incarico, "coinvolgendo potenzialmente in modo diretto Hamas". Fonti di Israele e Qatar, aggiunge ancora l'articolo, hanno sottolineato la riluttanza di entrambe le parti sulla possibilità di "piccoli accordi" a fronte di un'intesa più ampia che potrebbe potenzialmente coinvolgere sia Gaza che il Libano. 

Idf: "A Tiro colpite armi Hezbollah nascoste in edifici civili"

I raid di questa mattina dell'esercito israeliano sulla città di Tiro, nel sud del Libano, hanno colpito le strutture di stoccaggio di armi e missili anticarro di Hezbollah, infrastrutture terroristiche e posti di osservazione. Lo afferma l'Idf precisando che i complessi colpiti "sono stati tutti utilizzati dalle diverse unità di Hezbollah nelle sue attività terroristiche contro civili israeliani e truppe dell'Idf. Secondo Israele alcune "aree di Tiro sono state utilizzate come roccaforte centrale per Hezbollah e la sua unità 'Aziz', responsabile di vari attacchi dal Libano sudoccidentale contro Israele". "Prima dell'attacco, sono state adottate numerose misure per mitigare il rischio di danneggiare i civili, anche tramite l'emissione di avvisi anticipati tramite diverse piattaforme alla popolazione civile nell'area. Hezbollah - afferma l'Idf - abusa sistematicamente delle infrastrutture e delle aree civili in Libano per pianificare ed eseguire attività terroristiche, mettendo deliberatamente in pericolo la vita dei civili libanesi". 

Netanyahu: "Puntiamo ad accordi pace con altri Paesi arabi"

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato di voler stringere accordi di "pace con altri Paesi arabi", come quelli di Abramo con Emirati, Bahrein e Marocco, una volta completato il conflitto armato con l'Iran, i suoi alleati iraniani Hamas ed Hezbollah. "Questi paesi, e altri paesi, vedono chiaramente i colpi che stiamo infliggendo a coloro che ci attaccano, l'asse del male iraniano", ha detto. "Aspirano, come noi, a un Medio Oriente stabile, sicuro e fiorente".

Borrell: "La comunità internazionale passi all'azione a Gaza"

L'Unione per il Mediterraneo fa appello a "un cessate il fuoco immediato" a Gaza e in Libano e a un "impegno immediato a mettere fine alla crisi umanitaria" sulla Striscia, "la più grave dalla Seconda guerra mondiale". Lo ha detto l'alto rappresentante della Ue per la politica estera, Josep Borrell, al IX foro del partenariato euromed, che ha riunito a Barcellona i rappresentanti di 43 Paesi. Borrell ha espresso "tristezza e amarezza" per "la terribile situazione della popolazione di Gaza nord". "Il conflitto si fermerà solo se la comunità internazionale smette di lamentarsi e passa all'azione", ha avvertito nella conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri di Giordania, Ayman Safadi, con l'omologo spagnolo, José Manuel Albares e il segretario generale dell'UpM, Nasser Kamel. Da parte sua Ayman Safedi, co-presidente del foro dell'Upm, ha criticato "l'impunità" di Israele, auspicando che il partenariato euromed possa propiziare "il dialogo, la cooperazione". Mentre José Manuel Albares ha insistito sulla richiesta comune di un cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas e l'entrata di aiuti sulla Striscia. E su una conferenza di pace, per la soluzione dei due Stati. 

Netanyahu: colpite in Iran "fabbriche di morte" di missili

"L'Iran sta costruendo un'industria di missili balistici" e "Israele è il vero ostacolo sul suo cammino". Lo ha affermato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, sottolineando che lo Stato ebraico ha attaccato le "fabbriche di morte industriali" della Repubblica islamica, danneggiandole. "Abbiamo danneggiato gravemente i sistemi di difesa dell'Iran e la sua capacità di produrre missili che sono puntati contro di noi. Non erano non piccoli laboratori di esplosivi come in Giudea e Samaria (la Cisgiordania, ndr) o nella Striscia di Gaza quelli che abbiamo attaccato, erano 'fabbriche di morte' industriali. Le abbiamo colpite con danni reali". 

Netanyahu: "L'Iran vuole creare atomiche per distruggerci"

L'Iran sta cercando di fabbricare degli "stock" di bombe nucleari per distruggere Israele. E' l'avvertimento lanciato dal premier israeliano Benyamin Netanyahu nel suo intervento all'apertura della sessione della Knesset. 

Netanyahu: "Accordi di Abramo con altri Paesi ora che Hamas non controlla Gaza"

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu intende raggiungere ''nuovi Accordi di Abramo con altri Paesi arabi'', ''ora che Hamas non ha più il controllo di Gaza e Hezbollah è stato spinto lontano dai confini'' con Israele. Netanyahu ha quindi affermato che ''in precedenza gli arabi volevano distruggerci, ma poi abbiamo fatto pace con l'Egitto, con la Giordania, e più di recente con quattro Paesi arabi''.

Fonti Hamas: "Pronti ad accettare la proposta egiziana" (2)

Le stesse fonti hanno aggiunto che Hamas non è ottimista sul fatto che un cessate il fuoco permanente possa essere raggiunto prima delle elezioni americane del 5 novembre. Il movimento sarebbe inoltre disposto a discutere qualsiasi proposta che porti a un cessate il fuoco, ma chiede anche garanzie che una tregua venga estesa dopo la conclusione di questo round di colloqui di negoziati fino a quando non si potrà raggiungere un accordo. 

Media: "Hamas non ha ancora risposto sulla proposta egiziana"

A Doha il team israeliano guidato dal capo del Mossad David Barnea ha discusso la proposta egiziana di un mini-accordo per ripristinare la fiducia tra le parti e l'accordo in più fasi promosso dal Qatar e dagli Stati Uniti. Lo riporta il Times of Israel citando fonti. Ma Israele e i mediatori non hanno ancora ricevuto alcuna risposta ufficiale da Hamas in merito alle varie proposte di accordo in discussione, ha dichiarato un funzionario israeliano. Israele sta "valutando tutte le possibilità" per un accordo, continua il funzionario, ed è disposto a negoziare su qualsiasi proposta. Tuttavia, in qualsiasi accordo, è la previsione del funzionario, Hamas chiederà la fine della guerra a Gaza come condizione e "noi non siamo disposti a farlo". 

Idf: "Hezbollah ha lanciato oggi circa 115 razzi contro Israele"

L'esercito israeliano ha detto che il gruppo armato libanese Hezbollah ha lanciato più di 100 razzi nella sola giornata odierna, mentre le forze israeliane continuano a colpire il sud del Libano. "Alle 16:00 (le 15 in Italia), circa 115 razzi sono stati sparati dal gruppo terroristico Hezbollah dal Libano verso Israele", hanno precisato i militari in un comunicato. 

Gallant: "La legge su leva è una questione morale non politica"

Reclutare gli ultra-ortodossi "non è una questione politica, ma una questione di sicurezza e morale. La situazione è grave, abbiamo più feriti e più caduti. Abbiamo bisogno di piu' soldati e più combattenti". Lo ha affermato il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, prima di entrare alla Knesset per l'apertura della sessione invernale, dopo una pausa di tre mesi. Le questioni principali da affrontare sono la bozza di legge che esenta gli ultraortodossi dalla leva obbligatoria e l'approvazione del bilancio. 

Hezbollah rivendica lancio di razzi verso base navale vicino Haifa

Hezbollah ha rivendicato il lancio ''una raffica di razzi'' in direzione della ''base navale Stella Maris a nord ovest di Haifa'', nel nord di Israele. E' quanto si legge in un comunicato del movimento libanese, diffuso dopo che Israele ha condotto una serie di raid aerei sulla città di Tiro, nel sud del Libano.

Organizzazioni palestinesi: "Barghouthi aggredito brutalmente in carcere" (2)

Contattato dall'Afp, il servizio penitenziario israeliano Ips ha poi comunicato che Barghouthi aveva presentato "due istanze riguardanti accuse di maltrattamenti in carcere", ma che dall'esame "il tribunale" ha "concluso che non c'erano state violazioni della legge" da parte dell'Ips. 

"Tutti i prigionieri sono detenuti nel rispetto della legge", hanno rimarcato, ricordando che Barghouthi ha "il diritto di presentare una (nuova) denuncia".

Organizzazioni palestinesi: "Barghouthi aggredito brutalmente in carcere"

Organizzazioni palestinesi per la difesa dei diritti dei prigionieri accusano l'amministrazione penitenziaria israeliana di aver "brutalmente aggredito" a settembre Marwan Barghouthi. Componenti dell'"unità di repressione dell'amministrazione penitenziaria" hanno colpito Barghouthi nella sua cella di isolamento nel carcere di Megiddo, nel nord di Israele, il 9 settembre, hanno denunciato in comunicati distinti la Commissione palestinese per gli affari dei detenuti, il Club dei prigionieri palestinesi e il gruppo di sostegno di Barghouthi. 

Le organizzazioni hanno ottenuto le informazioni da un avvocato che ha potuto incontrare domenica Barghouthi, la prima visita in tre mesi, come hanno spiegato all'Afp dal Club dei prigionieri. L'aggressione ha "provocato varie ferite a Barghouthi", secondo i comunicati che citano l'avvocato e fanno riferimento a "ferite" all' "altezza delle costole" così come a un' "emorragia all'orecchio destro" e a "una ferita sul braccio destro, unita a forti dolori al dorso". Nessuna reazione sinora dall'Amministrazione penitenziaria israeliana contattata dall'Afp.

Barghouti, ex esponente di Fatah arrestato nel 2002 da Israele, è stato condannato a cinque ergastoli, considerato in Israele un "terrorista" per il suo ruolo nella Seconda Intifada. Per i suoi sostenitori Barghouthi è il "Mandela palestinese". Il suo nome sarebbe tra quelli dei detenuti in Israele la cui scarcerazione potrebbe essere chiesta in caso di accordo con Hamas per uno scambio tra ostaggi trattenuti da oltre un anno dal gruppo a Gaza e prigionieri nelle carceri israeliane.

Fonti Hamas: "Pronti ad accettare la proposta egiziana"

Fonti di Hamas hanno detto al canale saudita Al-Sharq che il movimento è pronto ad accettare la proposta egiziana, che prevede il rilascio di quattro ostaggi in cambio di una tregua di due giorni e il rilascio di prigionieri palestinesi. Lo riporta Haaretz. Tuttavia, le stesse fonti hanno ribadito che Hamas punta a raggiungere un accordo coerente con la proposta di Joe Biden e con il completo ritiro di Israele dalla Striscia di Gaza.

Netanyahu: "Lavoriamo per alcuni ostaggi e giorni di tregua"

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha annunciato che Israele sta lavorando a un accordo con Hamas che preveda il rilascio di "alcuni" ostaggi per diversi giorni di tregua. Lo riferisce Haaretz.

Lapid: "La legge sulla leva militare è vergognosa"

Il leader dell'opposizione israeliana Yair Lapid ha attaccato il governo per la legge in discussione sulla leva militare che punta a esentare gli ultraortodossi, mentre soldati sono ancora ostaggi di Hamas a Gaza. "Con una mano Netanyahu invia soldati che devono combattere e sopravvivere sul campo di battaglia per la difesa della patria, con l'altra mano corrompe i suoi partner della coalizione per sopravvivere politicamente", ha affermato prima dell'incontro settimanale del suo partito Yesh Atid alla Knesset. "Non c'è mai stata e non ci sarà mai una tale vergogna nella storia di Israele. Una discriminazione così sfacciata tra sangue e sangue. Questa vergogna deve essere fermata. Combatteremo questa legge vergognosa in nome dei combattenti, in nome dei riservisti, in nome dei feriti e dei morti, in nome di coloro che amano questo Paese", ha aggiunto. 

Hezbollah: "Imboscata a truppe Israele vicino al confine"

Hezbollah ha riferito di aver teso un agguato a soldati israeliani nei pressi di un villaggio libanese al confine. Il gruppo sciita filo-iraniano ha dichiarato di aver "teso un'imboscata... ai veicoli e ai soldati del nemico israeliano mentre avanzavano verso" la periferia del villaggio di confine di Kfar Kila. 

Gantz a Netanyahu: "Riporti a casa ostaggi anche a caro prezzo"

Il leader dell'opposizione israeliana Benny Gantz durante una riunione parlamentare del partito di Unità Nazionale ha esortato il premier Benyamin Netanyahu a negoziare un accordo per la liberazione degli ostaggi tenuti da Hamas, sottolineando l'importanza di riportarli indietro "anche a caro prezzo". "Come avete fatto la cosa giusta ordinando un attacco all'Iran - ha detto Gantz -, fate la cosa giusta e necessaria per riportare a casa i nostri figli e le nostre figlie, anche se dovete pagare un prezzo doloroso. I combattimenti a Gaza, lo sapete bene quanto me, continueranno per anni. La domanda è se in Israele rivedremo i nostri 101 figli che sono stati rapiti a causa del più grande errore della nostra storia sotto i vostri occhi". 

Teheran assicura: "La nostra posizione sulle armi nucleari non cambia"

La posizione dell'Iran sulle armi nucleari non cambia dopo l'attacco israeliano di sabato scorso. Lo ha assicurato il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Esmail Baghaei, durante una conferenza stampa. "La nostra posizione sulle armi di distruzione di massa è trasparente e non è cambiata: sulla base di una fatwa emessa dalla Guida Suprema e dal buon senso, non abbiamo in programma di spostare il nostro programma nucleare sul binario militare", ha affermato il portavoce.

Media: progressi ai colloqui a Doha

Si sono conclusi i colloqui a Doha tra il direttore del Mossad David Barnea, il capo della Cia William Burns e il primo ministro del Qatar Sheikh Mohammed Al Thani e ci sarebbero stati progressi verso un accordo per un cessate il fuoco a Gaza e la liberazione di ostaggi. È quanto ha riferito Yedioth Ahronoth, notando che Barnea, arrivato ieri nella capitale qatarina, è rimasto in serata a Doha per continuare gli incontri. Secondo fonti, ci sarebbero sforzi in corso per allineare le proposte avanzate da Egitto, Usa e Qatar.

Attacchi contro giornalisti, Libano denuncia Israele all'Onu

Il governo libanese ha presentato una denuncia al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per gli attacchi israeliani contro i media dopo la morte di tre giornalisti in un raid compiuto venerdì scorso nel sud del Paese dei cedri.

In una nota pubblicata sul social X, il ministero degli Esteri libanese ha dichiarato che "i ripetuti attacchi israeliani contro i media costituiscono un crimine di guerra" e ha chiesto che le autorità israeliane "siano ritenute responsabili" e "vengano punite per questo". Sempre secondo Beirut, questo genere di attacchi "mina i principi del giornalismo libero, il più importante dei quali è il miglioramento della sicurezza dei giornalisti e il flusso libero delle informazioni".


Media: da colloqui a Doha lievi progressi ma volontà per rapiti

Il round negoziale a Doha, cui hanno partecipato i capi del Mossad, della Cia e il premier quatariota Mohammed Al-Thani, è terminato. Lo riporta il media israeliano Ynet ricordando che si è trattato del primo incontro tra le parti negli ultimi due mesi ed il primo dopo l'uccisione del capo di Hamas Sinwar.   La rete libanese Lbci ha affermato, citando una fonte diplomatica, che "l'incontro di Doha ha aperto una porta. Ci sono lievi progressi sulla questione di Gaza, ma c'è un desiderio reale di condurre uno scambio di prigionieri tra Hamas e Israele". 

Tajani: non credo che Iran farà altra contro reazione

“C'è preoccupazione per la situazione in generale. Abbiamo  invitato e siamo convinti che l'Iran non farà un'altra contro reazione anche  perché la reazione di Israele all'attacco dell'Iran del primo di ottobre è stata una reazione mirata e di fatto gli stessi iraniani lo hanno lasciato capire, al di là delle frasi di propaganda”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine dell’assemblea degli industriali torinesi.  “Credo  che sia giusto che l'Iran, nell'interesse della pace, non compia altri atti. Ma soprattutto all'Iran chiediamo di far sì che Hezbollah, Houthi  e loro sostenitori in Siria i proxy, cessino gli attacchi a Israele, e i rischi che fanno correre al traffico mercantile nel Mar Rosso per dare un contributo alla pace. Tutti devono fare la loro parte, anche Israele e bisogna arrivare a un cessate il fuoco”., ha aggiunto Tajani.

Allerta sicurezza, riunione gabinetto Israele spostata

La riunione del gabinetto di governo israeliano non si terrà nell'ufficio del premier Benjamin Netanyahu a Gerusalemme né al quartier generale delle forze armate a Kirya a Tel Aviv ma è stata spostata in un luogo  sicuro. Lo riferiscono i media israeliani, precisando che la decisione è stata presa dopo l'attacco all'Iran e l'allerta sui tentativi di colpire ministri e simboli governativi. 

Crosetto in Israele per incontri istituzionali

Il ministro della Difesa Guido Crosetto è giunto in Israele, dove effettuerà una serie di incontri istituzionali. Lo fa sapere il ministero della Difesa con un post su X. 

Gaza: oltre 43mila morti e 101mila feriti da inizio guerra

Sono oltre 43mila i palestinesi uccisi e 101mila quelli rimasti feriti nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra il 7 ottobre dello scorso anno. Lo rende noto il ministero della Sanità di Gaza City aggiornando il bilancio delle vittime a 43.020 e a 101.110 quello dei feriti. Solo nelle ultime 48 ore, ha precisato, 95 palestinesi sono stati uccisi e 277 sono rimasti feriti.

Crosetto: Israele ha sconfitto Hamas sul piano militare

"Penso che Israele abbia sconfitto Hamas sul piano militare. Hamas ha subito un colpo quasi definitivo che ha perso cio' che l'aveva fatta diventare anche una organizzazione militare. E' rimasta in piedi una organizzazione terroristica di 7/8000 persone che Israele puo' affrontare senza piu' sviluppare attacchi che colpiscono anche innocenti". Cosi' il ministro della Difesa Guido Crosetto nel nuovo libro di Bruno Vespa in uscita il 30 ottobre da Mondadori Rai Libri.


Idf: "Arrestati 100 miliziani Hamas in ospedale a nord di Gaza"

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno riferito di aver arrestato circa un centinaio di sospetti miliziani di Hamas durante il raid compiuto nell'ospedale di Kamal Adwan nel nord della Striscia di Gaza. "I soldati hanno catturato circa 100 terroristi dal complesso, compresi i terroristi che hanno tentato di fuggire durante l'evacuazione dei civili'', si legge in una nota diffusa dalle Idf.

"Armi, fondi terroristici e documenti di intelligence sono stati trovati dentro e intorno all'ospedale'', prosegue il comunicato dell'esercito israeliano.

Crosetto in Israele per incontri istituzionali

Il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, è arrivato in Israele. Nel corso dell'attività effettuerà una serie di incontri istituzionali. Lo rende noto, su X, il Ministero della Difesa.

Libano: "Da Israele ordine di evacuazione urgente per abitanti Tiro"

Il portavoce in lingua araba delle Idf Avichay Adraee ha chiesto ai cittadini di Tiro, nel sud del Libano, di ''evacuare immediatamente'' molti quartieri della città portuale in vista di un nuovo attacco aereo. Nella nota condivisa dall'esercito israeliano su 'X' si legge che molti miliziani di Hezbollah stanno operando negli edifici della zona e si chiede ai cittadini di ''dirigersi a nord del fiume Awali''.

''Le attività di Hezbollah costringono l'Idf ad agire contro di esso con la forza, ma non intendiamo farvi del male'', si legge nel messaggio di Adraee rivolto ai cittadini libanesi, spiegando che ''chiunque si trovi vicino agli elementi di Hezbollah, alle sue strutture e alle sue attrezzature da combattimento sta mettendo in pericolo la propria vita''.

Iran giura "risposta ferma" all'attacco israeliano

L'Iran rispondera' "con fermezza ed efficacia" a Israele dopo gli attacchi di sabato alle installazioni militari iraniane, ha dichiarato un portavoce del ministero degli Esteri. "Useremo tutti i mezzi disponibili per rispondere con fermezza ed efficacia all'aggressione del regime sionista", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmail Baghai nella sua conferenza stampa settimanale. 

Media iraniani: ucciso un civile in attacco israeliano

I media iraniani riportano oggi che un civile è stato ucciso durante l'attacco israeliano di sabato scorso contro siti militari del Paese: in precedenza le autorità di Teheran non avevano segnalato alcuna vittima civile. "Il martire Allahverdi Rahimpour, un civile ucciso vicino a Teheran durante il recente attacco del regime sionista, è stato sepolto", ha riferito l'agenzia di stampa locale Fars. Anche l'agenzia di stampa Tasnim ha dato la notizia della morte del civile.

Iran: "Useremo tutti i mezzi disponibili per rispondere a Israele"

L'Iran userà "tutti gli strumenti disponibili per rispondere in modo deciso ed efficace all'aggressione del regime sionista". Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, facendo riferimento all'attacco di sabato scorso da parte di Israele contro i siti militari iraniani. "Di norma, il tipo di risposta dipende dal tipo di attacco", ha aggiunto il funzionario, come riferisce Isna.

Alto funzionario Hamas: "Un accordo può essere raggiunto"

Un alto funzionario di Hamas, Husam Badran, ha affermato che "un accordo può essere raggiunto" con Israele se il premier Benjamin Netanyahu conferma il suo impegno su quanto già concordato: lo rende noto l'agenzia di stampa Shehab filo-Hamas, come riporta il Times of Israel. "Le nostre richieste sono chiare e conosciute, e un accordo può essere raggiunto, a condizione che Netanyahu rimanga impegnato su quanto già concordato", ha detto Badran. Non è chiaro se la dichiarazione sia una reazione alla proposta egiziana di un cessate il fuoco di 2 giorni a Gaza per lo scambio di 4 ostaggi israeliani con alcuni prigionieri palestinesi.

Beirut: cinque morti e 10 feriti in attacco a Tiro, sud Libano

Un attacco israeliano ha colpito questa mattina il centro della città di Tiro, nel sud del Libano, provocando la morte di almeno 5 persone e il ferimento di una decina: lo ha denunciato il ministero della Salute libanese, parlando di bilancio ancora provvisorio.

Iraq denuncia a Onu violazione spazio aereo da parte di Israele

L'Iraq ha condannato l'uso del suo spazio aereo da parte di Israele per attaccare il vicino Iran in una lettera di protesta inviata al capo delle Nazioni Unite Antonio Guterres e al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite: lo ha reso noto oggi Baghdad. Una dichiarazione del portavoce del governo Bassim Alawadi afferma che la lettera condanna "la palese violazione dello spazio aereo e della sovranità dell'Iraq da parte dell'entità sionista utilizzando lo spazio aereo iracheno per effettuare un attacco alla Repubblica islamica dell'Iran il 26 ottobre". 

Capo pasdaran a Israele: "L'attacco avrà aspre conseguenze"

Il comandante in capo delle Guardie rivoluzionarie iraniane ha avvertito oggi Israele che dovrà affrontare "aspre conseguenze" dopo l'attacco di sabato scorso ai siti militari del Paese. Lo riportano i media locali. Citato dall'agenzia di stampa Tasnim, Hossein Salami ha affermato che Israele "non è riuscito a raggiungere i suoi obiettivi minacciosi" con i raid aerei, definendolo un segno di "errore di calcolo e di impotenza" e avvertendo che "le sue aspre conseguenze saranno inimmaginabili" per Israele.

Idf: "Uccise decine di militanti Hezbollah nelle ultime 24 ore"

L'esercito israeliano ha continuato a colpire le infrastrutture e a confiscare le armi appartenenti a Hezbollah nel Libano meridionale, uccidendo decine di militanti del Partito di Dio nelle ultime 24 ore. Lo rende noto l'Idf, aggiungendo che decine di attacchi aerei hanno colpito cellule terroristiche e infrastrutture, tra cui un lanciarazzi utilizzato per colpire Israele.

Iran: "Non esiteremo a esercitare diritto difesa sovranità"

"L'Iran non esiterà a esercitare il suo diritto intrinseco e legittimo di difendere la propria sovranità nazionale e integrità territoriale, sulla base del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite": lo ha detto ieri sera il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, in una conversazione telefonica con il suo omologo britannico David Lammy. Lo riporta l'Irna. Araghchi ha chiesto inoltre "la fine del sostegno militare e politico dell'Occidente a Israele" ed ha sollecitato una condanna internazionale "immediata", soprattutto da parte dell'Onu, dell'attacco israeliano all'Iran.

Morte Sinwar, chi sarà adesso il nuovo leader di Hamas? I possibili successori

L'uccisione del leader del movimento militante islamico per mano di Israele, a poco più di un anno dall’attentato del 7 ottobre 2023, apre una fase di incertezza per l'organizzazione, che potrebbe decidere di affidarsi a un triumvirato in attesa di capire come muoversi soprattutto nel conflitto con gli israeliani. I NOMI

Mondo: I più letti