Il premier israeliano ha detto al suo partito, il Likud, di non aver ricevuto alcuna proposta di accordo che preveda il rilascio di quattro ostaggi in cambio di una tregua di due giorni a Gaza, aggiungendo che se la ricevesse accetterebbe immediatamente. Hamas: "Un accordo può essere raggiunto" con Israele se Netanyahu conferma il suo impegno su quanto già concordato. Nonostante le pressioni internazionali, il Parlamento israeliano ha approvato la legge che vieta "qualsiasi attività" dell'Unrwa
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha detto al suo partito, il Likud, di non aver ricevuto alcuna proposta di accordo che preveda il rilascio di quattro ostaggi in cambio di una tregua di due giorni a Gaza, aggiungendo che se la ricevesse accetterebbe immediatamente. Lo riferisce l'ufficio del premier citato da Haaretz.
Nonostante le pressioni internazionali, il Parlamento israeliano, la Knesset, ha approvato la legge che vieta "qualsiasi attività" dell'Unrwa, l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, all'interno di Israele. La legge, precisa il Guardian, è stata approvata con 92 voti favorevoli e 10 contrari.
Fonti di Hamas hanno detto al canale saudita Al-Sharq che il movimento è pronto ad accettare la proposta egiziana, che prevede il rilascio di quattro ostaggi in cambio di una tregua di due giorni e il rilascio di prigionieri palestinesi. Lo riporta Haaretz. Tuttavia, le stesse fonti hanno ribadito che Hamas punta a raggiungere un accordo coerente con la proposta di Joe Biden e con il completo ritiro di Israele dalla Striscia di Gaza.
Un alto funzionario di Hamas, Husam Badran, ha affermato che "un accordo può essere raggiunto" con Israele se il premier Benjamin Netanyahu conferma il suo impegno su quanto già concordato: lo rende noto l'agenzia di stampa Shehab filo-Hamas, come riporta il Times of Israel. "Le nostre richieste sono chiare e conosciute, e un accordo può essere raggiunto, a condizione che Netanyahu rimanga impegnato su quanto già concordato", ha detto Badran. Non è chiaro se la dichiarazione sia una reazione alla proposta egiziana di un cessate il fuoco di due giorni a Gaza per lo scambio di quattro ostaggi israeliani con alcuni prigionieri palestinesi.Un morto e almeno 35 feriti, di cui sei in gravi condizioni, è il bilancio dello schianto di un camion contro una fermata dell'autobus a nord di Tel Aviv.. Il camionista sarebbe stato ucciso e secondo le prime indicazioni degli investigatori si tratterebbe di un attentato. Ma per i familiari dell'autista si tratterebbe di un malore e non di un attacco terroristico.
"Teheran si riserva il diritto di rispondere legalmente e legittimamente all'aggressione israeliana": così il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, in una lettera inviata al Segretario generale dell'Onu Antonio Guterres e alla presidenza del Consiglio di sicurezza.
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Irlanda, Spagna, Norvegia, Slovenia contro legge Unrwa
Irlanda, Spagna, Norvegia e Slovenia hanno condannato in un comunicato congiunto il voto del Parlamento israeliano di una legge che vieta le attività dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, l'UNRWA. "Il lavoro dell'agenzia è essenziale e insostituibile per milioni di rifugiati palestinesi nella regione e in particolare nell'attuale contesto di Gaza", scrivono i governi di questi Paesi. La legge votata dal parlamento israeliano "crea un precedente molto grave per il lavoro delle Nazioni Unite", hanno denunciato.
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Libano: sale a 60 morti il bilancio degli attacchi a est
Il ministero della Sanità libanese ha reso noto che almeno 60 persone sono state uccise oggi nei raid israeliani in diverse aree di Baalbek, nella valle orientale della Bekaa, dove domina il gruppo militante Hezbollah. Il ministero della Sanità ha affermato che il bilancio riguarda diverse aree della regione di Baalbek mentre il suo governatore Bachir Khodr ha denunciato quelli che ha definito i raid "più violenti" nell'area dallo scoppio della guerra tra Israele e Hezbollah alla fine del mese scorso
Morte Sinwar, chi sarà adesso il nuovo leader di Hamas? I possibili successori
L'uccisione del leader del movimento militante islamico per mano di Israele, a poco più di un anno dall’attentato del 7 ottobre 2023, apre una fase di incertezza per l'organizzazione, che potrebbe decidere di affidarsi a un triumvirato in attesa di capire come muoversi soprattutto nel conflitto con gli israeliani. I NOMI
Cos'è l'Idf, come sono organizzate e come funzionano le Forze armate israeliane
Create nel 1948, ogg contano su 170mila soldati effettivi, grazie alla coscrizione obbligatoria di tre anni per gli uomini e di due per le donne. Dispongono, inoltre, di 3.500 carri armati. COME FUNZIONA
Israele, video di Sinwar con famiglia in un tunnel prima dell'attacco del 7 ottobre 2023
Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno diffuso le immagini di un video in cui si vede il leader di Hamas, insieme ai suoi due figli e alla moglie, attraversare un tunnel con una scorta di provviste prima dell’attacco contro Israele del 7 ottobre 2023. IL VIDEO
Libano: attacchi israeliani su Baalbek, almeno 16 morti
Il Ministero della Salute libanese ha riferito che almeno 16 persone sono state uccise negli attacchi israeliani su Baalbek, nella parte orientale del Paese
Netanyahu, pronti ad aiuti umanitari dopo divieto a Unrwa
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha affermato che il suo Paese è "pronto" a fornire aiuti umanitari a Gaza dopo il divieto dell'Unrwa, l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi.
Netanyahu, nessuna offerta per 4 ostaggi, direi subito sì
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha detto al suo partito, il Likud, di non aver ricevuto alcuna proposta di accordo che preveda il rilascio di quattro ostaggi in cambio di una tregua di due giorni a Gaza, aggiungendo che se la ricevesse accetterebbe immediatamente. Lo riferisce l'ufficio del premier citato da Haaretz.
Tunnel, esplosivi e guerriglia: come si sta riorganizzando Hamas dopo la morte di Sinwar
Hamas ha perso tantissimi dei suoi comandanti, dall'inizio della guerra. Su tutti, il capo dell'ufficio politico, Yahya Sinwar, ucciso il 17 ottobre a seguito di uno scontro a fuoco con l'esercito israeliano a Rafah, nel Sud della Striscia di Gaza. Ritenuto da Israele "il grande assassino, responsabile del massacro e delle atrocità del 7 ottobre", rappresentava una figura fondamentale per il gruppo. Da subito gli analisti hanno concordato sul fatto che per Hamas questo sia stato un colpo quasi "fatale". Ma ciò non vuol dire che la sconfitta di Hamas - prerogativa dell’operazione israeliana a Gaza - sia vicina, anzi. LEGGI QUI
Iran, l’arsenale degli Ayatollah tra droni, missili ipersonici e lo spettro nucleare
Dopo l’offensiva di Teheran dello scorso aprile, il 1° ottobre l'Iran ha attaccato il territorio israeliano prevalentemente con missili balistici e ipersonici. Il 26 ottobre la nuova rappresaglia israeliana con "attacchi di precisione" su obiettivi militari. L'arsenale del regime può contare su diverse soluzioni, dai droni kamikaze Shahed 136 ai missili ipersonici Kheibar e Fatah, fino a quelli da crociera tipo Paveh 351. Sono le armi più sofisticate mai affrontate dalle difese israeliane. LEGGI QUI
Israele-Iran, cronologia di una rivalità storica: le tappe dello scontro
Le pesanti tensioni tra Israele e l'Iran hanno una storia lunga decenni, tra minacce, proclami, guerre clandestine e attacchi via terra, mare, aria e cyberspazio. I raid incrociati che hanno segnato il 2024, in ordine cronologico sono solo l'ultimo stadio di una escalation tra i due Paesi, esacerbata un anno fa dall’inizio dell’operazione militare a Gaza. Ecco i principali eventi che hanno scandito il passaggio da una guerra ombra al conflitto aperto. LE TAPPE
Unrwa, voto Knesset 'scandaloso'
"Scandaloso". Così l'agenzia delle Nazioni Unite Unrwa ha reagito al voto del parlamento israeliano, che a grande maggioranza ha approvato un disegno di legge che vieta le attività dell'agenzia in territorio israeliano il prossimo anno. "E' scandaloso il fatto che un paese membro delle Nazioni Unite cerchi di smantellare un'agenzia dell'Onu che si sta rivelando il principale protagonista di operazioni umanitarie a Gaza”, ha dichiarato all'AFP Juliette Touma, portavoce dell'UNRWA.
Unrwa, legge israeliana contro di noi è "oltraggiosa"
L'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, ha condannato l'approvazione da parte del parlamento israeliano di una legge che vieta le sue attività in Israele e a Gerusalemme est, definendola "oltraggiosa". "E' oltraggioso che uno stato membro delle Nazioni Unite stia lavorando per smantellare un'agenzia delle Nazioni Unite che è anche l'attore principale nell'operazione umanitaria a Gaza", ha detto all'AFP Juliette Touma, portavoce dell'Unrwa.
Usa avverte l'Iran che 'non esiteremo ad agire per autodifesa'
"Il nostro messaggio per l'Iran è chiaro: se sceglie di intraprendere altri atti aggressivi contro Israele o il personale americano nella regione ci saranno severe conseguenze, non esiteremo ad agire per autodifesa. Gli Stati Uniti non vogliono vedere un'ulteriore escalation e crediamo che questa dovrebbe essere la fine dello scambio di fuoco diretto tra Israele e Iran". Lo ha detto l'ambasciatrice Usa all'Onu Linda Thomas-Greenfield alla riunione del Consiglio di Sicurezza. "Israele ha chiarito al mondo che la sua risposta è ora completa, e quindi invitiamo nuovamente l'Iran a fermare i suoi attacchi contro Israele e a tenere a freno i suoi delegati", ha aggiunto, ribadendo che "è' il momento per la de-escalation".
Knesset approva disegno di legge che vieta attività Unrwa
Il parlamento israeliano ha approvato il disegno di legge di divieto delle attività dell'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi in territorio israeliano il prossimo anno.
Cosa può succedere dopo l’attacco di Israele all’Iran? Gli scenari in Medio Oriente
L’attacco condotto da Israele nella notte fra venerdì e sabato contro l’Iran potrebbe aver scongiurato l’ipotesi di una guerra totale. O almeno è quello che ritengono la maggior parte degli analisti, secondo cui la portata contenuta dell’azione - che non ha colpito strutture strategiche, petrolifere o nucleari - rientrerebbe nella strategia della risposta "forte ma non abbastanza forte da obbligare Teheran a rispondere per non sembrare debole". LEGGI L'ARTICOLO
Medioriente, no alla legge anti-Unrwa, l'Occidente contro Israele
Sotto il fuoco delle critiche e dei moniti dell'Occidente, il parlamento israeliano sta esaminando un disegno di legge per vietare all'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, di lavorare in Israele e a Gerusalemme est.
I deputati dovrebbero votare il disegno di legge questa sera dopo anni di aspre critiche israeliane all'organizzazione, aumentate dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre e la scoperta del coinvolgimento di alcuni suoi dipendenti. Se approvato, il divieto all'agenzia delle Nazioni Unite, che da più di 70 anni assicura aiuti e assistenza essenziali nei territori palestinesi e ai rifugiati palestinesi, sarebbe un duro colpo per Gaza. Gli Stati Uniti si sono dichiarati "molto preoccupati". "Abbiamo chiarito al governo israeliano che siamo profondamente preoccupati per questa proposta di legge e invitiamo a non approvarla", ha detto ai giornalisti il portavoce del governo israeliano, Matthew Miller, ribadendo il "fondamentale ruolo svolto dall'agenzia nella distribuzione degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza.
Il capo della diplomazia britannica David Lammy ha espresso il
suo "profondo rammarico". "Le accuse contro il personale
dell'Unrwa sono state oggetto di indagini approfondite e non
giustificano la rottura dei legami con l'agenzia", ha affermato Lammy a Westminster. Una serie di indagini ha scoperto alcuni "problemi di neutralità" all'Unrwa e ha stabilito che nove dipendenti "potrebbero essere stati coinvolti" nell'attacco del 7 ottobre, ma non ha trovato prove a sostegno delle accuse piu' gravi di Israele.
Lammy: "Il Parlamento di Israele valuta stop all'attività dell'Unrwa? Forte rammarico"
"E' motivo di forte rammarico il fatto che il Parlamento israeliano stia considerando la chiusura delle operazioni dell'Unrwa". Lo ha detto il ministro degli Esteri britannico, David Lammy, riguardo la proposta all'esame del Parlamento israeliano con l'obiettivo di vietare le attività dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi.