Guerra Israele–Hamas, Blinken: "Non vogliamo la rioccupazione di Gaza"

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"Per quanto riguarda i piani post-Gaza ho letto dei report ma non ho visionato il piano israeliano. Ad ogni modo ci sono dei principi di base che vogliamo far rispettare e tra questi che non ci dev'essere nessuna rioccupazione israeliana a Gaza". Così il segretario di Stato Usa. Israele ha inviato una delegazione ai colloqui sugli ostaggi che da oggi si svolgono a Parigi, guidati dal direttore della Cia, Burns. Da Netanyahu piani di costruzione di oltre 3300 alloggi in Cisgiordania, dopo l'attentato a Maaleh Adumin

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"Per quanto riguarda i piani post-Gaza ho letto dei report ma non ho visionato il piano israeliano. Ad ogni modo ci sono dei principi di base che vogliamo far rispettare e tra questi che non ci dev'essere nessuna rioccupazione israeliana a Gaza". Lo ha detto il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, in visita in Argentina. In Medio Oriente "siamo decisi a far terminare il conflitto in modo che non si ripeta un 7 ottobre ma neanche quello che sta soffrendo il popolo palestinese", ha sottolineato. 

Israele ha deciso di inviare una propria delegazione ai colloqui sugli ostaggi che da oggi si svolgono a Parigi, guidati dal direttore della Cia, Burns. 

Il premier israeliano Netanyahu ha presentato il piano sulla gestione di Gaza dopo la guerra, con l'obiettivo di installare "funzionari locali" non legati al terrorismo per amministrare la Striscia al posto di Hamas. Fra gli aspetti chiave del piano, oltre alla distruzione di Hamas, al ritorno degli ostaggi e alla rimozione di ogni minaccia alla sicurezza di Israele, c'è la chiusura dell'Unrwa che sarà sostituita da "organizzazioni umanitarie internazionali responsabili". 



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MO, Netanyahu presenta il piano per la gestione di Gaza. VIDEO


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Hamas: piano Netanyahu per dopoguerra non avrà successo

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Rafah, perché si rischia catastrofe umanitaria in caso di attacco

Dall’inizio dell’azione militare israeliana nella città e nell’omonimo governatorato della Striscia si sono radunati centinaia di migliaia di sfollati. L’esodo nelle immagini dal satellite. LE FOTO SATELLITARI

Morto comandante Hezbollah ferito in raid israeliano

Mohammed Alawya, un comandante Hezbollah, è morto in seguito alle ferite riportate il 12 febbraio in un raid aereo israeliano in Libano contro l'auto su cui stava viaggiando. Lo riporta il sito libanese Al Jadid, rilanciato da Haaretz. 

Ostaggi a Gaza: quanti liberati, quanti uccisi e quanti ancora nella mani di Hamas

Il numero delle persone rapite durante gli attacchi di Hamas del 7 ottobre in Israele si aggira tra 240 e 253, secondo le stime più recenti. Ad oggi quelle che si trovano ancora nella Striscia sarebbero circa 130. Almeno una trentina sono morte. I rilasciati sono oltre 100. I NUMERI

Mar Rosso, due attacchi Usa-Gb nello Yemen

I media yemeniti, affiliati agli Houthi, hanno riferito oggi di "due attacchi di USA e Regno Unito nel governatorato di Al Hudaydah". Lo si legge nel sito israeliano 'Ynetnews'.

Media: "Negoziatori di Israele hanno mandato flessibile, cauto ottimismo"

Mentre nuovi negoziati su una tregua e la liberazione degli ostaggi a Gaza sono in corso a Parigi, due emittenti televisive israeliane riferiscono che la delegazione del loro paese ha ottenuto un mandato con una certa flessibilità e che vi è cauto ottimismo anche se ancora non si registra una svolta. Lo scrive Times of Israel. L'obiettivo è di raggiungere un'intesa prima dell'inizio del mese di Ramadan.

Secondo Channel 13, il team israeliano, guidato dal capo del Mossad David Barnea, ha ottenuto margine di manovra nell'ambito degli aiuti umanitari e altre questioni che però non possono essere specificate. L'emittente afferma che i negoziatori israeliani torneranno in patria nella notte. Channel 12 riferisce invece che vi è flessibilità sul numero di detenuti palestinesi da rilasciare per ogni ostaggio, sulla lunghezza della tregua, il ritorno dei residenti del nord di Gaza alle loro case e la ricostruzione post guerra. Non vi è invece flessibilità sul rifiuto israeliano di un cessate il fuoco permanente.

"C'è ottimismo ma siamo solo ad uno stadio preliminare" - ha detto una fonte israeliana a Channel 12-  si lavora per creare una cornice di base con chiari criteri su cosa si può discutere e cosa no. Non c'è ancora una accordo concluso a portata di mano. L'obiettivo é di averlo prima dell'inizio del mese di Ramadan". Israele, afferma una fonte della sicurezza, "aumenterà la pressione militare fino all'ultimo, perché ci saranno risultati soltanto con negoziati sotto il fuoco".

Israele-Palestina, da Oslo a Trump: i piani di pace falliti negli ultimi decenni

Dopo mesi di conflitto a Gaza, si lavora a una road map per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi ancora in vita. Si lavora a un accordo di pace e una soluzione che appare complicata, anche guardando ai tentativi di risolvere le tensioni sempre naufragati negli ultimi decenni. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat al vertice di Camp David, fino alle proposte per “Due Stati, due popoli” e il Peace for Prosperity: ecco le tappe senza esito per risolvere la questione. L'APPROFONDIMENTO

Wafa: "Raid colpisce casa a Deir al-Balah, almeno 24 morti"

Almeno 24 persone sono morte e altre sono rimaste ferite, la maggior parte bambini e donne, in seguito al bombardamento israeliano che ha colpito una casa a Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza. Lo riporta l'agenzia palestinese Wafa. "Fonti locali hanno riferito che 24 cittadini sono stati martirizzati e altri sono rimasti feriti, la maggior parte dei quali bambini e donne, in seguito al bombardamento da parte degli aerei israeliani della casa della famiglia Abu Zuaiter nel quartiere di Bishara a Deir al-Balah", scrive l'agenzia, aggiungendo che le squadre di soccorso "continuano a estrarre vittime da sotto le macerie". 

Hamas: "Da Netanyahu idee senza successo"

"Quando si tratta del giorno dopo nella Striscia di Gaza, Netanyahu presenta idee che sa benissimo che non avranno mai successo", ha detto ai giornalisti Osama Hamdan, alto funzionario di Hamas a Beirut. 

Il piano di Netanyahu per il dopoguerra: a Gaza funzionari locali e chiusura dell'Unrwa

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Hamas afferma che il piano del premier israeliano Benyamin Netanyahu sulla gestione della Striscia di Gaza dopo la guerra "non avrà mai successo". 

Blinken: "Contrariati da nuovi insediamenti in Cisgiordania"

"Riguardo i piani di costruzione di nuovi insediamenti devo dire che siamo contrariati. I nuovi insediamenti sono controproducenti per ottenere una pace duratura: non sono in linea con il diritto internazionale. Il nostro governo sostiene che questa decisione di aumentare gli insediamenti indebolisca e non rafforzi la sicurezza di Israele". Lo ha affermato il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, oggi a Buenos Aires, commentando il piano di Israele di costruire oltre 3300 alloggi in Cisgiordania, dopo l'attentato di ieri a Maaleh Adumin in cui un israeliano è stato ucciso.

Blinken: "Non vogliamo la rioccupazione di Gaza"

"Per quanto riguarda i piani post-Gaza ho letto dei report ma non ho visionato il piano israeliano. Ad ogni modo ci sono dei principi di base che vogliamo far rispettare e tra questi che non ci dev'essere nessuna rioccupazione israeliana a Gaza". Lo ha detto il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, oggi in visita in Argentina. In Medio Oriente "siamo decisi a far terminare il conflitto in modo che non si ripeta un 7 ottobre ma neanche quello che sta soffrendo il popolo palestinese", ha aggiunto. 

Blinken: "Delude ipotesi 3.000 case coloni in Cisgiordania"

Il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, si e' detto "deluso" dall'annuncio israeliano di voler costruire 3.000 nuove unita' abitative negli insediamenti della Cisgiordania.

Blinken ha affermato, durante una conferenza stampa a Buenos Aires, che la politica statunitense prevede che i nuovi insediamenti siano controproducenti per raggiungere una pace duratura tra israeliani e palestinesi. Annunciando la decisione, il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich l'ha definita "un'appropriata risposta sionista" all'attacco a colpi di arma da fuoco avvenuto quel giorno in Cisgiordania. Gli insediamenti sono considerati da gran parte della comunita' internazionale come illegali secondo il diritto internazionale e come un grave ostacolo a un'eventuale soluzione a due Stati, che prevede uno Stato palestinese in Cisgiordania e Gaza.

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