Sono 10 gli Stati che hanno finora bloccato tutti i finanziamenti all'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, in seguito alle accuse di un possibile coinvolgimento di dipendenti nell’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre. Gli Usa hanno immediatamente annunciato lo stop ai finanziamenti. La scelta è stata poi condivisa da Canada, Australia, Italia, Regno Unito, Finlandia, Paesi Bassi, Germania, Giappone e Austria
- Sono 10 i Paesi che hanno finora sospeso tutti i finanziamenti all'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), in seguito alle accuse di un possibile coinvolgimento di dipendenti nell’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre. Gli Usa hanno immediatamente annunciato la sospensione dei finanziamenti una volta che sono state diffuse le accuse allo staff dell’agenzia. La scelta è stata poi condivisa da altri Stati
- La Svizzera, invece, ha reso noto di voler rimanere in attesa di maggiori informazioni prima di prendere una decisione, così come la Francia, che domenica ha annunciato di non prevedere alcun "nuovo pagamento" all'agenzia per il primo trimestre dell'anno. La Norvegia, invece, ha annunciato il mantenimento degli impegni presi. L'agenzia dell'Onu ha affermato di aver già licenziato 12 dipendenti e di aver intenzione di condurre un'accurata indagine interna
- Washington è stata la prima ad aver espresso preoccupazione per le accuse "secondo cui 12 dipendenti dell'Unrwa potrebbero essere stati coinvolti nell’attacco terroristico di Hamas contro Israele del 7 ottobre", attraverso le parole pronunciate dal portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller. Nel ricordare il "ruolo essenziale" dell’Unrwa nell'assistenza ai palestinesi, il Dipartimento di Stato ha sottolineato come si aspetti che l'agenzia Onu "risponda a queste accuse e intraprenda ogni azione correttiva appropriata”
- Il ministro canadese per lo Sviluppo internazionale, Ahmed Hussen, ha annunciato venerdì come "il Canada abbia temporaneamente sospeso ogni ulteriore finanziamento all'Unrwa mentre intraprende un'indagine approfondita su queste accuse”. Il Canada "prende estremamente sul serio queste accuse e sta lavorando a stretto contatto con l'Unrwa e gli altri donatori su questo tema", ha aggiunto, affermando inoltre che Ottawa “rimane profondamente preoccupata per la crisi umanitaria a Gaza”
- Il Ministro degli Affari Esteri australiano, Penny Wong, ha spiegato sabato di essere "profondamente preoccupata” per le accuse mosse all'agenzia delle Nazioni Unite. “Accogliamo con favore l'immediata risposta dell'Unrwa, compresa la rescissione dei contratti e l'annuncio di un'indagine sulle accuse rivolte all'organizzazione", ha aggiunto, sottolineando l'impatto del "lavoro vitale" dell'agenzia per la popolazione di Gaza e "gli oltre 1,4 milioni di palestinesi che attualmente trovano rifugio nelle sue strutture"
- "Il governo italiano ha sospeso i finanziamenti all'Unrwa a seguito dell'atroce attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre", dice il ministro degli Esteri Tajani. "Abbiamo sospeso fin dall'inizio i finanziamenti dopo il presunto coinvolgimento di alcuni suoi dipendenti nell'attacco contro Israele, mentre continuiamo a finanziare altre organizzazioni come la Croce rossa e la Mezzaluna rossa. Abbiamo deciso di interrompere subito gli aiuti poiché alcune persone potevano essere coinvolte, almeno in parte, in azioni contro la popolazione civile israeliana"
- Il Regno Unito "è costernato dalle accuse secondo cui i dipendenti dell'Unrwa sarebbero coinvolti nell'attacco del 7 ottobre contro Israele", ha scritto in una nota, sabato, il Ministero degli Esteri. "Il Regno Unito sospende temporaneamente tutti i futuri finanziamenti all’Unrwa mentre indaga su queste preoccupanti accuse", si legge
- Ritenendo "gravi" le accuse contro i dipendenti dell'Unrwa, il Ministero degli Esteri finlandese ha chiesto sabato "un'indagine indipendente e approfondita”."Dobbiamo assicurarci che non un solo euro di denaro finlandese raggiunga Hamas o altri terroristi. Il sospetto che i dipendenti di un'organizzazione che riceve aiuti umanitari siano coinvolti in un attacco terroristico è il motivo della sospensione dei pagamenti", ha commentato Ville Tavio, ministro del Commercio estero e dello Sviluppo
- "Siamo estremamente scioccati", ha invece dichiarato sabato il Ministro olandese per il Commercio e lo Sviluppo, Geoffrey van Leeuwen, annunciando il congelamento di tutti i finanziamenti all'Unrwa. "L'accusa è che l'attacco del 7 ottobre sia stato commesso con i soldi delle Nazioni Unite, con i nostri soldi", ha commentato
- "Fino a quando la questione non sarà chiarita, la Germania, in accordo con gli altri Paesi donatori, non darà temporaneamente la sua approvazione per nuove risorse per l'Unrwa a Gaza", hanno infine annunciato sabato sera i Ministeri degli Esteri e dello Sviluppo tedeschi. "Per il momento, in ogni caso, non ci sono impegni in sospeso"
- Il governo di Tokyo ha bloccato i fondi dicendosi “estremamente preoccupato", per le accuse. Ha deciso, quindi, di “sospendere per il momento ogni ulteriore finanziamento all'Unrwa", mentre l'agenzia "conduce un'indagine" e "considera le possibili misure per rispondere alle accuse". L'esecutivo ha poi aggiunto che "continuerà i suoi sforzi diplomatici per migliorare la situazione, fornendo sostegno ad altre organizzazioni internazionali”
- Il ministero degli Esteri austriaco ha dichiarato che "tutti gli ulteriori pagamenti all'Unrwa saranno temporaneamente sospesi in coordinamento con i partner internazionali". "Le Nazioni Unite devono mantenersi al di sopra delle critiche nell'interesse della propria credibilità", ha sottolineato il Ministero in un comunicato. È necessaria è una "indagine ampia, rapida e completa. Le accuse sono scioccanti"
- La Commissione Ue fa sapere che "gli aiuti continueranno senza sosta attraverso le organizzazioni partner. Attualmente non sono previsti ulteriori finanziamenti all'Unrwa fino alla fine di febbraio. Una "revisione" del dossier sarà fatta "alla luce delle indagini Onu". L'Unrwa il 29 gennaio ha dichiarato che non sarà in grado di continuare le operazioni a Gaza e in tutta la regione oltre la fine di febbraio se i finanziamenti complessivi non verranno ripresi