Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas al termine del Consiglio Affari Esteri del Lussemburgo. Intanto Hamas è pronto a rilasciare tutti gli ostaggi israeliani in cambio di un "serio scambio di detenuti palestinesi" e se Israele porrà fine alla guerra a Gaza. "Siamo pronti a liberare tutti i prigionieri israeliani in cambio di un serio scambio di prigionieri, della fine della guerra, del ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza e dell'ingresso di aiuti umanitari", ha detto Taher al-Nunu.
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"Israele ha il diritto di difendersi ma la sue azioni correnti a Gaza vanno oltre la proporzionale autodifesa". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas al termine del Consiglio Affari Esteri del Lussemburgo. "Per quanto riguarda la situazione generale, è molto grave e naturalmente vogliamo che i mediatori tornino al tavolo dei negoziati, riprendano il cessate il fuoco e liberino tutti gli ostaggi", ha aggiunto.
Intanto, un alto funzionario di Hamas ha dichiarato che il gruppo fondamentalista è pronto a rilasciare tutti gli ostaggi israeliani in cambio di un "serio scambio di detenuti palestinesi" e se Israele porrà fine alla guerra a Gaza. "Siamo pronti a liberare tutti i prigionieri israeliani in cambio di un serio scambio di prigionieri, della fine della guerra, del ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza e dell'ingresso di aiuti umanitari", ha detto all'Afp Taher al-Nunu. La tv saudita al Sharq ha riferito che la delegazione di Hamas è a Doha dopo i colloqui al Cairo e promette di esaminare la proposta israeliana e di fornire una risposta "entro pochi giorni".
Il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato che un bambino è morto a causa di un attacco aereo contro un ospedale di Gaza.
Il governo israeliano sta lavorando a un accordo che prevede il rilascio di 10 ostaggi. Lo ha detto il primo ministro Benjamin Netanyahu ai genitori dell'ostaggio Eitan Mor, secondo quanto riferito dal Tikva Forum, un'alternativa di destra al principale gruppo di difesa degli ostaggi.
Gli approfondimenti:
- Israele: l'ex comandante della Marina Eli Sharvit è il nuovo capo dello Shin Bet
- Ecco chi sono gli ostaggi liberati finora
- Tregua a Gaza, migliaia di sfollati verso casa. Entrano gli aiuti. LE FOTO
- Dalla difesa alle infrastrutture, Russia e Iran sempre più vicini
- Gaza secondo Trump,il video realizzato con l'Ai con statue d'oro e resort di lusso
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La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'APPROFONDIMENTO
Abu Mazen ha compiuto 90 anni: la carriera politica del presidente della Palestina
Nato il 26 marzo 1935 a Safed, è presidente della Palestina dal 2005. Esponente dell'ala moderata di al-Fatàh, del quale fu fra i fondatori nel 1957, entrò nell'OLP nel 1981 ed ebbe una parte di primo piano negli accordi di Oslo del 1993. Nel 2004 prese il posto di Arafat. LA STORIA DEL LEADER
Video "Trump Gaza", il creatore Solo Avital: "Pubblicato senza mio consenso"
Il filmato era inteso come una satira politica dell'"idea megalomane" di Trump – ha spiegato il regista di Los Angeles -, siamo narratori, non provocatori, a volte realizziamo pezzi satirici come questo ed è così che avrebbe dovuto essere". LA VICENDA
Usa-Iran, Trump a Fox News: “Ho scritto a Khamenei per un accordo sul nucleare”
E' stato lo stesso Trump a rivelarlo, in un'intervista a Fox Business Network, ripresa dai media internazionali. "Vorrei raggiungere un accordo con l'Iran sul suo programma nucleare", ha detto il presidente Usa, aggiungendo che "se l'Iran non negozia, sarà molto brutto per loro”. COSA SAPERE
Iran, liberato turista francese in carcere dal 2022 per "spionaggio"
Lo ha confermato, attraverso un post su X, il presidente della Francia, Emmanuel Macron. Il turista 34enne era stato condannato a cinque anni di prigione ma la sua pena era stata ritenuta arbitraria dalle autorità di Parigi, che avevano puntato il dito sulla cosiddetta “diplomazia degli ostaggi di Stato” di Teheran. LEGGI L'ARTICOLO
Medioriente, possibile accordo Israele-Hamas per tregua e rilascio ostaggi in tempi brevi
La proposta egiziana prevede il rilascio di otto ostaggi vivi e di otto corpi di ostaggi in cambio di una tregua della durata compresa tra 40 e 70 giorni e il rilascio di un gran numero di detenuti palestinesi. Il mese scorso Witkoff ha proposto un accordo che prevedeva il rilascio di cinque ostaggi in cambio di un gran numero di detenuti palestinesi e un cessate il fuoco di due mesi. LEGGI L'ARTICOLO
Nucleare, negoziati tra Usa e Iran sabato a Roma. Governo italiano conferma
Si terrà a Roma sabato prossimo un nuovo incontro dei negoziati sul nucleare tra Stati Uniti e Iran, con la mediazione dell'Oman. La notizia, anticipata dall'agenzia di stampa Axios, è stata confermata da fonti del governo italiano. LEGGI L'ARTICOLO
Gb impone sanzioni a rete criminale Foxtrot: "Sostenuta da Iran"
Il Regno Unito ha imposto sanzioni contro la rete criminale Foxtrot basata in Svezia e il suo capo Rawa Majid, affermando che viene sostenuta dall'Iran. È quanto si legge in una nota del Foreign Office, in cui si accusa Teheran di utilizzare "bande criminali in tutto il mondo per minacciare la popolazione". Il ministro degli Esteri britannico David Lammy ha dichiarato che Foxtrot è coinvolta nelle "violenze contro obiettivi ebrei e israeliani in Europa per conto del regime iraniano". Lammy ha ricordato anche che Teheran è stata inserita di recente al livello più alto di un nuovo sistema di registrazione delle "influenze straniere" creato dal governo laburista. Al Foreign Influence Registration Scheme (Firs) deve registrarsi chiunque svolga attività nel Regno per conto dell'Iran - oltre alla Russia, altro Paese nell'elenco - se non vuole incorrere in pene che prevedono fino a cinque anni di carcere. Le sanzioni annunciate oggi, che prendono di mira in particolare il capo di Foxtrot, riguardano il congelamento dei beni e il divieto di ingresso nel Regno.
Costa: "Ue sostiene pace in Palestina e soluzione dei due Stati"
"Accolgo con favore l'annuncio odierno da parte della Commissione di un programma pluriennale di sostegno globale per la Palestina, del valore massimo di 1,6 miliardi di euro. È un segno del forte sostegno dell'Ue al popolo palestinese e del nostro impegno per una pace duratura e sostenibile basata sulla soluzione dei due Stati". Lo scrive su X il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa. "La violenza a Gaza deve cessare e l'accesso agli aiuti umanitari deve riprendere immediatamente. L'Unione Europea incoraggia tutte le parti a tornare all'accordo di cessate il fuoco e di rilascio degli ostaggi".
Macron insiste per riconoscimento Palestina e anche Israele
Il presidente francese, Emmanuel Macron, torna a spingere per il riconoscimento dello Stato palestinese ma anche di Israele da parte di quei Paesi che ancora non lo fanno, in occasione della conferenza delle Nazioni Unite che la Francia copresiederà insieme all'Arabia Saudita nel mese di giugno a New York. ''Ciò che vogliamo avviare, sono una serie di altri riconscimenti (di uno Stato palestinese) ma anche il riconoscimento di Israele da parte di Stati che oggi non lo riconosconono'', ha dichiarato Macron, a margine della mostra che l'Institut du Monde Arabe di Parigi consacra ai tesori archeologici di Gaza. Macron ha precisato che parlerà della questione domani, in occasione di un colloquio con il premier israeliano, Benyamin Netanyahu.
Kallas: "Non c'è accordo nel sanzionare i coloni violenti"
"Abbiamo proposto sanzioni contro i coloni violenti ma finora non abbiamo l'unanimità, alcuni Stati membri dicono che bisogna avere parità con Hamas ma non ci resta molto da sanzionare con Hamas. Dobbiamo mostrare il nostro impegno coi fatti non solo con le parole ma è difficile a 27". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas al termine del dialogo di alto livello con la Palestina.
Segre: "Ripugnanza per chi non si siede al tavolo di pace"
"Io sono una donna di pace, lo sono stata e lo sono anche adesso e soffro a vedere le guerre, soffro per i bambini di tutte le etnie, le religioni e i colori". Lo ha detto la senatrice a vita Liliana Segre durante la cerimonia durante ka quale le hanno conferito la tessera onoraria dell'Anei, l'associazione degli internati nei lager nazisti. "Quando penso che questi bambini del mondo devono diventare soldati sento una ripugnanza assoluta - ha aggiunto -, così come la sento per chi invece di sedersi a un tavolo e decidere per la pace nel mondo, manda uomini a fare anche guerre che non sono le proprie, per la violenza che c'è nella civiltà di oggi".
Bari: un ulivo ricorda missioni pace a Kiev, Mosca e Terra Santa
Un alberello di ulivo, simbolo universale di pace, sarà presto piantato in un luogo pubblico di Bari per ricordare le missioni di pace a Kiev e a Mosca (ad aprile e luglio 2023), così come l'ultima, svoltasi nei giorni scorsi in Terra Santa, promosse dall'associazione culturale L'Isola che non c'è. La pianta, donata dall'associazione al sindaco Vito Leccese, è stata consegnata oggi in Prefettura in occasione di un incontro con la stampa che ha permesso di tracciare un bilancio della missione in Terra Santa, che ha impegnato la delegazione composta dall'ex arcivescovo di Taranto, Filippo Santoro, dal cantante Al Bano Carrisi e dal giornalista e presidente onorario Franco Giuliano. L'incontro è stato aperto dalla proiezione di un video messaggio del cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme che, due giorni fa, ha definito quanto sta avvenendo a Gaza "una catastrofe vergognosa". I momenti più emozionanti del viaggio, durato cinque giorni fra Gerusalemme, Betlemme e Nazareth, sono stati ricordati da Santoro, che li ha definiti "momenti straordinari durante i quali tutti noi tre abbiamo toccato con mano la vicinanza di Dio fatto uomo". Momenti, ha proseguito Al Bano "che non dimenticherò mai". Giuliano ha espresso la speranza che "prima o poi non si riesca ad avere una risposta, chiedendo un incontro con chi può decidere". Il prefetto, Francesco Russo, ha sottolineato "la vocazione di questa regione al dialogo tra i popoli", Leccese ha ricordato che "Bari è terra di pace".
Segre: "Quando vedo Gaza e Ucraina penso sia stato tutto inutile"
"Io che sono una donna di pace mi sento inutile, quello che ho tentato di trasmettere è stato invano". Lo ha detto la senatrice a vita Liliana Segre durante la cerimonia in cui ha ricevuto la tessera onoraria dell'Anei, parlando delle guerre che ci sono nel mondo. "La mia età così vicina ai 100 mi fa dire, 'allora è stato tutto inutile' quando accendo la tv e vedo Gaza e l'Ucraina", ha concluso.
Premier Palestina: "Ue contribuisca a fine occupazione"
"L'Europa ha sempre sostenuto la soluzione dei due Stati, questa posizione conta, ora si deve tradurre in leadership e contribuire a terminare l'occupazione d'Israele, non solo sostegno". Lo ha detto il premier palestinese Mohammad Mustafa al termine del primo dialogo di alto livello Ue-Palestina. "Nella nostra opinione è il momento della verità: a Gaza sono stati uccisi 50mila palestinesi e in Cisgiordania continuano gli espropri della terra. Il silenzio accresce solo l'impunità", ha aggiunto.
Bambolotti insanguinati a Forcella per ricordare Gaza
"Mobilitiamoci per fermare il massacro di uomini, donne e bambini a Gaza e per ottenere la liberazione degli ostaggi israeliani e dei civili palestinesi tenuti in catene". È stato questo l'appello della manifestazione pubblica, lanciata dal direttore artistico Teatro Trianon Viviani di Napoli Marisa Laurito, che si è tenuta nel pomeriggio in piazza Vincenzo Calenda, a Forcella. I partecipanti alla manifestazione avevano tra le braccia bambolotti macchiati di rosso, a simboleggiare la violenza sugli innocenti. La manifestazione era inserita nell'ambito della decima edizione di 'Imbavagliati', il festival internazionale di Giornalismo civile diretto da Désirée Klain (apertosi in mattinata all'Istituto per gli Studi Filosofici di Napoli), promossa con l'associazione Fermatevi! e il patrocinio della Regione Campania e del Comune di Napoli. "L'inazione o peggio ancora la complicità della comunità internazionale - hanno spiegato i promotori - rappresentano un vero e proprio semaforo verde agli eccidî contro la popolazione palestinese e alla sottrazione della loro terra. I nostri governi non possono continuare a voltarsi dall'altra parte. Il progetto di deportazione dei palestinesi dalla striscia di Gaza si avvicina di più ogni giorno. La guerra miete vittime innocenti, gli ospedali vengono distrutti, gli aiuti umanitari sono tenuti fuori da una cintura ermetica nel tentativo di colpire con la sete, la fame e per assenza di medicinali la popolazione civile". Di Palestina e non solo si è parlato anche ad 'Imbavagliati' dove nel salone gremito di Palazzo Serra di Cassano un gruppo di giornalisti ha dato vita alla diretta radiofonica mondiale 'Good Mornig Freedom'. Tra loro András Arató (Klubradio - Ungheria), Ana Luisa Cantoral (La Feroz FM - Messico), Samir Al Qaryouti (Palestina), Moussa Mone (Horizon FM Boulgou 101.1 - Burkina Faso), Zhanna Zukova (Ucraina), Fouad Roueiha (Siria) e Fabio Sebastiani (Radio Mir - Belgio), Barbara Schiavulli, fondatrice di Radio Bullets, Massimo Congiu per Radio Popolare e Giuseppe Scognamiglio, presidente di Radio Siani-Italia. Ad accompagnare gli interventi, Eugenio Bennato, l'ucraina Maryna Zamyshliaeva, il gruppo africano Bamba & Friends, finale con 'Bella ciao' di Lino Vairetti che ha trascinato in un coro gli ospiti di varie nazionalità. Tra i presenti anche il coordinatore nazionale di Articolo21, Giuseppe Giulietti e i genitori di Mario Paciolla, il cooperante Onu morto in Colombia nel 2022.
Israele: "Crescono le petizioni civili per l'accordo sugli rapiti"
Decine di ex ambasciatori ed ex alti funzionari del ministero degli Esteri hanno firmato una lettera in cui esprimono sostegno all'appello dei veterani dell'Aeronautica militare, chiedendo il rilascio immediato di tutti gli ostaggi, anche a costo di porre fine alla guerra. In una petizione separata, firmata da circa 3.500 accademici israeliani, si legge: "Noi, docenti ci uniamo all'appello dei membri dell'Aeronautica militare e chiediamo che gli ostaggi vengano riportati a casa senza indugio, anche a costo di porre fine immediatamente alla guerra".
Hamas: "Abbiamo rifiutato negoziato sul nostro disarmo"
Un alto esponente di Hamas ha dichiarato a al Jazeera" che la proposta di accordo presentata dall'Egitto prevedeva l'avvio di un negoziato sul disarmo dell'organizzazione. "L'Egitto ci ha comunicato che non ci sarà alcun accordo per la fine della guerra senza una trattativa sul disarmo", ha affermato il dirigente. "Abbiamo risposto - ha aggiunto - che l'unico punto di partenza per qualsiasi accordo è il ritiro dell'Idf da Gaza e la fine della guerra, non la questione delle armi".
Missioni, Bicchielli (Nm): "Portano pace in tutto il mondo"
"Il Parlamento si appresta a rifinanziare le missioni internazionali. Si tratta di un atto importantissimo, sono missioni internazionali di pace. Non solo i soldati, penso anche ai nostri uomini e alle nostre donne che lavorano nella Croce Rossa che lavorano per portare la pace e la sicurezza in tutto il mondo. In particolare, nei Balcani, in Ucraina e nel Medioriente. Ricordiamoci che, durante gli scontri violenti a Gaza, l'Italia arrivò subito con una nave-ospedale. In Africa, Asia, e ovunque c'è bisogno i nostri militari ci sono". Lo ha detto Pino Bicchielli, vicecapogruppo di Noi Moderati alla Camera e componente della Commissione Difesa di Montecitorio, in un video sui social. "C'è anche una novità importante voluta dal governo in tema di finanziamento delle missioni internazionali, un provvedimento di cui sono stato relatore in Commissione e su cui la maggioranza è stata molto determinata che riguarda la costituzione di un contingente di forze di prontissima operatività, un contingente di donne e uomini che possono seguire una procedura accelerata per intervenire nei territori dove ci sia bisogno di pace", ha aggiunto l'esponente di Noi Moderati.
Conte: "condanna per Sumy, ma c'è doppia morale con Gaza"
"Sumy è una strage orrenda, è un attacco assolutamente indegno che calpesta il diritto internazionale umanitario, la condanniamo con la più ferma posizione". Lo ha detto il presidente del M5s, Giuseppe Conte. Ma "tutti questi che adesso si indignano, quando si tratta dell'Ucraina, sulla Palestina, sui palestinesi non dicono nulla. Mi fa orrore il velo di ipocrisia che si sparge, la doppia morale. Questo per me non è assolutamente accettabile. Quindi ripeto, ferma condanna dell'attacco ignobile condotto da Putin, ma non mi volto dall'altra parte quando si tratta di Gaza, perché sennò mi sentirei degno di essere chiamato uomo".
Hamas a Doha: "Rispondiamo a proposta Israele tra pochi giorni"
La tv saudita al Sharq riferisce che la delegazione di Hamas è a Doha dopo i colloqui al Cairo e promette di esaminare la proposta israeliana e di fornire una risposta "entro pochi giorni". Il report conferma che il documento israeliano contiene diversi punti, tra cui la richiesta di rilascio di 11 ostaggi in cambio di alcuni detenuti palestinesi, alle stesse condizioni dei rilasci previsti dall'accordo precedente. La proposta di Gerusalemme include un cessate il fuoco di 40 giorni, durante i quali si svolgerebbero i negoziati sulla seconda fase.
Macron ad Abu Mazen: "Disarmare e emarginare Hamas, riformare Ap"
Emmanuel Macron ha chiesto oggi al presidente dell'Autorità palestinese, Abu Mazen, di ''mettere da parte, emarginare'' Hamas da Gaza e di ''riformare'' l'Autorità palestinese al fine di poter ''progredire verso la soluzione politica a due Stati'', israeliano e palestinese, che vivano in pace fianco a fianco. ''E' essenziale costruire una cornice per il giorno dopo: disarmare e emarginare Hamas, definire una governance credibile e riformare l'Autorità palestinese'', dichiara il presidente francese, in un messaggio pubblicato su X dopo un colloquio telefonico con Abu Mazen. "Ho appena parlato con il presidente dell'Autorità palestinese, Mahmoud Abbas (Abu Mazen)", annuncia Macron nel messaggio pubblicato su X. ''La Francia - aggiunge - è pienamente mobilitata per ottenere la liberazione di tutti gli ostaggi, il ripristino di un cessate il fuoco duraturo e un accesso immediato dell'aiuto umanitario a Gaza". Allontanare Hamas da Gaza e riformare l'Autorità palestinese - puntualizza il presidente francese - permette di progredire verso la soluzione politica a due Stati, in vista della conferenza di giugno, al servizio della pace e della sicurezza di tutti. Abbiamo bisogno di pace'', scrive Macron.
Kallas: "Azioni d'Israele a Gaza oltre limite di autodifesa"
"Israele ha il diritto di difendersi ma la sue azioni correnti a Gaza vanno oltre la proporzionale autodifesa". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas al termine del Consiglio Affari Esteri del Lussemburgo. "Per quanto riguarda la situazione generale, è molto grave e naturalmente vogliamo che i mediatori tornino al tavolo dei negoziati, riprendano il cessate il fuoco e liberino tutti gli ostaggi", ha aggiunto. "Inoltre l'aiuto umanitario che stiamo dando a Gaza e ai palestinesi non dovrebbe essere politicizzato. Ciò significa che deve raggiungere le persone che ne hanno bisogno". "Accogliamo con favore il piano arabo per la ricostruzione di Gaza, ma allo stesso tempo mancano elementi importanti, ovvero il finanziamento della sicurezza e la governance di Gaza. Ma siamo disposti a lavorare con i nostri partner arabi e internazionali per sviluppare questi argomenti".
The Eyes of Gaza, il diario di Plestia Alaqad: "Io costretta a lasciare la mia terra"
Giornalista e scrittrice di 23 anni, nata e cresciuta a Gaza, ha fatto il giro del mondo con i suoi video in elmetto e giubbotto antiproiettile. Un vero e proprio diario pubblicato via social che è diventato poi un libro edito da Pan Macmillan. A Sky TG24 ha raccontato quali sono le difficoltà di chi vive nella Striscia e il dolore che ha provato dopo aver dovuto lasciare la sua terra.
Hamas studia proposta rilascio 10 ostaggi in cambio di 45 giorni tregua
Hamas sta esaminando la proposta di un accordo che prevede il rilascio di 10 ostaggi israeliani in cambio di 45 giorni di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato un alto funzionario di Hamas al canale televisivo libanese Al-Mayadeen. Tra gli ostaggi che verrebbero rilasciati in base a questo accordo c'è il soldato Edan Alexander, che ha doppia cittadinanza israeliana e americana. In precedenza il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva detto ai genitori di Eitan Mor che il suo governo stava lavorando a un accordo per il rilascio di dieci ostaggi, compreso lui.
Hamas, come ha spiegato l'alto funzionario, non ha ancora risposto formalmente alla proposta. Nei dettagli, questa prevede che durante i 45 giorni di tregua i valichi di frontiera nella Striscia di Gaza vengano aperti per consentire l'ingresso di aiuti umanitari alle condizioni stabilite da Israele. La proposta prevede anche che le forze dell'Idf si ritirino dalle aree in cui sono rientrate dalla ripresa dei combattimenti all'inizio di marzo
Idf, scoperti a Rafah mega-tunnel e depositi di armi
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno individuato nella zona di Rafah, nel sud di Gaza, un passaggio sotterraneo di grandi dimensioni e diversi depositi di truppe. E' quanto si legge in una nota ufficiale pubblicata da Idf sui suoi canali social. Nel sud, "le truppe hanno smantellato un tunnel sotterraneo profondo 20 metri e lungo diverse centinaia di metri nella zona di Shabura a Rafah", si legge, "era utilizzato come luogo di ritrovo per i terroristi di Hamas e collegava diversi tunnel della zona". Nel corso di un'altra operazione, "le truppe hanno localizzato un deposito di armi di Hamas all'interno di una struttura che in precedenza era stata utilizzata come scuola. Tra le armi ritrovate c'erano mortai, bombe a mano ed esplosivi".
Iran, il capo dell'Aiea visiterà Teheran mercoledì
Il capo dell'Aiea Rafael Grossi sarà a Teheran mercoledì. Lo afferma il vice ministro degli Esteri iraniano per gli Affari Legali e Internazionali, Kazem Gharibabadi, aggiungendo che incontrerà il ministro degli Esteri Abbas Araghchi e il capo dell'Organizzazione per l'Energia Atomica dell'Iran, Mohammad Eslami. La visita si svolgerà nel quadro della prosecuzione della cooperazione e dell'interazione tra le due parti, ha aggiunto, citato da Irna.
Hamas: "Pronti a rendere tutti gli ostaggi con lo stop alla guerra"
Hamas è pronta a rilasciare tutti gli ostaggi israeliani in cambio di garanzie che Israele ponga fine alla guerra nella Striscia di Gaza. Lo ha assicurato Taher al-Nounou, dirigente del movimento islamista. Una delegazione di Hamas e' attualmente al Cairo per colloqui con i mediatori di Egitto e Qatar. "Siamo pronti a rilasciare tutti gli ostaggi israeliani come parte di un vero accordo di scambio di prigionieri e in cambio della cessazione della guerra, del ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza e dell'ingresso di aiuti umanitari", ha detto. Al Nounou ha accusato Israele di continui ostacoli al processo. "Il problema non è il numero" di ostaggi da liberare, ha spiegato, "ma piuttosto il fatto che (Israele) sta tornando indietro sui suoi impegni, blocca l'attuazione dell'accordo di cessate il fuoco e continua la guerra". Per questo "Hamas ha insistito sulla necessità di garanzie per costringerli a rispettare l'accordo", ha aggiunto. Secondo la stampa israeliana, l'ultima offerta arrivata al governo Netanyahu prevede la restituzione di 10 ostaggi in cambio di 45 giorni di tregua.
Medio Oriente, l'Ue "aumenta il sostegno: 1,6 mld entro il 2027"
"Stiamo intensificando il nostro sostegno al popolo palestinese. 1,6 miliardi di euro entro il 2027 contribuiranno a stabilizzare la Cisgiordania e Gaza. L'Ue investirà nelle infrastrutture essenziali, fornendo al contempo aiuti umanitari e sostegno ai rifugiati. Siamo un partner di lunga data dell'Autorità palestinese". Lo annuncia su X l'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas.
Croce Rossa: "Paramedico arrestato in blitz dell'Idf a Gaza"
Un paramedico palestinese, disperso dopo l'attacco israeliano del 23 marzo in cui sono stati uccisi altri 15 operatori di soccorso nel sud di Gaza, è stato arrestato dalle autorità israeliane: lo ha confermato il Comitato internazionale della Croce Rossa, come riporta la Bbc. La Mezzaluna rossa ha affermato che Assad al-Nassasra è stato "rapito con la forza" dalle truppe israeliane dopo l'attacco e ne ha chiesto l'immediato rilascio. Le Forze di Difesa Israeliane (Idf) non hanno confermato l'arresto.

©Ansa
Mosca conferma la visita del ministro degli Esteri iraniano
Mosca ha confermato che il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi arriverà questa settimana in Russia per consultazioni con il suo omologo russo Serghei Lavrov, dopo la prima tornata di negoziati con gli Usa in Oman sul programma nucleare e in vista del nuovo incontro a Roma. Lo fa sapere il ministero degli Esteri russo, citato dall'agenzia Interfax.
Tajani: "Abbiamo dato ok a ospitare colloqui Iran-Usa"
Per ospitare i negoziati Iran-Usa a Roma "abbiamo ricevuto la richiesta da parte delle parti interessate, da parte dell'Oman che svolge il ruolo di mediatore e abbiamo dato una risposta positiva. Siamo pronti ad accogliere, come sempre, incontri che possono essere portatori di risultati positivi, in questo caso sulla questione nucleare". Così Antonio Tajani a Osaka. "Roma si conferma capitale di pace e di mediazione. Non è la prima volta che ci sono incontri di questo tipo nel nostro Paese e noi siamo disposti a fare tutto ciò che serve e continueremo a sostenere tutti i negoziati che possono portare a un risolvere la questione del nucleare, ma anche a costruire la pace".
Iran, Grossi (Aiea): "Ci sarò in settimana, urgente una soluzione sul nucleare"
Il direttore generale dell'Aiea (l'Agenzia internazionale per l'energia atomica) Rafael Mariano Grossi si recherà questa settimana in Iran per discutere con Teheran della cooperazione sul suo programma nucleare. Lo ha annunciato lui stesso sottolineando che è ''urgentemente necessario'' arrivare a ''soluzioni diplomatiche''.
Su 'X' Grossi ha scritto che "un impegno e una cooperazione costanti con l'Agenzia sono fondamentali in un momento in cui sono urgentemente necessarie soluzioni diplomatiche". Per questo, Grossi ha detto che "si recherà a Teheran entro la fine della settimana". Secondo una fonte diplomatica, la visita del direttore dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica è prevista per giovedì.
Gaza, Wcc: "Indignazione e dolore per le bombe sull'ospedale nella domenica delle Palme"
Il Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc) condanna il bombardamento dell'ospedale Ahli Arab di Gaza. Il segretario generale del Wcc, rev. Jerry Pillay, denuncia "con la massima fermezza", in un comunicato diffuso oggi e rilanciato dal Sir, che dall'inizio della guerra è la quinta volta che l'ospedale Ahli Arab di Gaza è preso di mira. E aggiunge: "Il fatto che questo attacco sia avvenuto la Domenica delle Palme, all'inizio della Settimana Santa, accresce l'indignazione e il dolore". "Gli ospedali non devono mai essere bersagli". Pillay osserva che i ripetuti attacchi a questa struttura medica gestita dalla Chiesa anglicana riflettono "l'insopportabile sofferenza patita dal popolo di Gaza, la cui dignità e umanità continuano a essere violate". "Mentre celebriamo la Pasqua, la resurrezione di Cristo afferma che la morte e l'ingiustizia non avranno l'ultima parola", afferma Pillay. "Di fronte alla distruzione, proclamiamo la vita". E conclude: "Invitiamo la comunità internazionale ad agire con urgenza per proteggere i civili, far rispettare il diritto internazionale e contribuire a porre fine a questa brutale guerra".
Iran: "Inaccettabile che gli Usa vogliano colloqui ma ci minacciano"
"Non è affatto accettabile che gli Stati Uniti affermino di essere alla ricerca di colloqui con l'Iran mentre continuano con la politica di sanzioni, pressioni e minacce. Questo è un approccio contraddittorio e il motivo per cui l'Iran sollecita colloqui indiretti è la continuazione delle sanzioni": lo afferma in un comunicato stampa il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, come riferisce Irna. "La richiesta seria dell'Iran nei colloqui con gli Stati Uniti, che si sono tenuti sabato a Muscat, era la revoca delle sanzioni tiranniche e noi approfondiremo la questione", ha aggiunto il funzionario. "Le esperienze passate dimostrano che i colloqui diretti con gli Stati Uniti non sono utili e Teheran non accetta questo", ha concluso.
Scoperta rete in Europa, contrabbandava droni per Hezbollah
Le autorità europee hanno smantellato una rete logistica che tra l'estate 2024 e aprile 2025 ha fornito a Hezbollah componenti per la costruzione di droni militari. Lo riferisce il quotidiano francese Le Figaro, rilanciato dai media israeliani. La rete operava da Spagna, Francia, Germania e Regno Unito e utilizzava società commerciali per mascherare le operazioni. L'indagine è partita dalla Spagna, dove la Guardia Civil ha individuato acquisti anomali di attrezzature legate ai droni. I sospetti, cittadini di origine libanese, hanno acquistato sistemi di guida elettronici, eliche, motori a benzina, oltre 200 motori elettrici e tonnellate di resine e materiali compositi per la fabbricazione di fusoliere e ali. Secondo le autorità, componenti simili potrebbero essere già stati utilizzati in droni lanciati da Hezbollah contro Israele. Si sospetta inoltre che una spedizione marittima di vasta entità fosse imminente. La scoperta è stata possibile grazie alla cooperazione tra i servizi d'intelligence europei, che ha portato agli arresti e al sequestro del materiale. Le autorità sottolineano che l'episodio evidenzia la minaccia persistente rappresentata da Hezbollah e la necessità di rafforzare la cooperazione internazionale contro il riarmo di gruppi terroristici.
Ferito civile israeliano in un attacco con un'auto a Hebron
Un civile israeliano di circa 30 anni è rimasto ferito in un attacco con auto a sud di Hebron. Lo riferisce la polizia. Secondo le autorità, l'attentatore è fuggito verso la cittadina palestinese di Dura e le forze di sicurezza hanno avviato un'operazione di ricerca nella zona.
Altri 170 riservisti dell'Idf fanno appello per fermare guerra
Circa 170 riservisti ed ex riservisti del programma d'élite di ricerca e sviluppo delle Idf hanno pubblicato una lettera in cui chiedono la fine della guerra e il ritorno degli ostaggi. Nel testo, i firmatari sostengono l'appello lanciato la scorsa settimana da circa 1.000 membri dell'Aeronautica Militare: "Salvare ostaggi civili e soldati è un imperativo morale fondamentale del sistema di valori in cui siamo cresciuti". Hanno inoltre criticato duramente i tentativi di mettere a tacere chi esprime opinioni critiche: "La guerra attuale serve soprattutto interessi politici e personali, non reali esigenze di sicurezza".
Commissione Ue: "Oggi forte pacchetto di sostegno alla Palestina"
"Oggi avremo il primo dialogo di alto livello fra Unione Europea e Palestina, il primo di sempre, e in questo quadro annunceremo un forte pacchetto di sostegno alla Palestina, con un percorso di riforme". Lo ha detto Dubravka Šuica, Commissario europeo per il Mediterraneo. "Prima cosa, chiediamo una buona governance, perché l'Autorità Palestinese dovrà governare anche Gaza". Il pacchetto dovrebbe mobilitare 1,6 miliardi di euro.
Netanyahu: "Lavoriamo ad accordo che prevede rilascio di 10 ostaggi"
Il governo israeliano sta lavorando a un accordo che prevede il rilascio di 10 ostaggi. Lo ha detto il primo ministro Benjamin Netanyahu ai genitori dell'ostaggio Eitan Mor, secondo quanto riferito dal Tikva Forum, un'alternativa di destra al principale gruppo di difesa degli ostaggi. Il premier israeliano ha chiamato ieri sera i genitori di Mor per aggiornarli sugli sforzi compiuti per raggiungere un accordo sul rilascio degli ostaggi. Il padre di Mor, Zvika, è uno dei fondatori del Tikva Forum.

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Lahbib: "Troppi bambini e operatori uccisi, vanno protetti"
La commissaria europea per la Gestione delle crisi, Hadja Lahbib, ha lanciato l'allarme per i troppi bambini e operatori umanitari uccisi a Gaza. "Ogni giorno, almeno 100 bambini vengono uccisi o feriti e sempre più operatori umanitari, anche se dovremmo chiamarli eroi umanitari, perdono la vita per cercare di salvare vite umane a Gaza", ha detto Lahbib al suo arrivo al Consiglio Esteri a Lussemburgo. "Gli operatori umanitari devono essere protetti sempre e ovunque e coloro che li prendono di mira devono essere chiamati a rispondere delle loro azioni", ha sottolineato. Sul conflitto, "innanzitutto, è necessario rinnovare il cessate il fuoco. Tutti gli ostaggi devono essere rilasciati e gli aiuti umanitari devono ricominciare a entrare a Gaza", ha ammonito. "Da oltre un mese a questa parte, a Gaza non arrivano nè aiuti, nè forniture, nè elettricità, nemmeno una singola crosta di pane. L'accesso è completamente bloccato da Israele. Il cibo sta finendo, mentre i magazzini fuori Gaza sono pieni di cibo che sta marcendo perchè non possiamo entrare", ha concluso.
Palestinesi: "Da Netanyahu attacco ingiustificato a Macron"
Il ministero degli Esteri palestinese condanna le critiche rivolte dal premier israeliano Benjamin Netanyahu al presidente Emmanuel Macron per il possibile riconoscimento dello Stato palestinese da parte della Francia entro giugno. "Il ministero condanna fermamente l'attacco ingiustificato e le dichiarazioni offensive del primo ministro Benjamin Netanyahu e di suo figlio contro il presidente Emmanuel Macron", ha dichiarato in una nota diffusa dalla sua sede a Ramallah. "Il Ministero considera queste dichiarazioni un chiaro riconoscimento della continua ostilita' di Netanyahu alla pace basata sulla soluzione dei due Stati, nonche' un palese rifiuto della legittimita' internazionale e una persistente preferenza per la violenza e le soluzioni militari rispetto alla via politica", prosegue il comunicato diramato dal ministero palestinese. Il presidente Macron, in un'intervista a France 5 trasmessa mercoledi' scorso, ha affermato che la Francia potrebbe fare questo passo durante una conferenza delle Nazioni Unite a New York a giugno, aggiungendo di sperare che cio' inneschi un riconoscimento reciproco di Israele da parte dei paesi arabi. "Dobbiamo procedere verso il riconoscimento, e lo faremo nei prossimi mesi. Lo faro' perche' credo che a un certo punto sara' giusto e perche' voglio anche partecipare a una dinamica collettiva, che deve consentire a tutti coloro che difendono la Palestina di riconoscere a loro volta Israele, cosa che molti di loro non fanno", ha dichiarato Macron. Le sue osservazioni hanno scatenato un'ondata di critiche da parte dei gruppi di destra in Francia e da Netanyahu e suo figlio Yair Netanyahu. "Vaffanculo!", ha scritto Yair Netanyahu in inglese su X sabato sera, mentre lo stesso Netanyahu ha respinto le osservazioni di Macron. "Il presidente Macron sbaglia gravemente nel continuare a promuovere l'idea di uno Stato palestinese nel cuore della nostra terra, uno Stato la cui unica aspirazione e' la distruzione di Israele", ha dichiarato Netanyahu in una nota ieri sera. "Fino ad oggi, nessuna figura di Hamas o dell'Autorita' Nazionale Palestinese ha condannato gli orrori del peggior massacro di ebrei dall'Olocausto", ha affermato, riferendosi all'attacco del 7 ottobre 2023 condotto da Hamas contro Israele. Lo ha descritto come "un silenzio che rivela il loro vero atteggiamento nei confronti dello Stato ebraico. "Non metteremo a repentaglio la nostra esistenza per illusioni slegate dalla realta' e non accetteremo prediche morali sulla creazione di uno Stato palestinese che minaccerebbero la sopravvivenza di Israele, soprattutto da parte di coloro che si oppongono alla concessione dell'indipendenza alla Corsica, alla Nuova Caledonia, alla Guyana francese e ad altri territori, la cui indipendenza non rappresenterebbe alcuna minaccia per la Francia", ha argomentato Netanyahu.
Hamas: "Israele propone rilascio 10 ostaggi e tregua di 45 giorni"
Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato alla tv libanese al Mayadeen che l'organizzazione ha ricevuto una proposta da Israele che chiede il rilascio di dieci ostaggi, tra cui il soldato americano-israeliano prigioniero Idan Alexander. Secondo il report, la proposta include una cessazione dei combattimenti di 45 giorni, durante i quali i valichi di frontiera verrebbero aperti per la consegna di aiuti umanitari, alle condizioni israeliane. Ci sarebbe inoltre il riposizionamento delle forze dell'Idf a Gaza nelle zone occupate prima del 2 marzo e l'impegno a negoziare una seconda fase. Questi negoziati includerebbero la discussione di un cessate il fuoco permanente, del ritiro militare israeliano, del disarmo di Hamas e della futura governance di Gaza. Un alto funzionario ha affermato che Hamas non ha ancora risposto alla proposta e che la sta attualmente esaminando.
Finlandia: "Colpire operatori umanitari inaccettabile"
"Prendere di mira gli operatori umanitari e non far arrivare sufficienti aiuti umanitari nell'area non e' assolutamente una cosa che possiamo accettare, e chiediamo a entrambe le parti di tornare al cessate il fuoco. In questo caso soprattutto a Israele, ma chiediamo anche ad Hamas di rilasciare completamente e incondizionatamente tutti gli ostaggi rimasti". Lo ha dichiarato la ministra degli Esteri finlandese, Elina Valtonen, al suo arrivo al Consiglio Esteri, a Lussemburgo.
Svezia: "Morte soccorritori è grave, bene inchiesta Israele"
"La notizia dell'uccisione di 15 operatori umanitari e di emergenza e' molto grave e siamo lieti che l'esercito israeliano abbia dichiarato che condurra' un'indagine, perche' i responsabili devono essere chiamati a risponderne". Lo ha dichiarato la ministra degli Esteri svedese, Maria Malmer Stenergard, al suo arrivo al Consiglio Esteri a Lussemburgo. "E' molto grave che il cessate il fuoco sia stato violato e chiediamo l'immediato accesso umanitario a Gaza per alleviare le sofferenze dei civili", ha concluso.
Parigi: "A Gaza situazione drammatica, serve cessate il fuoco"
"A Gaza la situazione è più drammatica che mai. Da oltre un mese è stato negato l'accesso all'enclave agli aiuti umanitari. Dobbiamo tornare al cessate il fuoco, consentire l'accesso senza ostacoli agli aiuti umanitari e liberare gli ostaggi di Hamas". Lo ha detto il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot, arrivando al Consiglio Esteri a Lussemburgo. In seguito, ha aggiunto "si potrà iniziare a discutere sulla base del piano preparato dai Paesi arabi per la ricostruzione, la governance e la sicurezza a Gaza e passare poi a una soluzione politica, perché non esiste una soluzione militare al conflitto israelo-palestinese". "Una soluzione politica - ha evidenziato il capo della diplomazia francese - è lo scopo della Conferenza delle Nazioni Unite presieduta da Francia e Arabia Saudita, che mira a preservare e a mettere in piedi la soluzione dei due Stati con un riconoscimento collettivo e reciproco che permetta al popolo israeliano e a quello palestinese di vivere fianco a fianco in pace e in sicurezza".
Media: "Hamas pronta a liberare più ostaggi"
Hamas e' disposta a cedere e rilasciare piu' ostaggi rispetto ai cinque che aveva proposto. Lo riferisce il canale saudita Al-Arabiya, a quanto riporta il Times of Israel. In negoziati indiretta per una nuova tregua, in Egitto, si sono bloccati sulla richiesta di Israele che il movimento liberi 11 degli ostaggi in cambio di un prolungato cessate il fuoco. A quanto raccontato dall'emittente, sia sta iniziando a stendere un nuovo accordo e Hamas ha dato un primo via libera ad aumentare il numero di ostaggi da liberare.
Germania: "Anp lavori per istituzioni Palestina senza Hamas"
"Le proteste contro Hamas a Gaza hanno chiaramente mostrato che molte persone li' vogliono la fine del terrore terroristico di Hamas. Per questo e' importante che l'Autorita' nazionale palestinese (Anp) dimostri chiaramente di essere interessata a una ricostruzione pacifica e soprattutto senza Hamas". Lo ha dichiarato la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, all'arrivo al Consiglio Esteri Ue, a Lussemburgo. Al termine del Consiglio si terra' il primo dialogo di alto livello tra l'Ue e l'Anp. "In questo senso, l'incontro di oggi con l'Anp e' assolutamente importante, anche per rendere chiaro dal lato europeo che le persone in Medio Oriente - e soprattutto tra Israele e Palestina - possono vivere in liberta' e dignita' solo se la sicurezza e' garantita per entrambe le parti. E questo significa: istituzioni senza Hamas", ha aggiunto.
Medioriente, possibile accordo Israele-Hamas per tregua e rilascio ostaggi in tempi brevi
La proposta egiziana prevede il rilascio di otto ostaggi vivi e di otto corpi di ostaggi in cambio di una tregua della durata compresa tra 40 e 70 giorni e il rilascio di un gran numero di detenuti palestinesi. Il mese scorso Witkoff ha proposto un accordo che prevedeva il rilascio di cinque ostaggi in cambio di un gran numero di detenuti palestinesi e un cessate il fuoco di due mesi. LEGGI QUI
Direttore Oms: "Bambino morto in ospedale Gaza per stop cure dopo raid"
Un bambino è morto all'ospedale Al-Ahli di Gaza City in cui era ricoverato "a causa dell'interruzione delle cure" in seguito al raid di Israele della notte scorsa, ha denunciato il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus su X, citando le informazioni ricevute dal primario dell'ospedale. Il raid ha distrutto "il pronto soccorso, i laboratori, il laboratorio di radiografia del pronto soccorso e la farmacia", ha aggiunto Ghebreyesus. "L'ospedale ha smesso di funzionare in seguito all'evacuazione dal complesso e dell'attacco", ha sottolineato.