Fonte Israele: "Accordo lontano ma Hamas riduce richieste". La completa smilitarizzazione della Striscia, un "governo" di funzionari locali e senza legami con il terrorismo, la chiusura dell'Unrwa. Nel quinto mese di conflitto, il premier Netanyahu ha presentato per la prima volta al gabinetto di sicurezza il piano che per Israele servirà come base per le future discussioni sulla gestione di Gaza nel dopoguerra. Manifestazioni a Tel Aviv: diversi arresti
I colloqui "sono stati molto buoni" e sono stati compiuti "significativi progressi". Una fonte dei miliziani ha dichiarato che il nuovo piano propone una pausa di sei settimane nel conflitto e il rilascio di 200-300 prigionieri palestinesi in cambio di 35-40 ostaggi detenuti da Hamas. "Siamo ancora lontani da un accordo ma Hamas ha abbandonato alcune sue richieste in seguito all'irrigidimento del premier Benyamin Netanyahu". Lo ha detto, citato dai media, un alto funzionario politico israeliano.
La completa smilitarizzazione della Striscia, un "governo" di funzionari locali e senza legami con il terrorismo, la chiusura dell'Unrwa. Nel quinto mese di conflitto, il premier Benyamin Netanyahu ha presentato per la prima volta al gabinetto di sicurezza il piano che per Israele servirà come base per le future discussioni sulla gestione di Gaza nel dopoguerra. Un progetto che l'Autorità nazionale palestinese di Abu Mazen ha subito respinto e bollato come "destinato al fallimento". "Non avrà mai successo", le ha fatto eco Hamas. Mentre gli Stati Uniti si sono mostrati più che scettici.
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Dalla A di Ali Qadi alla Z di Zaka: le parole-chiave del conflitto
- Cos'è Hamas
- Le cause del conflitto
- Cos'è Hezbollah
- Cosa sono i kibbutz
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Il piano di Netanyahu per il dopoguerra: a Gaza funzionari locali e chiusura dell'Unrwa
Il primo ministro israeliano ha presentato per la prima volta formalmente al gabinetto di sicurezza un documento di principi sulla gestione della Striscia dopo il conflitto. Dopo la distruzione della capacità militari e delle strutture di governo di Hamas, la sicurezza sarà garantita da Israele. L’Agenzia per i rifugiati Onu verrà chiusa. Ecco i dettagli. IL PIANO
Israele-Palestina, da Oslo a Trump: i piani di pace falliti negli ultimi decenni
Dopo mesi di conflitto a Gaza, si lavora a una road map per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi ancora in vita. Si lavora a un accordo di pace e una soluzione che appare complicata, anche guardando ai tentativi di risolvere le tensioni sempre naufragati negli ultimi decenni. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat al vertice di Camp David, fino alle proposte per “Due Stati, due popoli” e il Peace for Prosperity: ecco le tappe senza esito per risolvere la questione. L'APPROFONDIMENTO
Guerra Medioriente, da colloqui Parigi bozza piano per tregua
Hamas: "Riduzione delle richieste? Propaganda di Israele"
Il capo dello staff del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, Taher Anonu, ha affermato che le notizie secondo cui Hamas avrebbe rinunciato ad alcune delle sue richieste nei negoziati per la liberazione degli ostaggi sono "propaganda israeliana", e ha accusato Israele di cercare di ostacolare il tentativo di raggiungere un accordo. Lo riporta Haaretz. Secondo Anonu, le condizioni poste da Hamas per un accordo restano la cessazione della guerra, il ritiro delle forze israeliane da Gaza, la revoca del blocco e la riabilitazione della Striscia di Gaza
Ostaggi a Gaza: quanti liberati, quanti uccisi e quanti ancora nella mani di Hamas
Il numero delle persone rapite durante gli attacchi di Hamas del 7 ottobre in Israele si aggira tra 240 e 253, secondo le stime più recenti. Ad oggi quelle che si trovano ancora nella Striscia sarebbero circa 130. Almeno una trentina sono morte. I rilasciati sono oltre 100. I NUMERI
Polizia usa idranti su manifestanti a Tel Aviv, 19 arresti
Migliaia di israeliani sono scesi in piazza a Tel Aviv per protestare contro il governo del primo ministro Benyamin Netanyahu e chiedere la liberazione degli ostaggi. La polizia ha dichiarato illegale la protesta e ha riferito di aver arrestato 19 manifestanti, riporta Haaretz secondo cui la polizia ha utilizzato gli idranti per disperdere decine di manifestanti che tentavano di bloccare la strada. Nel frattempo, circa un migliaio di persone sta marciando con fiaccole dalla residenza del presidente a Gerusalemme verso una piazza nel centro della città chiedendo il rilascio degli ostaggi ed elezioni.
Netanyahu: "Solo combinazione di pressione militare e negoziati porterà a rilascio ostaggi"
"Stiamo lavorando per ottenere un altro schema per il rilascio dei nostri ostaggi, nonché per completare l'eliminazione dei battaglioni di Hamas a Rafah. Per questo motivo ho inviato una delegazione a Parigi e stasera discuteremo i prossimi passi dei negoziati". A scriverlo, su X, è il premier israeliano Benjamin Netanyahu. "Pertanto - prosegue - all’inizio della settimana convocherò il gabinetto per approvare i piani operativi d’azione a Rafah, compresa l’evacuazione della popolazione civile da lì. Solo una combinazione di pressione militare e negoziati risoluti porterà al rilascio dei nostri ostaggi, all'eliminazione di Hamas e al raggiungimento di tutti gli obiettivi della guerra".
Manifestazioni a Tel Aviv, 18 arresti
Diciotto persone sono state arrestate per non aver obbedito agli ordini della polizia durante la manifestazione in via Kaplan a Tel Aviv. Lo afferma la polizia israeliana in un comunicato. I manifestanti con delle torce hanno tentato di sfondare una barricata della polizia in Kaplan Street. Le forze dell'ordine hanno risposto con i cannoni ad acqua. Circa 10 persone sono state travolte dalla polizia a cavallo.
Capo Mossad rappresenta Israele a tavolo Parigi
Stasera il Gabinetto di Guerra israeliano si riunirà per discutere lo schema di negoziato in corso a Parigi. I membri del governo probabilmente autorizzeranno il capo del Mossad, David Barnea, a condurre i negoziati con i mediatori. Secondo indiscrezioni, la prima fase dell'accordo prevedrebbe il rilascio di circa 35-40 bambini, donne, anziani e malati, compresi i giovani. In cambio, Israele accetterà un cessate il fuoco di diverse settimane, senza impegnarsi a porre fine alla guerra. I mediatori intendono approfittare del cessate il fuoco per avviare negoziati su un accordo più ampio e concluderlo prima del Ramadan. Secondo le stime verranno rilasciati alcune centinaia di terroristi.
Borrell: "Annuncio costruzione nuove unità in insediamenti Cisgiordania provocatorio"
"L’annuncio del ministro israeliano Smotrich sulla costruzione di 3.300 nuove unità negli insediamenti illegali in Cisgiordania è provocatorio e pericoloso". A scriverlo su X è l'Alto Rappresentante per la politica estera dell'Ue, Josep Borrell. "Gli insediamenti rendono israeliani e palestinesi meno sicuri, alimentano le tensioni, ostacolano gli sforzi di pace e costituiscono una grave violazione del diritto internazionale".
Rafah, perché si rischia catastrofe umanitaria in caso di attacco
Dall’inizio dell’azione militare israeliana nella città e nell’omonimo governatorato della Striscia si sono radunati centinaia di migliaia di sfollati. L’esodo nelle immagini dal satellite. LE FOTO SATELLITARI
Unrwa, tutti i Paesi che hanno sospeso i fondi dopo le accuse
Sono 10 gli Stati che hanno finora bloccato tutti i finanziamenti all'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, in seguito alle accuse di un possibile coinvolgimento di dipendenti nell’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre. Gli Usa hanno immediatamente annunciato lo stop ai finanziamenti. La scelta è stata poi condivisa da Canada, Australia, Italia, Regno Unito, Finlandia, Paesi Bassi, Germania, Giappone e Austria. LEGGI
Netanyahu: Trattiamo a Parigi, lunedì piani per Rafah
"Stiamo lavorando per ottenere un altro schema per il rilascio dei nostri ostaggi, nonche' per completare l'eliminazione dei battaglioni di Hamas a Rafah. Per questo motivo ho inviato una delegazione a Parigi e stasera discuteremo i prossimi passi dei negoziati. Pertanto, all'inizio della settimana convochero' il gabinetto per approvare i piani operativi d'azione a Rafah, compresa l'evacuazione della popolazione civile da li'. Solo una combinazione di pressione militare e negoziati risoluti portera' al rilascio dei nostri ostaggi, all'eliminazione di Hamas e al raggiungimento di tutti gli obiettivi della guerra". Lo afferma il premier israeliano, Benjamin Netanyahu.
Eurovision, la canzone di Israele sotto esame per presunti riferimenti ad Hamas
Una settimana dopo aver ammesso il Paese alla competizione, gli organizzatori stanno valutando nel brano October Rain l'eventuale violazione del divieto di esternare dichiarazioni politiche. IL CASO
Netanyahu: "Al lavoro su schema per rilascio degli ostaggi"
"Stiamo lavorando per ottenere un altro schema per il rilascio dei nostri ostaggi, nonché per completare l'eliminazione dei battaglioni di Hamas a Rafah". Lo ha detto Benyamin Netanyahu confermando che stasera Israele discuterà "i prossimi passi dei negoziati". Netanyahu ha aggiunto tuttavia che convocherà "all'inizio della settimana il gabinetto per approvare i piani operativi d'azione a Rafah, compresa l'evacuazione della popolazione civile da lì". "Solo una combinazione di pressione militare e negoziati risoluti porterà al rilascio dei nostri ostaggi, all'eliminazione di Hamas e al raggiungimento di tutti gli obiettivi".
Israele esamina documento di principio di Parigi sugli ostaggi
Il Gabinetto di guerra israeliano esamina questa sera il documento di principio di un accordo per il rilascio degli ostaggi raggiunto nei colloqui a Parigi guidati dal direttore della Cia, William Burns, insieme al Qatar, all'Egitto e alla delegazione israeliana guidata dal capo del Mossad, David Bernea. Lo hanno riferito i media.
Unrwa: "Con la gente affamata impossibile dare aiuti a Gaza Nord"
L'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi ha affermato di essere stata costretta a sospendere le consegne di aiuti nel nord della Striscia di Gaza - dove non è "possibile condurre operazioni umanitarie adeguate" - a causa della situazione di fame e di disperazione della popolazione della zona che sfocia in attacchi e disordini. "Il comportamento disperato delle persone affamate ed esauste sta impedendo il passaggio sicuro e regolare dei nostri camion", ha affermato Tamara Alrifai, direttrice delle relazioni esterne dell'Unrwa, riporta il Guardian. Alrifai ha aggiunto di essere "molto cauta su come spiegare questo per non far sembrare che stiamo incolpando le persone o descrivendo queste cose come atti criminali". Il mese scorso le Nazioni Unite hanno lanciato l'allarme sulle "sacche di carestia" a Gaza, con bisogni particolarmente acuti nel nord. Da allora le condizioni sono costantemente peggiorate, provocando un aumento del numero di persone affamate che tentano di chiedere aiuto ai camion di passaggio. L'Unrwa non ha ottenuto il permesso dalle autorità israeliane di fornire aiuti nel nord della Striscia per più di un mese, mentre le organizzazioni umanitarie sono sempre più disperate per la minuscola quantità di aiuti che può arrivare a Gaza.
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'APPROFONDIMENTO
Idf annuncia morte militare a Gaza, bilancio sale a 238
Le Forza di difesa israeliane hanno annunciato la morte di un ufficiale negli ultimi scontri nel nord della Striscia di Gaza. Sale così a 238 - precisa l'Idf, citato dal Times of Israel - il bilancio dei militari morti dall'inizio dell'offensiva di terra nella Striscia.