Fonte Israele: "Accordo lontano ma Hamas riduce richieste". La completa smilitarizzazione della Striscia, un "governo" di funzionari locali e senza legami con il terrorismo, la chiusura dell'Unrwa. Nel quinto mese di conflitto, il premier Netanyahu ha presentato per la prima volta al gabinetto di sicurezza il piano che per Israele servirà come base per le future discussioni sulla gestione di Gaza nel dopoguerra. Manifestazioni a Tel Aviv: diversi arresti
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I colloqui "sono stati molto buoni" e sono stati compiuti "significativi progressi". Una fonte dei miliziani ha dichiarato che il nuovo piano propone una pausa di sei settimane nel conflitto e il rilascio di 200-300 prigionieri palestinesi in cambio di 35-40 ostaggi detenuti da Hamas. "Siamo ancora lontani da un accordo ma Hamas ha abbandonato alcune sue richieste in seguito all'irrigidimento del premier Benyamin Netanyahu". Lo ha detto, citato dai media, un alto funzionario politico israeliano.
La completa smilitarizzazione della Striscia, un "governo" di funzionari locali e senza legami con il terrorismo, la chiusura dell'Unrwa. Nel quinto mese di conflitto, il premier Benyamin Netanyahu ha presentato per la prima volta al gabinetto di sicurezza il piano che per Israele servirà come base per le future discussioni sulla gestione di Gaza nel dopoguerra. Un progetto che l'Autorità nazionale palestinese di Abu Mazen ha subito respinto e bollato come "destinato al fallimento". "Non avrà mai successo", le ha fatto eco Hamas. Mentre gli Stati Uniti si sono mostrati più che scettici.
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Dalla A di Ali Qadi alla Z di Zaka: le parole-chiave del conflitto
- Cos'è Hamas
- Le cause del conflitto
- Cos'è Hezbollah
- Cosa sono i kibbutz
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Il piano di Netanyahu per il dopoguerra: a Gaza funzionari locali e chiusura dell'Unrwa
Il primo ministro israeliano ha presentato per la prima volta formalmente al gabinetto di sicurezza un documento di principi sulla gestione della Striscia dopo il conflitto. Dopo la distruzione della capacità militari e delle strutture di governo di Hamas, la sicurezza sarà garantita da Israele. L’Agenzia per i rifugiati Onu verrà chiusa. Ecco i dettagli. IL PIANO
Israele-Palestina, da Oslo a Trump: i piani di pace falliti negli ultimi decenni
Dopo mesi di conflitto a Gaza, si lavora a una road map per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi ancora in vita. Si lavora a un accordo di pace e una soluzione che appare complicata, anche guardando ai tentativi di risolvere le tensioni sempre naufragati negli ultimi decenni. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat al vertice di Camp David, fino alle proposte per “Due Stati, due popoli” e il Peace for Prosperity: ecco le tappe senza esito per risolvere la questione. L'APPROFONDIMENTO
Guerra Medioriente, da colloqui Parigi bozza piano per tregua
Hamas: "Riduzione delle richieste? Propaganda di Israele"
Il capo dello staff del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, Taher Anonu, ha affermato che le notizie secondo cui Hamas avrebbe rinunciato ad alcune delle sue richieste nei negoziati per la liberazione degli ostaggi sono "propaganda israeliana", e ha accusato Israele di cercare di ostacolare il tentativo di raggiungere un accordo. Lo riporta Haaretz. Secondo Anonu, le condizioni poste da Hamas per un accordo restano la cessazione della guerra, il ritiro delle forze israeliane da Gaza, la revoca del blocco e la riabilitazione della Striscia di Gaza
Ostaggi a Gaza: quanti liberati, quanti uccisi e quanti ancora nella mani di Hamas
Il numero delle persone rapite durante gli attacchi di Hamas del 7 ottobre in Israele si aggira tra 240 e 253, secondo le stime più recenti. Ad oggi quelle che si trovano ancora nella Striscia sarebbero circa 130. Almeno una trentina sono morte. I rilasciati sono oltre 100. I NUMERI
Polizia usa idranti su manifestanti a Tel Aviv, 19 arresti
Migliaia di israeliani sono scesi in piazza a Tel Aviv per protestare contro il governo del primo ministro Benyamin Netanyahu e chiedere la liberazione degli ostaggi. La polizia ha dichiarato illegale la protesta e ha riferito di aver arrestato 19 manifestanti, riporta Haaretz secondo cui la polizia ha utilizzato gli idranti per disperdere decine di manifestanti che tentavano di bloccare la strada. Nel frattempo, circa un migliaio di persone sta marciando con fiaccole dalla residenza del presidente a Gerusalemme verso una piazza nel centro della città chiedendo il rilascio degli ostaggi ed elezioni.
Netanyahu: "Solo combinazione di pressione militare e negoziati porterà a rilascio ostaggi"
"Stiamo lavorando per ottenere un altro schema per il rilascio dei nostri ostaggi, nonché per completare l'eliminazione dei battaglioni di Hamas a Rafah. Per questo motivo ho inviato una delegazione a Parigi e stasera discuteremo i prossimi passi dei negoziati". A scriverlo, su X, è il premier israeliano Benjamin Netanyahu. "Pertanto - prosegue - all’inizio della settimana convocherò il gabinetto per approvare i piani operativi d’azione a Rafah, compresa l’evacuazione della popolazione civile da lì. Solo una combinazione di pressione militare e negoziati risoluti porterà al rilascio dei nostri ostaggi, all'eliminazione di Hamas e al raggiungimento di tutti gli obiettivi della guerra".
Manifestazioni a Tel Aviv, 18 arresti
Diciotto persone sono state arrestate per non aver obbedito agli ordini della polizia durante la manifestazione in via Kaplan a Tel Aviv. Lo afferma la polizia israeliana in un comunicato. I manifestanti con delle torce hanno tentato di sfondare una barricata della polizia in Kaplan Street. Le forze dell'ordine hanno risposto con i cannoni ad acqua. Circa 10 persone sono state travolte dalla polizia a cavallo.
Capo Mossad rappresenta Israele a tavolo Parigi
Stasera il Gabinetto di Guerra israeliano si riunirà per discutere lo schema di negoziato in corso a Parigi. I membri del governo probabilmente autorizzeranno il capo del Mossad, David Barnea, a condurre i negoziati con i mediatori. Secondo indiscrezioni, la prima fase dell'accordo prevedrebbe il rilascio di circa 35-40 bambini, donne, anziani e malati, compresi i giovani. In cambio, Israele accetterà un cessate il fuoco di diverse settimane, senza impegnarsi a porre fine alla guerra. I mediatori intendono approfittare del cessate il fuoco per avviare negoziati su un accordo più ampio e concluderlo prima del Ramadan. Secondo le stime verranno rilasciati alcune centinaia di terroristi.
Borrell: "Annuncio costruzione nuove unità in insediamenti Cisgiordania provocatorio"
"L’annuncio del ministro israeliano Smotrich sulla costruzione di 3.300 nuove unità negli insediamenti illegali in Cisgiordania è provocatorio e pericoloso". A scriverlo su X è l'Alto Rappresentante per la politica estera dell'Ue, Josep Borrell. "Gli insediamenti rendono israeliani e palestinesi meno sicuri, alimentano le tensioni, ostacolano gli sforzi di pace e costituiscono una grave violazione del diritto internazionale".
Rafah, perché si rischia catastrofe umanitaria in caso di attacco
Dall’inizio dell’azione militare israeliana nella città e nell’omonimo governatorato della Striscia si sono radunati centinaia di migliaia di sfollati. L’esodo nelle immagini dal satellite. LE FOTO SATELLITARI
Unrwa, tutti i Paesi che hanno sospeso i fondi dopo le accuse
Sono 10 gli Stati che hanno finora bloccato tutti i finanziamenti all'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, in seguito alle accuse di un possibile coinvolgimento di dipendenti nell’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre. Gli Usa hanno immediatamente annunciato lo stop ai finanziamenti. La scelta è stata poi condivisa da Canada, Australia, Italia, Regno Unito, Finlandia, Paesi Bassi, Germania, Giappone e Austria. LEGGI
Netanyahu: Trattiamo a Parigi, lunedì piani per Rafah
"Stiamo lavorando per ottenere un altro schema per il rilascio dei nostri ostaggi, nonche' per completare l'eliminazione dei battaglioni di Hamas a Rafah. Per questo motivo ho inviato una delegazione a Parigi e stasera discuteremo i prossimi passi dei negoziati. Pertanto, all'inizio della settimana convochero' il gabinetto per approvare i piani operativi d'azione a Rafah, compresa l'evacuazione della popolazione civile da li'. Solo una combinazione di pressione militare e negoziati risoluti portera' al rilascio dei nostri ostaggi, all'eliminazione di Hamas e al raggiungimento di tutti gli obiettivi della guerra". Lo afferma il premier israeliano, Benjamin Netanyahu.
Eurovision, la canzone di Israele sotto esame per presunti riferimenti ad Hamas
Una settimana dopo aver ammesso il Paese alla competizione, gli organizzatori stanno valutando nel brano October Rain l'eventuale violazione del divieto di esternare dichiarazioni politiche. IL CASO
Netanyahu: "Al lavoro su schema per rilascio degli ostaggi"
"Stiamo lavorando per ottenere un altro schema per il rilascio dei nostri ostaggi, nonché per completare l'eliminazione dei battaglioni di Hamas a Rafah". Lo ha detto Benyamin Netanyahu confermando che stasera Israele discuterà "i prossimi passi dei negoziati". Netanyahu ha aggiunto tuttavia che convocherà "all'inizio della settimana il gabinetto per approvare i piani operativi d'azione a Rafah, compresa l'evacuazione della popolazione civile da lì". "Solo una combinazione di pressione militare e negoziati risoluti porterà al rilascio dei nostri ostaggi, all'eliminazione di Hamas e al raggiungimento di tutti gli obiettivi".
Israele esamina documento di principio di Parigi sugli ostaggi
Il Gabinetto di guerra israeliano esamina questa sera il documento di principio di un accordo per il rilascio degli ostaggi raggiunto nei colloqui a Parigi guidati dal direttore della Cia, William Burns, insieme al Qatar, all'Egitto e alla delegazione israeliana guidata dal capo del Mossad, David Bernea. Lo hanno riferito i media.
Unrwa: "Con la gente affamata impossibile dare aiuti a Gaza Nord"
L'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi ha affermato di essere stata costretta a sospendere le consegne di aiuti nel nord della Striscia di Gaza - dove non è "possibile condurre operazioni umanitarie adeguate" - a causa della situazione di fame e di disperazione della popolazione della zona che sfocia in attacchi e disordini. "Il comportamento disperato delle persone affamate ed esauste sta impedendo il passaggio sicuro e regolare dei nostri camion", ha affermato Tamara Alrifai, direttrice delle relazioni esterne dell'Unrwa, riporta il Guardian. Alrifai ha aggiunto di essere "molto cauta su come spiegare questo per non far sembrare che stiamo incolpando le persone o descrivendo queste cose come atti criminali". Il mese scorso le Nazioni Unite hanno lanciato l'allarme sulle "sacche di carestia" a Gaza, con bisogni particolarmente acuti nel nord. Da allora le condizioni sono costantemente peggiorate, provocando un aumento del numero di persone affamate che tentano di chiedere aiuto ai camion di passaggio. L'Unrwa non ha ottenuto il permesso dalle autorità israeliane di fornire aiuti nel nord della Striscia per più di un mese, mentre le organizzazioni umanitarie sono sempre più disperate per la minuscola quantità di aiuti che può arrivare a Gaza.
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'APPROFONDIMENTO
Idf annuncia morte militare a Gaza, bilancio sale a 238
Le Forza di difesa israeliane hanno annunciato la morte di un ufficiale negli ultimi scontri nel nord della Striscia di Gaza. Sale così a 238 - precisa l'Idf, citato dal Times of Israel - il bilancio dei militari morti dall'inizio dell'offensiva di terra nella Striscia.
Katz su embargo armi: L'Onu collabora con Hamas
Le Nazioni Unite stanno "cooperando con i terroristi di Hamas" e ignorano i crimini commessi contro Israele, è l'accusa riportata dal Times of Israel del ministro degli Esteri Israel Katz dopo che un gruppo di esperti delle Nazioni Unite ha chiesto oggi un embargo sulle armi contro Israele. "Dal massacro del 7 ottobre, l'ONU ha collaborato con i terroristi di Hamas e sta cercando di minare il diritto di Israele a difendere se stesso e i suoi cittadini", dice in una dichiarazione che condanna l'iniziativa. "Ignorare i crimini di guerra, i crimini sessuali e i crimini contro l'umanità commessi dai terroristi di Hamas costituisce una macchia che non può essere cancellata dall'Onu come organizzazione e personalmente dallo stesso Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres".
Accordo con Hamas, in serata si riunisce gabinetto guerra
In Israele, in serata si riunisce il gabinetto di guerra per discutere l'ipotesi di accordo con Hamas per la tregua e lo scambio degli ostaggi, ipotesi abbozzata nei negoziati di Parigi. Lo ha reso noto una fonte all'emittente Usa Nbc News. A Parigi, ha aggiunto la fonte diplomatica, "ci sono stati alcuni progressi, ma è ancora troppo presto per dire se porterà a una svolta". L'ipotesi di intesa con Hamas sarà presentata prima al gabinetto di guerra allargato e poi all'esecutivo. Secondo fonti ufficiose, il nuovo piano propone una pausa di sei settimane nel conflitto e il rilascio di 200-300 prigionieri palestinesi in cambio di 35-40 ostaggi detenuti da Hamas.
Ue: "L'annuncio di Israele di nuovi insediamenti è pericoloso"
"L'annuncio del ministro israeliano Smotrich di costruire 3.300 nuove unità negli insediamenti illegali della Cisgiordania è incendiario e pericoloso. Gli insediamenti rendono israeliani e palestinesi meno sicuri, alimentano le tensioni, ostacolano gli sforzi di pace e costituiscono una grave violazione del diritto internazionale". Lo ha scritto su X l'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell.
Fonte Israele, 'accordo lontano ma Hamas riduce richieste'
"Siamo ancora lontani da un accordo ma Hamas ha abbandonato alcune sue richieste in seguito all'irrigidimento del premier Benyamin Netanyahu". Lo ha detto, citato dai media, un alto funzionario politico israeliano riferendosi all'andamento dei negoziati con Hamas sul rilascio degli ostaggi.
Relatrice Onu, 'difficile parlare liberamente di Palestina'
"Voglio rendere omaggio agli organizzatori per essere riusciti a ospitare questo evento, dato che il clima in Italia non è affatto favorevole a parlare liberamente di Palestina o di Israele e dei territori palestinesi occupati, nemmeno in un momento in cui vengono commesse atrocità". Così Francesca Albanese, special rapporteur delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, nel suo intervento al convegno organizzato in Comune a Firenze. Secondo Albanese, il clima non è favorevole "neanche in un momento in cui, giorno dopo giorno, sono state uccise 30.000 persone in cinque mesi. Pensiamo a questo: 30.000 persone, 13.000 bambini. Più del 70% della Striscia di Gaza e del suo tessuto sociale è stato distrutto, e ancora oggi è difficile parlare di crimini israeliani. La questione della Palestina, di Israele e della Palestina scuote equilibri politici e pregiudizi radicati. E spesso porta alla censura e all'autocensura".
Relatrice Onu, 'Israele incarna apartheid per eccellenza'
"E' apartheid, non abbiate paura di dirlo. Il Sudafrica ci ha dato la parola, ma la realtà è incarnata da Israele per eccellenza". E' quanto ha affermato la special rapporteur delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati Francesca Albanese intervenendo alla Conferenza internazionale 'Pace e giustizia in Medio Oriente, focus Palestina', promossa dal Consiglio Comunale di Firenze. L'intervento è stato applaudito dalla platea. "So che non è perché ho detto qualcosa di intelligente - ha aggiunto - ma perché ho pronunciato la parola apartheid. Perché è apartheid'.
Fonte Hamas, rilascio 2-300 palestinesi per 35-40 ostaggi
Una fonte di Hamas ha dichiarato che il nuovo piano propone una pausa di sei settimane nel conflitto e il rilascio di 200-300 prigionieri palestinesi in cambio di 35-40 ostaggi detenuti da Hamas.
Console onorario Israele: "Liberare ostaggi per parlare di pace"
Il console onorario di Israele in Puglia, Basilicata e Molise, Luigi De Santis, annuncia che domani parteciperà alla Bari Med Marathon indossando una fascia gialla sul braccio "perché gli ostaggi dal 7 ottobre nelle mani di Hamas siano rilasciati al più presto: solo allora si potrà parlare di pace". "Bari come simbolo della corsa dei popoli del Mediterraneo - spiega il console in una nota - questa la mission che è stata data dagli organizzatori della Med Marathon, patrocinata dal corpo consolare di Puglia, Basilicata e Molise, ed è per questo che come console onorario di Israele ho deciso di partecipare. Lo faccio con una fascia gialla al braccio per correre simbolicamente anche per chi non può essere a Bari: correre perché gli ostaggi israeliani, dal 7 ottobre scorso ancora nelle mani di Hamas, vengano rilasciati al più presto. Solo allora sarà davvero possibile parlare e praticare un percorso di pace, al quale tutti aspiriamo". "La mia corsa - aggiunge - vuole essere anche una testimonianza contro un antisemitismo strisciante, e che la guerra fra Israele e Hamas ha fatto emergere con grande e crescente preoccupazione, da cui purtroppo non sono esenti la Puglia e Bari, contrariamente alla vocazione delle stesse come terra di accoglienza". "Bari, sotto questo aspetto - conclude - dia segno di grande maturità e civiltà: corriamo insieme per un Mediterraneo di pace e di rispetto".
"Significativi progressi nei colloqui a Parigi su ostaggi"
I colloqui "sono stati molto buoni" e sono stati compiuti "significativi progressi", ora sta a Hamas decidere. Lo hanno fatto sapere, citate da Haaretz, fonti vicine ai negoziati sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi a Parigi tra la delegazione israeliana e rappresentanti Usa, tra cui il direttore della Cia William Burns, del Qatar e dell'Egitto. Secondo le fonti ora sarà presentato ad Hamas un quadro aggiornato per il potenziale accordo. Una fonte diplomatica ha poi spiegato ad Haaretz che "un accordo può essere raggiunto prima di Ramadan". "Qualsiasi ulteriore progresso - ha aggiunto - è nelle mani di Hamas".
Medioriente, fonti: significativi progressi nei colloqui a Parigi su ostaggi
I colloqui "sono stati molto buoni" e sono stati compiuti "significativi progressi", ora sta a Hamas decidere. Lo hanno fatto sapere, citate da Haaretz, fonti vicine ai negoziati sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi a Parigi tra la delegazione israeliana e rappresentanti Usa, tra cui il direttore della Cia William Burns, del Qatar e dell'Egitto. Secondo le fonti ora sarà presentato ad Hamas un quadro aggiornato per il potenziale accordo. Una fonte diplomatica ha poi spiegato ad Haaretz che "un accordo può essere raggiunto prima di Ramadan". "Qualsiasi ulteriore progresso - ha aggiunto - è nelle mani di Hamas".
Al Jazeera, "raid israeliano su Rafah, molte vittime"
Un raid aereo israeliano ha colpito Rafah. Lo scrive al Jazeera, che riferisce di "numerose vittime e di corpi sparsi per le strade".
Allarmi nel nord di Israele per sospetto arrivo droni dal Libano
Le sirene che avvertono di una sospetta infiltrazione di droni hanno suonato nell'Alta Galilea, nel nord di Israele, vicino al confine con il Libano. Gli allarmi sono attivati, tra le altre, anche nelle comunità in gran parte evacuate di Dishon, Dalton, Iftach, Malkia, Alma, Rehaniya e Ramot Naftali e arrivano poche ore dopo che le forze di difesa israeliane hanno annunciato di aver colpito durante la notte diverse postazioni di Hezbollah.
Khamenei: "La democrazia occidentale è un cane rabbioso"
"I Paesi occidentali, che fanno scalpore per l'esecuzione di un criminale, hanno chiuso gli occhi sull'uccisione di 30.000 persone innocenti a Gaza. Gli Stati Uniti hanno anche sfacciatamente posto il veto alla risoluzione delle Nazioni Unite sulla fine dei bombardamenti su Gaza", ha dichiarato il leader iraniano Ali Khemenei, aggiungendo: "Questo è il vero volto della cultura occidentale, della civiltà e della democrazia liberale, che all'esterno è costituita da politici con il sorriso sulle labbra, ma dentro è un cane rabbioso e un lupo assetato di sangue". "Siamo sicuri che la civiltà occidentale e la sua strada sbagliata non andranno da nessuna parte, e invece la giusta cultura islamica e la logica li supereranno", ha sottolineato Khamenei, citato dall'Irna.
Israele, "esercito intensifica azioni a Khan Yunis"
L'esercito israeliano sta intensificando le azioni nella parte occidentale di Khan Yunis, nel sud della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare segnalando che in un'operazione in una serie di edifici "trasformati da Hamas in luoghi di combattimento i soldati hanno rinvenuto bombe di mortaio e munizioni in borse dell'Unrwa", l'Agenzia dell'Onu per i profughi palestinesi. Inoltre - sempre secondo la stessa fonte - sono state rinvenuti, e confiscati, "fucili mitragliatori Kalašnikov, pallottole, granate, esplosivi, lanciarazzi e mezzi di comunicazione".
Idf, "mortai trovati in sacchi dell'Unrwa"
L'esercito israeliano ha rinvenuto un deposito di mortai in borse dell'Unrwa e altre armi ed equipaggiamento militare. Lo rende noto l'Idf, precisando che la scoperta è avvenuta nel corso di un'incursione delle truppe della 7a Brigata Corazzata nella casa di un alto ufficiale dell'intelligence di Hamas a Khan Younis, nel sud di Gaza, durante la quale è stato individuato anche un tunnel successivamente distrutto. Nel raid l'esercito ha eliminato otto combattenti di Hamas.
Mediorinete, Israele: arrestati 5 palestinesi sospettati di terrorismo
L'esercito israeliano ha arrestato 5 palestinesi la notte scorsa in Cisgiordania sospettati "di attività terroristica". Lo ha fatto sapere, citato dai media, il portavoce militare spiegando che gli arresti sono avvenuti nei villaggi palestinesi di Burka e Bazariya, vicino Nablus, e in quello di Az Zubeidat nel Valle del Giordano. Finora i palestinesi arrestati in Cisgiordania dall'inizio della guerra a Gaza - secondo i media - sono circa 3200, di questi 1350 sono considerati affiliati ad Hamas. L'esercito ha poi fatto sapere di aver mappato, per l'eventuale demolizione, due case a Zaatara, vicino Betlemme, di proprietà dei due palestinesi autori dell'attentato che a Maale Adumim, in Cisgiordania, ha provocato la morte di un israeliano e il ferimento di altri 10, tra cui una donna incinta.
Medioriente, Israele: intensi combattimenti a Gaza City e Khan Yunis
L'esercito israeliano è impegnato in "combattimenti intensi" contro Hamas nel centro e nel sud della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare indicando in Zaitun, quartiere di Gaza City, e Khan Yunis i luoghi degli scontri maggiori dove sono stati uccisi "molti operativi di Hamas". In entrambi i posti - ha aggiunto il portavoce militare - sono stati trovati "armi e documenti" di Hamas.
Medioriente, marea nera di quasi 30 chilometri dopo attacco Houthi contro nave Gb
I ribelli Houthi hanno attaccato una nave mercantile di proprietà del Regno Unito nel Mar Rosso provocando una fuoriuscita di petrolio che ha causato una mare nera di quasi 30 chilometri. Lo hanno riferito le forze armate statunitensi. La Rubymar, una nave battente bandiera del Belize, è stata attaccata il 18 febbraio, ha dichiarato in un comunicato il Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom), aggiungendo che la nave "è ancorata, ma imbarca lentamente acqua". L'imbarcazione ha subito "danni significativi" e l'attacco ha causato una fuoriuscita di petrolio che si estesa in mare per 29 chilometri. "La Rubymar trasportava oltre 41.000 tonnellate di fertilizzanti quando è stata attaccata e potrebbero riversarsi nel Mar Rosso, peggiorando questo disastro ambientale", ha detto il centro di comando, accusando i ribelli Houthi di mostrare "indifferenza per l'impatto regionale delle loro azioni", attacchi indiscriminati, che minacciano l’industria della pesca, le comunità costiere e le importazioni di generi alimentari”.
Medioriente, IDF: nuovi attacchi israeliani nel sud del Libano
La notte scorsa, aerei da combattimento dell'esercito israeliano hanno bombardato diverse postazioni e infrastrutture del gruppo libanese Hezbollah nel sud del Libano. Lo ha riferito un comunicato delle forze armate. Gli aerei, informa, hanno effettuato i loro attacchi nelle zone di Jebel Blat e Ayta al Shab, dove l'obiettivo era un posto di osservazione del gruppo libanese filo-iraniano. Inoltre, l'artiglieria israeliana ha bombardato le zone di Hanine e Marwahin nel sud del Libano, per "porre fine alle minacce" in queste zone. L'esercito ha anche avvertito che sono stati attivati gli allarmi nel nord di Israele, in vista di un possibile attacco missilistico dal sud del Libano. Tuttavia, l'esercito non ha fornito ulteriori dettagli sull'entità o sul luogo esatto dell'aggressione. Dall'inizio del conflitto fra Israele e Hamas, al confine con il Libano sono morte almeno 296 persone, la maggior parte dalla parte libanese e nelle file dei militanti. Hezbollah ha confermato 212 vittime, comprese quelle cadute in Siria. In Israele sono morte 19 persone al confine settentrionale (13 soldati e 6 civili); mentre in Libano sono morte complessivamente 277 persone, tra cui circa 32 membri delle milizie palestinesi, un soldato e 32 civili - tra cui nove minori e tre giornalisti - oltre a miliziani di Hezbollah.
Medioriente, Hamas: Oltre 29.600 i morti a Gaza
Il ministero della Sanità guidato da Hamas ha aggiornato il bilancio dei morti a Gaza a 29.606.
Medioriente, Meloni: cessate il fuoco per arrivare a due popoli e due Stati
“Il brutale attacco di Hamas, il massacro perpetrato ai danni dei civili, bambini e anziani compresi, e la ferocia con la quale quella strage è stata portata avanti hanno spinto Israele ad una reazione talmente dura che lo ha portato all’isolamento, tanto in Medio Oriente quanto nelle opinioni pubbliche occidentali. Per questo, chi, come noi, lavora a una de-escalation lo fa soprattutto nell’interesse di Israele e per una fine immediata della crisi. Senza un prolungato cessate il fuoco e una soluzione per gli ostaggi, non è possibile rilanciare la prospettiva politica di ‘due popoli e due Stati’, che è quella che noi tutti auspichiamo e che deve vedere tutti in prima linea, a partire dagli attori dell’area. Trovare una soluzione duratura per la questione è nell’interesse di tutti, tanto di Israele quanto della Palestina”.
Medioriente, Usa: distrutti 7 missili Houthi puntati sul Mar Rosso
L'esercito degli Stati Uniti afferma di aver distrutto sette missili da crociera antinave che il gruppo ribelle Houthi dello Yemen intendeva lanciare contro obiettivi nel Mar Rosso. "Le forze del Centcom hanno identificato questi missili nelle aree dello Yemen controllate dagli Houthi e hanno stabilito che rappresentavano una minaccia imminente per le navi mercantili e per le navi della marina americana nella regione", ha spiegato il Comando Centrale degli Stati Uniti in un post su X. “Queste azioni proteggeranno la libertà di navigazione e renderanno le acque internazionali più sicure per la Marina americana e le navi mercantili”, ha aggiunto.
Continuano a Parigi negoziati per cessate il fuoco
Continuano anche nel fine settimana i colloqui di Parigi per cercare di raggiungere una tregua fra Israele e Hamas. Secondo quanto riporta la stampa israeliana e araba citando varie fonti, gia' ieri sono cominciati nella capitale francese i colloqui fra la delegazione israeliana, guidata dal capo dei servii segreti del Mossad David Barnea, e i rappresentanti di Qatar, Egitto e Stati Uniti. In particolare, il capo dell'intelligence egiiana Abbas Kamel è andato a Parigi dopo essersi consultato con il capo di Hamas Ismail Haniyeh al Cairo.
Morto comandante di Hezbollah ferito dopo attacco mirato
I media arabi hanno riferito che il comandante senior di Hezbollah Mohammed Alawiya, è morto in ospedale a causa delle ferite riportate dopo che un drone ha colpito il veicolo che guidava due settimane fa.
Il piano di Netanyahu per il dopoguerra: a Gaza funzionari locali e chiusura dell'Unrwa
Il primo ministro israeliano ha presentato per la prima volta formalmente al gabinetto di sicurezza un documento di principi sulla gestione della Striscia dopo il conflitto. Dopo la distruzione della capacità militari e delle strutture di governo di Hamas, la sicurezza sarà garantita da Israele. L’Agenzia per i rifugiati Onu verrà chiusa. Ecco i dettagli. IL PIANO
Israele-Palestina, da Oslo a Trump: i piani di pace falliti negli ultimi decenni
Dopo mesi di conflitto a Gaza, si lavora a una road map per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi ancora in vita. Si lavora a un accordo di pace e una soluzione che appare complicata, anche guardando ai tentativi di risolvere le tensioni sempre naufragati negli ultimi decenni. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat al vertice di Camp David, fino alle proposte per “Due Stati, due popoli” e il Peace for Prosperity: ecco le tappe senza esito per risolvere la questione. L'APPROFONDIMENTO
Ostaggi a Gaza: quanti liberati, quanti uccisi e quanti ancora nella mani di Hamas
Il numero delle persone rapite durante gli attacchi di Hamas del 7 ottobre in Israele si aggira tra 240 e 253, secondo le stime più recenti. Ad oggi quelle che si trovano ancora nella Striscia sarebbero circa 130. Almeno una trentina sono morte. I rilasciati sono oltre 100. I NUMERI
Unrwa, tutti i Paesi che hanno sospeso i fondi dopo le accuse
Sono 10 gli Stati che hanno finora bloccato tutti i finanziamenti all'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, in seguito alle accuse di un possibile coinvolgimento di dipendenti nell’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre. Gli Usa hanno immediatamente annunciato lo stop ai finanziamenti. La scelta è stata poi condivisa da Canada, Australia, Italia, Regno Unito, Finlandia, Paesi Bassi, Germania, Giappone e Austria. LEGGI
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'APPROFONDIMENTO