Biden toglie Cuba dalla blacklist di "sponsor del terrorismo". L'Avana: giusta direzione

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In cambio, gli Stati Uniti otterrebbero la liberazione di 553 prigionieri politici e di altri che gli Usa considerano ingiustamente detenuti. L'Avana esprime soddisfazione, ma la decisione verrà probabilmente revocata dal nuovo presidente Donald Trump: il tycoon aveva reinserito l'Avana nella blacklist l'11 gennaio del 2021

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Via Cuba dalla lista degli Stati sponsor del terrorismo in cambio della liberazione di 553 prigionieri politici, e di altri che gli Usa considerano ingiustamente detenuti, entro la fine dell'amministrazione Biden. Questa una delle ultime mosse di politica estera del presidente uscente, grazie ad accordo mediato dalla Chiesa cattolica, che tramite la conferenza dei vescovi Usa aveva premuto in questa direzione, insieme alle organizzazioni per i diritti umani. Il primo commento de L'Avana è quello di un "passo verso la giusta direzione", anche se resta l'incognita della nuova presidenza Trump.

Possibile revoca della decisione da parte di Trump

Una decisione che verrà probabilmente revocata dal suo successore Donald Trump: il tycoon aveva reinserito l'Avana nella blacklist l'11 gennaio del 2021,  quasi al termine del suo mandato, bloccando il precedente disgelo avviato da Barack Obama. The Donald aveva citato tra le motivazioni il sostegno di Cuba al leader venezuelano Nicolas Maduro e il suo rifiuto di estradare i ribelli colombiani in Colombia. A lanciare il primo avviso è stato il senatore Ted Cruz, della commissione esteri del Senato: "La decisione odierna è inaccettabile nel merito. Il terrorismo promosso dal regime cubano non è cessato. Lavorerò con il presidente Trump e i miei colleghi per invertire immediatamente e limitare i danni derivanti dalla decisione". Nessuna reazione per ora dal transition team di Trump nè dal segretario di stato designato Marco Rubio, la cui famiglia lasciò Cuba negli anni '50 prima che la rivoluzione comunista portasse al potere Fidel Castro e che è un paladino delle sanzioni contro l'isola comunista. L'amministrazione Biden sta notificando al Congresso la sua decisione, sostenendo di aver stabilito che "non ci sono credibili evidenze" che Cuba sia attualmente impegnata nel sostenere il terrorismo internazionale. In cambio, ha spiegato un alto dirigente della Casa Bianca in una call cui ha partecipato anche l'ANSA, otterrà la scarcerazione di diverse decine di prigionieri politici. Gli Stati Uniti allenteranno un po' anche la pressione economica su Cuba, insieme al memorandum del 2017 emesso dall'allora presidente Donald Trump che inaspriva la posizione degli Stati Uniti nei confronti dell'Avana. L'isola è sempre più soffocata dalle sanzioni, in un mix di povertà e scarsità di generi alimentari e energia. 

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L'Avana: uscita da blacklist Usa va nella giusta direzione

Washington ha fatto un passo nella "giusta direzione" annunciando che toglierà Cuba dalla sua lista di Stati sponsor del terrorismo. Lo ha affermato il governo dell'Avana. "Gli Stati Uniti stanno prendendo misure nella giusta direzione, ma il blocco rimane", ha affermato il ministro degli Esteri Bruno Rodriguez, riferendosi all'embargo statunitense contro l'isola comunista in vigore dal 1962. 

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