Guerra Israele-Hamas, manifestanti bloccano autostrada a Tel Aviv: "Ostaggi a casa"

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Un'alta fonte israeliana ha smentito le notizie di una possibile svolta verso un accordo per la liberazione di altri ostaggi in cambio di un cessate il fuoco a Gaza. Il segretario generale dell'Onu Guterres parla di distruzione senza precedenti a Gaza. Israele afferma di aver ucciso 100 miliziani di Hamas in 24 ore a Khan Yunis, dopo che un'esplosione ha causato la morte di 21 soldati nella Striscia di Gaza. Tajani oggi in Libano, poi in serata sarà in Israele

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Un alta fonte israeliana ha smentito le notizie di una possibile svolta verso un accordo per la liberazione di altri ostaggi in cambio di un cessate il fuoco a Gaza. Il segretario generale dell'Onu Guterres parla di distruzione senza precedenti a Gaza. 

Intanto Israele ha affermato di aver ucciso 100 miliziani di Hamas in 24 ore a Khan Yunis, dopo che un'esplosione ha causato la morte di 21 soldati nella Striscia di Gaza. 

Diverse vittime palestinesi si sono registrate dopo un raid su Jabalia. Tajani oggi in Libano, poi in serata sarà in Israele.



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Yemen, chi sono gli Houthi e cosa hanno a che fare con la guerra Israele-Hamas

Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. Nel dicembre 2023 il Pentagono ha detto di aver intercettato missili e droni lanciati dagli Houthi "potenzialmente indirizzati verso obiettivi in Israele" e una petroliera norvegese nel Mar Rosso è stata colpita da un missile houthi. Il 12 gennaio 2023 Usa e Gran Bretagna hanno condotto un raid contro obiettivi nello Yemen utilizzati dai ribelli. L'APPROFONDIMENTO

Guerra Israele-Hamas, cento giorni dall'inizio del conflitto: le date e i momenti chiave

Il blitz dei terroristi palestinesi del 7 ottobre 2023, la risposta dello Stato ebraico con i primi bombardamenti, l'operazione di terra nella Striscia di Gaza, la tregua e la ripresa delle ostilità, fino al raid a Beirut e agli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso: ecco le tappe (finora) più importanti del conflitto destinato a durare per tutto il 2024. GLI EVENTI

Idf indaga su attacco a Unrwa, 'forse è stato razzo di Hamas'

Le forze di difesa israeliane (Idf) stanno indagando sull'attacco al rifugio dell'Unrwa a Khan Yunis, che ha provocato 9 morti e 75 feriti, ma aggiungono di avere il sospetto che la strage sia stata provocata da un razzo lanciato da Hamas. Lo scrive Times of Israel. Secondo Thomas White, direttore a Gaza dell'agenzia dell'Onu per gli aiuti ai profughi palestinesi, l'edificio che ospita 800 persone è stato colpito da "due proiettili anticarro". Invece, dopo un esame approfondito dell'attività delle forze di terra, "l'Idf ha ora escluso che l'incidente sia stato provocato da un raid aereo o dal fuoco di artiglieria israeliani" e sta quindi "esaminando la possibilità che a colpire sia stato il fuoco di Hamas". Times of Israel ricorda che in quella zona i soldati israeliani sono stati esposti dal fuoco di razzi e mortai.

Hezbollah, cos'è il "super missile russo" lanciato su una base militare di Israele

Il gruppo libanese ha attaccato il centro di osservazione dello Stato ebraico sul monte Meron attraverso il Kornet-EM, un'arma a guida laser probabilmente ricevuta dall'Iran (che a sua volta l'avrebbe ottenuta da Mosca). Ma quella in mano ai militanti sciiti sarebbe una versione potenziata, in grado di colpire obiettivi fino a 10 km di distanza. CHE COS'E'

Usa "deplora" l'attacco mortale a rifugio dell'Onu a Gaza

Gli Stati Uniti "deplorano" l'attacco al rifugio delle Nazioni Unite a Gaza. Lo ha detto un portavoce del dipartimento di Stato.

Guerra in Medioriente, rischio escalation dopo gli attacchi dell'Iran: cosa sta succedendo

Si infiamma l'intera regione in seguito ai raid di Teheran in Iraq, contro una presunta sede del Mossad, e in Siria, contro una base dell'Isis. Anche il Pakistan denuncia un attacco sul suo territorio, con la Cina che invita alla calma. L'allargamento del conflitto, partito con l'attacco di Hamas e la risposta di Israele a Gaza, sembra ormai sempre più vicino. LEGGI

Israele, migliaia di persone in piazza a Tel Aviv contro Netanyahu: "Deve andare a casa"

Nella capitale proteste nei confronti del premier, soprattutto da parte dei familiari degli ostaggi e delle vittime di Hamas. "Chi divide non unirà, chi distrugge non costruirà, chi distrugge non creerà", ha dichiarato Yonatan Shamriz, il cui fratello Alon, ostaggio a Gaza, è stato ucciso dai soldati israeliani. Manifestazioni anche a Cesarea, nel nord del Paese, di fronte all’abitazione di Netanyahu. LA PROTESTA

Dimostranti bloccano via a Tel Aviv, esigono ritorno ostaggi

Tel Aviv

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Israele-Hamas, trovato tunnel a Khan Yunis dove erano tenuti alcuni ostaggi

La struttura sotterranea presente nel sud della Striscia di Gaza si trovava sotto la residenza di un dirigente di Hamas e ha ospitato a varie riprese una ventina di ostaggi, compresa una bimba poi rilasciata. Secondo l'Idf, il tunnel scoperto era lungo circa 830 metri. I soldati che hanno fatto irruzione si sono scontrati con i terroristi prima di poter accedere. La struttura è stata distrutta. IL VIDEO

Israele, le famiglie degli ostaggi protestano davanti alla residenza di Netanyahu. FOTO

I parenti dei prigionieri nelle mani di Hamas chiedono al governo dello Stato ebraico di "non indugiare" nella ricerca di un accordo per la loro liberazione. "Non c'è tempo da perdere, la maggioranza del popolo è con noi", urlano a gran voce davanti alla casa del premier. LE IMMAGINI

Doha contro Netanyahu: "Sconcertati da dichiarazioni irresponsabili"

Il Qatar contro Benjamin Netanyahu nel pieno delle trattative in corso per il rilascio degli ostaggi. In un post su X, il portavoce del ministero degli Esteri di Doha ha attaccato il premier israeliano, per una serie di dichiarazioni "irresponsabili. Il riferimento è alle parole pronunciate da Netanyahu durante un recente incontro con le famiglie degli ostaggi, durante il quale, secondo quanto rivelato da Channel 12, avrebbe definito il Qatar un mediatore "problematico" e si sarebbe detto "molto arrabbiato con gli americani" che hanno rinnovato di dieci anni l'accordo sulla base militare di Udeid.
"Siamo sconcertati dalle dichiarazioni attribuite al primo ministro israeliano in vari resoconti dei media sul ruolo di mediazione del Qatar. Se confermate, sono irresponsabili e distruttive per gli sforzi volti a salvare vite innocenti, ma non sono sorprendenti", ha affermato Majed al Ansari.

Doha: "Netanyahu ostacola mediazione, solo per sua carriera politica"

"Se le dichiarazioni riportate dovessero risultare vere, il premier israeliano non farebbe altro che ostacolare e minare il processo di mediazione, per ragioni che sembrano servire alla sua carriera politica invece di dare priorità alla salvezza di vite innocenti, compresi gli ostaggi israeliani". Lo scrive su X il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al Ansari, commentando le parole di Benjamin Netanyahu, che accusa Doha di essere un mediatore "problematico".
"Da mesi, e dopo il successo della mediazione dello scorso anno che ha portato al rilascio di oltre cento ostaggi, il Qatar è impegnato in un dialogo regolare con le parti negoziali, comprese le istituzioni israeliane, nel tentativo di stabilire il contesto per un nuovo accordo sugli ostaggi e l'ingresso immediato degli aiuti umanitari a Gaza", ha ricordato il portavoce. "Invece di preoccuparsi delle relazioni strategiche del Qatar con gli Stati Uniti, speriamo che Netanyahu decida di operare in buona fede e di concentrarsi sul rilascio degli ostaggi", conclude al Ansari.

Israele Palestina, il piano in dodici punti dell'Ue per una soluzione a due stati

È un piano di dodici punti quello preparato dall'alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, con l'intento di porre fine alla spirale di violenza in Medio Oriente. Non si tratterebbe di un piano di pace, come lo stesso Borrell ha precisato, ma un piano per la soluzione a due Stati: ecco le sue specifiche. LEGGI

Accusa genocidio Israele, venerdì prima sentenza Corte Aia

Sarà nota venerdì, alle 13 ora italiana, la sentenza dei giudici della Corte Internazionale di Giustizia dell'Aia che potranno emanare o meno un'ordinanza contro Israele, portato alla sbarra dal Sudafrica che accusa lo Stato ebraico di genocidio per l'operazione militare che sta conducendo a Gaza. La Corte Suprema delle Nazioni Unite potra' decidere eventuali "misure provvisorie", ovvero un'ordinanza di emergenza contro Israele per proteggere i palestinesi; ma non si pronuncerà sul merito, ovvero l'accusa di genocidio, una sentenza per la quale si dovrà attendere non meno di un paio di anni.

Israele, nuovi raid contro obiettivi Hezbollah nel sud del Libano

Le forze israeliane (Idf) confermano nuovi raid contro obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano. Siti militari e altre infrastrutture usate dagli Hezbollah nell'area di Yaroun sono finite nel mirino di operazioni di caccia e artiglieria, rendono noto le Idf su X. In precedenza il Times of Israel aveva riferito del primo allarme antiaereo nel nord di Israele dopo oltre 27 ore di 'tregua', un'allerta scattata nelle località di Yir’on, Dovev e Baram.

Egitto: "Israele impedisce un accordo sulla tregua a Gaza"

"Condizioni impossibili impediscono il raggiungimento di una tregua a Gaza": lo ha detto il ministero degli Esteri egiziano ad Al Arabiya. "L'assenza di volontà politica israeliana impedisce il raggiungimento di qualsiasi accordo", aggiunge l'emittente citando il ministero egiziano in una serie di tweet. "Continuiamo a perseguire i nostri sforzi per giungere a un accordo. Intanto - si legge in altro post su X - gli abitanti di Gaza vengono uccisi a causa di manovre politiche".

Erdogan: "Basta attacchi disumani Israele a Gaza"

Gli "attacchi israeliani a Gaza", la campagna militare israeliana scattata dopo la strage del 7 ottobre in Israele, sono stati tra i temi in cima ai colloqui ad Ankara tra il leader turco Recep Tayyip Erdogan e il presidente iraniano Ebrahim Raisi. "Devono cessare gli attacchi disumani di Israele a Gaza", ha detto Erdogan, in dichiarazioni rilanciate dalla Trt. "Abbiamo parlato - ha riferito - della necessità di prendere passi necessari per porre fine a questa violenza e abbiamo ancora una volta sottolineato e ribadito il nostro sostegno alla Palestina".

Erdogan a colloquio per 2 ore con Raisi: "Evitare altre minacce a sicurezza area"

"Concordiamo sull'importanza di evitare passi che possano minacciare ulteriormente la sicurezza e la stabilità della nostra regione". E' quanto ha affermato il leader turco Recep Tayyip Erdogan in dichiarazioni rilanciate dall'agenzia Anadolu nel giorno dei colloqui ad Ankara con il presidente iraniano Ebrahim Raisi. Un incontro "privato", ha riferito l'agenzia iraniana Irna, andato avanti per due ore.

Raisi ad Ankara, Usa veri assassini di Gaza

Il presidente iraniano Ebrahim Raisi non risparmia un duro attacco agli Stati uniti da Ankara, dove ha definito gli Usa "i veri assassini di Gaza" in una conferenza stampa al fianco del collega turco Recep Tayyip Erdogan. "Coloro che stanno uccidendo i civili di Gaza sono in realtà gli Stati Uniti, che sostengono apertamente e senza condizioni il sionismo. Coloro che parlano di diritti umani hanno perso ogni credibilità. Noi da Paesi musulmani, continueremo a impegnarci per porre fine a questa situazione, perché anche le Nazioni Unite non hanno più un ruolo", ha detto Raisi. 

Mezzo milione bambini Gaza non hanno accesso a istruzione

In occasione della giornata mondiale dell'Istruzione, che ricorre oggi, organizzazioni non governative e associazioni hanno lanciato l'allarme per i bambini di Gaza. In base ai dati forniti dall'Unicef l'8 gennaio scorso, 433 mila bambini sono impossibilitati dal poter andare a scuola a causa dei massicci bombardamenti israeliani che hanno distrutto almeno 270 scuole e reso impossibile il lavoro di 16 mila insegnanti.  Le scuole che non sono state colpite sono state utilizzate come rifugio dagli sfollati. Secondo dati pubblicati oggi da Middle East Eye 625 mila bambini si trovano nelle condizioni di non poter andare a scuola e non avere accesso all'istruzione. Al dramma delle scuole distrutte si somma la tragedia dei trami psicologici, in particolare disturbi dell'attenzione causati da stress e da eventi traumatici, oltre alla perdita della casa e alle difficolta' ancora maggiori che riguardano i tantissimi bambini che hanno subito amputazioni o sono rimasti orfani. Sempre l'Unicef calcola che, fino all'8 gennaio, almeno 4.275 studenti abbiano perso la vita sotto le bombe israeliane e con loro 227 insegnanti.  Prima dell'inizio del conflitto, in base ai dati forniti dal ministero della Salute palestinese, piu' del 50% dei 2.2 milioni di abitanti della Striscia di Gaza erano minorenni.

Cameron a Netanyahu: serve soluzione a due Stati

Il Regno Unito avrebbe ribadito al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di adoperarsi per una soluzione a due Stati. E' quanto riporta la stampa britannica dopo il colloquio a Gerusalemme tra lo stesso Netanyahu e il ministro degli Esteri britannico, David Cameron. Cameron, alla sua seconda visita nella regione da quando è tornato al governo, dovrebbe premere per un'immediata pausa umanitaria nei combattimenti e dovrebbe sollevare "l'importanza di una soluzione a due Stati", ha fatto sapere Downing Street. Il capo del Foreign office, prima di lasciare Israele per recarsi in in Qatar, ha detto che un cessate il fuoco prolungato "richiederebbe che Hamas accetti il rilascio di tutti gli ostaggi, che Hamas non sia piu' responsabile del lancio di razzi da Gaza contro Israele, e un accordo in vigore affinché l'Autorità Palestinese ritorni a Gaza per fornire governance, servizi e, sempre più, sicurezza". Quest'ultima richiesta, secondo i media britannici, non sarebbe stata accolta da Netanyahu che ha ribadito la sua posizione contraria ad un ruolo dell'Autorità palestinese a Gaza al termine del conflitto.

Erdogan: Palestina principale preoccupazione Iran-Turchia

Turchia e Iran sono concentrate sul problema della Palestina. Concetto ribadito questa sera dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan in una conferenza stampa a margine della visita ad Ankara del presidente iraniano Ebrahim Raisi. "La Palestina costituisce la principale preoccupazione sia della Turchia che dell'Iran e i nostri due Paesi sono concentrati su questo. I nostri sforzi per i fratelli palestinesi continuano  e lo abbiamo dimostrato con la partecipazione dei nostri ministri degli Esteri all'assemblea Generale Onu. Abbiamo inviato piu' di 30 mila tonnellate di aiuti umanitari a Gaza", ha dichiarato Erdogan. 

2 navi invertono rotta in Mar Rosso dopo esplosioni vicine

Due navi della compagnia danese Maersk che stavano navigando nello Stretto di Bab El-Mandeb, tra il Mar Rosso e il Golfo di Aden, hanno fatto un'inversione di rotta dopo che si sono udite delle esplosioni nelle vicinanze. I cargo, battenti bandiera Usa, erano scortate dalla Marina americana, che ha "intercettato diversi colpi". "La Marina americana ha fatto invertire la rotta a entrambe le navi e le sta scortando di nuovo nel Golfo di Aden", ha riferito Maersk in una nota, aggiungendo che l'equipaggio è illeso e non si registrano danni al carico. 

Idf scopre e distrugge nuovo tunnel di Hamas, era a 1,5 km da confine israeliano

L'esercito israeliano scopre e distrugge un nuovo tunnel di Hamas nella Striscia di Gaza che si trovava a solo un chilometro e mezzo dal confine israeliano. Il tunnel, trovato dai riservisti della 646a Brigata e dagli ingegneri di combattimento dell'unità d'élite Yahalom, collegava il nord e il sud di Gaza, secondo l'Idf. Il tunnel, riferisce 'The Times of Israel', era lungo un chilometro e profondo 20 metri. Durante l'operazione, la 646a brigata ha anche individuato razzi, missili antiaerei e altre attrezzature militari utilizzate da Hamas.

Israele assumerà fino a 20mila indiani per colmare il vuoto lasciato dai palestinesi

Sono tra i 10mila e i 20mila i cittadini indiani che Israele intende assumere nei prossimi mesi per colmare il vuoto lasciato dai palestinesi, il cui ruolo era vitale nell'edilizia israeliana oltre che in altri settori, ma che sono stati banditi dal Paese dopo il massacro compiuto da Hamas lo scorso 7 ottobre. A questi si aggiungono i migliaia di thailandesi rientrati in patria dopo l'attacco di Hamas, così come i tanti lavoratori stranieri che hanno lasciato Israele. ''L'India sarà uno, se non il più grande fornitore di lavoratori dell'edilizia a Israele nei prossimi anni'', ha dichiarato Shay Pauzner, vice direttore generale della Israel Builders Association, al Washington Post. La decisione di rivolgersi all'India, ha spiegato Pauzner, segue ''la decisione di impedire ai lavoratori palestinesi di venire in Israele dall'inizio della guerra''.

In Israele nel settore dell'edilizia circa un terzo dei lavoratori erano palestinesi, ma i permessi di lavoro sono stati cancellati per chi vive nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania dopo la guerra. ''In questo momento stiamo cercando di colmare questo vuoto. Siamo molto sotto pressione'', ha aggiunto Pauzner. A dicembre Raul Srugo, presidente dell'Israel Builders Association, ha detto ai deputati israeliani che la produzione industriale era al 30 per cento e ''per quando ci riguarda potete anche prendere lavoratori dalla Luna''.

Protesta blocca Kerem Shalom, "aiuti se rilascio ostaggi"

Il valico di Kerem Shalom, attraverso il quale entrano gli aiuti a Gaza, è rimasto bloccato per cinque ore a causa della protesta di un'organizzazione israeliana. Le "Madri dei soldati combattenti" chiedono che l'ingresso dei camion sia vincolato "al ritorno degli ostaggi e al disarmo di Hamas". 


Oms: "Israele continua a prendere di mira le istituzioni sanitarie a Gaza"

"La situazione nella Striscia di Gaza è catastrofica e il numero di lavoratori nelle istituzioni mediche è sceso al 5%. Sono stati registrati circa 660 attacchi contro istituzioni sanitarie, circa la metà dei quali nel nord di Gaza". Lo afferma il direttore regionale dell'Organizzazione mondiale della sanità per il Mediterraneo orientale, Ahmed al-Mandhari, in una conferenza stampa sul sistema sanitario nella Striscia di Gaza, aggiungendo che "gli attacchi alle istituzioni sanitarie rappresentano una flagrante violazione del diritto umanitario internazionale". "Continuano gli attacchi contro le istituzioni sanitarie e il taglio delle forniture mediche e del carburante - ha sottolineato - Dobbiamo affrontare sfide nell'accesso agli ospedali nel nord di Gaza. Le nostre richieste rimangono senza risposta e i pazienti muoiono a causa della mancanza di medicine. Non c'è soluzione se non fermare immediatamente gli attacchi e aprire più di un punto di passaggio per gli aiuti umanitari".

Unrwa: 9 morti e 75 feriti in attacco a un nostro rifugio

Il direttore dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) a Gaza, Thomas White, ha denunciato su X che 9 palestinesi sono stati uccisi e 75 feriti "dopo l'attacco" contro un centro di formazione delle Nazioni Unite diventato un rifugio a Khan Yunis. "Due carri armati hanno colpito un edificio che ospita 800 persone", ha detto White su X, mentre l'esercito israeliano intensifica le operazioni contro Hamas a Khan Yunis. 

Tajani: "Sosteniamo allargamento confine Libano-Israele"

"Sosteniamo con grande impegno la proposta di allargare la distanza tra Hezbollah e Israele, sosteniamo la proposta statunitense di allontanare il confine di circa 7-8 chilometri per evitare qualsiasi tensione". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando con i giornalisti a Beirut della Linea Blu, la zona di interposizione tra i due Paesi in cui è impegnata la missione Unifil, anche con un contingente italiano.

Melon: "Non condivido posizione Netanyahu su stato Palestina"

"L'Italia è da sempre per uno Stato palestinese, per questo non condivido la posizione espressa dal primo ministro israeliano sulla materia. Lo ha detto Giorgia Meloni durante il premier time alla Camera. Un'intesa" - ha aggiunto però - "non può essere chiesta unilateralmente: il presupposto è il riconoscimento degli interlocutori, di Israele e del diritto degli israeliani a vivere in sicurezza".

Media: attacco con un drone a base con forze Usa in Iraq

Un attacco con un drone armato ha preso di mira una base che ospita le forze americane nei pressi dell'aeroporto di Erbil, nel nord dell'Iraq. Lo riporta Al Arabiya.

Media: "Israele ha neutralizzato 48-60% dei combattenti di Hamas"

Israele ha neutralizzato il 48-60 per cento della forze dell'ala militare di Hamas. Lo afferma il Jerusalem Post ricordando che la forza complessiva delle brigate Ezzedin al-Qassam è stimata in 30-40 mila uomini. Ad essi vanno aggiunti i circa 10 mila uomini della Jihad islamica, aggiunge il giornale. Secondo il Jerusalem Post Israele ha ucciso finora 9.000 miliziani di Hamas, in prevalenza ad ottobre e nella prima meta' di novembre. Inoltre, aggiunge il giornale, 8.000 mila miliziani sono stati feriti in maniera tale da non poter riprendere adesso i combattimenti. Israele ha anche catturato 2300 miliziani. Di conseguenza - conclude - sono stati neutralizzati 19.300 combattenti. 

Al-Sisi: "Valico di Rafah aperto ma freno sugli aiuti è pressione per gli ostaggi"

Il valico di Rafah tra l'Egitto e la Striscia di Gaza è aperto 24 ore su 24, sette giorni su sette, ma gli israeliani stanno ostacolando l'ingresso di aiuti per la popolazione palestinese. Lo ha detto il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi affermando che si tratta di una strategia israeliana che rientra ''nel modo in cui esercitano pressioni sulla questione del rilascio degli ostaggi". In precedenza i parenti degli ostaggi israeliani hanno bloccato il valico di Karem Abu Salem nel tentativo di impedire l'ingresso degli aiuti nella Striscia di Gaza.

Rafah

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Gb: "Esplosione vicino ad una nave nel Mar Rosso"

Un'esplosione vicino a una nave a 50 miglia nautiche a sud di Moca, porto sul Mar Rosso dello Yemen, è stata riferita dall'agenzia marittima del Regno Unito, United Kingdom Maritime Trade Operations (Ukmto) che lo riporta sul suo sito. Secondo l'Ukmto, il comandante ha parlato di un'esplosione a cento metri sul lato di dritta della nave, non ci sono feriti nè danni. Non ci sono al momento ulteriori indicazioni sulla proprietà e la bandiera della nave. 

Al Sisi: "Non è l'Egitto ad affamare Gaza ma Israele"

"Il valico di Rafah è aperto h24 dal lato egiziano e non sarà certo l'Egitto a partecipare all'assedio di Gaza". Lo ha detto il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi nel suo discorso per la Festa nazionale della Polizia, secondo Ahram online.   "L'Egitto - ha aggiunto - portava 600 camion a Gaza al giorno, ma, secondo la stima più alta, a Gaza non ne sono arrivati più di 220". Il motivo? "Le procedure dal lato israeliano del valico, uno dei mezzi di pressione esercitati da parte israeliana sui residenti della Striscia di Gaza". 

Tajani: "Pronti a partecipare ad eventuale forza Onu a Gaza"

"I nostri militari sono apprezzati ovunque per la loro capacità militare ma anche politica di essere capaci di confrontarsi e rapportarsi con la popolazione civile. Ecco perché l'Italia è disponibile eventualmente, se dovesse esserci dopo il conflitto una presenza Onu nella Striscia di Gaza, a inviare con comando arabo - il più giusto - donne e uomini che indossano l'uniforme del nostro Paese". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Beirut. 

Reuters: "A più di 100 giorni dall’inizio del tentativo di Israele di distruggere Hamas, il primo ministro Benjamin Netanyahu viene sfidato dai membri del suo stesso gabinetto di guerra sulla strategia, pressato da Washington sui piani postbellici per Gaza e circondato dai suoi ministri di estrema destra"

Gaza, il Brasile auspica cessate il fuoco e negoziato per i due Stati

Il governo brasiliano ha manifestato oggi preoccupazione per l'escalation della violenza in Medio Oriente, auspicando il raggiungimento di un cessate il fuoco a Gaza e l'avvio di negoziati per raggiungere l'obiettivo di due Stati (Israele e Palestina) come soluzione della crisi. In una nota diramata dal ministero degli Esteri a Brasilia, si sottolinea che "il Brasile ha seguito con preoccupazione, negli ultimi giorni, l'escalation delle tensioni in Medio Oriente e in tutta la regione". Gli attacchi militari, compreso l'uso di missili, aggiunge il documento, "si sono verificati con una frequenza preoccupante contro obiettivi in ;;diversi Paesi della regione, includendo il Libano, Israele e, più recentemente, la Siria". Per cui il governo brasiliano "esorta tutte le parti a dar prova della massima moderazione, per evitare il dilagare della violenza", e ribadisce che per  l'interruzione delle ostilità "è necessaria l'immediata adozione di un accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza". Infine Brasilia rilancia la "ripresa dei negoziati" fra le parti, "con l'obiettivo di raggiungere una soluzione a due Stati, uno palestinese economicamente sostenibile che viva fianco a fianco con Israele". Nell'ambito dei suoi sforzi per la pace, è previsto che il presidente Luiz Inacio Lula da Silva si rechi in Egitto a febbraio, dove sarà ricevuto dal suo omologo Abdel Fattah al-Sissi. 

Gb: "Incidente in mare a sud dello Yemen"

L'agenzia marittima del Regno Unito, United Kingdom Maritime Trade Operations (Ukmto), riferisce sul suo sito di aver ricevuto la segnalazione di un "incidente" a 45 miglia nautiche a sud di Aden, nello Yemen. Le navi in quel tratto del Mar Rosso sono state avvertite di procedere con cautela e riportare eventuali attività sospette.

Tajani: 'soluzione 2 popoli 2 Stati unico obiettivo se vogliamo pace'

La soluzione 2 popoli e 2 Stati è ancora perseguibile, anche dopo le parole del premier israeliano Benjamin Netanyahu. "E' l'unico obiettivo se vogliamo la pace - ha detto al programma di Sky Tg24 'Start' il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani - Israele sicuro e riconosciuto dalla Palestina e la Palestina a sua volta riconosciuta".

"Lavoriamo a questa soluzione - ha aggiunto - e domani a Ramallah e a Tel Aviv insisterò su questo, non dobbiamo rinunciare a perseguire questo obiettivo, anche se è difficile".

Gb, 'non abbiamo partecipato a ultimi raid contro Houthi'

Il Regno Unito non ha preso parte ai raid condotti la notte scorsa dalle forze aeronavali statunitensi contro obiettivi dei ribelli Houthi nello Yemen: lo ha chiarito Downing Street in un comunicato dopo che alcuni media britannici avevano riportato la notizia di un terzo attacco congiunto di Londra e Washington  seguito a quello della notte fra lunedì e martedì. Non c'é stata "alcuna nuova azione" congiunta con gli Stati Uniti, si legge nel comunicato del governo di Rishi Sunak, contro obiettivi Houthi dopo quella lanciata nella notte tra il 22-23 gennaio.

Protesta manifestanti in centro Tel Aviv, "ostaggi a casa"

Manifestanti hanno bloccato l'incrocio tra le due arterie di Dizengoff e King George a Tel Aviv, nel centro di Tel Aviv. In 150 chiedono che si raggiunga un accordo con Hamas per riportare a casa gli ostaggi ancora nelle mani del Movimento islamico nella Striscia. 

Idf, 'uccisi molti combattenti palestinesi a Khan Younis'

L'esercito israeliano afferma di aver ucciso “numerose” squadre di uomini armati “con cecchini, carri armati e fuoco aereo” nella parte occidentale di Khan Younis, vicino ai due principali ospedali della città meridionale della Striscia di Gaza. Il portavoce del ministero della Sanità di Gaza, Ashraf al-Qudra, ha accusato Israele di aver preso di mira l'ospedale Nasser, la più grande struttura medica ancora operativa a Gaza, affermando che gli attacchi hanno bloccato l'accesso a medici e pazienti, minacciando di metterlo fuori servizio.

“L’occupazione sta mettendo in pericolo la vita delle équipe mediche, dei pazienti, dei feriti e degli sfollati in diversi ospedali di Khan Younis”, ha aggiunto il ministero di Gaza. 

Gaza, 210 morti in 24 ore, 25.700 da inizio guerra

E' salito a 25.700, secondo il ministero della Sanità di Gaza, il numero dei palestinesi che hanno perso la vita nell'enclave dall'inizio della rappresaglia israeliana per l'attacco subito da Hamas lo scorso 7 ottobre. Solo nelle ultime 24 ore sono 210 le persone morte a Gaza, riferisce il ministero guidato da Hamas. Sono invece 63.740 i palestinesi che sono rimasti feriti dall'inizio della guerra, 386 nelle ultime 24 ore.

Mo: al Jazeera, 'carri armati e droni Idf sparano a civili vicino ospedale Nasser'

Persone in fuga nelle vicinanze dell'ospedale Nasser a Khan Younis sono state colpite da carri armati israeliani e da droni d'attacco. Lo scrive al Jazeera, aggiungendo che le squadre della Protezione civile stanno cercando di raccogliere i corpi e identificare i morti. "Nella parte occidentale di Khan Younis abbiamo assistito a un aumento degli attacchi aerei e dei bombardamenti di artiglieria - scrive l'emittente del Qatar - Intere famiglie sono circondate da carri armati e veicoli blindati militari israeliani. Viene loro ordinato di evacuare le loro case e di uscire. Le donne vengono separate dagli uomini con le mani sopra la testa". "Il complesso dell’Università di Al-Aqsa - prosegue al Jazeera - dove migliaia di persone si sono rifugiate, è sotto assedio militare. Nessuno può uscire da quella zona. Chiunque cerchi di andarsene rischia di perdere la vita a causa dei continui bombardamenti e attacchi via terra e via aerea".

Hamas, bilancio salito a 25.700 morti e 63.740 feriti

Il ministero della Salute di Gaza, gestito da Hamas, ha riferito che il bilancio e' salito a 25.700 morti e 63.740 feriti. Nelle ultime 24 ore, ha aggiunto, almeno 210 persone hanno perso la vita. 

Netanyahu: 'difendiamo la casa contro malvagità di Hamas'

"Questa è una guerra per la casa. Si concluderà solo dopo che avremo respinto l'aggressione e la malvagità dei nuovi nazisti": lo ha affermato oggi il premier Benyamin Netanyahu in un intervento alla Knesset nel 75.mo anniversario della sua fondazione. "Gli obiettivi della guerra restano gli stessi: demolire il regime di Hamas, riportare indietro tutti gli ostaggi e garantire che Gaza non rappresenti mai più una minaccia per Israele. Non c'è nè ci sarà mai alcun compromesso riguardo la garanzia della nostra sicurezza per le generazioni a venire". 

Protesta blocca aiuti per Gaza al valico di Kerem Shalom

Centinaia di manifestanti stanno bloccando il valico israeliano di Kerem Shalom con la Striscia impedendo ai camion degli aiuti di entrare a Gaza. Lo ha riferito il sito di Ynet secondo cui i manifestanti hanno sostenuto che "nessun aiuto verrà inviato. Fino al ritorno dell'ultimo dei rapiti, nessun equipaggiamento sarà trasferito al nemico". Tra i partecipanti alla protesta - secondo la stessa fonte - ci sono membri delle famiglie dei soldati caduti nelle battaglie di Gaza e rappresentanti delle famiglie dei rapiti, nonché riservisti rilasciati e civili evacuati dal nord e dal sud. 

I manifestanti - che innalzano bandiere israeliane davanti ai camion - ritmano slogan contro "l'aiuto ai nemici". "E' una follia - ha detto una dei dimostranti, citato da Times of Israel - Mentre il popolo in Israele aspetta la vittoria, il governo sta nutrendo, vestendo e rifornendo il nemico anche se questi cerca di uccidere i nostri soldati e i civili con i razzi e tortura i nostri ostaggi affamati".   Israele sta facendo passare per la popolazione di Gaza tonnellate di aiuti umanitari inviati dall'Egitto dentro la Striscia attraverso il territorio israeliano. A Kerem Shalom sono effettuati dalle forze di sicurezza controlli sugli aiuti per impedire che arrivino ad Hamas mezzi per proseguire la guerra. 

Media: 8 feriti nell'attacco israeliano a scuola a Khan Yunis

Almeno otto persone sono state gravemente ferite dopo che le forze israeliane hanno preso di mira una scuola a Khan Younis che ospitava centinaia di palestinesi sfollati. Lo riferisce  Al Jazeera. L'intensità dei bombardamenti, sostiene Al Jazeera, ha impedito all'ambulanza e ai paramedici di arrivare alla scuola. 

Israele, 'nessuna svolta nelle trattative con Hamas'

Secondo tre fonti citate dalla Reuters, ripresa dai media israeliani, Israele e Hamas avrebbero concordato in via di principio che lo scambio tra ostaggi ancora a Gaza e detenuti palestinesi nelle carceri israeliani dovrebbe avvenire durante una tregua di 30 giorni, anche se l'intesa è ancora da perfezionare viste le differenze su come arrivare ad una fine della guerra nella Striscia. 

Tajani: su nuova missione Mar Rosso non serve voto Parlamento

"Atlanta ha già regole che permettono di respingere qualsiasi attacco militare utilizzando le armi e la nuova missione (nel Mar Rosso) ha regole di ingaggio molto simili. Martedì sarò in Parlamento davanti alle commissioni Esteri e Difesa riunite e io e il collega Crosetto siamo pronti a riferire su qualsiasi cosa ma non credo serva il voto del Parlamento per questa nuova missione perché è quella già operativa". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani illustra la nuova missione navale nel Mar Rosso su cui si è raggiunta un'intesa in Ue.

Papa: inquietanti notizie di raid su civili

"Penso al Medio Oriente, alla Palestina, a Israele. Penso alle notizie inquetanti che provengono dalla martoriata Ucraina, soprattutto per i bombardamenti che colpiscono luoghi frequentati dai civili, seminando morte e distruzione, sofferenza. Prego per le vittime e per i loro cari. E imploro tutti, specialmente chi ha responsabilità politica a custodire la vita umana mettendo fine alle guerre. Non dimentichiamo: la guerra sempre è una sconfitta. Sempre. Solo 'vincono' i fabbricatori delle armi". Cosi' Papa Francesco al termine dell'Udienza generale.

Tajani: solo soluzione a due Stati garantirà la pace

"L'unico obiettivo da perseguire se vogliamo veramente la pace in medio Oriente è proprio la soluzione di due popoli e due Stati". Lo ha ribadoito il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervistato da Sky Tg24 nel giorno in cui prende il via la sua visita in Medio Oriente.


Papa: la guerra è una negazione dell'umanità

"La guerra stessa è una negazione dell'umanità. Non stanchiamoci di pregare per la pace, perché cessino i conflitti, perche' si arrestino le armi e si soccorrano le popolazioni stremate". Cosi' Papa Francesco al termine dell'Udienza Generale.

Idf demolisce casa complice attentato in Cisgiordania

L'esercito israeliano ha fatto saltare in aria la casa di un palestinese accusato di complicità nell'uccisione di quattro israeliani vicino a un insediamento in Cisgiordania a giugno. Basil Shehadeh e' stato arrestato con l'accusa di aver aiutato altri due palestinesi autori di un attacco a una stazione di servizio vicino all'insediamento di Eli, nel nord della Cisgiordania. Gli aggressori, Muhannad Shehadeh e Khaled Sabah, sono stati uccisi dalle forze israeliane mentre il loro presunto complice è stato arrestato. Durante la notte l'esercito ha preso d'assalto il villaggio di Orif e circondato la casa di Basil Shehadeh. "La famiglia è stata evacuata dall'edificio di tre piani, poi il secondo piano dell'edificio è stato fatto saltare in aria", ha detto all'AFP il segretario del consiglio del villaggio, Adel al-Amer. 

Fonti di Israele: "Nessuna svolta sui negoziati per gli ostaggi"

Un alta fonte israeliana ha smentito le notizie di una possibile svolta verso un accordo per la liberazione di altri ostaggi in cambio di un cessate il fuoco a Gaza. "Le notizie di progressi nei colloqui non sono corrette", ha detto la fonte ai media ebraici, secondo quanto riferisce Times of Israel.

"Ci sono dei gap molto ampli e non vi è nessun progresso nei colloqui. E' molto complicato, Hamas indurisce costantemente le sue posizioni Nessuno deve farsi prendere in giro, ci vorrà molto tempo", ha affermato la fonte.

Gaza, presidente dell'Iran ad Ankara per colloqui con Erdogan

Il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, è partito oggi per Ankara, dove terrà colloqui con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan sugli ultimi sviluppi regionali, in particolare sulla crisi di Gaza: lo riporta l'agenzia di stampa Isna. La visita di Raisi, che inizialmente avrebbe dovuto svolgersi a fine novembre, era stata rinviata al 3 gennaio, ma anche questa data era stata cancellata a causa dell'attacco avvenuto quel giorno nella città iraniana di Kerman. 

Tajani oggi e domani in Libano, Israele e Palestina

Il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani sarà oggi e domani in Medio Oriente, con tappe a Beirut, Tel Aviv, Gerusalemme e Ramallah. Lo rende noto la Farnesina in un comunicato. Riferendosi alla situazione nella Striscia di Gaza, Tajani ha dichiarato che "l'Italia sta continuando a lavorare per scongiurare il rischio di un allargamento del conflitto e favorire una de-escalation", aggiungendo: "Dobbiamo ripristinare al più presto un orizzonte politico verso una soluzione a due Stati, che rappresenta la risposta più efficace alla violenza efferata di Hamas". In Libano, Tajani avrà incontri con esponenti di primo piano del governo libanese e si recherà in visita alla Missione militare bilaterale italiana in Libano (MIBIL), da cui avrà un videocollegamento con il contingente italiano presso la Missione delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL), dove il nostro Paese è presente attualmente con 1.062 soldati. La Missione MIBIL svolge dal 2015 attività di addestramento in favore delle Forze armate libanesi per accrescerne la capacità di controllo del territorio. Tra gli impegni del vicepremier, giovedì 25 gennaio incontri al massimo livello con le autorità israeliane e palestinesi, oltre a quelli con l'omologo israeliano Katz e quello palestinese al-Maliki. Tajani parteciperà inoltre, in qualità di ospite d'onore, alla cerimonia annuale presso lo Yad Vashem, il memoriale della Shoah, in occasione del Giorno della Memoria. "Sarò allo Yad Vashem per testimoniare che l'Italia è in prima linea, a fianco di Israele, contro l'antisemitismo", ha sottolineato il vicepremier. "Non possono essere in alcun modo tollerati questi vergognosi rigurgiti di antisemitismo che si stanno diffondendo come conseguenza del conflitto in corso: quest'anno, ancora di più, abbiamo il dovere di contrastarli ovunque, in ogni modo". 

Tajani

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Khamenei ai Paesi della regione: "Recidete i legami con Israele"

Il leader supremo dell'Iran ha esortato le altre nazioni del Medio Oriente a fare pressione su Israele recidendo i legami economici e politici con il Paese. L'ayatollah Ali Khamenei ha esortato i governi musulmani a "tagliare la linfa vitale" di Israele, ha riferito l'agenzia di stampa statale Irna. In un incontro pubblico, ieri, ha lanciato un appello ai Paesi della regione affinchè smettano di fare dichiarazioni a sostegno del cessate il fuoco a Gaza. "A volte le posizioni e le dichiarazioni dei funzionari dei Paesi islamici sono sbagliate, perchè parlano di una questione come il cessate il fuoco a Gaza, che va oltre il loro controllo", ha spiegato chiedono invece che cessi il sostegno a Israele.

Medioriente, al via la visita di Cameron, focus su soluzione due Stati e ostaggi

Il ministro degli Esteri del Regno Unito, David Cameron, inizia oggi la sua visita in Medio Oriente. Durante il suo viaggio si recherà in Israele, in Cisgiordania, in Turchia e in Qatar per incontrare diversi funzionari locali, scrivono i media britannici. Nella giornata di oggi è atteso l'incontro con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Gerusalemme e il presidente palestinese Abu Mazen a Ramallah. Cameron esorterà Netanyahu a ripristinare le forniture di acqua, elettricità e carburante a Gaza e ribadirà il sostegno del Regno Unito ad una soluzione a due Stati nei suoi colloqui con Abu Mazen. I principali punti di discussione per il Regno Unito saranno la spinta per ottenere maggiori aiuti a Gaza, un nuovo accordo sugli ostaggi e la discussione di un cessate il fuoco sostenibile a lungo termine. 

Ft: "Washington chiede a Pechino di premere sull'Iran per fermare gli attacchi Houthi"

Gli Stati Uniti hanno chiesto alla Cina di sollecitare Teheran a tenere a freno i ribelli Houthi che attaccano le navi commerciali nel Mar Rosso, ma hanno registrato scarsi segnali di aiuto da Pechino, secondo funzionari americani citati dal Financial Times. 

La questione è stata ripetutamente sollevata negli ultimi tre mesi con alti funzionari cinesi ai quali è stato chiesto di trasmettere un avvertimento all'Iran perché non alimenti le tensioni in Medio Oriente dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre a Israele e la guerra che è seguita.

Il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan e il suo vice, Jon Finer, hanno discusso della questione negli incontri di questo mese a Washington con Liu Jianchao, capo del dipartimento internazionale del Partito comunista cinese, secondo i funzionari statunitensi. Anche il segretario di Stato Antony Blinken ha affrontato il tema, secondo quanto riportato da un funzionario del Dipartimento di Stato. 

Ministro Esteri Spagna in Medio Oriente per de-escalation

Il ministro spagnolo degli Esteri, Josè Manuel Albares, ha cominciato un giro in Medio Oriente, che lo porterà in Libano e Iraq, con incontri al più alto livello, per promuovere una de-escalation della tensione nella regione, indica una nota del ministero. Nel suo primo scalo oggi a Beirut, Albares si riunirà con il primo ministro libanese, Najib Mikati. La Spagna contribuisce con 650 militari alle  missioni di pace della Finul, la forza interina delle Nazioni Unite in Libano, attualmente sotto il comando del generale spagnolo Aroldo Lazaro. Bagdad sarà la seconda tappa del giro, che comincerà nella Base Union III, dove Albares si riunirà con le autorità militari spagnole che partecipano alla Coalizione globale contro Daesh e alla missione Nato in Iraq. Il capo della diplomazia iberica ha previsto un incontro con il suo omologo iracheno Fuad Hussein, col quale analizzerà, fra gli altri temi, la situazione nella regione provocata dal conflitto a Gaza, per la quale Madrid insiste sulla necessità di una soluzione a due Stati, con la convocazione di una conferenza internazionale di pace. Albares si riunirà inoltre con il presidente iracheno Rashid e il primo ministro Al Soudani. 

Israele: "L'esercito aumenta la pressione su Hamas a Khan Yunis"

L'esercito israeliano sta proseguendo nella sua offensiva contro Hamas nell'area di Khan Yunis nel sud della Striscia. Lo ha detto il portavoce militare sottolineando che le truppe "aumentano la pressione" su Hamas eliminando "diverse cellule armate" con il fuoco dei cecchini, con i tank e i raid aerei. Nelle ultime 24 ore - secondo la stessa fonte - l'esercito ha condotto varie operazioni sulle postazioni di Hamas di Khan Yunis uccidendo "molti operativi" della fazione islamica. Le azioni militari hanno riguardato anche il centro della Striscia. 

Esercito Israele

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Ministro di Israele ribadisce: "Sganciare l'atomica su Gaza"

Durante una visita nella città di Hebron, in Cisgiordania, il ministro israeliano per gli Affari e il patrimonio di Gerusalemme, Amichai Eliyahu, su posizioni di estrema destra, ha ribadito il suo appello a sganciare una bomba atomica sulla Striscia di Gaza. Eliyahu ha aggiunto che la Corte internazionale di Giustizia, che esamina le accuse di genocidio contro Israele, "conosce le mie posizioni". Lo riporta Haaretz. 

Iran: "Gli attacchi Houthi nel Mar Rosso contro crimini di Israele"

"L'obiettivo degli Houthi yemeniti dietro gli attacchi alle navi commerciali nel Mar Rosso è porre fine ai crimini e al genocidio a Gaza da parte del regime sionista": lo ha detto ieri sera il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, in un incontro con il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres a New York, a margine della riunione del Consiglio di Sicurezza sul Medio Oriente. "Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno commesso un errore strategico colpendo gli Houthi, come rappresaglia agli attacchi del gruppo (sostenuto dall'Iran) contro le navi commerciali, perché ciò causerà l'espansione della tensione e del conflitto nella regione", ha aggiunto Amirabdollahian, citato dalla tv di Stato. Guterres, da parte sua, ha espresso preoccupazione per gli sviluppi nel Mar Rosso. 

Onu, Guterres: "Distruzione a Gaza senza precedenti". VIDEO

Wsj: "Hamas pronto a discutere il rilascio degli ostaggi in cambio di una pausa nei combattimenti"

Esponenti di Hamas si sarebbero detti disponibili con i mediatori internazionali a discutere di un accordo sul rilascio di alcuni degli ostaggi israeliani - civili, donne e bambini - in cambio di una significativa pausa nei combattimenti. A riferirne sono stati funzionari egiziani citati dal Wall Street Journal. Il gruppo in precedenza - sottolinea il Wsj - aveva respinto qualsiasi proposta che non comportasse un cessate il fuoco permanente: l'annuncio - scrive - fa registrare un cambiamento significativo da parte di Hamas, che per settimane ha insistito sul fatto che avrebbe negoziato sugli ostaggi solo nel quadro di un accordo globale che avrebbe portato ad una cessazione permanente della guerra.

Israele Palestina, il piano in dodici punti dell'Ue per una soluzione a due stati

È un piano di dodici punti quello preparato dall'alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, con l'intento di porre fine alla spirale di violenza in Medio Oriente. Non si tratterebbe di un piano di pace, come lo stesso Borrell ha precisato, ma un piano per la soluzione a due Stati: ecco le sue specifiche. IL PIANO

Iraq: "Gli attacchi Usa non aiutano a placare gli animi"

Gli attacchi americani della notte scorsa in Iraq "non aiutano a placare gli animi": lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale iracheno, Qassem al-Aaraji, deplorando "l'aggressione e la flagrante violazione della sovranità irachena". "La parte americana dovrebbe fare pressione per fermare l'aggressione a Gaza piuttosto che prendere di mira e bombardare le sedi di un'istituzione nazionale irachena", ha aggiunto riferendosi all'organizzazione Hashd al-Shaabi, gli ex paramilitari filo-iraniani ufficialmente integrati nelle forze irachene. 

Lavrov, palestinesi si uniscano e "superino la guerra civile"

Il popolo palestinese dovrebbe mostrare unit+ e fermare la guerra civile per raggiungere l'obiettivo della costruzione di uno Stato palestinese, ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. "Quando si tratta di discutere i parametri del cosiddetto 'domani', i seguenti fattori dovrebbero essere di fondamentale importanza: in primo luogo, la volontà consolidata del popolo palestinese stesso", ha detto Lavrov ieri in una riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu a New York dedicata alla crisi in Medio Oriente. "La prima e principale condizione e' l'unita' della nazione palestinese stessa. Crediamo che i nostri fratelli e sorelle palestinesi dimostreranno saggezza strategica e abbandoneranno tutte le considerazioni opportunistiche e il conflitto civile, che impediscono il processo di costruzione della nazione", ha affermato il capo della diplomazia russa. I palestinesi "dovrebbero decidere da soli come sarà il loro futuro Stato, chi dovrebbe governarlo e come", ha ammonito Lavrov. E' troppo presto per parlare di "domani", poichè prima dovrebbe essere raggiunto il cessate il fuoco a Gaza, ha poi fatto notare. "Una volta allentata la fase acuta dell'attuale crisi", ha spiegato la posizione di Mosca Lavrov, "cosa che dovrebbe essere facilitata da un appello del Consiglio di Sicurezza per un cessate il fuoco, proponiamo di avviare consultazioni a livello ministeriale per consolidare le posizioni dei principali attori regionali e, su questa base, sviluppare passi concreti per promuovere il ripristino dell'unità palestinese". "Nella prossima fase sarà richiesta la convocazione di una conferenza internazionale sul Medio Oriente. Lo scopo di tale conferenza è la dichiarazione di uno Stato palestinese e l'elaborazione di misure per garantire una sicurezza affidabile per Israele e normalizzare le sue relazioni con tutti i Paesi arabi e, in generale, musulmani", ha detto Lavrov. 

Lavrov

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Medioriente, raid Usa contro missili anti-nave Houthi

Gli Stati Uniti hanno effettuato nuovi attacchi nello Yemen alle prime ore di oggi, distruggendo due missili antinave Houthi che erano puntati sul Mar Rosso ed erano pronti per il lancio. A darne notizia è stato il Us Central Command, precisando che l'attacco è avvenuto intorno alle 2.30: "Le forze statunitensi hanno identificato i missili nelle aree dello Yemen controllate dagli Houthi e hanno stabilito che rappresentavano una minaccia imminente per le navi mercantili e le navi della marina statunitense nella regione", si legge in un messaggio postato su X. "Le forze statunitensi hanno successivamente colpito e distrutto i missili per legittima difesa. Questa azione proteggerà la libertà di navigazione e renderà le acque internazionali più sicure per le navi della marina americana e le navi mercantili", conclude.

Idf: "Hamas ha stabilito una roccaforte centrale dei terroristi nel cuore di un quartiere residenziale a Khan Yunis, Gaza, adiacente a due scuole"

Wsj, Hamas pronta a liberare ostaggi in cambio di pausa

Rappresentanti di Hamas hanno detto ai mediatori internazionali di essere pronti a discutere il rilascio di alcuni prigionieri in cambio di una "significativa" pausa nei combattimenti. Lo riporta il Wall Street Journal, che cita fonti egiziane. L'apertura segna un importante cambio di strategia da parte di Hamas, che per settimane aveva legato la liberazione degli ostaggi a un accordo per la fine permanente del conflitto con Israele. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu al momento non ha commentato. 

Mar Rosso: Usa, distrutti due missili antinave degli Houthi

Gli Stati Uniti hanno distrutto due missili antinave degli Houthi che erano diretti nel Mar Rosso ed erano pronti al lancio. Lo afferma lo Us Central Command, sottolineando che le forze americane hanno identificato le armi nelle aree dello Yemen controllate dai ribelli e hanno determinato che rappresentavano una minaccia. Le forze Usa hanno distrutto i missili in "autodifesa. Questa azione proteggerà la libertà di navigazione e renderà le acque internazionali più sicure", si legge in un comunicato del Centcom. 

Gaza: Cameron oggi in Israele, vedrà Netanyahu e Katz

Inizierà oggi da Israele e proseguirà nei territori palestinesi, in Qatar e in Turchia il viaggio in Medio Oriente del ministro degli Esteri britannico David Cameron. Lo rende noto Londra. Cameron terrà "colloqui ad alto livello" con i leader regionali per porre fine a quella che ha descritto come una situazione "disperata" a Gaza, spiega un comunicato del ministero degli Esteri britannico. Cameron concentrerà le discussioni sull'invio di maggiori aiuti a Gaza, sul rilascio di più ostaggi e sul raggiungimento di un "cessate il fuoco sostenibile e permanente". Il ministro degli Esteri britannico incontrerà il premier Benjamin Netanyahu e il suo omologo israeliano Israel Katz per parlare degli aiuti umanitari e delle vittime civili nella Striscia, precisa Londra. Cameron incontrerà anche il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas per ribadire il sostegno del Regno Unito alla soluzione dei due stati "in modo che israeliani e palestinesi possano vivere fianco a fianco in pace", si legge nella dichiarazione.

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