Un'alta fonte israeliana ha smentito le notizie di una possibile svolta verso un accordo per la liberazione di altri ostaggi in cambio di un cessate il fuoco a Gaza. Il segretario generale dell'Onu Guterres parla di distruzione senza precedenti a Gaza. Israele afferma di aver ucciso 100 miliziani di Hamas in 24 ore a Khan Yunis, dopo che un'esplosione ha causato la morte di 21 soldati nella Striscia di Gaza. Tajani oggi in Libano, poi in serata sarà in Israele
Un alta fonte israeliana ha smentito le notizie di una possibile svolta verso un accordo per la liberazione di altri ostaggi in cambio di un cessate il fuoco a Gaza. Il segretario generale dell'Onu Guterres parla di distruzione senza precedenti a Gaza.
Intanto Israele ha affermato di aver ucciso 100 miliziani di Hamas in 24 ore a Khan Yunis, dopo che un'esplosione ha causato la morte di 21 soldati nella Striscia di Gaza.
Diverse vittime palestinesi si sono registrate dopo un raid su Jabalia. Tajani oggi in Libano, poi in serata sarà in Israele.
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Yemen, chi sono gli Houthi e cosa hanno a che fare con la guerra Israele-Hamas
Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. Nel dicembre 2023 il Pentagono ha detto di aver intercettato missili e droni lanciati dagli Houthi "potenzialmente indirizzati verso obiettivi in Israele" e una petroliera norvegese nel Mar Rosso è stata colpita da un missile houthi. Il 12 gennaio 2023 Usa e Gran Bretagna hanno condotto un raid contro obiettivi nello Yemen utilizzati dai ribelli. L'APPROFONDIMENTO
Guerra Israele-Hamas, cento giorni dall'inizio del conflitto: le date e i momenti chiave
Il blitz dei terroristi palestinesi del 7 ottobre 2023, la risposta dello Stato ebraico con i primi bombardamenti, l'operazione di terra nella Striscia di Gaza, la tregua e la ripresa delle ostilità, fino al raid a Beirut e agli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso: ecco le tappe (finora) più importanti del conflitto destinato a durare per tutto il 2024. GLI EVENTI
Idf indaga su attacco a Unrwa, 'forse è stato razzo di Hamas'
Le forze di difesa israeliane (Idf) stanno indagando sull'attacco al rifugio dell'Unrwa a Khan Yunis, che ha provocato 9 morti e 75 feriti, ma aggiungono di avere il sospetto che la strage sia stata provocata da un razzo lanciato da Hamas. Lo scrive Times of Israel. Secondo Thomas White, direttore a Gaza dell'agenzia dell'Onu per gli aiuti ai profughi palestinesi, l'edificio che ospita 800 persone è stato colpito da "due proiettili anticarro". Invece, dopo un esame approfondito dell'attività delle forze di terra, "l'Idf ha ora escluso che l'incidente sia stato provocato da un raid aereo o dal fuoco di artiglieria israeliani" e sta quindi "esaminando la possibilità che a colpire sia stato il fuoco di Hamas". Times of Israel ricorda che in quella zona i soldati israeliani sono stati esposti dal fuoco di razzi e mortai.
Hezbollah, cos'è il "super missile russo" lanciato su una base militare di Israele
Il gruppo libanese ha attaccato il centro di osservazione dello Stato ebraico sul monte Meron attraverso il Kornet-EM, un'arma a guida laser probabilmente ricevuta dall'Iran (che a sua volta l'avrebbe ottenuta da Mosca). Ma quella in mano ai militanti sciiti sarebbe una versione potenziata, in grado di colpire obiettivi fino a 10 km di distanza. CHE COS'E'
Usa "deplora" l'attacco mortale a rifugio dell'Onu a Gaza
Gli Stati Uniti "deplorano" l'attacco al rifugio delle Nazioni Unite a Gaza. Lo ha detto un portavoce del dipartimento di Stato.
Guerra in Medioriente, rischio escalation dopo gli attacchi dell'Iran: cosa sta succedendo
Si infiamma l'intera regione in seguito ai raid di Teheran in Iraq, contro una presunta sede del Mossad, e in Siria, contro una base dell'Isis. Anche il Pakistan denuncia un attacco sul suo territorio, con la Cina che invita alla calma. L'allargamento del conflitto, partito con l'attacco di Hamas e la risposta di Israele a Gaza, sembra ormai sempre più vicino. LEGGI
Israele, migliaia di persone in piazza a Tel Aviv contro Netanyahu: "Deve andare a casa"
Nella capitale proteste nei confronti del premier, soprattutto da parte dei familiari degli ostaggi e delle vittime di Hamas. "Chi divide non unirà, chi distrugge non costruirà, chi distrugge non creerà", ha dichiarato Yonatan Shamriz, il cui fratello Alon, ostaggio a Gaza, è stato ucciso dai soldati israeliani. Manifestazioni anche a Cesarea, nel nord del Paese, di fronte all’abitazione di Netanyahu. LA PROTESTA
Dimostranti bloccano via a Tel Aviv, esigono ritorno ostaggi
Israele-Hamas, trovato tunnel a Khan Yunis dove erano tenuti alcuni ostaggi
La struttura sotterranea presente nel sud della Striscia di Gaza si trovava sotto la residenza di un dirigente di Hamas e ha ospitato a varie riprese una ventina di ostaggi, compresa una bimba poi rilasciata. Secondo l'Idf, il tunnel scoperto era lungo circa 830 metri. I soldati che hanno fatto irruzione si sono scontrati con i terroristi prima di poter accedere. La struttura è stata distrutta. IL VIDEO
Israele, le famiglie degli ostaggi protestano davanti alla residenza di Netanyahu. FOTO
I parenti dei prigionieri nelle mani di Hamas chiedono al governo dello Stato ebraico di "non indugiare" nella ricerca di un accordo per la loro liberazione. "Non c'è tempo da perdere, la maggioranza del popolo è con noi", urlano a gran voce davanti alla casa del premier. LE IMMAGINI
Doha contro Netanyahu: "Sconcertati da dichiarazioni irresponsabili"
Il Qatar contro Benjamin Netanyahu nel pieno delle trattative in corso per il rilascio degli ostaggi. In un post su X, il portavoce del ministero degli Esteri di Doha ha attaccato il premier israeliano, per una serie di dichiarazioni "irresponsabili. Il riferimento è alle parole pronunciate da Netanyahu durante un recente incontro con le famiglie degli ostaggi, durante il quale, secondo quanto rivelato da Channel 12, avrebbe definito il Qatar un mediatore "problematico" e si sarebbe detto "molto arrabbiato con gli americani" che hanno rinnovato di dieci anni l'accordo sulla base militare di Udeid.
"Siamo sconcertati dalle dichiarazioni attribuite al primo ministro israeliano in vari resoconti dei media sul ruolo di mediazione del Qatar. Se confermate, sono irresponsabili e distruttive per gli sforzi volti a salvare vite innocenti, ma non sono sorprendenti", ha affermato Majed al Ansari.
Doha: "Netanyahu ostacola mediazione, solo per sua carriera politica"
"Se le dichiarazioni riportate dovessero risultare vere, il premier israeliano non farebbe altro che ostacolare e minare il processo di mediazione, per ragioni che sembrano servire alla sua carriera politica invece di dare priorità alla salvezza di vite innocenti, compresi gli ostaggi israeliani". Lo scrive su X il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al Ansari, commentando le parole di Benjamin Netanyahu, che accusa Doha di essere un mediatore "problematico".
"Da mesi, e dopo il successo della mediazione dello scorso anno che ha portato al rilascio di oltre cento ostaggi, il Qatar è impegnato in un dialogo regolare con le parti negoziali, comprese le istituzioni israeliane, nel tentativo di stabilire il contesto per un nuovo accordo sugli ostaggi e l'ingresso immediato degli aiuti umanitari a Gaza", ha ricordato il portavoce. "Invece di preoccuparsi delle relazioni strategiche del Qatar con gli Stati Uniti, speriamo che Netanyahu decida di operare in buona fede e di concentrarsi sul rilascio degli ostaggi", conclude al Ansari.
Israele Palestina, il piano in dodici punti dell'Ue per una soluzione a due stati
È un piano di dodici punti quello preparato dall'alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, con l'intento di porre fine alla spirale di violenza in Medio Oriente. Non si tratterebbe di un piano di pace, come lo stesso Borrell ha precisato, ma un piano per la soluzione a due Stati: ecco le sue specifiche. LEGGI
Accusa genocidio Israele, venerdì prima sentenza Corte Aia
Sarà nota venerdì, alle 13 ora italiana, la sentenza dei giudici della Corte Internazionale di Giustizia dell'Aia che potranno emanare o meno un'ordinanza contro Israele, portato alla sbarra dal Sudafrica che accusa lo Stato ebraico di genocidio per l'operazione militare che sta conducendo a Gaza. La Corte Suprema delle Nazioni Unite potra' decidere eventuali "misure provvisorie", ovvero un'ordinanza di emergenza contro Israele per proteggere i palestinesi; ma non si pronuncerà sul merito, ovvero l'accusa di genocidio, una sentenza per la quale si dovrà attendere non meno di un paio di anni.
Israele, nuovi raid contro obiettivi Hezbollah nel sud del Libano
Le forze israeliane (Idf) confermano nuovi raid contro obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano. Siti militari e altre infrastrutture usate dagli Hezbollah nell'area di Yaroun sono finite nel mirino di operazioni di caccia e artiglieria, rendono noto le Idf su X. In precedenza il Times of Israel aveva riferito del primo allarme antiaereo nel nord di Israele dopo oltre 27 ore di 'tregua', un'allerta scattata nelle località di Yir’on, Dovev e Baram.
Egitto: "Israele impedisce un accordo sulla tregua a Gaza"
"Condizioni impossibili impediscono il raggiungimento di una tregua a Gaza": lo ha detto il ministero degli Esteri egiziano ad Al Arabiya. "L'assenza di volontà politica israeliana impedisce il raggiungimento di qualsiasi accordo", aggiunge l'emittente citando il ministero egiziano in una serie di tweet. "Continuiamo a perseguire i nostri sforzi per giungere a un accordo. Intanto - si legge in altro post su X - gli abitanti di Gaza vengono uccisi a causa di manovre politiche".
Erdogan: "Basta attacchi disumani Israele a Gaza"
Gli "attacchi israeliani a Gaza", la campagna militare israeliana scattata dopo la strage del 7 ottobre in Israele, sono stati tra i temi in cima ai colloqui ad Ankara tra il leader turco Recep Tayyip Erdogan e il presidente iraniano Ebrahim Raisi. "Devono cessare gli attacchi disumani di Israele a Gaza", ha detto Erdogan, in dichiarazioni rilanciate dalla Trt. "Abbiamo parlato - ha riferito - della necessità di prendere passi necessari per porre fine a questa violenza e abbiamo ancora una volta sottolineato e ribadito il nostro sostegno alla Palestina".
Erdogan a colloquio per 2 ore con Raisi: "Evitare altre minacce a sicurezza area"
"Concordiamo sull'importanza di evitare passi che possano minacciare ulteriormente la sicurezza e la stabilità della nostra regione". E' quanto ha affermato il leader turco Recep Tayyip Erdogan in dichiarazioni rilanciate dall'agenzia Anadolu nel giorno dei colloqui ad Ankara con il presidente iraniano Ebrahim Raisi. Un incontro "privato", ha riferito l'agenzia iraniana Irna, andato avanti per due ore.
Raisi ad Ankara, Usa veri assassini di Gaza
Il presidente iraniano Ebrahim Raisi non risparmia un duro attacco agli Stati uniti da Ankara, dove ha definito gli Usa "i veri assassini di Gaza" in una conferenza stampa al fianco del collega turco Recep Tayyip Erdogan. "Coloro che stanno uccidendo i civili di Gaza sono in realtà gli Stati Uniti, che sostengono apertamente e senza condizioni il sionismo. Coloro che parlano di diritti umani hanno perso ogni credibilità. Noi da Paesi musulmani, continueremo a impegnarci per porre fine a questa situazione, perché anche le Nazioni Unite non hanno più un ruolo", ha detto Raisi.