Guerra Israele–Hamas. Stallo su accordo ostaggi, Hamas: "Netanyahu procrastina"

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Sembra slittare ancora un accordo sui prigionieri. "Netanyahu procrastina, interrompe l'accordo e continua a mentire a tutte le parti", ha detto un leader di Hamas. Il governo del movimento islamista ha annunciato che 13 mila persone sono state uccise nei bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza dall'inizio della guerra. Sotto all'ospedale di Al-Shifa scoperti un tunnel e una sala comando dei miliziani. Borrell: "Prepariamo un piano sul futuro di Gaza"

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Sembra slittare ancora l'accordo tra Israele e Hamas per il rilascio degli ostaggi. "Ogni volta che ci avviciniamo al completamento dell'accordo sui prigionieri - ha detto uno dei leader di Hamas - il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu procrastina, interrompe l'accordo e continua a mentire a tutte le parti". 

Intanto, alcuni ostaggi rapiti da Hamas sono stati portati nell'ospedale Shifa, sotto il quale sono stati scoperti un tunnel e una sala comando dei miliziani: lo ha reso noto Israele, diffondendo un video a riguardo. 

Il governo del movimento islamista Hamas ha annunciato oggi che 13.000 persone sono state uccise nei bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza dall'inizio della guerra, il 7 ottobre scorso. Tra i decessi registrati finora ci sono più di 5.500 minorenni e 3.500 donne. 


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Netanyahu: restituire ostaggi alle famiglie è missione sacra

Insieme al Gabinetto di Guerra ho incontrato stasera le famiglie dei rapiti che sono sempre nel mio cuore e guidano le mie azioni. Recuperare i nostri rapiti è un compito sacro e supremo e mi impegno a farlo. Non abbiamo rinunciato al compito di restituirli, e questa è la mia responsabilità e quella del Gabinetto di Guerra" scrive su X il premier israeliano Benyamin Netanyahu. "Ho ascoltato il dolore delle famiglie. Abbiamo parlato cuore a cuore, ho condiviso con loro quanto più ho potuto gli sforzi politici, di intelligence e operativi che conduciamo 24 ore su 24. Ho detto alle care famiglie: i nostri rapiti sono sempre davanti ai miei occhi - dal momento in cui mi alzo la mattina fino a quando vado a letto la sera tardi - in ogni momento. Non smetteremo di combattere finché non riporteremo a casa i nostri ostaggi, non distruggeremo Hamas e non ci assicureremo che non ci siano più minacce da Gaza". 

Guerra Hamas-Israele, Etgar Keret: il 7 ottobre ha rafforzato gli estremismi

Si è sempre definito un uomo di sinistra, un pacifista e attivista, lo scrittore e regista Etgar Keret, è tra gli intellettuali più eclettici e innovativi della sua generazione in Israele. Oggi, mentre attraversa il suo Paese per leggere ai bambini sopravvissuti alla mattanza del gruppo terroristico palestinese Hamas, che il 7 ottobre ha ucciso circa 1400 persone e sequestrato quasi 250 israeliani, Keret a Sky Tg24 racconta come quel giorno abbia cambiato “la prospettiva di ognuno” e come “gli effetti collaterali” siano stati l’ingigantire da entrambi le parti del divario gli estremismi. L'INTERVISTA

Medioriente, parenti ostaggi abbandonano incontro con gabinetto di guerra

I parenti degli israeliani tenuti in ostaggio da Hamas nella Striscia di Gaza hanno abbandonato un incontro con i membri del gabinetto di guerra dopo che è stato detto loro che gli obiettivi di liberare gli ostaggi e rovesciare Hamas sono ugualmente importanti. Lo riporta Haaretz. Udi Goren, il cui cugino, Tal Chaimi, 42 anni, è tra gli ostaggi, ha detto a Channel 12 news che lo scopo dell'incontro era che i ministri spiegassero gli obiettivi di Israele nella guerra. "Qualche giorno fa ci siamo incontrati solo con Gantz e Eisenkot", ha detto Goren. "Ci hanno detto inequivocabilmente che l'obiettivo primario della guerra era garantire il rilascio degli ostaggi e ora ci viene detto, in risposta a una domanda molto concreta, che gli altri membri del gabinetto di guerra dicono che ci sono due obiettivi ugualmente importanti". "Cento membri della Knesset ci hanno promesso che credono che lo scopo supremo della guerra debba essere innanzitutto la liberazione degli ostaggi. Netanyahu ha detto che entrambi gli obiettivi sono ugualmente importanti", ha aggiunto Goren. "È una delusione enorme. Se lo Stato di Israele vuole dimostrare che santifica la vita sopra ogni cosa, che crede davvero nel valore della vita umana, le parole non bastano. Deve essere l'obiettivo primario della guerra. Santifichiamo la vita e riportiamo a casa viva la nostra gente". 

Guerra Israele, a Gaza fatto saltare in aria il parlamento di Hamas

L'edificio era stato conquistato nei giorni scorsi dai militari,  che avevano diffuso una foto dall'interno con le bandiere israeliane FOTO

Che cos'è il Captagon, la droga usata dai commando di Hamas che annulla la paura

"E' un prodotto che dà forte eccitazione, composto da anfetamina e  caffeina in dosi elevate, spinge a sentirsi più forti e toglie la  paura", spiega Silvio Garattini, fondatore e direttore dell'Istituto  farmacologico Mario Negri di Milano LEGGI

Medioriente, Usa: vicino accordo su ostaggi ma ancora lavoro da fare

"Stiamo ancora continuando a lavorare per il rilascio degli ostaggi. Siamo vicini e speriamo che si possa raggiungere un accordo, ma c'e' ancora del lavoro da fare". Lo ha detto il portavoce della Casa Bianca, John Kirby precisando le parole del presidente Usa, Joe Biden, che nel pomeriggio aveva detto che un accordo sul rilascio degli ostaggi da Gaza era "vicino". 

Borrell ai 27, 'prepariamo un piano sul futuro di Gaza'

L'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell, nel corso della videocall con i 27 ministri degli Esteri europei, ha annunciato la preparazione di un documento - un cosiddetto option paper - sul futuro di Gaza. Il testo sarà sul tavolo del prossimo Consiglio Affari Esteri. "La prossima riunione dovrà concentrarsi in particolare sulla stabilizzazione di Gaza e sulla rivitalizzazione della soluzione dei due Stati", ha spiegato Borrell nel corso della videoconferenza sottolineando che "la migliore garanzia per la sicurezza di Israele è la creazione di uno stato palestinese".

Hamas, 100 pazienti evacuati da ospedale Indonesiano Gaza

Cento pazienti sono stati evacuati dall'ospedale Indonesiano di Gaza. Lo fa sapere il ministero della Sanità palestinese gestito da Hamas.

Usa, sequestro nave violazione diritto, rilascio immediato

Il sequestro di una nave mercantile nel Mar Rosso da parte del movimento Houthi dello Yemen sostenuto dall'Iran, è una violazione del diritto internazionale. Lo ha detto in un briefing il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller che ha chiesto l'immediato rilascio della nave e del suo equipaggio. "Il sequestro da parte degli Houthi della motonave Galaxy Leader nel Mar Rosso è una flagrante violazione del diritto internazionale", ha detto Miller.

Guerra Israele-Hamas, dalla A di Ali Qadi alla Z di Zaka: le parole-chiave del conflitto

Ci sono alcuni termini che più di altri raccontano la crisi in atto  nel Medioriente e i suoi possibili sviluppi. Lettera per lettera, ecco un alfabeto di nomi ed espressioni tornati prepotentemente al centro  dell'attualità LE PAROLE CHIAVE

Guerra Israele-Hamas, la storia del conflitto in breve

Ripercorriamo, attraverso le mappe, le tappe del conflitto: dalla  genesi negli anni del Mandato britannico agli Accordi di Oslo del '93-95  che rappresentarono una svolta storica e al tempo stesso un punto di  arresto per il processo di pace, passando per l'occupazione israeliana  della Striscia di Gaza nel '67 LE MAPPE

Hamas, non c'è ancora accordo sullo scambio di prigionieri

Il membro dell'Ufficio politico di Hamas, Izzat al-Rishq, ha affermato che al momento non ci sono dettagli definitivi per raggiungere un accordo sullo scambio di prigionieri. Lo riferisce Al Jazeera in arabo. Uno dei leader di Hamas ha aggiunto che ogni volta che ci avviciniamo al completamento dell'accordo sui prigionieri, il primo ministro israeliano Benyamin "Netanyahu procrastina, interrompe l'accordo e continua a mentire a tutte le parti". 

Media, leader Hamas parla con Jihad islamica su ostaggi

Il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, ha parlato stasera con il segretario generale della Jihad islamica palestinese, Ziad Nachala, degli sviluppi della guerra e della questione dell'accordo sugli ostaggi. Lo riportano i media israeliani. Il presidente americano Joe Biden ha detto di ritenere che un'intesa sul rilascio dei sequestrati "sarà raggiunto presto". Il portavoce del Consiglio di sicurezza americano, John Kirby, ha precisato successivamente che la Casa Bianca è "fiduciosa ma c'è ancora del lavoro da fare. E niente è fatto finché non è tutto finito". 

Robot localizzatori e gel esplosivo: così l'Idf distrugge i tunnel sotto Gaza

Gli sforzi dell’esercito israeliano si concentrano ora nell'attaccare le gallerie di Hamas. Secondo Israele lì si troverebbero le basi dei terroristi, in  quella rete di cunicoli costruiti sottoterra, a una profondità che va  dai 20 agli 80 metri circa. Tra pericoli, nuove e vecchie tecnologie ed  esplosivi, ecco le tattiche che vengono adottate LEGGI

Oms, 28 prematuri portati in Egitto, altri 3 sono a Gaza

"Oggi, 28 dei 31 bambini prematuri, evacuati ieri dall'ospedale di Al-Shifa, sono stati trasferiti in sicurezza ad Al-Arish per ricevere cure mediche in Egitto. Da lì, 12 bambini sono stati trasportati in aereo al Cairo. Tre bambini continuano a ricevere cure presso l'ospedale Emarati, nel sud di Gaza. Tutti i bambini combattono gravi infezioni e altre patologie e necessitano di cure mediche specializzate". Lo ha scritto su X il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, lodando la Croce Rossa palestinese che ha "guidato la missione di spostare i bambini". "L'Oms - ha aggiunto - è orgogliosa di sostenere e collaborare con la Mezzaluna Rossa Palestinese".


Israele richiama ambasciatore dal Sudafrica

 Israele ha richiamato in patria il proprio ambasciatore dal Sudafrica. Lo ha fatto sapere il ministero degli Esteri a Gerusalemme motivando il richiamo "con le ultime dichiarazioni da parte del Sudafrica". 

Ministra sudafricana vuole mandato di arresto per Netanyahu

La ministra della Presidenza sudafricana Khumbudzo Ntshavheni ha ribadito l'appello dei leader africani per la fine del conflitto a Gaza. Ntshavheni ha sottolineato l'urgente necessità che la comunità internazionale intervenga e fermi il genocidio in corso. La ministra, incontrando la stampa, ha espresso profonda preoccupazione per le atrocità del governo israeliano contro il popolo palestinese, e ha attribuito la "continua impunità" del governo israeliano al sostegno e alla protezione di alcuni paesi. Il Sudafrica, insieme a Bangladesh, Bolivia, Comore e Gibuti, ha già presentato il 17 novembre un deferimento alla Corte penale internazionale per indagare se a Gaza siano stati commessi crimini di guerra e crimini contro l'umanità. Ntshavheni ha sottolineato che l'ambasciatore sudafricano all'Aia ha consegnato personalmente la denuncia. Visto lo svolgersi in tempo reale di questi crimini, Ntshavheni conta in un'imminente emissione di mandati di arresto per diversi leader israeliani, compreso il Primo Ministro Netanyahu. "Il mancato raggiungimento di questo obiettivo sarà indicativo della mancanza di volontà di agire da parte della Corte penale internazionale e sarà un forte segnale del totale fallimento del sistema globale di governance e quindi della necessità di istituire un nuovo sistema", ha affermato 

Famiglie ostaggi al governo, 'riportare indietro tutti'

"Vogliamo che tutti tornino indietro e vogliamo un impegno scritto dal Gabinetto di guerra in questo senso". Lo ha detto Shay Wenkert in rappresentanza delle famiglie degli ostaggi israeliani escludendo così la possibilità di un accordo parziale di cui si parla da giorni. Wenkert ha parlato prima dell'incontro con il Gabinetto di guerra presieduto dal premier Benyamin Netanyahu , "Abbiamo domande molto concrete alle quali ci aspettiamo di ricevere risposte", ha aggiunto l'altra rappresentante, Merav Leshem Gonen. "Ogni accordo - ha aggiunto - non rimuove da loro la responsabilità di portare indietro tutti, nessuno escluso". 

Famiglie ostaggi, 'l'Unicef ha abbandonato i nostri bambini'

Contro il "silenzio" delle organizzazioni dell'Onu sui bambini rapiti da Hamas, le loro famiglie hanno protestato con forza davanti la sede dell'Unicef a Tel Aviv, in occasione della Giornata internazionale dell'infanzia. "Svegliatevi", ha gridato, citata dai media, Hadas Kalderon che ha avuto due figli di 12 e 16 anni rapiti nel kibbutz di Nir Oz il 7 ottobre scorso. Sulla facciata del palazzo che ospita la sede - vuota - dell'Unicef è stato proiettato un messaggio che diceva: "dove sono i vostri bambini? i nostri sono tenuti in ostaggio da Hamas. I nostri li avete abbandonati". 

Hamas, bilancio a Gaza salito a 13.300 morti

Il nuovo bilancio a Gaza è di 13.300 morti. Lo ha riferito il ministero della Sanità nell'enclave palestinese, gestito da Hamas. 

Biden ribadisce, accordo per rilascio ostaggi Hamas vicino

Il presidente americano Joe Biden ha ribadito di credere che un accordo per la liberazione degli ostaggi in mano a Hamas sia vicino. Il presidente ha parlato con i reporter in occasione della tradizionale 'grazia' di due tacchini in vista del Thanksgiving.

Hezbollah, lanciati sette droni contro caserme israeliane

La tv al Manar degli Hezbollah libanesi afferma che dal sud del Libano sono stati lanciati dagli stessi combattenti libanesi 7 droni armati contro caserme e postazioni militari israeliane, a ridosso della linea di demarcazione tra i due Paesi, in risposta agli attacchi israeliani in Libano e su Gaza. 

MSF, incendiata nostra clinica durante combattimenti

"La clinica di Medici Senza Frontiere a Gaza City è stata incendiata questa mattina durante pesanti combattimenti. Un muro dell'edificio è crollato e parte dell'edificio è stato avvolto dalle fiamme". Lo rifericono gli operatori umanitari di MSF sul posto secondo quanto si legge in una nota dell'organizzazione. "Un carro armato israeliano è stato visto in strada. Quattro auto di MSF sono andate a fuoco. Un quinto mezzo, parcheggiato dall'altra parte della strada, si è spezzato in due parti come se fosse stato schiacciato da un veicolo pesante o da un carro armato. Tutte le auto e la clinica erano chiaramente identificati con i loghi di MSF", aggiunge la nota. "Un membro dello staff di MSF, insieme a 20 persone della sua famiglia, si trovano nella clinica durante gli scontri e sono adesso in estremo pericolo. Al momento, MSF non conosce il loro stato di salute. MSF chiede con urgenza la cessazione dei combattimenti nell'area. Ci sono altre 50 persone, tra cui membri dello staff di MSF, che si trovano negli edifici vicini, con un ferito che necessita di cure mediche. Le auto distrutte sono le stesse utilizzate da MSF nel convoglio attaccato sabato scorso. Questi mezzi erano gli unici a disposizione di MSF a Gaza City", conclude MSF. 

Il presidente sudafricano, 'il conflitto a Gaza non ci divida'

Il popolo sudafricano non deve permettere che il conflitto tra Israele e Gaza "acuisca le divisioni" interne. E' l'appello lanciato dal presidente sudafricano Cyril Ramaphosa nella sua lettera settimanale alla nazione, dopo le proteste - una a favore di Israele e l'altra per i palestinesi - che si sono tenute la scorsa settimana a Città del Capo.  Il conflitto israelo-palestinese è fonte di tensione in Sudafrica, soprattutto in considerazione della storia di discriminazione e oppressione che ha vissuto il Paese africano. Cyril Ramaphosa ha osservato che, sebbene il conflitto tra Israele e Hamas provochi forti emozioni, i sudafricani devono evitare che questo li metta gli uni contro gli altri. Il capo dello stato ha poi sottolineato che in Sudafrica non c'è posto per la violenza e neanche per qualsiasi forma di pregiudizio o razzismo. Ramaphosa e l'Anc, il partito al governo, hanno espresso solidarietà ai palestinesi, con il presidente che ha sottolineato che "il sostegno alla lotta palestinese non può essere equiparato all'antisemitismo". Ramaphosa ha poi condannato un giornale israeliano che aveva definito il sostegno del suo governo ai palestinesi un segnale del fatto che il Paese "incoraggia i pogrom" contro la comunità ebraica sudafricana. Ramaphosa ha infine osservato che il governo di Pretoria continuerà a sostenere il diritto di tutti a manifestare pacificamente, siano essi pro-Israele o pro-Palestina e ha invitato i sudafricani a riunirsi in uno spirito di unità e compassione e a lavorare insieme per costruire una società più giusta ed equa per tutti. La settimana scorsa, il Sudafrica ha deferito il governo di Israele alla Corte penale internazionale (Cpi) per le sue azioni nel conflitto di Gaza. 

Guterres, un protettorato Onu non è la soluzione per Gaza

La creazione di un "protettorato delle Nazioni Unite" a Gaza al termine della guerra non è una soluzione, ha dichiarato il capo delle Nazioni Unite Antonio Guterres, chiedendo una "transizione" che coinvolga una serie di attori, tra cui gli Stati Uniti e i Paesi arabi. "E' importante riuscire a trasformare questa tragedia in un'opportunità e, affinché ciò sia possibile, è essenziale che dopo la guerra ci uniamo in modo fermo e irreversibile per una soluzione a due Stati", ha dichiarato Guterres ai giornalisti. Questo include "il rafforzamento dell'Autorità palestinese, l'assunzione di responsabilità a Gaza", ha detto. Ma data l'impossibilità per l'Autorità Palestinese di recarsi a Gaza a causa della presenza di "carri armati israeliani", "la comunità internazionale deve considerare un periodo di transizione". "Non credo che un protettorato delle Nazioni Unite a Gaza sia una soluzione. Penso che avremo bisogno di un approccio multi-stakeholder in cui cooperino diversi Paesi", come gli Stati Uniti, "garanti" della sicurezza di Israele, e i Paesi

della regione, "essenziali" per i palestinesi. "Il mondo intero deve unirsi per creare le condizioni per una transizione, consentendo a un'Autorita' palestinese rafforzata di assumersi la responsabilità a Gaza". 

Allarme razzi a Gaza a Tel Aviv e nel centro di Israele

Le sirene d'allarme razzi da Gaza sono risuonate per il secondo giorno consecutivo a Tel Aviv e nel centro di Israele, compresa la zona dell'aeroporto Ben Gurion, inviando la gente nei rifugi. Lo ha riferito il portavoce militare e lo ha constatato l'ANSA sul posto. Secondo i media, si è trattato di una salva di forte intensità. 

Huthi, navi israeliane sono "obiettivo legittimo ovunque"

"Le navi israeliane sono obiettivi legittimi per noi ovunque... e non esiteremo ad agire": lo ha affermato il generale dei ribelli yemeniti filo-Iran Huthi, Ali Al-Moshki dopo il sequestro ieri di una nave mercantile, la Galaxy Leader, collegata a Israele. Il cargo, battente bandiera delle Bahamas e di proprieta' britannica, è gestita da una società giapponese ma ha legami con l'uomo d'affari israeliano Abraham 'Rami' Ungar. Gli Huthi, parte dell'asse della resistenza legata alla Repubblica islamica, ne hanno rivendicato la cattura come rappresaglia per la guerra di Israele contro Hamas, seguita al massiccio attacco del Movimento islamico il 7 ottobre.

Oms, 'siamo sconvolti dal raid all'ospedale indonesiano a Gaza'

Il capo dell'Organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus ha affermato che "l'Oms è sconvolto dall'attacco all'ospedale indonesiano di Gaza che, secondo quanto riferito, ha provocato 12 morti, tra cui dei pazienti, e decine di feriti, compresi quelli critici e potenzialmente letali. Gli operatori sanitari e i civili non dovrebbero mai essere esposti a un simile orrore, soprattutto all'interno di un ospedale".

Tre droni colpiscono avamposto Israele a nord, no vittime

Dal Libano sono stati lanciati verso Israele 25 missili, molti intercettati da Iron Dome e altri caduti in campi aperti, mentre tre droni esplosivi hanno colpito un avamposto militare, senza fare feriti. Lo hanno riferito le forze armate israeliane, le quali hanno risposto sparando colpi di artiglieria verso l'origine dei lanci. I militari israeliani hanno anche preso di mira una cellula di Hezbollah che pianificava un attacco missilistico dal villaggio libanese di Marwahin. Anche altri siti del Partito di Dio sciita sono stati colpiti in risposta ai ripetuti attacchi contro il nord di Israele. 

Guterres, serve Autorità Palestinese rafforzata a Gaza

Credo sia importante avere un'Autorità Palestinese rafforzata che si assuma le responsabilità a Gaza. Capisco che l'Autorità Palestinese non può venire con i carri armati israeliani nella Striscia, il che significa che la comunità internazionale deve considerare un periodo di transizione. Non credo che un protettorato delle Nazioni Unite sia una soluzione, ma serve un approccio multi-stakeholder in cui paesi diversi, entità diverse, coopereranno". Lo ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres rispondendo ad una domanda dell'ANSA sul 'day after' a Gaza.

Ong, 48 giornalisti uccisi nella guerra tra Israele e Hamas

Il Comitato per la Protezione dei Giornalisti (Cpj), citato dal Guardian, ha fornito un aggiornamento sui giornalisti e operatori dei media uccisi dalla guerra fra Israele e Hamas. Secondo l'organizzazione il conflitto ha portato al mese più sanguinoso per i giornalisti da quando ha iniziato a raccogliere dati nel 1992. Al 20 novembre sono stati confermati morti 48 giornalisti e operatori dei media, di cui 43 palestinesi, 4 israeliani e 1 libanese. Secondo il Cpj i giornalisti rimasti feriti sono 9, tre sono dati per dispersi, mentre 13 sarebbero stati arrestati. Tra le vittime c'è anche Bilal Jadallah, direttore di Press House-Palestine, un'organizzazione no-profit che sostiene lo sviluppo dei media palestinesi indipendenti. Il reporter è stato ucciso nella sua auto ieri a Gaza in un attacco aereo israeliano, secondo il sindacato dei giornalisti palestinesi, Al Qahera News e Youm7 con sede al Cairo.

Israele, 'a Gaza catturati 300 terroristi'

Durante l'operazione di terra in corso a Gaza sono stati "catturati 300 terroristi" poi portati in Israele "per ulteriori interrogatori". Lo ha fatto sapere l'esercito secondo cui "le informazioni che emergono dagli interrogatori sono di grande valore ed hanno portato all'eliminazione di operativi e alla preservazione della sicurezza dei soldati". Secondo la stessa fonte, dagli interrogatori sono emerse informazioni "sulla collocazione di tunnel del terrorismo, di magazzini e armi, oltre alla denuncia dei metodi operativi del nemico e dei suoi sforzi di assimilazione all'interno della popolazione civile". Un ufficiale superiore dell'esercito ha detto "che sono state ricevute migliaia di telefonte da cittadini di Gaza: una scala mai vista finora. E' evidente - ha aggiunto - che i residenti della Striscia sono insoddisfatti della barbara condotta di Hamas, il normale cittadino comprende che Hamas sta portando un disastro dal quale sarà difficile riprendersi". 

Premio Pulitzer lascia il Nyt, denuncia copertura guerra a Gaza

Anne  Boyer, la poetessa e saggista premio Pulitzer responsabile della  pubblicazione delle poesie per il New York Times Magazine, si e' dimessa  per protestare contro come il suo giornale sta coprendo la "guerra di  Israele sostenuta dagli Stati Uniti contro la gente di Gaza". Boyer ha  dato l'annuncio in una lettera aperta sul suo profilo Substack che non  cita esplicitamente Hamas o i 1200 Israeliani massacrati il 7 ottobre,  ma spiega che "non se la sente più di scrivere di poesia in mezzo ai  toni 'ragionevoli' di quanti vogliono acclimatarci a queste sofferenze  irragionevoli". La editor non e' la sola firma del New York Times a  dimettersi per protesta contro la guerra a Gaza. Il 3 novembre, Jazmine  Hughes, vincitrice quest'anno di un National  Magazine Award, ha  lasciato dopo aver firmato una lettera aperta in violazione, secondo il  Times, delle politiche della redazione. Ancor piu' clamorosamente, il 9  novembre la fotografa Nan Goldin ha cancellato un progetto di  collaborazione con la Old Gray Lady "perché il modo con cui il New York  Times sta trattando al guerra a Gaza mostra complicità con Israele".

Media, Israele occupa il Palazzo della Giustizia a Gaza

Un reparto dell'esercito israeliano ha occupato oggi il Palazzo della Giustizia, nel settore sud di Gaza City.  Lo ha riferito la televisione pubblica Kan. Secondo i media, dopo aver occupato il Parlamento ed il comando della polizia, Israele continua a colpire simboli di governo di Hamas. 

Guterres, bambini hanno bisogno di pace adesso

"Guerre, cambiamenti climatici, turbolenze economiche. Crisi dopo crisi, i bambini di tutto il mondo vengono derubati delle loro vite e del loro futuro". Lo scrive su X il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres nella Giornata mondiale dell'infanzia. "I bambini hanno bisogno di pace, adesso" conclude Guterres.

Inviato Usa in Israele per colloqui su fronte Libano

L'inviato speciale Usa, Amos Hochstein, è arrivato in Israele per colloqui riguardo al fronte settentrionale e una potenziale guerra con il Libano che Washington vuole evitare. Lo ha riferito Barak Ravid su Axios, citando fonti americane e israeliane. In agenda ci sono incontri con il ministro della Difesa Yoav Gallant, il ministro per gli Affari strategici Ron Dermer, il capo di stato maggiore Herzi Halevi e il consigliere per la sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi. Alcuni nell'amministrazione Biden temono che Israele stia cercando di provocare Hezbollah e creare un pretesto per una guerra più ampia in Libano che potrebbe trascinare ulteriormente gli Stati Uniti e altri Paesi nel conflitto. Una visione che i funzionari israeliani negano apertamente. 

Hezbollah, lanciati droni contro esercito Israele a Kiryat Shmona

Gli Hezbollah libanesi hanno rivendicato poco fa il lancio di droni armati contro postazioni dell'esercito israeliano nella profondità dell'Alta Galilea, nei pressi della cittadina di Kiryat Shmona. Tra il sud del Libano e il nord di Israele oggi si è verificato un inasprimento degli scambi di fuoco tra Hezbollah e Israele.   Da quando l'8 ottobre scorso sono iniziate le ostilità tra le parti, il ricorso da parte di Hezbollah ai droni armati non è quotidiano ma si sta facendo via via più frequente.   Nelle stesse ore si sono segnalati nel sud del Libano raid aerei israeliani compiuti con elicotteri da combattimento che sorvolano a bassa quota zone della linea del fronte.

A Rafah 65 bambini malati da Gaza, andranno in Turchia

Sessantasei bambini malati, 41 dei quali affetti da vari tipi di tumore, provenienti dagli ospedali di Gaza, sono partiti oggi dal valico di Rafah per essere curati in Turchia. Altri 20 erano già arrivati venerdì scorso e ripartiti sabato per gli Emirati. Lo riferisce all'ANSA la Mezzaluna rossa egiziana. L'Egitto - fa intanto sapere l'Ufficio stampa del governo - ha continuato ad accogliere feriti, cittadini stranieri, con doppia cittadinanza ed egiziani attraverso il valico, per un totale di 6.713 cittadini stranieri, con doppia cittadinanza e 929 egiziani accolti dall'inizio delle ostilità. Il numero totale dei feriti accolti attraverso il valico di Rafah per essere curati negli ospedali egiziani ammonta, da quando il valico è stato aperto, a 236 feriti e 197 accompagnatori. Di pari passo - aggiunge il governo egiziano - sono proseguiti gli sforzi per fornire aiuti umanitari alla Striscia di Gaza. Il volume degli aiuti arrivati ad Al-Arish ha raggiunto circa le 9.205 tonnellate. La Mezzaluna Rossa egiziana, l'Alleanza Nazionale e Hayat Karima (iniziativa Vita Dignitosa) hanno fornito la maggior parte di questi aiuti. Anche numerosi Paesi arabi hanno fornito aiuti significativi, come Giordania, Emirati Arabi Uniti, Tunisia, Qatar, Kuwait, Algeria, Iraq, Bahrein, Marocco, Libia, Arabia Saudita e Sultanato dell'Oman.

Yellen: "Essenziale approvare aiuti a Israele e Ucraina"

E' essenziale che siano approvati aiuti a Israele e all'Ucraina. Lo afferma il segretario al Tesoro Janet Yellen in un'intervista a Cnbc.

Unrwa, gli sfollati palestinesi sono diventati 1,7 milioni

L'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi (Unrwa) ha annunciato che il numero di sfollati nella striscia di Gaza è di circa 1,7 milioni di persone.

Foto soldati Israele davanti al tribunale di Gaza

Una foto che circola sui social mostra i soldati della Brigata Nahal dell'esercito israeliano in posa davanti al tribunale di Hamas nella Striscia di Gaza, dopo aver preso possesso dell'edificio. Lo riferisce Times of Israel, aggiungendo che non vi sono indicazioni su quando sia stata scattata l'immagine. I soldati sventolano bandiere israeliane. 

Israele: 'Colpiti obiettivi terroristici Hezbollah'

In seguito ai ripetuti attacchi giunti oggi dal Libano sud, Israele ha colpito "infrastrutture terroristiche degli Hezbollah" con il fuoco dei carri armati, che si sono avvalsi anche dell'intervento di un aereo da combattimento e di un elicottero. Lo ha fatto sapere il portavoce militare. Inoltre è stata colpita una cellula che cercava di sparare verso Israele un razzo anti-carro dall'area del villaggio libanese di Marwahin. Finora, secondo il portavoce, dal Libano sono stati lanciati 25 razzi, parte dei quali sono stati intercettati mentre altri sono esplosi in aree aperte.

Lavrov domani riceverà i ministri degli Esteri di Paesi islamici

Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov avrà domani incontri a Mosca con gli omologhi di vari Paesi della Lega Araba e dell'Organizzazione della cooperazione islamica (Oci) per discutere della situazione nella Striscia di Gaza. I capi delle diplomazie di diversi Paesi islamici arriveranno a Mosca "in base alla decisione prese al vertice di Riad", tenuto l'11 novembre, ha sottolineato la portavoce, Maria Zakharova, citata dalla Tass.

Ministro degli Esteri saudita a Pechino: "Messaggio è chiaro, stop subito alla guerra"

"Siamo qui per mandare un messaggio chiaro: dobbiamo fermare immediatamente combattimenti e uccisioni, dobbiamo consegnare subito le forniture umanitarie a Gaza". Si è espresso così, da Pechino, il ministro degli Esteri saudita, Faisal bin Farhan Al Saud. "Auspichiamo una cooperazione con la Cina, e altri Paesi che comprendono la gravità della situazione, per porre fine alla guerra", ha detto, secondo le dichiarazioni riportate da Arab News, mentre prosegue il conflitto tra Israele e Hamas.

Il ministro degli Esteri saudita è a Pechino con una delegazione composta anche dai titolari degli Esteri dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), dell'Indonesia, dell'Egitto e della Giordania e dal capo dell'Organizzazione della cooperazione islamica.

Entrato a Gaza materiale per primo ospedale da campo dal 7 ottobre

Il materiale inviato dalla Giordania per costruire un ospedale da campo è entrato nella Striscia di Gaza per la prima volta dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas. Lo ha annunciato il direttore generale degli ospedali di Gaza, Mohammed Zaqout, citato dai media satellitari arabi.

"L'ospedale sarà realizzato a Khan Younis per accogliere i feriti e i malati", ha affermato Zaquot, denunciando le condizioni "catastrofiche" in cui versano gli ospedali del sud di Gaza, "con l'afflusso di centinaia di feriti ogni giorno e continui attacchi aerei e di artiglieria".

Papa Francesco: "Nessuna guerra vale le lacrime dei bambini"

Oms: "I bambini a Gaza pagano il prezzo più alto nella guerra, un morto ogni 10 minuti"

''I bambini di Gaza stanno pagando il prezzo più alto della guerra'' tra Israele e Hamas, mentre ''hanno bisogno di sicurezza, pace e servizi''. Lo denuncia l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) nella Giornata Internazionale dei Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, ribadendo quanto aveva denunciato il suo direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus: ''a Gaza muore un bambino ogni dieci minuti''.

L'Oms denuncia quindi la ''mancanza di cibo e acqua, case, scuole e ospedali sotto bombardamento'' nella Striscia di Gaza.

Razzi da Gaza, suonano sirene ad Ashdod e Ashkelon

Suonano le sirene di allarme antimissile in varie zone del sud di Israele, anche ad Ashdod e Ashkelon. Lo riferisce Haaretz. E' la prima volta in 24 ore, secondo il Times of Israel, che razzi a lungo raggio vengono lanciati dalla Striscia di Gaza in direzione di Israele.

Così l'Idf distrugge i tunnel sotto Gaza. VIDEO

Unrwa: "Circa 1,7 milioni di sfollati a Gaza"

Ha raggiunto circa 1,7 milioni il numero degli sfollati nella Striscia di Gaza. Lo ha reso noto l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi (Unrwa), precisando che circa 900 sfollati sono ora accolti nelle scuole dell'Agenzia Onu mentre altri centinaia di migliaia vivono per strada.

L'Unrwa ha reso noto che, sebbene abbia comunicato a Israele l'esatta ubicazione delle sue strutture, oltre 70 di esse sono state danneggiate dai bombardamenti. Inoltre, l'organizzazione ha affermato che l'acqua contaminata ha portato alla diffusione di malattie e che si teme un'epidemia di colera.

Incognita Sinwar, capo di Hamas a Gaza, su negoziato per ostaggi

Il negoziato sugli ostaggi in mano ad Hamas si sta definendo attorno ad una proposta di liberazione di almeno 50 fra donne e bambini, ma fino all'ultimo non vi è nessuna certezza. Il gabinetto di guerra israeliano ne ha ancora parlato in una riunione la scorsa notte. E una delle principali incognite, scrive oggi Haaretz, è Yahia Sinwar, il capo di Hamas nella Striscia di Gaza. 

La settimana scorsa, quando l'esercito israeliano è entrato all'ospedale Shifa a Gaza, Sinwar ha tagliato i contatti con i mediatori del Qatar per diversi giorni, ma apparentemente li ha ripresi. Sia gli israeliani che gli americani ritengono che sarà lui a dire l'ultima parola da parte palestinese, non la leadership di Hamas all'estero. Gli israeliani, scrive Haaretz, ritengono che Sinwar sia ancora "euforico" per il successo del massacro del 7 ottobre e per questo continui a mantenere una posizione negoziale molto dura, ignorando le sofferenze della popolazione di Gaza. 

Ma proprio a causa di Sinwar, considerato meno razionale degli Hezbollah libanesi, alcuni sostengono che Israele dovrebbe cogliere ogni opportunità di accordo, in modo di liberare al più presto il maggior numero possibile di persone. C'è sempre infatti il rischio che la guerra si intensifichi e Sinwar chiuda ogni negoziato. Altri, come il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant e il capo di Stato maggiore Herzl Halevi ritengono invece che mantenere la pressione militare su Hamas serva anche ad aumentare le possibilità di un accordo sugli ostaggi. 

Sinwar

©Ansa

Eliseo: "La Cina contribuisca di più negli aiuti a Gaza"

La Cina deve "contribuire in modo significativamente maggiore" agli aiuti umanitari forniti dalle Nazioni Unite ai civili palestinesi, ha affermato la presidenza francese la telefonata tra Emmanuel Macron e il suo omologo cinese Xi Jinping. "Ad oggi, questo sostegno è estremamente limitato, dell'ordine di circa un milione di dollari all'anno, e incoraggiamo quindi le autorità cinesi al massimo livello a fare molto di più", ha detto ai giornalisti l'Eliseo. Parigi chiede inoltre a Pechino di usare la sua "influenza" sui paesi del Medio Oriente per "evitare qualsiasi escalation" nel conflitto tra Israele e il movimento islamico palestinese Hamas.


Ue: Anp pronta a governare Gaza

"L'idea discussa, non ancora finalizzata, è che una forma di autorità palestinese dovrà essere a Gaza che non può essere rioccupata da Israele o restare a essere sotto il controllo di Hamas, perché non ha più posto lì. Qualcuno ovviamente deve riempire il vuoto. E dovrebbe essere un'autorità palestinese". Lo ha dichiarato il portavoce dell'Ue per la Politica estera, Peter Stano, nel briefing quotidiano con la stampa. "E dopo il confronto con i rappresentanti palestinesi, all'Alto rappresentante dell'Ue è stato detto che l'Autorità palestinese è pronta, a un certo punto in qualche modo, che dovrà essere definito, con il sostegno dei Paesi arabi, delle Nazioni unite, ma in linea generale l'Autoritàpalestinese è pronta. Ed è quello per cui lavoriamo in questo momento: che l'Autorità palestinese prenda il controllo, a un certo punto, in modo che il territorio di Gaza sia governato propriamente e non da un'organizzazione terroristica", ha aggiunto.

Entrato a Gaza il primo ospedale da campo

È entrato oggi a Gaza il primo ospedale da campo dall'inizio della guerra. Lo hanno reso noto funzionari palestinesi.

Centonove malati di cancro da Gaza in Turchia

Altri 109 malati provenienti dalla Striscia di Gaza verranno trasferiti oggi dall'Egitto verso la Turchia. Un'aereo cargo militare turco è atteso oggi presso l'aeroporto egiziano di Al Arish con a bordo 10 medici che si prenderanno cura dei malati, molti dei quali precedentemente sottoposti a trattamenti oncologici presso l'ospedale turco di Gaza.

Ventotto bimbi prematuri giunti in Egitto da Gaza

Ventotto bambini prematuri provenienti dall'ospedale Al Shifa di Gaza sono arrivati al valico di Rafah. Lo riporta l'emittente statale egiziana al Qahera. Intanto due cisterne di carburante sono entrate nella Striscia di Gaza portando il totale a nove.

A Gaza combustibile e attrezzature per costruire ospedale

Due camion cisterna carichi di carburante hanno attraversato stamane il valico di Rafah, tra l'Egitto e la Striscia di Gaza, entrando nell'enclave palestinese, da dove usciranno oggi nuovi gruppi di palestinesi con doppia nazionalità, ma anche malati di cancro e bambini prematuri che riceveranno le cure in Egitto e in Turchia. Secondo fonti del valico di Rafah, l'unica uscita da Gaza non controllata da Israele, con l'ingresso dei due nuovi camion di
carburante, sono nove le cisterne a cui Israele ha permesso di
entrare a Gaza da giovedì scorso, sotto le pressioni internazionali. Oggi hanno anche attraverso il valico 180 medici e le attrezzature inviate dalla Giordania per la creazione di un secondo ospedale da campo giordano nell'enclave palestinese, insieme a una delegazione degli Emirati composta da 17 membri che visiterà la Striscia per scopi simili.

Quaranta camion di aiuti pronti ad entrare a Gaza da Rafah

Quaranta camion di aiuti umanitari sono pronti ad entrare a Gaza dal valico di Rafah. Lo riporta Hareetz.

Knesset discute su pena morte, insorgono i parenti ostaggi

Un dibattito sulla pena di morte, tenuto oggi nella commissione parlamentare per la sicurezza nazionale su iniziativa del partito di estrema destra 'Potere ebraico', ha messo in allarme le famiglie degli ostaggi prigionieri di Hamas che hanno chiesto ai deputati di rinviare la seduta per non compromettere le trattative con i rapitori. "Voi mettete a repentaglio le vite dei nostri congiunti" hanno detto i rappresentanti delle famiglie. L'udienza è stata convocata per preparare alla prima lettura una bozza di legge presentata a marzo. Il presidente della commissione Zvi Vogel ('Potere ebraico') ha ordinato che il dibattito prosegua.

Hezbollah: attaccate basi militari di Israele dal sud del Libano

Hezbollah ha rivendicato stamani l'attacco a due basi militari israeliane lungo la linea di demarcazione tra i due paesi. Lo riferisce la tv al Manar dello stesso Partito di Dio filo-iraniano. Secondo Hezbollah, i combattenti libanesi hanno preso di mira la base di ascolto delle comunicazioni a Biranit, nei pressi di Rosh ha-Nikrah, e l'avamposto di Tzurit, nei pressi di Yi'ron.

Palestinese ucciso a Hebron, "spari su auto sospetta"

Un palestinese di el-Arub (presso Hebron, Cisgiordania) è stato colpito a morte quando la polizia israeliana ha aperto il fuoco contro un'automobile ritenuta "sospetta" che è fuggita. Lo ha riferito l'agenzia di stampa Maan. A Hebron la tensione resta molto elevata dopo che nell'ultima settimana Hamas ha condotto due attentati contro posti di blocco della polizia. La radio pubblica israeliana Kan riferisce intanto che nel nord della Cisgiordania alcune automobili israeliane sono cadute la scorsa notte in un'imboscata tesa loro da miliziani palestinesi armati. Due di esse sono state colpite ma i passeggeri sono rimasti illesi.

Israele, uccisi tre comandanti di compagnia di Hamas

Aerei israeliani - in base ad informazioni di intelligence - hanno ucciso tre comandanti di compagnia di Hamas nel Nord della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare.

Israele: morti altri due soldati, in totale 65

L'esercito ha annunciato la morte di altri 2 soldati i combattimento nel nord della Striscia. Con questi ultimi due uccisi il totale delle morti dall'inizio delle operazione di terra è di 65.

Iran: "Russia abbia ruolo più attivo in risoluzione guerra a Gaza"

L’Iran ha chiesto alla Russia di svolgere "un ruolo più attivo" nella risoluzione della guerra a Gaza. In una telefonata al suo omologo russo Sergey Lavrov, il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian ha aggiunto che “la resistenza determinerà senza dubbio il risultato finale”.
Secondo quanto riportato da al Jazeera, nel corso del loro colloquio i due rappresentanti governativi hanno discusso principalmente della guerra a Gaza, con Amirabdollahian che accusa gli Stati Uniti di infiammare la guerra. Hanno inoltre sottolineato la necessità di un cessate il fuoco e di assistenza urgente alla popolazione civile colpita.

Hamas: i morti in attacchi a ospedale Indonesiano sono 12

Almeno "12 pazienti e i loro parenti" sono stati uccisi e "decine (sono rimasti) feriti" in attacchi israeliani contro l'ospedale Indonesiano a nord di Gaza City: lo ha reso noto oggi il portavoce del ministero della Sanità di Hamasm, Ashraf al-Qidreh. "L'esercito israeliano sta assediando l'ospedale Indonesiano e temiamo che lì accada la stessa cosa che ad al Shifa", un altro ospedale recentemente evacuato, ha aggiunto Qidreh. 

Idf: uccisi tre comandanti Hamas nei raid notturni su Gaza

Tre comandanti di compagnia di Hamas sono stati uccisi nei raid notturni sulla Striscia di Gaza. Lo hanno annunciato le Forze di difesa israeliane (Idf), secondo quanto riporta il Times of Israel. Le Idf hanno spiegato che i raid sono stati condotti contro i covi dei presunti comandanti di Hamas sulla base di informazioni di intelligence fornite dallo Shin Bet e dalla Direzione dell'intelligence militare.
L'esercito ha poi reso noto che un altro raid aereo è stato eseguito su indicazione delle truppe della Brigata Nahal contro un edificio utilizzato anche come deposito di armi e dove si nascondeva un gruppo di operativi di Hamas. L'edificio è stato distrutto.

Israele, "Soldatessa Noa uccisa dentro ospedale al-Shifa"

L'esercito israeliano ha denunciato il fatto che la soldatessa soldato Noa Marciano sia stata giustiziata dai miliziani di Hamas "all'interno dell'ospedale Al Shifa di Gaza City", una versione che contraddice quella di Hamas secondo cui la 19enne è morta sotto le bombe proprio di Israele. Lo ha detto il portavoce dell'esercito israeliano, Daniel Hagari:  Marciano "fu presa in ostaggio dai terroristi di Hamas durante il massacro del 7 ottobre e portata viva a Gaza". La giovane era rimasta ferita negli scontri tra le forze israeliane e i militanti di Hamas, ma "un'anatomia indipendente ha stabilito che le ferite di Noa non costituivano un rischio per la sua vita". Secondo Hagari, in base alle informazioni di intelligence in mano agli israeliani, "i terroristi di Hamas portarono Noa all'ospedale al-Shifa, dove fu rapidamente uccisa".

Cina vuole "due Stati e stop alla catastrofe umanitaria"

La Cina, attraverso le parole del ministro degli Esteri Wang Yi, ha fatto sapere che "sostiene pienamente" la soluzione dei due Stati a Gaza, in linea con l'appello arrivato dal vertice arabo-islamico che si è svolto nei giorni scorsi a Riad. Wang ha anche aggiunto che la comunità internazionale "deve agire ora e prendere misure efficaci per porre fine al disastro umanitario".  Wang ha ricevuto oggi a Pechino il suo omologo palestinese, Riyad al-Maliki, arrivato nella capitale cinese nell'ambito di una delegazione di ministri degli Esteri dei P aesi arabi e islamici. Nello specifico, all'incontro con Wang erano presenti anche i ministri degli Esteri di Arabia Saudita, Egitto, Indonesia e Giordania.

Familiari ostaggi invitati domani alla Knesset

Le famiglie degli ostaggi catturati da Hamas durante gli attacchi del 7 ottobre saranno invitate domani alla Knesset (il Parlamento israeliano) : lo riporta The Times of Israel. Secondo il giornale israeliano, sarà il primo evento formale organizzato dalla Knesset con le famiglie degli ostaggi dopo il rapimento.

8 morti in raid su ospedale Indonesiano nel nord di Gaza

Media palestinesi affermano che almeno otto persone sono state uccise all'ospedale Indonesiano, nel nord di Gaza, con le forze israeliane che avrebbero bombardato e circondato la struttura medica. Tra le vittime ci sarebbero pazienti e persone in cerca di riparo. I notiziari locali affermano che è andata via la corrente nel nosocomio e che le forze israeliane sparano a chiunque cerchi di lasciare la struttura. 

Anp cancella comunicato che negava mano di Hamas su strage rave

Il ministero dell'Autorità nazionale palestinese ha cancellato il comunicato con cui negava la responsabilità di Hamas nella strage del 7 ottobre al festival di musica nel kibbutz Reim, attribuendolo invece a un elicottero israeliano. Lo riferisce Haaretz, aggiungendo che fonti palestinesi hanno dichiarato che il comunicato non era stato approvato dal presidente dell'Anp Abu Mazen. Ieri il premier israeliano Benyamin Netanyahu si era scagliato contro Abu Mazen per quello che ha definito "un comunicato sconvolgente". 

Macron annuncia nuovo volo con 10 tonnellate di aiuti

Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato ieri sera che intende utilizzare "un altro aereo dell'aeronautica militare per trasportare oltre 10 tonnellate di forniture mediche" a Gaza. In un post sul suo account X, Macron ha ricordato che voli con a bordo più di 100 tonnellate di aiuti umanitari sono già stati consegnati all'Egitto, che confina con la Striscia. Il nuovo volo "comprenderà due unità mediche mobili per curare ciascuna circa 500 persone gravemente ferite", ha scritto il presidente francese sul social network. Macron ha aggiunto che una "portaelicotteri anfibia" arriverà in Egitto "nei prossimi giorni" e disporrà di "40 posti letto" per curare "feriti gravi" e "facilitare se necessario il trasferimento dei civili feriti negli ospedali vicini". 

Israele-Hamas, il piano di Netanyahu (in due fasi) per il dopoguerra

Il premier dello Stato ebraico ha annunciato che il suo esercito avrà la "responsabilità generale della sicurezza della Striscia di Gaza" per un tempo indefinito dopo la fine del conflitto. Secondo gli analisti, intende istituire una "zona cuscinetto" e poi un'area B in stile Cisgiordania. I DETTAGLI

Guerra Israele-Hamas, cessate il fuoco o pausa umanitaria: cosa prevedono le due opzioni

La differenza non è solo lessicale. La prima possibilità prevede l'interruzione delle ostilità quasi sempre all'interno dell'intera area del conflitto, si estende per tempi lunghi e punta a far dialogare le parti. La seconda invece ha tempistiche più brevi ed è una cessazione temporanea delle ostilità per scopi umanitari come l'ingresso di aiuti e il passaggio di persone ferite o in condizioni di fragilità. IL PUNTO

Gaza, dall'espulsione di Hamas alla missione Onu: il piano di Ursula von der Leyen

La  presidente della Commissione europea ha illustrato alcune idee per  garantire un futuro di pace nella Striscia una volta terminata la  guerra. La sua strategia si basa su quattro punti fondamentali: ecco  quali sono. IL PIANO

Guerra Israele-Hamas, la Nave Vulcano della Marina a Gaza: ecco di cosa si occuperà

A  bordo del mezzo, salpato da Civitavecchia, dotazioni e risorse  salvavita: c'è chi lo definisce un ospedale galleggiante a tutti gli  effetti. "Siamo i primi a fare un'operazione umanitaria in quell'area e  speriamo altri Paesi ci seguiranno", ha detto il ministro della Difesa  Guido Crosetto: "Vogliamo mandare un segnale concreto ai palestinesi". L'APPROFONDIMENTO

Guerra Israele-Hamas, l'attacco del 7 ottobre: tutto quello che non possiamo vedere

Un video di 45 minuti con tutto ciò che non è stato mostrato il  giorno dell'attacco di Hamas a Israele. Il bilancio, dopo 40 giorni,  ancora è impreciso: oltre 1200 morti, circa 240 ostaggi. E una data che  per Israele ha il sapore dell’11 settembre americano LEGGI

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