Guerra Israele–Hamas. Stallo su accordo ostaggi, Hamas: "Netanyahu procrastina"

©Getty

Sembra slittare ancora un accordo sui prigionieri. "Netanyahu procrastina, interrompe l'accordo e continua a mentire a tutte le parti", ha detto un leader di Hamas. Il governo del movimento islamista ha annunciato che 13 mila persone sono state uccise nei bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza dall'inizio della guerra. Sotto all'ospedale di Al-Shifa scoperti un tunnel e una sala comando dei miliziani. Borrell: "Prepariamo un piano sul futuro di Gaza"

in evidenza

Sembra slittare ancora l'accordo tra Israele e Hamas per il rilascio degli ostaggi. "Ogni volta che ci avviciniamo al completamento dell'accordo sui prigionieri - ha detto uno dei leader di Hamas - il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu procrastina, interrompe l'accordo e continua a mentire a tutte le parti". 

Intanto, alcuni ostaggi rapiti da Hamas sono stati portati nell'ospedale Shifa, sotto il quale sono stati scoperti un tunnel e una sala comando dei miliziani: lo ha reso noto Israele, diffondendo un video a riguardo. 

Il governo del movimento islamista Hamas ha annunciato oggi che 13.000 persone sono state uccise nei bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza dall'inizio della guerra, il 7 ottobre scorso. Tra i decessi registrati finora ci sono più di 5.500 minorenni e 3.500 donne. 


Gli approfondimenti:

Per ricevere le notizie di Sky TG24:

  • La newsletter sulle notizie più lette (clicca qui)
  • Le notifiche su Facebook Messenger (clicca qui)
  • Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)

Questo liveblog finisce qui

Continua a seguire gli aggiornamenti sul nuovo liveblog

Netanyahu: restituire ostaggi alle famiglie è missione sacra

Insieme al Gabinetto di Guerra ho incontrato stasera le famiglie dei rapiti che sono sempre nel mio cuore e guidano le mie azioni. Recuperare i nostri rapiti è un compito sacro e supremo e mi impegno a farlo. Non abbiamo rinunciato al compito di restituirli, e questa è la mia responsabilità e quella del Gabinetto di Guerra" scrive su X il premier israeliano Benyamin Netanyahu. "Ho ascoltato il dolore delle famiglie. Abbiamo parlato cuore a cuore, ho condiviso con loro quanto più ho potuto gli sforzi politici, di intelligence e operativi che conduciamo 24 ore su 24. Ho detto alle care famiglie: i nostri rapiti sono sempre davanti ai miei occhi - dal momento in cui mi alzo la mattina fino a quando vado a letto la sera tardi - in ogni momento. Non smetteremo di combattere finché non riporteremo a casa i nostri ostaggi, non distruggeremo Hamas e non ci assicureremo che non ci siano più minacce da Gaza". 

Guerra Hamas-Israele, Etgar Keret: il 7 ottobre ha rafforzato gli estremismi

Si è sempre definito un uomo di sinistra, un pacifista e attivista, lo scrittore e regista Etgar Keret, è tra gli intellettuali più eclettici e innovativi della sua generazione in Israele. Oggi, mentre attraversa il suo Paese per leggere ai bambini sopravvissuti alla mattanza del gruppo terroristico palestinese Hamas, che il 7 ottobre ha ucciso circa 1400 persone e sequestrato quasi 250 israeliani, Keret a Sky Tg24 racconta come quel giorno abbia cambiato “la prospettiva di ognuno” e come “gli effetti collaterali” siano stati l’ingigantire da entrambi le parti del divario gli estremismi. L'INTERVISTA

Medioriente, parenti ostaggi abbandonano incontro con gabinetto di guerra

I parenti degli israeliani tenuti in ostaggio da Hamas nella Striscia di Gaza hanno abbandonato un incontro con i membri del gabinetto di guerra dopo che è stato detto loro che gli obiettivi di liberare gli ostaggi e rovesciare Hamas sono ugualmente importanti. Lo riporta Haaretz. Udi Goren, il cui cugino, Tal Chaimi, 42 anni, è tra gli ostaggi, ha detto a Channel 12 news che lo scopo dell'incontro era che i ministri spiegassero gli obiettivi di Israele nella guerra. "Qualche giorno fa ci siamo incontrati solo con Gantz e Eisenkot", ha detto Goren. "Ci hanno detto inequivocabilmente che l'obiettivo primario della guerra era garantire il rilascio degli ostaggi e ora ci viene detto, in risposta a una domanda molto concreta, che gli altri membri del gabinetto di guerra dicono che ci sono due obiettivi ugualmente importanti". "Cento membri della Knesset ci hanno promesso che credono che lo scopo supremo della guerra debba essere innanzitutto la liberazione degli ostaggi. Netanyahu ha detto che entrambi gli obiettivi sono ugualmente importanti", ha aggiunto Goren. "È una delusione enorme. Se lo Stato di Israele vuole dimostrare che santifica la vita sopra ogni cosa, che crede davvero nel valore della vita umana, le parole non bastano. Deve essere l'obiettivo primario della guerra. Santifichiamo la vita e riportiamo a casa viva la nostra gente". 

Guerra Israele, a Gaza fatto saltare in aria il parlamento di Hamas

L'edificio era stato conquistato nei giorni scorsi dai militari,  che avevano diffuso una foto dall'interno con le bandiere israeliane FOTO

Che cos'è il Captagon, la droga usata dai commando di Hamas che annulla la paura

"E' un prodotto che dà forte eccitazione, composto da anfetamina e  caffeina in dosi elevate, spinge a sentirsi più forti e toglie la  paura", spiega Silvio Garattini, fondatore e direttore dell'Istituto  farmacologico Mario Negri di Milano LEGGI

Medioriente, Usa: vicino accordo su ostaggi ma ancora lavoro da fare

"Stiamo ancora continuando a lavorare per il rilascio degli ostaggi. Siamo vicini e speriamo che si possa raggiungere un accordo, ma c'e' ancora del lavoro da fare". Lo ha detto il portavoce della Casa Bianca, John Kirby precisando le parole del presidente Usa, Joe Biden, che nel pomeriggio aveva detto che un accordo sul rilascio degli ostaggi da Gaza era "vicino". 

Borrell ai 27, 'prepariamo un piano sul futuro di Gaza'

L'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell, nel corso della videocall con i 27 ministri degli Esteri europei, ha annunciato la preparazione di un documento - un cosiddetto option paper - sul futuro di Gaza. Il testo sarà sul tavolo del prossimo Consiglio Affari Esteri. "La prossima riunione dovrà concentrarsi in particolare sulla stabilizzazione di Gaza e sulla rivitalizzazione della soluzione dei due Stati", ha spiegato Borrell nel corso della videoconferenza sottolineando che "la migliore garanzia per la sicurezza di Israele è la creazione di uno stato palestinese".

Hamas, 100 pazienti evacuati da ospedale Indonesiano Gaza

Cento pazienti sono stati evacuati dall'ospedale Indonesiano di Gaza. Lo fa sapere il ministero della Sanità palestinese gestito da Hamas.

Usa, sequestro nave violazione diritto, rilascio immediato

Il sequestro di una nave mercantile nel Mar Rosso da parte del movimento Houthi dello Yemen sostenuto dall'Iran, è una violazione del diritto internazionale. Lo ha detto in un briefing il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller che ha chiesto l'immediato rilascio della nave e del suo equipaggio. "Il sequestro da parte degli Houthi della motonave Galaxy Leader nel Mar Rosso è una flagrante violazione del diritto internazionale", ha detto Miller.

Guerra Israele-Hamas, dalla A di Ali Qadi alla Z di Zaka: le parole-chiave del conflitto

Ci sono alcuni termini che più di altri raccontano la crisi in atto  nel Medioriente e i suoi possibili sviluppi. Lettera per lettera, ecco un alfabeto di nomi ed espressioni tornati prepotentemente al centro  dell'attualità LE PAROLE CHIAVE

Guerra Israele-Hamas, la storia del conflitto in breve

Ripercorriamo, attraverso le mappe, le tappe del conflitto: dalla  genesi negli anni del Mandato britannico agli Accordi di Oslo del '93-95  che rappresentarono una svolta storica e al tempo stesso un punto di  arresto per il processo di pace, passando per l'occupazione israeliana  della Striscia di Gaza nel '67 LE MAPPE

Hamas, non c'è ancora accordo sullo scambio di prigionieri

Il membro dell'Ufficio politico di Hamas, Izzat al-Rishq, ha affermato che al momento non ci sono dettagli definitivi per raggiungere un accordo sullo scambio di prigionieri. Lo riferisce Al Jazeera in arabo. Uno dei leader di Hamas ha aggiunto che ogni volta che ci avviciniamo al completamento dell'accordo sui prigionieri, il primo ministro israeliano Benyamin "Netanyahu procrastina, interrompe l'accordo e continua a mentire a tutte le parti". 

Media, leader Hamas parla con Jihad islamica su ostaggi

Il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, ha parlato stasera con il segretario generale della Jihad islamica palestinese, Ziad Nachala, degli sviluppi della guerra e della questione dell'accordo sugli ostaggi. Lo riportano i media israeliani. Il presidente americano Joe Biden ha detto di ritenere che un'intesa sul rilascio dei sequestrati "sarà raggiunto presto". Il portavoce del Consiglio di sicurezza americano, John Kirby, ha precisato successivamente che la Casa Bianca è "fiduciosa ma c'è ancora del lavoro da fare. E niente è fatto finché non è tutto finito". 

Robot localizzatori e gel esplosivo: così l'Idf distrugge i tunnel sotto Gaza

Gli sforzi dell’esercito israeliano si concentrano ora nell'attaccare le gallerie di Hamas. Secondo Israele lì si troverebbero le basi dei terroristi, in  quella rete di cunicoli costruiti sottoterra, a una profondità che va  dai 20 agli 80 metri circa. Tra pericoli, nuove e vecchie tecnologie ed  esplosivi, ecco le tattiche che vengono adottate LEGGI

Oms, 28 prematuri portati in Egitto, altri 3 sono a Gaza

"Oggi, 28 dei 31 bambini prematuri, evacuati ieri dall'ospedale di Al-Shifa, sono stati trasferiti in sicurezza ad Al-Arish per ricevere cure mediche in Egitto. Da lì, 12 bambini sono stati trasportati in aereo al Cairo. Tre bambini continuano a ricevere cure presso l'ospedale Emarati, nel sud di Gaza. Tutti i bambini combattono gravi infezioni e altre patologie e necessitano di cure mediche specializzate". Lo ha scritto su X il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, lodando la Croce Rossa palestinese che ha "guidato la missione di spostare i bambini". "L'Oms - ha aggiunto - è orgogliosa di sostenere e collaborare con la Mezzaluna Rossa Palestinese".


Israele richiama ambasciatore dal Sudafrica

 Israele ha richiamato in patria il proprio ambasciatore dal Sudafrica. Lo ha fatto sapere il ministero degli Esteri a Gerusalemme motivando il richiamo "con le ultime dichiarazioni da parte del Sudafrica". 

Ministra sudafricana vuole mandato di arresto per Netanyahu

La ministra della Presidenza sudafricana Khumbudzo Ntshavheni ha ribadito l'appello dei leader africani per la fine del conflitto a Gaza. Ntshavheni ha sottolineato l'urgente necessità che la comunità internazionale intervenga e fermi il genocidio in corso. La ministra, incontrando la stampa, ha espresso profonda preoccupazione per le atrocità del governo israeliano contro il popolo palestinese, e ha attribuito la "continua impunità" del governo israeliano al sostegno e alla protezione di alcuni paesi. Il Sudafrica, insieme a Bangladesh, Bolivia, Comore e Gibuti, ha già presentato il 17 novembre un deferimento alla Corte penale internazionale per indagare se a Gaza siano stati commessi crimini di guerra e crimini contro l'umanità. Ntshavheni ha sottolineato che l'ambasciatore sudafricano all'Aia ha consegnato personalmente la denuncia. Visto lo svolgersi in tempo reale di questi crimini, Ntshavheni conta in un'imminente emissione di mandati di arresto per diversi leader israeliani, compreso il Primo Ministro Netanyahu. "Il mancato raggiungimento di questo obiettivo sarà indicativo della mancanza di volontà di agire da parte della Corte penale internazionale e sarà un forte segnale del totale fallimento del sistema globale di governance e quindi della necessità di istituire un nuovo sistema", ha affermato 

Famiglie ostaggi al governo, 'riportare indietro tutti'

"Vogliamo che tutti tornino indietro e vogliamo un impegno scritto dal Gabinetto di guerra in questo senso". Lo ha detto Shay Wenkert in rappresentanza delle famiglie degli ostaggi israeliani escludendo così la possibilità di un accordo parziale di cui si parla da giorni. Wenkert ha parlato prima dell'incontro con il Gabinetto di guerra presieduto dal premier Benyamin Netanyahu , "Abbiamo domande molto concrete alle quali ci aspettiamo di ricevere risposte", ha aggiunto l'altra rappresentante, Merav Leshem Gonen. "Ogni accordo - ha aggiunto - non rimuove da loro la responsabilità di portare indietro tutti, nessuno escluso". 

Famiglie ostaggi, 'l'Unicef ha abbandonato i nostri bambini'

Contro il "silenzio" delle organizzazioni dell'Onu sui bambini rapiti da Hamas, le loro famiglie hanno protestato con forza davanti la sede dell'Unicef a Tel Aviv, in occasione della Giornata internazionale dell'infanzia. "Svegliatevi", ha gridato, citata dai media, Hadas Kalderon che ha avuto due figli di 12 e 16 anni rapiti nel kibbutz di Nir Oz il 7 ottobre scorso. Sulla facciata del palazzo che ospita la sede - vuota - dell'Unicef è stato proiettato un messaggio che diceva: "dove sono i vostri bambini? i nostri sono tenuti in ostaggio da Hamas. I nostri li avete abbandonati". 

Mondo: I più letti