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Guerra Israele Medio Oriente, colpita base Unifil in Libano: 4 italiani feriti

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Attacco base Unifil, Tajani: nessun ferito grave
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Attacco base Unifil, Tajani: nessun ferito grave
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Stanno tutti bene i quattro caschi blu della Brigata Sassari rimasti feriti, lievemente, in un attacco odierno alla base UNP 2-3 di Shama, nel sud del Libano, causato probabilmente da missili di Hezbollah. Salvini: "Se Netanyahu verrà in Italia sarà il benvenuto". Ieri la Cpi ha emesso i mandati di arresto contro Gallant ed il premier "per crimini di guerra e contro l'umanità a Gaza dall'8 ottobre e attacchi diffusi e sistematici contro i civili". Israele insorge: "Decisione antisemita"

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Stanno tutti bene i quattro caschi blu della Brigata Sassari i militari rimasti feriti, lievemente, in un attacco odierno alla base UNP 2-3 di Shama, nel sud del Libano. Tre razzi, lanciati dai miliziani sciiti intorno alle 13, hanno raggiunto la base di Shama nel sud del Libano, dove opera attualmente la brigata Sassari. Uno dei missili è finito sulla struttura blindata, dove con elmetti e giubbotti i caschi blu erano entrati, e quattro soldati - raggiunti da schegge di vetro e pietrisco - sono rimasti lievemente feriti e le loro condizioni non destano per fortuna preoccupazioni. Le responsabilità del lancio sembrano inequivocabili: i missili sono da 122 millimetri, una tipologia usata da Hezbollah e non in dotazione all'esercito israeliano. 

"Tutti gli Stati che hanno ratificato lo Statuto di Roma, tra cui tutti gli Stati membri dell'Ue, hanno l'obbligo di eseguire i mandati di arresto emessi dalla Corte Penale Internazionale". Lo ha sottolineato un portavoce della Commissione Europea, spiegando che l'esecutivo blustellato "ha preso atto" del mandato di arresto contro il primo ministro Netanyahu, l'ex ministro della Difesa Gallant e il leader di Hamas al-Masri per presunti crimini di guerra e crimini contro l'umanità in relazione alla situazione a Gaza. "L'Ue rispetta l'indipendenza e l'imparzialità della Corte", ha aggiunto il portavoce. 

Il capo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane, il generale Hossein Salami, ha definito la decisione della Cpi come la "fine e la morte politica" di Israele. Il primo ministro ungherese Viktor Orban, il cui Paese detiene la presidenza di turno dell'Ue, ha annunciato che inviterà Netanyahu per protestare contro il mandato di arresto. 


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Benjamin Netanyahu, la storia del Primo Ministro israeliano

Netanyahu, l’uomo che governa Israele quasi ininterrottamente dal 2009, è un personaggio molto controverso. Pur ricevendo critiche sia all’estero, sia in patria, è riuscito quasi sempre a garantirsi una maggioranza per governare. Nato il 21 ottobre 1949 è il primo ministro più longevo della storia d’Israele. Alla guida del Paese dal dicembre 2022, lo è già stato dal giugno 1996 al luglio 1999 e poi di nuovo ininterrottamente dal marzo del 2009 al giugno 2021. Ha guidato dunque nel complesso il Paese sinora per circa 16 anni. LA FOTOSTORIA

Israele-Iran, cronologia di una rivalità storica: le tappe dello scontro

Le pesanti tensioni tra Israele e l'Iran hanno una storia lunga decenni, tra minacce, proclami, guerre clandestine e attacchi via terra, mare, aria e cyberspazio. I raid incrociati che hanno segnato il 2024, in ordine cronologico sono solo l'ultimo stadio di una escalation tra i due Paesi, esacerbata un anno fa dall’inizio dell’operazione militare a Gaza. Ecco i principali eventi che hanno scandito il passaggio da una guerra ombra al conflitto aperto. LE TAPPE

Unifil, Onu: "Vietato combattere vicino a postazioni"

"Unifil chiede con forza alle parti coinvolte nel conflitto di evitare di combattere vicino alle postazioni Unifil. L'inviolabilita' delle strutture delle Nazioni Unite e il suo personale devono essere rispettate sempre". Lo ha detto il portavoce dell'Onu, commentando le notizie arrivate dal Libano legate al conflitto tra Israele e Hezbollah. 

Medioriente, il Qatar si ritira dalla mediazione: tregua sempre più lontana. Cosa succede

Il Qatar ha deciso di ritirarsi dalla mediazione per una tregua nella Striscia di Gaza. La scelta è già stata comunicata sia ad Hamas che a Israele. La motivazione è stata fornita ad Afp da una fonte qualificata: "Le parti coinvolte nel conflitto non sono disposte a negoziare in buona fede". LEGGI QUI

Israele, video di Sinwar con famiglia in un tunnel prima dell'attacco del 7 ottobre 2023

Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno diffuso le immagini di un video in cui si vede il leader di Hamas, insieme ai suoi due figli e alla moglie, attraversare un tunnel con una scorta di provviste prima dell’attacco contro Israele del 7 ottobre 2023. IL VIDEO

Israele uccide in Libano il primario di un ospedale e 6 medici

Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che un attacco aereo israeliano ha ucciso oggi il direttore dell'ospedale Dar al-Amal, nella parte orientale del Paese, vicino a Baalbek, e sei suoi colleghi. Una dichiarazione del ministero annuncia la "perdita del dottor Ali Rakan Allam, direttore del Dar al-Amal University Hospital, e di sei colleghi in un vile attacco israeliano che ha preso di mira la sua residenza vicino all'ospedale". Denuncia inoltre "le continue aggressioni israeliane contro il personale medico e le strutture"

Cos'è l'Idf, come sono organizzate e come funzionano le Forze armate israeliane

Create nel 1948, ogg contano su 170mila soldati effettivi, grazie alla coscrizione obbligatoria di tre anni per gli uomini e di due per le donne. Dispongono, inoltre, di 3.500 carri armati. COME FUNZIONA

Crosetto: "L'Onu si spenda per allontanare i conflitti dalle basi Unifil". VIDEO

Crosetto: L'Onu si spenda per allontanare i conflitti dalle basi Unifil
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Crosetto: L'Onu si spenda per allontanare i conflitti dalle basi Unifil
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Iran, l’arsenale degli Ayatollah tra droni, missili ipersonici e lo spettro nucleare

Dopo l’offensiva di Teheran dello scorso aprile, il 1° ottobre l'Iran ha attaccato il territorio israeliano prevalentemente con missili balistici e ipersonici. Il 26 ottobre la nuova rappresaglia israeliana con "attacchi di precisione" su obiettivi militari. L'arsenale del regime può contare su diverse soluzioni, dai droni kamikaze Shahed 136 ai missili ipersonici Kheibar e Fatah, fino a quelli da crociera tipo Paveh 351. Sono le armi più sofisticate mai affrontate dalle difese israeliane. LEGGI QUI

Sondaggio, 64% israeliani non si fida di Netanyahu. 54% vuole tregua con Hezbollah

Secondo un sondaggio dell'emittente Channel 12, il 64% degli israeliani non si fida di come il governo del premier Benjamin Netanyahu sta gestendo il Paese, rispetto al 30% di soddisfatti. Mettendo a confronto Netanyahu con il leader dell'opposizione Yair Lapid, il 38% ritiene che il primo sia più adatto a ricoprire il ruolo di primo ministro, rispetto al 28% che preferirebbe il secondo.  Alla domanda sull'imminente accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah, il 54% dichiara di sostenere l'accordo, rispetto al 24% che si oppone.

Chi è Yoav Gallant, il ministro della Difesa licenziato da Netanyahu

Generale in pensione, è stato l'uomo al centro della sicurezza di Israele. Il primo ministro lo ha licenziato. Al suo posto Israel Katz, finora ministro degli Esteri, che sarà a sua volta occupato da Gideon Saar. IL PROFILO

Anp, "decisione governo israeliano incoraggia coloni a praticare terrorismo"

L'Autorità Palestinese ha accusato Israele di “incoraggiare i coloni estremisti a praticare il terrorismo”, dopo la decisione del governo israeliano di porre fine al cosiddetto regime di detenzione amministrativa, l'equivalente di una custodia di polizia virtualmente illimitata, per i coloni in Cisgiordania. In un messaggio su X, il ministero degli Esteri palestinese ha affermato che “questa decisione incoraggia i coloni estremisti a praticare il terrorismo contro i palestinesi, la loro terra e le loro proprietà, dando loro un ulteriore senso di impunità e protezione".

In Libano 3645 morti da 7/10/23

Gli attacchi israeliani di ieri hanno ucciso almeno 62 persone e ne hanno ferite 111 in Libano, portando il bilancio da ottobre 2023 a 3.645 morti e 15.355 feriti. Lo afferma il Ministero della Salute libanese.

Conte: "Da Meloni atteggiamento vigliacco su Netanyahu"

"E' un atteggiamento vigliacco quello della presidente Meloni e del governo italiano perchè la Corte penale internazionale ha gia' approfondito. Netanyahu è responsabile della violazione del diritto internazionale e umanitario da oltre un anno per l'azione su Gaza, 44mila vittime palestinesi, in maggior parte donne e bambini, è un dato che parla di per se'". Lo ha detto il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte al Tg1, rispondendo ad una domanda sulla posizione del governo in seguito alla sentenza della Corte penale internazionale sul premier israeliano Benyamin Netanyahu.


Tajani: "Hezbollah non sa usare le armi e fa danni"

"Hezbollah impari a usare le armi, che evidentemente non sa usare e fa danni. È un'organizzazione che è al di fuori dallo stato del Libano, sta attaccando Israele, ma lo scontro con le truppe israeliane non può essere fatto pagare alle truppe italiane che sono lì a portare la pace sotto le bandiere dell'Onu". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani dopo l'attacco ai militari italiani della missione Unifil in Libano. Arrivando alla sede di Forza Italia per una riunione politica, Tajani ha confermato che "i nostri militari non sono in pericolo, sono stati leggermente feriti" e la vicinanza "a loro, alle famiglie, alla Brigata Sassari, a tutti gli altri militari che fanno parte del contingente Unifil". Quindi ha ribadito: "Abbiamo detto a tutte le parti in causa di prestare grande attenzione e di non toccare i militari italiani che sono lì a dividere e a impedire che ci sia un'escalation. Hanno lavorato bene, sono portatori di pace, è inaccettabile che possano essere toccati". 

Crosetto: "Ora esame della situazione sul campo e dei rischi"

"Ho chiesto al rappresentante militare italiano all'Onu di sollecitare un esame approfondito della situazione sul campo e dei rischi, seguito da una presa di posizione chiara delle Nazioni unite che tenendo conto dell'evoluzione in atto, si spenda per allontanare i conflitti dalle basi Unifil. Mi sono infine rivolto al capo delle forze armate libanesi per chiedere anche a lui di spendere la sua leadership nel Paese per garantire la sicurezza dei nostri militari". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, su X. 

Crosetto: "Condanniamo atto di guerra verso rappresentanti missione di pace"

"Oggi due razzi hanno nuovamente colpito la base italiana di Shama. Due razzi lanciati da Hezbollah. Come gli otto di martedì. Oggi, come martedì, fortunatamente i nostri militari hanno riportato solo ferite superficiali. Oggi, come martedì, condanniamo questo atto di guerra verso i rappresentanti di una missione di pace. Possiamo solo condannarlo perché non abbiamo e non vogliamo interlocuzione con l’organizzazione terroristica di Hezbollah". Lo scrive su X il ministro della Difesa Guido Crosetto. 


Colloquio Biden-Macron su Libano

Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha parlato con il suo omologo francese, Emmanuel Macron, degli sforzi per ottenere un cessate il fuoco in Libano, dove Israele continua i suoi bombardamenti contro il gruppo Hezbollah. Lo rende noto la Casa Bianca. Biden e Macron "hanno esaminato gli sviluppi della situazione in Ucraina e nel Medio Oriente, compresi gli sforzi per garantire un accordo di cessate il fuoco in Libano che consentirà agli abitanti su entrambi i lati della linea blu di tornare sani e salvi alle loro case", si legge nella dichiarazione.

Guerra in Medio Oriente, perché Netanyahu e Gallant sono stati incriminati dalla Cpi

Crimini di guerra e crimini contro l'umanità, commessi nell'ambito di "un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza" tra l'8 ottobre 2023, il giorno successivo al sanguinoso attacco di Hamas nel sud di Israele, e fino ad "almeno" il 20 maggio 2024, giorno nel quale la Procura della Corte penale internazionale ha depositato le richieste di arresto. Queste le accuse attraverso le quali la Camera preliminare I della Corte dell'Aja ha emesso i mandati nei confronti del premier israeliano Benyamin Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa Yoav Gallant, ritenuti entrambi responsabili delle "attività degli organi governativi israeliani e delle forze armate", e in base al diritto internazionale umanitario, l'insieme delle norme che regolano la protezione dei civili durante i conflitti armati. COSA SAPERE

Netanyahu - Gallant

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Sondaggio, 79% israeliani favorevoli a commissione d'inchiesta su 7 ottobre

L'emittente israeliana Channel 12 ha pubblicato un sondaggio secondo cui il 79% degli israeliani sarebbe a favore di una commissione d'inchiesta statale sull'assalto del 7 ottobre, con solo l'8% di contrari.  Anche tra gli elettori dei partiti della coalizione di governo, il 65% sarebbe favorevole, mentre il 15% si opporrebbe. Il premier Benjamin Netanyahu è notoriamente contrario all'avvio di una commissione d'inchiesta statale sugli attacchi del 7 ottobre, poiché ritiene che tali indagini debbano essere avviate solo a guerra finita. I critici del premier sostengono che la sua posizione sia solo un tentativo di evitare la responsabilità di ciò che è accaduto.

In Libano "59 morti e 112 feriti nelle ultime 24 ore"

Nelle ultime 24 ore, in Libano 59 persone sono state uccise e 112 ferite a causa dell'attività militare israeliana, portando il bilancio complessivo a 3.642 morti e 15.356 feriti dall'inizio della guerra. Lo rende noto il ministero della Salute libanese citato dall'emittente tv Lbci nel suo sito web.   Nello stesso arco di tempo, Israele ha effettuato 134 attacchi aerei in varie regioni del Libano, aggiunge la stressa fonte, precisando che secodo il Coordinatore del Comitato di Emergenza, Nasser Yassin, dall'inizio delle ostilità, sono stati registrati un totale di 13.976 attacchi israeliani. 

Tajani: "Hezbollah impari ad usare le armi, le truppe italiane non possono pagare"

“I nostri militari non sono in pericolo, sono stati leggermente feriti. Siamo vicini a loro, alle famiglie, alla Brigata Sassari, a tutti gli altri militari che fanno parte del contingente Unifil. Abbiamo detto a tutte le parti in causa di prestare grande attenzione e non toccare i militari italiani che sono li a dividere e impedire che ci sia un’escalation. Hanno lavorato bene, sono portatori di pace, è inaccettabile che possano essere toccati“. Lo dice Antonio Tajani, ministro degli Esteri, vicepremier e segretario di Forza Italia, a margine della prima riunione dell’Osservatorio del partito azzurro sull’autonomia differenziata. “Hezbollah impari a usare le armi, che evidentemente non sa usare e fa danni. È un’organizzazione che sta fuori dallo stato del Libano, sta attaccando Israele, ma lo scontro con le truppe israeliane non può essere fatto pagare alle truppe italiane che sono lì a portare la pace sotto le bandiere dell’Onu”, conclude Tajani.

Ue: "I 27 hanno l'obbligo di eseguire i mandati d'arresto"

"Tutti gli Stati che hanno ratificato lo Statuto di Roma, tra cui tutti gli Stati membri dell'Ue, hanno l'obbligo di eseguire i mandati di arresto emessi dalla Corte Penale Internazionale". Lo dichiara all'ANSA un portavoce della Commissione Europea, sottolineando che l'esecutivo blustellato "ha preso atto" del mandato di arresto contro il primo ministro Netanyahu, l'ex ministro della Difesa Gallant e il leader di Hamas al-Masri per presunti crimini di guerra e crimini contro l'umanità in relazione alla situazione a Gaza. "L'Ue rispetta l'indipendenza e l'imparzialità della Corte", aggiunge il portavoce. 

Tajani: "Su Netanyahu la linea la danno premier e Farnesina"

"La posizione del governo è chiara, l'abbiamo espressa fin da ieri. La linea è quella indicata anche oggi pomeriggio dal presidente del Consiglio. Tocca al presidente del Consiglio e al ministro degli Esteri dare la linea della nostra politica internazionale. È quello che abbiamo fatto, le altre sono opinioni". Così il segretario di Forza Italia e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sul mandato di cattura della Corte penale internazionale nei confronti del premier israeliano Netanyahu e in riferimento a quanto detto dal vicepremier Matteo Salvini. Tajani l'ha detto arrivando alla prima riunione dell'Osservatorio di FI sull'autonomia.

Mandato d'arresto per Netanyahu da parte della Cpi: le reazioni in Europa. VIDEO

Jourova (Ue): "Orban obbligato al rispetto del mandato della Cpi"

"I leader politici sono consapevoli degli impegni internazionali che assumono" e ignorare il mandato emesso dalla Corte penale internazionale "è una palese violazione di questi impegni". Lo ha dichiarato in un'intervista a Euronews la vice presidente della Commissione europea, Vera Jourova, commentando le dichiarazioni di Viktor Orban secondo cui il mandato di arresto contro il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, è "inaccettabile". Orban ha invitato il capo di governo di Israele a visitare l'Ungheria dove sara' garantita la

sua sicurezza. "Le parti devono rispettare le decisioni della Corte. Quindi è una decisione vincolante della Corte penale internazionale per tutti coloro che sono ancora firmatari, inclusa l'Ungheria", ha evidenziato Jourova. "Ogni volta che un Paese viola i suoi impegni in queste istituzioni internazionali, danneggia la propria reputazione. Quindi non posso fare previsioni procedurali, ma penso che l'immagine dell'Ungheria potrebbe essere in qualche modo influenzata", ha commentato ancora. 

L'ex Ministro Trenta: "Unifil è scudo umano per tutti, ma restare è fondamentale"

"Unifil è considerato uno scudo umano per tutti, da Israele da una parte, da Hezbollah dall'altra. Resta però sempre l'unica speranza di ricostruire e garantire la pace. Sono vicina a tutti i militari italiani, so quanto sia difficile restare, anche nei bunker, ma hanno un ruolo importantissimo per il dopo. Se ce ne andiamo, abbiamo perso tutti". Lo dice all'Adnkronos l'ex Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, commentando il secondo attacco in tre giorni alla base Unifil nel sud del Libano, costato il ferimento di cinque militari italiani. "Unifil è una missione di peacekeeping che deve essere difesa con un impegno importante da parte dei paesi membri. Non dobbiamo protestare solo quando qualcuno ci manda le bombe. Dovremmo prendere un'iniziativa, soprattutto in sede europea, perché si arrivi a una soluzione. Quello che sta succedendo in Libano molto presto ritornerà sulle nostre coste, anche attraverso ondate migratorie. Una destabilizzazione così forte del Mediterraneo è pericolosissima, prima di tutto per l'Italia e poi per tutta l'Europa", avverte. 

Lisbona: "Il Portogallo vincolato dalle decisioni della Cpi"

"Il Portogallo è vincolato dalle decisioni della Corte penale internazionale": lo ha detto il ministro degli Esteri Paulo Rangel, rispondendo alle domande dei giornalisti a proposito di come avrebbe dovuto agire Lisbona rispetto al mandato d'arresto spiccato dalla Cpi nei confronti di Benjamin Netanyahu e del suo ex ministro della Difesa, Yoav Gallant. "Le autorità portoghesi competenti applicheranno questa sentenza se si dovessero verificare le circostanze in cui sarà necessario farlo". Tuttavia, ha voluto precisare Rangel: "È inadeguato che si faccia un'equivalenza fra Israele e Hamas". Il ministro del governo conservatore del Portogallo ha parlato in una conferenza stampa nella quale ha annunciato, fra l'altro, la creazione della Direzione generale per il diritto europeo e internazionale, una "rete interministeriale" la cui funzione sarà quella di sostenere i vari ministeri nelle questioni relative al diritto europeo e internazionale. 

Borrell: "Gli attacchi contro l'Unifil devono cessare"

"Condanno con forza il nuovo attacco contro la missione Unifil in Libano: quattro soldati italiani sono rimasti feriti in seguito al lancio di due razzi da parte di Hezbollah. Gli attacchi contro l'Unifil sono una grave e inaccettabile violazione del diritto internazionale e devono cessare". Lo afferma su X l'alto commissario Ue uscente Josep Borrell. 

Attacco in Libano, stanno bene i 4 militari sardi feriti

Stanno bene i quattro militari della Brigata Sassari, tutti sardi, rimasti lievemente feriti oggi nell'attacco alla base Unifil nel Libano. Secondo quanto apprende l'ANSA, i 'sassarini' non sono in ospedale e hanno già parlato con i propri familiari, rassicurando loro di star bene. I nominativi e le località di provenienza dei quattro militari non sono stati resi noti. 

Mandato arresto Cpi, Meloni: "No equivalenza tra Israele e Hamas"

Per la premier italiana le motivazioni della Corte Penale Internazionale "dovrebbero essere sempre oggettive e non di natura politica". A parlare del mandato di arresto internazionale per il premier israeliano Benjamin Netanyahu e per l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant è anche Antonio Tajani: "Noi rispettiamo e sosteniamo la Cpi ma siamo convinti che quello che deve svolgere sia un ruolo giuridico e non politico". LEGGI L'ARTICOLO

Meloni

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Schlein: "Gli attacchi a Unifil intollerabili atti criminali"

"Gli attacchi ai militari italiani e alle truppe Onu sono intollerabili atti criminali. Esprimo vicinanza e solidarietà ai feriti e a quanti sono impegnati a garantire pace e stabilità nell'area". Lo afferma la segretaria del Pd, Elly Schlein. 

Hezbollah rivendica otto attacchi su basi militari israeliane

Hezbollah ha oggi rivendicato otto attacchi contro basi militari israeliane in Galilea, tra cui una nei pressi di Haifa e una vicino a Safed, nel nord di Israele, a circa 20 km dal confine. Altri attacchi rivendicati da Hezbollah sono avvenuti contro postazioni militari israeliane lungo la linea di demarcazione col Libano e nelle Alture contese del Golan. 

Dodik d'accordo con Congresso Usa: "Abolire la Cpi"

Il leader serbo-bosniaco Milorad Dodik ha detto di essere pienamente d'accordo con i membri del Congresso americano, secondo i quali la Corte penale internazionale (Cpi) andrebbe abolita dal momento che a suo dire compromette in maniera grave il diritto internazionale. "Questo tribunale è diventato strumento della politica e di gruppi di interesse informali, attraverso il quale si perseguono coloro che difendono gli interessi dei propri Paesi e popoli", ha detto Dodik citato dai media serbi. A suo dire, il mandato di arresto per il premier israeliano Netanyahu "è un atto di follia nei confronti di uno stato attaccato dalla violenza sanguinaria dei terroristi". 

Beirut, Israele colpisce e distrugge palazzo residenziale. VIDEO

Evacuato il più grande centro commerciale a Beirut

Il City Center, il maggiore centro commerciale di Beirut, è stato evacuato poco fa per timore che i raid aerei di Israele possano colpire la zona vicina. Lo riferiscono testimoni oculari e media libanesi, che mostrano video di gente in fuga dal mall, situato nel quartiere orientale di Hazmiye, vicino all'autostrada per Damasco e non lontano dai quartieri sud-orientali di Beirut possibile obiettivo dei jet dello Stato ebraico.

Nuovi raid di Israele sulla periferia sud di Beirut

Nuovi potenti raid aerei israeliani sono stati compiuti sulla capitale libanese Beirut, secondo quanto riferito da testimoni oculari secondo cui dense nuvole di fumo si levano dalla periferia sud. L'area meridionale e sud-orientale della capitale è stata ripetutamente colpita da stamani. In particolare, l'aviazione di Israele ha bombardato ripetutamente i quartieri di Hadath, Ghobeiry, Shiyah e Haret Hreik. Sui social e sui media libanesi circolano filmati amatoriali dei bombardamenti ripresi in diretta dai passanti contro gli edifici residenziali della periferia sud di Beirut. 

Libano, intensi scontri tra Hezbollah e israeliani a Khiam

Si continua a combattere intensamente attorno a Khiam, località nel sud del Libano vicina alla linea di demarcazione tra i due paesi e situata su una collina strategica che domina la valle del fiume Litani, nel distretto orientale di Marjuyoun. Le fonti locali e lo stesso servizio di informazione di Hezbollah riferiscono di violenti scontri armati e di bombardamenti di artiglieria in tutta l'area, in particolare tra le località di Kafr Kila, Deir Mimas e Burj al Muluk, a sud-ovest di Khiam. 

Meloni: "Valuteremo ma no ad equivalenza tra Israele e Hamas"

"Approfondirò in questi giorni le motivazioni che hanno portato alla sentenza della Corte Penale Internazionale. Motivazioni che dovrebbero essere sempre oggettive e non di natura politica. La Presidenza italiana del G7 intende porre il tema all'ordine del giorno della prossima Ministeriale Esteri che si terrà a Fiuggi dal 25 al 26 novembre. Un punto resta fermo per questo governo: non ci può essere una equivalenza tra le responsabilità dello Stato di Israele e l'organizzazione terroristica Hamas". Lo afferma la premier Giorgia Meloni. 

Unifil: "Stop immediato alle azioni che prendono di mira i caschi blu in sud Libano"

"Devono cessare immediatamente" le azioni che "prendono di mira in modo deliberato o accidentale i peacekeeper in servizio nel sud del Libano per garantire la loro sicurezza e il rispetto del diritto internazionale". E' quanto si legge nella nota di Unifi sui fatti di oggi a Shama.

Unifil: "Due razzi da 122 mm contro base a Shama, terzo attacco in una settimana"

"Due razzi da 122 millimetri hanno colpito il quartier generale del Settore Ovest a Shama, provocando il ferimento di quattro caschi blu italiani che stanno ricevendo assistenza presso l'ospedale della base. Fortunatamente nessuno dei feriti è in pericolo di vita". E' quanto si legge in una nota di Unifil, che - sui fatti di oggi, "il terzo attacco contro questa base Unifil a Shama in una settimana" - precisa come i "razzi, probabilmente lanciati da Hezbollah o gruppi affiliati", abbiano "colpito un bunker e un'area logistica utilizzata dalla polizia militare internazionale, provocando danni significativi alle infrastrutture vicine". "Una delle strutture colpite ha preso fuoco, ma - precisa il comunicato - l'incendio è stato spento rapidamente dal personale della base".

Berlino non garantisce l'arresto di Netanyahu: "Esamineremo il caso ma con Israele relazioni uniche"

Il governo tedesco non garantisce l'arresto di Benjamin Netanyahu nel caso in cui il Premier israeliano arrivi in Germania dopo che ieri la Corte penale internazionale, a cui la Germania aderisce, ha spiccato un mandato d'arresto a suo carico. Il governo sta esaminando con attenzione "i passi interni" che saranno preso in seguito all'istanza della corte, ha affermato il portavoce, Steffen Hebestreit. Una decisione sarà presa nel caso che Netanyahu, o l'ex ministro della Difea, Yoav Gallant, abbiano in programma una visita in Germania. Hebestreit ha comunque precisato che la Germania è uno dei maggiori sostenitori della Cpi, ma ha ammesso che Berlino condivide "relazioni uniche e una grande responsabilità nei confronti di Israele".

Netanyahu

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Attacco a base Libano, i 4 feriti sono della Brigata Sassari

Sono quattro caschi blu della Brigata Sassari i militari rimasti feriti, a quanto pare lievemente, nell'attacco alla base Unifil nel Libano. E' quanto apprende l'ANSA. La Brigata Sassari ha assunto il comando del contingente italiano e del settore Ovest di Unifil (United Nations Interim Force in Lebanon) ad agosto scorso e rimarrà nell'area operativa sino a febbraio. I 500 'dimonios' della Sassari appartengono al Comando Brigata, al 151/o Reggimento fanteria, al Reggimento logistico, al 5/o Reggimento genio guastatori di Macomer e al 45/o Reparto Comando e Supporti Tattici "Reggio". 

Il Libano sui mandati d'arresto della Cpi: "E' finita l'era dell'impunità"

Una "decisione giudiziaria importante" che "dimostra che è finita l'era dell'impunità", un "passo cruciale" che "ripristina il rispetto per la legittimità internazionale e il concetto di giustizia e norme internazionali, soprattutto riguardo il diritto umanitario internazionale". Il ministero degli Esteri di Beirut commenta così i mandati d'arresto emessi dalla Corte penale internazionale nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu, dell'ex ministro della Difesa Yoav Gallant, del capo del braccio armato di Hamas, Mohammed Deif, sulle cui sorti non sono mai arrivate conferme dal gruppo.

Per la diplomazia libanese, secondo la dichiarazione riportata dall'agenzia Nna, si tratta di una "decisione" che "fornisce una protezione di fiducia e sicurezza per le persone nel mondo". E "costituisce un passo cruciale affinché sia fatta giustizia, una condanna chiara per i crimini commessi da Israele contro i civili".

Al-Jazeera: "I 4 soldati italiani di Unifil feriti da un missile"

"I quattro soldati del contingente italiano delle forze Unifil sono rimasti feriti dall'esplosione di un missile vicino al loro quartier generale nella località di Shamaa". E' quanto sostiene una fonte della sicurezza libanese citata dall'emittente Al Jazeera.

Salvini: "Contro la missione Unifil un atto criminale intollerabile"

"Un altro attacco subito dai nostri soldati in Libano dopo il lancio di missili da parte di Hezbollah. È un atto criminale e intollerabile. Ci stringiamo ai quattro militari feriti ai quali va tutto il nostro pensiero". Lo scrive su X il vicepremier Matteo Salvini. 

Attacco alla base Unifil, Tajani: "Nessun ferito grave". VIDEO

La Russa: "Condanna per l'inaccettabile attacco alla missione Unifil"

"Nel rivolgere gli auguri di pronta guarigione ai quattro militari italiani rimasti feriti, desidero altresì esprimere il mio totale disappunto e la mia ferma condanna per l'ennesimo grave e inaccettabile lancio di missili contro il quartier generale UNIFIL nel sud del Libano. A tutte le nostre donne e ai nostri uomini in divisa, impegnati sotto l'egida dell'Onu in una zona molto delicata del Medioriente, giunga infine la nostra gratitudine". Così Ignazio La Russa, presidente del Senato. 

Mosca condanna fermamente attacchi israeliani su Palmira

La Russia condanna "fermamente" gli attacchi compiuti mercoledì da Israele sulla città siriana di Palmira che hanno provocato decine di morti. "Questa azione violenta di Israele sul territorio siriano, così come tutte quelle che l'hanno preceduta, costituiscono una grave violazione della sovranità di questo Paese e delle norme fondamentali del diritto internazionale", ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova. "Ancora una volta - aggiunge la portavoce - esortiamo con forza tutte le parti coinvolte nell'attuale escalation regionale ad ascoltare la voce della ragione e a non andare oltre i confini del comportamento civilizzato basato sul sistema di valori umanistici emerso nel 21° secolo". 

Progressi ma niente accordo tregua Israele-Hezbollah: 'Servono altri colloqui'

Sono stati precisati la maggior parte dei dettagli nei negoziati per un cessate il fuoco tra Israele e gli Hezbollah libanesi, ma restano divergenze sui tempi del ritiro dei militari israeliani dal Libano. Lo affermano fonti del governo libanese, secondo le quali non è ancora chiaro se e quando esattamente si arriverà a un accordo. La prossima settimana sarà cruciale, aggiungono dopo la missione dell'inviato Usa Amos Hochstein nel Paese dei Cedri e in Israele e dopo che ieri i media israeliani, citando una fonte della difesa, parlavano di possibilità significative verso una tregua. Stando alle fonti, il nodo principale resta la richiesta israeliana di mantenere libertà d'azione rispetto a "future minacce" in Libano.

Elnet Italia: da Cpi scelta antisemita, Italia si smarchi

"La Corte  penale internazionale, con una decisione prettamente politica, compie  una scelta di puro antisemitismo. Respingiamo l’idea che possa essere  descritto come crimine di guerra la legittima risposta a un’aggressione  disumana come quella subita da Israele il 7 ottobre. Ancor più grave il  fatto che, nello stesso atto, si equiparino i leader di Hamas con figure  politiche democraticamente elette in una repubblica come Israele dove  diritti e libertà sono e saranno sempre garantiti". E' quanto ha  affermato Elnet Italia, sottolineando che la Cpi "è rimasta silente  negli anni, solo per fare qualche esempio, di fronte alle brutalità  commesse da Assad in Siria, da Erdogan sui civili curdi, dall’Iran nei  confronti della sua stessa popolazione". "L’Italia ha svolto in questo ultimo anno un importante ruolo per  lavorare alla pace in Medio Oriente, senza mai far venire meno la  propria amicizia a Israele", ha ricordato la presidente di Elnet Italia,  Roberta Anati, auspicando che "non ci siano dubbi su questo assurdo  attacco antisemita da parte della Cpi, e che il governo, così come già  fatto da importanti Paesi alleati a partire dagli Stati Uniti, possa  annunciare l’intento di non dare seguito a un mandato che è  semplicemente surreale. Non farlo sarebbe un errore, che legittimerebbe  questa equiparazione tra aggressori e aggrediti".

Londra adempierà obblighi legali su mandati arresto Cpi

Il primo  ministro israeliano Benjamin Netanyahu verrà arrestato se farà ingresso  sul suolo britannico a seguito di un mandato di arresto emesso nei suoi  confronti dalla Corte penale internazionale. E' quanto sembra indicare  Downing Street, secondo quanto riferisce SkyNews, citando un portavoce  del premier Keir Starmer. L'esecutivo britannico adempierà "ai suoi obblighi legali" in  relazione ai mandati di arresto della Cpi. "Il Regno Unito rispetterà  sempre i suoi obblighi legali come stabilito dal diritto interno e dal  diritto internazionale", ha sottolineato.

Londra: "Rispetteremo gli obblighi sui mandati d'arresto Cpi"

Il Regno Unito "rispetterà i suoi obblighi legali" per quel che riguarda i mandati d'arresto emessi dalla Cpi contro il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant. Lo fa sapere Downing Street.

Fonti Ue: "Se Orban riceve Netanyahu viola gli obblighi"

L'Ungheria, se il premier israeliano Benjamin Netanyahu arrivasse davvero sul suo suolo e non fosse arrestato, "violerebbe i suoi obblighi legali internazionali e la posizione dell'Ue sulla Corte penale internazionale". Lo afferma un alto funzionario Ue commentando l'invito di Viktor Orban. "Sembra che sia tornato a 'trollare' con la fine della presidenza in vista", ha dichiarato invece una fonte diplomatica. "Non sono sicuro cosa possano fare gli Stati membri al riguardo", precisando che la prossima settimana ci sarà una riunione del comitato dei rappresentanti permanenti e la questione potrebbe essere sollevata.

Tajani: "Nei prossimi giorni Abu Mazen sarà in Italia"

Nei prossimi giorni il presidente dell'Anp Abu Mazen sarà in Italia: lo ha annunciato il ministro degli Esteri Antonio Tajani oggi a Torino in occasione dell'assemblea dell'Anci, parlando dell'andamento del progetto Food for Gaza. "I 15 tir - ha detto - sono ora a Ravenna e andranno a consegnare decine e decine di tonnellate di beni alimentari e sanitari alla popolazione civile palestinese. Tutto sta procedendo molto bene. Lo facciamo con il sostegno del governo di Israele e dell'Autorità nazionale palestinese. Ne parleremo quando verrà in Italia nei prossimi giorni il presidente Abu Mazen, un altro dei sostenitori del progetto".

Attacco base Unifil, Tajani: nessun ferito grave

Crosetto: "Evitare l'utilizzo delle basi Unifil come scudo"

"È intollerabile che ancora una volta una base di Unifil sia stata colpita. Cercherò di parlare con il nuovo ministro della Difesa israeliano, cosa che è stata impossibile dal suo insediamento ad oggi, per chiedergli di evitare l'utilizzo delle basi Unifil come scudo. Ancor più intollerabile è la presenza di terroristi nel sud del Libano che mettono a repentaglio la sicurezza dei caschi blu e della popolazione civile". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto.

Meloni: "Profonda indignazione per attacchi a base Unifil"

"Apprendo con profonda indignazione e preoccupazione la notizia dei nuovi attacchi subiti dal quartier generale italiano di Unifil nel sud del Libano, che hanno causato anche il ferimento di alcuni nostri militari impegnati in missione di pace. Desidero esprimere la solidarietà e la vicinanza mia e del Governo ai feriti, alle loro famiglie e sincera gratitudine per l'attività svolta quotidianamente da tutto il contingente italiano in Libano. Ribadisco ancora una volta che tali attacchi sono inaccettabili e rinnovo il mio appello affinché le parti sul terreno garantiscano, in ogni momento, la sicurezza dei soldati di Unifil e collaborino per individuare in tempi brevi i responsabili". Lo afferma il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Tajani: "Contro Unifil pare siano due missili di Hezbollah"

Quelli che hanno colpito la base Unifil "dovrebbero essere due missili, da quello che si vede, lanciati da Hezbollah. Ancora una volta è inaccettabile quello che sta accadendo e così come abbiamo detto a Israele di prestare la massima attenzione", così "diciamo con altrettanta fermezza a Hezbollah che i militari italiani non si possono toccare. Se pensano di continuare a fare danni alle basi italiane hanno sbagliato". Così Antonio Tajani a Torino. "Pare che nessuno abbia ferite gravi, si tratta solo di escoriazioni e un luogotenente pare abbia ferite leggere. Nessuno di loro è in pericolo" ma "è intollerabile quanto accaduto".

Crosetto: "Unifil resta, ma non sia ostaggio milizie libanesi"

"Ho immediatamente contattato il comandante del contingente, Stefano Messina, per sincerarmi delle condizioni dei quattro militari, che non destano preoccupazioni. Ho anche contattato la mia controparte libanese ribadendo che il contingente italiano di Unifil permane nel sud del Libano per offrire una finestra di opportunità alla pace e non può diventare ostaggio degli attacchi delle milizie". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto.

Gaza: "Tutti gli ospedali rischiano lo stop entro 48 ore"

Tutti gli ospedali nella Striscia di Gaza rischiano di ridurre o cessare completamente le loro attività entro 48 ore a causa dell'esaurimento del carburante necessario per il funzionamento delle strutture. Lo ha annunciato il Ministero della Salute della Striscia.

Razzi su base italiana, militari colpiti da schegge vetro

La base di Shama è stata raggiunta da due razzi lanciati probabilmente da Hezbollah, uno dei quali ha impattato contro l'esterno del bunker, la cui struttura non ha comunque ceduto. Alcuni dei soldati sono stati però investiti da schegge di vetro e pietrisco e per questo lievemente feriti. Sul posto sono state ritrovate tracce di almeno un razzo da 122 millimetri, che non è in dotazione all'esercito israliano.

Colpita base Unifil in Libano, quattro militari italiani feriti

Quattro militari italiani della missione Unifil sono rimasti feriti dopo che la base nel sud del Libano dove si trovavano è stata colpita. I quattro, secondo quanto si apprende da fonti di governo, non sarebbero in pericolo di vita. Sono in corso le indagini per stabilire la dinamica di quanto accaduto. 

Germania: 'Su mandato arresto Cpi esame coscienzioso'

Berlino ha promesso un "esame coscienzioso" riguardo i mandati di arresto della Corte penale internazionale (Cpi) contro il primo ministro israeliano e il suo ex ministro della Difesa, senza precisare per il momento se la Germania metterà in atto la decisione della Cpi. "Esamineremo attentamente" le misure da adottare, ha dichiarato in una nota il portavoce del governo Steffen Hebestreit, sottolineando che "la Germania ha partecipato all'elaborazione dello statuto della Cpi ed è uno dei suoi maggiori sostenitori". Ma la posizione tedesca, sottolinea Hebestreit, "è anche il risultato della storia tedesca" segnata dalla Shoah, dallo sterminio sistematico degli ebrei sotto il totalitarismo nazista. "Di conseguenza" la Germania ha "rapporti unici e una grande responsabilità con Israele", aggiunge il portavoce. Il governo tedesco terrà conto di "queste due condizioni" per determinare l'atteggiamento da tenere. Un possibile arresto resta "teorico", poiché il primo ministro Benjamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant non si trovano "al momento" in Germania", ha sottolineato da parte sua il ministro degli Esteri tedesco, Annalena Baerbock, in un'intervista alla televisione pubblica Ard.


Tajani: su Netanyahu condivido linea premier

“La linea è  quella del presidente del Consiglio che io ho il dovere di attuare  anche perché la condivido. Esamineremo, leggeremo le carte per capire  quali sono le motivazioni che hanno portato la Corte a fare questa  scelta. Rispettiamo la Corte la sosteniamo ma siamo altresì convinti che  la Corte debba svolgere un ruolo giuridico e non politico". Lo ha detto  il ministro degli Esteri, Antonio Tajani a margine dell'assemblea  dell'Anci sulla condanna del premier israeliano Netanyahu. "Per quanto riguarda le decisioni che prenderemo insieme ai nostri  alleati da lunedì inizia a Fiuggi il G7 esteri ne parlerò anche con i  miei alleati e vedremo cosa si dovrà fare. Questa è la linea scelta dal  presidente del consiglio la politica estera la fa il presidente del  consiglio e il ministro degli esteri la attua. Questa è la posizione  ufficiale" ha concluso.

Tajani: sulla Cpi decideremo lunedì al G7 con alleati

"Noi rispettiamo e sosteniamo la Cpi (Corte penale internazionale, ndr) ma siamo convinti che quello che deve svolgere sia un ruolo giuridico e non politico". Così il ministro degli esteri, Antonio Tajani, a Torino per l'assemblea Anci, a proposito del mandato di arresto per il premier israeliano Netanyahu. "Esamineremo le carte - ha aggiunto - per capire quali sono le motivazioni che hanno portato la Corte a fare questa scelta. Lunedì a Fiuggi comincerà il G7 dei ministri degli Esteri e prenderemo le decisioni insieme ai nostri alleati. Questa è la linea scelta dal nostro presidente del consiglio che io ho il dovere di attuare".

Francia: 'Prendiamo atto dei mandati di arresto della Cpi'

La Francia "prende atto" dei mandati d'arresto emessi dalla Corte penale internazionale (Cpi) contro il premier israeliano Benyamin Netanyahu, il suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant e il capo del braccio armato di Hamas Mohammed Deif. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri. "Fedele al suo impegno di lunga data a sostegno della giustizia internazionale", Parigi "ricorda il suo attaccamento al lavoro indipendente della Corte", sottolinea un comunicato che non specifica esplicitamente se la Francia li arresterà all'ingresso nel Paese.

Parolin: prosegue azione per rientro bambini da Russia

Prosegue l'azione per scambio di  prigionieri e rientro dei bambini ucraini portati con la forza in  Russia. Lo conferma il Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin,  a margine di un evento alla Lumsa, esprimendo la sua vicinanza al  popolo "martoriato" dell'Ucraina. Parolin, riferisce Vatican  News, ribadisce: "Da parte nostra c’è volontà di continuare. Si è sempre  fatto oltre che per il bene in sé stesso di questa iniziativa ma anche  per preparare un po’ il terreno per arrivare a dei negoziati”. Alla domanda se questo sia il momento peggiore del conflitto in  Ucraina, il segretario di Stato, osservando che non ci siano "mai stati  momenti migliori”, sottolinea che “certamente questa attuale situazione,  questi sviluppi sono molto molto preoccupanti, perché non si sa dove  potrebbero portare”.

Mandato arresto Cpi, Netanyahu ringrazia Orban per invito

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ringraziato l'omologo  ungherese Viktor Orban per la sua dimostrazione di "chiarezza morale"  dopo averlo invitato a Budapest nonostante il mandato di arresto emesso  dalla Cpi. "Di fronte alla vergognosa debolezza di coloro che hanno  sostenuto la scandalosa decisione contro il diritto dello Stato di  Israele a difendersi, l'Ungheria" è "al fianco della giustizia e della  verità", ha affermato Netanyahu.

Parolin: fermiamoci ora prima dell'irreparabile

In Ucraina occorre fermarsi "ora che  siamo in tempo, perché questa escalation non si sa dove porterà!”. Così  il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, a margine  di un evento alla Lumsa, parla del conflitto in corso ed esprime la sua  preoccupazione dopo il lancio dei missili di fabbricazione britannica e  statunitense a lungo raggio nel territorio russo e le minacce del  presidente Vladimir Putin di una guerra che potrebbe allargarsi su scala  globale. Parolin si fa “interprete del pensiero del Papa e della sua  preoccupazione". “A un certo punto non si saprà più come controllare un eventuale  sviluppo di questa situazione”, sottolinea il porporato, che, riferisce  Vatican News, si rivolge “a chi ha responsabilità perché ci si fermi,  prima di arrivare all’irreparabile”.

Oms: 226 operatori sanitari uccisi in Libano da 7 ottobre

Sono  226 gli operatori sanitari uccisi in Libano negli oltre 13 mesi di  scontri transfrontalieri tra Israele e Hezbollah, dopo l'attacco di  Hamas del 7 ottobre 2023. E' quanto ha riferito l'Organizzazione  mondiale della sanità (Oms), sottolineando che circa il 70% delle morti  si è verificato da quando le tensioni sono degenerate in una guerra  totale lo scorso settembre.

Parolin: genocidio Gaza? Da Papa nessun antisemitismo

Papa Francesco "ha ribadito la posizione della Santa Sede". Così il  Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, a margine di  un evento alla Lumsa, riguardo a quanto affermato dal Pontefice sulla  necessità di indagare se su quanto avviene a Gaza possa essere  configurato come "genocidio". Parolin ha ricordato che "bisogna studiare queste cose, perché ci  sono dei criteri tecnici per definire il concetto di genocidio. Il Papa  ha detto questo, mi pare che ha ribadito quello che noi abbiamo sempre  detto o meglio lui ha detto quello che noi abbiamo sempre ribadito”.  Interpellato sull’antisemitismo, il cardinale, riferisce Vatican News,  rimarca che “è chiara la posizione della Santa Sede” sul fenomeno: “Non  c’è bisogno di fare ulteriori considerazioni. Lo abbiamo sempre  condannato e continueremo a condannarlo e cercheremo appunto di creare  quelle condizioni, per ciò che ci riguarda, perché ci possa essere  davvero una seria condanna e una seria lotta contro questo fenomeno”.

Media: per esperti mossa Katz è licenza uccidere a coloni

La decisione  del ministro della Difesa israeliano Israel Katz di bloccare l'uso  della detenzione amministrativa nei confronti dei coloni significa dare  "'licenza di uccidere'" ai giovani radicali degli insediamenti, limiterà  lo Shin Bet e verrà probabilmente bocciata se sottoposta a giudizio  della magistratura. E' il commento di alcuni alti funzionari legali  interpellati da Yedioth Ahronoth. "La decisione è quella di dare una 'licenza di uccidere' ai giovani  delle colline", come vengono chiamati i giovani estremisti che vivono  nelle colonie e negli avamposti illegali, e "di bloccare lo Shin Bet nel  trattare con elementi ebraici sovversivi nei Territori" occupati. Inoltre, hanno aggiunto gli esperti, "la decisione potrebbe  stimolare l'attività di occasionali gruppi clandestini per danneggiare  gli arabi e potrebbe incendiare la zona". I funzionari interpellati  ritengono che se verrà presentato appello davanti all'Alta Corte, questa  respingerà la decisione di Katz perché prevede l'applicazione di una  legge discriminatoria per motivi razziali.

Salvini: se Netanyhau venisse in Italia sarebbe benvenuto

"Conto di incontrare presto esponenti del governo israeliano e se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto. I criminali di guerra sono altri". Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini a margine dell'assemblea Anci.

Parolin: genocidio a Gaza? Dal Papa nessun antisemitismo

Sono da studiare queste cose, sono criteri tecnici quindi mi pare che lui ha detto quello che abbiamo sempre ribadito". Lo dice il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, interpellato a margine di un evento alla Lumsa, sulle reazioni alle parole del Papa sulla necessità di indagare se quanto avviene a Gaza si configuri come "genocidio". "Sull'antisemitismo - ha aggiunto - credo che la posizione della Santa Sede sia chiara, non c'è bisogno di fare ulteriori considerazioni, lo abbiamo sempre condannato e continueremo a condannarlo e cercheremo di creare quelle condizioni, per quello che ci riguarda, per una seria condanna contro questo fenomeno".

Germania su Cpi: considereremo attentamente passi da fare

"Berlino è  uno dei maggiori sostenitori della Corte penale internazionale e  considererà attentamente i passi da compiere" dopo la decisione dei  giudici di emettere mandati d'arresto per il premier israeliano Benjamin  Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant. Lo ha affermato  il portavoce del governo tedesco.

Cremlino: non commentiamo decisioni Cpi,per noi insignificanti

"Non  vediamo il motivo di commentare in alcun modo la questione, perché per  noi queste decisioni della Corte sono insignificanti". Lo ha detto il  portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov rispondendo ai giornalisti. Lo  riferisce Ria Novosti.

Libano, militari Israele entrano in villaggio cristiano a confine

Media libanesi riferiscono dell'ingresso nelle ultime ore di militari israeliani nel villaggio frontaliero libanese di Deir Mimas, abitato in prevalenza da cristiani lungo il settore orientale della linea di demarcazione tra i due paesi. Lo riferiscono testimoni oculari ai media di Beirut. Si tratta della prima volta che soldati israeliani penetrano in una località frontaliera libanese ancora in parte abitata dalla popolazione locale.

Slovenia e Cipro rispetteranno mandati arresto Cpi

La Slovenia rispetterà i mandati di arresto per i leader di Israele e Hamas emessi dalla Corte penale internazionale e vi "si atterrà pienamente". Lo ha affermato il primo ministro Robert Golob. Anche Cipro, che ha stretti legami con Israele, ha fatto sapere che considera i mandati come vincolanti in linea di principio. "La decisione è in fase di studio e non abbiamo commenti in merito", ha precisato alla Reuters una fonte governativa sotto anonimato.

Onu, a Gaza i saccheggi fermano la distribuzione degli aiuti

Le panetterie, unica ancora di salvezza per centinaia di migliaia di palestinesi affamati nella Striscia di Gaza, sono sul punto di chiudere a causa della mancanza di farina e carburante. E in questo clima, fatto di fame e  continui bombardamenti da parte dell'esercito israeliano, l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari ( Ocha ) lancia l'allarme sulla gravità dei saccheggi armati a Gaza. Secondo l'agenzia delle Nazioni Unite , questo saccheggio sempre più organizzato è alimentato dal "crollo dell'ordine pubblico e della sicurezza a Gaza". Inoltre i saccheggi mettono in pericolo anche gli operatori umanitari, rendendo il loro lavoro quasi impossibile. Il coordinatore umanitario per i territori palestinesi occupati, Muhannad Hadi, ha dichiarato: "Un'ondata di saccheggi armati contro convogli umanitari e camionisti, alimentata dal crollo della legge, dell'ordine e della sicurezza, ha ulteriormente paralizzato la nostra capacità di raccogliere rifornimenti nelle aree di confine e di fornire aiuti essenziali". "Proprio la settimana scorsa, un autista è stato colpito alla testa ed è stato ricoverato in ospedale, insieme ad un altro camionista", ha aggiunto Hadi che ha anche ricordato come pochi giorni fa 98 camion sono stati saccheggiati in un unico attacco e ci sono stati 34 irruzioni armate in strutture delle Nazioni Unite". Per la sopravvivenza di milioni di persone "È essenziale ripristinare lo stato di diritto e consentire un accesso sicuro e senza ostacoli", ha concluso Muhannad Hadi.

Decisione Katz su coloni, ministri estrema destra esultano

I ministri israeliani di estrema destra festeggiano la decisione del ministro della Difesa Israel Katz di bloccare l'uso della detenzione amministrativa nei confronti dei coloni. "Notizie importanti e grandiose... Questa è una correzione rispetto a molti anni di maltrattamenti e giustizia per coloro che amano la terra", ha commentato il ministro per la Sicurezza nazionale e leader di Otzma Yehudit, Itamar Ben Gvir, lui stesso abitante di un insediamento. Per il ministro delle Finanze e leader di Sionismo religioso Bezalel Smotrich, Katz "ha eliminato la discriminazione di lunga data contro i coloni in Giudea e Samaria e ha posto fine all'ingiustizia in cui i coloni erano cittadini di seconda classe e contro di loro venivano applicate misure draconiane e antidemocratiche che calpestavano i loro diritti, misure che non vengono applicate a nessun'altra popolazione nello Stato di Israele, tranne terroristi e nemici pericolosi". Il deputato del Likud Avichai Boaron ha parlato di una mossa che "riflette un approccio caloroso e di supporto verso il movimento degli insediamenti e i coloni in Giudea e Samaria (Cisgiordania)". "Non c'è dubbio - ha aggiunto - che questo sia un primo segnale che annuncia un nuovo atteggiamento, il cui risultato finale sarà la piena sovranità su Giudea e Samaria".

Katz, stop detenzione amministrativa per coloni

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha annunciato lo stop all'uso della detenzione amministrativa nei confronti dei coloni, chiedendo al capo dello Shin Bet di "mettere in atto strumenti alternativi". "In una realtà in cui l'insediamento ebraico in Giudea e Samaria (Cisgiordania) è soggetto a gravi minacce terroristiche palestinesi e vengono adottate sanzioni internazionali ingiustificate contro i coloni, non è appropriato che lo Stato di Israele adotti una misura così severa contro la popolazione degli insediamenti", ha spiegato Katz. La detenzione amministrativa, retaggio del passato coloniale britannico, è una politica controversa che consiste nel trattenere i sospettati senza accusa per un massimo di sei mesi alla volta ma rinnovabile indefinitamente. Solitamente usata con i sospetti palestinesi, di recente è stata saltuariamente adottata anche nei confronti dei coloni estremisti di fronte all'impennata di violenze di cui si sono resi protagonisti dal 7 ottobre 2023 in Cisgiordania contro i palestinesi. 

Ryanair, sospensione voli verso Israele prorogata fino a marzo 2025

La compagnia low-cost irlandese Ryanair ha annunciato la proroga fino a marzo 2025 della sospensione dei voli da e verso Israele. Il termine della sospensione era inizialmente previsto per la fine di quest'anno. 

Idf, ucciso comandante senior della Jihad islamica a Gaza

Un comandante senior della Jihad islamica palestinese è stato ucciso in un recente attacco aereo nella Striscia di Gaza. Lo hanno annunciano l'Idf e lo Shin Bet secondo quanto riportato dal Times of Israel. Secondo l'esercito, Khaled Abu Deqa, che comandava l'unità missilistica della Jihad islamica, è stato ucciso in un attacco mercoledì nell'area di Deir al-Balah, nella parte centrale di Gaza. L'Idf afferma che Abu Deqa ha operato all'interno della zona umanitaria designata da Israele a Deir al-Balah. Abu Deqa è stato responsabile del lancio di razzi su Israele durante l'assalto del 7 ottobre e durante la guerra, ed è stato coinvolto in numerosi altri attacchi contro Israele e le truppe dell'Idf, afferma l'esercito. 

Iran, mandato arresto Netanyahu è morte politica di Israele

Il capo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane, il generale Hossein Salami, ha definito il mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale nei confronti del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa Gallant come la "fine e la morte politica" di Israele. "Questo significa la fine e la morte politica del regime sionista, un regime che oggi vive in un assoluto isolamento politico nel mondo e i suoi funzionari non possono più viaggiare in altri Paesi", ha detto Salami in un discorso trasmesso dalla TV di Stato. 

Crosetto: "Sbagliata sentenza Cpi su Netanyahu ma va applicata"

"Ritengo sia una sentenza sbagliata, che ha messo sullo stesso piano il Presidente israeliano e il Ministro della Difesa israeliano con il capo degli attentatori, quello che ha organizzato e guidato l'attentato vergognoso che ha massacrato donne, uomini, bambine e rapito persone a Israele, che è quello da cui è partita la guerra. Sono due cose completamente diverse". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto ieri sera a Porta a Porta commenta la sentenza della Corte Penale Internazionale, che ha emesso un mandato di arresto contro il premier Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant, ex ministro della Difesa israeliano.

"Da una parte - prosegue Crosetto - c'è un atto terroristico fatto da un'organizzazione terroristica che colpisce nel profondo cittadini inermi, dall'altra c'è un paese che a seguito di quest'atto va e cerca di estirpare un'organizzazione criminale terroristica. Poi, se vogliamo giudicare come Israele si è mosso a Gaza, quanto della forza usata fosse necessaria da usare, quanto dei danni collaterali, che fa senso chiamare in questo modo, con delle vittime innocenti, quante migliaia ci sono state e quante linee rosse siano superate, è un altro discorso".

"Non penso che la Corte Penale Internazionale dovesse intervenire con questa sentenza a tre. Ciò detto, se arrivassero in Italia dovremmo arrestarli perché noi rispettiamo il diritto internazionale". Nel caso di un arrivo di Netanyahu o Gallant in Italia, spiega il ministro della Difesa, "noi dovremmo applicare le disposizioni della Corte Penale internazionale alla quale aderiamo: quindi, se venissero in Italia dovremmo arrestarli, ma non per decisione politica, non c'entra nulla la decisione politica, per applicazione di una normativa internazionale".

Cina dopo mandato d'arresto Netanyahu, "Cpi sia oggettiva"

La Cina sollecita la Corte penale internazionale (Cpi) ad adottare e perseguire "una posizione oggettiva" dopo il mandato di arresto emesso contro il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il suo ex ministro della Difesa, Yoav Gallant. E' quanto ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Lin Jian.

Orban invita Netanyahu in Ungheria: "Sfido la Cpi"

Il primo ministro ungherese Viktor Orban, il cui Paese detiene la presidenza di turno dell'Ue, ha annunciato che inviterà il suo omologo israeliano Benyamin Netanyahu per protestare contro il mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale (Cpi). "Non abbiamo altra scelta che sfidare questa decisione. Inviterò" Netanyahu "a venire in Ungheria, dove posso garantirgli che la sentenza della Corte penale internazionale non avrà alcun effetto", ha dichiarato in un'intervista alla radio statale.

IDF, eliminati 5 membri Hamas a Gaza, due comandanti

L'esercito israeliano ha "eliminato" cinque militanti di Hamas, tra cui due comandanti, in un raid notturno a Beit Lahia, nel nord di Gaza. Lo dicono le IDF. L'esercito e l'agenzia di sicurezza Shin Bet hanno affermato di aver "eliminato cinque terroristi di Hamas, tra cui un comandante di compagnia Nukhba (commando) e un altro comandante di compagnia che avevano partecipato al massacro del 7 ottobre". I militanti uccisi avevano "guidato gli omicidi e i rapimenti nell'area di Mefalsim", un kibbutz nel sud di Israele, aggiungono le IDF. 

Iran, risposta a Israele inevitabile ma dipende da condizioni

L'Iran ha ribadito che ci sarà sicuramente e "a una risposta agli attacchi di Israele contri i siti militari iraniani di fine ottobre. "La ritorsione contro l'aggressione dell'entità sionista è inevitabile ma le tempistiche, le circostanze e il metodo dipendono da condizioni idonee", ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, aggiungendo che "sarebbe un grave errore" da parte di Israele tentare di colpire le strutture nucleari iraniane e che questa azione "provocherebbe una risposta dello stesso tipo". In un'intervista con l'emittente libanese Al Mayadeen, come riferisce Mehr, il capo della diplomazia di Teheran ha aggiunto che "la regione sta vivendo circostanze uniche, con le continue aggressioni da parte dell'entità sionista" e ha messo in guardia rispetto "alla possibilità che la guerra si espanda e colpisca tutti i Paesi della regione". Secondo Araghchi, "le nazioni nella regione sono diventate più consapevoli i vigili rispetto ai crimini sionisti" e "hanno iniziato a comprendere come sia un errore normalizzare le relazioni" con Israele. 

IDF, avvisi di evacuazione a sud Beirut e in area Tiro

Le IDF hanno diramato avvisi di evacuazione per tre edifici nella periferia meridionale di Beirut e per le città di Burj el-Shemali e Maashouq, nell'area di Tiro, in vista di attacchi aerei contro gli obiettivi di Hezbollah. Lo fanno sapere le stesse forze di difesa israeliane.

media, amministrazione Trump emetterà sanzioni contro Cpi

La prossima amministrazione Trump starebbe valutando l'introduzione di sanzioni contro la Corte penale internazionale per la sua decisione di emettere mandati di arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant. Lo rende noto Kan News, citando fonti di Washington, secondo cui il provvedimento riguarderebbe in particolare il procuratore capo della Cpi, Karim Khan, e i giudici che hanno emesso i mandati.

Ieri, Mike Waltz, scelto dal presidente eletto Donald Trump come Consigliere per la Sicurezza Nazionale, ha twittato: "A gennaio ci si può aspettare una forte risposta al pregiudizio antisemita della Cpi e dell'Onu"

Iran: pronto a lanciare nuove centrifughe per arricchire uranio

L'Iran lancerà una serie di nuove e avanzate centrifughe per arricchire l'uranio, in risposta alla risoluzione dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica che ha censurato Teheran per scarsa cooperazione. "Il capo dell'Organizzazione per l'energia atomica dell'Iran ha disposto di prendere misure efficaci", fanno sapere in una nota congiunta l'Organizzazione e il ministero degli Esteri, "fra cui il lancio di una significativa serie di nuove e avanzate centrifughe di vario tipo".

Biden: "Mandati di arresto Cpi scandalosi"

I mandati di arresto della Corte penale internazionale sono "scandalosi". Lo ha detto Joe Biden. "Voglio essere chiaro: non c'è nessuna equivalenza fra Israele e Hamas. Saremo sempre a fianco di Israele contro le minacce alla sua sicurezza", ha messo in evidenza Biden.

Nuovi raid israeliani nel sud di Beirut

Nuovi raid israeliani hanno colpito stamattina la periferia meridionale di Beirut, subito dopo che l'Idf aveva ordinato l'evacuazione di alcuni quartieri. Oltre alla periferia della capitale libanese, l'esercito israeliano ha ordinato durante la notte l'evacuazione di diverse zone nel sud del Paese

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