E' durato quattro ore e mezzo il primo colloquio tra Vladimir Putin e Xi Jinping, nella prima giornata di visita del presidente cinese a Mosca. "Guardiamo con interesse alle proposte della Cina per risolvere la crisi in Ucraina", dice Putin. Gelo da Washington. Gli Stati Uniti stanno autorizzando un altro pacchetto di aiuti militari all'Ucraina da 350 milioni di dollari, ha annunciato il segretario di Stato Blinken
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"L'Iran non appoggia nessuna delle parti in conflitto", ha risposto Amir-Abdollahian in conferenza stampa alla richiesta di chiarimenti sulle forniture di droni alla Russia per la guerra in Ucraina. Il capo della diplomazia di Teheran ha quindi esortato il governo ucraino a concentrarsi sul dialogo e a cessare di muovere accuse contro la Repubblica islamica.
"Nonostante i buoni rapporti con Mosca, Teheran non ha riconosciuto la separazione della Crimea o di altre regioni dall'Ucraina e continuerà i suoi sforzi per fermare il conflitto", ha dichiarato Amir-Abdollahian.
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Avvocato Verni (Difesa Online): "Mandato arresto per Putin? Ecco cosa può succedere"
"Certo, anche un Paese che non faccia parte dello Statuto potrebbe procedere, nel caso, alla consegna di Putin, per convenienza, magari politica o, come si suol dire, cortesia diplomatica - osserva l'avvocato Verni - Ma stiamo nell'alveo delle ipotesi, tra le quali, occorre ricordarlo, potrebbe rientrarvi pure quella secondo cui il paese ospitante potrebbe far valere il principio dell’immunità dei Capi di Stato esteri (generalmente non applicabile, in realtà, in presenza di incriminazioni di particolare gravità), come accaduto, ad esempio, nel 2015, con il presidente del Sudan, Omar al-Bashir, in visita in Sudafrica". "Ma vi è di più: infatti, nel caso in cui il presidente russo dovesse essere arrestato in uno dei 123 Stati che hanno ratificato lo Statuto della Corte Penale Internazionale, per poterlo poi consegnare a quest'ultima, questo (Stato) dovrebbe valutare la legittimità del tutto alla luce del proprio diritto interno - ricorda il responsabile Area Diritto di 'Difesa Online' - Uno potrebbe, allora, pensare che un qualche problema potrebbe sorgere in chissà quale Stato, ma, in realtà, il problema lo potrebbe avere la stessa Italia".
"Per usare le stesse parole del Procuratore Generale militare presso la Corte di Cassazione, infatti, 'problemi potrebbero porsi nel momento in cui la corte di appello di Roma, competente nel merito, dovesse decidere la sussistenza dei presupposti per consegnarlo alla Corte penale internazionale: dovrebbe valutare se i reati per cui Putin è incriminato sono previsti nel nostro ordinamento - ricorda Verni - In tal caso l’ipotesi di reato dovrebbe essere quella di deportazione di fanciulli, che nel nostro ordinamento non è specificamente prevista, e non avendo l’Italia ancora approvato il codice dei crimini contro l’umanità, la corte di appello di Roma potrebbe avere criticità nel ravvisare, nel nostro ordinamento, un’ipotesi di reato uguale a quella per cui è stato chiesto l’arresto. L’Italia deve dunque al più presto approvare il codice dei crimini internazionali contro l’umanità per evitare di ritrovarsi in questo tipo di problematiche con conseguenti cadute di immagine a livello internazionale'”.