Lo ha affermato il direttore delle emergenze dell'Oms, Michael Ryan. Resta quasi invariata l'incidenza settimanale dei casi in Italia, pari a 38 ogni 100mila abitanti fra il 6 e il 12 marzo, contro i 41 dei 7 giorni precedenti. In leggero calo l'indice di trasmissibilità: l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è sceso allo 0,94 dallo 0,97. Stabile all'1% il tasso di occupazione in terapia intensiva, in lieve diminuzione quello nelle aree mediche. 23.730 i nuovi casi e 212 i decessi nell'ultima settimana
In Emilia-Romagna dal 10 al 16 marzo 1.742 nuovi casi e 25 decessi
I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 25 (+2 rispetto alla settimana precedente, + 8,7%). Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 445 (-25 rispetto alla settimana precedente, -5,3%). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 2 a Reggio Emilia (+2 rispetto alla settimana precedente); 8 a Modena (+5); 6 a Bologna (-1); 1 a Imola (-1); 4 a Ferrara (-2); 1 a Ravenna (+1) 1 a Forlì (invariato); 1 a Cesena (-1); 1 a Rimini (+1). Nessun ricovero a Piacenza (-2 rispetto alla settimana precedente) e a Parma (invariato).
L’età media dei nuovi positivi è di 57,5 anni. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 406 nuovi casi nell’ultima settimana (su un totale dall’inizio dell’epidemia di 433.559), seguita da Modena (214 su 320.831); poi Ravenna (182 su 203.285), Parma (167 su 184.454), Reggio Emilia (162 su 245.485) e Ferrara (142 su 159.646); quindi Rimini (124 su 195.308), Piacenza (113 su 113.052) e Forlì (105 su 99.976); infine Cesena (65 su 118.869) e il Circondario imolese, con 62 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 65.784.I casi attivi, cioè i malati effettivi ad oggi sono 4.064 (-279). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 3.594 (-256), l’88,4% del totale dei casi attivi.
Dg Oms, 'fiduciosi di poter decretare fine emergenza quest'anno, ma ancora no risposte su origini'
"Anche se siamo sempre più pieni di speranza riguardo alla fine della pandemia di Covid" non lontana, "la domanda su come sia iniziata rimane senza risposta", dice.
Iss, reinfezioni crescono al 32,8%
In Italia 23.730 casi e 212 decessi in ultima settimana, -1,1% e -1,9%
Emilia Romagna, Liguria, Piemonte e Toscana a rischio alto
Zaia, domani a Palazzo Balbi bandiere a mezz'asta in ricordo vittime
“Oltre alle vittime e chi è stato ricoverato con gravi ricadute – aggiunge Zaia – voglio ricordare i tanti sanitari che, in Veneto come in Italia, hanno perso la vita nel tentare di portare aiuto e sollievo ai malati. Ma eroi sono stati anche tutti coloro che, nell’esercizio della loro funzione, hanno dato il loro contributo: il Volontariato, le Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, ognuno dei nostri uomini e donne che si sono prodigati h24 per mesi e mesi”.
“Non dobbiamo ancora abbassare la guardia – aggiunge Zaia – ed essere pronti a ogni evenienza, tanto che come Regione abbiamo aggiornato da poco per la terza volta il nostro Piano Pandemico. Oggi la vita è di fatto ripresa, è tornato il turismo, l’economia pur con fatica si sta rilanciando, si sono riallacciate le relazioni sociali. Ma guai a noi se non mantenessimo il coraggio e la forza del ricordo e non mandassimo un affettuoso abbraccio alle famiglie di tutti i caduti, che non poterono nemmeno dare l’ultimo saluto ai propri cari. Il Covid ci ha provato profondamente e oggi la vita si declina in ‘prima’ e ‘dopo’ il Covid. Tanto è cambiato in ognuno di noi, ma non – conclude il Governatore – l’amore per la vita e la voglia di difenderla con ogni mezzo che la scienza e l’intelligenza ci mettono a disposizione”.
Oms, in tre anni quasi 7 milioni di morti
Iss, variante Xbb.1.5 al 38,4% il 7 marzo
All'indagine hanno partecipato tutte le Regioni e Province autonome, ad eccezione della Valle D'Aosta, e complessivamente 98 laboratori regionali e il Laboratorio di sanità militare, per un totale di 741 campioni.
Queste le prevalenze stimate: Ba.2.75 e relativi sottolignaggi (la cosiddetta Centaurus) è al 12% (0-33,3%); Bq.1 e relativi sottolignaggi (Cerberus) al 29,6% (range: 0-100,0%); Xbb e relativi sottolignaggi 14,8% (range: 0-50,0%); Xbb.1.5 e relativi sottolignaggi (Kraken) al 38,4% (range: 0- 80,0%). In diminuzione - evidenza l'indagine - è anche la proporzione di sequenziamenti associati a Bq.1.1, sottolignaggio di Bq.1 precedentemente attenzionato per la presenza di una mutazione addizionale in un sito antigenico chiave della proteina (10,3% rispetto a 34,2% della precedente indagine).
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"Tutte le scommesse sono chiuse - puntualizza Ryan - se dovessimo avere un virus che ha una sfortunata evoluzione" verso la direzione opposta. "Ed è per questo che è straordinariamente importante continuare a tracciare, testare, sequenziare, e vedere come il virus si diffonde nelle nostre comunità". L'esperto spiega nel dettaglio che "quello che resta da vedere è se il virus continuerà ad evolversi. Resta da vedere se possiamo continuare a vaccinare gli ultimi gruppi di non vaccinati in ogni Paese e in questo senso se il virus rappresenterà sempre meno una minaccia per le società. Abbiamo cominciato a vedere questo in alcune ondate negli ultimi 6 mesi, in cui la risalita dei contagi non è stata associata con un rapido aumento dei ricoveri e con una sostenuta pressione sul sistema sanitario, perché tasso di vaccinazione e il background di immunità era alto abbastanza per proteggere i vulnerabili".
Se esistono le condizioni per poter decretare la fine di questa emergenza internazionale, "è quello che il Comitato di emergenza dell'Oms considererà entro pochi mesi - preannuncia Ryan - quando si incontrerà nuovamente per discutere un parere da fornire al direttore generale Oms. Come ha indicato il Dg Tedros, siamo su una traiettoria positiva".
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Ordini medici: "Dare valore a Ssn lezione più importante, lo dobbiamo a vittime"
"Oggi siamo qui - sottolinea Anelli - a fare memoria. Fare memoria di quello che è stato, dei provvedimenti che sono stati assunti, del sacrificio dei colleghi che hanno donato anche la loro vita per consentire ai pazienti, ai nostri cittadini di essere in ogni caso curati". Sempre sul portale, è disponibile anche il Libro Bianco realizzato da Fnomceo con Deloitte Legal, che mette in relazione i provvedimenti adottati ai diversi livelli di governo con i quadri epidemiologici del primo periodo della pandemia. "Ricordiamo un periodo così difficile - prosegue Anelli - che ha visto il Ssn impreparato in quel momento, perché nessuno conosceva quella malattia, ma anche perché non c'erano gli strumenti adeguati, all'inizio, per poterla affrontare. Ma siamo qui anche a far memoria della grande capacità che ha avuto la scienza, i medici, di rimettere in piedi una strategia per curare le persone, per uscire dalla pandemia. E i vaccini - rimarca - hanno rappresentato per noi lo strumento fondamentale oggi per riprendere quella vita civile che in quel momento ci sembrava completamente negata dal lockdown".