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Covid, news. Fiaso: in 7 giorni lieve rialzo ricoveri ordinari, +4,2%

©Ansa

Leggera virata verso l'alto della curva dei ricoveri ordinari di pazienti con infezione da Sars-CoV-2. È quanto emerge dalla rilevazione degli ospedali sentinella aderenti alla rete della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere del 14 marzo 2023. Nelle ultime 4 settimane si osservano alcune piccole oscillazioni dei dati che indicano comunque una sostanziale stabilità dei casi

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Kyriakides: “Long Covid per 1 ex paziente su 8, intensificare la ricerca in Ue”

Lo ha segnalato, in un tweet, la commissaria europea alla Salute. “Insieme dobbiamo intensificare la ricerca sulle sue cause, conseguenze e trattamento, con un approccio coordinato" a livello europeo. "Lo dobbiamo a milioni di nostri cittadini", ha spiegato. LEGGI L'ARTICOLO
- di Redazione Sky TG24

Long Covid Italia: "Supporto e vita dignitosa per chi non è mai guarito"

"Molti pazienti affetti da Long Covid, ancora dalla prima ondata del febbraio-marzo 2020, non sono mai guariti e non sono mai potuti tornare alla vita precedente, inclusa quella lavorativa". L'appello è a garantire una presa in carico da parte del sistema sanitario e riconoscimento di adeguate forme di supporto, dalle esenzioni per patologia al lavoro da remoto e con orari flessibili. A lanciarlo sono i pazienti di tutto il mondo. Tra loro, a dare voce agli italiani sono Marta Esperti, ricercatrice e Long Covid Advocate, fondatrice del collettivo di supporto italiano 'Long Covid Italia', ed Elisa Perego, ricercatrice e Long Covid advocate, in una nota in cui lanciano la prima Giornata internazionale di sensibilizzazione al Long Covid, organizzata oggi, mercoledì 15 marzo, dai pazienti.
"Si tratta di un'iniziativa volta a ricordare le persone colpite dalle conseguenze di medio e lungo termine dell'infezione da Sars-CoV-2", ricordando i due hashtag maggiormente usati in questa occasione, tre anni dopo: #LongCovidAwarenessMonth e #LongCovidAwarenessDay. Simbolo della giornata il nastro grigio, nero e verde-blu, "a simbolizzare sia la sofferenza che la speranza per un futuro migliore". Il contributo dei pazienti della prima ondata pandemica, ricordano Esperti e Perego, "è stato pionieristico per la sensibilizzazione, il riconoscimento e la ricerca su questa malattia. Tuttavia, l'intento di questo evento è quello di sostenere tutti i malati colpiti dalle conseguenze, anche gravi, dell'infezione da Sars-CoV-2, con il prolungamento del Covid-19 in una malattia cronica. Cosa è il Long Covid? Il termine e il concetto nascono dall'unione dei pazienti colpiti dalla prima ondata pandemica - ricordano nella nota - Il termine Long Covid viene condiviso per la prima volta come hashtag su Twitter nella primavera del 2020". 
Poco dopo, la comunità internazionale di pazienti riesce a portare la propria voce davanti all'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in rappresentanza di numerosi Paesi. Il Long Covid viene riconosciuto formalmente dall'Oms il 20 agosto 2020. Esperti e Perego (la prima a lanciare l'hashtag 'Long Covid') hanno rappresentato l'Italia a questo incontro chiave con l'agenzia Onu per la salute, e hanno guidato in Italia il riconoscimento del Long Covid con l'Istituto superiore di sanità e il ministero della Salute, nell'ambito della prima giornata italiana dedicata alla sensibilizzazione della ricerca biomedica sul Long Covid, il 30 gennaio 2021. Nel Luglio dello stesso anno, si ricorda nella nota diffusa oggi, l'Iss diffonde un report sulla definizione e gestione del Long Covid nei pazienti adulti e pediatrici.
- di Redazione Sky TG24

Fiaso, lieve rialzo dei ricoveri ordinari di Covid-19

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- di Redazione Sky TG24

Covid: pochi anticorpi uguale fallimento vaccini? L'analisi di Burioni

Flop dei vaccini anti-Covid per mancato sviluppo di anticorpi anti Sars-CoV-2? Sulla questione, e l'attenzione mediatica che la circonda in queste ore, posta su Facebook una lunga analisi Roberto Burioni, professore di Virologia e Microbiologia dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. 
"La protezione suscitata da un vaccino - spiega l'esperto - è una cosa complicata: una persona non esperta può pensare che il meccanismo sia semplice. Il vaccino induce gli anticorpi, gli anticorpi proteggono e amen. Se gli anticorpi ci sono bene, se non ci sono il vaccino non ha funzionato. In realtà le cose sono molto più complicate per una serie di motivi. Prima di tutto - precisa Burioni - noi spesso non sappiamo quale sia il livello protettivo di anticorpi, per cui non è possibile sapere se la quantità di anticorpi presenti è sufficiente. In secondo luogo, anche quando gli anticorpi non ci sono, non è detto che il vaccino non abbia funzionato. Questo perché non ci sono solo gli anticorpi a proteggerci (ci sono anche le cellule T), ma anche per un motivo un poco più complesso. Quando noi incontriamo un virus per la prima volta, abbiamo una risposta immunitaria lenta e meno efficace, non fosse altro perché il sistema immunitario deve essere certo di non attaccare i nostri organi. Al contrario, quando incontriamo lo stesso virus dopo averlo già visto, la risposta è veloce e potente. Talvolta, anche se nel siero del paziente non si vedono anticorpi dopo la vaccinazione, è sufficiente questa maggiore 'velocità' nella risposta per proteggere il vaccinato dall'infezione". 
"Poi - prosegue lo scienziato - bisogna decidere a cosa vogliamo che serva il vaccino: a evitare l'infezione o a evitare la malattia grave? Un vaccino come quello contro la poliomielite (Salk) non era efficacissimo nel bloccare l'infezione e quindi il contagio, ma ha dato un contributo fondamentale per fare scomparire questa malattia, eppure mai nessuno si è lamentato di questo. Infine, ci sono stati anche casi in cui la presenza di anticorpi non solo ha significato mancanza di protezione, ma addirittura una malattia più grave: è accaduto con un vaccino contro il virus respiratorio sinciziale sperimentato (e subito ritirato!) negli anni '60, che faceva produrre gli anticorpi 'sbagliati' causando nei vaccinati una malattia più grave. Capite dunque che definire un 'fallimento vaccinale' è cosa difficile, richiede studi lunghi e ragionamenti non proprio semplicissimi da parte di gente che ha studiato molto".
- di Redazione Sky TG24

Long Covid anche tra i bambini, al Gemelli seguiti 230 casi

Le cause del Long Covid non sono note, ma ricercatori di tutto il mondo sono impegnati a far luce su questa misteriosa condizione. Anche l'1% circa dei bambini reduci da un'infezione da SARS CoV-2 sviluppa segni e sintomi, riconducibili al quadro del Long Covid. Fino a poche settimane fa, però, l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) aveva messo a punto una definizione ufficiale di long Covid solo per gli adulti.  "Qualche mese fa l'Oms ha organizzato un tavolo di ricerca che ha coinvolto esperti nella gestione del Long Covid da tutto il mondo, oltre a genitori e pazienti stessi, per sviluppare un processo attraverso il quale si è arrivati alla definizione di Long Covid pediatrico, che è stata pubblicata lo scorso febbraio sul portale dell'OMS -  spiega Danilo Buonsenso, dirigente medico presso la UOC di Pediatria della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, docente di Pediatria all'Università Cattolica ed esperto mondiale riconosciuto di Long Covid pediatrico - Anche noi del Gemelli siamo stati coinvolti in questo tavolo di lavoro essendo stati il primo centro al mondo a segnalare l'esistenza del Long Covid in età pediatrica e a pubblicare le prime evidenze di una certa rilevanza sul tema". Al Policlinico Gemelli fino a oggi sono stati seguiti 3900 pazienti adulti e 230 pediatrici con Long Covid. Secondo la definizione dell'Oms, si parla di Long Covid in età pediatrica quando bambini, sani prima del Covid, sviluppano segni e sintomi persistenti per almeno 2 mesi dopo l'infezione, legati a problematiche di salute nuove, non spiegabili da altre diagnosi. Questi sintomi comprendono astenia cronica, facile affaticabilità, problemi cognitivi, vuoti di memoria, dolori muscolo-scheletrici, problematiche cardiache (dolori toracici, alterazioni del ritmo cardiaco, miopericarditi, ecc) e soprattutto una scarsissima tolleranza a sforzi anche lievi. "Vediamo ragazzi che praticavano sport più volte al giorno e che dopo il Covid presentano una facile affaticabilità, anche solo facendo un piano di scale. Ad oggi - spiega Buonsenso - non abbiamo una terapia perché non sappiamo ancora come mai alcuni pazienti sviluppino il Long Covid. Ma il nostro e altri gruppi stanno lavorando allo studio di nuovi biomarcatori di Long Covid. Dai dati preliminari al riguardo siamo abbastanza ottimisti; nei prossimi mesi riusciremo a capire meglio perché alcuni pazienti sviluppano il long Covid e altri no. Al momento non c'è ovviamente una terapia specifica quindi offriamo trattamenti personalizzati in base alle problematiche principali riscontrate, paziente per paziente".

- di Redazione Sky TG24

In 7 giorni lieve rialzo ricoveri ordinari: +4,2%

Leggera virata verso l'alto della curva dei ricoveri ordinari di pazienti con infezione da Sars-CoV-2: +4,2% il dato registrato nell'ultima settimana. È quanto emerge dalla rilevazione degli ospedali sentinella aderenti alla rete della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso) del 14 marzo 2023. Nelle ultime 4 settimane si osservano alcune piccole oscillazioni dei dati che indicano comunque una sostanziale stabilità dei casi. Nei reparti ordinari si registra un aumento del +7,9% del numero di ricoveri "Per Covid", ovvero pazienti con insufficienza respiratoria o polmonite, e un aumento del +4,8% dei casi "Con Covid", soggetti che sono arrivati in ospedale per la cura di altre patologie, sono positivi al virus ma non hanno sintomi respiratori e polmonari. 
- di Steno Giulianelli

Fiaso: lieve rialzo ricoveri ordinari, +4,2% nell’ultima settimana

Leggera virata verso l’alto della curva dei ricoveri ordinari di pazienti con infezione da Sars Cov-2: +4,2% il dato registrato nell’ultima settimana. È quanto emerge dalla rilevazione degli ospedali sentinella aderenti alla rete della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere /Fiaso) del 14 marzo 2023. Nelle ultime 4 settimane si osservano alcune piccole oscillazioni dei dati che indicano comunque una sostanziale stabilità dei casi. 
Nei reparti ordinari si registra un aumento del +7,9% del numero di ricoveri 'Per Covid', ovvero pazienti con insufficienza respiratoria o polmonite, e un aumento del +4,8% dei casi 'Con Covid', soggetti che sono arrivati in ospedale per la cura di altre patologie, sono positivi al virus ma non hanno sintomi respiratori e polmonari. I pazienti hanno una età media di 69 anni e al 75% sono vaccinati da oltre sei mesi e soffrono di altre patologie. I numeri restano bassi e stabili nelle terapie intensive che per la prima volta da quando è effettuata la rilevazione non hanno ricoveri di pazienti 'Con Covid'. I soggetti hanno una età media di 68 anni e sono vaccinati da oltre 6 mesi.
- di Steno Giulianelli

Covid, Long Covid per 1% bimbi guariti, Gemelli Roma primo al mondo a scoprirlo

Il Long Covid "è molto democratico, è colpisce sia grandi che piccoli, forse addirittura il 10-20% di chi ha superato un’infezione da Sars Cov-2, anche di grado lieve". Per quanto riguarda i bambini riguarda fino" all’1% circa di quanti sono riduci dalla malattia. Un tema sul quale il policlinico Gemelli di Roma ha assunto un ruolo internazionale in quanto primo centro al mondo a segnalare il Long Covid in età pediatrica. Lo ricorda lo stesso ospedale capitolino - che oggi segue 230 casi pediatrici e 3.900 pazienti con questa problematica - in occasione del Long Covid Awareness Day (Giornata internazionale della consapevolezza sul Long Covid), che si celebra oggi. L'iniziativa viaggerà sui social con gli hashtag #LongCovidAwarenessDay e #LongCovid che accompagneranno immagini di attività che le persone con Long Covid non riescono più a svolgere.
- di Steno Giulianelli

In Toscana 227 nuovi casi e nessun decesso

Sono 227 i nuovi casi di Covid-19 registrati nelle ultime ventiquattro ore in Toscana: 60 sono stati confermati con tampone molecolare e gli altri 167 con test rapido.
Il numero dei contagiati rilevati nella regione dall'inizio della pandemia sale dunque a 1.592.510. I nuovi casi sono lo 0,01% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,02% (305 persone) e raggiungono quota 1.573.652 (98,8% dei casi totali).
I dati, relativi all'andamento della pandemia, sono quelli accertati oggi sulla base delle richieste della Protezione civile nazionale.
Al momento in Toscana risultano pertanto 7.250 positivi, -1,1% rispetto a ieri. Di questi 150 (2 in meno rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale: 6 (1 in più) si trovano in terapia intensiva.
Oggi non si registrano nuovi decessi.
Dall'ultimo bollettino quotidiano sono stati eseguiti 325 tamponi molecolari e 2.599 tamponi antigenici rapidi: di questi il 7,8% è risultato positivo. Sono invece 419 i soggetti testati, escludendo i tamponi di controllo: il 54,2% di questi è risultato positivo.
- di Redazione Sky TG24

Nursing Up, '20mila sanitari colpiti da Long Covid ma non riconosciuti'

"Secondo i dati ufficiali dell’Inail, ben 320mila infermieri sono stati infettati dal virus del Covid-19, dall’inizio della Pandemia fino a oggi. Ma quanti di questi soffrono degli effetti del Long Covid? Secondo una indagine accurata a livello europeo, redatta in collaborazione con il Satse, il sindacato degli infermieri spagnoli, la media dei professionisti che nei Paesi Ue oggi soffre di postumi del contagio è di circa un sesto del totale dei contagiati. In Italia il numero attendibile è quello di almeno 20mila operatori sanitari, la maggior parte infermieri, che potrebbe essere alle prese con quella che è di fatto una vera malattia ma che non è considerata tale". Lo denuncia il sindacato degli infermieri Nursing Up, che sottolinea come "nel nostro Paese, così come in Spagna, i sintomi legati al Long Covid non sono considerati una malattia professionale". "Le assenze direttamente legate al manifestarsi di una sindrome Long-Covid, sono oggi equiparate, in Italia, alla malattia comune, sia per il trattamento economico, sia per il trattamento normativo. A carico del lavoratore interessato ci saranno gli obblighi di certificazione, con la dovuta attenzione agli oneri di avviso e preavviso immediato in caso di assenze", spiega Antonio De Palma, presidente nazionale Nursing Up.
 
- di Redazione Sky TG24

Usa, ok a vaccino bivalente Pfizer per richiamo in bimbi 6 mesi-4 anni

Via libera negli Usa al vaccino anti-Covid bivalente di Pfizer-BioNTech aggiornato a Omicron 4 e 5 come singola dose di richiamo nei bimbi di età compresa fra 6 mesi e 4 anni, dopo almeno due mesi dal completamento del ciclo primario con tre dosi del vaccino Pfizer-BioNTech monovalente. 
L'Agenzia americana del farmaco Fda ha annunciato di avere modificato l'autorizzazione all'uso di emergenza (Eua) del prodotto bivalente del gruppo Usa e del suo partner tedesco, per includere l'indicazione al richiamo negli under 4. L'ente regolatorio precisa che l'ok al richiamo bivalente riguarda solo i bambini fra 6 mesi e 4 anni d'età che hanno completato la vaccinazione primaria con tre dosi del vaccino monovalente, prima che il bivalente fosse autorizzato come terza dose. Da dicembre 2022, infatti, i bimbi under 4 che hanno ricevuto le prime due dosi di vaccino monovalente Pfizer-BioNTech possono completare il ciclo primario con il bivalente. I piccoli che hanno assunto due dosi di monovalente più una terza di bivalente non sono idonei al richiamo con un'ulteriore dose di bivalente, perché si ritengono già protetti contro le conseguenze più gravi dell'infezione da Sars-CoV-2. 
"I dati attualmente disponibili - dichiara Peter Marks, direttore del Center for Biologics Evaluation and Research della Fda - mostrano che la vaccinazione rimane la migliore difesa contro forme gravi, ricoveri e morte da Covid in tutte le fasce d'età. Incoraggiamo tutte le persone idonee ad assicurarsi che le loro vaccinazioni siano aggiornate con un vaccino bivalente".
- di Redazione Sky TG24

Turismo, Fto: "Sbloccare 39 mln di aiuti covid alle agenzie di viaggi"

La situazione di impasse con la Commissione europea per l'autorizzazione dei 39,3 milioni di euro di aiuti Covid ad agenzie di viaggi e tour operator si sta prolungando troppo, nonostante l'obiettivo del ministero del Turismo di chiudere la partita nel primo trimestre del 2023. E' quanto sollecita la Federazione Turismo Organizzato (Fto) di Confcommercio. I fondi sono stati introdotti dal Dl Sostegni ter per garantire la continuità aziendale e la tutela dei lavoratori delle agenzie di viaggio che hanno registrato nel 2021 un calo di fatturato di almeno il 30%, rispetto al 2019. Nel 2021 il Turismo organizzato ha perso oltre 10 miliardi di ricavi, pari all'80% di quanto realizzato nel 2019. Gli stessi dati estremamente negativi si erano registrati nel 2020 e per ristorare tali perdite dal Governo erano stati assegnati 625 milioni. 
 
- di Costanza Ruggeri

Papa: "Affidiamo a Maria il martoriato popolo ucraino"

Il Papa ha concluso l'udienza generale chiedendo una preghiera per "Il martoriato popolo ucraino". "Tutti esorto a proseguire con impegno nell'itinerario quaresimale, affidandovi alla costante protezione di Maria Santissima. A Lei, Consolatrice degli afflitti e Regina della pace, affidiamo anche il martoriato popolo ucraino", ha detto Papa Francesco. 
- di Costanza Ruggeri

Nursing Up, "20mila sanitari colpiti da Long Covid ma non riconosciuti"

"Secondo i dati ufficiali dell’Inail, ben 320mila infermieri sono stati infettati dal virus del Covid-19, dall’inizio della Pandemia fino a oggi. Ma quanti di questi soffrono degli effetti del Long Covid? Secondo una indagine accurata a livello europeo, redatta in collaborazione con il Satse, il sindacato degli infermieri spagnoli, la media dei professionisti che nei Paesi Ue oggi soffre di postumi del contagio è di circa un sesto del totale dei contagiati. In Italia il numero attendibile è quello di almeno 20mila operatori sanitari, la maggior parte infermieri, che potrebbe essere alle prese con quella che è di fatto una vera malattia ma che non è considerata tale". Lo denuncia il sindacato degli infermieri Nursing Up, che sottolinea come "nel nostro Paese, così come in Spagna, i sintomi legati al Long Covid non sono considerati una malattia professionale".
 
- di Costanza Ruggeri

Siracusa, esposizione Santa Lucia dedicata al personale sanitario

E’ stata dedicata alle vittime del covid19 l'esposizione straordinaria del simulacro di Santa Lucia. Un'apertura straordinaria della nicchia che custodisce il simulacro per ricordare le vittime della pandemia ed il valore della solidarietà. A consegnare le chiavi al maestro di cappella Alessandro Zanghì sono stati Antonina Franco, primario del reparto Malattie infettive all'ospedale Umberto I; Danila Cilio, medico pronto soccorso; Giuseppe Principato, medico pronto soccorso; Emanuele Veneziano, infermiere caposala pneumologia; Norma Bronzi, operatore ambulanze 118; Massimo Pantano, operatore ambulanze; Pietro Veneziano, operatore antincendio; Danilo Carbonaro, operatore oss.
 
- di Costanza Ruggeri

Kyriakides: “Long Covid per 1 ex paziente su 8, intensificare la ricerca in Ue”

Lo ha segnalato, in un tweet, la commissaria europea alla Salute. “Insieme dobbiamo intensificare la ricerca sulle sue cause, conseguenze e trattamento, con un approccio coordinato" a livello europeo. "Lo dobbiamo a milioni di nostri cittadini", ha spiegato. LEGGI L'ARTICOLO

- di Costanza Ruggeri

Tre anni fa l’Oms usava per la prima volta la definizione di “pandemia”

L’11 marzo 2020, in conferenza stampa, il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus disse: “Abbiamo valutato che il Covid-19 può essere caratterizzato come una pandemia, una parola da non usare con leggerezza o disattenzione”. Nelle settimane precedenti il coronavirus si era diffuso dalla Cina a numerosi Paesi. Ad oggi i casi accertati sono oltre 676 milioni e le vittime quasi 7 milioni. IL PUNTO
- di Costanza Ruggeri

Wsj, per rapporto Usa pandemia Covid nata da una fuga in laboratorio

Per il quotidiano americano si tratta di una conclusione significativa perché proveniente da un'agenzia che sovrintende a una rete di 17 laboratori nazionali, alcuni dei quali svolgono ricerche biologiche avanzate.  L'ARTICOLO COMPLETO
- di Costanza Ruggeri

Studio, "per long Covid efficace mix Arginina-vitamina C"

A tre anni di distanza dalla scoperta del Long Covid, dagli Stati Uniti si è diffuso un movimento social che unisce migliaia di pazienti in tutto il mondo e che oggi chiedono alle Nazioni Unite di ufficializzare l'istituzione del Long Covid Awareness Day, Giornata internazionale della consapevolezza sul Long Covid, da celebrare il 15 marzo. L'obiettivo è quello di richiamare l'attenzione su questa "pandemia nella pandemia" che si stima riguardi globalmente ben 63 milioni di persone e che continua ad avere un impatto molto negativo sulla qualità della vita di un esercito di "ex-positivi". I pazienti chiedono di non essere lasciati soli ad affrontare quella che ancora oggi è a tutti gli effetti una sindrome per molti aspetti misteriosa. Ma la scienza continua a lavorare alla ricerca di nuovi approcci per il Long Covid, contro il quale oggi non esistono terapie mirate. E' in questo contesto che si inserisce un nuovo studio multicentrico, pubblicato sulla rivista Pharmacological Research, che ha coinvolto 20 centri italiani, tra cui università ed ospedali,
coordinato da un consorzio internazionale composto dall'Università Federico II di Napoli, l'Albert Einstein College of New York e il Cardiovascular Research Center di Ahalst (Belgio). Secondo questa ricerca il mix di Arginina e Vitamina C, dopo essersi rivelato efficace nel contrastare la perdita di forza muscolare nei pazienti post-Covid, ha dimostrato di migliorare in modo marcato anche altri sintomi legati al Long Covid, tra cui in particolare insonnia e disturbi gastrointestinali. 
- di Costanza Ruggeri

Lancet, "in 3 anni 65 milioni al mondo colpiti da Long Covid"

 "Mentre il mondo è determinato a lasciarsi alle spalle la pandemia, si stima che almeno 65 milioni di persone siano state colpite dal Long Covid", problema che "su scala globale, da tempo non ha ricevuto l'attenzione che merita". A fare il punto è un editoriale pubblicato sull'autorevole rivista scientifica Lancet che, alla vigilia della giornata internazionale di sensibilizzazione sul long Covid, chiede all'Unione Europea un'agenda di ricerca sul tema. Sono oltre 750 milioni le persone colpite dal Covid e il Long Covid, ovvero "una condizione multisistemica post-infezione debilitante compromette le capacità di svolgere attività quotidiane per diversi mesi o anni", "si verifica nel 10-20% dei casi in persone di tutte le età". Si stima "che una persona su dieci che sviluppano Long Covid smetta di lavorare, con conseguenti ingenti perdite economiche" e la conseguenza "è un diffuso danno globale alla salute, al benessere e ai mezzi stessi di sussistenza delle persone".
- di Costanza Ruggeri