Sono 28.354 le nuove positività, con una variazione di -8,3% rispetto alla settimana precedente (30.911). I deceduti sono, invece, 299 (279 nei precedenti sette giorni). I tamponi effettuati sono stati 536.080, con una variazione del -2%. Il tasso di positività è del 5,3% con una variazione di -0,4% rispetto alla settimana prima (5,7%). Incidenza settimanale ancora in calo: scende sotto 50 per 100 mila abitanti ed è pari a 48. Rt medio sotto soglia epidemica pari a 0,85
Long Covid e fatigue, studio scopre il meccanismo che porta alla stanchezza cronica
I ricercatori hanno scoperto che la spossatezza invalidante della sindrome post-Covid è associata a un'alterazione nel metabolismo dell'arginina, un amminoacido prodotto naturalmente dall'organismo: ripristinarne i livelli potrebbe rappresentare una nuova strategia integrativa efficace. Intanto, in Italia l'epidemia arretra. Aumentano, però, i contagi tra i bambini e i sanitari, così come le reinfezioni. LO STUDIO
Iss: reinfezioni stabili intorno al 30%
Restano stabili intorno al 30% le reinfezioni Covid in Italia. Nell'ultima settimana monitorata rappresentano il 29,9% del totale casi segnalati, contro il 29,6% della settimana precedente, secondo i dati diffusi dall'Istituto superiore di sanità via Twitter nell'ambito del monitoraggio settimanale sull'andamento della pandemia.
Bythos è in Italia, 16 sequenze il 7 febbraio
XBF, l'ultima sottovariante di Sars-CoV-2 'osservata speciale' da parte delle autorità sanitarie internazionali, battezzata Bythos sui social, ha già dato segno della sua presenza anche in Italia, ma nell'ultima fotografia scattata risulta defilata, con numeri attualmente molto ridotti. Per la precisione, nell'ultima flash survey condotta il 7 febbraio da Istituto superiore di sanità e ministero della Salute, insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler, sono state rilevate 16 sequenze di XBF.
Nei giorni scorsi era stata l'Organizzazione mondiale della sanità a puntare i riflettori su XBF, spiegando di averla inserita nella lista dei sottolignaggi di Omicron 5 tenuti sotto stretto monitoraggio per caratteristiche spia di maggiore trasmissibilità e fuga immunitaria. XBF fa parte del gruppo dei ricombinanti Omicron/Omicron, lo stesso di Kraken. Nell'indagine rapida questo insieme pesava per il 20% sul totale sequenze. Su un totale di 167 ricombinanti Omicron/Omicron, 145 sono risultati associati a XBB e relativi sottolignaggi (con Kraken XBB.1.5 che si conferma il più frequente con le sue 108 sequenze, e XBB.1.9/XBB.1.9.1 che colleziona 21 sequenziamenti). Completano il quadro dei ricombinanti presenti in Italia il 7 febbraio: 1 sequenza del lignaggio XBJ e 5 del lignaggio XBK.
Nei giorni scorsi era stata l'Organizzazione mondiale della sanità a puntare i riflettori su XBF, spiegando di averla inserita nella lista dei sottolignaggi di Omicron 5 tenuti sotto stretto monitoraggio per caratteristiche spia di maggiore trasmissibilità e fuga immunitaria. XBF fa parte del gruppo dei ricombinanti Omicron/Omicron, lo stesso di Kraken. Nell'indagine rapida questo insieme pesava per il 20% sul totale sequenze. Su un totale di 167 ricombinanti Omicron/Omicron, 145 sono risultati associati a XBB e relativi sottolignaggi (con Kraken XBB.1.5 che si conferma il più frequente con le sue 108 sequenze, e XBB.1.9/XBB.1.9.1 che colleziona 21 sequenziamenti). Completano il quadro dei ricombinanti presenti in Italia il 7 febbraio: 1 sequenza del lignaggio XBJ e 5 del lignaggio XBK.
Iss: cresce la variante Kracken al 13,3%
Aumenta la diffusione in Italia della variante XBB.1.5 Kracken del virus SarsCoV2: risulta infatti in crescita raggiungendo il 13.3% rispetto all'1.0% delle precedenti stime. Lo evidenzia l'indagine rapida condotta dall'Iss e dal Ministero della Salute relativa al 7 febbraio. XBB.1.5 è in aumento in Europa e predominante negli Stati Uniti. Al momento, afferma l'Iss, non ci sono evidenze correlabili ad una maggior severità della malattia associata a XBB.1.5, e moderate evidenze che questa variante abbia una più elevata immuno-evasività e trasmissibilità. Omicron era al 99,9%, con la sottovariante BA.5 predominante ma in calo.
Iss: cresce Kraken, al 13,3% il 7 febbraio
Una scena per tre attori, uno in declino, uno in ascesa e l'altro sulla scia. E' questo in sintesi il quadro delle varianti Covid in Italia, fotografato il 7 febbraio dalla flash survey condotta da Istituto superiore di sanità e ministero della Salute, insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler. La famiglia BQ.1 - quella di Cerberus - è ancora la più diffusa nel Paese, ma ha messo il freno. Anzi, è proprio in calo e cede terreno ad altre contendenti. Prima fra tutte Kraken (XBB.1.5), la sottovariante che viene prospettata come dominante in Ue nelle prossime settimane, e che il 7 febbraio è salita in Italia al 13,3% dall'1% rilevato nell'indagine precedente (il 10 gennaio). Terzo mutante di Sars-CoV-2 sotto i riflettori quello battezzato sempre sui social Orthrus (CH.1.1) che, pur partendo da una quota non troppo grande, di fatto quasi raddoppia la sua presenza fra le sequenze virali raccolte nella Penisola.
Nel dettaglio i dati mostrano questa distribuzione: la famiglia BQ.1 è al 56,7%, in calo rispetto al 65% della precedente indagine. Nel gruppo in questione, Cerberus resta ancora la più attiva: BQ.1.1 si conferma maggioritaria nel Paese e più o meno stabile (il calo è ancora lieve), a quota 34,2% contro il 36,7% dell'indagine precedente.
Kraken dunque incombe. La proporzione di XBB.1.5 - discendente di XBB che è ricombinante dei sottolignaggi Omicron BJ.1 e BM.1.1.1 della famiglia BA.2 (Omicron 2) - è in aumento in Europa e predominante negli Stati Uniti. Al momento, ricorda l'Iss, "non ci sono evidenze correlabili a una maggior severità della malattia associata a XBB.1.5, e moderate evidenze che correlano questa variante a una più elevata immuno-evasività e trasmissibilità". Quanto all'andamento di Orthrus, nel nostro Paese è in linea con quanto rilevato in altre nazioni europee: si osserva un aumento nella proporzione di sequenziamenti attribuibili a CH.1.1, che sale al 4,6% dal dato precedente di 2,6%. Le sue principali caratteristiche sono tutt'oggi oggetto di investigazione, evidenzia l'Iss
Nel dettaglio i dati mostrano questa distribuzione: la famiglia BQ.1 è al 56,7%, in calo rispetto al 65% della precedente indagine. Nel gruppo in questione, Cerberus resta ancora la più attiva: BQ.1.1 si conferma maggioritaria nel Paese e più o meno stabile (il calo è ancora lieve), a quota 34,2% contro il 36,7% dell'indagine precedente.
Kraken dunque incombe. La proporzione di XBB.1.5 - discendente di XBB che è ricombinante dei sottolignaggi Omicron BJ.1 e BM.1.1.1 della famiglia BA.2 (Omicron 2) - è in aumento in Europa e predominante negli Stati Uniti. Al momento, ricorda l'Iss, "non ci sono evidenze correlabili a una maggior severità della malattia associata a XBB.1.5, e moderate evidenze che correlano questa variante a una più elevata immuno-evasività e trasmissibilità". Quanto all'andamento di Orthrus, nel nostro Paese è in linea con quanto rilevato in altre nazioni europee: si osserva un aumento nella proporzione di sequenziamenti attribuibili a CH.1.1, che sale al 4,6% dal dato precedente di 2,6%. Le sue principali caratteristiche sono tutt'oggi oggetto di investigazione, evidenzia l'Iss
Rezza: c'è stabilizzazione, situazione sotto controllo
"Questa settimana si osserva un'ulteriore lieve diminuzione dei casi Covid nel nostro Paese: l'incidenza si fissa a 48 casi per centomila abitanti, poco al di sotto della soglia di 50 per centomila. Per l'indice Rt invece notiamo una leggera inversione di tendenza, siamo a 0,85, pero' ben al di sotto della soglia epidemica". Lo sottolinea il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, in un video a commento dei dati settimanali.
Kiev sollecita residenti Bakhmut a lasciare immediatamente la città
Il governo ucraino sollecita tutti i residenti rimasti a Bakhmut, la città del Donbass accerchiata dai russi, seimila persone, la maggior parte delle quali anziani, a lasciare le loro case e fuggire. "Se siete razionali, rispettosi della legge e patriottici, dovete lasciare la città immediatamente", ha affermato la vice Premier, Irina Verseshchuk. Bakhmut, in cui prima della guerra vivevano 70mila persone, è sotto il costante bombardamento delle forze russe.
Lombardia, calo casi a 4.183 e aumento morti a 58 in ultimi 7 giorni
In Lombardia nell'ultima settimana, dal 10 al 16 febbraio, si sono registrati 4.183 casi Covid, in calo rispetto ai 4.582 della settimana precedente (3-9 febbraio). Lieve aumento per i decessi, che sono 58 rispetto a 48. Il bilancio totale da inizio pandemia è di 45.474 decessi. Nell'ultima settimana monitorata i tamponi sono stati 73.313 (in calo da 83.691), per un tasso di positività del 5,7%, all'incirca stabile rispetto al 5,5% della settimana precedente. Negli ospedali, secondo il bollettino regionale aggiornato al 16 febbraio, ci sono 21 ricoverati Covid in terapia intensiva, -2 rispetto ai 23 della settimana precedente, e scendono i ricoverati in area medica, a quota 175 rispetto ai 219 del precedente bollettino (-44).
Il bollettino: calo casi -8,3% in sette giorni, ma +7,2% morti
Continua anche questa settimana il calo di casi di Covid-19 in Italia, ma si registra un nuovo aumento dei decessi. Lo evidenziano i dati del ministero della Salute relativi alla settimana 10-16 febbraio. In particolare, si registrano 28.354 nuovi casi con una variazione di -8,3% rispetto alla settimana precedente (30.911). I deceduti sono invece 299, con una variazione di +7,2% rispetto alla settimana precedente (279). I tamponi effettuati sono stati 536.080 con una variazione di -2,0% rispetto a 7 giorni fa (547.026). Il tasso di positività è del 5,3% con una variazione di -0,4% rispetto alla settimana prima (5,7%).
Covid, in Abruzzo 739 nuovi positivi e 10 morti
Sono 739 (di cui 201 reinfezioni) i casi positivi al Covid registrati tra l’11 e il 17 febbraio in Abruzzo, che portano il totale dall’inizio dell’emergenza - al netto dei riallineamenti - a 650.441 (di cui 36.591 reinfezioni).Il bilancio dei pazienti deceduti registra 10 nuovi casi (di età compresa tra 64 e 98 anni, di cui 1 risalente a periodi precedenti e comunicato solo questa settimana dalla Asl, 1 residente fuori regione) e sale a 3.916.Nel totale dei casi positivi sono compresi anche 636.507 dimessi/guariti (+940 rispetto a venerdì scorso). Gli attualmente positivi in Abruzzo sono 10.018 (-211 rispetto a venerdì scorso). Di questi, 81 pazienti (-1 rispetto a venerdì scorso) sono ricoverati in ospedale in area medica; 5 (+2 rispetto a venerdì scorso) in terapia intensiva, mentre i restanti sono in isolamento domiciliare.
Bassetti: "Focolai norovirus? Contagioso ma è problemino intestinale"
"Contro il norovirus purtroppo si può fare poco e" il patogeno "è molto contagioso, causando una sindrome gastrointestinale. Oggi c'è un grande occhio sulle malattie infettive, che non c'era prima quando ne parlavano pochi specialisti, mentre dopo il Covid tutti hanno le antenne dritte e diventa subito una notizia". Il norovirus "è contagioso, con vomito, diarrea e febbre, ma nulla di più. E' un virus che crea focolai nelle scuole, e fino all'80% di chi esposto si contagia. Ma cosa si può fare? Stare a casa, se si sta male. Ma questo è un problemino, alla fine è una diarrea. Se fossero questi i problemi, staremmo molto tranquilli". Così all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive Ospedale San Martino di Genova, intervendo sui focolai di norovirus, soprattutto nel Nord Italia. A Bologna in una scuola 150 alunni sono stati contagiati.
Covid, secondo uno studio rischio diabete più alto per i non vaccinati
Come appurato l'infezione al Covid-19 può causare la comparsa di altre patologie, è il caso di quelle cardiovascolari, ma anche ad esempio del diabete. Secondo un recente studio statunitense, inoltre, il rischio dell'insorgere di questa malattia è più alto nei soggetti non vaccinati. L'ARTICOLO COMPLETO
Bassetti: "Corretto stop Ue su test a passeggeri da Cina a fine febbraio"
"Vista la situazione epidemiologica, che i dati ci dicono migliorata, credo che sia corretto" togliere i tamponi per i passeggeri in arrivo dalla Cina. Così all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive Ospedale San Martino di Genova, commentando la decisione degli Stati membri dell'Ue, insieme ai Paesi membri dell'area Schengen, di cessare di richiedere un test Covid negativo prima della partenza per i viaggiatori provenienti dalla Cina entro la fine di febbraio, e di terminare i test casuali sui viaggiatori provenienti dalla stessa Repubblica Popolare entro la metà di marzo. In Italia il ministro della Salute Orazio Schillaci aveva prorogato i tamponi, ma stabilito già lo stop il 28 febbraio. "Abbiamo alzato la barriera nel momento in cui la situazione non era chiara e con un aumento dei casi - osserva Bassetti - Oggi è diverso ed è quindi corretto eliminare il tampone. Tutto questo fa pensare che nella gestione del Covid sia importante essere dinamici, le decisioni devono essere circostanziate al momento epidemiologico".
Presidenza Ue: a fine febbraio basta test per chi arriva da Cina
Gli Stati membri dell'Ue, insieme ai Paesi membri dell'area Schengen, hanno concordato di cessare di richiedere un test Covid negativo prima della partenza per i viaggiatori provenienti dalla Cina entro la fine di febbraio, e di terminare i test casuali sui viaggiatori provenienti dalla stessa Repubblica Popolare entro la metà di marzo. Lo comunica la presidenza svedese dell'Unione, via social
Pregliasco: "Ripuliamo città da cartelloni con vecchie regole"
Indossare la mascherina. Alt, rispetta la distanza di sicurezza di almeno un metro. Stop Covid-19. Usare l'ascensore una persona alla volta. Sono alcune delle regole che campeggiano ancora su vecchi cartelli, in contesti dove le norme anti-contagio non sono più richieste da tempo. A lanciare la 'crociata' per "cancellare e mettere in soffitta le regole Covid" che oggi "appaiono anacronistiche e spesso assurde" è stato l'infettivologo Matteo Bassetti, via Facebook. Un appello condiviso anche dal virologo Fabrizio Pregliasco, secondo cui è il momento giusto per questa 'operazione pulizia'. "Ripuliamo senz'altro" le città "da tutta una serie di cartelloni sparsi, vecchi, non aggiornati - dice all'Adnkronos Salute il docente dell'Università degli Studi di Milano - E rimettiamoli in linea in quelle situazioni dove servono e serviranno nel futuro". Per esempio "in ospedale, non in tutta la struttura - precisa - ma nelle situazioni a rischio".
Individuata nuova variante XBF sotto osservazione dell'Oms
Attualmente la sotto-variante XBF ha una circolazione bassa: è stata riscontrata in 46 Paesi e rappresenta poco più dell'1% dei campioni sequenziati a livello globale. Possiede però mutazioni che potrebbero renderla più trasmissibile. COSA SAPERE
Covid, Inail: domande entro il 4 marzo per il sostegno ai familiari
Fissata la data per richiedere la speciale elargizione economica una tantum diretta alle famiglie dei medici e dei professionisti del settore sanitario, degli assistenti sociali e degli operatori socio-sanitari vittime del Coronavirus. L'APPROFONDIMENTO
Il Ministero lavora a un allentamento dei divieti negli ospedali: cosa sappiamo
Il ministro Schillaci prepara un allentamento delle regole nelle strutture sanitarie: grazie alla regressione della pandemia non sono più necessari alcuni impedimenti, come ad esempio le visite dei parenti ai malati. Molte regioni, come Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana, hanno già cominciato ad allargare le maglie, ma è probabile che molti reparti e molti istituti, anche nello stesso territorio, continuino ad applicare codici di condotta differenti.
In India presto distribuito il primo vaccino nasale: cosa sappiamo sullo spray
Approvato alcuni mesi fa, si chiama iNCOVACC e viene prodotto dalla Bharat Biotec. È spruzzato direttamente nel naso: i test hanno mostrato che il prodotto induce una vasta risposta immunitaria, sia delle cellule T che di quelle della mucosa nasale, sede primaria di penetrazione del virus Sars-Cov-2.
Studio: “Sars Cov-2 prima causa di morte per malattie infettive tra i giovani”
Secondo una ricerca pubblicata dalla rivista JAMA Network Open e condotta da Seth Flaxman dell'Università di Oxford, i decessi a causa del coronavirus rappresentano il 2% di tutti quelli avvenuti nei giovani fino ai 19 anni, un dato che però si pensa sia sottostimato.