Covid, le news. Iss: scendono i casi in età scolare all'8,4%. 7 giorni fa era 9,6%

Scendono casi in età scolare all'8,4% rispetto al 9,6% di 7 giorni fa. Nell'ultima settimana la sottovariante XBB.1.5 di Sars-CoV-2 (Kraken) sale al 14,4% circa del totale sequenziamenti, rispetto all'8,9% registrato nel periodo 30 gennaio-5 febbraio. E' quanto emerge dai dati - diffusi dall'Istituto superiore di sanità, nell'ambito del monitoraggio settimanale su Covid-19.  Sono 28.354 le nuove positività, con una variazione di -8,3% rispetto alla settimana precedente.I deceduti sono, invece, 299.

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Continua anche questa settimana il calo di casi di Covid-19 in Italia, ma si registra un nuovo aumento dei decessi. Lo evidenziano i dati del ministero della Salute relativi alla settimana 10-16 febbraio. In particolare, si registrano 28.354 nuovi casi con una variazione di -8,3% rispetto alla settimana precedente (30.911). I deceduti sono invece 299, con una variazione di +7,2% rispetto alla settimana precedente (279). I tamponi effettuati sono stati 536.080 con una variazione di -2% rispetto a 7 giorni fa (547.026). Il tasso di positività è del 5,3% con una variazione di -0,4% rispetto alla settimana prima (5,7%). Il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile all'1,6% nella rilevazione settimanale al 16 febbraio. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende al 5% dal 5,4% della settimana precedente. È quanto emerge dal monitoraggio della Cabina di regia Iss-ministero della Salute sul Covid-19. Scendono a quota zero questa settimana le regioni classificate a rischio alto per Covid per molteplici allerte di resilienza in Italia. Nove regioni/province autonome sono a rischio moderato e 12 risultano classificate a rischio basso. Dal monitoraggio emerge che sono 14 le regioni/province autonome che riportano almeno un'allerta di resilienza, mentre 5 riportano molteplici allerte di resilienza.

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- di Redazione Sky TG24
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Covid, da Oms nuova definizione per long o post malattia nei bambini

L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha rilasciato una nuova definizione di caso clinico per la condizione 'post Covid' o 'long Covid' nei bambini e negli adolescenti. "I bambini e gli adolescenti hanno maggiori probabilità di avere pochi o nessun sintomo se contagiati o di sviluppare una malattia lieve dopo essere stati infettati dal Covid. Di conseguenza, i sintomi che sperimentano nel periodo post-acuto e il loro impatto possono essere differenti dagli adulti", sottolinea l'Oms. Chi ha una condizione di long Covid maggiori probabilità di avere un affaticamento, un olfatto alterato e l'ansia rispetto ai bambini sani. "Sia per gli adulti che per i bambini la durata dei sintomi (almeno 2 mesi) e quanto tempo dopo l'infezione iniziale iniziano (entro 3 mesi) sono comuni nelle due definizioni" long o post Covid, precisa l'Oms. La nuova definizione dell'Oms si basa sui dati scientifici più recenti ed è stata sviluppata attraverso un processo di consenso tra gli esperti, compreso il coinvolgimento delle associazione dei pazienti e dei medici. L'Oms ha utilizzato un approccio di ricerca chiamato metodo Delphi, tecnica usata per ottenere risposte ad un problema da un gruppo di esperti indipendenti attraverso due o tre fasi. 
La condizione post Covid "nei bambini e negli adolescenti si verifica in individui con una storia di infezione da Sars-CoV-2 confermata o probabile, quando manifestano sintomi della durata di almeno 2 mesi che si sono verificati inizialmente entro 3 mesi dalla malattia acuta. Le prove attuali - osserva l'Oms - suggeriscono che i sintomi più frequentemente riportati nei bambini e negli adolescenti con condizione post-Covid, rispetto ai sani, sono: affaticamento, olfatto alterato (anosmia) e ansia. Sono stati segnalati anche altri sintomi. I sintomi generalmente hanno un impatto sul quotidiano come i cambiamenti nelle abitudini alimentari, l'attività fisica, il comportamento, il rendimento scolastico, le attività sociali (interazioni con amici, colleghi, e la famiglia). I sintomi - aggiungono - possono essere di nuova insorgenza dopo il recupero iniziale da un episodio acuto di Covid o persistere dalla malattia iniziale". 
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Covid, presidenza Ue: a fine febbraio basta test per chi arriva da Cina

Gli Stati membri dell'Ue, insieme ai Paesi membri dell'area Schengen, hanno concordato di cessare di richiedere un test Covid negativo prima della partenza per i viaggiatori provenienti dalla Cina entro la fine di febbraio, e di terminare i test casuali sui viaggiatori provenienti dalla stessa Repubblica Popolare entro la metà di marzo. Lo comunica la presidenza svedese dell'Unione, via social.
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 Stati Ue vogliono rinegoziare contratti vaccini, compagnie resistono

Gli Stati membri dell'Ue hanno chiesto, "unanimi", alla Commissione Europea di rinegoziare i contratti siglati con le case farmaceutiche per la fornitura di vaccini contro la Covid-19, dato che, ora che l'emergenza pandemica appare alle spalle, si ritrovano con un eccesso di dosi rispetto alla domanda. Alcuni Paesi si sono spinti fino a chiedere la pura e semplice cancellazione degli accordi. Ma le case farmaceutiche, forti dei contratti firmati con le capitali nel pieno della pandemia, non hanno mostrato la minima intenzione di rinegoziarli. E' il quadro che la commissaria europea alla Salute Stella Kyriakides ha fatto nell'ultimo collegio dei commissari del 2022, il 13 dicembre scorso a Strasburgo, come emerge dal verbale della riunione, consultato dall'Adnkronos. Kyriakides era reduce dal Consiglio Salute tenutosi la settimana prima a Bruxelles, nel quale il ministro Orazio Schillaci, in sessione pubblica, aveva rivelato un dettaglio dei contratti che non era noto, dato che la Commissione li ha pubblicati solo con omissis molto estesi. Il ministro aveva informato che gli Stati sono costretti, nel caso in cui un cittadino citi in giudizio una casa farmaceutica per un effetto collaterale del vaccino, a pagare le spese legali in cui incorrono i produttori, in pratica a pagare loro gli avvocati. I contratti quadro, o Advanced Purchase Agreement (Apa in gergo), sono stati negoziati dalla Commissione in un periodo in cui la pandemia infuriava in Europa: si sapeva che la responsabilità giuridica di eventuali effetti collaterali era uno dei punti più delicati (gli omissis su quelle parti sono a 'lenzuolo', coprono quasi tutto). 
La mancanza di trasparenza riguardo ai contratti ha esposto la Commissione a ripetute critiche, tanto che la presidente Ursula von der Leyen è stata recentemente citata in giudizio alla Corte di Giustizia Ue dal New York Times per i messaggi scambiati con l'ad della Pfizer Albert Bourla, che secondo l'esecutivo Ue sono stati cancellati. Ma, al di là della trasparenza che interessa più la stampa (e i cittadini), gli Stati hanno un problema più pressante: si ritrovano legati a contratti piuttosto onerosi, con i quali si sono impegnati ad acquistare dosi di vaccini in quantità che era molto difficile 'dimensionare' in modo adeguato, dato che l'evoluzione della pandemia era impossibile da prevedere. Pertanto, in Consiglio si sono fatti sentire con la commissaria. 
- di Redazione Sky TG24

Covid, effetti anche sulla pelle: macchie, dermatiti ed eruzioni cutanee

Anche un forte prurito può essere la manifestazione del contagio da coronavirus: dermatiti, eczemi e rash cutanei sono sintomi dell’infezione per un quarto dei contagiati, in particolare le donne, e possono manifestarsi anche dopo la guarigione: cosa fare per gestirli al meglio. LO STUDIO

- di Redazione Sky TG24

Covid: Piemonte, curva contagi stazionaria

E' stazionaria in Piemonte la curva dei contagi da Covid. La media giornaliera dei casi è di 176. In totale, negli ultimi sette giorni, sono stati 1.231 (-119 rispetto al periodo precedente). Lo si ricava dal focus settimanale della Regione. "I dati - comunica l'ente - sono migliori rispetto a quelli nazionali". L'occupazione dei posti letto ordinari si attesta al 2,4%, quella dei posti letto in terapia intensiva è allo 0,8%, mentre la positività dei tamponi è al 3,1% Tra venerdì 10 febbraio e giovedì 16 febbraio sono state vaccinate 8.095 persone (53 hanno ricevuto la prima dose, 84 la seconda, 231 la terza, 4.117 la quarta, 3.610 la quinta). Dall'inizio della campagna le dosi somministrate sono state 10.853.787.
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Dal Covid al vaiolo delle scimmie al virus di Marburg: le malattie monitorate dall’Oms

Epatiti, colera, ebola: sono diversi i virus che l’Organizzazione mondiale della Sanità monitora costantemente, a causa della loro portata aggressiva nei confronti dell’uomo. Ecco gli ultimi casi registrati dalle autorità sanitarie internazionali. LO STUDIO


 

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Covid, presto un nuovo vaccino a Dna plasmidico contro tutte le varianti

I ricercatori della Facoltà di Medicina di San Diego, in California, stanno lavorando a un prodotto in grado di bloccare il virus e tutte le sue possibili variazioni. “Quanto presente adesso sul mercato fa poco per bloccare la trasmissione, con le nostre ricerche invece possiamo ottenere una risposta anticorpale più specifica”, spiegano. COSA SAPPIAMO

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Covid, rischio diabete e malattie cardiovascolari dopo l'infezione

Emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista 'Plos Medicine', condotto dagli scienziati del King's College di Londra. I rischi sono più elevati specialmente nei tre mesi post infezione da coronavirus. LA RICERCA


 

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Covid-19, nel mondo 27 milioni di persone con danni a olfatto e gusto: ecco chi rischia

A dirlo è una ricerca coordinata dalla National University of Singapore: una parte di queste persone potrebbe non recuperare a pieno i due sensi. A correre i pericoli maggiori sarebbero le donne, chi ha avuto sintomi severi e chi soffre abitualmente di congestione nasale. LA RICERCA

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Covid, la pandemia è partita da Wuhan: “Primo contagio a fine 2019”. Lo studio di Science

Secondo un team di ricercatori internazionali non ci sarebbero dubbi sull’origine cinese del virus. Sotto la lente di ingrandimento lo Huanan Seafood Wholesale Market dove ”anche a novembre 2019 si vendevano animali vivi sia per la loro carne che per la loro pelliccia, come i cani procione”. LA RICERCA


 

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Long Covid, studio rivela che tra i sintomi ci sono anche perdita di capelli e calo libido

Un nuovo studio coordinato dall'Università di Birmingham e pubblicato su Nature Medicine ha indicato 62 sintomi associati a Covid-19 fino a 12 settimane dall'infezione. Tra quelli più frequenti ci sono anosmia (perdita dell'olfatto), mancanza di respiro, dolore toracico e febbre. Ma anche amnesia, aprassia, incontinenza intestinale, disfunzione erettile, allucinazioni, gonfiore degli arti. Individuati anche gruppi demografici e stili di vita che espongono le persone a maggior rischio di sviluppare long Covid. LA RICERCA

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Covid, stressa il cuore e altera i battiti, lo studio

Covid danneggia il cuore e uno studio americano chiarisce come. Stress ossidativo, infiammazione, alterazione dei battiti, compromissione della funzione di pompa di sangue e ossigeno agli altri tessuti sono alcuni degli effetti che l'infezione da Sars-CoV-2 produce sull''organo motore' della macchina uomo. A descriverli sono Andrew Marks, cardiologo e professore di biofisica alla Columbia University, e Steven Reiken, ricercatore del laboratorio di Marks, autori insieme ad altri colleghi di uno studio che sarà presentato a San Diego, in California, al 67esimo meeting annuale della Biophysical Society. La malattia Covid-19 può causare problemi cardiaci potenzialmente letali, spiegano i ricercatori. Gli studi suggeriscono che le persone con Covid, rispetto ai non infettati, corrono un rischio del 55% maggiore di subire un evento cardiovascolare grave come infarto, ictus o morte. Hanno anche più probabilità di manifestare altri problemi al cuore come aritmie o miocardite, ossia infiammazione del muscolo cardiaco. L'équipe di Marks ha cercato quindi di capire i meccanismi all'origine di questi disturbi. Nel tessuto cardiaco di pazienti Covid, il team ha osservato aumenti dello stress ossidativo e segnali di infiammazione. I ricercatori hanno anche riscontrato delle modifiche in una proteina chiamata RyR2, responsabile della regolazione dei livelli di ioni calcio nel cuore. Un elemento, il calcio, di cui il cuore - come tutti gli altri muscoli - ha bisogno per contrarsi. In particolare, le 'vie del calcio' sono essenziali al cuore per la contrazione coordinata di atri e ventricoli. Quando l'equilibrio del calcio salta, possono insorgere aritmie o insufficienza cardiaca.
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Covid, effetti anche sulla pelle: macchie, dermatiti ed eruzioni cutanee

Anche un forte prurito può essere la manifestazione del contagio da coronavirus: dermatiti, eczemi e rash cutanei sono sintomi dell’infezione per un quarto dei contagiati, in particolare le donne, e possono manifestarsi anche dopo la guarigione: cosa fare per gestirli al meglio. LO STUDIO

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Sanità, 1 medico su 2 usa Whatsapp per ricette e consigli, boom in pandemia

La pandemia di Covid ha incrementato l'uso di App di messaggistica con i pazienti per quasi un medico su due (47,6%). Su Whatsapp vengono mandate prescrizioni, valutati esami e dati consigli terapeutici. Oggi 8 dottori su 10 hanno un contatto con gli assistiti tramite smartphone, ma per molti tutto questo è diventato un'invasione della propria sfera privata. Poco usata l'email. E' quanto emerge da un sondaggio condotto nel 2022 dall'Ordine dei medici di Firenze, tramite un questionario diffuso ai propri iscritti. I risultati sono stati presentati questa mattina nel capoluogo toscano in occasione dell'evento 'La messaggistica istantanea nell'esercizio della professione medica'. Il questionario e l'analisi dei dati sono stati realizzati dal laboratorio universitario DataLifeLab dell'Università degli Studi di Firenze e dagli esperti della cooperativa Retesviluppo". La messaggistica tramite cellulare permette di dare in tanti casi risposte rapide e tempestive ai pazienti, sciogliendo dubbi e timori, andando incontro alle esigenze più varie - afferma Pietro Dattolo, presidente Omceo Firenze - E' importante tuttavia non perdere di vista il confronto umano, di persona, che resta il centro di questa professione. Occorre anche porre attenzione al tema della privacy e restare aggiornati sulle nuove opportunità di comunicazione che si presenteranno nei prossimi anni, per essere sempre al fianco della popolazione e nei loro bisogni di cura". Hanno risposto all'indagine 1.541 professionisti, 814 uomini e 727 donne, con un'età media di 55 anni. La maggioranza dei professionisti che hanno risposto appartengono alle specialità di Odontoiatria (141), Ginecologia e Ostetricia (78), Pediatria (71), Anestesia e Rianimazione (60), Psichiatria (59) e Cardiologia (58). Tra i partecipanti alla ricerca, 442 sono dipendenti pubblici, 561 liberi professionisti, 259 medici di medicina generale, 38 pediatri di libera scelta, 74 pensionati, 65 specializzandi/tirocinanti, 44 universitari. Il numero degli assistiti è molto variegato, con una media di 1.271,6. Il numero di pazienti visitati in media è di 83,4, di cui sempre in media 46,2 sono le visite settimanali ambulatoriali. 
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Covid, rischio diabete e malattie cardiovascolari dopo l'infezione

Emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista 'Plos Medicine', condotto dagli scienziati del King's College di Londra. I rischi sono più elevati specialmente nei tre mesi post infezione da coronavirus. LA RICERCA


 

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Covid, ricoverati Umbria meno di 100, non accadeva da giugno

Scendono a meno di cento i ricoverati in Umbria positivi al Covid, ora 96. Non accadeva dal 18 giugno scorso quando erano 93 (nessuno dei quali in rianimazione, 71 in area medica dedicata e 22 negli altro reparti), per poi salire a 101 il giorno successivo. Emerge dai dati sul sito della Regione aggiornati al 18 febbraio.   In questa fase della pandemia il picco dei ricoverati era stato toccato il 28 luglio con 298 pazienti, sette nelle rianimazioni.   Dei 96 positivi attualmente negli ospedali dell'Umbria, cinque sono nelle rianimazioni, 57 in area medica Covid e 34 negli altri reparti.  
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Iss: scendono casi in età scolare all'8,4% rispetto al 9,6% di 7 giorni fa

In Italia è "in diminuzione rispetto alla scorsa settimana la percentuale dei casi" Covid "segnalati nella popolazione in età scolare, rispetto al resto della popolazione: 8,4% dal 9,6% della settimana precedente". E' quanto emerge dal report esteso su Covid-19 pubblicato online dall'Istituto superiore di sanità (Iss). Nell'ultima settimana, si legge, "il 20% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nei bambini sotto i 5 anni, il 29% nella fascia d'età 5-11 anni, il 51% nella fascia 12-19 anni".
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Landi (Gemelli): "Per forma prolungata niente terapie, nutraceutica può aiutare"

Dalla natura un aiuto per alleviare i sintomi del Long Covid. "In alcuni nostri studi abbiamo visto che la bromelina, un antinfiammatorio naturale estratto dall'ananas, è importante per regolare il pattern infiammatorio. Ma anche l'estratto di barbabietole o anche supplementi di tipo nutrizionali, proteici e amminoacidici: un aiuto per provare a contrastare con la nutraceutica i sintomi, in assenza di terapie oggi certe per il Long Covid". Lo spiega all'Adnkronos Salute Francesco Landi, direttore Uoc Medicina interna geriatrica della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs di Roma e responsabile 'Day Hospital Post-Covid'. "Sempre in quest'ottica - prosegue lo specialista - considerando che la cascata infiammatoria della malattia può attivare la microglia e creare anche a livello cerebrale un'infiammazione che potrebbe essere responsabile della 'brain fog', una nebbia cerebrale con difficoltà di concentrazione evidenziata da chi soffre di Long Covid, l'uso della citicolina può essere un approccio che potrebbe avere delle prospettive".  
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