
Covid, la pandemia è partita da Wuhan: “Primo contagio a fine 2019”. Lo studio di Science
Secondo un team di ricercatori internazionali non ci sarebbero dubbi sull’origine cinese del virus. Sotto la lente di ingrandimento lo Huanan Seafood Wholesale Market dove ”anche a novembre 2019 si vendevano animali vivi sia per la loro carne che per la loro pelliccia, come i cani procione”

“Il mercato di Wuhan è stato il primo epicentro della pandemia di Covid-19: i nostri risultati suggeriscono che SarsCoV2 è probabilmente emerso dal commercio di fauna selvatica in Cina”. A dirlo è stato uno studio internazionale appena pubblicato sulla rivista Science
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A partecipare a questa ricerca è stato un gruppo internazionale, composto da scienziati di diverse università e istituti di ricerca statunitensi, come la Johns Hopkins, The Scripps Research Institute, l’Università dell’Arizona e della California, europei, come la britannica Oxford per il Regno unito e alcuni atenei di Belgio e Paesi Bassi, ed australiani
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I risultati di questa ricerca evidenziano come tutto abbia avuto origine dallo Huanan Seafood Wholesale Market di Wuhan, dopo un’analisi dei primi casi noti nell'uomo, nei mammiferi sensibili a SarsCoV2 e dopo averli collegati a campioni positivi prelevati nell'ambiente, come ad esempio le gabbie. Eppure, come evidenziano gli stessi ricercatori, “gli eventi a monte del mercato, così come le circostanze esatte avvenute all'interno, rimangono oscuri”
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Gli scienziati sanno come al mercato di Huanan di Wuhan "oltre a vendere pesce, pollame e altri prodotti, erano a disposizione dei clienti anche una varietà di specie di mammiferi vivi, catturati in natura o allevati negli anni e nei mesi precedenti la pandemia. Tuttavia, non ci sono segnalazioni precedenti di quali specie, se presenti, siano state vendute al mercato prima che scoppiasse l’epidemia di Covid-19"
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Gli ospiti intermedi possibili – e quello di Sars Cov 2 ancora non è stato individuato nonostante gli sforzi della comunità scientifica – sono le volpi rosse, i tassi, i cani procioni che sono stati venduti vivi al mercato di Huanan fino almeno a novembre 2019
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Come sottolineano gli scienziati, “nonostante un rallentamento generale nelle vendite di animali vivi durante i mesi invernali, segnaliamo che i cani procione venduti sia per carne che per pelliccia erano costantemente disponibili per la vendita durante tutto l’anno, anche al mercato di Huanan nel novembre 2019”
LO STUDIO
In contemporanea un secondo studio, sempre pubblicato sulla stessa rivista, ha ricostruito l'albero genealogico di SarsCoV2, arrivando a concludere che il virus è stato probabilmente trasferito per la prima volta dall'animale all'uomo tra il 23 ottobre e l'8 dicembre 2019 e, la seconda volta, nelle settimane successive
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Gli scienziati sono partiti dal rapporto dell’Oms del 2021 in cui venivano identificati 174 casi di Covid 19 nella provincia di Hubei nel dicembre 2019 dopo un attento esame delle storie di casi segnalate. “Sebbene le coordinate geografiche delle località residenziali dei 164 casi che vivevano a Wuhan non fossero disponibili, siamo stati in grado di estrarre in modo affidabile le coordinate di latitudine e longitudine di 155 casi dalle mappe nel rapporto”

Secondo i ricercatori, “questi risultati indicano che è improbabile che SarsCoV2 sia circolato ampiamente negli esseri umani prima di novembre 2019 e definiscono la finestra stretta tra quando il virus si è trasferito per la prima volta negli esseri umani e quando sono stati segnalati i primi casi di Covid-19”

La ricerca perciò è importante perché, come sottolineano gli scienziati nella prefazione, “comprendere come è emersa la sindrome respiratoria acuta grave nel 2019 è fondamentale per prevenire le epidemie zoonotiche prima che diventino la prossima pandemia”