
Covid, come si è diffuso dalla Cina all'Europa attraverso Lombardia e Veneto: lo studio
A ricostruire l'origine della pandemia è l’analisi pubblicata su Nature dal gruppo italiano Scire (Sars-CoV2 Italian research enterprise). Le prime ad arrivare in Italia intorno alla metà di gennaio 2020 sono state le mutazioni B e B.1. Da B.1 si è diffuso il contagio nella Penisola. Più tardi (a marzo 2020) altri cluster sono comparsi in Abruzzo e Piemonte

La pandemia di Covid si è sviluppata in Italia a partire da due mutazioni distinte del virus, che non si sono separate in Italia, ma sono arrivate già distinte dalla Cina. Ad affermarlo è uno studio pubblicato su Nature dal gruppo italiano Scire (Sars-CoV2 Italian research enterprise)
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L’obiettivo dello studio era ricostruire l'origine del virus e le sue dinamiche evolutive in Italia e in Europa tra febbraio e giugno 2020. L’analisi in conclusione ha mostrato un ruolo importante di Cina e Italia nella diffusione capillare del Covid in Europa nella prima fase della pandemia
Lo studio pubblicato su Nature dal gruppo di ricerca italiano Scire
I primi cluster sono stati in Lombardia e Veneto, direttamente collegati alla Cina, mentre più tardi (intorno alla seconda metà di marzo 2020) altri cluster sono comparsi in Abruzzo e Piemonte
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Le prime ad arrivare in Italia intorno alla metà di gennaio 2020 sono state le mutazioni B e B.1, che si sono diffuse rispettivamente dalla Cina al Veneto e alla Lombardia
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Il ceppo B è rimasto apparentemente confinato al Veneto per poi estinguersi. Il lignaggio B.1 invece si è diffuso dalla Lombardia ad altre regioni italiane (Veneto, Emilia-Romagna, Abruzzo, Marche, Puglia, Friuli-Venezia Giulia e Lazio), dando il via al dilagare della pandemia
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Contemporaneamente allo scoppio della pandemia in Italia a causa del ceppo importato dalla Cina, lo studio ha identificato un altro lignaggio, il B.1.1, che molto probabilmente si è evoluto in Italia (Abruzzo) e si è diffuso ad altre regioni italiane (Veneto, Lombardia, Puglia, Sardegna). Poi dalle regioni dell'Italia centrale e meridionale il ceppo B.1.1 si è diffuso ai Paesi europei

Successivamente è emerso il ceppo B.1.1.1. Questo lignaggio si è sviluppato molto probabilmente nei Paesi europei, entrando in Italia solo nella seconda metà di marzo, ed è rimasto localizzato in Piemonte fino a giugno 2020 senza diffondersi ulteriormente in altre regioni

La distribuzione geografica dei lignaggi (Fig. 1) ha mostrato diversi modelli epidemiologici. Alcune regioni principalmente dell'Italia Centro-Nord (Friuli-Venezia Giulia, Marche, Emilia-Romagna, Lombardia, Lazio) hanno mostrato un'elevata prevalenza di B.1 (tra il 70 e il 100%)

Altre regioni, principalmente del Centro-Sud Italia (Sardegna, Sicilia, Abruzzo, Puglia) hanno avuto la prevalenza più alta di B.1.1 (dal 57% a oltre il 90%). Altre regioni hanno mostrato una proporzione uguale di entrambi i ceppi (Basilicata, Liguria, Toscana, Umbria)

In conclusione, le analisi hanno mostrato che B.1 probabilmente ha avuto origine in Cina e si è diffuso in diversi Paesi europei raggiungendo più volte l'Italia. A partire dall'Italia, B1 si è diffuso ad altri Paesi europei per essere reintrodotto successivamente anche in Cina. Molteplici introduzioni di B.1.1 sono state osservate dall'Italia in altri Paesi europei