Mostra Cinema Venezia 2024, Leone d’oro ad Almodovar. Gran Premio della giuria a Vermiglio
Miglior film The room next door, Leone d’argento miglior regia a The Brutalist di Brady Corbet. Tra gli italiani il film di Maura Delpero vince il Leone d’argento Gran premio della Giuria. Coppa Volpi femminile a Nicole Kidman, assente per la morte della mamma, per Babygirl, maschile a Vincent Lindon per Jouer Avec Le Feu. Miglior sceneggiatura Ainda Estou Aqui di Walter Salles, premio speciale della giuria ad April di Dea Kulumbegashvili, a Paul Kircher il premio Marcello Mastroianni giovane attore
Isabelle Huppert, presidente di Giuria pronta per la premiazione
La presidente della Giuria internazionale del Concorso ha attirato i flash sul red carpet per la mise particolare, un lungo abito bianco dal collo asimmetrico che non passa certo inosservato
Pupi Avati e L'orto americano
Il regista, oggi Fuori Concorso con il film di chiusura di Venezia 81, sfoggia un impeccabile completo da cerimonia in attesa di scoprire tutti i premiati della Mostra del Cinema di Venezia
La chiesa in dialogo con il cinema alla Mostra di Venezia
La conversione dello sguardo e Il cinema che rimette al centro l'uomo e le sue domande di senso sono gli incontri con il cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la Cultura e l'Educazione della Santa Sede, e il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana e arcivescovo di Bologna, promossi da Fondazione Ente dello Spettacolo alla 81esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Due gli appuntamenti in una giornata storica sia per Fondazione Ente dello Spettacolo, grata per la disponibilità dei cardinali Tolentino e Zuppi ad arricchire la sua presenza al più antico Festival cinematografico al mondo, ma anche per la stessa Mostra del Cinema che mai aveva visto la presenza di due cardinali in un solo giorno. Nel primo appuntamento Tolentino è intervenuto insieme al presidente della Biennale di Venezia, Pietrangelo Buttafuoco, in occasione dalla presentazione del film Dovecote di Marco Perego sulle detenute del carcere femminile della Giudecca nel secondo incontro ha visto Zuppi dialogare con il presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo, mons. Davide Milani, e la giornalista del Sole 24 Ore Cristina Battocletti nell'ambito del format Cinematografo Incontra
Alexander Skarsgård sul red carpet
Anche l'attore svedese è arrivato alla cerimonia di chiusura dell'81esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia
Mostra del Cinema di Venezia, un documentario sul ricongiungimento di Trieste all'Italia
Il lungo e tortuoso cammino del ricongiungimento di Trieste all'Italia, con attenzione non solo agli aspetti storic,i ma soprattutto a quelli culturali e sociali che hanno inciso fortemente sull'evoluzione dei costumi della Trieste di quegli anni. Su tutti la presenza degli anglo-americani, che amministrarono la città per ben 9 anni (dal 1945 al 1954), dopo gli orrori vissuti dai triestini durante i 40 giorni di occupazione titina. È il tema del documentario Vola Colomba, Trieste 1954, nato da un'idea di Alessandro Centenaro, per la regia di Renzo Carbonera, realizzato dalla Venicefilm in collaborazione con Rai Documentari in occasione del 70esimo anniversario del ritorno di Trieste all'Italia, il 26 ottobre 2024, e presentato questa mattina al Lido di Venezia.
Il documentario ha come testimonial il giornalista Toni Capuozzo, che accompagna lo spettatore nei luoghi e nelle vicende del tempo, attraverso il racconto della società e della cultura italiana e triestina post-bellica. Un racconto che raccoglie anche la testimonianza dello storico Paolo Mieli e la partecipazione del giornalista Bruno Pizzul e di Italia Giacca, esule istriana, fuggita dalla sua terra di origine per trovare rifugio a Trieste. Secondo Enzo Codarin, presidente di Federesuli istriani giuliani e dalmati, "nel 1954 in qualche modo l'Italia riscattava la sconfitta della seconda guerra mondiale facendo rientrare Trieste all'Italia. In tutto il paese c'erano manifestazioni. Anche per noi istriani - io sono nato in un campo profughi a Trieste - pur vedendo ormai tramontata la possibilità di tornare a casa, vedendo in Trieste la capitale morale, eravamo felici"
I voti ai look sul red carpet della cerimonia di chiusura
Le star della 81esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia sono attese in Sala Grande per la cerimonia ufficiale di consegna dei premi. Ultima uscita per la madrina Sveva Alviti e per i membri della giuria Internazionale. Sfilano i protagonisti degli ultimi film proiettati Fuori Concorso Horizon: An American Saga - Capitolo 2 e L’orto americano. Tutti i momenti glamour della serata (LA GALLERY)
M - Il figlio del secolo, la serie Sky sul Duce. La recensione
Uno straordinario Luca Marinelli nei panni di Benito Mussolini è protagonista di un kolossal in otto puntate tratto dall’omonimo romanzo di Antonio Scurati, vincitore del Premio Strega. Diretta da Joe Wright, la potentissima fiction racconta l'Italia con stile immaginifico e cinematografico, dalla fondazione dei Fasci all’omicidio di Giacomo Matteotti. La serie arriverà in esclusiva Sky e in streaming su Now nel 2025 (LA RECENSIONE)
Manas di Marianna Brennand vince alle Giornate degli Autori
Il film vincitore del GdA Director's Award della 21esima edizione delle Giornate degli Autori è Manas di Marianna Brennand, che punta i riflettori su una provincia sconosciuta del Brasile ambientandovi una storia dal valore universale. "Mentre nel concorso di Venezia 81 il Brasile è rappresentato da Walter Salles", hanno detto Giorgio Gosetti e Gaia Furrer, rispettivamente delegato generale e direttrice artistica delle Giornate, "la nostra giuria ha premiato un'autrice emergente prodotta da Salles e dai fratelli Dardenne. Una storia che sembra richiamare l'immagine ufficiale delle Giornate: una ragazza in bilico sul filo sospeso tra il reiterare di violenze e un sistema sociale che le giustifica. Una storia sul coraggio e sull'emancipazione, sulla sorellanza che da un luogo remoto arriva fino al cuore della giuria, della presidente Joanna Hogg e di tutti noi". Nella riunione finale della giuria si sono contesi il premio anche Super Happy Forever di Kohei Igarashi e Antikvariati di Rusudan Glurjidze. Taxi Monamour di Ciro De Caro vince il Premio del Pubblico, mentre a guadagnarsi l'Europa Cinemas Venice Label è Alpha dell'olandese Jan-Willem van Ewijk, un thriller d'autore destinato a conquistare anche il grande pubblico europeo
L’orto americano, Chiara Caselli: “Una grande festa lavorare con Pupi Avati”
Chiara Caselli ha dichiarato: “È stata una grande festa lavorare con Pupi Avati, ritrovare vecchi colleghi e nuovi attori. Pupi fissa sempre l’asticella molto in alto e per un’attrice come me, che si deve preparare con una grande ricerca, è un’esperienza molto stimolante. Lui si aspetta molto da me e io cerco di ricambiarlo”
I look all'arrivo, da Kevin Costner a Pupi Avati
Ultima giornata dell'81esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia: una nuova parata di star, pronta per photocall e presentazioni, è arrivata al molo dell’Hotel Excelsior. Tra i primi Kevin Costner, accompagnato dal figlio Cayden Wyatt. L'attore e regista americano presenta al Lido i due capitoli di Horizon: An American Saga, mentre il regista italiano porta L'orto americano, film di chiusura della rassegna (LA GALLERY)
Mostra del Cinema di Venezia, è il momento di Beatrice Venezi
Sul red carpet di Venezia 81 è arriva Beatrice Venezi, direttore d'orchestra e pianista
Sveva Alviti, l'ultima serata per la madrina
Sveva Alviti ha scelto toni chiari e neutri per la cerimonia di chiusura della Mostra del Cinema di Venezia, dove parteciperà per l'ultima volta nel ruolo di madrina
Kevin Costner, la saga western è un promemoria per l'America
Dopo Cannes, Venezia. Continua a tappe il tour di Kevin Costner con Horizon: An American Saga, che si inserisce nella grande tradizione del western da lui stesso percorso sin dal suo debutto da regista nel 1990 con il blockbuster Balla coi lupi, vincitore di sette Oscar, tra cui Miglior film e Miglior regista.
Al Lido oggi c'è la première mondiale Fuori Concorso del capitolo due della saga, diretto e interpretato da Costner e con Sienna Miller, Sam Worthington, Giovanni Ribisi, Isabelle Fuhrman e Luke Wilson. Un terzo e un quarto film sono sceneggiati e pronti per le riprese. Horizon: An American Saga è una cronaca della Guerra civile e della colonizzazione dell'Ovest americano, "una storia dell'America troppo vasta per un solo film" che lo stesso Costner ha anche scritto insieme a Jon Baird e prodotto con la sua Territory Pictures. Il primo capitolo, ha ammesso Costner, "non ha avuto un successo travolgente, ma non è la prima volta che faccio un film che poi resiste alla prova del tempo". Il secondo era previsto dal 15 agosto con Warner, ma l'uscita è slittata al momento. La sua voce poi ha vacillato un po' mentre aggiungeva tra gli applausi: "Non so come farò a fare il 3 adesso, ma ce la farò".
Horizon è il progetto della vita e a parlarne Costner si appassiona. Perché? "Questa saga è il simbolo della storia dell'America, la promessa di ciò che l'America era...Quando le persone che hanno lasciato l'Europa per attraversare l'Oceano Atlantico, hanno visto qualcosa a cui non potevano credere, un continente gigantesco senza un solo edificio. E gli occhi del mondo si sono aperti e sarebbero venuti in America con una promessa...Quella è stata una marcia di circa 300, 400 anni attraverso l'America da un mare all'altro, ed è stata fatta dai vostri antenati e dai miei". Si accalora Costner: "Il West non è Disneyland, è un posto dove è stato difficile vivere e volevo ricordare al mio paese che è stata una lotta e che fa parte della nostra storia". Dice, tuttavia, che Horizon "non è un messaggio per il mio paese; è un promemoria per il mio paese di quanto sia stato difficile per le persone intraprendere questo viaggio... Non è un messaggio politico per nessuno. I film ci parlano, e quando le luci si spengono, parlano ai nostri cuori individualmente. Possiamo tutti guardare la stessa cosa al buio, vivremo tutti lo stesso sogno, ma avrà un significato diverso per tutti noi"
L’orto Americano, Armando De Ceccon: "Innamorato del mio personaggio"
Armando De Ceccon ha raccontato: "Mi sono innamorato del mio personaggio. Durante la produzione del film ho avuto la conferma di quello che è il nostro mestiere: un esercizio per imparare l’arte di farsi del male, senza morire. Nel film il male, così come la bellezza, non muore mai. Tutto ciò che vorremmo uccidere, non svanisce mai. È un dono aver vissuto ed essermi potuto riconoscere in questo film"
Kevin Costner, la photocall per Horizon: An American Saga - Capitolo 2
L'attore e regista sta per presentare in anteprima mondiale il film Fuori Concorso, che esplora il fascino del vecchio West e come è stato conquistato – e perso – attraverso il sangue, il sudore e le lacrime di molti. Nei quattro anni della Guerra civile, dal 1861 al 1865, l'avventura cinematografica porta il pubblico in un viaggio emozionante attraverso un Paese in guerra con se stesso, attraverso la lente di famiglie, amici e nemici che cercano di scoprire cosa significa veramente essere gli Stati Uniti d'America
Susan Sarandon, a Venezia per Horizon: An American Saga
L'attrice è arrivata alla Mostra del Cinema per assistere alla prima di Horizon: An American Saga, diretto da Kevin Costner
Mostra del Cinema di Venezia 2024, Angelina Jolie commossa dopo applausi a "Maria"
Dopo la proiezione in anteprima mondiale in Concorso del biopic di Pablo Larraín sugli ultimi giorni di Maria Callas, l'attrice protagonista non ha nascosto l'emozione e ha subito ricevuto un affettuoso abbraccio da Pierfrancesco Favino, compagno di set. LEGGI L'ARTICOLO
Cate Blanchett, Mostra del Cinema di Venezia: tutti i look dal 2000 al 2024
È una delle attrici più talentuose della sua generazione nonché una delle più amate dal pubblico per la sua bellezza, la sua grazia e la sua eleganza. Cate Blanchett, presenza magnetica, occhi di ghiaccio, silhouette impeccabile, fa fermare lo show ogni volta che sfila sul tappeto rosso. A Venezia è arrivata in molte vesti: attrice in gara, special guest, presidente di giuria. Eccola in una carrellata di scatti imperdibili. SFOGLIA LA GALLERY
A "Taxi Monamou"' il premio del pubblico giornate degli autori
Taxi Monamour di Ciro De Caro si aggiudica il 'Premio del Pubblico Giornate degli Autori' alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il film, accolto con entusiasmo alla sua premiére veneziana, è ora nelle sale italiane distribuito da Adler Entertainment. “Essere l'unico italiano in concorso alle Giornate degli Autori era già un premio, vincere anche il premio del pubblico, per me che sono stato negli anni un assiduo frequentatore delle Giornate degli Autori come spettatore, è una gioia enorme”, dichiara De Caro. “Mi auguro che anche il pubblico che sta andando a vedere il film nei cinema in questi giorni lo possa apprezzare così come lo ha apprezzato il pubblico della Mostra di Venezia”.
“Siamo grati al pubblico delle Giornate degli Autori per aver assegnato a Taxi Monamour un premio così importante e significativo”, affermano invece i produttori di KimeraFilm, Mff e Adler Entertainment. “Ci auguriamo sia di buon auspicio per il percorso del film nelle sale italiane dove è appena uscito e sul mercato internazionale. Ringraziamo le Giornate degli Autori per aver accolto il nostro lavoro e per il rispetto che nutrono verso il cinema d’autore. Un ringraziamento ulteriore a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del film e a chi sosterrà il film in sala”. Taxi Monamour, prodotto da Simone Isola e Giuseppe Lepore per Kimerafilm, in associazione con Michael Fantauzzi per Mff, in collaborazione con Rai Cinema, con Adler Entertainment e con il contributo del Ministero della Cultura, è un film che celebra l'universo femminile, seguendo le vicende di due protagoniste alle prese con importanti sfide personali e sociali.
Scritto dal regista insieme a Rosa Palasciano, racconta la storia di Anna (interpretata dalla stessa Palasciano) e Nadiya (che ha il volto di Yeva Sai, attrice ucraina tra le protagoniste di Mare fuori), due donne all’apparenza diverse, ma che in fondo si assomigliano molto. Anna è in conflitto con se stessa e la propria famiglia e affronta in solitudine la sua malattia; Nadiya fugge da una guerra che la tiene lontana da casa. Tutti consigliano ad Anna di seguire il suo compagno in un viaggio di lavoro e a Nadiya di restare al sicuro in Italia. L'incontro, seppur breve, sarà un tuffo nella libertà. Nel cast anche Valerio Di Benedetto, Ivan Castiglione, Matteo Quinzi, Taras Synyshyn, Halyna Havryliv e Laurentina Guidotti.
L’orto Americano, Filippo Scotti: "L’affetto e l’amore di Pupi sempre presenti"
L'attore ha raccontato: "Mi sembra di aver fatto un salto su un treno in corsa. Non mi aspettavo minimamente di poter far parte di questo film. Eppure, in questo mondo dell’altrove creato da Pupi Avati, mi sono emozionato: l’affetto e l’amore di Pupi erano sempre presenti. In più, si respirava veramente il nostro mestiere. Pupi ci ha messo nella posizione di crescere e di proiettarci in una condizione Altra, necessaria per tener vivo l’entusiasmo. Mi dato la possibilità di vivere tante vite"