Covid, Miozzo (Cts) a Sky TG24: “Probabile la variante circoli in Italia da un po’”

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Lo ha detto il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico nel corso di un intervento a “Timeline”. "Che il problema sia esploso domenica tra le 11 alle 18 è poco probabile. Questa variante, che non è la prima e non sarà l'ultima, perché dobbiamo aspettarcene altre, è probabile che sia circolata molto nel nostro Paese", ha spiegato

E’ probabile che la variante inglese del coronavirus "sia arrivata in Italia da un po'". A dirlo, il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico (Cts), Agostino Miozzo, ospite del programma "Timeline", in onda su Sky TG24 . "Che il problema sia esploso domenica tra le 11 alle 18 è poco probabile. Questa variante, che non è la prima e non sarà l'ultima, perché dobbiamo aspettarcene altre, è probabile che sia circolata molto nel nostro Paese", magari già a partire "da settembre", ha ipotizzato.

Tempo per capire l’impatto della variante inglese

Secondo Miozzo, comunque, questa variante inglese del virus non dovrebbe interferire con i test rapidi, sebbene sia ancora necessario “usare una serie di condizionali”. Per il coordinatore del Cts, infatti, “molto probabilmente i test rapidi non saranno inficiati. Dovremo valutare, la scienza non ha tempi molto comprimibili", ha commentato. "C'è bisogno di tempo per capire quale è l'impatto della nuova variante sul sistema. Certo è che l'atteggiamento che abbiamo contro il coronavirus vale per tutte le varianti", ha poi argomentato ancora.

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Il rientro dei nostri connazionali

Poi, a proposito dei nostri connazionali bloccati in Gran Bretagna a causa della presenza della nuova variante del virus, Miozzo si è detto "felice che si stia lavorando” per il loro rientro. "Il Comitato tecnico scientifico non è coinvolto in questioni di aspetto logistico", ha poi anche precisato.

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L'immunità di gregge

Miozzo ha poi parlato del tema legato all'immunità di gregge, in base al quale "i tecnici considerano che debba essere vaccinato il 70-75% della popolazione", ha spiegato il coordinatore del Cts, sottolineando la necessità che "si vada tutti prima possibile a farci il vaccino". Infatti, "solo attraverso la più grande ed estesa campagna vaccinale della nostra storia riusciremo ad uscire da questo incubo", ha detto.

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La riapertura delle scuole

"Ci sono ragazzi che dal 4 marzo hanno fatto due settimane di scuola in presenza e questo è inaccettabile. Dobbiamo riportare i nostri ragazzi a scuola, costi quel che costi", ha quindi affermato Miozzo, tornando sul tema delle riaperture e sottolineando che la scuola è un luogo "relativamente sicuro, se si rispettano le regole" e, dunque, "vanno risolti i problemi esterni". Secondo l'esperto, servono soluzioni urgenti "al problema movimentazione e a quello del monitoraggio sanitario. Sono questioni che dovevano essere risolte da tempo e siamo in ritardo. Ora mi auguro che il lavoro dei tavoli con i prefetti non venga interrotto". Il rientro a scuola è possibile il 7 gennaio o si presenterà l'opzione di un rinvio, come ipotizzato dal consulente del ministro Speranza, Walter Ricciardi? "Ci siamo dati una scadenza che è il 7, ma se il 7 diventa 11 o 15 non è drammatico", ha concluso. "Ma i nostri ragazzi vanno riportati a scuola risolvendo i problemi esterni. Se poi ci sono 40mila casi al giorno, allora dovremo tornare ad un lockdown vero, non a quello finto in cui si chiude la scuola e si lascia aperto tutto il resto e i ragazzi invece di andare in classe vanno al centro commerciale".

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