Atreju, Meloni: "Noi con la schiena dritta, porteremo l'Italia sul 1° gradino del podio"
PoliticaIl discorso della premier chiude la quarta e ultima giornata della kermesse di Fratelli d'Italia. Sul palco anche il leader di Vox Abascal ("Le speranze di un cambiamento in Europa puntano a Roma"), i vicepremier Tajani ("Centrodestra unito per le Europee") e Salvini ("Sul Mes decide il parlamento"), e il ministro per gli Affari europei Fitto ("Italia tra i primi Paesi a revisionare il Pnrr")
Il discorso della presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha chiuso la quarta e ultima giornata di Atreju, la manifestazione di Fratelli d'Italia a Castel Sant'Angelo a Roma. La premier ha attaccato la segretaria del Pd Elly Schlein, che ha rifiutato l'invito alla kermesse, e ha ricordato Silvio Berlusconi. Tanti i temi affrontati, dal Superbonus al Reddito di cittadinanza, dal femminicidio ai rave party e l'utero in affitto, fino alle mafie e a Caivano. Prima di Meloni, a salire sul palco è stato il leader di Vox Santiago Abascal, che ha lodato il governo italiano ("Le speranze di un cambiamento di rotta in Europa puntano su Roma"). Presenti anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani ("La coalizione di Centrodestra è coesa"), il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ("Sul Mes deciderà il parlamento") e il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto ("Noi tra i primi Paesi a revisionare il Pnrr") (COSA SIGNIFICA ATREJU).
Meloni: "Centrodestra unito grazie a Berlusconi"
"Confesso che stamattina ho qualche problema di voce, spero di arrivare fino alla fine di questo intervento", ha esordito la premier Meloni, aggiungendo che "si muore di caldo". Subito il ricordo di Silvio Berlusconi e del suo impegno: "Se da ormai 30 anni con formule diverse il Centrodestra esiste non è un incidente della storia. Esiste da 30 anni perché condividiamo sistema di valori e comune visione da realizzare. Il mio ringraziamento a chi non c'è più, grazie a Silvio Berlusconi". Poi stoccata a Elly Schlein, segretaria del Pd, che ha declinato l'invito ad Atreju: "Cara Elly, puoi anche decidere di non partecipare ma non c'è bisogno di insultare tutti coloro che hanno deciso di partecipare solo perché hanno dimostrato di avere coraggio che a voi evidentemente difetta". Riferendosi alla saga de Il Signore degli Anelli, "Tolkien aveva ragione: l'anello è insidioso, lusinga, ti circuisce, cerca di farti perdere il senso di realtà. Ma c'è una cosa solo più forte e si chiama compagnia, persone per bene che ti accompagnano in silenzio facendo ciascuno la propria parte e pronte a prenderti in braccio perché tu possa continuare il tuo lavoro. Quell'anello non ci avrà mai, siamo le stesse persone che eravamo ieri e le stesse di domani e porteremo il nostro compito a termine, ciascuno nel suo ruolo come un sol uomo". E prima di entrare nel merito dei vari temi, Meloni ha detto: "Mi fa un po' specie, dopo aver organizzato tutte le edizioni di Atreju tranne questa, tornare quest'anno da presidente del Consiglio: mi è sembrato in alcuni momenti di essere quasi uno degli ospiti. Lo voglio dire con il cuore, mi rende immensamente orgogliosa vedere che Atreju quest'anno è molto più bella di tutte le edizioni precedenti, di quelle di cui ero stata così fiera di organizzare. Mi rende orgogliosa che mentre io ero altrove qualcuno si è impegnato a far crescere questa storia infinita".
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Meloni: "Noi con la schiena dritta, difendiamo le famiglie"
"Il governo di Centrodestra a trazione Fratelli d'Italia è un governo dell'Italia con la schiena dritta, che va a testa alta, con le scarpe piene di fango e le mani pulite - ha detto Meloni -. Abbiamo il dovere morale di dare a tutti italiani l'orgoglio di voler rivendicare qui e fuori dai confini nazionali il fatto che 'io sono italiano'. Porteremo l'Italia sul primo gradino del podio". E "nonostante un contesto non facile i dati macroeconomici sono positivi, la grande novità rispetto al passato è che non è stato buttato dalla finestra un solo centesimo dei soldi degli italiani. Avrebbe significato calpestare il loro lavoro, sprecare i soldi che pagano allo Stato con troppe tasse". Poi la premier ha incalzato: "Veniamo accusati di fare una politica di austerità, da alcuni politici dell'opposizione. Fa un po' ridere detta a un governo che ha concentrato le risorse per difendere il potere d'acquisto delle famiglie. Ci accusano di aver smesso di sperperare i soldi dei contribuenti in bonus monopattini, banchi a rotelle, inutili superbonus: non si chiama austerità ma serietà, rispetto degli italiani che lavorano. Quando i soldi non ci sono, non si usano per comprare consenso facile". Meloni ha continuato: "Vi ricordate il famigerato spread, l'indicatore che tanto piace ai commentatori che avrebbe dovuto spazzare via il governo? Attualmente è stabile 60 punti sotto a quando il governo si è insediato". E, in proposito, la premier ha ricordato quando il valore toccò di nuovo i 200 punti e "in tre ore avevano già fatto la lista dei ministri del governo tecnico. Una cosa divertentissima che tradisce come questa gente anti-italiana spera nella catastrofe economica pur di andare al potere".
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Meloni: "Non mi importa comprare consensi"
Riferendosi alla multa inflitta a Chiara Ferragni, senza citarla espressamente Meloni ha detto: "Gli infuencer non sono quelli che fanno soldi a palate mettendo vestiti o borse o promuovendo carissimi panettoni facendo credere che si farà beneficenza, ma il cui prezzo servirà solo a pagare cachet milionari". Sulla sospensione del Reddito di cittadinanza: "Lo rifarei mille volte. Se chi prendeva il reddito di cittadinanza per lavorare in nero quando avrebbe potuto farlo mi detesta, poco importa. Non intendo comprare il consenso della gente. Quello è un privilegio che lascio ad altre forze politiche". Poi, sui sindacati e sugli scioperi: "Aumenta l'occupazione, diminuisce il precariato, ma curiosamente aumentano anche gli scioperi generali dei sindacati. Sono gli stessi che fanno la morale sul salario minimo poi accettano contratti da 5 euro all'ora". "C'è tanto da fare per combattere il lavoro povero, che anni di governi di sinistra ci hanno consegnato. Oggi parlano del salario minimo, che nel nostro sistema rischia di abbassare il salario dei lavoratori e fare favori alle grande concentrazioni economiche - ha aggiunto la presidente del Consiglio -. Non mi stupisce che quando erano al governo non hanno fato nulla. Non lo mettevano nelle buste paga ma nel reddito di cittadinanza, così aumentava il salario di chi non lavorava".
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Meloni su Superbonus, rave party e utero in affitto
"Abbiamo fatto una legge di Bilancio espansiva nonostante una situazione drammatica ereditata dei conti pubblici soprattutto per il Superbonus, con qualcuno che faceva la campagna elettorale dicendo che si è potuto 'ristrutturare gratuitamente casa': quel 'gratuitamente' ci ha lasciato un buco da 140 miliardi, quanto lo Stato spende in un anno per tutta la sanità - ha detto Meloni -. Ci chiedono i soldi per la sanità" ma "sono stati utilizzati per ristrutturare meno del 4% del patrimonio immobiliare italiano, prevalentemente seconde case, case di pregio, perfino sei castelli lasciando a ogni italiano un debito di 2mila euro". Sui rave party illegali: "Ogni scelta fatta ha avuto come stella polare le persone. Penso a Pietro, un agricoltore come tanti che un giorno ha visto arrivare migliaia di persone da mezza Europa sul suo campo per un rave illegale: raccolti distrutti, animali uccisi, furti. Abbiamo fatto un decreto. Ci è stato detto che era inutile, che negavamo ai giovani il diritto di ballare. Ma se vuoi ballare vai in discoteca, dove c'è gente che paga le tasse per consentirti di ballare. E dopo anni da repubblica delle banane, nell'ultimo anno non c'è stato neanche un rave party illegale". E poi: "Abbiamo anche modificato la legge sugli sgomberi e introdotto il principio che si può sgomberare immediatamente senza attendere la convalida del giudice, nessun altro anziano deve vivere anni sul terrazzo perché lo Stato non è in grado di difenderlo. In Italia la proprietà privata è sacra e la difenderemo". Sull'utero in affitto: "I figli non sono un business, non sono un oggetto e non si comprano e non si vendono. Sembra una ovvietà ma purtroppo non lo è. Sono fiera che, grazie ai nostri parlamentari, l'utero in affitto diventerà presto reato universale e perseguibile in Italia e anche all'estero".
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Meloni: "Caivano dimostra che non ci facciamo intimidire"
"Vogliamo dare un segnale chiaro: in Italia non ci devono essere più zone franche nelle quali lo stato indietreggia, sparisce. A Caivano vogliamo dimostrare che le cose possono cambiare e che non è l'unica opzione arrendersi e piegarsi alla camorra perché nessuno ti aiuterà. A Caivano abbiamo riportato lo Stato, le istituzioni, per dire ai criminali di ogni sorta 'Con noi al governo non vi conviene sfidare lo Stato', perché risponderemo colpo su colpo, non ci facciamo intimidire", ha detto la premier. "La cattura di Messina Denaro e di altri non la considero un merito del governo ma sempre merito degli inquirenti e delle forze dell'ordine che continuiamo a ringraziare, ma sono convinta che il governo possa avere un ruolo fondamentale se ha il coraggio di dire a chi è sul campo 'Conta su di me, ti copro le spalle'. Continueremo a farlo nel nome di Falcone, Borsellino, Dalla Chiesa, Emanuela Loi e di tutti gli eroi che ci hanno indicato quale fosse la strada da seguire", ha aggiunto.
L'attacco a Saviano
Nel suo intervento, Meloni ha anche attaccato indirettamente Robero Saviano. "Grazie di cuore a uomini e donne delle forze dell'ordine che presidiano territorio per anni abbandonato dallo Stato", ha detto parlando di Caivano. Poi ha aggiunto: "Sono storie da raccontare che nessuno scrittore racconta, forse perché i camorristi fanno vendere molto di più, ci si fanno le serie televisive. E magari regalano il pulpito da New York da cui dare lezioni di moralità agli italiani. Sempre, si intende, a pagamento". "Dimmi chi ti attacca e ti dirò chi sei", è stata la replica di Saviano, che ha usato una frase di Giorgio La Pira.
"Ci battiamo per contrastare l'inaccettabile quotidiana mattanza che è il femmincidio"
Sui femminicidi, Meloni ha dichiarato: "In nome di Giulia, Paola, Sofia, di tutte le donne uccise da chi diceva di amarle, ci battiamo per contrastare l'inaccettabile quotidiana mattanza che è il femmincidio. C'è anche da lavorare alla gestione di sentimenti ed emozioni. Negare i passi avanti fatti finora sarebbe ingiusto, ma anche negare che siamo lontani dell'obiettivo di sradicare questo cancro", ha concluso, criticando "una sinistra abituata a banchettare sulle tragedie per raggranellare qualche consenso".
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Abascal (Vox): "Le speranze di cambiamento portano a Roma"
"Grazie a Giorgia in modo particolare per il suo esempio, il suo lavoro e soprattutto per la sua amicizia in momenti così difficili per la Spagna. Noi non lo dimenticheremo mai", ha esordito Abascal, che poi è tornato sulle dichiarazioni a lui attribuite contro il premier spagnolo Sanchez. "La sinistra mentirà sempre sulle nostre intenzioni e occulterà nostre verità. Io non auguro a nessuno di essere 'appeso per i piedi'. Ciò mi ripugna e mi ha sempre ripugnato ogni volta che è successo nella storia. Queste cose piacciono ad altri, a chi non rispetta la vita umana come noi, dal concepimento fino al termine". Poi ha chiarito: "Il mio desiderio è che Sanchez ottenga un giudizio giusto per tradimento e corruzione, e che sia giudicato da giudici e pm indipendenti. Le relazioni tra Paesi vanno sempre salvaguardate indipendentemente rispetto a chi sta governando, anche se sono idee molto differenti. Poi vedremo come andranno le elezioni europee ma ci aspettiamo e speriamo in un grande risultato". Poi ancora lodi al governo Meloni: "Oggi tutte le vie europee portano a Roma, tutte le speranze di un cambiamento di rotta in Europa puntano su Roma, per tornare alle idee forti della necessità di radici profonde, di famiglie protette" e "delle patrie difese e rispettate, retaggio sacro ricevuto dai nostri genitori e che dobbiamo ai nostri figli". E infine: "Radici, famiglia e patria, questo è quello di cui abbiamo bisogno insieme alla libertà", valori che "sono minacciati da coloro che odiano la nostra civiltà".
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Salvini: "Mes? Deciderà il parlamento"
"Ratifica del Mes? Continuo a ritenere che deciderà il parlamento. Non ho cambiato idea", ha detto il vicepremier e segretario della Lega Salvini. "Vediamo quando si vota. La mia idea è che un pensionato, un precario eventualmente debba pagare per salvare un banca tedesca non mi sembra il centro della nostra attenzione e politica", ha aggiunto il ministro delle Infrastrutture. Cosa farà la Lega quando si arriverà al voto? "Vediamo quando si vota", ha detto Salvini, che poi ha lanciato una stoccata alla segretaria del Pd: "Mi spiace che Elly Schlein non ci sia, perché gli assenti hanno sempre torto. Poi le faccio i migliori auguri". E ancora: "Ognuno è libero di invitare chi vuole, a me hanno fatto il processo alle intenzioni per aver invitato Marine Le Pen, Afd. Io conto sul Centrodestra unito in Europa, che mandi a casa le sinistre, che sono la rovina dell'Europa. Soros e le sinistre sono la rovina del nostro Continente. E quindi chiunque sia un'alternativa è benvenuto, da Abascal a Le Pen, da Wilders a Afd". Sulla riforma del Patto di Stabilità, altro tema spinoso: "Se ne sta occupando il ministro dell'Economia" Giancarlo Giorgetti, "in cui ho totale fiducia". Sui sindacati: "Il diritto allo sciopero è sacrosanto e difeso dalla Costituzione: spero che ottengano gli aumenti che aspettano, però onore e onere di un ministro politico di un governo politico è precettare perché non si può bloccare il Paese ogni settimana per 24 ore. E Landini se ne farà una ragione". Infine una battuta: "Ho letto sui giornali che 'Salvini arriva ad Atreju da secondo' e io posso dirvi, sotto voce, da secondi si sta benissimo. Specie se chi guida il Consiglio dei ministri si chiama Giorgia Meloni, essere secondi di altri anche no".
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Tajani: "La coalizione di Centrodestra è coesa"
Alla kermesse è intervenuto anche il leader di Forza Italia Tajani: "Siamo insieme per governare l'Italia, le regioni, i comuni. Siamo in grande sintonia. Siamo partiti diversi ma uniti da un programma con cui ci siamo presentati agli elettori e abbiamo vinto le elezioni, e lo rispettiamo. Poi apparteniamo a famiglie europee diverse ma non ha nulla a che vedere con quel che accade nel nostro Paese. Saremo candidati con liste diverse, perché in Europa il sistema elettorale è proporzionale, ma faremo un ottimo risultato. Forza Italia continua a cercare voti nel grande partito dell'astensione. Non si illudano i nostri avversari non sarà una campagna elettorale con battibecchi nel centrodestra". E ancora: "Siamo una coalizione coesa. È vero che siamo partiti diversi ma ciò non significa che non siamo solidi nell'alleanza, è un'alleanza proprio perché siamo tutti uniti. Un minimo comun denominatore è il programma che è stato votato dagli elettori e chi ci ha portato al governo e che rispetteremo in questi cinque anni". Poi sull'assenza di Schlein: "Io sono sempre pronto a confrontarmi con chiunque. Non vedo perché non ci si debba confrontare e andare nelle sedi di altri partiti per discutere. Se mi invitasse la Schlein a un congresso del Pd ci andrei".
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Tajani: "Per il Patto non c'è fretta, la Bce abbassi i tassi"
"Se la Bce abbasserà finalmente i tassi, come chiediamo da mesi, anche questo potrebbe influire sul raggiungimento dell'accordo per il Patto di stabilità. Siccome non c'è fretta, noi riteniamo che si debba anche affrontare tutta la questione macroeconomica della politica finanziaria europea, guardando anche a tutti gli altri aspetti, penso all'armonizzazione fiscale, all'Unione bancaria e al mercato dei capitali", ha aggiunto Tajani. "Sono soddisfatto della Manovra perché è il massimo di ciò che si potrebbe fare. Abbiamo apportato degli aggiustamenti che avevamo chiesto su casa e pensioni di medici e dipendenti pubblici, e stiamo lavorando perché nella Manovra o in altri provvedimenti - come quello sulle proroghe - ci possa essere una breve proroga per il Superbonus che riguarda condomìni che hanno già compiuto il 70% dei lavori. Quindi nessuna tolleranza per imbroglioni, ma per le persone oneste bisogna avere un occhio di riguardo, e permettere di concludere i lavori in dirittura d'arrivo".
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Tajani su femminicidi, Ucraina e magistratura
Tajani ha anche parlato di altri temi che stanno a cuore del governo. "Il Centrodestra è protagonista nella lotta per garantire la libertà delle donne, con normative e azioni che blocchino i femminicidi. Non sarà facile ma lo facciamo nel nome della libertà, perché non puoi pretendere di avere al tuo fianco una donna solo perchè legata a te con una manetta - ha aggiunto Tajani -. "Non è questo il concetto di famiglia in cui ci riconosciamo. Libertà è anche quella di non essere obbligata a scegliere se essere madre o andare a lavorare", e "anche questo lo abbiamo fatto con la Manovra". Sulla guerra in Ucraina: "Difendiamo la libertà di esistere di un popolo e di un paese senza che uno più forte possa dire che non esiste perché decido io. Quel popolo è libero di vivere in autonomia ed essere indipendente. Anche per questo abbiamo deciso di dare avvio, grazie all'azione del governo e a quella non secondaria, ringrazio perciò Giorgia per la sua attività, ai negoziati per l'ingresso dell'Ucraina nell'Unione europea. Ci vorrà tempo ma abbiamo dato un segnale politico importate sempre in difesa della libertà". Sulla riforma della magistratura: "Vogliamo che il giudice che giudica sia libero. Separiamo le carriere perché non deve essere condizionato o condizionando dal suo collega di lavoro. L'accusa deve stare sullo stesso piano della difesa, è il giudice terzo che tiene in mano la bilancia della giustizia e capisce se pesa da una parte o dall'altra. Una scelta nel nome della libertà è anche quella di dire che bisogna fare la riforma della giustizia civile: ci sono tre milioni di cause ferme, impediscono al Paese di crescere, sono 3 punti di Pil. Così si blocca l'economia".
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L'apertura con il ministro Fitto
Ad aprire la quarta e ultima giornata era stato, in mattinata, il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto. "La presenza di ospiti internazionali ad Atreju dimostra la centralità a livello internazionale di Giorgia Meloni non solo sui rapporti, che è molto solida, ma anche la centralità sul fronte dei temi affrontati - ha dichiarato dal palco della kermesse -. Ad esempio, il tema dell'immigrazione è diventato centrale, non solo nel dibattito ma anche nelle soluzioni, se è vero che per la prima volta si è affrontata la cosiddetta dimensione esterna, cioè del Mediterraneo, con scelte messe in campo per dare risposte organiche a livello europeo". Per quanto riguarda lo stop dei giudici albanesi all'accordo tra Roma e Tirana sui migranti, Fitto ha spiegato che il governo non entra "nelle vicende costituzionali di altri Paesi sovrani", ma "ieri il presidente Rama mi pare abbia usato espressioni chiare e abbia indicato soluzioni dal punto di vista anche della tempestica. Mi sembra una strada positiva su cui proseguire". E sulla politica di casa nostra, ha detto: "Sulla manovra il governo sta lavorando e il parlamento anche. Mi sembra che sia stata delineata un'agenda concreta che sarà nei tempi previsti, così come sempre accaduto per le leggi di bilancio negli altri anni senzache vi fosse il dibattito o di queste ore". Infine, sul Pnrr ha chiosato: "Lo scorso anno Giorgia Meloni indicò la necessità di modificare il Pnrr e ci fu un fiume di critiche e polemiche. Da qualche settimana lo abbiamo revisionato e siamo stati fra i primi paesi a farlo, e a farlo in modo efficace adeguandolo alle nuove esigenze".
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Ieri l'intervento di Musk
Nella giornata di ieri 16 dicembre, ad Atreju è intervenuto Elon Musk, che è salito sul palco con uno dei suoi figli in braccio. "La demografia è importante", ha esordito il patron di Tesla prima di consigliare "a tutti i leader di governo" e alle persone comuni di assicurarsi "di avere bambini per creare una nuova generazione". In caso contrario, ha detto, "la cultura dell'Italia" e di altri Stati come Giappone e Francia "scomparirà".
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L'incontro con Rama e Sunak
Prima del patron di Tesla, ha preso parola il primo ministro albanese Edi Rama, che si è soffermato sul contestato accordo tra Italia e Albania sulla questione migranti: "Mi sembra che si è fatto un rumore sproporzionato sulla storia", ha detto. Presente anche il premier inglese Rishi Sunak, che si è incontrato con Meloni e Rama a palazzo Chigi. La leader di Fratelli d'Italia, come detto, chiuderà oggi la kermesse dopo il suo rientro da un difficile Consiglio europeo.