Consiglio Ue, Meloni: "Patto di stabilità? Posizioni ancora distanti"

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L'Italia frena ancora sul nuovo Patto di Stabilità ma la premier Meloni non chiude: "Le posizioni sono distanti, bisogna ancora lavorare. Ci sono punti di convergenza con la Francia" dice dopo l'incontro con Macron. Meloni (e anche Giorgetti e Salvini) non credono che si possa trovare l'accordo nell'Ecofin del 20 dicembre in videoconferenza. Bene, invece, le conclusioni sui migranti con il miliardo in più deciso dal Consiglio

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A Bruxelles seconda giornata di lavori del Consiglio europeo. Ieri è arrivato l’ok all'apertura ai negoziati di adesione dell'Ucraina all'Ue, con Orban che cede ma pone il veto a ulteriori aiuti a Kiev. Il primo ministro ungherese ha bloccato 50 miliardi di euro (55 miliardi di dollari) di aiuti Ue per l'Ucraina. Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel tuttavia ha affermato: "Abbiamo strumenti per garantire la nostra affidabilità, gli ucraini possono contare sul nostro sostegno, in questo pacchetto, su cui c'è ampio accordo politico a 26, ci sono 50 miliardi per l'Ucraina". Ma Orban insiste e rivendica tutti i fondi europei destinati all'Ungheria e bloccati a causa delle violazioni dello Stato di diritto, per dare via libera al pacchetto di aiuti per l'Ucraina. Intanto via libera al 12esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Ancora nessun accordo sulla revisione del bilancio: questione rinviata al 2024. Meloni: "Posizioni ancora distanti". E la premier definisce il bilancio di questo summit "in chiaro e scuro".

Meloni: "Non posso dire sì a Patto senza rispettarlo"

Si va dunque verso un vertice Ue straordinario a inizio 2024 per chiudere i negoziati sulla revisione del bilancio 2021-27. La riunione dovrebbe essere tra gennaio e febbraio prossimi. Sul bilancio, infatti, questo summit si chiuderà senza accordo: "C'è un'intesa tra i 26 sulla proposta, stiamo solo aspettando l'ok del Parlamento svedese. C'è un solo Paese contrario", hanno spiegato le fonti secondo le quali anche l'Italia concorda sulla bozza di proposta ma è possibile che nel nuovo vertice previsto nel 2024 si parli nuovamente di fondi per la migrazione. "Sul Patto dobbiamo trovare un equilibrio, dobbiamo tenere aperte tutte le strade finché non sappiamo qual è il punto di caduta. Il veto? Non la metterei così, ma io non posso dare l'ok a un Patto che io, ma nessun governo, posso rispettare", ha detto Meloni. "Ho avuto un bilaterale con Macron, poi Scholz che era seduto al tavolo accanto si è fermato. Con il presidente francese abbiamo affrontato dal tema del Patto di stabilità a tutti gli altri dossier su cui pensiamo si possa costruire una convergenza" e sul Patto "ci sono" diversi punti di "convergenza comune", ha aggiunto Meloni. Il "link" tra Mes e Patto di stabilità lo "vedo solo nel dibattito italiano. Sicuramente per noi fa la differenza sapere quale sia il Patto di cui disponiamo, ma non c'è una dimensione di ricatto, nel dire 'se non mi dai questo non faccio questo'. Non l'ho vista, nessuno ha mai posto la questione così", ha poi sottolineato la Presidente del Consiglio.

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Il Consiglio Europeo ha poi pubblicato le conclusioni sull'Ucraina e sull'allargamento. Per quanto riguarda Kiev e Chisinau, la formulazione adottata è la seguente: "Il Consiglio Europeo decide di avviare i negoziati di adesione con l'Ucraina e la Repubblica di Moldova. Il Consiglio Europeo invita il Consiglio ad adottare i rispettivi quadri negoziali una volta adottate le misure pertinenti indicate nelle rispettive raccomandazioni della Commissione dell'8 novembre 2023". "Voglio lanciare un messaggio positivo e rassicurante: abbiamo strumenti per garantire la nostra affidabilità, gli ucraini possono contare sul nostro sostegno, in questo pacchetto, su cui c'è ampio accordo politico a 26, ci sono 50 miliardi per l’Ucraina", ha detto Charles Michel.

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Nelle conclusioni del vertice Ue nella parte dedicata all'Ucraina, al nono paragrafo, si legge anche: “Il Consiglio Europeo accoglie con favore l'adozione del 12esimo pacchetto di sanzioni” contro la Russia. "L'accordo è stato accolto con favore dai leader ma necessita ancora di un'adozione formale da parte del Consiglio", precisa una fonte europea. A quanto si apprende sarebbe stata attivata la procedura scritta.

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