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Netanyahu: “Elimineremo deficit con Usa”. Trump: “Io miglior presidente per Israele”

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I titoli di Sky Tg24 del 7 aprile, edizione delle 13
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I titoli di Sky Tg24 del 7 aprile, edizione delle 13
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Trump ha accolto Netanyahu alla Casa Bianca. Al centro del faccia a faccia nello Studio Ovale i dazi, che per Israele sono al 17%, ma il presidente americano e il premier israeliano hanno parlato anche di Gaza e del dossier iraniano. Israele si libererà dei suoi dazi "rapidamente", ha assicurato Netanyahu. La guerra a Gaza "finirà in un futuro non troppo lontano", ha detto Trump. E ha annunciato "colloqui diretti" con l'Iran per un nuovo accordo sul nucleare

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Il premier israeliano Benjamin Netanyahu è in visita a Washington ed è stato accolto alla Casa Bianca dal presidente americano Donald Trump. Per i due leader, incontro bilaterale nello Studio Ovale. Sul tavolo il tema dei dazi, ma non solo: ci sono anche i dossier sull'Iran e sulla guerra a Gaza. Trump e Netanyahu dovevano tenere una conferenza stampa ufficiale nella East Room dopo il faccia a faccia: è stata cancellata ma i due hanno comunque parlato dopo il bilaterale. "Sono il miglior presidente che Israele abbia mai visto", ha detto Trump accanto a Netanyahu durante le dichiarazioni nello Studio Ovale, rinnovando il suo sostegno al Paese (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE SUI DAZI - E SULLA GUERRA IN MEDIO ORIENTE).

Le parole di Trump e Netanyahu sui dazi

"Ho assicurato a Trump che elimineremo il deficit con gli Stati Uniti", ha detto Benjamin Netanyahu nello Studio Ovale. Il premier israeliano si è detto ottimista sui dazi del 17% imposti dagli Stati Uniti a Israele. Con il presidente Usa, ha aggiunto, "abbiamo parlato di dazi. Elimineremo rapidamente il deficit e le barriere commerciali con gli Stati Uniti. Il libero scambio deve essere un commercio equo". E ha sottolineato che Israele si libererà dei suoi dazi "rapidamente". Parlando di dazi, Trump ha aggiunto: “Non stiamo esaminando una pausa. Faremo accordi equi". "I dazi – ha detto ancora Trump – potrebbero essere permanenti ma potrebbero anche esserci negoziati".

La minaccia alla Cina e l'accusa all'Ue

Riguardo alla Cina, ha ribadito la minaccia di imporre il 50% di dazi in più a Pechino se entro domani non rimuove le misure ritorsive. Ma ha aggiunto: “Parleremo con la Cina, ho una grande relazione con Xi, speriamo che rimanga". Sull'Europa, Trump ha rilanciato l'accusa che "l'Ue è stata creata per danneggiare gli Usa" sul fronte commerciale. "Molti Paesi, non tutti, volevano creare un monopolio contro di noi", ha detto, lamentandosi che gli Usa pagano la Nato per difendere Paesi che poi "fregano" gli Stati Uniti sul piano commerciale. "L'Ue dovrà comprare energia da noi, il commercio con l'Ue deve essere equo e reciproco", ha aggiunto.

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Da Gaza all’Iran all'Ucraina

Trump ha parlato anche della guerra a Gaza: "Finirà in un futuro non troppo lontano". Ma adesso, ha precisato il presidente americano durante le dichiarazioni nello Studio Ovale con Benjamin Netanyahu, "abbiamo il problema degli ostaggi". "Stiamo lavorando a un altro accordo che speriamo abbia successo e ci impegniamo a riportare a casa tutti gli ostaggi" detenuti da Hamas, ha aggiunto Netanyahu. Donald Trump ha poi insistito sul suo progetto per Gaza (“Piace a tutti, lo chiamano il piano Trump"), sostenendo che la Striscia ha un "incredibile valore immobiliare". "Avere una forza di pace come gli Stati Uniti che controlla e possiede Gaza sarebbe una cosa buona", ha detto ancora. Un passaggio anche sull’Iran: "Sabato inizieranno colloqui diretti con l'Iran. Speriamo abbiano successo", ha detto Trump. "Siamo in un territorio pericoloso, è per il bene dell'Iran che i colloqui si concludano in modo positivo", ha aggiunto. Poi ha precisato: i colloqui con l'Iran per un nuovo accordo sul nucleare sono di "alto livello" e ha ribadito che "sabato ci sarà un incontro diretto importante". "Quasi al più alto livello", ha aggiunto il presidente americano. Sulla guerra russa in Ucraina, Trump ha definito la situazione "terribile" e ha dichiarato: "Non sono felice che la Russia stia bombardando come pazzi l'Ucraina".

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Il tema dei dazi

Netanyahu aveva già incontrato il segretario al Commercio degli Stati Uniti Howard Lutnick e il rappresentante per il Commercio Jamieson Greer. L'incontro ha riguardato i dazi al 17% (tre punti in meno di quelli imposti ai Paesi Ue, ndr) imposti alle esportazioni di beni negli Usa, principale partner commerciale di Israele, che entreranno in vigore mercoledì. I settori israeliani più colpiti sono quelli dell'alta tecnologia, della chimica e della farmaceutica ma anche quello della lavorazione dei diamanti. L'Associazione Manifatturiera d'Israele, secondo quanto riferito dal Times of Israel, ha calcolato in 2,3 miliardi di dollari l'anno l'impatto dei dazi e in 18mila-26mila i posti di lavoro a rischio. 

La rotta dell'aereo di Netanyahu

Prima di arrivare negli Usa, l’aereo di Stato israeliano Wing of Zion, su cui ha viaggiato Netanyahu, ha seguito una rotta specifica per evitare di sorvolare Paesi ritenuti propensi a far rispettare il mandato di arresto emesso nei confronti del premier dalla Corte penale internazionale nel caso in cui il velivolo fosse stato costretto a un atterraggio di emergenza. Poiché Israele ritiene che Irlanda, Islanda e Paesi Bassi eseguirebbero il mandato di cattura della Cpi, l'aereo di Netanyahu ha invece sorvolato Croazia, Italia e Francia.

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