La vettura, arrivata dalla Germania, è stata portata dai Carabinieri nei laboratori dei Ris di Parma, dove inizieranno le analisi scientifiche sulle tracce e sugli oggetti rinvenuti. Si attendono risposte su telefonino e tracce di sangue. L’auto era stata fermata il 18 novembre sull'autostrada A9, vicino Lipsia. Da allora era sotto custodia giudiziaria della polizia tedesca, in un deposito
La Fiat Grande Punto di Filippo Turetta è arrivata a Parma, dove i carabinieri del Ris saranno chiamati a svolgere tutti gli esami per raccogliere ulteriori elementi contro il giovane che ha confessato di aver ucciso a coltellate l'ex fidanzata Giulia Cecchettin. È su quell'auto che la ragazza è risalita dopo la prima aggressione nel parcheggio di Vigonovo (Venezia), a circa 150 metri da casa, ed è lì che lui l'ha caricata dopo averla colpita nella zona industriale di Fossò. Il 21enne ha poi guidato l'auto fino alla provincia di Pordenone dove, vicino al lago di Barcis, si è liberato della vittima, quindi ha iniziato una fuga di mille chilometri fino a Lipsia, in Germania, dove è stato arrestato il 18 novembre, sette giorni dopo la scomparsa della studentessa di Ingegneria biomedica. Oltre alla macchina gli esperti del Ris di Parma dovranno analizzare anche il coltello lungo 12 centimetri che potrebbe essere l'arma del delitto, i guanti e un cellulare.
Cosa c’è nell’auto
Da quanto era filtrato, la polizia tedesca aveva fatto solo una ricognizione superficiale del veicolo, non riscontrando segni di incidente. Ma agli investigatori italiani non interessa solo la vettura: nell'abitacolo c'erano anche una scheda telefonica prepagata e un paio di scarpe macchiate. Durante la fuga di mille chilometri, tra Italia, Austria e Germania, il 22enne avrebbe dormito sempre dentro la Punto. Ma i Ris cercheranno soprattutto di studiare le tracce ematiche rimaste sulle superfici e il tessuto dell’auto, per capire se qui sia avvenuta la parte fatale dell'agguato, con la coltellata alla base del collo che ha causato il decesso di Giulia, o se la ragazza vi sia stata caricata ormai morente, dopo le ferite subite durante l'aggressione nell'area industriale di Fossò (Venezia), la notte dell'11 novembre.
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Turetta in carcere a Verona
Filippo Turetta è detenuto dal 25 novembre nella casa di reclusione di Verona, con le accuse di omicidio volontario aggravato, sequestro di persona e occultamento di cadavere. Dal carcere di Montorio non arrivano aggiornamenti di rilievo: il giovane, che compirà 22 anni il 18 dicembre, attende la seconda visita dei genitori, che l'avevano incontrato la prima volta il 3 dicembre, otto giorni dopo l'estradizione dalla Germania. Turetta "sta bene", trascorre le sue giornate nella sesta sezione del carcere, quella dell'infermeria. Qui si trovano una ventina di reclusi. Il giovane può leggere, guardare la tv e anche giocare alla Playstation.