Israele "ha superato un'altra linea rossa", ha detto un alto responsabile di Hezbollah, dopo l'attacco israeliano a Beirut. L'esercito israeliano ha confermato di avere "eliminato Haytham Ali Tabatabai, Capo di stato maggiore di Hezbollah", nel raid. Una delegazione di alti funzionari di Hamas al Cairo per incontrare funzionari dell'intelligence egiziana e discutere della recente escalation delle ostilità nella Striscia di Gaza
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Raid dell'esercito israeliano su Beirut: ucciso il capo di Stato maggiore di Hezbollah Haytham Ali Tabatabai. In una nota, l'Idf lo descrive come "un agente chiave e un veterano dell'organizzazione terroristica". Netanyahu: "Tabatabai era un assassinio sanguinario". "Superata ancora un'altra linea rossa", ha detto Mahmoud Qomati, un alto responsabile dell'organizzazione islamista. Il presidente libanese Joseph Aoun invita la comunità internazionale "a fermare Israele". Gli Usa non sarebbero stati informati dell'attacco.
La tregua nella Striscia messa a dura prova da un'escalation delle ostilità. Una delegazione di Hamas al Cairo per incontrare i mediatori sulla seconda fase dell'accordo e sui nuovi attacchi. Netanyahu replica: "È Hamas a violare il cessate il fuoco e Israele agisce senza dipendere da nessuno".
Gli approfondimenti:
- Piano di pace per Gaza: il testo integrale dell'accordo
- Da Oslo a Sharm el Sheik, i piani di pace degli ultimi decenni
- Chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas
- Dagli ostaggi rilasciati alle vittime, i numeri della guerra
- Quali Paesi riconoscono lo Stato palestinese e quali sono contrari. LA MAPPA
- Blocco E1: cos’è l’insediamento di Israele che divide la Cisgiordania
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Gaza, quali Paesi potrebbero entrare nella forza multilaterale di pace
Dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco tra Israele e Hamas, nella Striscia di Gaza cresce l’attesa per la riapertura dei valichi di frontiera e l’ingresso degli aiuti umanitari alla popolazione. Nel frattempo, il ritiro dell’Idf pone la questione della sicurezza con diversi Stati che hanno dato la disponibilità a inviare forze di peacekeeping. Di questo si è parlato in una puntata di "Numeri", approfondimento di Sky TG24.
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Vai al contenutoJared Kushner, chi è il genero di Trump e il ruolo tra Israele e Hamas
Del genero del presidente americano Donald Trump (marito della figlia Ivanka), si è tornati a parlare dopo l'accordo di tregua tra Israele e Hamas, siglato dopo oltre due anni di conflitto. Insieme a Steve Witkoff, inviato speciale degli Stati Uniti in Ucraina e in Medio Oriente, Kushner ha avuto un ruolo attivo nelle trattative tra le parti: ecco chi è.
Jared Kushner, chi è il genero di Trump e il ruolo tra Israele e Hamas
Vai al contenutoTregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO
Venti persone rapite nell’attacco del 7 ottobre 2023 sono state liberate, consegnate alla Croce Rossa e riportate in Israele. Ecco le loro storie.
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Vai al contenutoIsraele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni
Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell'accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l'impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese.
Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni
Vai al contenutoDagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza
Dopo la firma ufficiale dell'accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori hanno lavorato alla "fase 2" del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile. Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?
Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza
Vai al contenutoGaza, cos'è il 'modello IRA' per il disarmo di Hamas
Mentre regge - a fatica - il cessate il fuoco a Gaza, ci si interroga su quale possa essere il percorso della seconda fase del piano di Donald Trump verso la pace. E tra le diverse possibilità che sono state ventilate, si è parlato anche di un “modello IRA” per la fine della lotta armata di Hamas. Ma come si arrivò alla fine del conflitto in Irlanda del Nord, ed è davvero replicabile per far terminare la guerra che ha devastato la Striscia?
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Vai al contenutoGaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo
La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l'altra sotto Hamas. L'ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.
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Vai al contenutoNetanyahu: "Tabtai assassino; stop a minaccia Hezbollah"
Il capo di Stato Maggiore di Hezbollah, Tabtai, "e' stato un assassino di massa, le sue mani sono sporche del sangue di israeliani e americani, e non e' un caso che gli Stati Uniti abbiano offerto una taglia di 5 milioni di dollari per lui. Di recente, ha guidato i rinnovati sforzi di Hezbollah per il riarmo dopo i gravi colpi subiti". Lo dice il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. "La politica che sto portando avanti e' assolutamente chiara - ha aggiunto - sotto la mia guida, lo Stato di Israele non permettera' a Hezbollah di ricostruire le sue forze e di rappresentare una minaccia per Israele. Mi aspetto che il governo libanese disarmi Hezbollah".
Capo Idf congeda comandanti in servizio il 7 ottobre: "Fallirono"
Il capo di stato maggiore dell'esercito israeliano, Eyal Zamir, ha annunciato che gli alti comandanti che prestavano servizio nell'esercito il 7 ottobre 2023 sono stati congedati dal servizio di riserva per il loro ruolo nei fallimenti che hanno consentito l'attacco di Hamas. Lo ha riferito lo stesso Zamir dopo aver convocato stamani gli alti ufficiali per prendere "decisioni" sui loro casi. "L'Idf è impegnato in un'indagine approfondita, professionale e completa su tutto ciò che è accaduto in quel terribile giorno. Il 7 ottobre le forze israeliane hanno fallito nel loro compito principale: proteggere i cittadini di Israele. Ho deciso, con grande senso di responsabilità, di adottare decisioni nei confronti di alcuni ufficiali", ha detto Zamir. "Non possiamo permetterci di essere un Paese che divora i suoi comandanti, non abbiamo questo privilegio", ha tuttavia aggiunto il capo di stato maggiore. Tra i comandanti licenziati, citati dai media israeliani, figurano l'ex capo della Direzione delle operazioni, il generale di divisione Oded Basiuk, l'ex capo del comando meridionale Yaron Finkelman, l'ex capo dell'intelligence della divisione di Gaza (il cui nome rimane anonimo a causa della delicatezza della sua posizione, sottolinea Haaretz). Zamir ha inoltre raggiunto un accordo con l'attuale capo dell'intelligence militare Shlomi Binder, che completerà il suo mandato come previsto e poi si ritirerà dall'esercito. Il viceammiraglio David Saar Salama, comandante della Marina israeliana, ha invece ricevuto un rimprovero formale per non essere riuscito a impedire l'infiltrazione di Hamas sulla spiaggia di Zikim, nel sud di Israele.
Re Mohammed VI del Marocco atteso domani al Cairo
Re Mohammed VI del Marocco è atteso domani in Egitto per la sua prima visita in oltre 25 anni, durante la quale incontrerà il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi per discutere del rafforzamento della cooperazione e degli ultimi sviluppi in Medio Oriente. Lo hanno riferito fonti informate dell'aeroporto del Cairo. L' ultima visita in Egitto di un sovrano del Marocco risale al maggio 2000, durante la quale Mohamed VI incontrò il defunto presidente Hosni Mubarak. La visita fa seguito a un invito ufficiale del presidente al-Sisi, esteso al re del Marocco all'inizio del 2015 durante una missione del ministro degli Esteri egiziano proprio in Marocco. La visita - aggiunge la fonte - si concentrerà sul rafforzamento della cooperazione tra Egitto e regno del Marocco in tutti i settori, alla luce delle attività dell'Alto commissariato congiunto egiziano-marocchino, e sull'esame degli ultimi sviluppi regionali e internazionali di interesse comune, in particolare nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme. Le relazioni tra Egitto e Marocco sono state piuttosto tese negli ultimi anni, fin da quando, poco prima della salita al potere di al-Sisi, nel 2013, due canali televisivi statali marocchini trasmisero, per la prima volta in assoluto, due servizi che descrivevano gli eventi in Egitto come un colpo di stato militare che aveva gettato il Paese nel caos e nell'anarchia.
Iran, media: "Usa e Israele hanno tentato di uccidere Khamenei"
Il ministero dell'intelligence iraniano ha affermato che ci sono stati tentativi da parte di Paesi stranieri, tra cui Stati Uniti e Israele, di colpire la Guida Suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, e destabilizzare la Repubblica Islamica. Lo ha riferito l'agenzia di stampa nazionale Isna. "Coloro che agiscono in questa direzione, consapevolmente o inconsapevolmente, sono agenti infiltrati del nemico", ha detto il ministro dell'Intelligence Esmail Khatib, riferendosi direttamente a Israele e agli Stati Uniti.
Capo Idf rimuove ex generali dal servizio di riserva per fallimenti 7/10
Il capo di stato maggiore delle Idf, tenente generale Eyal Zamir, ha emesso oggi le prime sanzioni ufficiali nei confronti dei comandanti responsabili dei fallimenti del 7 ottobre 2023. Le decisioni sono state prese dopo le indagini condotte dal suo predecessore, Herzi Halevi , lo scorso febbraio, e dal maggiore generale in pensione Sammy Turjeman il 10 novembre. Fra gli altri, Oded Basyuk, che ha ricoperto la carica di capo della Direzione delle Operazioni il 7 ottobre, sarà congedato dal servizio di riserva. A marzo , Basyuk aveva annunciato le sue dimissioni dall'esercito. Anche l'ex capo del Comando Meridionale Yaron Finkelman sarà congedato dal servizio di riserva. L'ex capo dell'intelligence della divisione di Gaza, il cui nome rimane anonimo a causa della sua posizione, verrà congedato dal servizio militare. Zamir ha inoltre raggiunto un accordo con l'attuale capo dell'intelligence militare Shlomi Binder, secondo cui completerà il suo mandato come previsto e poi si ritirerà dall'esercito. Yossi Sariel, allora comandante dell'Unità 8200 dei servizi segreti d'élite dell'esercito israeliano, e l'ex capo dei servizi segreti dell'Idf Aharon Haliva, entrambi dimessisi dai loro incarichi l'anno scorso, non si sono presentati all'incontro con il capo di stato maggiore e saranno entrambi rimossi dal servizio di riserva e non presteranno più servizio nell'esercito. Il capo della divisione operativa dell'intelligence militare si ritirerà dalle Idf.
Libano, premier Salam: "Unire sforzi per impedire escalation"
Dopo i raid mortali dell'Idf sulla periferia sud di Beirut, il primo ministro libanese Nawaf Salam ha chiesto "l'unificazione di tutti gli sforzi a sostegno dello Stato e delle sue istituzioni" per impedire una pericolosa escalation. Il premier del Libano ha sottolineato che "in questo momento critico, la priorita' del governo e' proteggere il popolo libanese e impedire al Paese di scivolare su sentieri pericolosi". In un messaggio pubblicato su X, Salam ha assicurato che "continuera' i suoi sforzi con tutti i mezzi politici e diplomatici, con Paesi fratelli e amici, per proteggere il popolo libanese, impedire qualsiasi aperta escalation, porre fine all'aggressione israeliana e garantire il ritiro di Israele dal nostro territorio, nonche' il ritorno dei nostri prigionieri". "L'esperienza ha dimostrato che l'unico modo per consolidare la stabilita' e' attraverso la piena attuazione della Risoluzione 1701 (che ha posto fine alla precedente guerra tra Hezbollah e Israele nel 2006), l'affermazione dell'autorita' statale su tutto il suo territorio con le proprie forze e il rafforzamento del ruolo dell'esercito libanese nell'adempimento delle sue missioni", ha concluso il primo ministro.
Jihad Islamica: "A Beirut crimini di guerra Israele"
La Jihad Islamica in Palestina ha accusato Israele di "crimini di guerra" in seguito ai raid attuati oggi pomeriggio nella periferia sud di Beirut. "Gli attacchi israeliani hanno preso di mira un'area densamente popolata, il che costituisce un crimine di guerra e rappresenta una chiara escalation contro il popolo libanese e la sua sovranita'", ha dichiarato l'organizzazione. Secondo l'ultimo bilancio di fonti governative e sanitarie libanesi, nei bombardamenti israeliani almeno cinque persone sono state uccise e 28 sono rimaste ferite. Nell'attacco e' stato ucciso, inoltre, Haytham Ali Tabatabai, comandante di al-Radwan, la forza d'e'lite di Hezbollah, e figura di spicco dell'ala estremista della milizia sciita. La Jihad Islamica inserisce questa escalation "nel quadro delle pressioni esercitate da Washington contro il governo libanese, al fine di mantenere il popolo libanese sotto il giogo del ricatto".
Intelligence Israele: "Rischio attacchi Hezbollah all'estero"
Secondo funzionari dell'intelligence israeliana, citati dal quotidiano Haaretz, Hezbollah potrebbe lanciare "un attacco all'estero contro obiettivi ebraici o obiettivi identificati come legati a Israele o agli israeliani, in varie localita' del mondo". Questi potenziali attacchi sarebbero la risposta diretta all'uccisione odierna del comandante militare di Hezbollah, Haytham Ali Tabatabai, in raid alla periferia sud di Beirut. Gli stessi funzionari dell'intelligence israeliana sottolineano che queste azioni all'estero e contro obiettivi ebraici dai miliziani di Hezbollah verrebbero compiute "per evitare di essere coinvolti in un'escalation di combattimenti di piu' giorni" contro Israele.
Libano, amb. Iran: "Attacchi criminali non ci indeboliscono"
L'ambasciata dell'Iran in Libano ha riferito dell'espansione degli attacchi israeliani alla periferia sud di Beirut, avvertendo che "non indeboliranno la determinazione di coloro che difendono i propri diritti". Sul suo account Twitter, la rappresentanza diplomatica di Teheran in Libano ha affermato che "gli attacchi criminali si sono ora estesi alla periferia sud di Beirut", opera "dell'entita' terroristica israeliana, che non esita a minacciare la sicurezza dell'amato popolo libanese". Nel post l'ambasciata iraniana ha sottolineato che questi raid "non indeboliranno l'incrollabile volonta' di lottare contro l'ingiustizia". La dichiarazione dell'ambasciata di Teheran in Libano e' giunta dopo l'uccisione alla periferia sud di Beirut di Haytham Ali Tabatabai, comandante di al-Radwan, la forza d'e'lite di Hezbollah, e figura di spicco dell'ala estremista della milizia sciita sostenuta dall'Iran.
Media: Hamas chiede meccanismo 'chiaro' su violazioni tregua
Durante un incontro avuto al Cairo con l'intelligence egiziana, una delegazione di Hamas ha sollecitato l'istituzione di un "meccanismo chiaro" per informare i mediatori di eventuali violazioni del cessate il fuoco, "in modo che possano adottare le misure necessarie per fermarle e prevenire azioni che compromettano l'accordo". Lo riferisce Al Jazeera. La delegazione del movimento - aggiunge - ha elogiato gli sforzi continui dei mediatori e ha discusso con le varie parti in causa le modalità per affrontare con urgenza la questione degli scontri a Rafah, con l'aiuto dei mediatori. Durante l'incontro, si è parlato anche della seconda fase dell'accordo sul piano Trump. Hamas ha accusato ancora Israele evidenziando "la necessità di porre fine alle continue violazioni che minacciano di compromettere l'accordo".
L'Idf conferma: "Ucciso il capo di stato maggiore di Hezbollah"
L'esercito israeliano conferma di avere "colpito nella zona di Beirut ed eliminato il terrorista Haytham Ali Tabatabai, Capo di stato maggiore di Hezbollah". In una nota, l'Idf lo descrive come "un agente chiave e un veterano dell'organizzazione terroristica" nella quale "entrò negli anni '80 e da allora ha ricoperto una serie di posizioni di rilievo, tra cui il comando dell'unità 'Forza Radwan' e la guida delle operazioni di Hezbollah in Siria". Durante l'operazione israeliana in Libano Northern Arrows, tra settembre e novembre 2024, "dopo che la maggior parte della leadership militare fu neutralizzata, è stato responsabile della gestione del combattimento contro Israele". Al termine, "fu nominato Capo di stato maggiore di Hezbollah e in questo ruolo ha guidato gli sforzi per ricostruire l'organizzazione". "Tabatabai faceva parte della leadership di Hezbollah e, ;;grazie alle sue conoscenze e capacità, rappresentava una fonte significativa di conoscenza e influenza all'interno" del movimento libanese. "L'Idf agirà contro i tentativi di ricostruire e riarmare l'organizzazione terroristica di Hezbollah e opererà per rimuovere qualsiasi minaccia per i civili israeliani", ha ribadito l'esercito.
Idf: "Esercito pronto a rimuovere qualsiasi minaccia"
Il capo di stato maggiore dell'Idf, tenente generale Eyal Zamir, ha affermato che l'esercito continuera' a "rimuovere qualsiasi minaccia" per Israele. La sua dichiarazione e' giunta dopo l'uccisione questo pomeriggio del comandante militare di Hezbollah in una serie di raid a Beirut. "Abbiamo colpito il comandante piu' anziano dell'organizzazione terroristica di Hezbollah. L'attacco aveva lo scopo di impedire il rafforzamento dell'organizzazione e di colpire specificamente coloro che cercano di danneggiare lo Stato di Israele", ha detto Zamir in una riunione al centro di comando sotterraneo dell'Idf, secondo quanto riportato dai media israeliani. "L'Idf rimane fedele agli accordi concordati tra lo Stato di Israele e il Libano, ma non permetteremo all'organizzazione terroristica di Hezbollah di rafforzarsi e riarmarsi, e agiremo per rimuovere qualsiasi minaccia per i cittadini dello Stato di Israele", ha aggiunto il capo di stato maggiore, in riferimento all'accordo di cessate il fuoco raggiunto dai due paesi nel novembre 2024.
Libano, Israele: "Ucciso comandante forza e'lite Hezbollah"
L'esercito israeliano e l'ufficio del premier Benjamin Netanyahu confermano l'uccisione di un comandante militare di Hezbollah, Haytham Ali Tabatabai in un raid attuato nel pomeriggio a Beirut. Lo riferisce il quotidiano Times of Israel. Prima, l'ufficio di Netanyahu ha dichiarato che il capo di stato maggiore de facto di Hezbollah era effettivamente l'obiettivo dei raid attuati nel quartiere di Dahiyeh, alla periferia della capitale libanese. Secondo un funzionario israeliano, Tabatabai e' stato eliminato nel suo appartamento segreto, in un condominio a Haret Hreik, un sobborgo meridionale di Beirut. Haytham Ali Tabatabai era un comandante di al-Radwan, la forza d'e'lite di Hezbollah, e una figura di spicco dell'ala estremista della milizia sciita. Sebbene il partito sciita abbia confermato che uno dei suoi comandanti e' stato preso di mira nell'attacco, non ha ancora fornito ulteriori informazioni sulla sua identita' o sulla sua sorte. Tabatabai viene accusato da Israele di aver "guidato la formazione e l'armamento dell'organizzazione terroristica".
Media: "L'alto ufficiale di Hezbollah ucciso nel raid"
Un alto funzionario israeliano ha confermato che l'attacco dell'Idf a Beirut ha eliminato il capo di stato maggiore de facto di Hezbollah Ali Tabatabai. Lo riferisce Channel 12.
Medioriente, tregua a rischio a Gaza e in Libano. VIDEO
Medioriente, tregua a rischio a Gaza e in Libano | Video Sky - Sky TG24
Vai al contenutoHezbollah: "Israele ha superato un'altra linea rossa"
Israele "ha superato un'altra linea rossa". Lo ha detto Mahmoud Qomati, un alto responsabile di Hezbollah, dopo l'attacco israeliano a Beirut, confermando che "una personalità della resistenza" era stata presa di mira ma che i risultati del raid "non sono ancora conosciuti".
Katz: "Avanti con massima repressione in Libano e ovunque"
Dopo l'attacco al capo di stato maggiore di Hezbollah a Beirut, il ministro della Difesa Israel Katz ha ribadito la linea dal pugno di ferro attuata da Israele. "Continueremo ad agire con forza per prevenire qualsiasi minaccia ai residenti del nord e allo Stato di Israele. Chiunque alzi una mano contro Israele verra' tagliato", ha minacciato Katz, in un riferimento diretto all'attacco al capo di stato maggiore ad interim dell'organizzazione terroristica di Hezbollah e a un suo funzionario. "Il primo ministro Benjamin Netanyahu e io siamo determinati a proseguire con la politica di massima repressione in Libano e ovunque. Non permetteremo un ritorno alla realta' di prima del 7 ottobre", ha dichiarato Katz. Fonti israeliane hanno riferito all'emittente saudita "Al-Hadath" che "l'assassinio a Beirut e' riuscito".
Media Libano: "Almeno 5 morti nel raid di Israele a Beirut"
Sono almeno cinque i morti nell'attacco israeliano che ha colpito tre piani di un edificio di 10 nel quartiere di Haret Hreik, nel sud di Beirut. Lo riferisce il media libanese L'Orient Le Jour, citando un responsabile locale di Hezbollah. Secondo il giornale, l'attacco è stato compiuto con 6 missili, mentre droni hanno continuato a sorvolare Beirut e la valle della Bekaa. Il bilancio ufficiale del ministero della Sanità libanese resta fermo a un morto e 21 feriti.
Beirut: "Il mondo intervenga con forza per fermare Israele"
Il presidente libanese Joseph Aoun ha invitato la comunità internazionale a "intervenire con forza" per fermare gli attacchi di Israele, che ha sferrato un raid sulla periferia sud di Beirut, affermando di mirare a un alto funzionario di Hezbollah. In un comunicato, il capo dello Stato chiede "alla comunità internazionale di assumersi le proprie responsabilità e di intervenire con serietà e forza per porre fine agli attacchi contro il Libano". Secondo le autorità libanesi, l'attacco contro un edificio residenziale ha causato almeno un morto.
Media: "Attacchi idf in corso a al-Bekaa, nel Libano orientale"
Attacchi dell'Idf sono in corso nella regione di al-Bekaa, nel Libano orientale, in seguito all'attacco di Dahieh che ha colpito il numero 2 di Hezbollah, Haytham Ali Tabatabai, considerato il capo di stato maggiore ad interim del Partito di Dio. Lo riportano i media libanesi.
Netanyahu conferma: "Colpito capo di stato maggiore di Hezbollah a Beirut"
L'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha confermato che le Idf hanno colpito in un raid a Beirut il capo di stato maggiore di Hezbollah, Ali Tabtabai, che "ha guidato la formazione e l'armamento dell'organizzazione terroristica". Secondo la dichiarazione, "il primo ministro Netanyahu ha ordinato l'attacco su raccomandazione del ministro della Difesa e del capo di stato maggiore delle Idf. Israele è determinato ad agire per raggiungere i suoi obiettivi ovunque e in qualsiasi momento".
Idf: "Uccisi due militanti di Hezbollah in Libano"
Le Idf hanno dichiarato di aver ucciso due militanti di Hezbollah in due attacchi separati nel Libano meridionale. Uno di questi è stato colpito nella zona di Mayfadoun e "aveva preso parte alla ricostituzione di Hezbollah", mentre un altro attacco nella zona di Houla ha ucciso un militante che fungeva da rappresentante locale. Secondo il ministero della Salute libanese, l'attacco contro il capo di stato maggiore di Hezbollah nella periferia sud di Beirut, rivendicato da Israele, ha ucciso una persona e ne ha ferite altre 21.
Erdogan: "Stiamo valutando se schierare nostre forze di sicurezza a Gaza"
Il presidente turco Tayyip Erdogan ha affermato che la Turchia sta ancora valutando se schierare le proprie forze di sicurezza all'interno in un contingente di stabilizzazione internazionale per Gaza. La Turchia, membro della Nato, ha svolto un ruolo chiave nei negoziati per un cessate il fuoco nella Striscia, diventando uno dei firmatari dell'accordo sottoscritto in Egitto. Intervenendo in una conferenza stampa dopo il vertice del G20 in Sudafrica, Erdogan ha ribadito la sua opinione secondo cui gli attacchi a Gaza equivalgono a un "genocidio" e che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ne è responsabile.
Beirut: "Almeno un morto e 21 feriti nel raid di Israele"
Il raid israeliano su Beirut ha causato un morto e 21 feriti. Lo riferisce un primo bilancio del ministero della Sanità libanese, citato dai media locali.
Media: "Gli Usa non informati in anticipo sull'attacco a Beirut"
Gli Stati Uniti non erano stati informati in anticipo dell’attacco israeliano contro un edificio residenziale a Beirut, mirato al numero due di Hezbollah, Haytham Ali Tabatabai. Lo riferiscono funzionari americani citati da diversi media, tra cui Axios, Haaretz e Channel 12.
Hezbollah: "Obiettivo dell'Idf è un nostro alto funzionario"
Una fonte di alto livello di Hezbollah ha dichiarato all'emittente Al Jazeera che "un alto funzionario dell'organizzazione era l'obiettivo" dell'attacco israeliano odierno nel quartiere di Dahieh, a Beirut. Tuttavia la stessa fonte non ha precisato l'esito del raid israeliano nè ha confermato la morte dell'esponente di Hezbollah nel mirino dell'Idf. L'emittente Al-Mayadeen, vicina a Hezbollah, ha riferito inoltre che una persona è stata uccisa e altre tre sono rimaste ferite nei raid dell'Idf, precisando che l'attacco è stato preceduto da "intensi voli di aerei e droni israeliani".
Medioriente, tregua sempre più a rischio: raid israeliani a Gaza. VIDEO
Netanyahu: "A Beirut colpito capo militare di Hezbollah"
L'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha confermato che le Idf hanno colpito il capo di stato maggiore di Hezbollah, Haytham Ali Tabatabai, nei raid attuati nel cuore di Beirut. Il capo di stato maggiore de facto di Hezbollah, Haytham Ali Tabatabai, viene accusato di aver "guidato la formazione e l'armamento dell'organizzazione terroristica". Secondo la stessa dichiarazione ufficiale, rilanciata dalla stampa israeliana, "il primo ministro Netanyahu ha ordinato l'attacco su raccomandazione del ministro della Difesa e del capo di stato maggiore delle IDF". Al contempo, ha ribadito che "Israele e' determinato ad agire per raggiungere i suoi obiettivi ovunque e in qualsiasi momento".
Media: "Obiettivo dell'attacco dell'Idf era il numero 2 di Hezbollah"
Nel mirino del raid israeliano su Beirut, c'era il numero due e capo di stato maggiore ad interim di Hezbollah, Ali Tabatabai. Lo riportano i media israeliani. Non è ancora chiara la sorte dell'uomo.
Raid dell'Idf su Beirut: "Nel mirino membro chiave Hezbollah"
L'esercito israeliano ha reso noto di aver condotto "poco fa un attacco mirato prendendo di mira un terrorista chiave di Hezbollah a Beirut". I media libanesi parlando di un raid sulla periferia sud della capitale libanese. L'attacco è avvenuto nel sobborgo di Dahiyeh, roccaforte della milizia filo-Iran. Secondo i media israeliani, si tratta del primo raid su Beirut da 5 mesi.
Erdogan: "Netanyahu non vuole peacekeeping a Gaza"
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu è il colpevole del genocidio in corso a Gaza e si oppone al dispiegamento di una forza internazionale che garantisca la pace nella Striscia. Un'accusa che arriva ancora una volta dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, espressa in conferenza stampa dal G20 in corso in Sudafrica. "Quello che sta avvenendo a Gaza è un genocidio più che una guerra ed è sotto gli occhi di tutti, impossibile non vederlo. Un genocidio che ha un colpevole preciso: Netanyahu. Lo abbiamo detto da sempre, senza indietreggiare mai, dinanzi a nessuno", ha detto Erdogan. "Stiamo lavorando a una forza internazionale per mantenere la Pace nella Striscia, ma Israele si sta opponendo in tutte le maniere possibili", ha sottolineato il leader turco in merito alle trattative in corso e all'organizzazione di un team di peacekeeping a Gaza.
Netanyahu: "Continuiamo a colpire il terrorismo su più fronti"
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele continuerà a colpire Hezbollah e Hamas in risposta alle violazioni del cessate il fuoco. "Continuiamo a colpire il terrorismo su più fronti - ha affermato in apertura della riunione settimanale del governo - Questo weekend le Forze di Difesa Israeliane hanno colpito in Libano, e continueremo a fare tutto il necessario per impedire a Hezbollah di ristabilire la sua capacità di minacciarci". Poi su Gaza: "Da quando c’è il cessate il fuoco, Hamas non ha smesso di violarlo, e agiamo di conseguenza. Ci sono stati diversi tentativi da parte loro di infiltrarsi nel nostro territorio oltre la Linea Gialla e nuocere ai nostri soldati. Li abbiamo fermati con decisione e abbiamo inflitto un prezzo molto alto. Molti terroristi sono stati eliminati, e terroristi sono stati catturati nei tunnel a Rafah". Il premier ha inoltre respinto le critiche su un presunto coordinamento con Washington: "Tutte le discussioni sul fatto che 'dobbiamo ottenere l’approvazione’ da questa o quella parte sono semplicemente delle complete bugie. Israele agisce senza affidarsi a nessuno ed è responsabile della propria sicurezza".
Jared Kushner, chi è il genero di Trump e il ruolo tra Israele e Hamas
Del genero del presidente americano Donald Trump (marito della figlia Ivanka), si è tornati a parlare dopo l'accordo di tregua tra Israele e Hamas, siglato dopo oltre due anni di conflitto. Insieme a Steve Witkoff, inviato speciale degli Stati Uniti in Ucraina e in Medio Oriente, Kushner ha avuto un ruolo attivo nelle trattative tra le parti: ecco chi è.
Jared Kushner, chi è il genero di Trump e il ruolo tra Israele e Hamas
Vai al contenutoIl capo dell'Idf convoca ufficiali in vista di sanzioni per il 7 ottobre
Il capo di stato maggiore dell'esercito israeliano, Eyal Zamir, ha convocato alti ufficiali dell'esercito per chiedergli conto personalmente delle loro azioni in merito ai fallimenti del 7 ottobre e valutare eventuali sanzioni "personali". Lo riferiscono i media israeliani. Nelle scorse settimane Zamir aveva annunciato che avrebbe preso "decisioni personali" riguardo agli ufficiali superiori sulla base dei risultati di un'indagine condotta da un gruppo esterno di esperti, evocando anche possibili licenziamenti. Zamir dovrebbe concludere gli incontri entro questa sera, dopodiché l'Idf pubblicherà una dichiarazione con i dettagli, scrive Times of Israel.
Netanyahu: "Hamas continua a violare il cessate il fuoco"
Hamas continua a violare il cessate il fuoco e Israele non può che agire di conseguenza. Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, durante una riunione di gabinetto, riporta la stampa israeliana. Nelle scorse ore almeno 24 persone sono morte in raid israeliani sulla striscia di Gaza e in queste settimane l'aviazione di Telo' Aviv ha continuato a colpire Hezbollah nel Libano meridionale. "Continueremo a fare tutto il necessario per impedire a Hezbollah di ristabilire la sua capacità di minacciarci", ha detto Netanyahu, "stiamo facendo lo stesso a Gaza, Hamas continua a violare il cessate il fuoco e stiamo agendo di conseguenza senza dipendere da nessuno". "Tutta la discussione sul fatto che dobbiamo 'ottenere l'approvazione' da un'entità o da un'altra è semplicemente un'assoluta bugia", ha sottolineato ancora il primo ministro israeliano.
Hacker iraniani pubblicano dati di alti funzionari della Difesa israeliana
Un gruppo di hacker iraniani ha reso pubblici ieri i dati personali di alti funzionari dell'industria della difesa israeliana, pubblicando nomi completi, numeri di telefono, indirizzi, qualifiche professionali, indirizzi e-mail e curriculum dei lavoratori, insieme a ulteriori dettagli identificativi. Lo riferisce Ynet. Nello specificio, si tratta di 10 ingegneri e dipendenti di alto livello dell'industria della difesa israeliana. Gli hacker hanno anche offerto una ricompensa di 10.000 dollari per informazioni. Non è chiaro se le informazioni provengano da fonti pubbliche o da una violazione dei sistemi. Non è la prima volta che hacker iraniani diffondono dati di perosne israeliane. Era già successo durante le Olimpiadi di Parigi dello scorso anno, quando erano stati diffusi carte d'identità, patenti, dati di accesso per account e servizi online, biglietti aerei, fotografie private di atleti dello Stato ebraico. Un altro attacco simile risale a novembre del 2023, quando l'esercito israeliano dichiarò di aver sventato una rete di falsi profili sui social che utilizzando foto di donne realmente esistenti tentavano di estorcere informazioni ai soldati per conto di Hamas.
Iran, l'intelligence avverte: "I nemici cercano di assassinare Khamenei"
Il ministero dell’Intelligence iraniano ha avvertito di tentativi da parte di nemici esterni, inclusi Stati Uniti e Israele, di prendere di mira il leader supremo Ali Khamenei e destabilizzare la Repubblica Islamica. Lo riporta l’agenzia Isna, citando il ministro Esmail Khatib: "Il nemico cerca di colpire il leader supremo, talvolta con tentativi di assassinio, talvolta con attacchi ostili", e ha aggiunto che chi agisce in questa direzione "consapevolmente o inconsapevolmente è un agente infiltrato del nemico".
Netanyahu: "Hamas viola tregua, non ci serve via libera per agire"
Hamas sta violando il cessate il fuoco e Israele "agisce senza dipendere da nessuno". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu all'inizio della riunione di governo, definendo una "menzogna assoluta" le affermazioni secondo cui Israele avrebbe bisogno di autorizzazioni esterne per le sue azioni. Ieri un funzionario americano aveva detto ai media che gli ultimi raid su Gaza erano stati lanciati con l'accordo degli Stati Uniti. "Noi operiamo indipendentemente da chiunque. L'Idf intraprende automaticamente azioni immediate per contrastare gli attacchi. Questo passa attraverso il ministro della Difesa e alla fine arriva a me, e decidiamo indipendentemente da qualsiasi fattore, ed è così che deve essere. Israele è responsabile della propria sicurezza", ha insistito Netanyahu. Il primo ministro ha aggiunto che il governo continuerà a impedire anche a Hezbollah di ricostruire le proprie capacità di minaccia in Libano.

©Ansa
L'esercito israeliano afferma di aver ucciso un comandante di Hamas a Gaza
L'esercito israeliano ha brevemente dichiarato su X di aver ucciso un comandante locale di Hamas a Gaza, per poi cancellare il post. Lo stesso identificava il comandante come Alaa Al-Hadidi, responsabile dei rifornimenti presso il quartier generale di produzione di Hamas. Non è stato specificato quando il comandante sarebbe stato ucciso. L'esercito israeliano ha poi affermato che dovrebbe rilasciare una dichiarazione in seguito.
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Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell'accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l'impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese.
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Una corte di Sana'a controllata dagli Houthi ha condannato a morte 17 persone accusate di "spiare per i nemici britannici, americani e israeliani". Lo riporta Ynet. La sentenza è arrivata in meno di due settimane e sarà eseguita tramite fucilazione. Due persone imputate nello stesso processo sono state assolte, altre due sono state condannate rispettivamente a tre e dieci anni di carcere.
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Sono in corso "pesanti attacchi" aerei palestinesi sulla città di Rafah, nel Sud della Striscia di Gaza. Lo riferiscono fonti palestinesi rilanciate dai media arabi.
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L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell'ottobre del 2025.
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La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l'altra sotto Hamas. L'ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.
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Intervista a tutto campo al pioniere e massimo rappresentante del graphic journalism. Il suo punto di vista sul conflitto in Medio Oriente e la spiegazione delle sue parole: “Abbiamo sangue sulle nostre mani. Abbiamo un ruolo in tutto questo”. E poi le amministrazioni americane di Biden e Trump, la sua condizione di immigrato negli Stati Uniti, il ruolo del giornalismo.
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Media: "Dirigenti di Hamas al Cairo per discutere escalation su Gaza"
Una delegazione di alti funzionari di Hamas è arrivata al Cairo per incontrare funzionari dell'intelligence egiziana e discutere della recente escalation delle ostilità nella Striscia di Gaza, riporta il quotidiano saudita Al-Hadath, citando una fonte anonima a conoscenza della questione. Lo si legge sul Times of Israel. Si prevede che la delegazione incontrerà anche i rappresentanti dei paesi mediatori - Egitto, Qatar e Stati Uniti - per discutere "le modalità per contenere l'escalation" e la transizione alla seconda fase del piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per il futuro di Gaza.